LA METODOLOGIA IN PSICOLOGIA SOCIALE: Trasformare le idee in azioni di A. Manstead e G. Semin

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1 Riassunto schematico a cura di Paolo Falconer Università degli Studi di Trieste Facoltà di Psicologia Corso tenuto dalla p.ssa Chiara Volpato anno 2000/2001 LA METODOLOGIA IN PSICOLOGIA SOCIALE: Trasformare le idee in azioni di A. Manstead e G. Semin Metodo: procedura utilizzata per la raccolta delle informazioni utili alla ricerca. Metodologia: insieme dei diversi aspetti dell applicazione dei metodi. Teoria psicosociologica: insieme di concetti e postulati che rappresentano le condizioni necessarie per l emergenza del fenomeno, le caratteristiche del suo manifestarsi, le relazioni esistenti fra le componenti in gioco. Costrutto: concetto astratto di una teoria. Variabile: rappresentazione misurabile del costrutto. Campionamento: scelta dei soggetti sui quali effettuare la ricerca. 1) Identificazione di un fenomeno che necessita di una spiegazione 2) Ricerca di una teoria sul fenomeno che si studia 3) Formulazione di ipotesi 4) Verifica delle ipotesi TIPI DI RICERCA La scelta del tipo di ricerca da adottare dipende dal tipo di domande a cui si vuole rispondere: descrivere o verificare? Ma spesso la scelta avviene fra ciò che è ottimale e ciò che è praticabile. Il tipo di ricerca può essere: Ricerca DESCRITTIVA: fornisce una descrizione precisa del fenomeno in questione. Ricerca CORRELAZIONALE: scoprire le relazioni esistenti di variazione delle variabili. Si cerca di capire le cause all origine di un fenomeno. Ricerca SPERIMENTALE: fornisce le informazioni causali di un fenomeno. Al variare di certe variabili controllate si studiano le conseguenze sulle variabili dipendenti. DEBRIEFING Solitamente il fine della ricerca in psicosociologia è la spiegazione del fenomeno, che si articola in: 1) Formulazione di proposizioni teoriche circa le relazioni fra i costrutti 2) Realizzazione di indagini empiriche nella quali siano raccolti i dati concernenti queste relazioni. Le strategie adottate mirano ad ottenere 3 fattori cruciali: A: Rappresentatività B: Realismo C: Controllo 1

2 RILEVAMENTO SU CAMPIONE Non ricerca i rapporti di causalità Non considera il contesto fisico e sociale nel quale i dati vengono raccolti Tipo semplice = descrizione pura = ricerca descrittiva (p.e. sondaggio di opinione) Tipo complesso = raccolta d informazioni solo in una certa categoria di persone (p.e. stato sociale, sesso, età ) descrivendo le relazioni fra variabili = ricerca correlazionale (p.e. descrivere le caratteristiche personali e sociali di bambini o adolescenti dediti all uso di droghe illecite) Cautelarsi che i soggetti siano rappresentativi della popolazione scelta di un corretto campionamento Campionamento probabilistico: la forma più semplice è il campione casuale semplice: a) ciascun membro ha la stessa probabilità di essere scelto b) tutte le possibili combinazioni del numero di membri desiderato hanno la stessa probabilità di essere scelte. c) è costoso Campionamento non probabilistico: la forma più semplice è il campione proporzionale: a) il campione riflette gli attributi fondamentali della popolazione b) è economico c) è meno accurato del campione casuale semplice ESPERIMENTI Gli esperimenti sono studi nei quali il ricercatore esamina gli effetti di una classe di variabili (variabili indipendenti) su un altra classe di variabili (variabili dipendenti). Cercano di scoprire la causalità delle relazioni. Ma è fondamentale che: 1. Lo sperimentatore mantenga costanti tutti gli aspetti teoricamente irrilevanti della situazione sperimentale nelle varie condizioni, manipolando solo la variabile indipendente 2. I soggetti vengano assegnati a caso alle diverse condizioni sperimentali Se non vengono prese queste precauzioni, non si possono trarre inferenze causali nelle supposte relazioni variabile indipendente variabile dipendente. Esistono vari tipologie di esperimenti: Quasi esperimenti: Metodo molto utilizzato date le limitazioni spesso imposte dal contesto di ricerca Condotto in un contesto naturale della vita quotidiana (sul campo) Elevato realismo Scarso controllo: no assegnazione casuale dei soggetti alle condizioni (gruppi preesistenti) Esperimenti completamente randomizzati: Fornisce attendibili inferenze causali fra variabili indipendenti e dipendenti Assegnazione dei soggetti casuale alle varie condizioni dell esperimento Controllo completo delle variabili indipendenti (spesso in laboratorio) Scarso realismo: ciò che viene osservato in laboratorio avviene anche nel mondo reale? Gli esperimenti prevedono uno scenario sperimentale ovvero il contesto simulato in cui avviene la ricerca: per ottenere un comportamento il più possibile realistico dei soggetti, si crea un contesto virtuale in cui vengono simulati dei ruoli (p.e. il ruolo dell insegnante nelle ricerche di Milgram sull obbedienza). Lo sperimentatore modifica un aspetto che rappresenta la variabile indipendente dell esperimento mentre restano costanti tutti gli altri aspetti dello scenario e si valutano le conseguenze. Ogni cambiamento della variabile indipendente crea una nuova condizione: 1 cambiamento = 2 condizioni, 2 cambiamenti = 3 condizioni, (p.e. distanza insegnante allievo ). 2

3 La variabile misurata è la variabile dipendente perché i suoi cambiamenti sistematici dipendono dalla variabile indipendente (p.e. numero e intensità delle scariche elettriche somministrate). Ci si deve preoccupare che: La variabile sia effettivamente dipendente dalla variabile indipendente Il tipo di unità di misura sia adatto Fondamentale è il controllo della manipolazione ovvero la capacità della variabile indipendente a produrre delle sistematiche modificazioni nella variabile dipendente (efficacia della variabile indipendente). La fase post-sperimentale prevede la spiegazione ai soggetti, cioè il rivelare i reali obiettivi della ricerca giustificando al soggetto l inganno a cui è stato sottoposto essendo stato assegnato al ruolo previsto dallo scenario sperimentale. Questo consente di salvaguardare l autostima del soggetto e di fornirgli rassicurazioni sulle conseguenze fittizie delle azioni intraprese durante l esperimento (non ha ucciso nessuno in realtà ). DISEGNI SPERIMENTALI Studio di un caso con una sola misurazione (falso esperimento): supponiamo di introdurre in una classe di studenti un nuovo metodo di insegnamento e di verificare in una fase successiva la capacità di memorizzazione degli studenti. In questo caso non è possibile fare alcuna deduzione poiché non si può confrontare il gruppo di studenti con nessun altro gruppo. Disegno del gruppo di controllo solo al post-test: se però al disegno sopra descritto applichiamo le seguenti estensioni: Costituzione di un gruppo di controllo Assegnazione casuale dei soggetti ai due gruppi (gruppo sperimentale e gruppo di controllo) e nel gruppo sperimentale applichiamo la manipolazione mentre nel gruppo di controllo non ne effettuiamo alcuna, allora possiamo ragionevolmente dedurre che le differenze misurate nella variabile dipendente (capacità di memorizzazione) nei due gruppi siano effettivamente dovute alla manipolazione della variabile indipendente (metodo di insegnamento). Esperimento fattoriale: si applica quando l effetto previsto è un interazione fra più variabili indipendenti. Esso prevede: La manipolazione di 2 o più variabili indipendenti Assegnazione casuale dei soggetti alle condizioni Numero di condizioni = n. CONDIZIONI V. INDIP. 1 x n. CONDIZIONI V. INDIP. 2 (esempio 2 x 2 = 4 se 2 variabili indipendenti con 2 condizioni ciascuna) Effetti principali = effetti separati (sulla variabile dipendente) di ciascuna variabile indipendente. Effetti di interazione = combinazione degli effetti congiunti delle variabili indipendenti quando diversi dalla somma degli effetti principali. OSTACOLI ALLA VALIDITÀ DELLA RICERCA SPERIMENTALE Una ricerca sperimentale ben fatta ha consolidati i 3 tipi di validità: 1. Validità interna: effettivamente è la manipolazione della variabile indipendente a causare l effetto alla variabile dipendente, e null altro. Ostacolo rappresentato dalla confusione. 2. Validità di costrutto: le variabili identificate nel disegno sperimentale sono effettivamente quelle che spiegano il fenomeno. Gli ostacoli principali sono rappresentati da: a) Desiderabilità sociale = i soggetti censurano le proprie risposte temendo di essere giudicati negativamente. Soluzione: non far capire ciò che realmente viene valutato. b) Caratteristiche della richiesta: tendenza dei soggetti a rispondere in modo da compiacere lo 3

4 sperimentatore. Soluzione: intervista post-test al soggetto sulle sue reazioni nell esperimento, utilizzo di misurazioni non intrusive, adottare una storia di copertura. c) Aspettative dello sperimentatore: comportamento dello sperimentatore che in modo non intenzionale agisce per far confermare le sue proprie aspettative nell esperimento (p.e. con il linguaggio non verbale). Soluzione: non far sapere agli sperimentatori gli obiettivi della ricerca, ridurre al minimo le interazioni con gli sperimentatori. 3. Validità esterna: capacità di poter applicare le scoperte dedotte dall esperimento anche nel contesto reale e naturale. In particolare ci si è accorti che i volontari sono meno naturali e realistici. Soluzione: utilizzare una popolazione non volontarie e possibilmente sul campo. TECNICHE DI RACCOLTA DEI DATI La misurazione delle variabili effettuate dallo sperimentatore deve essere: Fedele: non dipendere dal momento della misurazione (sufficientemente stabile nel tempo) e non dipendere dalla persona che ha misurato. Valida: essere un indice effettivamente rappresentativo del fenomeno che si vuole rilevare. Tipi di misure condotte tramite OSSERVAZIONE: Obiettivo: raccogliere informazioni, attraverso l intervento di un osservatore, riguardanti il comportamento sociale, evidenziando le azioni significative per la ricerca e registrando ogni loro comparsa nel tempo. Vantaggi: - Non richiedono attrezzature sofisticate - Possono avvenire in situazioni naturali - Quasi sempre utilizzano metodi non intrusivi - Risultano essere affidabili poiché il comportamento solitamente è spontaneo A. Osservazione Partecipante: confondersi fra i membri di un gruppo ed osservarne il comportamento. Esempio: Festinger & C in disconferma manifesta di convinzioni fortemente radicate fra gli adepti di una setta religiosa che aspettava il diluvio universale e studiare le conseguenze del comportamento dopo che le aspettative del gruppo vennero deluse. B. Osservazione non manifesta: osservare il comportamento senza farsi notare. Esempio: Carey 1978 in regola di disattenzione civile fra i pedoni che si incrociano sulla strada e quando sono a meno di 3 metri distolgono lo sguardo conducendo la ricerca con fotografie scattate di nascosto dai palazzi circostanti. C. Osservazione manifesta: osservare il comportamento facendo notare la propria presenza. Esempio: Roethlisberger e Dickson 1939 in effetto Hawthorne in cui si dimostrò che la presenza di un osservatore comporta l aumento della produttività. D. Osservazione categoriale: il comportamento sociale viene rilevato classificandolo in base ad una ripartizione in categorie. Esempio: Analisi del processo d interazione (API) di Bales utilizzato per lo studio del comportamento in piccoli gruppi. Tipi di misure condotte tramite RESOCONTO PERSONALE (self-report): Obiettivo: rilevare convinzioni, atteggiamenti e il comportamento tramite la descrizione riportata dallo stesso soggetto. Vantaggi: - Possono essere rilevati gli aspetti non direttamente osservabili A. Questionario: viene sottoposta al soggetto una serie di domande unitamente alle istruzioni per la compilazione. 4

5 Vantaggi: - Rapidità - Economia - Facilità - Non necessaria la formazione di chi richiede le informazioni tramite questionario Consente l anonimato Possibile rilevare una grande quantità di dati in relativamente poco tempo Svantaggi Non utilizzabile un modo completamente non intrusivo Possibili effetti motivazionali: desiderabilità sociale, emotività Progettazione del questionario in modo da: - porre domande attendibili (stessa risposta se posta più volte) porre domande valide (forniscono l indice che realmente di vuole misurare) porre domande non ambigue (permettono all intervistato di fornire l indice atteso) rispondere a obiettivi specifici del ricercatore (limitare il campo d indagine) attingere alla letteratura esistente (Robinson, Shaver, Wrightsman; Oppenheim) B. Intervista: l intervistatore pone delle domande al soggetto che richiedono per la loro complessità un elevato grado di spiegazione. Bisogna assicurarsi che l intervistato abbia veramente compreso la domanda. Svantaggi: - intervento lungo e costoso l intervistato necessita di un training e può influenzare l intervistato Meglio utilizzare più metodi di ricerca: se le misurazioni risultate dall osservazione e quelle selfreport relative ad una stessa variabile concettuale giungono alle stesse conclusioni, sono più affidabili. PROBLEMI DELLA SPERIMENTAZIONE Il metodo preferito nella ricerca per l inferenza causale dei fenomeni è il metodo sperimentale. Ma anche questo presenta dei problemi. Secondo il problema dell innesto culturale di Gergen (1978) si originano due criticità: A. L ambiente sociale degli esseri umani è talmente complesso da non permettere la manipolazione di una variabile indipendentemente da tutte le altre; per cui il fenomeno legato ad una relazione causale osservato in laboratorio non esclude che nel mondo reale possa essere causato da altri fattori. Bisogna quindi considerare nel mondo reale l estensione dell esperimento solo in presenza di determinate condizioni. Inoltre, tenendo presente che il comportamento sociale si inserisce in una data cultura, bisogna evitare di trarre relazioni causali generalizzate quando si ha il sospetto che un comportamento possa essere originato dalle convenzioni culturali. B. Poiché la comprensione di una teoria sociopsicologica può indurre gli individui a modificare il comportamento che la teoria si propone di spiegare, evidentemente la teoria avrà una validità solo temporale: i fenomeni naturali rimangono stabili nel tempo mentre quelli sociopsicologici maturano ed evolvono in tempi relativamente brevi. 5

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