COMUNE DI POZZA DI FASSA Comun General de Fascia PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO VARIANTE 2014 AL P.R.G.

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1 COMUNE DI POZZA DI FASSA Comun General de Fascia PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO VARIANTE 2014 AL P.R.G. Patrimonio Edilizio Montano (Art. 61 L.P. 4 marzo 2008 n. 1) SETTEMBRE 2014 ALLEGATO 2 Manuale degli interventi ammessi Il Consiglio Comunale Servizio Urbanistica e Tutela del Paesaggio DELIBERA DI PRIMA ADOZIONE PARERE DELLA CUP DELIBERA DI SECONDA ADOZIONE VALUTAZIONE TECNICA Il Tecnico La Giunta Provinciale O R D I N E D E G L I A R C H I T E T T I D E L L A P R O V. D I T R E N T O dott.arch. PIETRO DEGIAMPIETRO I S CR I Z IO N E A L BO N DELIBERA GIUNTA PROVINCIALE PUBBLICAZIONE SUL B.U.R.

2 INDICE Parte 1: Particolari costruttivi tradizionali Attacco a terra Strutture di elevazione in legno... 7 Coperture Fori Parte 2: Schemi degli interventi ammessi Volume Superfetazioni Fori Parte 3: Indicazioni per le categorie di intervento Indicazioni per gli interventi di risanamento conservativo Indicazioni per gli interventi di ristrutturazione edilizia Piano Regolatore Generale del Comune di Pozza di Fassa VIII Variante 2014 Patrimonio Edilizio Montano 1

3 ATTACCO A TERRA Descrizione L attacco a terra è sostanzialmente di 2 tipi: Nel primo caso l elevazione in block bau è sprovvisto di fondazione e poggi su sassi che ne impediscono il contatto diretto con il terreno e favoriscono il deflusso dell acqua; piedritti in muratura o legno sostengono in posizione orizzontale la struttura. Il ritto in legno si inserisce nel terreno per circa 30 cm o talvolta poggia direttamente su un sasso o una lastra di pietra. Un altro tipo di attacco a terra è costituito dall elevazione in muratura sprovvista di fondazione, immersa nel terreno per circa 30 cm. La muratura a monte spesso diventa muro di contenimento e assume una forma trapezoidale per contrastare la spinta del terreno. Intervento Nel caso in cui si debba consolidare il basamento dell edificio, si possono effettuare sottomurazioni alle pareti esistenti in modo da evitare crolli delle murature soprastanti, utilizzando esclusivamente materiale lapideo locale e prodotti specifici a base di calce. Si ammette la realizzazione ex novo o il completamento di parti già esistenti di basamenti in pietra per il sostegno delle pareti laterali lignee esclusivamente per migliorarne l isolazione e la durabilità nel tempo; in tal caso devono essere eliminati eventuali sostegni preesistenti in mattoni, blocchi di cemento o altri materiali non conformi alla tradizione costruttiva locale; per le rasature e fughe dei nuovi basamenti in pietra è prescritto l uso di malta di calce nelle tonalità del color sabbia chiaro, da eseguirsi con la tecnica del raso sasso, evitando la malta di cemento; si precisa infine che l altezza del fabbricato rispetto al livello naturale del terreno non deve essere in alcun modo modificata. Eventuali interventi di sottomurazione o di consolidamento del basamento dell edificio dovranno essere realizzate con tecniche tradizionali operando in modo da evitare crolli o demolizioni delle murature sovrastanti. Nel caso di basamenti di strutture in blockbau poggiati, a valle, su piedritti in muratura, che sostengono in posizione orizzontale la struttura e si inseriscono direttamente nel terreno o poggiano su sassi sono ammessi interventi di conservazione (trattamento di risanamento degli Piano Regolatore Generale del Comune di Pozza di Fassa VIII Variante 2014 Patrimonio Edilizio Montano 2

4 elementi lignei da attacchi di funghi e insetti con prodotti disinfestanti; trattamento di protezione degli elementi lignei da fenomeni di muffa e attacchi di parassiti con soluzioni impregnanti non coloranti; ripristino della coesione della muratura mediante iniezioni puntuali di boiacca di cemento) oppure interventi di ripristino delle strutture mediante la sostituzione degli elementi ammalorati. In quest ultimo caso, se fosse necessario sostituire parti di muratura fatiscenti, l intervento dovrà essere attuato previa puntellazione interna ed esterna e procedendo per pezzi separati e alternati, in modo da evitare crolli e fessurazioni nella muratura vicina. Nel caso di strutture in elevazione è in blockbau sprovviste di fondazione, poggiate su sassi che impediscono il diretto contatto col terreno e favoriscono il deflusso delle acque è ammesso il consolidamento con formazione di sottomurazione in pietra realizzata con la tecnica del finto secco poggiata su una sottofondazione in c.a., puntellando la struttura lignea per evitare crolli o cedimenti. Nel caso di strutture in elevazione in muratura sprovviste di fondazione, immerse nel terreno per circa 30 cm mentre la muratura a monte diventa muro di contenimento è ammesso il consolidamento mediante formazione di sottofondazione in c.a. con realizzazione di adeguato drenaggio e posa di impermeabilizzazione. Nel caso in cui fossero ammalorati gli elementi strutturali verticali ed orizzontali esistenti, quali murature in pietra e/o sasso, pareti blockbau, pilastri e solai in legno, questi potranno essere sostituiti con materiali e sistemi tradizionali, mantenendo immutate le quote di imposta dei solai e le caratteristiche compositive delle facciate. Piano Regolatore Generale del Comune di Pozza di Fassa VIII Variante 2014 Patrimonio Edilizio Montano 3

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8 STRUTTURE DI ELEVAZIONE Descrizione Le strutture in elevazione in legno possono essere costituite: Tipologia A: struttura in legno e tamponamento in assito, generalmente verticale Tipologie B e C: tronchi con diametro tra i 15 e 30 cm, ove presenti dei ritti a sezione rettangolare, o a seconda dei casi con diametro tra i 20 e i 25 cm, irrigiditi tramite l interposizione di legni sagomati a forma di cuneo. La struttura è costituita da un incastellatura di tronchi sovrapposti bloccati reciprocamente ad incastro tramite le tacche praticate su ogni trave ( block bau ). Le singole travi sono bloccate reciprocamente ad incastro tramite le tacche praticate su ogni trave. La stabilità è garantita mediante l uso di cunei che permettono la connessione intermedia dei tronchi. Talvolta sono presenti ritti angolari o intermedi di forma squadrata muniti di scanalature incise sulle due facce opposte, in cui si innestano le teste delle travi orizzontali; con la stessa tecnica si permettere la connessione tra l elevazione e i fori in facciata. Per evitare fenomeni di spanciamento dell elevazione, determinati da spinte orizzontali, è utilizzato un incastro costituito da un elemento in legno in apposite scanalature, oppure da una coppia di legni posti in verticale incastrati in elementi trasversali. La connessione tra l elevazione e i serramenti avviene tramite ritti muniti di scanalature nelle quali si innestano le teste dei tronchi opportunamente rastremate. Tale soluzione è utilizzata anche nel caso di combinazione tra muratura e block bau. La sovrapposizione dei tronchi determina spazi interstiziali che, nel caso di edifici utilizzati in parte per l abitazione stagionale dei contadini, vengono chiusi con impasti di malta o con assi di legno fissate tra le fessure dell elevazione. Nel caso di fienili, gli interstizi vengono lasciati vuoti per permettere l aereazione del fieno. Tipologia D: oltre al sistema costruttivo a block bau si ha anche un sistema simile, realizzato mediante travi squadrate con sezione tra 15 e 20 cm o assoni di spessore 3 o 4 cm, infissi entro ritti a sezione sagomata con diametro tra i 20 e i 25 cm. La struttura è costituita da un intelaiatura realizzata con i ritti e travi che sono opportunamente sagomati e fissati tra loro. Piano Regolatore Generale del Comune di Pozza di Fassa VIII Variante 2014 Patrimonio Edilizio Montano 7

9 Le assi di tamponamento della struttura, se orizzontali, sono inserite nei ritti mentre l assito verticale è fissato alla struttura portante mediante chiodatura. Il passaggio tra parte in muratura al livello inferiore e parte in legno al livello superiore si trova solitamente in corrispondenza del solaio. Intervento Devono essere conservati ed eventualmente recuperati tutti gli elementi in legno tradizionali, come pareti in blockbau, pareti in assoni verticali, tamponamenti in tronchi o tavolati; nel caso in cui sia necessaria la loro sostituzione, questa dovrà avvenire rispettando la forma, la posizione, la dimensione e le essenze originari. Il progetto di risanamento conservativo dell edificio dovrà in questo caso indicare esattamente gli elementi che si intende sostituire, mentre si dovranno numerare e fotografare quelli che verranno invece ripuliti, trattati e riposizionati. Nel caso di strutture in elevazione in blockbau sono ammessi interventi di conservazione quali: trattamento di risanamento degli elementi lignei da attacchi di funghi e insetti con prodotti disinfestanti; trattamento di protezione degli elementi lignei da fenomeni di muffa e attacchi di parassiti con soluzioni impregnanti non coloranti; Devono essere conservati ed eventualmente recuperati gli elementi lignei tradizionali esistenti (tetto, timpano, assito) rappresentati nell Allegato I nella posizione, forma, dimensione ed essenze originari oppure, ove necessario, sino sostituiti con travi e tavolati aventi le stesse caratteristiche, posizione e dimensioni degli elementi esistenti, evitando la messa in opera di elementi di altezza regolare e dalle superfici lisce e tornite, perlinature o sciaveri. Non è ammesso l'uso di vernici colorate o tinte coprenti. Nei casi di costruzioni in blockbau si dovranno riprendere incastri e particolari costruttivi tradizionali. Per il ripristino della struttura mediante sostituzione degli elementi degradati non recuperabili si deve previamente puntellare e sollevare con martinetti la struttura sovrastante, asportare l elemento danneggiato e inserire quello nuovo. Nel caso di spanciamento dell elevazione in blockbau si deve intervenire utilizzando un incastro costituito da una coppia di legni posti in verticale che si innestano in apposite sedi dell elemento trasversale che compone il sistema. Un altro sistema per rafforzare l elevazione si ha con l inserimento di un elemento in legno (chiodo) in apposite scanalature realizzate nell elevazione. Piano Regolatore Generale del Comune di Pozza di Fassa VIII Variante 2014 Patrimonio Edilizio Montano 8

10 In nessun caso è ammesso l utilizzo di materiali estranei alla tradizione degli edifici montani, come pilastri in cemento armato, solai con struttura in ferro, laterocemento e/o cemento armato, solai prefabbricati di ogni tipo, pareti in laterizio, pareti in legno prefabbricate, etc. Ogni intervento dovrà essere eseguito con materiali tradizionali (legno al naturale e pietra) e tecnologie tradizionali. Per le murature in pietra è previsto il consolidamento con tecniche tradizionali utilizzando esclusivamente materiale lapideo locale e prodotti specifici a base di calce: iniezioni di malta, ricostruzione delle discontinuità nei muri con gli stessi materiali, eventuali rifacimenti parziali con la tecnica del cuci-scuci, realizzazione di ammorsamenti. Si deve evitare in ogni caso il rifacimento o la sostituzione delle murature esistenti con strutture eseguite con altro materiale e rivestite in pietra. Per le fugature e le rasature dei muri in pietra si deve utilizzare esclusivamente malta di calce ottenuta con inerte locale, di tonalità chiara e applicata con la tecnica a raso sasso, evitando l'impiego di malta di cemento. Non è ammessa la finitura ad intonaco delle murature in pietra e non è ammesso alcun tipo di decorazione delle stesse. Piano Regolatore Generale del Comune di Pozza di Fassa VIII Variante 2014 Patrimonio Edilizio Montano 9

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19 COPERTURE Descrizione La copertura è l elemento costruttivo che più di altri segna e caratterizza il paesaggio. La copertura è sempre a due falde e la struttura portante del tetto è in legno con trave di colmo quasi sempre parallela alla linea di massima pendenza. Il sistema portante (colmo, mezzecase, dormienti) è costituito da tronchi a sezione rotonda o sbozzata, l orditura secondaria è costituita da correnti che poggiano sull orditura primaria e costituiscono il supporto al tavolato sovrastante e che fa da base per il manto. Talvolta l orditura secondaria è talmente fitta che il manto vi si posa direttamente. Il manto di copertura, fissato su tavolati lignei o sui travetti dell'orditura secondaria, è tradizionalmente realizzato in scandole o scandoloni di larice. Lo sporto della gronda è mediamente sui 80 cm, fino a un massimo di 100 cm. Intervento Negli interventi sulle coperture deve essere garantito il mantenimento delle caratteristiche originarie in termini di struttura, falde, pendenze e orientamento. I materiali di copertura devono essere quelli tradizionali, posati conformemente agli usi locali (scandole di larice posate in terza e preferibilmente spaccate a mano oppure in assoni di larice). Nel caso di coperture esistenti in tegole, coppi o materiali diversi è prescritta la sostituzione con materiali di copertura tradizionali o in lamiera non verniciata. Nel caso di coperture parzialmente ammalorate i materiali tradizionali devono essere ripristinati. Gli sporti di gronda di dimensione massima pari a m 0,80, comunque proporzionati al tipo di edificio. I sistemi di allontanamento delle acque meteoriche dovranno essere del tipo tradizionale e/o realizzati in continuità con il materiale del manto di copertura mediante elementi dal disegno lineare in legno oppure in lattoneria di metallo quale lamiera zincata, rame o zincotitanio. Piano Regolatore Generale del Comune di Pozza di Fassa VIII Variante 2014 Patrimonio Edilizio Montano 18

20 Nel caso di cambio di destinazione d uso in residenza stagionale lo strato di isolazione del tetto deve essere realizzato all interno senza modificare l ingombro del manto di copertura e senza alterare gli spessori delle gronde. Le eventuali mantovane devono essere di dimensioni contenute, a strato semplice in legno di larice, trattato con mordente non coprente e dal disegno lineare. È vietato aprire velux e lucernari nonché di realizzare abbaini di qualunque tipo. È ammesso un solo camino per baita, nel rispetto degli schemi dell Allegato I. I pannelli solari e/o fotovoltaici devono essere installati in misura limitata per numero e dimensione, possibilmente nelle parti più nascoste della copertura, nel rispetto della Giunta provinciale n di data 28 luglio 2006 e ss.mm. e sia dimostrata in relazione l effettiva necessità degli stessi. Sul tetto degli edifici montani non sarà possibile installare antenne e paraboliche. Piano Regolatore Generale del Comune di Pozza di Fassa VIII Variante 2014 Patrimonio Edilizio Montano 19

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30 FORI Descrizione Nella composizione delle facciate delle architetture tradizionali sono presenti differenti tipi di aperture: grandi fori per il sottotetto, feritoie e finestrelle per i depositi e le stalle, portoni per i fienili, porte per le abitazioni, finestre per le stanze. I serramenti tradizionali esterni sono in legno, a una o due ante, con vetri a infilare fissati a stucco o nei casi più datati con una rete metallica a maglia fine. Possono essere dotati anche di grata in sbarre di ferro e anta ad oscuro interno o esterno in legno. Quando il foro è ricavato nella struttura a Blockbau, gli stipiti sono in legno e vengono incastrati in apposite scanalature realizzate nei tronchi. Per strutture in muratura si adottano soluzioni con spallette, davanzale e architrave in lastre di pietra o legno; l infisso è accostato alle spallette o parzialmente annegato nella muratura. Si possono riscontrare casi in cui nella parte superiore del foro è presente un arco ribassato in pietra o un architrave in legno sagomato a forma di arco ribassato. Talvolta l architrave può essere costituita da un unico elemento, in legno o in pietra, comune per porta e finestre. I serramenti delle porte sono in legno ad anta unica o doppia, costituiti da semplici tavole poste in verticale o in orizzontale ma generalmente sono realizzati a doppio assito con disposizione orizzontale verso l esterno e verticale verso l interno. La soglia è in pietra o legno mentre l architrave è costituito da una trave sagomata. Le finestre a piano terra sono generalmente piuttosto piccole e di forma quadrata, talvolta dotate di inferriate in ferro battuto. Spesso, i fori non sono rifiniti ma hanno solo l'architrave o la cornice in legno. Intervento I fori tradizionali esistenti, quali porte di accesso alla stalla o alle stanze, portoni di accesso al fienile e fori finestra, devono essere conservati e ripristinati qualora tamponati. I fori esistenti che risultino alterati rispetto alla tipologia tradizionale in termini di posizione, forma, dimensioni e materiali devono essere ripristinati secondo un criterio filologico. Piano Regolatore Generale del Comune di Pozza di Fassa VIII Variante 2014 Patrimonio Edilizio Montano 29

31 L inserimento di serramenti deve avvenire a filo interno della muratura in modo da conservare l immagine esterna tradizionale dell edificio. Per quanto riguarda il recupero dei fori porta-stalla e porta-fienile, essi devono essere conservati come ante ad oscuro e corredati di nuovo serramento interno vetrato, inserito a filo interno della muratura. I nuovi serramenti devono essere esclusivamente in legno naturale cerato o mordentato ma non verniciato. Le parti in vetro devono essere prive di specchiature e le ante ad oscuro ad unica anta o, dove possibile, a due ante interne al foro finestra. Eventuali architravi e cornici in legno o pietra devono essere conservati o ripristinati. Le soglie delle porte d ingresso devono essere in legno o pietra locale. Non sono ammesse decorazioni di alcun tipo intorno ai fori. Negli interventi di recupero che prevedono il cambio di destinazione a residenza stagionale, ai fini del rispetto dei requisiti igienico sanitari previsti negli articoli seguenti, si devono prioritariamente recuperare o ripristinare i fori tradizionali esistenti, senza modificarne la posizione, la forma, le dimensioni e i materiali, secondo le modalità indicate. Negli interventi di recupero che prevedono il cambio di destinazione d uso per il solo rispetto dei requisiti igienico sanitari è ammessa l apertura di nuovi fori finestra con le modalità indicate nella seconda parte. Piano Regolatore Generale del Comune di Pozza di Fassa VIII Variante 2014 Patrimonio Edilizio Montano 30

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34 VOLUME Premessa Uno degli obbiettivi più importanti del progetto di recupero del patrimonio edilizio montano tradizionale deve essere il mantenimento delle articolazioni volumetriche originarie, anche in funzione della valorizzazione paesaggistica del contesto. Il piano prescrive quindi la conservazione dell assetto volumetrico degli edifici o il suo ripristino attraverso l eliminazione delle superfetazioni. In alcuni casi si pone il tema della riqualificazione paesaggistica degli elementi architettonici e pertinenziali che sono stati oggetto di interventi incongrui. Per questo motivo le norme di attuazione prescrivono il mantenimento del volume originario degli edifici escludendo aumenti di volume fuori o dentro terra. Con l obbiettivo di consentire il cambio di destinazione d uso a fini residenziali stagionali, sono ammessi alcuni limitati interventi che siano coerenti con l obbiettivo di conservare o ripristinare la configurazione volumetrica tipologica degli edifici e l assetto paesaggistico dei contesti. Intervento Negli interventi di recupero del patrimonio edilizio montano non sono di norma ammessi incrementi del volume originario degli edifici sia dentro che fuori terra. Deve essere conservato il livello naturale del terreno. È ammesso un incremento di volume indispensabile al fine di soddisfare il requisito dell altezza minima interna di m 2,20 qualora si operasse il cambio di destinazione d uso da agricolo ad abitativo non permanente. Tale aumento di volume dovrà essere realizzato abbassando la quota di calpestio del piano terra o seminterrato senza modificare all esterno la posizione dei fori porta tradizionali esistenti e le quote dei solai. Gli elaborati di progetto devono riportare il calcolo del volume vuoto per pieno dello stato attuale e di quello di progetto. Il sistema distributivo previsto negli interventi di recupero dovrà valorizzare e non occultare le specificità volumetriche interne dell edificio. Al fine del rispetto di tale criterio, si prescrive che lo spazio aperto da ricavare all interno del piano principale della baita abbia una superficie Piano Regolatore Generale del Comune di Pozza di Fassa VIII Variante 2014 Patrimonio Edilizio Montano 33

35 almeno pari al 75% della superficie complessiva. Per lo stesso motivo, l eventuale realizzazione di un bagno o altri locali di servizio sul perimetro sul piano dovrà garantire una lunghezza libera continua del perimetro almeno pari al 75%. È inoltre ammessa la realizzazione di parti soppalcate per una superficie massima non superiore al 50% della superficie netta interna del piano. Nel caso di edifici di Tipologia C e D che presentano una suddivisione degli spazi interni in parte rustici e in parte residenziali stagionali fin dall origine, è ammessa la riproposizione delle partizioni interne originarie. L intervento di trasformazione dello spazio interno deve rispettare le seguenti dimensioni minime: - altezza minima interna dei locali abitabili, misurata all intradosso del soffitto/tavolato: 2,20 m; - altezza interna media ponderale dei locali in sottotetto 1,80 m al tavolato; - rapporto di illuminazione e areazione 1/16 della superficie di pavimento di ciascun locale; - la superficie netta minima dello spazio aperto deve essere di almeno 12,00 mq; - locale igienico di almeno 2,00 mq e al massimo 5,00 mq con wc e lavabo ed eventuale doccia, ma comunque munito di apertura esterna diretta o di ventilazione diretta sull esterno. Nel caso di edifici vincolati a risanamento conservativo sono ammessi, previa valutazione favorevole dell autorità sanitaria territorialmente competente, altezze interne minori e rapporti di illuminazione e areazione inferiori, qualora vengano mantenuti e recuperati i solai esistenti o ovvero il rispetto della partitura e delle dimensioni delle aperture esistenti. Nel caso di edifici vincolati ad interventi di ristrutturazione sono ammessi, previa autorizzazione paesaggistica della CPC, limitati aumenti volumetrici al fine di ripristinare configurazioni originarie documentate o per ricondurre gli assetti esistenti alterati da interventi incoerenti ad assetti più prossimi alla tipologia originaria. Nel caso di cambio di destinazione d uso in residenza stagionale lo strato di isolazione del tetto deve essere realizzato all interno senza modificare l ingombro del manto di copertura e senza alterare gli spessori delle gronde. Piano Regolatore Generale del Comune di Pozza di Fassa VIII Variante 2014 Patrimonio Edilizio Montano 34

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40 SUPERFETAZIONI Premessa Nel caso in cui le schede di indagine rilevino la presenza di superfetazioni, il progetto di recupero deve porsi l obbiettivo del ripristino delle configurazioni tipologiche originarie del patrimonio edilizio montano tradizionale al fine più vasto di ripristinare l assetto paesaggistico complessivo dei pascoli di montagna. Il piano prescrive quindi il ripristino dell assetto volumetrico degli edifici attraverso l eliminazione delle superfetazioni. Intervento Negli interventi di recupero devono essere rimosse le eventuali superfetazioni rilevate nella scheda che risultano estranee alle tipologie architettoniche tradizionali di riferimento così come descritte nell Allegato I. Il volume vuoto per pieno delle superfetazioni oggetto di demolizione può essere recuperato esclusivamente nel caso di cambio di destinazione d uso a residenza stagionale per la realizzazione di un bagno, con eventuale disimpegno e/o ripostiglio. Nel caso di tipologie A e B ad un solo piano, il volume può essere recuperato attraverso la realizzazione di un corpo annesso all edificio principale. Per l accesso non devono essere realizzati nuovi fori di comunicazione con il vano principale e deve essere dall esterno. Nel caso di tipologie C e D a due piani, il volume delle superfetazioni può essere recuperato al di fuori del sedime, a livello del seminterrato e al di sotto del livello del terreno naturale del terreno secondo gli schemi contenuti in questo Allegato II. Non sono ammesse bocche di lupo, intercapedini e/o scale di accesso all esterno del sedime. Nel caso in cui il volume delle superfetazioni da rimuovere e recuperare fosse insufficiente, è comunque ammesso realizzare una superficie utile del bagno non inferiore a 2,00 mq. Piano Regolatore Generale del Comune di Pozza di Fassa VIII Variante 2014 Patrimonio Edilizio Montano 39

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57 FORI Premessa I fori tradizionali esistenti, quali porte di accesso alla stalla o alle stanze, portoni di accesso al fienile e fori finestra, devono essere conservati e ripristinati qualora tamponati. I fori esistenti che risultino alterati rispetto alla tipologia tradizionale in termini di posizione, forma, dimensioni e materiali devono essere ripristinati secondo un criterio filologico. L inserimento di serramenti deve avvenire a filo interno della muratura in modo da conservare l immagine esterna tradizionale dell edificio. Per quanto riguarda il recupero dei fori porta-stalla e porta-fienile, essi devono essere conservati come ante ad oscuro e corredati di nuovo serramento interno vetrato, inserito a filo interno della muratura. I nuovi serramenti devono essere esclusivamente in legno naturale cerato o mordentato ma non verniciato. Le parti in vetro devono essere prive di specchiature e le ante ad oscuro ad unica anta o, dove possibile, a due ante interne al foro finestra. Eventuali architravi e cornici in legno o pietra devono essere conservati o ripristinati. Le soglie delle porte d ingresso devono essere in legno o pietra locale. Non sono ammesse decorazioni di alcun tipo intorno ai fori. Negli interventi di recupero che prevedono il cambio di destinazione a residenza stagionale, ai fini del rispetto dei requisiti igienico sanitari previsti negli articoli seguenti, si devono prioritariamente recuperare o ripristinare i fori tradizionali esistenti, senza modificarne la posizione, la forma, le dimensioni e i materiali, secondo le modalità indicate. Intervento Qualora i fori esistenti non garantiscano il rispetto del rapporto di illuminazione prescritto dai requisiti igienico sanitari, è ammessa l apertura di nuovi fori finestra secondo gli schemi predisposti dal piano. Non è ammessa una suddivisione artificiosa degli ambienti interni della baita al fine di ottenere un maggior numero di fori finestra; la partizione interna dovrà richiamare quella tradizionale, corrispondente a quanto indicata dalla descrizione delle tipologie tradizionali e dalle norme di attuazione. Piano Regolatore Generale del Comune di Pozza di Fassa VIII Variante 2014 Patrimonio Edilizio Montano 56

58 Nel caso in cui lo spazio interno venga suddiviso in vani, i nuovi fori dovranno prevedere aperture singole che siano a servizio di due o più locali. Il piano individua la possibilità di realizzare dei nuovi fori che non hanno un referente diretto nella tradizione in quanto la destinazione d uso originaria dell edificio non ne richiedeva l impiego. In questo caso, al fine di rendere leggibile l intervento moderno, si dovrà assicurare una distinzione tra gli elementi e le forme che derivano della tradizione e gli elementi e le forme che si rende necessario introdurre tramite il progetto di recupero per adeguare l edificio ad una diversa destinazione d suo. Negli interventi di recupero che prevedono il cambio di destinazione d uso di edifici in legno per il solo rispetto dei requisiti igienico sanitari è ammessa l apertura di nuovi fori finestra con la precisazione che i nuovi fori dovranno essere realizzati unicamente sui fianchi, conservando la facciata verso valle nello stato originario. Si dovrà utilizzare sempre l apertura del portone sul retro o sul fronte principale per realizzare una bussola vetrata che permetta l illuminazione interna. Sulle pareti lignee in assito verticale delle tipologie A, eventuali nuove aperture dovranno adeguarsi alla tessitura dell assito esistente ed essere conformi agli schemi indicati. Piano Regolatore Generale del Comune di Pozza di Fassa VIII Variante 2014 Patrimonio Edilizio Montano 57

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67 INDICAZIONI PER GLI INTERVENTI DI RISANAMENTO CONSERVATIVO Premessa Il risanamento conservativo è prescritto dalle per gli edifici delle tipologie tradizionali A, B, C, D e relative varianti che si sono conservati nello stato originario nei casi indicati dalla scheda di rilevazione. Negli interventi di risanamento conservativo degli edifici montani dovranno essere conservati e ripristinati gli elementi e i sistemi costruttivi tradizionali. Qualora il loro effettivo stato di conservazione richiedesse il rifacimento o la sostituzione di elementi strutturali, il progetto di recupero dovrà essere corredato da una relazione statica del progettista e da una dettagliata documentazione fotografica. Gli elementi strutturali dovranno essere sostituiti con elementi analoghi per posizione, forma, dimensioni e materiali. Gli interventi sugli edifici vincolati a risanamento conservativo devono tener conto delle seguenti indicazioni. Volume Negli interventi di recupero del patrimonio edilizio montano non è ammesso alcun aumento del volume originario degli edifici sia dentro che fuori terra, ad eccezione dell incremento di volume indispensabile al fine di soddisfare il requisito dell altezza minima interna di m 2,20 qualora si operasse il cambio di destinazione d uso da agricolo ad abitativo non permanente. Tale aumento di volume dovrà essere realizzato abbassando la quota di calpestio del piano terra o seminterrato senza modificare all esterno la posizione dei fori porta tradizionali esistenti e le quote dei solai. Gli elaborati di progetto devono riportare il calcolo del volume vuoto per pieno dello stato attuale e di quello di progetto. Negli interventi di recupero devono essere rimosse le eventuali superfetazioni rilevate nella scheda che risultano estranee alle tipologie architettoniche tradizionali di riferimento così come descritte nell Allegato I, salvo diverse valutazioni da parte delle CPC o della CEC, che potranno esprimersi motivatamente caso per caso. Il volume vuoto per pieno delle superfetazioni oggetto di demolizione può essere recuperato esclusivamente nel caso di cambio di destinazione d uso a residenza stagionale per la realizzazione di un bagno, con eventuale disimpegno e/o ripostiglio, secondo gli schemi precedenti. Per gli edifici di Tipologia A e B ad un solo piano, il volume può essere recuperato attraverso un nuovo corpo fuori terra, sul lato o sul retro dell edificio; per gli edifici di Tipologia C e D a due piani il volume delle superfetazioni può essere recuperato al di fuori del sedime, a livello del seminterrato e al di sotto del livello del terreno naturale. Nel caso in cui il volume delle superfetazioni sia insufficiente, è sempre Piano Regolatore Generale del Comune di Pozza di Fassa VIII Variante 2014 Patrimonio Edilizio Montano 66

68 ammesso che il nuovo bagno abbia superficie minima di 2,00 mq. Non sono ammesse bocche di lupo, intercapedini e/o scale di accesso ai piani interrati e/o seminterrati all esterno del sedime. Basamento e attacco a terra Nel caso in cui si debba consolidare il basamento dell edificio, si possono effettuare sottomurazioni alle pareti esistenti in modo da evitare crolli delle murature soprastanti, utilizzando esclusivamente materiale lapideo locale e prodotti specifici a base di calce. Si ammette la realizzazione ex novo o il completamento di parti già esistenti di basamenti in pietra per il sostegno delle pareti laterali lignee esclusivamente per migliorarne l isolazione e la durabilità nel tempo; in tal caso devono essere eliminati eventuali sostegni preesistenti in mattoni, blocchi di cemento o altri materiali non conformi alla tradizione costruttiva locale; per le rasature e fughe dei nuovi basamenti in pietra è prescritto l uso di malta di calce nelle tonalità del color sabbia chiaro, da eseguirsi con la tecnica del raso sasso, evitando la malta di cemento; si precisa infine che l altezza del fabbricato rispetto al livello naturale del terreno non deve essere in alcun modo modificata. Eventuali interventi di sottomurazione o di consolidamento del basamento dell edificio dovranno essere realizzate con tecniche tradizionali operando in modo da evitare crolli o demolizioni delle murature sovrastanti. Nel caso di basamenti di strutture in blockbau poggiati, a valle, su piedritti in muratura, che sostengono in posizione orizzontale la struttura e si inseriscono direttamente nel terreno o poggiano su sassi sono ammessi interventi di conservazione (trattamento di risanamento degli elementi lignei da attacchi di funghi e insetti con prodotti disinfestanti; trattamento di protezione degli elementi lignei da fenomeni di muffa e attacchi di parassiti con soluzioni impregnanti non coloranti; ripristino della coesione della muratura mediante iniezioni puntuali di boiacca di cemento) oppure interventi di ripristino delle strutture mediante la sostituzione degli elementi ammalorati. In quest ultimo caso, se fosse necessario sostituire parti di muratura fatiscenti, l intervento dovrà essere attuato previa puntellazione interna ed esterna e procedendo per pezzi separati e alternati, in modo da evitare crolli e fessurazioni nella muratura vicina. Nel caso di strutture in elevazione è in blockbau sprovviste di fondazione, poggiate su sassi che impediscono il diretto contatto col terreno e favoriscono il deflusso delle acque è ammesso il consolidamento con formazione di sottomurazione in pietra realizzata con la tecnica del finto secco poggiata su una sottofondazione in c.a., puntellando la struttura lignea per evitare crolli o cedimenti. Piano Regolatore Generale del Comune di Pozza di Fassa VIII Variante 2014 Patrimonio Edilizio Montano 67

69 Nel caso di strutture in elevazione in muratura sprovviste di fondazione, immerse nel terreno per circa 30 cm mentre la muratura a monte diventa muro di contenimento è ammesso il consolidamento mediante formazione di sottofondazione in c.a. con realizzazione di adeguato drenaggio e posa di impermeabilizzazione. Nel caso in cui fossero ammalorati gli elementi strutturali verticali ed orizzontali esistenti, quali murature in pietra e/o sasso, pareti blockbau, pilastri e solai in legno, questi potranno essere sostituiti con materiali e sistemi tradizionali, mantenendo immutate le quote di imposta dei solai e le caratteristiche compositive delle facciate. Strutture di elevazione in legno Devono essere conservati ed eventualmente recuperati tutti gli elementi in legno tradizionali, come pareti in blockbau, pareti in assoni verticali, tamponamenti in tronchi o tavolati; nel caso in cui sia necessaria la loro sostituzione, questa dovrà avvenire rispettando la forma, la posizione, la dimensione e le essenze originari. Il progetto di risanamento conservativo dell edificio dovrà in questo caso indicare esattamente gli elementi che si intende sostituire, mentre si dovranno numerare e fotografare quelli che verranno invece ripuliti, trattati e riposizionati. Entro la fine dei lavori deve essere depositata in Comune la documentazione fotografica che dimostri il rispetto delle previsioni progettuali nella realizzazione delle opere. Nel caso di strutture in elevazione in blockbau sono ammessi interventi di conservazione quali: trattamento di risanamento degli elementi lignei da attacchi di funghi e insetti con prodotti disinfestanti; trattamento di protezione degli elementi lignei da fenomeni di muffa e attacchi di parassiti con soluzioni impregnanti non coloranti; Devono essere conservati ed eventualmente recuperati gli elementi lignei tradizionali esistenti (tetto, timpano, assito) rappresentati nell Allegato I nella posizione, forma, dimensione ed essenze originari oppure, ove necessario, sino sostituiti con travi e tavolati aventi le stesse caratteristiche, posizione e dimensioni degli elementi esistenti, evitando la messa in opera di elementi di altezza regolare e dalle superfici lisce e tornite, perlinature o sciaveri. Non è ammesso l'uso di vernici colorate o tinte coprenti. Nei casi di costruzioni in blockbau si dovranno riprendere incastri e particolari costruttivi tradizionali. Nel caso di spanciamento dell elevazione in blockbau si deve intervenire utilizzando un incastro costituito da una coppia di legni posti in verticale che si innestano in apposite sedi dell elemento trasversale che compone il sistema. Un altro sistema per rafforzare l elevazione si Piano Regolatore Generale del Comune di Pozza di Fassa VIII Variante 2014 Patrimonio Edilizio Montano 68

70 ha con l inserimento di un elemento in legno (morcie) in apposite scanalature realizzate nell elevazione tra tronco e tronco. In nessun caso è ammesso l utilizzo di materiali estranei alla tradizione degli edifici montani, come pilastri in cemento armato, solai con struttura in ferro, laterocemento e/o cemento armato, solai prefabbricati di ogni tipo, pareti in laterizio, pareti in legno prefabbricate, etc. Ogni intervento dovrà essere eseguito con materiali tradizionali (legno al naturale e pietra) e tecnologie tradizionali. Strutture di elevazione in muratura Per le murature in pietra è previsto il consolidamento con tecniche tradizionali utilizzando esclusivamente materiale lapideo locale e prodotti specifici a base di calce: iniezioni di malta, ricostruzione delle discontinuità nei muri con gli stessi materiali, eventuali rifacimenti parziali con la tecnica del cuci-scuci, realizzazione di ammorsamenti. Si deve evitare in ogni caso il rifacimento o la sostituzione delle murature esistenti con strutture eseguite con altro materiale e rivestite in pietra. Per le fugature e le rasature dei muri in pietra si dovrebbe utilizzare esclusivamente malta di calce ottenuta con inerte locale, di tonalità chiara e applicata con la tecnica a raso sasso, evitando l'impiego di malta di cemento. Non è ammessa la finitura ad intonaco delle murature in pietra né è ammesso alcun tipo di decorazione. Strutture orizzontali I solai tra i piani dovranno essere conservati e ripristinati mantenendo la quota d imposta originaria. Gli elementi strutturali tradizionali che risultino inidonei o compromessi sotto il profilo statico potranno essere sostituiti con gli stessi materiali e con sistemi tradizionali, mantenendo la quota d imposta originaria dei solai. Sono vietate strutture in calcestruzzo armato o in laterocemento. L eventuale lieve modifica della quota di imposta dei solai, se necessaria ai fini del rispetto dei requisiti igienico-sanitari, non può comportare variazioni formali di facciata, deve rispettare rigorosamente le modalità di accesso all edificio e deve essere attuata con tecnologie e materiali tradizionali quali il legno e la pietra. Coperture Piano Regolatore Generale del Comune di Pozza di Fassa VIII Variante 2014 Patrimonio Edilizio Montano 69

71 Deve essere garantito il mantenimento delle caratteristiche originarie in termini di struttura, falde, pendenze e orientamento. I materiali di copertura devono essere quelli tradizionali, posati conformemente agli usi locali (scandole di larice posate in terza e preferibilmente spaccate a mano oppure in assoni di larice). Nel caso di coperture esistenti in tegole, coppi o materiali diversi è prescritta la sostituzione con materiali di copertura tradizionali o in lamiera non verniciata. Nel caso di coperture parzialmente ammalorate i materiali tradizionali devono essere ripristinati. Gli sporti di gronda di dimensione massima pari a m 0,80, comunque proporzionati al tipo di edificio e ad eventuali sporti, balconi, ballatoi e scale esterne esistenti. I sistemi di allontanamento delle acque meteoriche dovranno essere del tipo tradizionale e/o realizzati in continuità con il materiale del manto di copertura mediante elementi dal disegno lineare in legno oppure in lattoneria di metallo quale lamiera zincata non verniciata, rame o zincotitanio. Nel caso di cambio di destinazione d uso in residenza stagionale lo strato di isolazione del tetto deve essere realizzato all interno senza modificare l ingombro del manto di copertura e senza alterare gli spessori delle gronde. Le eventuali mantovane devono essere di dimensioni contenute, a strato semplice in legno di larice, trattato con mordente non coprente e dal disegno lineare. È vietato aprire velux e lucernari nonché di realizzare abbaini di qualunque tipo. È ammesso un solo camino per baita, nel rispetto degli schemi dell Allegato I. I pannelli solari e/o fotovoltaici devono essere installati in misura limitata per numero e dimensione, possibilmente nelle parti più nascoste della copertura, nel rispetto della delibera della Giunta provinciale n di data 28 luglio 2006 e ss.mm. e sia dimostrata in relazione l effettiva necessità degli stessi. Sul tetto degli edifici montani non sarà possibile installare antenne e paraboliche. Fori I fori tradizionali esistenti, quali porte di accesso alla stalla o alle stanze, portoni di accesso al fienile e fori finestra, devono essere conservati e ripristinati qualora tamponati. I fori esistenti che risultino alterati rispetto alla tipologia tradizionale in termini di posizione, forma, dimensioni e materiali devono essere ripristinati secondo un criterio filologico. L inserimento di serramenti deve avvenire a filo interno della muratura in modo da conservare l immagine esterna tradizionale dell edificio. Per quanto riguarda il recupero dei fori porta-stalla e porta-fienile, essi devono essere conservati come ante ad oscuro e corredati di nuovo Piano Regolatore Generale del Comune di Pozza di Fassa VIII Variante 2014 Patrimonio Edilizio Montano 70

72 serramento interno vetrato, inserito a filo interno della muratura. I nuovi serramenti devono essere esclusivamente in legno naturale cerato o mordentato ma non verniciato. Le parti in vetro devono essere prive di specchiature e le ante ad oscuro ad unica anta o, dove possibile, a due ante interne al foro finestra. Eventuali architravi e cornici in legno o pietra devono essere conservati o ripristinati. Le soglie delle porte d ingresso devono essere in legno o pietra locale. Non sono ammesse decorazioni di alcun tipo intorno ai fori. Negli interventi di recupero che prevedono il cambio di destinazione a residenza stagionale, ai fini del rispetto dei requisiti igienico sanitari previsti negli articoli seguenti, si devono prioritariamente recuperare o ripristinare i fori tradizionali esistenti, senza modificarne la posizione, la forma, le dimensioni e i materiali, secondo le modalità indicate. Qualora i fori esistenti non garantiscano il rispetto del rapporto di illuminazione prescritto dai requisiti igienico sanitari, è ammessa l apertura di nuovi fori finestra secondo i criteri progettuali precedenti e secondo le modalità indicate di seguito. Non è ammessa una suddivisione artificiosa degli ambienti interni della baita al fine di ottenere un maggior numero di fori finestra; la partizione interna dovrà richiamare quella tradizionale, corrispondente a quanto indicata dagli schemi precedenti e dall art. 88 delle Norme di Attuazione: Assetto interno. Nel caso in cui lo spazio interno venga suddiviso in vani, i nuovi fori dovranno prevedere aperture singole che siano a servizio anche di più locali. Gli schemi precedenti individuano la possibilità di realizzare dei nuovi fori che non hanno un referente diretto nella tradizione in quanto la destinazione d uso originaria dell edificio non ne richiedeva l impiego. In questo caso, al fine di rendere leggibile l intervento moderno, si dovrà assicurare una distinzione tra gli elementi e le forme che derivano della tradizione e gli elementi e le forme che si rende necessario introdurre tramite il progetto di recupero per adeguare l edificio ad una diversa destinazione d uso. Negli interventi di recupero che prevedono il cambio di destinazione d uso per il solo rispetto dei requisiti igienico sanitari è ammessa l apertura di nuovi fori finestra con la precisazione che i nuovi fori dovranno essere realizzati unicamente sui fianchi, conservando la facciata principale nello stato originario. Se esistente, si dovrà utilizzare sempre l apertura del portone per l illuminazione interna, evitando l apertura di nuovi fori se non necessari. Piano Regolatore Generale del Comune di Pozza di Fassa VIII Variante 2014 Patrimonio Edilizio Montano 71

73 L'apertura di nuovi fori sulle murature in pietra deve essere conforme per tipo, dimensioni, forma e numero a quelli presenti nella tradizione locale. Sulle pareti lignee in assito verticale delle tipologie A, eventuali nuove aperture dovranno adeguarsi alla tessitura dell assito esistente ed essere conformi agli schemi precedenti. Nel caso di cambio di destinazione d uso in residenza stagionale lo strato di isolazione del tetto deve essere realizzato all interno senza modificare l ingombro del manto di copertura e senza alterare gli spessori delle gronde. Le eventuali mantovane devono essere di dimensioni contenute, a strato semplice in legno di larice, trattato con mordente non coprente e dal disegno lineare. È vietato aprire velux e lucernari nonché di realizzare abbaini di qualunque tipo. È ammesso un solo comignolo per baita, accorpando eventuali canne fumerie diverse, nel rispetto degli schemi dell Allegato I. I pannelli solari e/o fotovoltaici devono essere installati in misura limitata per numero e dimensione, integrati nello spessore del manto di copertura, possibilmente nelle parti più nascoste del tetto, nel rispetto della delibera della Giunta provinciale n di data 28 luglio 2006 e ss.mm. e purché sia dimostrata in relazione l effettiva necessità degli stessi. È vietato installare antenne e paraboliche. Piano Regolatore Generale del Comune di Pozza di Fassa VIII Variante 2014 Patrimonio Edilizio Montano 72

74 INDICAZIONI PER GLI INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA Premessa Il risanamento conservativo è prescritto dalle per gli edifici delle tipologie tradizionali A, B, C, D e relative varianti che si sono conservati nello stato originario nei casi indicati dalla scheda di rilevazione. Negli interventi di risanamento conservativo degli edifici montani dovranno essere conservati e ripristinati gli elementi e i sistemi costruttivi tradizionali esistenti rappresentati nell Allegato II. Qualora il loro effettivo stato di conservazione richiedesse il rifacimento o la sostituzione di elementi strutturali, il progetto di recupero dovrà essere corredato da una relazione statica del progettista e da una dettagliata documentazione fotografica. Gli elementi strutturali dovranno essere sostituiti con elementi analoghi per posizione, forma, dimensioni e materiali. Gli interventi sugli edifici vincolati a risanamento conservativo devono tener conto delle seguenti indicazioni. La ristrutturazione edilizia è prescritta per gli edifici la cui tipologia architettonica originaria risulta modificata o alterata in modo sostanziale attraverso interventi più o meno recenti comunque incoerenti con le modalità costruttive tradizionali. Gli interventi di ristrutturazione edilizia di edifici tradizionali devono essere finalizzati alla ricostruzione del contesto paesaggistico originario e al recupero dei caratteri architettonici e costruttivi tradizionali, anche attraverso la demolizione delle superfetazioni e di tutti gli elementi incongrui e il ripristino delle facciate. A tal fine gli interventi devono far riferimento a quelli descritti nel Manuale degli interventi ammessi. Volume Non è ammesso alcun aumento del volume originario degli edifici sia dentro che fuori terra, ad eccezione dei casi seguenti. È ammesso l incremento di volume indispensabile al fine di soddisfare il requisito dell altezza minima interna di m 2,20 qualora si operasse il cambio di destinazione d uso da agricolo ad abitativo non permanente. Tale aumento di volume dovrà essere realizzato abbassando la quota di calpestio del piano terra o seminterrato. Gli elaborati di progetto devono riportare il calcolo del volume vuoto per pieno dello stato attuale e di quello di progetto. Piano Regolatore Generale del Comune di Pozza di Fassa VIII Variante 2014 Patrimonio Edilizio Montano 73

75 Sono ammessi limitati aumenti volumetrici al fine di ripristinare configurazioni originarie documentate o per ricondurre gli assetti esistenti alterati da interventi incoerenti ad assetti più prossimi alla tipologia originaria. Negli interventi di recupero devono essere rimosse le eventuali superfetazioni rilevate nella scheda che risultano estranee alle tipologie architettoniche tradizionali di riferimento così come descritte nell Allegato I. Il volume vuoto per pieno delle superfetazioni oggetto di demolizione può essere recuperato esclusivamente nel caso di cambio di destinazione d uso a residenza stagionale per la realizzazione di un bagno, con eventuale disimpegno e/o ripostiglio, secondo gli schemi contenuti nell Allegato II. Per gli edifici di Tipologia A e B ad un solo piano, il volume può essere recuperato attraverso un nuovo corpo fuori terra, sul lato o sul retro dell edificio; per gli edifici di Tipologia C e D ad due piani il volume delle superfetazioni può essere recuperato al di fuori del sedime, a livello del seminterrato e al di sotto del livello del terreno naturale. Nel caso in cui il volume delle superfetazioni sia insufficiente, è sempre ammesso che il nuovo bagno abbia superficie minima di 2,00 mq. Non sono ammesse bocche di lupo, intercapedini e/o scale di accesso all esterno del sedime. Basamento e attacco a terra Nel caso in cui si debba consolidare il basamento dell edificio, si possono effettuare sottomurazioni alle pareti esistenti in modo da evitare crolli delle murature soprastanti, utilizzando esclusivamente materiale lapideo locale e prodotti specifici a base di calce. Si ammette la realizzazione ex novo o il completamento di parti già esistenti di basamenti in pietra per il sostegno delle pareti laterali lignee; in tal caso devono essere eliminati eventuali sostegni preesistenti in mattoni, blocchi di cemento o altri materiali non conformi alla tradizione costruttiva locale; per le rasature e fughe dei nuovi basamenti in pietra è prescritto l uso di malta di calce nelle tonalità del color sabbia chiaro, da eseguirsi con la tecnica del raso sasso, evitando la malta di cemento. Nel caso di basamenti di strutture in blockbau poggiati, a valle, su piedritti in muratura, che sostengono in posizione orizzontale la struttura e si inseriscono direttamente nel terreno o poggiano su sassi sono ammessi interventi di conservazione oppure interventi di ripristino delle strutture mediante la sostituzione degli elementi ammalorati. Nel caso di strutture in elevazione e in blockbau sprovviste di fondazione, poggiate su sassi che impediscono il diretto contatto col terreno e favoriscono il deflusso delle acque è ammesso il Piano Regolatore Generale del Comune di Pozza di Fassa VIII Variante 2014 Patrimonio Edilizio Montano 74

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