1) QUALI BENI MOBILI SONO INTERESSATI DALLA MESSA A NORMA? 2) QUALI SONO LE NORMATIVE DI RIFERIMENTO TECNICO CHE
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- Massimiliano Ippolito
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1 1) QUALI BENI MOBILI SONO INTERESSATI DALLA MESSA A NORMA? 2) QUALI SONO LE NORMATIVE DI RIFERIMENTO TECNICO CHE RIGUARDANO LA VENDITA DEI MACCHINARI? Pagina 1 di 18 Convegno fallimentare - 9 novembre 2012 Pordenone
2 3) COSA S INTENDE PER MESSA A NORMA? 4) QUALI SONO LE VERIFICHE NECESSARIE A CURA DEL TECNICO? 5) COSA S INTENDE PER CERTIFICAZIONE DI UNA MACCHINA? 6) QUAL E CONVENIENZA ECONOMICA DELLA MESSA A NORMA e SOLUZIONI ALTERNATIVE? Pagina 2 di 18 Convegno fallimentare - 9 novembre 2012 Pordenone
3 1) BENI MOBILI INTERESSATI DALLA MESSA A NORMA Sono le attrezzature di lavoro (= art 69 D.lgs 81/2008) Qualsiasi macchina, apparecchio, utensile, impianto inteso come il complesso di macchine, attrezzature e componenti necessari all attuazione di un processo produttivo. Esempi di attrezzature di lavoro: o o o o o impianto di verniciatura; levigatrice; carrelli elevatori; scaffalature; ecc. Pagina 3 di 18 Convegno fallimentare - 9 novembre 2012 Pordenone
4 Es. Impianto elettrico, ai sensi del d. Lgs 81/2008 asservito ad un edificio non è considerato un attrezzatura di lavoro in quanto non è uno strumento di produzione ma rientra nel Capo III del Titolo III del Testo Unico. CONCETTO DI MACCHINA (= art. 1 del D.Lgs. 17/2010) o MACCHINE PROPRIAMENTE DETTE; MACCHINE o ATTREZZATURE INTERCAMBIABILI; o COMPONENTI DI SICUREZZA; o ACCESSORI DI SOLLEVAMENTO; o CATENE, FUNI, CINGHIE; o DISPOSITIVI AMOVIBILI DI TRASMISSIONE MECCANICA. QUASI MACCHINE Pagina 4 di 18 Convegno fallimentare - 9 novembre 2012 Pordenone
5 Uso di un attrezzatura di lavoro: o messa in servizio o fuori servizio; o impiego; o trasporto; o riparazione; o trasformazione; o manutenzione; o pulizia; o montaggio e smontaggio. Pagina 5 di 18 Convegno fallimentare - 9 novembre 2012 Pordenone
6 2) NORMATIVE DI RIFERIMENTO TECNICO 1. D. LGS. 81/2008 e s.m.i; 2. D. LGS 17/2010; 3. DPR 128/2007; 4. L. 791/1977; 5. Norme armonizzate; ecc. ******************** 1. D.LGS. 81/2008 e s.m.i TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: riguarda tutte le fasi dei beni strumentali utili per l attività lavorativa dalla Progettazione, alla fabbricazione, Commercializzazione, Installazione, uso e manutenzione delle ATTREZZATURE DI LAVORO. Pagina 6 di 18 Convegno fallimentare - 9 novembre 2012 Pordenone
7 2. D. LGS 17/2010: recepisce la NUOVA DIRETTIVA MACCHINE 2006/42/CE (= direttiva di prodotto) entrata in vigore dal 29 dicembre 2009, abrogando la 1 direttiva CE 98/37/CE recepita con il DPR 459/1996. Le macchine devono adeguarsi ai requisiti fondamentali di salute e sicurezza elencati NELL ALLEGATO 1 DELLA DIRETTIVA garantendo un livello minimo di protezione e sicurezza comune in ambito europeo. ******************** 3. DPR 128/2007 che ha recepito la DIRETTIVA 94/9/CE c.d. ATEX. ******************** 4. L791/1977 che ha recepito la DIRETTIVA 2006/95/CE c.d. Bassa tensione. ******************** Alcuni esempi di norme: Pagina 7 di 18 Convegno fallimentare - 9 novembre 2012 Pordenone
8 NORME ARMONIZZATE (rif. per la certificazione) Norme tecniche il cui riferimento è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell Unione Europea per una specifica Direttiva e che risponde ad uno o più dei requisiti essenziali di sicurezza e di tutela della salute. TIPO A: criteri generali applicabili a tutte le macchine. Tipo B: prescrizioni relative ad aspetti di sicurezza. TIPO C: riguardano specifiche tipologie di macchine o di famiglie di macchine. Tipo B1: distanze di sic. temperature superficiale, rumore. Tipo B2: dispositivi di sic. Comando 2 mani, Interblocchi, ripari. Pagina 8 di 18 Convegno fallimentare - 9 novembre 2012 Pordenone
9 ESEMPI di NORME TECNICHE ARMONIZZATE o EN/ISO A Sicurezza del macchinario. Concetti fondamentali di valutazione e riduzione del rischio o EN 574 B Dispositivo comando a due mani. Aspetti funzionali, principi generali di progettazione o EN/ISO B Arresto di emergenza - Principi di progettazione o EN/IEC B Sicurezza di funzionamento di sistemi di controllo elettrici, elettronici, ed elettronici programmabili o EN/ISO B Sicurezza del macchinario - Parti dei sistemi di comando legate alla sicurezza - Parte 1: Principi generali per la progettazione o EN 349 B Spazi minimi per evitare lo schiacciamento di parti del corpo. o EN/SO B Sicurezza del macchinario - Distanze di sicurezza per impedire il raggiungimento di zone pericolose con gli arti superiori e inferiori o EN/IEC B Sicurezza del macchinario - Componenti elettriche delle macchine Parte 1: Principi generali per la progettazione o EN 999/ISO B Posizionamento dei dispositivi di protezione in funzione delle velocità di avvicinamento di parti del corpo o EN 1088/ISO B Dispositivi di interblocco associati ai ripari. Principi di progettazione e di scelta Pagina 9 di 18 Convegno fallimentare - 9 novembre 2012 Pordenone
10 o EN/IEC B Dispositivi elettrosensibili di protezione Parte 1: Requisiti generali e prove o EN/IEC B Apparecchiature e quadri di bassa tensione - Parte 5-5: Dispositivi per circuiti di comando ed elementi di manovra. Sez. 5: Dispositivo elettrico di arresto d emergenza con blocco meccanico. o EN 842 B Segnali visivi di pericolo. Requisiti generali, progettazione e prove o EN 1037 B Protezione contro l avviamento imprevisto o EN 953 B Requisiti generali per la progettazione e la costruzione di ripari fissi e mobili o EN 201 C Macchine per materie plastiche e gomma. Presse a iniezione. Requisiti di sicurezza o EN 692 C Macchine utensili - Presse meccaniche - Requisiti di sicurezza o EN 693 C Macchine utensili - Presse idrauliche - Requisiti di sicurezza o EN 289 C Macchine per materie plastiche e gomma - Sicurezza Presse piegatrici idrauliche per la produzione di corpi cavi - Requisiti di progettazione e costruzione o EN 422 C Macchine per soffiaggio per la produzione di corpi cavi - Requisiti di progettazione e costruzione o EN/ISO C Robot per ambienti industriali - Requisiti di sicurezza - Parte 1: Robot o EN C Sicurezza macchine per imballare - Parte 4: Pallettizzatori e depallettizzatori. Pagina 10 di 18 Convegno fallimentare - 9 novembre 2012 Pordenone
11 3) MESSA A NORMA Riferimento art 70 Testo UNICO CONCETTO AMPIO RENDERE L ATTREZZATURA DI LAVORO CONFORME, NELLA VENDITA: a) alle disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto (comma 1 art 70 - Testo unico). o costruzione dopo l entrata in vigore della prima direttiva macchine del 21 settembre 1996; o ripristinare i dispositivi della macchina previsti nel libretto di uso e manutenzione sez. sicurezza. Pagina 11 di 18 Convegno fallimentare - 9 novembre 2012 Pordenone
12 b) ai requisiti di sicurezza di cui all allegato V del Testo Unico per quelle attrezzature messe a disposizione prima del recepimento delle direttive comunitarie di prodotto (= 21 settembre 1996) o per l assenza di tali disposizioni (comma 2 art 70 - Testo unico). o costruzione antecedente all entrata in vigore della prima direttiva macchine del 21 settembre 1996; o riferimento all allegato V del d.lgs. 81/2008. Le modifiche apportate alle macchine per migliorarne le condizioni di sicurezza non configurano immissione sul mercato sempre che non comportino modifiche delle modalità di utilizzo e delle prestazioni previste dal costruttore. MESSA A NORMA DI UN CESPITE DA PARTE DEL DATORE DI LAVORO: FINALIZZATA AD AZZERARE IL RISCHIO RESIDUO UTILIZZANDO LE TECNOLOGIE ULTIME ED ADOTTANDO UN IDONEA ORGANIZZAZIONE. Pagina 12 di 18 Convegno fallimentare - 9 novembre 2012 Pordenone
13 4) VERIFICHE NECESSARIE A CURA DEL TECNICO CRITICITA RISCONTRATE IN CASO DI ATTREZZATURE INATTIVE o Spesso, manca la corrente necessaria per la loro attivazione; o eventuale mancanza del personale specializzato per l utilizzo nel corso delle verifiche operative. LE VERIFICHE TECNICHE VANNO ESEGUITE A MACCHINA FUNZIONANTE. SOLUZIONE TECNICA PERCORRIBILE o Prima fase: in assenza della corrente e del personale specializzato, verifica visiva dello stato delle attrezzature di lavoro, verifica del documento di valutazione dei rischi aziendali, acquisizione informazioni presso l amministratore della società. Pagina 13 di 18 Convegno fallimentare - 9 novembre 2012 Pordenone
14 o Seconda fase: verifica operativa a macchina funzionante con personale specializzato ed energia attivata. o Terza fase: interventi della ditta specializzata con rilascio di perizia asseverata. Pagina 14 di 18 Convegno fallimentare - 9 novembre 2012 Pordenone
15 5) CERTIFICAZIONE DI MACCHINA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DELLA CONFORMITA ALLE DISPOSIZIONI DELLA DIRETTIVA MACCHINE IN UNA LOGICA DI SICUREZZA INTEGRATA CHE PARTE DALLA PROGETTAZIONE. LA CERTIFICAZIONE PORTA ALLA MARCHIATURA CE E PREVEDE L ANALISI E LA VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI. OBBLIGO DI CERTIFICARE UNA MACCHINA Le macchine già messe in servizio con la prima direttiva macchine (dal 21 settembre 1996 al 29 dicembre 2009) vengono mantenute tali. Pertanto, non devono essere certificate con la seconda direttiva macchine. Le macchine nuove assoggettate alla seconda direttiva CE e quindi alla certificazione: Pagina 15 di 18 Convegno fallimentare - 9 novembre 2012 Pordenone
16 sono quelle messe in servizio o immesse nel mercato dopo il 29 dicembre 2009; sono quelle profondamente modificate; sono quelle messe in servizio fuori dell Europa. NON VANNO CERTIFICATE LE MACCHINE COSTRUITE PRIMA DEL 21 SETTEMBRE Immissione sul mercato comunitario = Il prodotto viene trasferito dal fabbricante, o dal suo rappresentante autorizzato nella Comunità, all importatore stabilito nella Comunità o alla persona responsabile di distribuire il prodotto nel mercato comunitario. Messa in servizio = primo utilizzo dello stesso all interno della Comunità da parte dell utilizzatore finale. Pagina 16 di 18 Convegno fallimentare - 9 novembre 2012 Pordenone
17 DOCUMENTAZIONE PRODOTTA CON LA CERTIFICAZIONE Prima di immettere sul mercato una nuova macchina i produttori o i loro rappresentanti autorizzati all interno dell UE devono: garantire che la macchina sia conforme; rendere disponibile un fascicolo tecnico; sottoscrivere una Dichiarazione di conformità mità ; apporre la marcatura CE; predisporre un manuale di uso e manutenzione. Pagina 17 di 18 Convegno fallimentare - 9 novembre 2012 Pordenone
18 6) CONVENIENZA ECONOMICA DELLA MESSA A NORMA? SOLUZIONI ALTERNATIVE? o FAVORIRE LA VENDITA A RIVENDITORI CHE PROVVEDERANNO ALLA MESSA A NORMA IN UN TEMPO PIU AMPIO. I RIVENDITORI NON SONO UTILIZZATORI FINALI; o STABILIRE I BENI DA ROTTAMARE IN RELAZIONE AI COSTI DA SOSTENERE PER LA MESSA A NORMA. Pagina 18 di 18 Convegno fallimentare - 9 novembre 2012 Pordenone
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