Cambiare obiettivi e struttura in una organizzazione universitaria
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- Niccoletta Belloni
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1 Cambiare obiettivi e struttura in una organizzazione universitaria La trasformazione e l integrazione della formazione universitaria professionale nel sistema universitario europeo 22 settembre 2005 Giambattista Ravano - SUPSI 1
2 Il quadro iniziale Sistema scolastico Scuole di tipo terziario, a definizione nazionale ma in un contesto regionale Poca formazione continua Poca ricerca Struttura didattica (tradizionale) Lezioni e esercitazioni nello stesso spazio didattico 22 settembre 2005 Giambattista Ravano - SUPSI 2
3 La prima evoluzione Inserimento di strutture di ricerca Armonizzazione dei curricoli di studio con le attività di ricerca Il confronto sul piano nazionale 22 settembre 2005 Giambattista Ravano - SUPSI 3
4 Caso 1: La Ricerca e lo Svilupo e Trasferimento di tecnologia Significato di «Ricerca» in una SUP. Ruolo dello «Sviluppo». Rapporto tra «Ricercatore» e cliente esterno. Distribuzione del tempo tra l attività di docente e di ricercatore. Il problema del giovane ricercatore e la sua motivazione (carriera!) Definizione di profili professionali 22 settembre 2005 Giambattista Ravano - SUPSI 4
5 Il cambiamento dei ruoli e la sua gestione Ruoli e profili professionali: ll docente/ricercatore Il collaboratore scientifico Struttura organizzativa: per unità scientifiche con mandati di insegnamento e ricerca o, per istituti di ricerca e cicli di studio paralleli. 22 settembre 2005 Giambattista Ravano - SUPSI 5
6 Profili professionali Professore Resp. Unità Pubblicazioni Posizioni stabili Incarichi annuali Resp. Opzione o CPD Prof. Assistente Capo Progetti CTI EU Docente - Ricercatore / Docente - Professionista Docente Assistente Coll. Scientifico 22 settembre 2005 Giambattista Ravano - SUPSI 6
7 Lezioni apprese Chiarire sempre il percorso di carriera professionale ai collaboratori. Non temere la definizione di livelli di carriera. Basare lo sviluppo della carriera (responsabilità e remunerazione) sui risultati scientifici e professionali (pubblicazioni, progetti, attività professionali). 22 settembre 2005 Giambattista Ravano - SUPSI 7
8 La struttura organizzativa Non è la parte fondamentale Deve motivare le persone a farne parte Deve dare autonomia Deve permettere la creatività scientifica e didattica Deve essere permeabile e adattabile 22 settembre 2005 Giambattista Ravano - SUPSI 8
9 Esempio: SUPSI Consiglio della SUPSI DG con responsabili centrali sui 3 mandati Dipartimento 1 Dipartimento 2 Istituto 1 Istituto 2 Insegnamento Ricerca 22 settembre 2005 Giambattista Ravano - SUPSI 9
10 Form. di base Form. continua RST Dipartimento arte applicata Dipartimento economia e management Dipartimento costruzioni e territorio Dipartimento informatica e elettronica Dipartimento lavoro sociale Istituto CIM della Svizzera italiana Istituto Dalle Molle intellig. artificiale Istituto scienze della terra 22 settembre 2005 Giambattista Ravano - SUPSI 10
11 Obiettivi raggiunti Iniziano le attività di ricerca nei dipartimenti Iniziano le collaborazioni negli insegnamenti dagli istituti Si crea un senso di appartenenza ad una sola istituzione Si cercano i modelli di lavoro ricerca - insegnamento Si portano conoscenze dalla ricerca all insegnamento 22 settembre 2005 Giambattista Ravano - SUPSI 11
12 Esempio: SUPSI (cortesia di Mauro Dell Ambrogio estate 2003) Consiglio della SUPSI Staff DG Dipartimento 1 Dipartimento 2 Dipartimento 3 Dipartimento 4 Direzione della SUPSI (Direttore e i direttori dei dipartimenti). DG con Staff per la gestione corrente. 22 settembre 2005 Giambattista Ravano - SUPSI 12
13 Esempio: Dip Direzione del Dipartimento Compiti di staff per il Dip. Area disciplinare A Laboratorio B (=Area disc. B) Area disciplinare C Istituto D (=Area disc. D) Dipartimento: responsabile formazione (ev. per cicli) Area: non solo didattica, ma anche con RST: = Istituto: > autonomia budgetaria ed organizzativa = Laboratorio/Centro: < autonomia b. & o. 22 settembre 2005 Giambattista Ravano - SUPSI 13
14 Obiettivi raggiunti Le attività di ricerca vengono via via ridefinite tenendo conto delle competenze di tutti. La distribuzione delle risorse disponibili viene armonizzata. Si creano centri di competenza sempre più visibili e riconoscibili. Aumentano le collaborazioni nazionali e internazionali. Ricerca e insegnamento (pur essendo talvolta in competizione di risorse) si armonizzano. La massa critica di ogni dipartimento aumenta. La governabilità della Scuola aumenta. 22 settembre 2005 Giambattista Ravano - SUPSI 14
15 Lezioni apprese Far precedere una chiara definizione delle qualifiche professionali alle strutture organizzative. Non forzare i gruppi di lavoro in nome dell unità scientifica, ma piuttosto favorire l unità di intenti. Favorire il lavoro di team aumentandone il più possibile la libertà di azione. Favorire lo scambio di lavoro tra i team (o unità organizzative). 22 settembre 2005 Giambattista Ravano - SUPSI 15
16 Esempio: SUPSI anno X? Consiglio (proprio / comune / congiunto con USI) dal 2007 (?) Campus USI+SUPSI dal 2008 (?) Servizi USI+SUPSI Dipartimenti propri Dipartimenti integrati DACD DSAS DTI Sanità FFHS Musica Teatro dal 2006 dal 2005 dal settembre 2005 Giambattista Ravano - SUPSI 16
17 La seconda evoluzione La modifica della struttura degli studi (processo di Bologna o Bachelor + Master) Il confronto sul piano internazionale 22 settembre 2005 Giambattista Ravano - SUPSI 17
18 Caso 2: Insegnamento e valutazioni modulari Un modulo costituito da più corsi Coabitazione di più docenti Valutazioni condivise Esame di fine modulo Valutazione solo sul singolo modulo Esame di appello (recupero, massimo due ripetizioni) Recupero crediti da altre scuole Personalizzazione curriculum 22 settembre 2005 Giambattista Ravano - SUPSI 18
19 La descrizione di modulo (da «Die Konzeption gestufter Studiengänge», KFH, 2003) 22 settembre 2005 Giambattista Ravano - SUPSI 19
20 La descrizione di modulo (da «Die Konzeption gestufter Studiengänge», KFH, 2003) 22 settembre 2005 Giambattista Ravano - SUPSI 20
21 La valutazione I gruppi di studenti non sono più le classi che seguono tutte le lezioni. Le valutazioni sono per modulo e il ritmo è dettato dagli esami. L esame diventa momento fondamentale (ripetuto al massimo due volte). La valutazione A E e F, Fx pone il problema della scala relativa rispetto a quella assoluta. 22 settembre 2005 Giambattista Ravano - SUPSI 21
22 La scala di valutazione (da «Die Konzeption gestufter Studiengänge», KFH, 2003) 22 settembre 2005 Giambattista Ravano - SUPSI 22
23 Lezioni apprese Abbandonare il sistema di valutazione assoluto. Ottenere una base statistica ragionevole. Stabilire con attenzione il livello minimo per l acquisizione del credito. Valutare un modulo con più corsi non come media matematica dei singoli corsi ma inserire una ponderazione (discussione e valutazione di tutti i docenti) 22 settembre 2005 Giambattista Ravano - SUPSI 23
24 Caso 3: Adeguamento al calendario europeo (da 37 a 28 settimane) Meno lezioni = meno possibilità di imparare? Lo studio assistito o guidato assume più importanza. La lezione diventa il luogo di incontro con il docente. I momenti di studio e preparazione tra i semestri assumono più importanza e vanno preparati anche dal docente. La documentazione e i libri assumono maggiore importanza. 22 settembre 2005 Giambattista Ravano - SUPSI 24
25 Distribuzione del tempo di studio (da «Die Konzeption gestufter Studiengänge», KFH, 2003) 22 settembre 2005 Giambattista Ravano - SUPSI 25
26 Lezioni da apprendere Preparare gli studenti a studiare. Indicare i temi di approfondimento (verificare più spesso cosa sa e cosa non sa lo studente). Seguire il processo di apprendimento (correggere più esercizi degli studenti) Saper diversificare gli approcci nei diversi tipi di insegnamenti. 22 settembre 2005 Giambattista Ravano - SUPSI 26
27 Conclusioni L evoluzione verso un armonizzazione europea è inevitabile e fattibile. Alcune modifiche nella professione del docente/ricercatore si raggiungono solo con cambi generazionali o grande sfrozo di adattamento Può essere utile mescolare le culture (studenti e docenti che vengono e vanno da e in altre istituzioni). 22 settembre 2005 Giambattista Ravano - SUPSI 27
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