Urbino, 7 marzo 2014 Sintesi Armando Luisi

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1 Urbino, 7 marzo 2014 Sintesi Armando Luisi La PNL nasce come esigenza di organizzare il nostro pensiero per scoprire e ottimizzare le strategie che utilizziamo per vivere (lavorare, divertirsi, correre, amare, studiare ). Diventare consapevoli dei nostri programmi mentali inconsci e dei nostri modelli comportamentali è un presupposto necessario per modificarli come desideriamo (non si modifica ciò che non si conosce). La PNL si occupa di come fanno le persone le loro esperienze, producono le loro rappresentazioni mentali: in che modo la persona ottiene i risultati che ottiene? Non vuole accertare se la descrizione di una strategia è vera o falsa. In questo senso non è una teoria, vuole solo considerare la capacità del modello estratto di far raggiungere un obiettivo oppure no. La teoria si occupa di stabilire in che modo (fino a che punto) le sue descrizioni corrispondono alla realtà). Il metodo della PNL si preoccupa di costruire descrizioni utili al raggiungimento di un dato (mio) obiettivo. Nasce dalle strategie utilizzate dai comunicatori di successo (Milton Erickson, Virginia Satir antesignana della terapia della famiglia, Fritz Perls capostipite della terapia della gestalt) ad opera di due pionieri (Bandler e Grinder) ai quali si unirono presto altri importanti compagni di gruppo. OBIETTIVI della PNL individuare nella struttura dell esperienza individuale come una persona sviluppa certi comportamenti e ottiene certi risultati, sia desiderabili sia indesiderabili; elaborare strategie valide (efficaci) su come fare le cose; per esempio, su come insegnare, piuttosto che su che cosa insegnare. PRESUPPOSTI - La mappa non è il territorio La mappa viene formata attraverso le informazioni filtrate dai nostri sensi e le connessioni fra quelle informazioni e le nostre precedenti esperienze. Non reagiamo tanto alla realtà in sé quanto alle nostre mappe della realtà. Non è la realtà esterna che ci vincola o limita, ma la nostra mappa della realtà. Le mappa non sono giuste o sbagliate, buone o cattive. Le mappe funzionano se sono funzionali agli obiettivi che si desidera raggiungere. Se non sono utili, si possono cambiare (arricchire, modificare ). L informazione che A riceve da B viene interpretata ed esce diversa da come è entrata (la risposta che A riceve può essere diversa dalle intenzione con le quali A ha fornito l informazione). 1

2 L incontro fra A e B è il modo con il quale A e B mettono a confronto le loro informazioni, le loro esperienze, le loro mappe. Questo loro incontro può produrre DISAGIO. Il DISAGIO nasce dalla naturale difficoltà ad accogliere gli altri e di rinunciare, almeno temporaneamente ad affermare il proprio punto di vista. Questo DISAGIO può provocare resistenza e conflitto, difficoltà ad esplorare altre strade oltre a quelle già conosciute. La CHIAVE per riuscire è il rapporto empatico. Accogliere il proprio DISAGIO e lasciarsi condurre nella mappa dell altro. PRESUPPOSTI - L interazione sistemica La vita, le nostre interazioni, il nostro corpo, la nostra società sono una sorta di ecologia di sistemi e sottosistemi che si influenzano reciprocamente. Le persone vengono condizionate da molti aspetti dei sistemi che le circondano. Per il cambiamento va considerato l intero sistema di interazione che influenza (incoraggia, stimola, deprime) un fenomeno o un processo. SISTEMI RAPPRESENTAZIONALI La PNL ha scoperto il legame fra le modalità sensoriali (fisiologia) e le nostre rappresentazioni mentali. Ciò che percepiamo del mondo lo traduciamo in rappresentazioni interne. Percezioni e rappresentazioni condizionano alternativamente il nostro comportamento. La PNL ha scoperto il legame fra le modalità con cui le informazioni vengono raccolte ed elaborate dai sensi e il modo in cui pensiamo il mondo. Nella nostra cultura i sistemi rappresentazionali che più usiamo sono quattro: c è chi preferisce pensare per immagini chi preferisce pensare in suoni chi preferisce pensare con le sensazioni chi preferisce pensare con le parole (dialogo interiore o valutazione logica). Interazione con il mondo Ogni volta che un essere umano interagisce con il mondo circostante lo fa tramite rappresentazioni sensoriali. Sebbene utilizziamo tutti i canali sensoriali, tendiamo a privilegiarne uno, in relazione al contesto (al concerto, l uditivo; al museo, il visivo ecc.). Elaborazione mentale Quando pensiamo o rielaboriamo mentalmente le informazioni, tendiamo a utilizzarne prevalentemente uno (indipendentemente dal fatto che ci riferiamo al concerto o alla mostra 2

3 o al ristorante ecc. indipendentemente dall OGGETTO dei nostri pensieri o della nostra azione). Abbiamo un sistema di RAPPRESENTAZIONE privilegiato (primario). Per il rispecchiamento (e il rapport) è importante individuare e gestire i sistemi rappresentazionali, per: a) rendere più efficace la comunicazione (ci si sintonizza meglio); b) individuare le strategie che l altro utilizza nelle specifiche situazioni, c) per riprodurre modelli di comportamento; d) per migliorare l interazione con la persona. Nella nostra cultura i sistemi rappresentazionali che più usiamo sono quattro: - c è chi preferisce pensare per immagini - chi preferisce pensare in suoni - chi preferisce pensare con le sensazioni - chi preferisce pensare con le parole (dialogo interiore o valutazione logica) Quando la persona si muove nella sua mappa mentale, muove inconsciamente gli occhi. Attenzione: da soli i movimenti oculari non significano niente. I segnali che si rilevano dai movimenti oculari vanno letti in combinazione con quelli del corpo e con le espressioni linguistiche. Sistema preferenziale VISIVO Quando si comunica con persone che hanno un sistema preferenziale visivo occorre usare un linguaggio visivo, mostrare immagini, video, materiale illustrato, grafici e fare riferimento a come appaiono loro le cose dal loro punto di vista. Movimenti oculari Di solito: - lo spostamento oculare verso l alto indica una mappa visiva. a. Se si spostano verso sinistra, probabilmente la persona sta visualizzando un immagine nota o un esperienza vissuta (a sinistra = visivo ricordato). b. Se si spostano verso destra, la persona sta costruendo un immagine mentale (a destra = visivo costruito) Postura del corpo Portamento eretto (testa tra le nuvole, spalle alzate e collo proteso) Tensione muscolare nelle spalle, nel collo e nell addome. Posizione del capo In alto Gestualità 3

4 Movimenti ampi e lontani dal corpo, in genere rivolti verso l alto. Voce Tono alto, forzato e/o nasale. Timbro acuto. Il ritmo del discorso è veloce. Improvvisi scoppi di parole. Respirazione Alta. Toracica. Poco profonda, di petto. Brevi arresti della respirazione. Occorre disegnare con le parole: Tieni lo sguardo sull argomento. Quale è il tuo punto di vista? Dammi un quadro della situazione. Sistema preferenziale UDITIVO Le persone che hanno un sistema preferenziale uditivo prestano attenzione al suono delle cose. Amano ascoltare i racconti, le parole, sia dal vivo sia registrati su nastro. Si sintonizzano con il tono della voce, che può suonare musicale, cupa o scherzosa. Ascoltano le persone che parlano il loro linguaggio. Assicuriamoci che le parole giungano bene alle loro orecchie. Utilizziamo un tono di voce armonioso. Facciamo ascoltare della musica. Movimenti oculari Di solito: - lo spostamento oculare orizzontale o a sinistra in basso indica una mappa uditiva. a. Se si spostano orizzontalmente verso sinistra, probabilmente la persona sta ascoltando suoni ricordati. b. Se si spostano orizzontalmente verso destra, la persona sta ascoltando suoni creati, sta pensando a che cosa dire e a come dirlo. c. Se si spostano a sinistra in basso, significa che la persona sta parlando con se stessa, sta conducendo un dialogo interno. Postura del corpo Corpo spostato lateralmente, spalle indietro (leggermente incurvate). Tensione muscolare leggera e uniforme. Movimenti ritmici. Posizione del capo Movimenti del capo in orizzontale. Gestualità Movimenti delle braccia in orizzontale. Gestualità del telefono (inclinata su un lato. Qualche volta si tocca l orecchio (movimento circolare del dito dentro l orecchio). Tamburellare; mordicchiarsi le dita, schioccare la lingua, canticchiare o fischiare. Il dialogo interno può essere segnalato da: Lisciarsi il mento, oppure portarsi le mani a contatto con la bocca, con il naso, le mascelle. Voce 4

5 Tono medio, né alto né basso. Modo di parlare uniforme, a volte ritmico. Timbro chiaro e parole ben pronunciate. Musicalità, armonia. Respirazione Respirazione uniforme a livello addominale o con tutto il torace. Quando l espirazione è prolungata si segnala dialogo interno. Usiamo parole che richiamino i suoni (suonare una melodia con le parole): Come ti suonano queste cose? Sintonizzati su questi temi. Dimmi se siamo sulla stessa lunghezza d onda. Sistema preferenziale CINESTESICO Le persone che hanno un sistema preferenziale cinestesico provano molte sensazioni in relazione alle cose e usano un approccio tattile per afferrare gli elementi essenziali dal flusso delle informazioni. Entriamo in contatto con loro, toccandole anche fisicamente e usiamo il linguaggio delle sensazioni. Movimenti oculari Di solito lo spostamento oculare è a destra in basso Postura del corpo Spalle ricurve, testa bassa. Generale rilassamento muscolare. In presenza di emozioni intense, si registra anche respirazione addominale marcata, accompagnata da gestualità espressiva. Posizione del capo In basso Gestualità Limitata, tendente ad andare verso il proprio corpo. Voce Tono basso, profondo. Timbro pastoso, grave. Ritmo lento con lunghe e frequenti pause. Volume basso. Respirazione Respirazione profonda e piena, con la parte bassa dello stomaco. Usiamo parole che richiamino le sensazioni: Quale impressione ti ha fatto? Dimmi le tue sensazioni. Cogli l essenza e porgimela, in modo che io possa farne buon uso?. Sistema preferenziale uditivo-digitale 5

6 Le persone che hanno un sistema preferenziale uditivo-digitale discutono con se stesse della logica, del senso, della razionalità delle informazioni che vengono loro fornite. Hanno un ricco dialogo interno e ragionano su implicazioni, deduzioni, previsioni. Quando accedono ai ricordi o sono impegnate in conversazioni guardano in basso a sinistra (se sono destrimani). Durante una conversazione potrebbero guardare di sottecchi attraverso o sopra l interlocutore (potrebbe sembrare che non stanno seguendo, in realtà stanno solo elaborando dentro se stesse. I loro occhi sono disimpegnati e non si posano su nulla in particolare). Usiamo parole neutre che non richiamino i precedenti sistemi: Verifica per conto tuo e fammi sapere che cosa ne pensi? Aiutami a capire meglio la situazione: dammi informazioni su quello che hai scoperto. IL LINGUAGGIO DI PRECISIONE La comunicazione efficace/linguaggio di precisione Ogni persona è programmata per fare quello che fa. Ogni nostro comportamento è diretto da strategie operanti internamente (è scritto nella mente). I comportamenti sono conseguenza di sequenze di rappresentazioni mentali (schemi neurologici). Senza schemi neurologici non può darsi il comportamento. Le sequenze di rappresentazioni si chiamano strategie. Per ottenere i risultati desiderati, le strategie si possono migliorare; si possono apprendere. Qualche volta è utile cambiare strategia o disporre di strategie differenti per lo stesso obiettivo, per aumentare le possibilità di scelta; superare i sentimenti negativi determinati da strategie inadeguate; potenziare le capacità di apprendimento. Le strategie si possono estrarre (elicitare) raccogliendo informazioni per rendere esplicita la sequenza di rappresentazioni mentali che forma una strategia. Le informazioni si possono raccogliere tramite il linguaggio verbale (con apposite domande) tramite l osservazione del soggetto mentre esegue una certa strategia. Se si utilizza il linguaggio verbale, occorre fare ricorso a un linguaggio che ci permetta di inviare messaggi comprensibili e di raccogliere informazioni precise. A questo scopo si parla di linguaggio di precisione. 6

7 Il linguaggio programma il nostro comportamento attraverso le rappresentazioni che esprime. Tra le parole dette e la loro struttura profonda può esserci uno spazio di conoscenza. Il metamodello aiuta a ripescare le informazioni perdute sia nel linguaggio sia nella mappa (arricchisce l uno e l altra). METAMODELLO Struttura linguistica per allargare lo spazio percettivo, il modello del mondo, e completare la rappresentazione linguistica. Struttura superficiale Cancellazioni Generalizzazioni Deformazioni Struttura profonda Generalizzazione Mappa Deformazione (credenze) esperienza credenze e valori Un linguaggio impoverito influenza le rappresentazioni interne (a sua volta impoverisce la mappa). La struttura superficiale può lentamente influenzare (e impoverire la struttura profonda) sostituendo alla struttura profonda originaria una nuova una struttura più povera. Per quale scopo usare il metamodello? Recuperare le informazioni perdute con le descrizioni linguistiche. In che modo usarlo? Mantenendo un buon rapport. Quale violazione scelgo per la confrontazione? La scelta dipende dall obiettivo che mi propongo. 7

8 CANCELLAZIONI (gommine linguistiche) 1. Semplici (manca l'informazione rispetto a quello che sto dicendo) Mi sento a disagio. (come?) Mi sento triste. (come?) Ho fatto tardi. (quanto?) OBIETTIVO: recuperare l'informazione sensoriale che manca. La domanda si chiama confrontazione ed è volta a indurre un comportamento linguistico. Si interviene solo su ciò che linguisticamente c'è. 2. Mancanza di indice referenziale (è una generalizzazione) È inutile, non ce la faccio, gli altri non mi ascoltano. (a fare che cosa? gli altri chi?) Diventa un dogma È inutile... Chi lo ha detto? Per chi è inutile? Quando manca un soggetto che esprime un valore. 3. Mancanza di comparativo Dovresti fare di più (rispetto a chi? a che cosa?) 4. Falsi avverbi Tutti gli avverbi che finiscono con mente e a cui è possibile sostituire il verbo essere. Chiaramente sei stanco... (è chiaro per chi? Naturalmente tu... (è naturale per chi? 5. Verbi non specificati (generalizzazioni) Mi ha ferito in pubblico (in che modo?) Mi ha irritato tremendamente (in che modo?) 6. Nominalizzazioni (deformazioni - cancella l'esperienza sensoriale) Sono i concetti (astrazione, universali, valori...) Cancella il processo e presenta la cosa (confonde la cosa con il processo). Se descrivo il processo, ho spazi d'intervento... L'indifferenza mi infastidisce, ho perso la calma. (che cosa è per te l'indifferenza?) 8

9 GENERALIZZAZIONI (convinzioni limitanti) Mancanza di indici referenziali Verbi non specificati (vedi cancellazione) 1. Quantificatori universali Tutti, nessuno, mai, sempre (nessuno mi ama; tutti sono egoisti) Obiettivo: trovare il controesempio (falsificare la generalizzazione, trovare risorse, trovare altre strade): proprio nessuno? Non c'è mai stata una volta che qualcuno ti ha ascoltato? Trovare la struttura del controesempio rompe la generalizzazione. 2, 3, 4. Operatori modali Toccano i livelli alti della persona. Operatore modale di necessità: DEVO (Devo tener conto dei sentimenti degli altri). Domanda: Che cosa succederebbe se tu non lo facessi? Operatore modale di possibilità: NON POSSO (non posso mostrare la mia paura) Domanda: Chi lo ha detto? Chi te lo impedisce? Operatore modale di volontà: VOGLIO DEFORMAZIONI Assegnazione di una forma diversa a qualcosa. Veicolazione di significati diversi di una stessa cosa. Forme di malformazione sintattiche ed esperienziali che connettono l'esperienza in modo non linguisticamente ma esperienzialmente scorrette. 1. Causa effetto (x causa y) Visione di tipo meccanicistico (non circolare): qualcuno diventa autore della mia risposta emozionale; qualcuno fa qualcosa a un altro, emozionalmente. Obiettivo della confrontazione: la persona si assume la responsabilità della sua emozione. Esempio: La tua indifferenza mi fa star male. Domanda: come specificamente stai male? Quando mi rimproveri mi fai intristire. Domanda: come speficicamente sei triste? Ti è capitato in altre occasioni? Quando? Come causalità implica vorrei fare x ma devo... 9

10 Attraverso la confrontazione si aiuta la persona a capire che l'equivalenza l'ha fatta lei. Il causa-effetto nasconde stati nevrotici (pretese), desiderio vissuto come diritto. 2. Equivalenza complessa (se x allora y) È anche una generalizzazione, esprime una credenza, una convinzione. Esempi: tu non mi guardi, non mi ascolti, alzarsi presto fa bene al cuore. Confrontazione: far trovare all'interlocutore un controesempio SUO, della SUA vita: hai mai ascoltato qualcuno senza guardarlo? Come è che questo succede? In che modo non ti ascolto? Ogni causa-effetto contiene un'equivalenza complessa. Si fanno equivalenze fra due elementi che non hanno relazioni fra di loro. 3. Performativo mancante tutti i giudizi di valore senza soggetto (è giusto, è corretto, è importante...) Confrontazione: esempi 1. È giusto, è sbagliato... per chi? 2. Che cosa vuol dire per te giusto, corretto? 3. In che senso -il soggetto- dice questo? 4. Presupposti In alcuni casi, il presupposto richiede una confrontazione, per svelarlo, rendendolo esplicito. Penso che mia figlia maturerà a 40 anni (il presupposto è che non è matura). 1. Stai forse dicendo che non è matura? 2. Che cosa vuol dire che non è matura? 5. Lettura della mente Spesso facciamo lettura della mente dichiarandola come una realtà. Possiamo innescare meccanismi da cui è difficile uscire... Proiezione della propria mappa o dei propri stati (sposto fuori il mio stato d'animo). Nella confrontazione, usare sempre le stesse parole dell'interlocutore per formulare le domande. Vi vedo stanchi. - Da che cosa lo vedi? Capisco che - Da che cosa lo capisci 10

11 Bibliografia di riferimento Mauro Scardovelli, Feedback e cambiamento, Borla, Roma Jerry Richardson, Introduzione alla PNL, NLP Italy Alessio Roberti Editore Richard Bandler, Usare il cervello per cambiare, Astrolabio, Roma Franco Nanetti, Il Cambiamento intenzionale, Ed. Pendragon, Bologna,

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