R I F U G I O R I V A (M O N T E G R I G N A)

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1 R I F U G I O R I V A (M O N T E G R I G N A) Itinerari scaricati da DISKA, che si ringrazia Il Rifugio Riva è situato a monte dell'alpe Piattedo, sul versante nord-occidentale del Pizzo della Pieve, con bella vista sulla Valsassina. Primo itinerario: Da Baiedo (sentiero 34) Lasciamo la statale 36 al km. 50 (ponte sull'adda a Lecco) per prendere la nuova ss 36 dir che sale in Valsassina. Giunti alla rotonda di Ballabio, all'uscita dell'ultima galleria, continuiamo diritto con la provinciale 62 che percorre il fondovalle fino a Pasturo. Alla fine del paese, ad una rotonda, lasciamo la provinciale e giriamo a sinistra. Dopo 250 metri ad un'altra rotonda giriamo a destra in Via Nisella (indicazione Baiedo) e la percorriamo in salita. Superiamo un incrocio. Con Via Don Ticozzi arriviamo ad una rotonda dove prendiamo la prima uscita, Via Baiedo. Passiamo sotto ad un arco e poco dopo lasciamo la macchina in un parcheggio sulla destra (m. 625). Ci incamminiamo in piano lungo Via Baiedo. Poco dopo alla sinistra troviamo un altro parcheggio, più piccolo, e una panchina. Un cartello indica a destra la Contrada S. Andrea. Continuiamo tra le case lungo la stretta Via Centrale. Più avanti possiamo: girare a sinistra risalendo Via Rocca per poi girare a destra continuando quasi in piano; proseguire diritto in discesa per poi girare a sinistra e continuare in salita. Aggirato l'isolato i due percorsi confluiscono. Continuiamo tra case e recinzioni ignorando alla sinistra Via Galbani e la mulattiera Via per Creveggio (Crevec) descritta nel quarto itienerario. Subito dopo giriamo a destra e con un ponte attraversiamo un torrente. Alla destra c'è un edificio sul quale è stata dipinta una mappa della zona. Alla sinistra invece c'è una fontana con una grande vasca. Troviamo anche il primo di una serie di cartelli gialli che invitano simpaticamente al raggiungere Rifugio Riva (m. 630). Percorriamo alcune curve, in leggera salita, tra le ultime case dell'abitato. Ora la stradina ha il fondo in cemento. Una roggetta la accompagna alla sinistra. Camminiamo tra una siepe ed una vecchia recinzione in legno. Alla sinistra c'è un erboso pendio con qualche albero mentre alla destra tra i prati vediamo alcune case e stalle. Passiamo sotto ad un cavo. Lasciamo a destra una stalla (m. 650). Alla sinistra troviamo una scorciatoia che consente di aggirare una casa gialla salendo ripidamente dapprima con il fondo acciottolato, poi roccioso e infine in cemento. Continuando diritto invece, con minore pendenza raggiungiamo un trivio dove i segnavia indicano a destra: Rocca di Baiedo [m. 750]; diritto: Sassi Rossi [m. 800]; a sinistra: Piani di Nava, Rifugio Riva, S. Calimero [m. 1493]. Riunitisi i due percorsi, continuiamo in salita con il fondo in cemento e percorriamo un tornante destrorso all'interno del quale c'è una vecchia cascina mentre dall'altro lato una catena chiude l'accesso ad un prato (m. 675). Continuiamo attorniati da robinie. Lasciamo a sinistra un piccolo slargo dove, oltre una sbarra, vediamo una casa. Alla destra ci sono dei pali che reggono due cavi (m. 690). Giriamo subito a sinistra. Percorriamo un breve tratto in leggera salita. Alla destra c'è una corta protezione di legno. Il fondo della stradina è diventato un misto di ciottoli e cemento. Proseguiamo in salita nel bosco dapprima con il fondo in cemento, poi acciottolato e con dei paletti di legno alla destra. Percorriamo un tornante sinistrorso ignorando una stradina che prosegue diritto verso una vecchia cascina bianca. All'inizio di questa stradina un ruscelletto la attraversa passandole sotto (m. 705). Ora alla sinistra ci sono delle protezioni a valle formate da paletti a Y che reggono dei piccoli tronchi. Poco dopo superiamo un tornante destrorso all'esterno del quale c'è una sbarra di legno. Pag. 1 di 10

2 Lasciato un masso alla destra, il fondo torna ad essere un misto di ciottoli e cemento. Ritroviamo il ruscelletto che passa sotto alla stradina (m. 720). Proseguiamo con una recinzione in legno alla sinistra e ignoriamo una stradina, chiusa da una stanga verde, che sale verso una casa che vediamo più in alto. Anche il nostro percorso gira subito a sinistra. Superiamo un tornante destrorso all'esterno del quale scorre un rivolo (m. 730). I successivi quattro tornanti: sx-dx-sx-dx hanno dei muretti di rinforzo che scendono all'esterno; presso l'ultimo una stanga chiude l'accesso ad un prato. In alto a sinistra vediamo una vecchia cascina e, dopo un tornante sinistrorso molto ampio, la raggiungiamo (m. 760). Continuiamo con delle semicurve. In basso a destra tra gli alberi scorre un torrente. La stradina si biforca (m. 770) e, seguendo le indicazioni, andiamo a destra verso i Piani di Nava, il Rifugio Riva e San Calimero. In leggerissima salita, percorriamo subito un tornante destrorso attraversando il torrente su di un ponte con le sponde di ferro dipinte di grigio. Proseguiamo in salita e, dopo il successivo tornante sinistrorso, vediamo una scorciatoia che sale a destra (m. 780). Poco prima di un tornante destrorso troviamo una vecchia protezione in ferro dipinta di verde. I successivi due tornanti, sinistra-destra, hanno un muretto che scende a rinforzo (m. 795). Dalla destra rientra la scorciatoia, poco prima di un tornante sinistrorso. La pendenza aumenta e con delle protezioni di ferro alla sinistra arriviamo ad un tornante destrorso all'esterno del quale in basso scorre un torrente mentre davanti, poco più in alto, vediamo una casa bianca (m. 810). Ora alla sinistra c'è un muro in cemento sormontato da una rete metallica. La pendenza diminuisce un poco. Passiamo accanto al cancello della casa e rientriamo nel bosco. Su di un ponticello, con le sponde di ferro, attraversiamo nuovamente il torrente (m. 830). Poco dopo percorriamo un tornante sinistrorso, all'interno del quale ci sono dei pali di legno che reggono un cavo. Ignoriamo un sentiero che prosegue diritto. Un cartello indica il divieto di scarico immondizie. Subito ignoriamo una stradina che esce alla destra. Il fondo ora è interamente in cemento e sale in modo abbastanza ripido. Percorriamo una curva a destra (m. 845). Continuiamo in salita. Dopo un tornante sinistrorso, alla destra c'è un muretto di pietre. Terminato il muretto, un sentiero scende a sinistra verso il torrente. Con una protezione di ferro alla sinistra arriviamo ad un tornante destrorso dove ignoriamo un sentiero che esce a sinistra e subito guada il torrente (m. 860). Il muretto adesso è alla sinistra e più sopra ci sono un prato ed una casa dipinta a due colori: rosa e bianco. Dopo un tornante sinistrorso (m. 875) percorriamo un tratto con il fondo interamente in cemento. Alla sinistra c'è una protezione in ferro e alla destra un muretto di pietre. All'esterno del successivo tornante destrorso, una sbarra chiude l'accesso ai prati. Passiamo a valle della casa a due colori sulla quale notiamo un dipinto raffigurante una madonna con bambino tra due santi e la scritta: "Baita la Madonnina 1849" (m. 885). Lasciamo a sinistra l'accesso alla casa chiuso da una stanga e torniamo nel bosco. Alla destra ci sono dei pali che reggono due cavi. Superiamo un tornante sinistrorso (m. 895). Subito dopo alla sinistra c'è un secondo accesso in discesa alla stessa casa, anch'esso chiuso da una stanga. Proseguiamo con una staccionata appaiata ad una siepe di alberelli alla sinistra ed un muretto di pietre alla destra. Arriviamo ad un bivio davanti ad un grande masso. I segnavia indicano a sinistra un'azienda agricola, a destra il Rifugio Riva, dietro Baiedo (m. 910). All'esterno del successivo tornante sinistrorso troviamo una stradina chiusa da due stanghe di legno. Davanti vediamo la casa di colore giallo chiaro che preannuncia l'inizio dei Piani di Nava. Ai bordi della stradina ci sono due file di pietre e radi alberelli. Raggiunta la vecchia casa gialla, sulla quale vediamo un segnavia a bandierina con il n. 34, la stradina piega a destra e prosegue in leggera salita tra due muretti (m. 925). Subito dopo alla sinistra troviamo un'altra casa di colore bianco addossata ad un masso. Iniziamo ad attraversare l'altopiano. Alla sinistra c'è una robusta staccionata e alla destra un basso muretto di pietre. Nei prati vediamo alcune case sparse, pochi alberi e qualche masso. Proseguiamo tra due file di paletti di legno che reggono due cavi. Lasciamo a destra una casa con una insegna sulla quale leggiamo: "Baita Rosarol" (m. 945). Continuiamo tra due recinzioni con pali che reggono due cavi. Troviamo poi, sempre alla destra, una vecchia cascina. Quasi in piano arriviamo ad un bivio dove, sopra ad un masso, c'è una croce. La stradina a sinistra conduce verso un gruppo di case. I segnavia indicano a sinistra: S. Calimero, Pialeral; diritto: Rifugio Riva, Passo della Stanga (m. 960). Andiamo avanti, con pochissima pendenza, accompagnati da una siepe alla sinistra e da paletti che reggono un cavo alla destra. Alla destra troviamo una cascina davanti alla Pag. 2 di 10

3 quale ci sono un portico ed una fontana con vasca. Poco dopo, sempre alla destra, c'è una lunga legnaia. Troviamo anche uno di quei simpatici barometri a corda. Lasciamo a sinistra un dosso prativo. Alla destra c'è una casa accanto alla quale vediamo una fontana con vasca (m. 970). Superiamo una stanga di legno. Un cartello indica che la prosecuzione è consentita solo ai mezzi autorizzati. Aggiriamo alla destra una cascina. Anche qui c'è una fontana con vasca. Nei prati alla destra vediamo un grande masso. Dopo una breve salita percorriamo una curva a sinistra. Un cartello indica il Rifugio Riva (m. 985). In leggera discesa arriviamo ad una curva a destra (m. 980). Proseguiamo in leggera salita camminiamo tra due recinzioni formate da paletti di legno e due cavi. Alla sinistra, una sbarra chiude l'accesso ad un prato. Un cartello indica davanti il Rifugio Riva. Dapprima in leggera discesa e poi quasi in piano ci avviciniamo ad un'altra cascina. Prima di raggiungerla, seguendo una freccia, la aggiriamo verso destra in leggera discesa. Dopo una curva a sinistra, in salita tra gli alberi, arriviamo al termine dei Piani di Nava. I segnavia indicano: Cò di Nava 1000 m; dietro: Baiedo 1-5. Giriamo a sinistra. La stradina subito si biforca. Un cartello indica verso destra il Rifugio Riva. Andiamo a destra aggirando la montagna al fresco di un bosco (m. 995). Quest'ultimo tratto d'inverno è sempre in ombra. Quasi in piano percorriamo due semicurve destra-sinistra. Dopo una curva a sinistra, in leggera discesa arriviamo ad un tornante destrorso dove guadiamo un ruscello. Anche qui c'è un cartello che indica il rifugio (m. 980). Proseguiamo dapprima in salita e poi con minore pendenza (m. 1000). Quasi in piano percorriamo una curva a sinistra. Ignoriamo una stradina che si stacca alla destra verso una vecchia stalla. Torniamo a salire. Davanti vediamo il rifugio e poco dopo lo raggiungiamo. Tempo impiegato: ore Dislivello: m Data escursione: gennaio Secondo itinerario: da Primaluna (sentiero 35) Con la provinciale 62 della Valsassina arriviamo fino a Primaluna. Superato il centro del paese, giriamo a sinistra (ovest) in Via Caraletta e scendiamo fino al ponte sul Torrente Pioverna prima del quale parcheggiamo la macchina accanto ad una bacheca con una cartina della zona (m. 517). Il ponte è stretto ed ha il fondo di assi di legno e le sponde di ferro. Giunti sulla sponda opposta troviamo uno slargo. Alla destra ci sono: una pietra nella quale è stata scavata una nicchia che contiene una madonnina con bambino, una fontana e due panche. Dopo pochi metri su asfalto arriviamo allo stop e troviamo un'altra bacheca. Ignoriamo una sterrata alla destra e la pista ciclabile alla sinistra che ritorna a Baiedo (che si potrebbe utilizzare per chiudere un anello con il percorso descritto nel primo itinerario). Proseguiamo su sterrato e, fatti pochi passi, arriviamo ad una biforcazione dove alcuni segnavia indicano verso destra: Rifugio Riva a ore 1.15, San Calimero a ore 2.30, Pialeral - Traversata Bassa a ore 4. Andiamo dunque a destra con una pianeggiante stradina acciottolata tra i prati. Proseguiamo poi in leggera salita lasciando a destra una cascina, una stalla e un capannone. Alla sinistra c'è una rete metallica. Ignoriamo una stradina alla sinistra e raggiungiamo una fontana con due panche disposte a ferro di cavallo (m. 540). Ora alla sinistra c'è una pineta mentre dall'altro lato ci sono: due tettoie in legno, sulle quali campeggia la scritta "ANA Primaluna 2006", con tavoloni e panche; la baita "L'è mai tardi" sulla quale leggiamo "Celebrando il cinquantenario della sua fondazione il Gruppo A.N.A. di Primaluna addita alle generazioni future il cammino del sacrificio e del dovere"; e il monumentale cappello alpino. Lasciati a destra anche un cassottello verde, un baitello di legno ed una stradina, proseguiamo nel bosco. Giunti ad una curva a sinistra, ignoriamo un sentiero che prosegue diritto superando un ruscello con un piccolo ponte, e continuiamo con la stradina che ora diventa sterrata (m. 590). Pochi passi più avanti, presso una curva a sinistra, cominciamo a salire con il fondo in cemento e con una vecchia protezione di ferro alla sinistra che termina alla successiva curva a destra. La strada ora s'innalza tra castagni, faggi e qualche betulla, sul costone destro della Valle di Baredo. La salita è modesta e costante. Di tanto in tanto troviamo una canalina in cemento per lo scolo dell'acqua di traverso alla strada. Percorriamo un tornante destrorso (m. 625) e poi uno sinistrorso (m. 650). In basso a sinistra tra gli alberi vediamo Primaluna e la vallata. Dopo il successivo tornante destrorso (m. 690), alla sinistra vediamo un Pag. 3 di 10

4 bollo rosso su di una pietra e troviamo il primo muretto realizzato in cemento e pietre e coperto da una fascia di cemento. Altri ne troveremo in seguito sempre sul lato a monte. Tra la fine di questo muretto e l'inizio del successivo un sentiero sale tra gli alberi. Accompagnati da un terzo muretto, analogo ai precedenti, arriviamo ad un tornante sinistrorso oltre il quale alla destra c'è un muro che dopo pochi metri termina (m. 710). Proseguiamo con un tornante destrorso all'esterno del quale c'è un piccolo slargo (m. 740). Troviamo un altro muretto alla sinistra (m. 755). Superiamo un tornante sinistrorso con uno slargo alla destra (m. 765). Subito dopo alla destra della stradina ci sono delle rocce. Con il muretto alla destra arriviamo fino ad una curva a destra oltre la quale alla sinistra troviamo dapprima una siepe e poi una staccionata di legno (m. 775). Alla sinistra, un po' in dentro, vediamo una bella casa bianca con alcune pietre a vista e con una madonnina in una nicchia (m. 795). Ora ci sono meno alberi. Alla sinistra vediamo un orto recintato, una vecchia stalla e poi un'altra casa all'altezza della quale percorriamo un tornante destrorso mentre una stanga chiude l'accesso ai prati e alla casa (m. 810). Proseguiamo nel bosco. All'esterno del successivo tornante sinistrorso troviamo un baitello, un cassottello in legno e un sentiero che sale ad una casa bianca (m. 830). Continuiamo tra radi alberi. Anche all'esterno del successivo tornante destrorso c'è una casa. Qui la stradina diventa sterrata. Rientriamo nel bosco (m. 855). Percorriamo una semicurva a sinistra con un muretto alla sinistra più vecchio dei precedenti. Poco dopo arriviamo ad un tornante sinistrorso presso il quale ignoriamo una stradina che prosegue diritto, sbarrata da catene, e poi scende verso una proprietà privata (m. 870). La pendenza diminuisce. Percorriamo una curva a destra con un muretto alla destra. Superiamo un tornante destrorso all'esterno del quale c'è un prato in fondo al quale vediamo due case. Passiamo accanto al rudere di un baitello (m. 885). Alla sinistra ci sono prati e pochi alberi. Seguendo una recinzione fatta con vecchi paletti di legno che reggono un cavo, raggiungiamo un gruppo di case. Scritto in bianco su due rami piallati che escono a V da un tronco leggiamo: "Piatedo mt. 890". Continuiamo in lievissima salita ignorando una stradina che conduce ad una cascina sulla destra. Superata una curva a sinistra torniamo a salire passando accanto ad un segnale stradale che indica il divieto di transito agli automezzi. Poco dopo arriviamo ad un bivio. I segnavia indicano: Alpe Piattedo m. 900; diritto: Traversata Bassa, Rifugio Riva a ore 0.15, Pialeral a ore 2.45; a destra: Sentiero dei Faggi, Valle dei Mulini a ore 2.00, Prato S. Pietro a ore Il percorso alla destra è chiuso da una stanga di colore rosso. Proseguiamo diritto e subito percorriamo una curva a sinistra aggirando una casa. Su di un cartello leggiamo: "Cascina dei Sciaresöi, Anno=1894"; due ciliegie dipinte sull'insegna spiegano ai forestieri il significato del nome. Saliamo in modo abbastanza ripido con il fondo in cemento. Poi, nuovamente su sterrato e accompagnati alla sinistra da una robusta protezione in ferro dipinta di verde, percorriamo un tornante destrorso con un muretto all'esterno (m. 930). Torniamo nel bosco e superiamo altri due tornanti sinistra-destra (m. 940). Poi accompagnati da un'altra protezione, analoga alla precedente, arriviamo ad un tornante sinistrorso (m. 955). Continuiamo con una curva a destra e un tornante sinistrorso e saliamo in modo abbastanza ripido (m. 975). Su un faggio vediamo un segnale di divieto di accesso e poco dopo su di un altro una freccia che indica il Rif. Riva. La pendenza diminuisce un poco. Su un masso alla destra vediamo un segnavia a bandierina. Alla sinistra una catena chiude l'accesso ad un prato. Torniamo a salire in modo abbastanza ripido. Alla sinistra c'è una casa con una madonnina in una nicchia. In questo tratto ci sono vari bolli. Una stanga in legno chiude l'accesso verso una baita alla destra. Alla sinistra c'è un grande masso. Raggiungiamo il retro della chiesetta che precede il rifugio. Alla destra sale un sentiero. I segnavia indicano: Rifugio Riva m. 1021; a destra: Traversata Bassa, San Calimero a ore 1.15, Pialeral - Rif. Antonietta a ore 2.30; dietro: Alpe Piattedo a ore 0.15, Primaluna a ore Passiamo alla sinistra della chiesetta e raggiungiamo il rifugio. Tempo impiegato: ore Dislivello: m Data escursione: dicembre Pag. 4 di 10

5 Terzo itinerario: da Pasturo Questo itinerario inizia da Pasturo. Percorrendo la Via Manzoni troveremo diversi sentieri e stradine che salgono verso la Grigna e si riuniscono poco dopo a monte dell'abitato. Il più noto probabilmente è quello che parte nei pressi della chiesa della Madonna della Cintura (Viale Trieste, Via IV Novembre, Chiesa, Via S. Calimero), ma preferisco descriverne dettagliatamente un altro che parte direttamente da un ampio parcheggio. Con la provinciale 62 superiamo il colle del Balisio e proseguiamo in discesa per tre chilometri. Arrivati a Pasturo prendiamo la prima strada a sinistra verso il paese. Alla rotonda presso il benzinaio Q8 prendiamo Viale Trieste e dopo 150 metri troviamo sulla sinistra un ampio parcheggio su tre livelli ove lasciamo la macchina (m. 632). Sulla destra del parcheggio c'è una stradina, per metà a gradini, che a fianco del Torrente Cariola sale fino ad incontrare una strada asfaltata che proprio in questo punto cambia nome (a sinistra Via Roma e a destra Via Manzoni). Attraversata la strada proseguiamo con un sentiero che inizia tra una casa bianca e il torrente. Continuiamo in leggera salita tra due recinzioni oltre le quali alla sinistra c'è un prato e alla destra il torrente. Più avanti troviamo alla sinistra un vecchio lavatoio e alla destra una robusta protezione di legno. Subito dopo con un ponte passiamo alla destra del corso d'acqua e ci immettiamo su una stradina acciottolata continuando verso sinistra tra le ultime case del paese (m. 655). Alla sinistra ci accompagna una protezione di ferro di colore bianco; alla destra ci sono campi recintati e un cancello. La pendenza aumenta. Le protezioni alla sinistra terminano (m. 665). Con il fondo in cemento passiamo tra una casa e un baitello alla sinistra e un'altra casa alla destra e poi continuiamo tra recinzioni e prati. Incrociamo un viottolo e proseguiamo diritto (m. 685). Alla sinistra c'è una fila di alberi mentre alla destra possiamo vedere le cime della Valsassina. Dopo una curva a sinistra ignoriamo una stradina che si stacca alla destra, attraversa un prato recintato con pali di legno che reggono due cavi metallici e conduce ad una casa. Troviamo una casa bianca alla sinistra e poi un'altra alla destra. Inizia il bosco e subito arriviamo ad un bivio (m. 710). Un cartello segnala il pericolo di caduta massi (ma non si capisce proprio da dove potrebbero cadere). Andiamo a destra. La pendenza aumenta. Presso un tornante sinistrorso, due sbarre di legno chiudono l'accesso ai prati. In basso vediamo una casa con il tetto aguzzo. Poco dopo incontriamo un'altra stradina che arriva dalla destra. Ancora pochi passi e arriviamo alla cappella dedicata alla Madonna del Rosario, il cui portico copre il percorso (m. 739). Troviamo poi, sulla destra, una casa e un sentiero che si stacca in salita. Raggiungiamo un ponte con le sponde in ferro, con il quale attraversiamo il Torrente Carriola. Alla destra c'è una fontana con una vasca in cemento e con un tubicino di scarico che manda l'acqua direttamente nel corso d'acqua (m. 745). Entriamo in una faggeta. Lasciamo a sinistra uno slargo. Presso una curva a sinistra superiamo un ruscello su di un ponte con le sponde dipinte di verde e riprendiamo a salire (m. 755). Percorriamo due semicurve passando accanto ad una vecchia stalla. Un ruscelletto attraversa la stradina passandole sotto (m. 770). Ora alla destra ci accompagna un basso muretto di pietre. Percorriamo una curva a destra all'interno della quale c'è un prato il cui accesso è chiuso da una sbarra di ferro. In alto vediamo una cascina (m. 785). Troviamo altre case e ignoriamo una stradina che si stacca alla sinistra (m. 800). Passiamo accanto ad una bacheca. Con il fondo in cemento percorriamo una curva a sinistra poi la stradina ritorna sterrata. La pendenza aumenta. Alla sinistra troviamo dapprima una fila di alberi e poi dei prati, alla destra c'è il bosco. Pochi metri con una robusta protezione in legno alla sinistra e poi ci immettiamo su di una strada con il fondo in cemento (m. 830). Si tratta di una strada agro silvo pastorale sulla quale è vietato il transito alle autovetture. Un cartello dietro indica Pasturo. Fatti pochi passi e superato un tornante sinistrorso, già la lasciamo per prendere sulla destra una ampia mulattiera all'inizio della quale un segnale stradale vieta il passaggio alle moto e i segnavia indicano: Cornisella, Pialeral, Grigna Settentrionale e Brioschi. Nel primo tratto alla sinistra c'è una vecchia protezione di legno. Poi il fondo diventa in cemento e alla destra ci sono delle pietre conficcate nel terreno. Saliamo in modo abbastanza ripido con delle serpentine. Poi il percorso si raddolcisce un poco. Percorriamo una curva a sinistra all'interno della quale c'è un prato in fondo al quale vediamo una cascina bianca (m. 870). Passiamo accanto ad un tronco trasformato in rudimentale sedile (m. 880). Superiamo uno slargo prativo e ignoriamo un sentiero che scende a destra verso una bianca casetta. Alla sinistra ci accompagna un muretto. Poi rientriamo nel bosco. Ora oltre ai faggi ci sono anche dei castagni. In questo punto la mulattiera è incassata nel terreno circostante. Lasciamo a sinistra dapprima un rudere e poi un Pag. 5 di 10

6 prato che sale verso una vecchia cascina (m. 910). Superata una curva a sinistra la pendenza diminuisce un poco e per un breve tratto il sentiero scorre incassato nel terreno circostante. Poi riprendiamo a salire. Alcuni tronchi, posti in orizzontale, fanno da gradino (m. 935). Continuiamo in modo abbastanza ripido e percorriamo un altro tratto incassato. Proseguiamo con alcune serpentine (m. 945). Il sentiero diventa ripido (m. 955). Percorriamo un altro breve tratto incassato. Poi la pendenza diminuisce e camminiamo in leggera salita. Torniamo a salire e superiamo qualche curva. Alla destra ci sono alcuni grandi faggi (m. 980). Saliamo dei gradini di legno. Attorno ci sono alberi e prati. Alla sinistra, abbastanza lontano, vediamo delle case. Passiamo sotto i cavi dell'alta tensione e raggiungiamo una vecchia cascina davanti alla quale ci sono una vasca abbeveratoio in cemento e due panche di pietra (m. 1018). Pieghiamo a sinistra e continuiamo a salire tra prati e alcuni alberi. In lontananza vediamo alcune vecchie case e cascine. Superiamo un pilastrello bianco-verde che chiude l'accesso ai veicoli e raggiungiamo una fontana e la chiesetta degli alpini dedicata a Maria Regina Pacis (m. 1052). Qui ritroviamo la strada con il fondo in cemento sulla quale ci immettiamo e andiamo a destra tra le baite di Cornisella. Subito troviamo un bivio; i segnavia indicano a sinistra: Grassi Lunghi - Colle di Balisio e diritto: Pialeral - Brioschi. Alla sinistra troviamo dapprima un muretto sormontato da una staccionata e poi faggi e betulle mentre alla destra c'è un prato. Più avanti alla destra ci sono un muretto e una casa gialla con un affresco raffigurante una madonna con bambino. Sempre a destra lo sguardo, in questo punto, si apre sui monti della Valsassina. Ignorata una stradina che si stacca a destra, continuiamo quasi in piano. Alla sinistra ci accompagnano delle protezioni dapprima di legno e poi di ferro dipinto di verde. Dal basso sentiamo provenire il rumore del Torrente Cornisella. Ora la stradina si biforca (m. 1066). I segnavia indicano verso sinistra: Pialeral, Rifugio Pialeral, Grigna Settentrionale, Rifugio Brioschi; verso destra: San Calimero, Rifugio Riva. Andiamo a destra, quasi in piano su sterrato. Alla sinistra ci accompagna una serie di pali di legno. In basso a sinistra vediamo il Ponte dell'acqua Fredda e una cascina grigia. Davanti vediamo la Grigna e la chiesetta di S. Calimero. Con il fondo il cemento riprendiamo a salire. Alla sinistra c'è la Baita dell'acqua Fredda e in lontananza vediamo un'altra cascina nei prati. Camminiamo tra recinzioni realizzate con pali di legno e cavi. Alla sinistra troviamo poi una antenna TV; subito dopo, dall'altro lato, una sbarra chiude l'accesso ad una proprietà privata (m. 1085). Proseguiamo dapprima con una siepe alla sinistra e degli alberi a destra e poi con una siepe e dei prati da entrambi i lati. Passiamo sotto un cavo (m. 1105). Davanti vediamo una grande casa bianca e in lontananza il Pizzo della Pieve alla cui sinistra distinguiamo il Rifugio Brioschi. Alla destra vediamo la chiesa di S. Calimero. Continuiamo accompagnati dapprima da paletti che reggono due cavi alla sinistra e da una siepe dall'altro lato e poi da paletti e cavi da entrambi i lati (m. 1125). Troviamo poi una protezione in ferro di colore verde alla sinistra mentre alla destra una stradina si dirige verso una casa (m. 1130). Proseguiamo con una siepe da entrambi i lati. Con maggiore pendenza arriviamo ad un ampio tornante destrorso a cui fa seguito una curva a sinistra in leggera salita (m. 1160). Poi riprendiamo a salire tra una siepe ed una fila di alberi. Arriviamo ad un bivio (m. 1180). Alla sinistra un segnale stradale consente il passaggio solo ai pedoni mentre alla destra ci sono una stanga e un cartello che invita a tenerla chiusa a chiave. Andiamo a sinistra in salita e poco più avanti lasciamo alla destra la grande casa che avevamo precedentemente notato. Il fondo diventa sterrato. Dopo un tratto tra due recinzioni con il fondo in cemento proseguiamo su sterrato. In alto a destra vediamo un cassottello in lamiera di colore verde che viene utilizzato dai cacciatori. Superiamo un altro tratto con il fondo in cemento. Alla sinistra ci sono delle protezioni realizzate da pali di legno che reggono due funi (m. 1215). Ignoriamo un sentiero che si stacca alla sinistra e si dirige verso il torrente. Percorriamo un ampio tornante destrorso, ancora con delle protezioni di legno alla sinistra. Ora il fondo è in pietra. Al termine del tornante, alla sinistra c'è una sorgente la cui acqua cade in una vasca e poi in un secchio. Subito dopo alla sinistra c'è la Cascina Rizzolo. Inciso nel legno leggiamo: "Località Riscoeul". Una targa marmorea invece recita: "S. Calimero Sulle orme dei padri a ricordo della processione guidata ad S.E. Mons. Giovanni Giudici per i 650 anni della chiesa " (m. 1245). Ignoriamo una stradina pianeggiante che si stacca alla destra tra i prati e seguiamo il percorso principale che con un tornante sinistrorso aggira la cascina. Percorriamo un ampio tornante destrorso tra prati e pochi alberi. Vediamo un bollo rosso su di una betulla. Entriamo in un bosco. Il fondo ora è in cemento. Alla destra ci sono dei pali di legno come Pag. 6 di 10

7 protezione verso valle (m. 1275). Dopo un tornante sinistrorso la stradina torna sterrata (m. 1305). La pendenza aumenta. Un sentiero sale dalla sinistra. La stradina ora ha una striscia in cemento sul lato a valle, vale a dire alla sinistra dove ci sono anche i pali a protezione. Con il fondo in cemento percorriamo un tornante destrorso all'esterno del quale ci sono dapprima una staccionata e poi delle protezioni in lamiera (m. 1325). Subito dopo la stradina torna sterrata e la fila di pali alla destra. Superiamo un cancello di ferro che troviamo aperto (m. 1330). Alla sinistra ci sono prati e alcune betulle; alla destra una faggeta. Quasi in piano percorriamo una curva verso destra mentre un rivolo scende dalla sinistra. Proseguiamo con minore pendenza e superiamo una curva a sinistra. Ora il bosco è da entrambi i lati. Poi riprendiamo a salire. Troviamo un sentiero che quasi in piano si stacca alla destra. Proseguendo poco dopo arriviamo ad un tornante sinistrorso all'esterno del quale un'altra stradina scende a destra verso un torrente (m. 1375). Dobbiamo lasciare il percorso principale, che prosegue verso San Calimero e poi scende sull'altro versante, e prendere uno di questi due percorsi verso destra. Eviteremo così una salita e relativa discesa, aggirando la montagna verso destra (naturalmente se vogliamo visitare la chiesetta di S. Calimero possiamo proseguire seguendo la strada). In questo punto non c'è alcuna indicazione. Il sentiero e la stradina che scende a destra si uniscono prima di arrivare al torrente (m. 1365). Dopo il guado, proseguiamo quasi in piano e sulla sinistra troviamo una stalla e una pensana (=ricovero per gli animali). In questo punto la stradina è asfaltata. La troviamo bloccata da due transenne, probabilmente per impedire il passaggio agli animali, e le aggiriamo alla sinistra passando sotto la tettoia della pensana. Proseguiamo nel bosco con un paio di curve sinistradestra alternando tratti in leggera discesa ad altri quasi in piano. Superiamo poi un ampio tornante sinistrorso. In basso a destra vediamo una vecchia cascina nei prati il cui tetto è stato rabberciato con un cartellone rosso con la pubblicità del Campari soda. Un sentiero scende a raggiungerla. Entriamo in una faggeta ed alterniamo tratti in salita ad altri con poca pendenza. Vediamo un cartello giallo che indica una "Zona a Maggior Tutela". Attraversiamo un prato dove c'è una pozza in posizione sopraelevata che aggiriamo verso destra (m. 1405). E' questo il punto più alto della nostra escursione. Continuando diritto imbocchiamo un sentiero che inizia in discesa. Poi quasi in piano tra i faggi raggiungiamo una stanga aggirabile sulla destra. Dalla sinistra arriva il sentiero che scende da San Calimero (m. 1390). I segnavia indicano in quella direzione: Traversata Bassa, San Calimero a ore 0.20, Pialeral a ore 1.40; davanti: Rifugio Riva a ore 0.45, Alpe Piattedo a ore 1, Primaluna a ore Proseguiamo diritto in discesa. Superiamo un tornante destrorso (m. 1360) e poi uno sinistrorso (m. 1345). Alla destra nei prati ci sono una pozza e due case in bella posizione panoramica sulla Valsassina. Ignoriamo un sentiero che si stacca all'esterno di una curva a destra, dove ci sono altri due cartelli "Zona a Maggior Tutela". Lasciamo poi a destra la pozza e le case. Scendiamo in modo abbastanza ripido con il fondo in cemento fino ad un ampio tornante sinistrorso dove, tornati su sterrato, rientriamo nel bosco (m. 1310). Ora la discesa è meno ripida. Percorriamo un tornante destrorso e poi un ampio tornante sinistrorso all'esterno del quale c'è uno slargo (m. 1280). Ancora un tornante destrorso (m. 1265). Poi, dopo un ampio tornante sinistrorso, ignoriamo una stradina chiusa da una stanga che si stacca verso destra (m. 1250). Superiamo un tornante destrorso presso il quale per un breve tratto camminiamo su delle pietre lisce (m. 1240). Dopo il successivo tornante sinistrorso, proseguiamo con delle semicurve (m. 1210). Lasciata a destra una vecchia cascina nei prati, troviamo un sentiero che si stacca a sinistra. I segnavia indicano diritto: Piani di Nava, Baiedo; a sinistra: Rifugio Riva a ore 0.15, Alpe Piattedo a ore 0.30, Primaluna a ore 1; dietro: Traversata Bassa, San Calimero a ore 1.10, Pialeral Rif. Antonietta a ore Andiamo a sinistra dapprima in leggera discesa e poi quasi in piano seppur con lievi saliscendi seguendo dei segnavia a bandierina. Ci abbassiamo fino al guado di un torrente che scende da una gola alla sinistra con una cascata. Lo superiamo piegando a destra assecondando l'ansa della montagna e iniziando a retrocedere sull'altro versante della valletta (m. 1145). Dopo un tratto quasi in piano ne percorriamo un altro in discesa. Poi scendiamo con minore pendenza. Dalla destra sale un sentiero che proviene da una stradina che vediamo in basso tra gli alberi (m. 1130). Dopo pochi passi in leggera salita, torniamo a scendere e la raggiungiamo. Un cartello indica San Calimero nella direzione dalla quale proveniamo; un altro informa che la stradina alla destra è privata. Andiamo a sinistra e subito troviamo un altro bivio dove un cartello indica il Rifugio Riva verso destra. Dopo un breve tratto in leggera discesa troviamo un sentiero che si stacca alla sinistra. Alcuni segnavia indicano in quella direzione: Passo della Stanga, Passo del Zapel; dietro: San Pag. 7 di 10

8 Calimero, Pialeral. Proseguiamo diritto. Sulla sinistra, oltre una recinzione, vediamo una casa rosa sulla quale leggiamo: "Baita Ambrogina" (m. 1100). Un colorato cartello segnala il Rifugio Riva 200 metri più avanti. Continuiamo in discesa tra alberelli. Dopo una curva a destra, sulla destra troviamo un baitello (m. 1055). Proseguiamo con delle serpentine e, poco dopo, sempre alla destra cominciamo a vedere il rifugio. Raggiungiamo la chiesetta. Davanti c'è il sentiero che proviene da Primaluna. Giriamo a destra e, passando accanto alla chiesetta, arriviamo al rifugio. Tempo impiegato: ore 3 - Dislivello: m Data escursione: maggio Quarto itinerario: da Baiedo (per Creveggio) Lasciamo la statale 36 al km. 50 (ponte sull'adda a Lecco) per prendere la nuova ss 36 dir che sale in Valsassina. Giunti alla rotonda di Ballabio, all'uscita dell'ultima galleria, continuiamo diritto con la provinciale 62 che percorre il fondovalle fino a Pasturo. Alla fine del paese, ad una rotonda, lasciamo la provinciale e giriamo a sinistra. Dopo 250 metri ad un'altra rotonda giriamo a destra in Via Nisella (indicazione Baiedo) e la percorriamo in salita. Arriviamo ad un incrocio e lasciamo la macchina in un parcheggio alla sinistra (m. 605). Ci incamminiamo, in leggera salita, verso destra con Via Anesetti all'inizio della quale due cartelli marroni indicano: San Calimero, Piani di Nava. Alla sinistra troviamo il ristorante Faggio Rosso, un portico con dei garages e una fontana con vaschetta dopo la quale giriamo subito a sinistra e proseguiamo in salita. Troviamo un'altra fontana alla destra in una piazzetta e arriviamo al termine della strada dove due cartelli indicano a destra: Passeggiata ai Sassi Rossi, Piani di Nava. Dalla sinistra arriva una delle due varianti iniziali del primo itinerario. Andiamo a destra in Via Rocca che subito effettua una curva a sinistra. Lasciamo a sinistra anche la seconda variante di Via Rocca come pure Via Galbani e, prima di arrivare al ponte sul torrente e alla casa sulla quale è stata dipinta una mappa della zona, prendiamo la mulattiera Via per Craveggio (m. 630). Passiamo tra vecchie case e stalle. Alla destra in basso vediamo il torrente. Percorriamo una curva a sinistra ed un tornante destrorso. Entriamo nel bosco. Poco dopo, all'esterno di un tornante sinistrorso, troviamo una statuetta di Padre Pio ed una vaschetta nella quale scorre dell'acqua che un cartello informa non essere potabile. Una stradina, passando sopra un ruscelletto, prosegue diritto. Su di un cartello ovale leggiamo: "Contrada San Carlo" (m. 645). Seguiamo la mulattiera e troviamo alla destra un grosso tubo nero di plastica parzialmente interrato (m. 660). Poco dopo, un tratto privo di alberi alla sinistra consente una veduta sui tetti del sottostante abitato. Proseguiamo in leggera salita tra gli alberi. Un muretto di rinforzo scende alla sinistra (m. 670). In salita arriviamo ad un bivio privo di indicazioni (m. 680). Davanti abbiamo un ruscello che scendendo attraversa il sentiero alla sinistra passando sotto ad una lastra di metallo. Andiamo a destra. Vediamo un bollo rosso su di una pietra alla destra della mulattiera (m. 690). Poco dopo percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio al termine del quale ignoriamo un sentiero quasi in piano che si stacca alla destra (m. 700). Davanti a due robusti pali che chiudono l'accesso ad un prato, giriamo a destra e subito dopo a sinistra (m. 715). Alla sinistra c'è una siepe realizzata intrecciando paletti e alberelli. Arrivati davanti ad un cancelletto, oltre il quale vediamo una baita di legno e varie gabbiette con tettuccio appese agli alberi, giriamo a destra e poco dopo a sinistra (m. 725). Continuiamo in un bosco di alberelli. Un vecchio tronco, steso raso terra alla sinistra, precede un tornante destrorso (m. 735). Pochi passi più avanti superiamo un tornante sinistrorso assai ampio. Ora nel bosco vediamo anche alberi alti come castagni e faggi. Arriviamo ad un incrocio. La mulattiera gira a destra e la seguiamo ignorando un sentiero che scende a sinistra ed un altro che continua diritto (m. 755). Dopo alcuni passi vediamo un bollo rosso su di una pietra. Poco dopo troviamo una pietra squadrata sulla parte destra della mulattiera. Alla sinistra vediamo un segmento rosso su di una pietra. Tra gli alberi, poco più in alto, c'è una cascina (m. 765). Dopo un tornante sinistrorso, troviamo il corto sentiero di accesso alla cascina, presso la quale sotto ad un portico c'è una fontana con una grande vasca (m. 775). Il sentiero prosegue con pendenza minima. In basso alla destra un ruscello scorre profondamente incassato nel terreno. Alla sinistra poco più in alto c'è una palizzata. Poco dopo lasciamo a sinistra l'ingresso di una proprietà privata, chiuso da una Pag. 8 di 10

9 catenella, e continuiamo diritto quasi in piano (m. 790). Alla destra troviamo una protezione con pali di legno che reggono due cavi. Subito dopo, presso un tornante destrorso, scavalchiamo un ruscelletto. Vediamo un bollo rosso su di una pietra. Proseguiamo in salita su di una stradina sterrata. Alla destra troviamo una palizzata di protezione lunga non più di cinque metri. Percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio, all'esterno del quale ci sono dei tronchi collocati raso terra (m. 805). Qui ignoriamo un sentiero alla destra marcato con bolli e frecce rosse che conduce nei prati sottostanti la cascina che incontreremo anche seguendo la sterrata. Poco dopo una scorciatoia si stacca alla destra, taglia un tornante destrorso e riparte alla sinistra (m. 820). Percorriamo una curva a destra e proseguiamo con poca pendenza. Troviamo una stanga di legno, con dei piccoli catarifrangenti, che sbarra il passaggio ad eventuali mezzi di trasporto che giungessero fin qui. La aggiriamo alla destra e, dopo pochi passi, arriviamo alla fine del bosco. Continuiamo quasi in piano circondati da un prato. Giriamo a sinistra e, lasciato a sinistra un capanno di legno, raggiungiamo una cascina davanti alla quale c'è una fontana con una grande vasca (m. 830). Piegando a sinistra prima della cascina, in leggera salita raggiungiamo un'altra stanga e ci immettiamo su di una sterrata che alla sinistra sale mentre alla destra in discesa torna Baiedo (va ad immettersi sul primo itinerario a quota m. 770 nei pressi di un ponte). Andiamo a sinistra (m. 835). Camminiamo tra due recinzioni formate da siepi e paletti. Passiamo accanto alla parte retrostante del capanno. Oltre le recinzioni vediamo prati e alberi. Dopo un centinaio di metri incrociamo un sentiero che sale dalla sinistra e prosegue alla destra nel bosco (Questo sentiero, che abbiamo percorso al ritorno, conduce all'azienda agricola "Il Fiore" situata nella parte meridionale dei Piani di Nava. Può essere una buona scorciatoia estiva mentre d'inverno è sempre in ombra). Continuiamo con la sterrata (m. 850). Il bosco è formato in prevalenza da castagni. All'esterno di un tornante destrorso prende avvio una teleferica (m. 865). La pendenza aumenta. In alcuni punti, chiazze di cemento coprono il fondo della stradina. Due tronchi stesi a terra alla destra, precedono un tornante sinistrorso all'interno del quale ci sono tre paletti di legno (m. 880). Continuiamo in modo abbastanza ripido e, dopo pochi passi, alla destra troviamo una grotta. Poi la pendenza diminuisce un poco. Davanti, in alto, sopra agli alberi vediamo la parte sommitale del tetto della chiesetta di San Calimero. Arriviamo ad un bivio, come al solito, privo di indicazioni (m. 910). Poiché ormai siamo quasi all'altezza dei Piani di Nava che sappiamo essere alla nostra destra, prendiamo questa direzione. Dopo una curva a sinistra raggiungiamo una cascina. Qui termina questo ramo della stradina (m. 920). Prendiamo un sentiero che, con uno zig-zag destra-sinistra, aggira la cascina alla destra e conduce in un prato. Giriamo a destra e, quasi in piano, percorriamo una ventina di metri. In alto, alla destra c'è una costruzione di pietra mentre alla sinistra vediamo una casa ed un baitello e più sopra in lontananza il tetto della chiesetta di San Calimero. Alla fine del prato ci immettiamo su di un sentiero che inizia in questo punto girando a sinistra. Percorriamo un tratto in leggera discesa ed un altro quasi in piano camminando tra un alberato pendio alla sinistra ed il bosco alla destra. Dopo una curva a destra sbuchiamo in un prato (m. 930). Alcuni metri più avanti, senza sentiero, raggiungiamo un paletto in metallo con un segmento rosso. Qui giriamo a sinistra e, dopo pochi passi in salita, giriamo a destra immettendoci su di un sentiero. Uno dopo l'altro, troviamo altri due paletti in metallo alla destra. Raggiungiamo due case e, camminando quasi in piano, le lasciamo a sinistra (m. 950). Continuiamo diritto, in leggera discesa, su di una stradina coperta dall'erba e passiamo tra delle roccette affioranti dal terreno. Davanti, oltre gli alberi, vediamo i Piani di Nava. Ci immettiamo su di una sterrata e andiamo a destra (m. 940). Alla sinistra c'è una casa in un prato. Subito ne raggiungiamo un'altra; questa è recintata da una rete metallica. Giriamo a destra costeggiando la recinzione in leggera discesa. Presso un tornante sinistrorso lasciamo a destra un baitello. Ora il fondo è in cemento (m. 935). Continuiamo tra due reti di recinzione. Percorriamo una curva a destra lasciando una casa alla sinistra. Scendiamo in modo abbastanza ripido con un muro alla sinistra e una rete alla destra. Superiamo una catena che troviamo abbassata. Una stradina sale a sinistra. Subito dopo un'altra stradina, in lievissima salita, si dirige a destra verso l'azienda agricola "Il Fiore". Da qui arriva e si immette il sentiero scorciatoia. Proseguiamo diritto continuando a scendere tra gli alberi. Percorriamo una curva a sinistra. La discesa termina una volta raggiunto un ponte, con il fondo in cemento e le sponde dipinte di verde chiaro, con il quale attraversiamo un ruscello. Giriamo a destra. Proseguiamo alternando due tratti quasi in piano ad uno in leggera salita, con un muretto di pietre alla sinistra e una palizzata alla destra. Dopo una curva a sinistra arriviamo ad un bivio (m. 910). I segnavia indicano a sinistra: Rifugio Riva; a Pag. 9 di 10

10 destra: Baiedo; dietro: azienda agricola Il Fiore. Qui ci immettiamo sul percorso già descritto nel primo itinerario con il quale proseguiamo fino al rifugio. [Fin qui abbiamo impiegato ore 1.05 per superare un dislivello di m ]. Tempo impiegato: ore Dislivello: m Data escursione: gennaio Note: Pasturo/Baiedo e Primaluna sono uniti da una pista ciclabile che costeggia il Torrente Pioverna e passa ai piedi della bella cascata del Torrente Sprizzottolo. Pertanto è possibile effettuare un giro ad anello utilizzando un itinerario per la salita ed un altro per la discesa e poi tornare alla macchina con la pista ciclabile. Pag. 10 di 10

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