COMUNICAZIONE DEI DATI RILEVANTI AI FINI FISCALI PER GLI ENTI ASSOCIATIVI

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1 SOMMARIO SCHEMA DI SINTESI AMBITO SOGGETTIVO MODELLO EAS MODALITÀ SEMPLIFICATE DI COMPI- LAZIONE AGEVOLAZIONI AI FINI DELLE IM- POSTE DIRETTE AGEVOLAZIONI AI FINI IVA COMUNICAZIONE DEI DATI RILEVANTI AI FINI FISCALI PER GLI ENTI ASSOCIATIVI Art. 30, cc. 1-3, 3-bis D.L , n. 185, conv. in L , n. 2 - Art. 148 D.P.R , n Art. 4 D.P.R , n Provv. Ag. Entrate Provv. Ag. Entrate Provv. Ag. Entrate , n D.L , n Circ. Ag. Entrate , n. 12/E - Com. Ag. Entrate Com. Ag. Entrate Circ. Ag. Entrate , n. 45/E - Circ. Ag. Entrate , n. 51/E - Circ. Ag. Entrate , n. 6/E - Com. Ag. Entrate Ris. Ag. Entrate , n. 125/E Il decreto mille proroghe approvato a fine 2010 ha riaperto il termine, scaduto il , per la presentazione del modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali da parte degli enti associativi (modello EAS). Il nuovo termine è il Con la circolare n. 45/E del , l Agenzia delle Entrate ha definito le modalità di compilazione del modello in versione ridotta e ha individuato gli enti associativi interessati alla presentazione con modalità semplificate, i cui dati sono disponibili presso pubblici registri o amministrazioni pubbliche. Inoltre, è stato chiarito che non sono tenuti a presentare il modello Eas le fondazioni, gli enti di diritto pubblico, gli enti destinatari di specifici regimi tributari e le Onlus. Con la R.M , n. 125/E l Agenzia delle Entrate ha precisato che il modello non deve essere ripresentato in caso di variazione dei dati relativi al rappresentante legale o all ente in generale, già oggetto di comunicazione mediante i modelli AA5/6 per gli enti non titolari di partita IVA e AA7/10 per gli enti titolari di partita IVA. SCHEMA DI SINTESI TERMINI DI PRESENTAZIONE Enti già costituiti alla data del Enti costituitisi dopo il , qualora il 60 giorno dalla costituzione scada prima del Enti per i quali il termine di 60 giorni dalla costituzione scade a decorrere dal (ossia in data o in data successiva). (1) Entro 60 giorni dalla data di costituzione. ENTI INTERESSATI Tutti gli enti privati non commerciali di tipo associativo che si avvalgono delle disposizioni agevolative di cui all art. 148 del Tuir e all art. 4, c. 4, 2 periodo, e c. 6 del D.P.R. 633/1972. Compresi quelli che si limitano a riscuotere quote associative o contributi. Comprese le articolazioni territoriali o funzionali di un ente nazionale, se le stesse si configurano come autonomi soggetti d imposta. Per espressa previsione dell art. 30 D.L. 185/2008 Associazioni pro-loco che optano per il regime 398/1991. Associazioni e società sportive dilettantistiche iscritte al Coni che non svolgono attività commerciale. Organizzazioni di volontariato iscritte nei registri regionali di cui all art. 6 L. 266/1991, che non svolgono attività commerciali al di fuori di quelle marginali di cui al D.M ENTI ESCLUSI Per mancanza dei presupposti Enti che non hanno natura associativa: ad esempio le fondazioni. Enti di diritto pubblico. Onlus. Enti destinatari di una specifica disciplina fiscale che non si avvalgono degli artt. 148 Tuir e 4 D.P.R. 633/1972. Onlus di diritto Ong. Cooperative sociali. Organizzazioni di volontariato che non svolgono attività commerciali extra marginali. OMESSA COMUNICAZIONE Gli enti associativi interessati dalle disposizioni agevolative, di cui agli artt. 148 del Tuir e 4 del D.P.R. 633/1972, non potranno più farne applicazione qualora non assolvano all onere della comunicazione nei termini e secondo le modalità previste. Nota (1) Gli enti di nuova costituzione sono tenuti a regime a presentare il modello EAS entro 60 giorni dalla data di costituzione. 1

2 AMBITO SOGGETTIVO ENTI INTERESSATI Enti associativi di natura privata, con o senza personalità giuridica, che si avvalgono di una o più delle previsioni di decommercializzazione previste dagli artt. 148 del Tuir e 4, c. 4, 2 periodo, e c. 6 del D.P.R. 633/1972, ossia:.. associazioni politiche;.. associazioni religiose;.. associazioni sindacali;.. associazioni assistenziali;.. associazioni di categoria;.. associazioni culturali;..associazioni sportive dilettantistiche;.. associazioni pro-loco; Escluse quelle iscritte nel registro del CONI che non svolgono attività commerciali. Sono soggette all obbligo le associazioni sportive dilettantistiche che, oltre all attività sportiva dilettantistica riconosciuta dal CONI, effettuano cessioni di beni (ad esempio, somministrazione di alimenti e bevande, vendita di materiali sportivi e gadget pubblicitari) e prestazioni di servizi (es.: prestazioni pubblicitarie, sponsorizzazioni) rilevanti ai fini dell IVA e delle imposte sui redditi. L onere della comunicazione dei dati grava anche sulle associazioni che effettuano operazioni strutturalmente commerciali anche se non imponibili ai sensi dell art. 148, c. 3, del Tuir e dell art. 4 del D.P.R. 633/1972. Ne consegue che sono tenute alla trasmissione del modello tutte le associazioni sportive dilettantistiche che, a fronte delle prestazioni rese nell ambito di attività strutturalmente commerciali, percepiscano corrispettivi specifici, a nulla rilevando la circostanza che detti corrispettivi siano eventualmente qualificati come contributo o quota associativa... società di capitali sportive dilettantistiche di cui all art. 90 della L. 289/2002;.. associazioni di promozione sociale;.. associazioni di formazione extra-scolastica della persona; Escluse quelle che optano per il regime 398/ organizzazioni di volontariato; Escluse quelle iscritte nei registri regionali di cui all art. 6 della L. 266/1991, che non svolgono attività commerciali diverse da quelle marginali individuate con D.M altri enti. Sono soggetti all obbligo anche gli enti associativi che si limitano a riscuotere quote associative, oppure contributi versati dagli associati o partecipanti a fronte dell attività istituzionale svolta dai medesimi. L onere grava anche sulle articolazioni territoriali o funzionali di un ente nazionale, qualora le stesse si configurino come autonomi soggetti d imposta secondo le indicazioni fornite dalla C.M. 59/E/2007. Le associazioni senza scopo di lucro che abbiano optato per il regime agevolativo recato dalla L. 398/1991 sono tenute alla presentazione del modello EAS (C.M. 51/E/2009). ENTI ESCLUSI PER MANCANZA DEI PRESUPPOSTI (*) In tal caso, pertanto, gli istituti di patronato, in quanto non si avvalgono delle disposizioni di favore previste per gli enti di tipo associativo, non sono tenuti all invio del Modello EAS (C.M. 51/E/2009). Non sono, invece, tenuti all invio dei dati e delle notizie rilevanti ai fini fiscali:.. gli enti che non hanno natura associativa, come ad esempio le fondazioni, e che, pertanto, non si avvalgono delle disposizioni di cui agli artt. 148 Tuir e 4 D.P.R. 633/1972;.. gli enti di diritto pubblico;.. gli enti destinatari di una specifica disciplina fiscale (ad es.: fondi pensione) che non si avvalgono della disciplina fiscale recata dagli artt. 148 del Tuir e 4 del D.P.R. 633/1972;.. le Onlus, in quanto destinatarie di una specifica ed organica disciplina, sia con riferimento ai requisiti sia alle agevolazioni fiscali, e in quanto iscritte in un apposita anagrafe. Le Onlus parziali, ove le stesse abbiano natura di enti associativi e fruiscano, per le attività diverse da quelle indicate all art. 10, c. 1, lett. a) del D.Lgs. 460/1997, del regime agevolativo recato dall art. 148 del Tuir e dall art. 4 del D.P.R. 633/1972 assolvono l onere della comunicazione secondo le modalità semplificate illustrate in seguito... le Onlus di diritto di cui all art. 10, c. 8 del D.Lgs. 460/1997. Organizzazioni non governative riconosciute idonee ai sensi della L. 49/1987. Organizzazioni di volontariato iscritte nei registri del volontariato di cui all art. 6 L. 266/1991 che non svolgono attività commerciali al di fuori di quelle marginali. Cooperative sociali di cui alla L , n La C.M. 45/E/2009 ha precisato che sono esclusi anche gli Enti che nel corso del 2007 hanno avviato la procedura di liquidazione e che dal medesimo anno non hanno più associati. Gli istituti di patronato che non svolgono in luogo delle associazioni sindacali promotrici le attività istituzionali proprie di queste ultime ai sensi dell art. 18, c. 2, della L. 152/2001 non possono avvalersi delle disposizioni agevolative proprie delle associazioni sindacali (*). 2

3 MODELLO EAS FINALITÀ Lo scopo del nuovo adempimento è la verifica del rispetto, da parte degli enti associativi, delle condizioni che consentono di godere delle agevolazioni fiscali previste:.. per le imposte dirette; Art. 148 Tuir.. per l IVA. Art. 4 D.P.R. 633/1972 Tali disposizioni prevedono un regime di favore consistente nel mancato assoggettamento ad Ires e IVA di determinate attività che non sono considerate commerciali (decommercializzazione). CONTENUTO Il modello è composto da:.. informativa sul trattamento dei dati personali;.. riquadri contenenti i dati identificativi dell ente (è obbligatoria l indicazione del codice fiscale; deve essere indicata anche la partita IVA, se l ente ne è titolare);.. riquadri contenenti i dati rilevanti ai fini fiscali (caratteristiche dell ente, natura dell attività svolta, natura e importi di entrate e uscite, ecc.). VARIAZIONI DEI DATI GIÁ COMUNICATI In caso di variazione dei dati precedentemente comunicati, il modello deve essere nuovamente presentato entro il dell anno successivo a quello in cui si è verificata la variazione. In tal caso, devono essere inseriti tutti i dati richiesti nel modello, anche quelli non variati. Non è obbligatorio presentare un nuovo modello nel caso in cui, nella sezione Dichiarazioni del rappresentante legale, si verifichi una variazione dei soli dati relativi a:.. importo dei proventi ricevuti dall ente per attività di sponsorizzazione e pubblicità; Punto 20 del modello.. utilizzo e costo di messaggi pubblicitari per la diffusione dei propri beni e servizi; Punto 21 del modello.. dati relativi all ammontare delle entrate dell ente (media degli ultimi 3 esercizi); Punto 23 del modello.. numero degli associati dell ente nell ultimo esercizio chiuso; Punto 24 del modello.. importo delle erogazioni liberali ricevute; Punto 30 del modello.. importo dei contributi pubblici ricevuti; Punto 31 del modello.. numero e giorni delle manifestazioni per la raccolta di fondi. Punto 33 del modello 3

4 VARIAZIONE DEI DATI IDENTIFICATIVI DEL RAPPRESENTANTE LEGALE O DELL ENTE La comunicazione della variazione dei dati relativi al rappresentate legale o all ente, attraverso la presentazione di un nuovo modello EAS, non è necessaria ove l anzidetta informazione risulti dalle notizie già in possesso dell Amministrazione finanziaria. Le variazioni dei dati del rappresentante legale e, più in generale, dei dati relativi all ente, devono essere comunicate all Agenzia delle entrate attraverso:.. il modello AA5/6 per i soggetti non titolari di partita IVA; Il modello può essere presentato direttamente (anche a mezzo di persona appositamente delegata) oppure spedito a mezzo servizio postale mediante raccomandata ad uno qualsiasi degli uffici dell Agenzia delle entrate, a prescindere dal domicilio fiscale del contribuente, ovvero può essere trasmesso in via telematica direttamente (Fisconline) o attraverso intermediari abilitati (Entratel)... il modello AA7/10 per i soggetti titolari di partita IVA. Entro 30 giorni dalla data di variazione il modello può essere presentato direttamente (anche a mezzo di persona appositamente delegata) oppure spedito a mezzo servizio postale mediante raccomandata ad uno qualsiasi degli uffici dell Agenzia delle Entrate, a prescindere dal domicilio fiscale del contribuente, ovvero può essere trasmesso in via telematica direttamente (Fisconline) o attraverso intermediari abilitati (Entratel). Se il soggetto d imposta è tenuto all iscrizione nel Registro delle Imprese ovvero alla denuncia al R.E.A. (Repertorio delle notizie economiche e amministrative), la dichiarazione di variazione dati deve essere presentata tramite la Comunicazione Unica, da inviare all ufficio del Registro delle Imprese per via telematica o su supporto informatico, che contiene anche il modello AA7/10 con le variazioni intervenute. R.M. 125/E/2010 MODELLI EAS GIÀ PRESENTATI C.M. 6/E/2011 Pertanto, non è necessario comunicare attraverso un nuovo modello EAS le variazioni dei dati delle sezioni Dati relativi all Ente e Rappresentante legale già comunicate rispettivamente nel quadro B Soggetto d imposta e nel quadro C Rappresentante dei modelli AA5/6 e AA7/10. In forza della proroga al del termine di presentazione del modello EAS, si considerano tempestivamente presentati i modelli già trasmessi antecedentemente all entrata in vigore del D.L. 225/2010. Pertanto, non sono tenuti a presentare nuovamente il modello EAS, entro il , gli enti che hanno già presentato detto modello oltre gli originari termini stabiliti con provvedimento del Direttore dell Agenzia delle entrate , come sostituito dai successivi provvedimenti del e del , fatti salvi, ovviamente, i casi di variazione dei dati precedentemente comunicati. PERDITA DEI REQUISITI In caso di perdita dei requisiti qualificanti per fruire delle agevolazioni fiscali previsti dalla normativa tributaria e richiamati dall art. 30 del D.L. 185/2008, il modello deve essere ripresentato entro 60 giorni dalla data in cui si verifica tale circostanza. Deve essere compilata la sezione Perdita dei requisiti. MODALITÁ DI PRESENTAZIONE Il modello, che è disponibile sul sito dell Agenzia delle Entrate in formato elettronico, deve essere presentato all Agenzia delle Entrate in via telematica direttamente, ovvero mediante gli intermediari abilitati. La trasmissione telematica dei dati contenuti nel modello deve essere effettuata utilizzando il prodotto informatico denominato MODELLOEAS, reso disponibile dall Agenzia delle Entrate nel sito 4

5 MODALITÀ SEMPLIFICATE DI COMPILAZIONE ENTI ASSOCIATIVI GIÀ PRESENTI IN PUBBLICI REGISTRI C.M. 45/E/2009 Le seguenti associazioni possono assolvere all obbligo della comunicazione compilando:.. il primo riquadro del modello, contenente i dati identificativi dell ente e del rappresentante legale;.. relativamente al secondo riquadro, fornendo Possesso di articolazioni territoriali e/o funzionali. Rigo 4 Ente articolazione territoriale o funzionale di altro ente. Rigo 5 i dati e le notizie richieste ai seguenti righi. Affiliazione a federazioni o gruppo. Rigo 6 Settore di attività prevalente. Rigo 25 Svolgimento di specifiche attività. Rigo 26 Associazioni e società sportive dilettantistiche riconosciute dal Coni. Associazioni di promozione sociale iscritte nei registri di cui alla L. 383/2000. Organizzazioni di volontariato iscritte nei registri di cui alla L. 266/1991. Diverse da quelle esonerate dalla presentazione del modello. Associazioni che abbiano ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica e, quindi, siano iscritte nel registro delle persone giuridiche tenuto dalle prefetture, dalle regioni o dalle province autonome ai sensi del D.P.R. 361/2000. Associazioni e società sportive dilettantistiche compilano, altresì, il rigo 20) del medesimo modello relativo al ricevimento di proventi per attività di Casi particolari Diverse da quelle espressamente esonerate dall art. 30 del D.L. 185/2008. sponsorizzazione o pubblicità. Le associazioni che hanno ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica barrano la casella sì del rigo 3) relativo al possesso della personalità giuridica. L Agenzia delle Entrate provvederà ad acquisire gli ulteriori dati desumibili dai registri nei quali dette associazioni sono iscritte, secondo modalità che saranno definite di comune accordo con gli organi depositari dei registri stessi, nonché con l Agenzia per le ONLUS. Relativamente ai dati non desunti dai predetti registri, l Agenzia delle Entrate, d intesa con l Agenzia per le ONLUS e sentito il Forum del terzo settore, potrà inoltrare, altresì, specifiche richieste alle singole associazioni oppure alle strutture centrali di appartenenza cui le associazioni interessate abbiano conferito apposito mandato. ENTI I CUI DATI SONO DISPONIBILI PRESSO AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE C.M. 45/E/2009, 51/E/2009 Analogamente alle associazioni sopra elencate, possono assolvere l onere della comunicazione secondo le predette modalità semplificate:.. associazioni religiose riconosciute dal Ministero dell Interno come enti che svolgono in via preminente attività di religione e di culto; Nonché le associazioni riconosciute dalle confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato patti, accordi o intese... i movimenti e i partiti politici tenuti alla presentazione del rendiconto di esercizio per la partecipazione al piano di riparto dei rimborsi per le spese elettorali ai sensi della L. 2/1997 o che hanno comunque presentato proprie liste nelle ultime elezioni del Parlamento nazionale o del Parlamento europeo;.. associazioni sindacali e di categoria rappresentate nel CNEL nonché le associazioni per le quali la funzione di tutela e rappresentanza degli interessi della categoria risulti da disposizioni normative o dalla partecipazione presso amministrazioni e organismi pubblici di livello nazionale o regionale, le loro articolazioni territoriali e/o funzionali, gli enti bilaterali costituiti dalle anzidette associazioni e gli istituti di patronato che, ai sensi dell art. 18, c. 2, della L , n. 152, svolgono, in luogo delle associazioni sindacali promotrici, le attività istituzionali proprie di queste ultime;.. associazioni riconosciute aventi per scopo statutario lo svolgimento o la promozione della ricerca scientifica individuate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, destinatarie delle disposizioni recate dall art. 14 del D.L. 35/2005 e dell art. 1, c. 353 della L. 266/2005 (ad es.: Associazione italiana per la ricerca sul cancro); Anche nei confronti di detti soggetti, nel caso in cui i dati e le notizie in possesso dell Amministrazione pubblica di riferimento non siano sufficienti ai fini del controllo fiscale, l Agenzia delle Entrate, d intesa con l Agenzia per le ONLUS, potrà attivarsi presso gli enti interessati inoltrando specifiche richieste, anche attraverso le strutture centrali di riferimento, come per le associazioni iscritte nei pubblici registri disciplinati dalla normativa di settore... associazioni combattentistiche e d arma iscritte nell apposito albo tenuto dal Ministero della Difesa;.. federazioni sportive nazionali riconosciute dal Coni. 5

6 Esempio Comunicazione dei dati fiscali per associazione culturale Associazione culturale Associazione Alfa Castel Goffredo MN C118 Via Roma 10 N R E R S O 7 0 T 5 0 H Q Neri Rosa Roma RM associazionealfa@alfa.it Convegni e congressi Cultura Pubblicazioni e ricerche 6

7 Esempio (segue) NRERSO70T50H501Q VRDRCR68C20E R 2 H Rosa Neri RSSRRT64E18E897F Roberto Rossi 7

8 Tavola riepilogativa Precisazioni sulle modalità di compilazione (C.M. 45/E/ /E/2009) Rigo del modello Quesito Soluzione Dati relativi all ente - data inizio attività Dichiarazione che l ente ha articolazioni territoriali e/o funzionali. Rigo 4 Dichiarazione che l ente è un articolazione territoriale e/o funzionale di altro ente. Rigo 5 Dichiarazione che l ente è affiliato a federazioni o gruppi. Rigo 6 Dichiarazione che gli associati maggiorenni hanno parità di diritti nell elettorato attivo e passivo. Rigo 8 Dichiarazione che le quote associative sono uguali e non differenziate. Rigo 9 La data inizio attività deve essere indicata solo nel caso in cui l ente associativo svolga attività commerciale e, pertanto, sia in possesso della partita IVA? Che cosa si intende per articolazione territoriale e/o funzionale ai righi 4 e 5? Un associazione sindacale rappresentata nel CNEL con forma di organizzazione complessa - in cui non sussiste un rapporto di dipendenza gerarchico-funzionale delle articolazioni territoriali e funzionali che richiamano e condividono i principi dell organizzazione nazionale può indicare il codice fiscale dell organizzazione nazionale rappresentata nel CNEL? Cosa si intende per affiliazione a federazioni o gruppi? Nel caso in cui gli associati siano imprese e non persone fisiche e, pertanto, non sia possibile fare riferimento all età dell associato, come deve essere compilato il rigo 8? Si può non rispondere alla richiesta o si deve rispondere in ogni caso? Le quote associative possono essere differenziate sulla base della natura giuridica degli associati (ditte individuali, società di persone o di capitali), del settore di attività in cui operano, della dimensione aziendale o dell età. In tali casi al rigo 9 va indicato no? La data di inizio attività individua la data di effettiva operatività dell ente, che può coincidere o essere successiva alla data di costituzione dell ente stesso, a prescindere dal possesso della partita IVA. Relativamente al rigo 4) il rappresentante legale dell ente associativo tenuto alla compilazione del modello EAS deve barrare la casella sì qualora l ente abbia articolazioni territoriali e/o funzionali di qualsiasi tipo, a prescindere dalla circostanza che tali articolazioni territoriali e/ o funzionali abbiano autonomia tributaria. Riguardo al rigo 5), deve essere barrata la casella sì qualora l ente associativo, benché costituisca un articolazione territoriale e/o funzionale di un altro ente, sia autonomo e, pertanto, tenuto all invio del modello EAS. Il codice fiscale deve riferirsi all ente nazionale, ovverosia all ente apicale di cui il soggetto che presenta il modello costituisce articolazione. Le articolazioni territoriali e/o funzionali di un ente nazionale si considerano dotate di autonomia tributaria qualora le stesse si configurino come autonomi soggetti d imposta ai sensi dell art. 73 del Tuir (sulla definizione di autonoma soggettività tributaria: C.M. 59/E/2007). Si ritiene corretta l indicazione del codice fiscale dell organizzazione nazionale confederale iscritta nel CNEL le cui articolazioni sono, al pari dell ente nazionale, ammesse alla presentazione del modello secondo le modalità semplificate. Sarà cura dell organizzazione centrale, nel caso occorrano all Amministrazione finanziaria ulteriori dati e notizie, indicare la struttura territoriale e/o funzionale tenuta a fornire le informazioni richieste. La casella sì va barrata dagli enti associativi dotati di autonomia tributaria che abbiano conseguito l affiliazione presso federazioni o enti di carattere nazionale. Comitato olimpico nazionale italiano. Federazioni sportive nazionali. Esempio Enti di promozione sportiva. Associazioni di promozione sociale a carattere nazionale. Il riferimento alla maggiore età è valido, ovviamente, solo per le persone fisiche. Ciò che rileva, ai fini della risposta, è la parità di diritti nell elettorato attivo e passivo. Pertanto, occorre sempre formulare la risposta barrando la casella sì ogniqualvolta gli associati (anche diversi dalle persone fisiche) abbiano parità di diritti nell elettorato attivo e passivo. Va indicato no ogniqualvolta le quote non siano uguali, anche se la differenziazione derivi dalla natura degli associati o da altre loro caratteristiche. 8

9 Segue tavola riepilogativa Rigo del modello Quesito Soluzione Dichiarazione che l ente svolge attività nei confronti degli associati verso corrispettivi specifici. Rigo 12 Dichiarazione che gli associati corrispondono la sola quota associativa ordinaria. Rigo 14 Dichiarazione che l attività nei confronti dei non associati è svolta: abitualmente; occasionalmente; no. Rigo 15 Dichiarazione che l ente si avvale di personale dipendente Rigo 16 Dichiarazione che l ente utilizza locali in locazione. Rigo 18 Dichiarazione chel ente effettua vendite di beni o prestazioni di servizi ( ). Rigo 22 Dichiarazione che l ammontare delle entrate dell ente (media degli ultimi tre esercizi) è pari a euro ( ). Rigo 23 Dichiarazione che il numero di associati dell ente nell ultimo esercizio chiuso è pari a ( ). Rigo 24 Dichiarazione che l ente opera prevalentemente nel seguente settore ( ). Rigo 25 Gli enti associativi che effettuano attività decommercializzate ai sensi dell art. 148, c. 3 del Tuir, al rigo 12 sono tenuti a barrare la casella sì? Atteso che non tutte le associazioni prevedono il versamento della quota associativa ordinaria per tutti gli associati, come si deve rispondere in tale ipotesi al rigo 14? L attività svolta nei confronti dei non associati deve intendersi come attività a pagamento o no? Nell ambito del personale dipendente, sia a tempo determinato che indeterminato, devono essere compresi anche i soggetti assimilati? Nel caso in cui l ente associativo utilizzi, a ore o a giornate, locali a noleggio dietro pagamento di un corrispettivo (ad es.: locali attrezzati ad uso palestra, sale prove, sale arredate per convegni od altro), al rigo 18) occorre barrare la casella sì? La dichiarazione di cui al rigo 22 si riferisce a operazioni effettuate nei confronti sia degli associati sia di terzi? Nell ammontare delle entrate dell ente devono essere indicati i ricavi risultanti dal bilancio d esercizio, ivi compresi i proventi finanziari e straordinari(ad es.: cessione di partecipazione in società)? Per l individuazione del numero degli associati, considerato che il modello fa riferimento all ultimo esercizio chiuso, mentre le istruzioni indicano, a tal fine, la data di presentazione del modello, a quale data occorre far riferimento? Nel caso in cui l ente associativo operi in un settore che non coincida con i tredici settori elencati nelle istruzioni al modello, quale codice deve essere indicato? In tale rigo occorre barrare la casella sì in tutti i casi in cui l ente svolga attività nei confronti degli associati dietro pagamento di corrispettivi specifici, a prescindere dal trattamento tributario riservato a tali attività. Qualora soltanto alcuni degli associati versino le quote associative ordinarie, la casella da barrare sarà comunque sì. Inoltre, qualora gli associati o una parte di essi, in aggiunta alle quote associative ordinarie, versino contributi straordinari o somme una tantum, occorrerà barrare la casella no. Il riferimento è a tutti i tipi di attività che l ente associativo svolge all esterno nei confronti dei non associati, indipendentemente dalla previsione di un corrispettivo in capo a questi ultimi. Nell ambito del personale dipendente devono intendersi ricompresi anche i lavoratori percettori dei redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente ai sensi dell art. 50 del Tuir. Al rigo 18 va barrata la casella sì in tutti i casi in cui l ente associativo utilizzi locali dietro pagamento di un corrispettivo, indipendentemente dallo specifico schema contrattuale utilizzato. La dichiarazione va resa con riferimento alle operazioni effettuate nei confronti sia degli associati sia dei non associati. L ammontare totale delle entrate dell ente deve comprendere tutte le tipologie di proventi nonché tutti i ricavi, anche derivanti da attività decommercializzate, ivi compresi i proventi finanziari e straordinari. Occorre seguire le indicazioni contenute nel modello. Va indicato, quindi, il numero di associati relativo all ultimo esercizio chiuso. Riguardo al rigo 25), occorre indicare un solo settore. Qualora l ente operi in un settore non esattamente riconducibile ad uno di quelli elencati nelle istruzioni, va indicato quello assimilabile al proprio settore di attività. 9

10 Segue tavola riepilogativa Rigo del modello Quesito Soluzione Al rigo 26) occorre indicare, eventualmente, la sola attività commerciale svolta ovvero anche l attività istituzionale? Dichiarazione che l ente svolge le seguenti specifiche attività ( ). Rigo 26 Dichiarazione che le erogazioni liberali ricevute sono pari a euro. Rigo 30 Dichiarazione che i contributi pubblici ricevuti sono pari a euro. Rigo 31 Dichiarazione che esistono avanzi di gestione. Rigo 32 Dichiarazione che l ente organizza manifestazioni per la raccolta di fondi - numero ( ) - giorni ( ) Rigo 33 Dichiarazione che l atto costitutivo e/o lo statuto redatto ai fini dell applicazione della normativa prevista dai cc. 3, 5, 6, e 7 dell art. 148 del Tuir e dai cc. 4, 2 p.do, e 6 dell art. 4 del D.P.R. 633/1972 è stato elaborato nella forma di:.. atto pubblico ( );.. scrittura privata autenticata ( );.. scrittura privata registrata ( );.. registrato presso l ufficio di ( ); e che sono state apportate modifiche (eventuali) all atto costitutivo e/o allo statuto mediante i seguenti atti ( ) Rigo 35 Dichiarazione di aver optato per il regime forfetario di cui alla L. 398/1991 Rigo 37 Nel caso in cui l ente associativo svolga un attività che non coincida con le 26 attività elencate nelle istruzioni al modello, quale codice deve essere indicato? Qualora l ente non svolga alcuna attività commerciale, è tenuto alla compilazione di tale rigo? Fra le erogazioni liberali rientrano anche i contributi non aventi natura di corrispettivi? Fra i contributi pubblici devono ricomprendersi anche quelli aventi la natura di corrispettivi? Al rigo 32 devono essere indicati gli avanzi di gestione con riferimento all ultimo esercizio chiuso ovvero la sommatoria degli avanzi accumulati fino all ultimo esercizio, risultanti dal patrimonio netto dell ente? La quantificazione dei giorni delle manifestazioni di cui al rigo 33 deve effettuarsi con riferimento a quella con maggiore durata, o in base alla somma dei giorni di tutte le manifestazioni svolte? Ai fini della compilazione del rigo 35, quali sono gli estremi di registrazione dell atto costitutivo e/o dello statuto che devono essere indicati? Occorre fare riferimento all ultimo statuto registrato che contiene i requisiti di cui agli artt. 148 del Tuir e 4 del D.P.R. 633/1972, ovvero al primo statuto registrato che ha recepito i requisiti previsti da dette disposizioni, indicando le modifiche intervenute successivamente ed entro la data di presentazione del modello? Al rigo 37 la casella sì deve essere barrata solo dagli enti che hanno optato per le disposizioni recate dalla L. 398/1991 o anche da quelli che applicano il regime forfetario di cui all art. 145 del Tuir? La compilazione del rigo va effettuata indicando tutte le attività svolte dall ente associativo (attività istituzionali, attività decommercializzate e attività commerciali). Qualora l ente associativo non svolga alcuna delle attività elencate, può non essere barrata alcuna casella. Si considerano erogazioni liberali tutte le somme elargite da privati per spirito di liberalità senza alcun rapporto sinallagmatico diretto o indiretto fra donante e donatario. Nell ammontare dei contributi pubblici vanno ricompresi tutti i contributi che l ente associativo riceve da pubbliche amministrazioni, ivi compresi quelli aventi natura di corrispettivi. Occorre barrare la casella sì qualora, con riferimento all ultimo esercizio chiuso, esistano avanzi di gestione anche derivanti da esercizi precedenti. Occorre indicare il numero di giorni della manifestazione che è durata più a lungo. Occorre fare riferimento al primo atto costitutivo e/o statuto registrato che ha recepito le clausole previste dall art. 148, c. 8 del Tuir e dall art. 4, c. 7 del D.P.R. 633/1972, indicando le eventuali successive modifiche intervenute entro la data di presentazione del modello. La casella sì deve essere barrata solo dagli enti che hanno optato per le disposizioni di cui alla L. 398/

11 AGEVOLAZIONI AI FINI DELLE IMPOSTE DIRETTE - Enti associativi generici - ATTIVITÀ DECOMMERCIALIZZATE Art. 148, c. 1 D.P.R. 917/1986 LIMITAZIONI ALL AGEVOLAZIONE L attività svolta dagli enti in conformità ai fini istituzionali, nei confronti degli associati o partecipanti, non è considerata commerciale. L attività esterna degli enti associativi, cioè quella resa nei confronti di terzi, non rientra, di regola, nella sfera di applicazione delle norme agevolative di cui agli artt. 148 Tuir e 4 D.P.R. 633/1972 (C.M. 12/E/2009). Le quote o i contributi versati dagli associati per fruire dei servizi cui hanno diritto non concorrono alla formazione del reddito imponibile ai fini Ires. Le cessioni di beni e le prestazioni di servizi agli associati o partecipanti verso pagamento di corrispettivi specifici, compresi i contributi e le quote supplementari determinati in funzione delle ulteriori o diverse prestazioni alle quali i singoli associati hanno diritto, danno luogo a svolgimento di attività commerciale rilevante ai fini Ires. Salvo che non si tratti di:.. prestazioni di servizi non rientranti nell art Codice Civile; Art. 143,.. svolte in conformità ai fini istituzionali dell ente; c. 1,.. senza specifica organizzazione; 2 periodo.. verso pagamento di corrispettivi specifici che non eccedano i costi Tuir di diretta imputazione. I predetti corrispettivi concorrono alla formazione del reddito complessivo come:.. componenti del reddito d impresa Se le relative operazioni hanno carattere di abitualità. Art. 148, c. 2 D.P.R. 917/ redditi diversi. Se le relative operazioni hanno carattere di occasionalità. - Associazioni privilegiate - ENTI INTERESSATI Si tratta delle seguenti associazioni:.. politiche;.. sindacali e di categoria;.. religiose;.. assistenziali;.. culturali;.. sportive dilettantistiche (definite dall art. 90 L. 289/2002);.. di promozione sociale (ex L. 383/2000);.. di formazione extrascolastica della persona. ATTIVITÀ DECOMMERCIALIZZATE Attività svolte:.. in diretta attuazione degli scopi istituzionali dell ente;.. verso corrispettivo specifico;.. nei confronti di:. propri iscritti, associati o partecipanti;. altre associazioni che svolgono la stessa attività e che fanno parte di un unica organizzazione nazionale;. rispettivi associati o partecipanti;. tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali. Le attività non si considerano commerciali ai fini Ires. Art. 148, c. 3 D.P.R. 917/1986 Vendita a terzi di proprie pubblicazioni Tale attività non si considera commerciale ai fini Ires purché le pubblicazioni siano cedute prevalentemente ai propri associati. 11

12 ATTIVITÀ CHE SI PRESUMONO SEMPRE COMMERCIALI Art. 148, c. 4 D.P.R. 917/1986 Non possono fruire delle agevolazioni previste per gli enti associativi le attività di:.. cessione di beni nuovi prodotti per la vendita;.. somministrazione di pasti;.. erogazioni di acqua, gas, energia elettrica e vapore;.. prestazioni alberghiere, di alloggio, di trasporto, di deposito;.. prestazioni di servizi portuali e aeroportuali;.. gestione di spacci aziendali e mense;.. organizzazione di viaggi e soggiorni turistici;.. gestione di fiere ed esposizioni a carattere commerciale;.. pubblicità commerciale;.. telecomunicazioni e radiodiffusioni circolari. DEROGHE ALLA PRESUNZIONE DI COMMERCIALITÀ Per associazioni di promozione sociale Non sono considerate attività commerciali, anche se effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici, le seguenti:.. somministrazione di alimenti e bevande effettuate presso le sedi in cui è svolta l attività istituzionale, da bar ed esercizi similari;.. organizzazione di viaggi e soggiorni turistici. Le attività devono essere svolte nei confronti di propri associati o di altre associazioni facenti parte della medesima organizzazione e relativi associati. Condizioni Le finalità assistenziali dell ente devono essere riconosciute dal Ministero dell Interno. Le attività devono essere strettamente complementari a quelle svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali. Per associazioni sindacali e di categoria Non si considerano attività commerciali le seguenti:.. organizzazione di viaggi e soggiorni turistici;.. cessione di pubblicazioni relative a contratti collettivi di lavoro. Nei confronti dei propri associati. Anche se svolte a favore di non iscritti... assistenza prestata prevalentemente agli iscritti in materia lavoristica. I corrispettivi non devono eccedere i costi di diretta imputazione. Art. 148, cc. 5, 6 e 7 D.P.R. 917/1986 Per associazioni politiche, associazioni riconosciute da confessioni religiose concordatarie Non è considerata attività commerciale l organizzazione di viaggi e soggiorni turistici, se effettuata nei confronti dei propri associati o di altre associazioni facenti parte di un unica organizzazione locale o nazionale e dei rispettivi associati. 12

13 VINCOLI STATUTARI PER BENEFICIARE DELLE AGEVOLAZIONI FISCALI Art. 148, c. 8 D.P.R. 917/1986 C.M. 12/E/2009 Forma atto costitutivo o statuto Clausole da inserire nello statuto Associazioni/società sportive dilettantistiche Deve essere redatto in forma di atto pubblico o scrittura privata autenticata o registrata. Divieto di distribuire, anche in modo indiretto, durante la vita dell associazione:.. utili;.. avanzi di gestione;.. fondi;.. riserve;.. capitale. Salvo che ciò non sia imposto dalla legge. Obbligo di devolvere il patrimonio dell ente, in caso di scioglimento, ad altra associazione con finalità analoghe o a fini di pubblica utilità, salvo diversa destinazione imposta dalla legge. Disciplina uniforme del rapporto associativo e delle modalità associative volte a garantire l effettività del rapporto medesimo, escludendo espressamente la temporaneità della partecipazione alla vita associativa e prevedendo per gli associati o partecipanti maggiori d età il diritto di voto per l approvazione e le modificazioni dello statuto e dei regolamenti e per la nomina degli organi direttivi dell associazione. Obbligo di redazione ed approvazione del rendiconto economico-finanziario annuale. Libera eleggibilità degli organi amministrativi, principio del voto singolo, sovranità dell assemblea degli associati, criteri di ammissione ed esclusione, criteri e forme di pubblicità di convocazioni assembleari, relative delibere, bilanci o rendiconti. È ammesso il voto per corrispondenza per le associazioni il cui atto costitutivo, anteriore all , preveda tale modalità di voto ai sensi dell art. 2532, ultimo comma del codice civile e sempreché le stesse abbiano rilevanza a livello nazionale e siano prive di organizzazione a livello locale. Intrasmissibilità delle quote associative ad eccezione dei trasferimenti mortis causa e non rivalutabilità delle stesse. Tali clausole non si applicano alle associazioni religiose riconosciute dalle confessioni con le quali lo Stato ha stipulato patti, accordi o intese, nonché alle associazioni politiche, sindacali e di categoria. Per gli enti affiliati al Coni sono previste ulteriori clausole dall art. 90, c. 18 L. 289/2002. AGEVOLAZIONI AI FINI IVA REGOLA GENERALE ECCEZIONE Il principio di non commercialità rilevante ai fini Ires rileva generalmente anche ai fini IVA. Attività che sono considerate commerciali ai soli fini IVA. Organizzazione di viaggi e soggiorni turistici posta in essere da associazioni politiche, sindacali e di categoria, nonché da associazioni riconosciute dalle confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato patti, accordi o intese. Art. 4, cc. 4, 5, 6 D.P.R. 633/

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