TITOLO DEL PROGETTO DONNE PORTATRICI DI MUTAZIONI NEI GENI BRCA1 E BRCA2: LA PRESA IN CARICO CLINICA E PSICOLOGICA.
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1 PROGETTO ESECUTIVO PROGRAMMA CCM 2010 TITOLO DEL PROGETTO DONNE PORTATRICI DI MUTAZIONI NEI GENI BRCA1 E BRCA2: LA PRESA IN CARICO CLINICA E PSICOLOGICA. Capo progetto: Monica Zuradelli Dipartimento di Oncologia Medica ed Ematologia IRCCS Istituto Clinico HUMANITAS MIRASOLE S.p.A. Via Manzoni Rozzano (MI) tel fax monica.zuradelli@humanitas.it
2 STRUTTURA GENERALE DEL PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO Donne portatrici di mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2: la presa in carico clinica e psicologica. ANALISI STRUTTURATA Descrizione ed analisi del problema: Sebbene la maggior parte dei casi di carcinoma della mammella e dell ovaio siano considerati sporadici, una quota inferiore al 10% del totale viene attualmente considerata ereditaria, ovvero riconducibile alla presenza di mutazioni germinali (cioè trasmissibili) in geni che conferiscono un significativo rischio di sviluppo del carcinoma della mammella e/o degli annessi (tube/ovaie). Attualmente sono stati identificati due geni principali responsabili di tale suscettibilità, il gene BRCA1 ed il gene BRCA2, che renderebbero conto solo di una parte dei casi ereditari, mentre la restante quota di casi sarebbe legata alla presenza di mutazioni in geni diversi, peraltro ancora sconosciuti per la maggior parte. Donne portatrici di mutazioni in tali geni presentano un elevata probabilità di sviluppare la malattia nell arco della vita e pertanto costituiscono, nell ambito della popolazione generale, una categoria specifica, richiedente un appropriata e specifica gestione medica che non può essere assimilata alle prestazioni fornite alla restante popolazione in termini di prevenzione, sorveglianza e terapia. Soluzioni proposte sulla base delle evidenze/prove scientifiche di provata efficacia: E ormai internazionalmente riconosciuta l importanza della consulenza genetica come prima tappa nell identificazione e gestione delle donne portatrici di mutazioni nei geni BRCA1/BRCA2, alle quali viene indicato un appropriato programma di sorveglianza clinicostrumentale volto alla diagnosi precoce delle neoplasie attese, e con le quali vengono discusse le possibili opzioni terapeutiche chirurgiche per una riduzione del rischio. La diagnosi genetica, può causare da un punto di vista psicologico importanti cambiamenti nel modo in cui l individuo si percepisce e si può ripercuotere sia sul senso di identità personale, sia sul senso di appartenenza familiare. Infatti l alterazione genetica può essere vissuta come un anomalia del proprio corpo e della propria costituzione fisica, portando la persona a viversi come carente e difettosa nella sua globalità. Il disagio psicologico, relativo alla conoscenza di essere portatrici di una mutazione, può avere delle conseguenze anche sulla vita relazionale e familiare: la paziente spesso si trova a dover prendere decisioni sul futuro proprio e degli altri, come la scelta di comunicare possibilità del rischio genetico in famiglia, decidere per una chirurgia profilattica preventiva, desiderare una gravidanza. Date le premesse sopra esposte, si ritiene che una presa in carico multidisciplinare (Genetisti, Oncologi, Senologi, Ginecologi, Radiologi, Psicologi, Chirurghi Plastici) sia fondamentale e debba essere garantita a queste donne. Anche la valutazione delle risonanze emotive, in questo gruppo di pazienti, deve essere integrata alla fase diagnostica clinica. Fattibilità/criticità delle soluzioni proposte: La struttura organizzativaassistenziale che si rende necessaria per la presa in carico di queste donne è costituita innanzitutto da un equipe multispecialistica con esperienza, in grado di approcciare il caso secondo i diversi aspetti che lo caratterizzano. Una volta conclusa la consulenza genetica, le donne vengono inviate agli ambulatori clinici e diagnostici dedicati per permettere un adeguata gestione del rischio ed il supporto psicologico periodico.
3 Bibliografia: National Comprehensive Cancer Network Guidelines for Genetic/familial High Risk assessment breast and ovarian. Stoutjesdijk MJ, Boetes C, Jager GJ, et al: Manetic resonance imaging and mammography in women with hereditary risk of breast cancer. J Natl Cancer Inst 93: , Warner E, Plewes DB, Hill KA, et al: Surveillance of BRCA1 and BRCA2 mutation carriers with magnetic resonace imaging, ultrasound, mammography, and clinic breast examination. JAMA 292: , Kriege M, Brekelmans CT, Boetes C, et al: Efficacy of MRI and mammography for breastcancer screening in women with a familial or genetic predisposition. N Engl J Med 351:427437, Leach MO, Boggis CR, Dixon AK et al. Screening with magnetic resonance imaging and mammography in a UK population at high familial risk of breast cancer: a prospective multicentre color study (MARIBS) Lancet 365: , Lehman CD, Blume JD, Weatherall P et al. screening women at high risk for breast cancer with mammography and magnetic resonance imaging. Cancer 103: , Podo F, Sardanelli F, Canese R et al. The Italian multicentre project on evaluation of MRI and other imaging modalities in early detection of breast cancer in subjects at high genetic risk. J Exp Clin Cancer Res 21: (3 suppl): , Berrington de Gonzales A, Berg CD, Visvanathan K, Robson M. Estimated Risk of radiationinduced breast cancer from mammographic screeninf for young BRCA mutation carriers. J Natl Cancer 101:205209, 2009.
4 OBIETTIVI E RESPONSABILITA DI PROGETTO Obiettivo generale: Offrire una presa in carico dedicata alle donne portatrici di mutazioni BRCA1/BRCA2, sia dal punto di vista della gestione del rischio di malattia che dal punto di vista psicologico, con particolare attenzione alla gestione delle problematiche specifiche che caratterizzano il sottogruppo delle donne sane e il sottogruppo delle donne malate. Obiettivi specifici: 1. Consulto con il Genetista e successivamente con gli altri specialisti (Senologo, Ginecologo, Oncologo Medico), coinvolti sulla base delle esigenze di ciascun singolo caso, con discussione delle opzioni preventive attualmente disponibili: programma di sorveglianza clinicostrumentale specifico per la popolazione in oggetto seguendo Linee Guida internazionali ed interventi di chirurgia profilattica. 2. Organizzazione sorveglianza: programmazione dei successivi controlli clinicostrumentali seguendo una via preferenziale, già a partire dalla prenotazione degli appuntamenti. 3. Proposta di colloquio con i familiari per eventuale estensione dell analisi genetica. 4. Proposta di colloquio psicologico dopo un mese dalla consegna del risultato dell analisi genetica finalizzato alla valutazione dell impatto della diagnosi, delle capacità di adattamento e delle eventuali richieste psicologiche legate all esito dell analisi, attraverso un intervista semistrutturata per aree, costruita ad hoc. 5. Offerta di nuovo incontro con lo Psicologo ad un anno circa dall analisi genetica, per rilevare le eventuali modifiche nell adattamento, nei vissuti e nelle richieste psicologiche, e il grado di soddisfazione per la strategia preventiva adottata, attraverso l intervista semistrutturata sopracitata. Capo Progetto: Monica Zuradelli Oncologia Medica IRCCS Istituto Clinico Humanitas Unità Operativa Referente Compiti Oncologia Medica ed Ematologia IRCCS Istituto Clinico Humanitas Monica Zuradelli Oncologo Medico Presa in carico dedicata alle donne portatrici di mutazione BRCA1/BRCA2 affette da neoplasia mammaria e/o ovarica, dal punto di vista della gestione del rischio di malattia e dal punto di vista psicologico s.s. Genetica Medica Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori s.s. Psicologia Clinica Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori Siranoush Manoukian Genetista Medico Claudia Borreani Psicologa Presa in carico dedicata alle donne portatrici di mutazione BRCA1/BRCA2 sane dal punto di vista della gestione del rischio di malattia e dal punto di vista psicologico
5 PIANO DI VALUTAZIONE DELL OBIETTIVO GENERALE E DI OGNI OBIETTIVO SPECIFICO Obiettivo generale: diagnosi precoce dell insorgenza di prime neoplasie nelle pazienti sane; diagnosi precoce di eventuali ricadute di malattia/secondi tumori nelle pazienti già malate; riduzione del livello di ansia correlato alla conoscenza del dato genetico e alle implicazioni clinicofamiliari che ne derivano. aumento delle diagnosi di neoplasie mammarie in stadio precoce; prolungamento della sopravvivenza nelle pazienti ricadute; valutazione degli indici di adattamento attraverso interviste semistrutturate. Obiettivi specifici: 1. creazione di una rete di Professionisti SocioSanitari con competenze specifiche per questa popolazione di donne in ciascuna Istituzione aderente al progetto, con ambulatori dedicati impostazione di adeguato programma di monitoraggio clinico programmazione di interventi di chirurgia profilattica aumento delle diagnosi di neoplasie mammarie in stadio precoce; prolungamento della sopravvivenza nelle pazienti ricadute; riduzione d incidenza di tumore mammario/ovarico; capacità dell equipe di approcciare secondo una metodica multidisciplinare il singolo caso. 2. creazione di un organo segretariale dedicato ottimizzazione della presa in carico delle donne che si confrontano con un rischio elevato di ammalarsi nel corso di tutta la loro vita attraverso un supporto clinico dedicato per la prevenzione di future neoplasie. 3. offerta di un colloquio informativo con i familiari per eventuale estensione ad essi dell analisi genetica. verifica, tramite l intervista semistrutturata, della trasmissione dell informazione del dato genetico dal caso indice ai restanti familiari. Tale comunicazione volge a rendere partecipe ciascun parente della problematica in oggetto, ovvero dell appartenenza ad un nucleo familiare ad alto rischio e della possibilità di sottoporsi all analisi genetica per quantificare il rischio personale e quindi mettere in atto le opportune strategie preventive.
6 4. Programmazione di un consulto psicologico ad un mese dalla ricezione dell analisi genetica. valutazione dell impatto della diagnosi, le capacità di adattamento e le eventuali richieste psicologiche legate all esito della restituzione stessa, attraverso un intervista semistrutturata per aree, costruita ad hoc. 5. programmazione di un ulteriore consulto psicodiagnostico ad un anno circa dalla ricezione dell esito dell analisi genetica. rilevare le eventuali modifiche nell adattamento, nei vissuti e nelle richieste psicologiche, e del grado di soddisfazione per la strategia preventiva adottata, attraverso l intervista semistrutturata sopracitata.
7 Obiettivo Obiettivo Obiettivo Obiettivo Obiettivo specifico 5 Specifico 4 Specifico 3 Specifico 2 specifico1 CRONOGRAMMA Mese x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x
8 Allegato 4 PIANO FINANZIARIO PER CIASCUNA UNITA OPERATIVA Personale Uno Psicologo Un Medico Oncologo Un Medico Genetista Una Segretaria Beni e servizi Missioni Spese generali Unità Operativa 1 IRCCS Istituto Clinico Humanitas Risorse ANNO 1 ANNO , , , , , , , ,00 Totale in ,00 TOTALE , , ,00 Unità Operativa 2 Istituto Nazionale dei Tumori Risorse ANNO 1 ANNO 2 Personale Uno Psicologo , ,00 Totale in ,00 Beni e servizi Missioni Spese generali TOTALE , , ,00
9 PIANO FINANZIARIO GENERALE Risorse Anno 1 Anno 2 tot Personale , , ,00 Beni e servizi Missioni Spese generali. Totale , , ,00
Dai dati disponibili
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