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1 «Onu 2012: anno internazionale delle imprese cooperative, un mondo da conoscere «ROTARY IMPERIA 28 febbraio 2012 Paolo Dr. Michelis

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3 La Cooperazione nella Costituzione Italiana La cooperativa è l unica forma societaria richiamata dalla Costituzione Articolo 45 della Costituzione Italiana La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l'incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità. La legge provvede alla tutela e allo sviluppo dell'artigianato.

4 Definizioni di Cooperativa Una cooperativa è un autonoma associazione di persone che, volontariamente, si uniscono a soddisfare i propri comuni bisogni economici, sociali e culturali, per il tramite di un impresa di proprietà comune e democraticamente controllata Dichiarazione dell Alleanza Cooperativa Internazionale Movimento che riunisce nel mondo 800 milioni di persone che condividono gli stessi valori.

5 Lo scopo mutualistico Lo scopo mutualistico che i soci della cooperativa intendono perseguire è quello di ottenere, mediante l autogestione dell impresa, beni, servizi od occasioni di lavoro a condizioni più vantaggiose di quelle che otterrebbero sul mercato singolarmente.

6 Tipologie di cooperative COOPERATIVA DI SOCI LAVORO LAVORATORI I lavoratori creano una cooperativa per garantirsi un occupazione. COOPERATIVA DI UTENZA SOCI UTENTI Più persone con lo stesso bisogno creano una cooperativa per soddisfare quel bisogno (ad esempio: la prima casa) ad un prezzo agevolato. COOPERATIVA DI SUPPORTO SOCI IMPRENDITORI Più imprenditori creano una cooperativa per condividere beni e servizi di necessari alla loro attività d impresa a costi inferiori.

7 I principi base di un impresa cooperativa Una testa, un voto: qualunque sia la quota di capitale posseduta, il valore del socio in assemblea è sempre uguale a uno. La partecipazione: sono i soci che amministrano la cooperativa. La porta aperta: Chiunque ne condivida i principi mutualistici può chiedere di farne parte ed essa può accettare tale richiesta purché sia in grado di soddisfare il bisogno di lavoro o di servizio. La natura non speculativa: Il capitale è remunerato in maniera limitata; nel momento dello scioglimento, i soci non possono dividersi il patrimonio della cooperativa. La legge consente una tassazione agevolata degli utili, a condizione che siano reinvestiti per lo sviluppo della cooperativa stessa.

8 I principi base di un impresa cooperativa La mutualità verso l esterno: le cooperative devono favorire con contributi diretti ed indiretti, la nascita di nuove cooperative. A questo fine tutte le cooperative destinano il 3% degli utili ad un fondo mutualistico finalizzato alla promozione e allo sviluppo della cooperazione. La solidarietà intercooperativa: tra le cooperative si attuano forme di solidarietà sia nello sviluppo che nel consolidamento sul mercato (movimento). La solidarietà intergenerazionale: investe per le future generazioni in capitale umano.

9 RISTORNO Peculiarità dell impresa cooperativa: Ristorno e Prestito Sociale I ristorni sono la ridistribuzione ai soci del profitto realizzato dalla cooperativa relativamente all attività svolta con i soci, in proporzione alla quantità e qualità degli scambi mutualistici che i soci hanno intrattenuto con la cooperativa nel corso dell esercizio. Il ristorno può consistere: in un integrazione dei salari (nel caso delle cooperative di lavoro), (max 30% dei salari correnti) oppure in un rimborso di costi o aumento di ricavi dell attività svolta al socio. PRESTITO SOCIALE La Cooperativa si alimenta con riserve indivisibili, ma il denaro necessario al finanziamento dell impresa cooperativa può anche derivare dai soci stessi che finanziano la propria cooperativa attraverso il prestito da soci: uno strumento capace di offrire un buon rendimento al risparmio del socio.

10 Cooperative a Mutualità Prevalente e Cooperative a Mutualità non prevalente COOPERATIVE A MUTUALITA PREVALENTE: in cui il valore dello scambio mutualistico tra la cooperativa e i soci (di lavoro, di beni o di servizi) è maggiore rispetto al valore dello scambio con i soggetti esterni alla cooperativa e quindi non soci. riforma societaria del 2003 mutualità non prevalente - stadio temporaneo che può riguardare una cooperativa. Perdendo la prevalenza, infatti, la cooperativa non gode più dei vantaggi fiscali, in sostanza, perdendo le caratteristiche proprie della cooperativa.

11 Storia della cooperazione in breve LE ORIGINI 1854: L Associazione generale degli operai di Torino dà vita ad un magazzino di previdenza. Nel giro di pochi giorni l esperienza viene ripetuta anche ad Alessandria, Biella e Vigevano 1856: nasce ad Altare (SV) la Società Artistico Vetraia 1863: Luigi Luzzati fonda a Lodi la Banca Popolare 1882: Il liberale Giuseppe Zanardelli, ministro guardasigilli, promulga il Codice del Commercio in cui 12 articoli riguardano la forma cooperativa 1886: A Milano primo congresso dei cooperatori italiani che fonda la Federazione Nazionale delle Cooperative (che nel 1892 diviene Lega Nazionale delle cooperative). Presidente Francesco Viganò.

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14 Qualche numero Liguria : 450 imprese che danno lavoro a quasi famiglie liguri sviluppando nella nostra regione un fatturato di oltre 1 miliardo e mezzo di Euro In provincia di Imperia parliamo di 58 cooperative con oltre occupati e 270 milioni di Euro di fatturato.

15 I settori della cooperazione AGRICOLTURA 15

16 COOPERATIVE TRA PESCATORI

17 17 COOPERATIVE DI ABITAZIONE

18 18 COOPERATIVE SOCIO SANITARIO EDUCATIVO

19 19 DISTRIBUZIONE COOPERATIVA

20 20 COOPERATIVE DI PRODUZIONE E LAVORO E SERVIZI ALLE IMPRESE

21 COOPERATIVE TURISTICHE 21

22 CREDITO COOPERATIVO Il Credito Cooperativo è un Sistema strutturato su una rete composta da oltre 400 Banche di Credito Cooperativo - Casse Rurali (Casse Raiffeisen in Alto Adige), da strutture associative e da imprese che garantiscono al Sistema, coerentemente con i suoi valori e con la sua identità cooperativa, un offerta di prodotti diversificata e completa. La caratteristica principale delle BCC è quella di essere società cooperative per azioni, mutualistiche e locali. Capillarmente diffuse nel nostro Paese, da oltre 120 anni svolgono il loro ruolo di banche del territorio, assolvendo a una funzione specifica, quella di promuovere sviluppo e di rispondere alle necessità economiche e sociali delle comunità locali, così come espresso nell art. 2 dello Statuto delle BCC. 22

23 Le ultime tipologie di cooperative nate: Cooperative del Sapere e Cooperative di Comunità COPERATIVE DEL SAPERE ossia LE COOPERATIVE TRA PROFESSIONISTI Società cooperative tra professionisti con alta formazione e un importante patrimonio culturale, professionale e lavorativo oppure giovani quadri o junior professionisti che nascono dall esigenza di dare occupabilità a queste figure e di offrire un servizio più ampio alla clientela. Esperienze già avviate riguardano progettazione, ingegneria e consulting, nonché cooperative tra medici di medicina generale. COOPERATIVE DI COMUNITA Nascono come risposta al bisogno di mantenere vive e valorizzare comunità locali a rischio di deperimento e di estinzione. Recupero di produzioni tradizionali e antichi mestieri; Salvaguardia e recupero di beni ambientali e monumentali, nonché la salvaguardia del territorio; Nuovo sviluppo turistico e ritorni stagionali con valorizzazione del patrimonio abitativo.

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