CONSOB COMMISSIONE NAZIONALE PER LE SOCIETÀ E LA BORSA GUIDA ALLA LETTURA DEI DOCUMENTI CONTABILI DEI FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO APERTI

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1 CONSOB COMMISSIONE NAZIONALE PER LE SOCIETÀ E LA BORSA GUIDA ALLA LETTURA DEI DOCUMENTI CONTABILI DEI FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO APERTI

2 CONSOB COMMISSIONE NAZIONALE PER LE SOCIETÀ E LA BORSA Guida alla lettura dei Documenti contabili dei fondi comuni di investimento aperti

3 La presente pubblicazione è stata predisposta dalla Consob. Ne è consentita la divulgazione a condizione che essa avvenga a titolo gratuito e che il testo originario venga riprodotto senza alcuna modifica. maggio 2003

4 Sommario Pag. 5 Pag. 7 Pag. 7 Pag. 10 Pag. 20 Pag. 27 I DOCUMENTI CONTABILI DEL FONDO IL RENDICONTO ANNUALE La relazione degli amministratori La situazione patrimoniale La sezione reddituale La nota integrativa 4

5 I DOCUMENTI CONTABILI DEL FONDO Per ogni fondo di diritto italiano le Società di Gestione del Risparmio (sgr) devono redigere: - un rendiconto annuale entro 60 giorni dalla fine di ogni esercizio; - una relazione semestrale entro 30 giorni dalla fine dei primi sei mesi dell esercizio. I documenti sono disponibili entro 30 giorni dalla loro redazione e devono essere consegnati dalla SGR a chiunque li richieda. Un avviso su un quotidiano indicato nel prospetto informativo dà notizia della loro disponibilità. La relazione semestrale contiene solo la situazione patrimoniale del fondo a metà esercizio. Poiché anche il rendiconto annuale contiene, insieme ad altri dati, la situazione patrimoniale a fine esercizio, il cui schema è identico a quello della relazione semestrale, questa Guida tratterà solo il rendiconto annuale e, in particolare, di quello relativo ai fondi armonizzati aperti, cioè di quei fondi comunemente offerti in Italia. Il rendiconto del fondo ha la finalità, appunto, di rendere conto della composizione patrimoniale e del risultato economico conseguito per effetto dell attività di gestione in un determinato periodo, definito esercizio, di durata normalmente annuale. L obiettivo della Guida è di avvicinare i rispar- La relazione semestrale è anche accompagnata da una nota illustrativa che contiene indicazioni sulla politica di investimento seguita e sulle prospettive di investimento. Anche qui si tratta di informazioni che, insieme ad altre, costituiscono il contenuto della relazione degli amministratori, che accompagna il rendiconto annuale. Verranno pertanto illustrate e commentate in quella sede. 5

6 miatori alla lettura di questo documento, solo apparentemente complesso, che contiene informazioni interessanti e utili sulla politica di investimento effettivamente seguita dal fondo nell ultimo anno. Il rendiconto annuale deve essere redatto secondo lo schema definito dalla Banca d Italia, sentita la Consob, con provvedimento del 24 dicembre Ciò comporta che le informazioni riportate devono rispondere a standard informativi adeguati e che i rendiconti dei vari fondi possono essere facilmente confrontati. Queste informazioni completano quelle fornite nel prospetto informativo sulla politica di investimento del fondo e, in particolare, sugli obiettivi di investimento. Nel prospetto, infatti, vengono illustrate le linee programmatiche, mentre, con il rendiconto, è possibile verificare la loro realizzazione. In altre parole, si vede come i propositi si sono tradotti in fatti. Per queste ragioni è utile leggere il rendiconto prima della sottoscrizione, per conoscere meglio il prodotto che si vuole acquistare, e periodicamente, per monitorare l operato del gestore. Il rendiconto annuale si compone di tre parti: - la situazione patrimoniale risultante all ultimo giorno dell esercizio, che illustra la composizione del portafoglio del fondo; - la sezione reddituale, che illustra le componenti che hanno determinato, nell esercizio, l incremento o il decremento del valore della quota; - la nota integrativa, che fornisce indicazioni più dettagliate sui dati contabili, ma anche commenti sull andamento della gestione. Il rendiconto annuale ha però un limite: si riferisce all ultimo giorno dell esercizio. In altre 6

7 parole, è una fotografia del fondo a fine periodo. Per questa ragione, i dati contenuti sono solo parzialmente idonei a rappresentare la dinamica dell attività gestionale svolta nel corso dell anno. Un contributo informativo complementare è però fornito dalla relazione degli amministratori, un documento che accompagna il rendiconto e che illustra l andamento della gestione nel suo complesso. È un documento importante, utile per comprendere i dati del rendiconto e, per questa ragione, riteniamo che debba essere letto per primo. IL RENDICONTO ANNUALE La relazione Leggere la relazione degli amministratori degli amministratori è di importanza fondamentale per l investitore, in quanto fornisce informazioni molto utili sulla gestione che non sono direttamente desumibili dalla situazione patrimoniale, dalla sezione reddituale e dalla nota integrativa. Sono riportate informazioni di due tipi. Le prime riguardano, propriamente, i fatti gestionali, mentre le seconde hanno ad oggetto aspetti differenti del fondo. Sotto il profilo gestionale, viene innanzi tutto illustrata l attività di gestione e le direttrici seguite per l applicazione della politica di investimento del fondo. Con queste informazioni, il 7

8 gestore spiega come ha sfruttato i margini di discrezionalità che, nell ambito della politica di investimento fissata nel regolamento di gestione e nel prospetto, gli sono attribuiti. Questa parte non può prescindere da un illustrazione delle condizioni esterne (dei mercati e dell economia nel suo complesso) che hanno influenzato le scelte di investimento. Un rilievo particolare è dato al conseguimento di una performance negativa. In questo caso la relazione deve illustrare i motivi di questo risultato. Per l investitore può essere molto utile conoscere le strategie future del fondo, in modo da avere un idea delle direttrici di investimento che presumibilmente saranno seguite, come pure sapere se, dopo la chiusura dell esercizio, si sono verificati fatti che possono avere effetti sulla gestione. Viene data anche evidenza dei rapporti intrattenuti con altre società del gruppo, con particolare riguardo all eventuale adesione a operazioni di collocamento effettuate da soggetti del gruppo. Queste operazioni si pongono in conflitto di interesse con i partecipanti perché, in teoria, la sgr potrebbe preferire l interesse del collocatore acquistando titoli non utili per gli obiettivi del fondo. Sono presenti indicazioni anche con riguardo agli strumenti finanziari derivati, per i quali devono essere descritte le strategie seguite dal gestore. Strategie che, sostanzialmente, posso- 8

9 no essere ricondotte a due tipi. Di copertura, quando servono a coprire i rischi connessi ad altre attività presenti in portafoglio, ovvero speculative, quando sono volte a perseguire obiettivi di maggiore redditività sopportando, però, i rischi propri dell investimento in derivati. Per quanto riguarda gli ulteriori aspetti, differenti rispetto a quello gestionale, nella relazione sono descritti gli eventi di notevole rilevanza riguardanti il fondo che si sono verificati nel periodo appena concluso (quali, ad esempio, modifiche del regolamento di gestione) nonché, se ve ne sono stati, gli effetti sulla composizione del fondo e sul risultato. Ulteriori informazioni concernono l attività di vendita delle quote del fondo, evidenziando i diversi canali di distribuzione (sportelli bancari, porta a porta, ecc.) utilizzati. Quello appena esposto è il contenuto minimo della relazione, potendo gli amministratori integrarla con tutte le notizie ritenute meritevoli di attenzione per il risparmiatore. Pertanto, una relazione dettagliata e redatta con chiarezza rappresenta sicuramente un indicatore della sensibilità della società di gestione alle esigenze degli investitori. Al contrario, formulazioni generiche e approssimative disattendono, nella sostanza, l obiettivo del documento che rappresenta una periodica occasione di incontro tra gli amministratori della società e tutti coloro che hanno deciso di affidare alla loro gestione i propri risparmi. Non può, ad esempio, essere considerata soddisfacente dal punto di vista informativo una relazione in cui l illustrazione della politica di investimento avvenga esclusivamente tramite il rinvio alla composizione patrimoniale del fondo riportata nella parte B della nota integrativa. 9

10 È, inoltre, necessario che le informazioni contenute nella relazione degli amministratori siano raccordate con quelle riportate nella nota integrativa e, in particolare, con quelle contenute nella parte A della nota integrativa, dove sono indicati, tra l altro, i principali eventi che hanno influito sul valore della quota (e quindi sul suo rendimento). Di particolare interesse sono le informazioni relative ai rischi assunti nell esercizio, rese anche attraverso le risultanze di eventuali modelli di gestione e misurazione del rischio adottati dalla società. Riteniamo pertanto che sia necessario leggere congiuntamente la relazione degli amministratori e la parte A della nota integrativa. La situazione patrimoniale La situazione patrimoniale illustra la composizione del fondo alla fine dell esercizio (normalmente l ultimo giorno lavorativo dell anno), e cioè come risultano investite, a quella data, le somme dei risparmiatori. Non bisogna intimorirsi per la gran quantità di numeri: la lettura è abbastanza semplice ed immediata. Il documento è suddiviso in attività e passività. Le attività comprendono i titoli e, più in generale, gli investimenti in portafoglio. Le passività sono le voci di debito che devono essere sottratte dal valore delle attività in quanto il relativo ammontare dovrà essere pagato ai rispettivi creditori (ad esempio i finanziamenti bancari ricevuti, i debiti verso i partecipanti o le provvigioni maturate a favore della sgr e non ancora materialmente pagate). 10

11 I dati vengono riportati anche per l esercizio precedente, consentendo quindi una comparazione fra i due periodi. Per ogni esercizio, i dati relativi alle attività sono riportati in valore assoluto (prima colonna) e percentuale (seconda colonna). Le passività solo in valore assoluto. Esempio ATTIVITÀ Situazione al... Situazione a fine esercizio precedente Valore % totale Valore % totale complessivo attività complessivo attività Titoli di Stato Azioni Liquidità Totale L esempio di situazione patrimoniale evidenzia che il fondo è composto per il 50% da titoli di Stato, per il 30% da azioni e per il restante 20% da liquidità. Il raffronto con l esercizio precedente mostra, innanzi tutto, un incremento del valore complessivo del fondo, passato da 4500 a 5000, un maggior peso dei titoli di Stato, passati dal 38 al 50%, ed un decremento delle azioni e della liquidità, diminuite, rispettivamente, dal 35 al 30% e dal 27 al 20%. L esempio è necessariamente semplificato. In realtà i dati sono molti di più e suddivisi per voci. Vediamo singolarmente prima le attività e poi le passività. 11

12 VOCE A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI La prima voce delle attività riporta il controvalore dei titoli quotati in mercati regolamentati, investimento tipico dei fondi aperti armonizzati (in quanto i titoli non quotati hanno carattere residuale), che vengono suddivisi in: Per titoli di Stato si intendono i titoli emessi o garantiti dallo stato italiano e da altri stati aderenti all Ocse (organizzazione cui aderiscono i paesi industrializzati ed i principali paesi in via di sviluppo). Nella categoria altri confluiscono tutti gli altri titoli di natura obbligazionaria emessi da stati non aderenti all Ocse o da società private (cosiddetti corporate ). - titoli di debito (cioè di natura obbligazionaria), a loro volta distinti fra titoli di Stato e altri ; - titoli di capitale, tipicamente le azioni; - parti di oicr, cioè quote di altri fondi armonizzati (che possono essere acquistati entro il limite massimo del 5% delle attività del fondo). La lettura di questi dati fornisce una prima idea delle principali categorie di titoli in cui è suddiviso il patrimonio del fondo. Importante è anche la possibilità di analizzare la componente obbligazionaria, attraverso la distinzione fra titoli di Stato e altri (di norma più rischiosi). I dati inclusi in tale voce devono essere letti congiuntamente alle informazioni contenute nella nota integrativa ( Parte B, sezione II ) dove, tra l altro, sono fornite indicazioni circa i singoli titoli in portafoglio, la ripartizione delle attività per aree geografiche (paese di residenza dell emittente e mercato di quotazione) e per settori di investimento (bancario, finanziario.). La lettura integrata di queste informazioni è utile per capire come sono stati realizzati gli obiettivi di investimento illustrati nel paragrafo 5 della sezione informazioni sull in- 12

13 vestimento del prospetto informativo, con particolare riferimento alla tipologia degli strumenti finanziari, alla categoria di emittenti e alle aree geografiche di investimento. Ovviamente, occorre sempre considerare che si tratta di dati relativi ad una determinata data (l ultimo giorno lavorativo dell anno), ben potendo il fondo avere avuto composizioni diverse in altri periodi dell anno. VOCE B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI Viene riproposta la suddivisione fra titoli di debito e titoli di capitale adottata per i titoli quotati (con l unica differenza che i titoli di debito non sono ulteriormente ripartiti in titoli di Stato e altri ). Sono investimenti che generalmente presentano un elevato livello di rischio (a fronte, a volte, di interessanti opportunità) e che devono assumere carattere marginale nei fondi armonizzati (massimo il 10% delle attività del fondo). Controvalori molto bassi indicano la scelta del gestore di non assumere questa ulteriore componente di rischio. VOCE C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI I fondi possono investire in strumenti derivati nel rispetto delle disposizioni Banca d Italia (provvedimento del 20 settembre 1999) che sono finalizzate a contenere i rischi di questo tipo di investimento. Le indicazioni relative ai derivati posseduti dal fondo sono così suddivise: - margini presso organismi di compensazione e garanzia. Sono le somme che la sgr deve 13

14 Che vuol dire posizione creditoria o debitoria? L esempio dell opzione può chiarirlo. Chi acquista un opzione acquista, dietro pagamento del premio, la facoltà di acquistare o vendere un titolo ad un prezzo concordato. La facoltà potrà poi essere esercitata o meno a seconda delle condizioni di mercato alla scadenza. L acquirente assume quindi una posizione creditoria. Al contrario, chi vende l opzione sottostà all esercizio della facoltà da parte dell acquirente, per cui se quest ultimo deciderà di esercitarla dovrà vendere (o acquistare) i titoli alle condizioni pattuite. In questo caso assume una posizione debitoria. versare a garanzia degli impegni assunti quando negozia derivati quotati presso mercati regolamentati. Il sistema dei margini è imperniato su un soggetto (Cassa di Compensazione e Garanzia) che garantisce l adempimento dei contratti sostituendosi, eventualmente, alla parte indadempiente grazie alle disponibilità acquisite attraverso il sistema dei margini. Chi opera in derivati deve, innanzi tutto, versare una somma iniziale alla Cassa, detta margine di garanzia, e successivamente, giorno per giorno, si calcola la perdita o il guadagno maturato dal derivato: nel primo caso, il contraente deve versare alla Cassa la perdita maturata mentre, nel secondo, la Cassa accredita al contraente il guadagno (margini differenziali). Nella situazione patrimoniale vengono evidenziati fra le attività solamente i margini iniziali, mentre i margini differenziali impattano direttamente sulla liquidità (e quindi sul valore netto del fondo), comportando una diminuzione della stessa in caso di versamento di margini differenziali ed un aumento in caso di accredito. - opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati. In questa sede (fra le attività) vengono riportati (ai valori correnti di mercato) le opzioni ed i contratti a premio acquistati, che cioè conferiscono al fondo la facoltà di acquistare o vendere strumenti finanziari, e gli altri derivati che comunque attribuiscono al fondo una posizione creditoria; - opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati. Sono gli strumenti di 14

15 cui al punto precedente con la differenza che non sono quotati su mercati regolamentati (in questo caso si dice che sono trattati OTC - over the counter). Le operazioni in strumenti derivati possono avere due finalità: di copertura o speculativa. Sono di copertura le operazioni che il gestore pone in essere per proteggere il patrimonio dal rischio di avverse variazioni dei tassi di interesse, di cambio o dei prezzi di mercato. In questo caso, la negoziazione di derivati non comporta rischi aggiuntivi ma, anzi, limita il rischio del fondo (comportando, comunque, dei costi aggiuntivi). Esempio Se nel fondo è presente una cospicua quantità di azioni alfa, il cui valore è 10 Euro, ed il gestore è convinto della bontà dell investimento nel lungo periodo ma, al contempo, teme pesanti perdite nel breve periodo, può acquistare un opzione put sulle stesse azioni con scadenza a breve e prezzo di esercizio (strike price), poniamo, di 9 Euro. Con l acquisto della put il gestore ha acquisito la facoltà di vendere a scadenza un certo quantitativo di azioni alfa al prezzo di 9 Euro. In caso di riduzione del prezzo di alfa, poniamo a 6 Euro, tramite l acquisto della put il gestore potrà quindi esercitare la facoltà di vendere le azioni alfa al prezzo di 9, limitando la perdita ad un solo euro per azione (10-9). A questa perdita va comunque aggiunto il prezzo, detto premio, pagato per acquistare la put. 15

16 Le operazioni non di copertura sono dette speculative e comportano tutti i rischi tipici dei derivati, limitati, in parte, dall osservanza delle specifiche prescrizioni dettate dalla Banca d Italia. VOCE D. DEPOSITI BANCARI I fondi armonizzati al momento non possono investire in depositi bancari. Questa voce pertanto non viene compilata. VOCE E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE Sono le classiche operazioni di impiego della liquidità che vengono normalmente compiute anche dai singoli investitori: si acquista a pronti (cioè alla data corrente) un titolo obbligazionario da una controparte che si obbliga a riacquistarlo a termine (cioè ad una data futura) corrispondendo un interesse. Nella voce andranno riportati i crediti per un ammontare pari all importo regolato a pronti. Queste operazioni devono essere effettuate in via accessoria e transitoria, configurandosi come investimenti ponte in funzione di una più efficiente gestione del portafoglio. VOCE F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITÀ La posizione netta di liquidità è la somma (algebrica) delle seguenti componenti: - liquidità disponibile che rappresenta, semplicemente, il saldo del conto corrente del fondo presso la banca depositaria; 16

17 - liquidità da ricevere per operazioni da regolare che rappresenta il controvalore di vendite di titoli già negoziate ma non ancora regolate (nelle borse valori il regolamento, cioè lo scambio dei titoli contro il denaro, avviene di norma qualche giorno dopo la negoziazione); - liquidità impegnata per operazioni da regolare che rappresenta il controvalore di acquisti di titoli già negoziati e non ancora regolati. Viene riportata con segno negativo in quanto si tratta di liquidità che dovrà essere consegnata al venditore dei titoli. È normale che un fondo sia sempre dotato di un certo (limitato) livello di liquidità, necessario per far fronte ai rimborsi senza dover continuamente disinvestire titoli. VOCE G. ALTRE ATTIVITÀ È suddivisa in tre sottovoci: - ratei attivi che comprende le quote di proventi relativi a più esercizi che non sono stati ancora incassati (lo saranno probabilmente nel periodo successivo) ma già maturati, cioè di competenza dell esercizio appena concluso (ad esempio, nel caso dei titoli di debito che prevedono una cedola periodica, nella voce A (quotati) o B (non quotati) viene riportato il corso secco mentre la quota parte di interesse maturata ma non riscossa viene riportata in questa sottovoce); - crediti di imposta che registra i crediti di imposta maturati in virtù della disciplina fiscale; 17

18 - altro, categoria residuale che raggruppa le componenti non ricomprese nelle altre voci. Al termine di questa voce è riportata la somma di tutte le attività. VOCE H. FINANZIAMENTI RICEVUTI Questa voce, che è la prima dedicata alle passività, evidenzia le somme ricevute in prestito dal fondo. I prestiti sono comunque soggetti al limite del 10% del patrimonio e possono essere assunti solo per fronteggiare sfasamenti temporanei nella gestione della liquidità (problemi di tesoreria ). VOCE I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE Mentre i pronti contro termine attivi sono operazioni di impiego della liquidità, quelli passivi (che seguono lo schema opposto) costituiscono forme di finanziamento e, quindi, di indebitamento, da mantenere entro il limite (complessivo) del 10% previsto per l assunzione di prestiti. VOCE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI Questa voce evidenzia le operazioni in derivati che comportano una passività per il fondo. In particolare: - opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati venduti dal fondo o che, comunque, attribuiscono, una posizione debitoria (vedi pag. 14). Sono riportati ai valori correnti di mercato; 18

19 - opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati. Valgono le considerazioni di carattere generale espresse nella voce C. VOCE M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI È una voce di importanza marginale suddivisa in: - rimborsi richiesti e non regolati. Le quote da rimborsare devono essere valorizzate al momento della ricezione della domanda da parte della sgr (e quindi, in quel momento, le quote vengono annullate). La sgr, però, ha 15 giorni di tempo per liquidare il relativo controvalore all ex-partecipante. Prima della effettiva liquidazione il controvalore viene evidenziato in questa sottovoce; - proventi da distribuire. Nei fondi a distribuzione dei proventi generalmente passa del tempo fra il momento della decisione di attribuire dei proventi (approvazione del rendiconto di gestione) al momento della effettiva distribuzione. In questa fase le relative somme confluiscono in questa sottovoce; - altri. Sottovoce residuale. VOCE N. ALTRE PASSIVITÀ È suddivisa in: - provvigioni ed oneri maturati e non liquidati. Derivano dai meccanismi di liquidazione degli oneri. Ad esempio, le commissioni di gestione possono essere percepite mensilmente dalla sgr ma vengono calcolate 19

20 quotidianamente per tutti i giorni del mese e accantonate fino alla liquidazione; - debiti di imposta. Vale quanto appena detto per le provvigioni; - altre. Sottovoce residuale. * * * Al termine dell elencazione delle attività e delle passività, attraverso la differenza fra il valore delle prime e quello delle seconde, si perviene al valore complessivo netto del fondo. Dividendo il valore complessivo per il numero delle quote in circolazione al termine dell esercizio si avrà il valore unitario della quota (pubblicato giornalmente su almeno un quotidiano a diffusione nazionale). Infine, in uno specchietto a parte, c è il dettaglio delle quote emesse o rimborsate durante l esercizio. Può dare l idea della raccolta del fondo nel periodo: se quelle emesse sono maggiori sarà positiva, in caso contrario negativa. Informazioni più precise sulla raccolta sono riportate nella Parte B, sezione IV della nota integrativa, dove sono indicati i controvalori delle sottoscrizioni e dei rimborsi. La sezione reddituale Il fine della sezione è quello di indicare il risultato conseguito nell esercizio per effetto dell attività di gestione del fondo. Il risultato conseguito non è altro che l utile/perdita dell esercizio, e cioè quanto il fondo ha guadagnato o perso nel periodo. È 20

21 principalmente determinato dalle decisioni di investimento/disinvestimento compiute sui titoli (azioni/obbligazioni) quotati in mercati regolamentati, che possono generare: - proventi da investimenti; - utili/perdite da realizzi; - plusvalenze/minusvalenze. I proventi da investimenti sono le componenti reddituali connesse ai titoli in portafoglio (ad esempio, cedole e dividendi). Gli utili/perdite da realizzi maturano ad ogni operazione di vendita e consistono nella differenza fra il prezzo di vendita ed il costo medio sostenuto per acquisire i titoli in portafoglio (detto costo medio di carico ), moltiplicata per la quantità di titoli. Esempio Consideriamo il caso di un portafoglio in cui esistano n. 10 azioni alfa ad inizio esercizio con un valore unitario di 10 euro e che nel corso dell esercizio ne vengano acquistate altre 10 al prezzo di 12 Euro. Il costo medio di carico sarà pertanto pari a 11 Euro (pari alla sommatoria delle quantità delle azioni acquistate di volta in volta per il relativo prezzo - che, nel caso delle azioni già presenti ad inizio esercizio, coincide con il loro valore a quella data diviso il numero complessivo delle azioni presenti a fine esercizio). Se successivamente le 20 azioni sono vendute al prezzo di 8, il fondo conseguirà una perdita da realizzi di 60 euro (differenza tra il prezzo di vendita del titolo ed il suo costo medio di carico moltiplicata per la quantità venduta). È importante tenere presente che il risultato conseguito nell esercizio non coincide con la variazione del patrimonio nel periodo che, infatti, risente anche del saldo tra sottoscrizioni e rimborsi. Dal risultato di esercizio dipende comunque il rendimento del fondo. Il rendimento del fondo, infatti, non è altro che: valore della quota a fine periodo meno valore della quota ad inizio periodo, il tutto diviso per il valore della quota ad inizio periodo. E il valore della quota è influenzato unicamente dal risultato di esercizio. 21

22 Le plusvalenze/minusvalenze, invece, si calcolano a fine esercizio relativamente ai titoli ancora in portafoglio e consistono nella differenza tra il loro valore a fine esercizio ed il costo medio di carico. Esempio Supponiamo che, a inizio esercizio, esistano già in portafoglio n. 10 alfa con un valore unitario di 10 Euro. Poniamo poi che nel corso dell esercizio il gestore acquisti 5 azioni alfa al prezzo di 12 Euro e altre 5 al prezzo di 7. Il costo medio di carico delle azioni sarà di 9,75 Euro [(10X10)+(5X12)+(5X7)]/20. Poniamo che al termine dell esercizio il valore delle n. 20 ( ) azioni alfa sia di 14 Euro. In questo caso l attività di gestione sul titolo alfa avrà prodotto una plusvalenza di 85 Euro (differenza tra il valore del titolo a fine esercizio ed il suo costo medio di carico moltiplicata per la quantità presente in portafoglio). La sezione reddituale, in ogni caso, consente di analizzare in dettaglio tutte le componenti reddituali che concorrono alla formazione del risultato di esercizio. Quest analisi fornisce utili informazioni sulle diverse fonti del risultato di esercizio, cioè di come il gestore ha guadagnato o perso. La sezione reddituale consente anche il confronto con i valori dell anno precedente. In tal modo è possibile capire se il gestore ha fatto leva sulle stesse componenti dell anno precedente (ad esempio, se ha puntato nuovamen- 22

23 te sulla rivalutazione dei titoli o ha posto in essere una maggiore attività di compravendita) nel conseguimento del risultato di periodo. Attenzione, però, a confrontare i dati relativi ai due esercizi per desumerne indicazioni sui rendimenti. La sezione reddituale, infatti, non fornisce una misura del rendimento (risultato conseguito rispetto al patrimonio investito). Potrebbe, pertanto, verificarsi il caso in cui l utile è molto inferiore rispetto all esercizio precedente, ma questo non vorrebbe necessariamente dire un rendimento inferiore, in quanto anche il patrimonio in gestione potrebbe essere diminuito notevolmente, con la conseguenza di un maggior rendimento di periodo. Vediamo, nel dettaglio, le singole voci della sezione. VOCE A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI È suddivisa in quattro sottosezioni: - A1. Proventi da investimenti riporta distintamente i proventi acquisiti dal fondo in relazione ai titoli di debito (cedole), di capitale (dividendi) ovvero alle parti di oicr (dividendi) posseduti; - A2. Utile/perdita da realizzi riporta gli utili o le perdite connessi alle operazioni di vendita di titoli, distinguendo, anche qui, fra titoli di debito, di capitale e parti di oicr; - A3. Plusvalenze/minusvalenze riporta l incremento/decremento del valore dei ti- 23

24 toli mantenuti in portafoglio rispetto al valore iniziale; - A4. Risultato delle operazioni di copertura di strumenti finanziari quotati riporta i risultati delle operazioni in derivati poste in essere a fini di copertura di rischi diversi da quello di cambio. Per risultato si intende il saldo fra proventi e oneri complessivi delle operazioni in derivati. VOCE B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI Ripete, per i titoli non quotati, le stesse informazioni rese nella voce precedente per i titoli quotati. I dati contenuti nelle due voci A e B forniscono varie informazioni. Innanzi tutto, quanto della redditività del fondo è connessa alla parte obbligazionaria e quanto a quella azionaria. Inoltre, consentono di valutare quanta parte del risultato dipenda dall attività di compravendita titoli ovvero dall incremento del valore dei titoli tenuti in portafoglio. Ad esempio, se la voce utile/perdita da realizzi risulta preminente rispetto alla voce plusvalenze/minusvalenze, vuol dire che nel corso dell esercizio l attività di compravendita ha contribuito in misura maggiore rispetto alla valorizzazione dei titoli detenuti in portafoglio. Ulteriori dettagli sono riportati nella Parte C, sezione I della nota integrativa che consente di stabilire, per investimenti in titoli denominati in valuta estera, quanta parte del risultato com- 24

25 plessivo da operazioni su strumenti finanziari è da attribuire alle variazioni dei tassi di cambio. VOCE C. RISULTATO DELLE OPERAZIONI IN STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI NON DI COPERTURA Riporta i risultati (differenza fra proventi e oneri) delle operazioni in derivati non di copertura. Vengono suddivisi in realizzati (cioè relativi ad operazioni concluse nell esercizio) e non realizzati (relativi ad operazioni ancora in essere alla chiusura dell esercizio). A loro volta, all interno di queste due categorie, vengono individuate le operazioni su titoli quotati e non quotati. Questi dati forniscono indicazioni circa la propensione del gestore ad utilizzare derivati a fini speculativi che, ricordiamo, sono caratterizzati da elevati livelli di rischio, ancora maggiori se riferiti a titoli non quotati. VOCE D. DEPOSITI BANCARI I fondi armonizzati non possono investire in depositi bancari (ovviamente diversi dal contocorrente aperto presso la banca depositaria). Questa voce pertanto non viene compilata. VOCE E. RISULTATO DELLA GESTIONE CAMBI Vengono riportati, suddivisi per operazioni di copertura e non, i risultati delle operazioni a termine e in derivati su valute. Questa voce ci dà indicazioni sull abilità nel gestire gli andamenti valutari, nonché sui rischi assunti in operazioni non di copertura. 25

26 VOCE F. ALTRE OPERAZIONI DI GESTIONE Sono riportati, in due distinte sottovoci, i proventi derivanti dalle operazioni in pronti contro termine attivi e prestito di titoli. Al termine di questa voce viene riportato il risultato lordo della gestione di portafoglio, che costituisce la somma algebrica dei risultati delle sezioni da A a F. VOCE G. ONERI FINANZIARI In due sottovoci sono riportati gli oneri corrisposti per finanziamenti ricevuti e quelli relativi ad altri oneri finanziari, fra i quali segnaliamo i pronti contro termine passivi. Al termine della voce viene riportato il risultato netto della gestione di portafoglio. VOCE H. ONERI DI GESTIONE Vengono distintamente riportati: - provvigioni di gestione sgr; - commissioni banca depositaria; - spese pubblicazione prospetti e informativa al pubblico; - altri oneri di gestione. Sono dati importanti che indicano le principali tipologie di costi sostenuti dal fondo. Per valutare, invece, i costi complessivi si può fare direttamente riferimento al valore del total expenses ratio, indicatore di tutti i costi effettivamente sostenuti dal fondo, contenuto nella Parte II del prospetto informativo. 26

27 VOCE I. ALTRI RICAVI ED ONERI Sono riportati, suddivisi in tre sottovoci, gli interessi attivi su disponibilità liquide presso la banca depositaria (il conto-corrente del fondo), altri ricavi ed altri oneri (ad esempio, le differenze - positive o negative - di cambio derivanti dalla gestione della liquidità in valuta del fondo). Sono dati di modesto interesse per il partecipante. Al termine di questa voce è riportato il risultato della gestione prima delle imposte. VOCE L. IMPOSTE Contiene il controvalore dell imposta sostitutiva a carico dell esercizio (segno negativo) ovvero a credito dell esercizio (segno positivo), nonché di altre imposte. Al termine di questa voce è riportato l utile/perdita dell esercizio. La nota integrativa Ha una duplice funzione: - fornire indicazioni più dettagliate sui dati della situazione patrimoniale e della sezione reddituale; - rendere ulteriori informazioni sull andamento della gestione. Si suddivide in quattro parti: 27

28 - Parte A Andamento del valore della quota, commenta l andamento della gestione; - Parte B Le attività, le passività e il valore complessivo netto, integra la situazione patrimoniale; - Parte C Il risultato economico dell esercizio, integra la sezione reddituale; - Parte D Altre informazioni, riporta ulteriori informazioni. È facoltà della sgr ampliare il contenuto della nota integrativa rispetto allo schema dettato dalla Banca d Italia, purchè ciò non diminuisca la chiarezza del documento. PARTE A ANDAMENTO DEL VALORE PARTE A DELLA QUOTA Si tratta di una parte non esclusivamente quantitativa, cioè non composta solo da dati numerici. Infatti, contiene prevalentemente commenti della sgr sull andamento della gestione. Queste informazioni sono rese in forma libera, cioè non seguendo schemi prefissati dalle Autorità di vigilanza. Il contenuto è quindi rimesso alla sgr. È evidente, comunque, che un contenuto completo, articolato e comprensibile dimostrerà sensibilità nei confronti delle esigenze informative degli investitori. Al contrario, contenuti eccessivamente sintetici o alquanto generici dimostreranno poca attenzione per i risparmiatori e, al limite, po- 28

29 trebbero anche testimoniare scarsa consapevolezza degli eventi che hanno influito sulla gestione e ne hanno determinato i risultati. Vediamo nel dettaglio le informazioni riportate. La prima è il valore della quota alla fine degli ultimi tre esercizi: è utile per conoscere il rendimento del fondo che, a volte, è espressamente riportato in valori percentuali (in caso contrario è possibile determinarli secondo la formula: valore finale valore iniziale/valore iniziale). Ulteriori indicazioni sui rendimenti sono comunque riportate nella Parte II del prospetto informativo. Sono poi presenti indicazioni sull andamento del valore della quota durante l esercizio, riportando il valore minimo e massimo raggiunto e, soprattutto, commentando i principali eventi che hanno inciso sull andamento. È questa una parte molto importante dove la sgr deve spiegare le ragioni dell andamento, positivo o negativo, del fondo. L andamento della quota viene poi confrontato con quello del benchmark. Anche questa informazione è importante perchè fa capire il rapporto fra fondo e benchmark: - nei fondi passivi, che replicano il benchmark, i due andamenti saranno pressoché speculari; - nei fondi attivi, che hanno l obiettivo di superare il benchmark, sarà utile verificare l effettivo conseguimento di questo scopo. 29

30 Oltre alle informazioni sui rendimenti, dovranno poi essere forniti dati e commenti in ordine al livello di rischio assunto nel periodo. Anche in questo caso la sgr deve sforzarsi per rendere comprensibile questo concetto, non solo fornendo le risultanze dei modelli di gestione e di misurazione del rischio adottati, ma anche illustrando il significato di questi dati. Per i fondi che prevedono la distribuzione dei proventi, viene infine indicato l ammontare complessivo e unitario (cioè per singola quota) posto in distribuzione. PARTE B LE ATTIVITÀ, LE PASSIVITÀ E PARTE B IL VALORE COMPLESSIVO NETTO Integra il contenuto della situazione patrimoniale fornendo ulteriori dettagli in merito alle voci lì riportate. È suddivisa in cinque sezioni. Un titolo si dice sottile quando, pur essendo quotato, la quantità di scambi è talmente limitata da non garantire né un agevole liquidabilità (possibilità di venderlo), né una realistica valutazione dello stesso (la quotazione potrebbe non riflettere il valore del titolo). SEZIONE I CRITERI DI VALUTAZIONE Non è una sezione particolarmente significativa. I titoli in portafoglio, infatti, sono valutati secondo i criteri dettati dalla Banca d Italia (provvedimento del 20 settembre 1999). Solamente per i titoli non quotati sono delegati margini di discrezionalità agli amministratori. In questa sezione dovranno essere indicati i criteri adottati e, nel caso di variazione rispetto agli esercizi precedenti, i motivi dello scostamento. Inoltre, dovranno essere esplicitati anche i criteri seguiti per assimilare i titoli quotati cosiddetti sottili ai titoli non quotati. 30

31 SEZIONE II LE ATTIVITÀ Con questa sezione si hanno ulteriori informazioni in merito agli obiettivi di investimento del fondo: vengono infatti dettagliate le voci che, nella situazione patrimoniale, costituiscono le attività, fornendo indicazioni sulla ripartizione degli investimenti relativamente alle aree geografiche, ai settori economici e ad altri elementi rilevanti per illustrare gli investimenti del fondo. Per quanto riguarda le aree geografiche, vengono dettagliati, distintamente per i titoli quotati e non, sia il paese di residenza dell emittente che, per i titoli quotati, il mercato di quotazione. Queste informazioni vengono fornite analiticamente per i titoli di debito, di capitale e gli oicr. Sia per i titoli quotati che per quelli non quotati viene inoltre fornito il controvalore dei movimenti (acquisti e vendite/rimborsi) effettuati nell esercizio. Può essere un dato interessante, in quanto controvalori particolarmente elevati potrebbero indicare una propensione del gestore verso il trading. Occorre però avere molta prudenza nel trarre conclusioni. Controvalori elevati, infatti, potrebbero anche essere giustificati dai flussi di sottoscrizioni e rimborsi (riportati nella Parte B, sezione IV della nota integrativa). Ma il mio fondo in cosa investe? A volte, il risparmiatore può avere difficoltà a comprendere in cosa, concretamente, investe il proprio fondo. Può essere utile, allora, leggere l elenco (riportato in questa sezione) dei primi 50 titoli in portafoglio (e, comunque, di tutti quelli che superano lo 0,5% delle attività del fondo). Ulteriori dettagli sono presenti per i titoli di debito. Vengono infatti ripartiti per valuta di denominazione e per duration (semplificando, il tempo mancante alla scadenza). Vengono 31

32 Le obbligazioni strutturate possiedono una componente obbligazionaria ed una derivativa che, in alcuni casi, comporta la perdita di caratteristiche tipiche dei titoli obbligazionari quale, ad esempio, la restituzione del capitale. anche fornite indicazioni circa l ammontare delle obbligazioni cosiddette strutturate e la descrizione delle relative caratteristiche. Anche gli strumenti finanziari derivati (che attribuiscono posizioni creditorie, vedi pag. 14) sono oggetto di informazioni analitiche. Vengono infatti suddivisi in operazioni su tassi di interesse, su tassi di cambio, su titoli di capitale ed altre operazioni. Per i pronti contro termine attivi (ed operazioni assimilate) sono fornite informazioni di dettaglio relative alla tipologia delle controparti, che vengono suddivise in banche, sim italiane ovvero di paesi aderenti all Ocse ovvero ancora di paesi non aderenti all Ocse. Essendo questi contratti essenzialmente sottoposti al rischio di controparte (nel caso di inadempimento dell obbligo di riacquistare a termine e di corrispondere l interesse pattuito), è utile avere uno schema della loro composizione. La sezione si conclude riportando la composizione delle voci Posizione netta di liquidità e (se di importo apprezzabile) Altre attività della situazione patrimoniale. SEZIONE III LE PASSIVITÀ Come per le attività, anche le voci di passività presenti nella situazione patrimoniale vengono scomposte e dettagliate. In particolare, per quanto riguarda i finanziamenti ricevuti dal fondo, devono essere indi- 32

33 cati la categoria (banche italiane, estere, istituzioni finanziarie, ecc.) dell ente erogatore, eventuali attività del fondo in garanzia, la forma tecnica del finanziamento e la durata. Per i pronti contro termine passivi (ed altre operazioni assimilate) vanno riportate le stesse informazioni appena viste per quelli attivi. Viene poi fornito un dettaglio per le operazioni di prestito titoli, specificando la tipologia della controparte, l ammontare dei contratti in essere a fine esercizio e di quelli conclusi nel corso dell esercizio, nonché la tipologia dei titoli oggetto di prestito. Per gli strumenti derivati che attribuiscono posizioni debitorie vengono fornite le stesse informazioni di dettaglio riportate per quelli che attribuiscono posizioni creditorie. Infine, devono essere dettagliate le voci Debiti verso i partecipanti (indicando le tipologie di debito e le relative scadenze) e (se di importo apprezzabile) Altre passività. Perché si prestano titoli? L utilità di chi concede titoli in prestito consiste nel ricevere un compenso. Chi invece riceve titoli in prestito, a fronte del pagamento di un onere, ha il vantaggio di poter disporre dei titoli fino alla data stabilita per la riconsegna. La disponibilità è frequentemente utilizzata per assumere posizioni ribassiste sul mercato. SEZIONE IV IL VALORE COMPLESSIVO NETTO Contiene un dettaglio sui partecipanti al fondo e sulle variazioni che lo hanno interessato durante il periodo. Relativamente ai partecipanti al fondo, vengono riportate il numero delle quote (ed il relativo valore percentuale) possedute da soggetti non residenti e da investitori qualificati. 33

34 È poi presente una tabella contenente alcuni dati sul patrimonio netto negli ultimi tre esercizi, con dettaglio delle voci che ne hanno determinato un incremento (sottoscrizioni - a loro volta scomposte in sottoscrizioni singole, switch in entrata e piani di accumulo - e risultato positivo della gestione) ovvero un decremento (rimborsi - scomposti in riscatti, switch in uscita e piani di rimborso - proventi distribuiti e risultato netto della gestione). I flussi di sottoscrizione e rimborso forniscono indicazioni in ordine alla raccolta netta del fondo. SEZIONE V ALTRI DATI PATRIMONIALI Contiene tre tabelle: la prima relativa agli impegni (in valore assoluto e percentuale rispetto al patrimonio del fondo) assunti dal fondo a fronte di strumenti derivati; la seconda, riferita alle attività e passività nei confronti di società del gruppo; la terza, relativa alla composizione valutaria del fondo. Particolarmente interessante è la seconda in quanto riflette le posizioni di potenziale conflitto di interesse. PARTE C IL RISULTATO ECONOMICO PARTE C DELL ESERCIZIO Integra il contenuto della sezione reddituale. È suddivisa in cinque sezioni. 34

35 SEZIONE I STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI E NON QUOTATI E RELATIVE OPERAZIONI DI COPERTURA Contiene, innanzi tutto, un dettaglio degli utili/perdite e delle plus/minusvalenze ottenute sui titoli, evidenziando la parte dovuta a variazioni di tassi di cambio. Segue la scomposizione del risultato ottenuto dal fondo attraverso le operazioni in derivati. In particolare, vengono evidenziati, per le operazioni di copertura e non, i risultati già realizzati e quelli non ancora realizzati (in quanto le operazioni sono ancora in essere) distinguendoli per tipologia di strumenti derivati (futures, opzioni, ecc.). SEZIONE II DEPOSITI BANCARI Questa voce non viene compilata per i fondi armonizzati in quanto attualmente non possono investire in depositi bancari. SEZIONE III ALTRE OPERAZIONI DI GESTIONE E ONERI FINANZIARI Contiene il dettaglio dei proventi e degli oneri per le operazioni di pronti contro termine e di prestito titoli (nella sezione reddituale è dato solo il risultato finale derivante dalla differenza tra proventi e oneri). Segue la scomposizione del risultato della gestione in cambi evidenziando, per le operazioni di copertura e non, i risultati già realizzati e quelli non ancora realizzati (in quanto le operazioni sono ancora in essere) distinguendoli per tipologia di operazioni (futures, opzioni, swap, ecc.). 35

36 Conclude la sezione, se significativa, la composizione degli interessi passivi sopportati dal fondo e degli altri oneri finanziari. SEZIONE IV ONERI DI GESTIONE Sono dettagliati gli oneri sopportati dal fondo. Di rilievo la scomposizione della provvigione di gestione della sgr in commissioni di gestione e commissioni di incentivo. SEZIONE V ALTRI RICAVI E ONERI Specifica la corrispondente voce della sezione reddituale. SEZIONE VI IMPOSTE Non tutti gli oneri di intermediazione possono essere individuati, in quanto solo per le negoziazioni su alcuni mercati (ad esempio azionari italiani) la commissione di negoziazione ha evidenza autonoma. Negli altri casi è invece inglobata nel prezzo del titolo. Valori contenuti (o addirittura nulli) di questa voce potrebbero pertanto non essere significativi. Di rilievo è l evidenziazione della facoltà eventualmente esercitata dal fondo di portare in diminuzione del risultato di gestione (ai fini dell applicazione dell imposta) risultati negativi di esercizi precedenti conseguiti dal fondo o, anche, da altri fondi gestiti dalla sgr o, al contrario, il trasferimento ad altri fondi dei risultati negativi dell esercizio. PARTE D ALTRE INFORMAZIONI Contiene l illustrazione dell operatività posta in essere dalla sgr per la copertura dei rischi di portafoglio. Seguono, infine, informazioni sugli oneri di intermediazione corrisposti ai soggetti negoziatori. Di rilievo è la scomposizione fra oneri percepiti da società del gruppo e non. 36

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