Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)

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1 Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) La Romania detiene una gamma diversificata, ma quantitativamente ridotta, di fonti di energia primaria (petrolio, gas naturale, carbone, uranio minerale) e dispone anche di un importante potenziale di fonti rinnovabili ancora da valorizzare. Le riserve di idrocarburi sono limitate e stimate a circa 80 mil. tonnellate, mentre le riserve attuali di gas naturale sono stimate a 185 mld. di m.c. con prospettive ottimistiche determinate dalle recenti scoperte di giacimenti nel Mar Nero. Le risorse conosciute di Carbone superiore ammontano a 705 mil. tonnellate, dei quali, attualmente, sono oggetto di concessione circa 105 mil. tonnellate, mentre quelle di Lignite si aggirano a mil. tonnellate dai quali 445 mil ton. in concessione. La Road Map dell energia in Romania stabilisce i passi da eseguire per lo sviluppo energetico del paese per il prossimo futuro. In accordo alla Road Map e previsto che entro il 2015 debbano entrare in funzione (riabilitazioni e nuove centrali) unità produttive di energia per circa MW e vengano chiuse quelle obsolete per circa MW. Ad eccezione delle Unità n. 1 e 2 della Centrale Nucleare di Cernavoda entrate in funzione rispettivamente nel 1996 e nel 2007 (realizzate in cooperazione con l ANSALDO), il parco delle centrali convenzionali è obsoleto: il 35% delle centrali hanno oltre 35 anni di vita, il 45% tra 25 e 35 anni ed il 20% meno di 15 anni. Le previsioni per l attività di ristrutturazione e sviluppo del settore elettro - energetico romeno mostrano evidenti segnali di crescita. Oggi, la detta ristrutturazione è sostenuta da importanti finanziamenti da parte degli organismi internazionali e, in più, è incentivata dal sostegno da parte del governo romeno, nella forma dei Certificati Verdi, accordati per l energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. La Romania dispone, inoltre, di un importante potenziale ancora pocco utilizzato di fonti rinnovabili: energia idroelettrica, biomassa, energia solare, eolica e geotermica. Grazie a tali potenzialità e al recente varo di una legislazione particolarmente favorevole, oggi la Romania è considerata uno dei paesi più attrattivi della regione Centrale ed Est Europea per gli investimenti nel settore della produzione di energia da fonti rinnovabili. Ad oggi, tuttavia, solamente il potenziale idroelettrico e' stato adeguatamente sfruttato. Il principale settore d interesse per gli investitori attualmente è quello eolico e fotovoltaico. Un altro settore che nel prossimo futuro può avere ampi margini di sviluppo è quello della produzione di energia da biomassa. Le aziende italiane fornitrici di materiali, servizi, impianti e sistemi per la realizzazione o la riabilitazione di siti produttivi di energia hanno, pertanto, la possibilità di operare in un mercato in crescita che presenta ancora elevati margini di sviluppo.

2 Macchinari e apparecchiature Le macchine e le attrezzature italiane sono molto apprezzate in Romania per il loro alto livello qualitativo, l affidabilità e il favorevole rapporto qualità/prezzo. L Italia è il secondo fornitore della Romania dopo la Germania, con una quota sull import del 15% nel L interesse della Romania nei confronti di questa tipologia di prodotti è determinato dall importanza che il settore metalmeccanico rappresenta per il Paese come fattore strategico di crescita economica. La Romania tradizionalmente dispone di un potenziale produttivo importante nel settore della lavorazione dei metalli sin dal periodo interbellico, essendo in grado di produrre materie prime e parti di varie dimensioni per vari settori industriali. Il settore ha registrato uno sviluppo costante nell'ultimo decennio. Prendendo in considerazione il trend positivo degli ultimi anni, assieme ai programmi governativi di ristrutturazione del settore e la necessità di ammodernamento delle tecnologie esistenti (che in buona parte risalgono agli anni '70 90), si prevede nel breve e medio termine una importante domanda di macchine e tecnologie. Attualmente tali prodotti provengono prevalentemente dalla Germania, Italia (secondo posto), Francia e Turchia. L Italia può alimentare la domanda di nuove tecnologie con la propria offerta di macchinari e attrezzature per la lavorazione del metallo, plastica e legno. Prodotti Agroalimentari Secondo i dati dell ISTAT, nei primi sei mesi del 2013, Romania ha importato dall Italia prodotti agricoli ed alimentari per un valore pari a 147,1 milioni di euro in calo del 2,4% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. In struttura, si è registrata una diminuzione del 20,2% per i prodotti agricoli per uso non alimentare (piante vive, foraggi, ecc.) e un aumento del 4,2% nel caso dei prodotti agroalimentari. Nella graduatoria dei paesi fornitori dei prodotti agroalimentari l Italia si mantiene sul 7 posto con una quota del 6,2% (dopo Ungheria, Germania, Polonia, Brasile, Bulgaria e Paesi Bassi). I principali prodotti italiani importati in Romania sono tradizionalmente quelli di più largo consumo, come i prodotti ortofrutticoli, le carni e la pasta, ai quali si sono aggiunti dopo l entrata del Paese nell Unione Europea, altri importanti prodotti a più alto valore aggiunto come i prodotti dolciari, il caffè, l olio, i prodotti ittici, i succhi concentrati di agrumi, i vini. Il Made in Italy gode di un immagine di altissima qualità, ma i prezzi dei prodotti italiani sono ancora elevati per il reddito del consumatore medio romeno. Nicchie di mercato sono rappresentate dai ristoranti italiani (in costante aumento), dalla comunità italiana (in tutto il Paese esistono oltre aziende italiane registrate, di cui circa metà attive) e da una fascia di acquirenti locali con maggiore potere di acquisto (calcolabile intorno all 8-10%, su una popolazione totale di 19,04 milioni di abitanti), concentrata nei maggiori centri urbani. I prodotti di largo consumo (pasta, riso, caffe, olio di oliva, prodotti ortofrutticoli, conserve vegetali, ecc.) hanno una ampia diffusione presso le catene della GDO, mentre i prodotti tipici italiani (tra cui l olio d oliva di alta qualita ed i vini tipici, regionali, ecc.) trovano un

3 discreto spazio soprattutto nei ristoranti con cucina italiana. I negozi di alta gastronomia sono quasi inesistenti, vista la scarsa capacità di assorbimento del mercato romeno, che non ha ancora maturato una sufficiente cultura alimentare per tali prodotti. Canali di vendita Riguardo ai canali distributivi, la figura predominante è quella dell importatore (generalmente esclusivista per il mercato), dotato di rete di distribuzione sul territorio e, spesso, provvisto di mezzi di trasporto propri. Gli stessi importatori sono i principali fornitori anche delle catene della GDO. Per alcuni prodotti (in particolare per quelli freschi, come ad esempio per prodotti ortofrutticoli) alcune catene della GDO hanno organizzato proprie piattaforme logistiche. In Romania, nonostante la crisi economica, il numero di supermercati, ipermercati e dei negozi tipo discount sono in rapido aumento. Ciò è confermato dai dati 2012 che registrano un incremento notevole dei punti vendita esistenti nel Paese che sono passati dai 709 di fine 2010 al 1836 alla fine del I più dinamici tipi di negozi sono stati gli iper e supermercati che hanno registrato aumenti di circa il 15%, grazie all espansione territoriale e all attrazione di un numero più elevato di acquirenti. In tutto il paese, il commercio moderno continua a guadagnare spazio a sfavore di quello tradizionale e detiene attualmente una quota di oltre il 50%, con quote più elevate nelle zone urbane, arrivando a circa il 75% a Bucarest. Gli studi stimano che entro il 2015 il retail moderno potrà coprire circa il 57% del totale mercato del retail della Romania. I punti vendita alimentari tradizionali hanno perso quote di mercato, mentre i negozi gourmet sono in numero limitato, anche se negli ultimi anni si registra qualche segnale di sviluppo. La maggior parte dei prodotti d importazione sono veicolati attraverso la GDO, i prodotti italiani, pur essendo molto apprezzati dai consumatori romeni, sono obbligati a confrontarsi con le regole e i vincoli di tale sistema distributivo, mostrando di conseguenza qualche sofferenza sul fronte dei prezzi. Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) Da un indagine di Euromonitor International risulta che i romeni spendono annualmente circa 2 miliardi di euro per l abbigliamento. Si stima che il mercato della moda aumenterà costantemente nei prossimi anni per toccare i 2,9 miliardi di euro nel 2015 e i 4,2 miliardi di euro nel Una fascia di persone, in maggioranza giovani, benestanti, ben istruiti che vivono nelle grandi citta presta attenzione alla marca dei prodotti, associata ad una certa qualita e immagine: il 52% degli essi preferiscono vestirsi in negozi con brand. La percentuale è molto più alta rispetto a Paesi come: Spagna, Polonia e Belgio, dove solo il 27% dei clienti scelgono il prodotto di marca. Per la maggior parte dei consumatori romeni, invece, il prezzo rimane il fattore decisivo per l acquisto. La struttura dei canali distributivi dei prodotti d abbigliamento, delle calzature e degli accessori moda è molto complessa. Un numero elevato di soggetti diversi opera nelle fasi di importazione, distribuzione o vendita all ingrosso o al dettaglio, con ruoli che in molti casi si sovrappongono. Lo stesso importatore può distribuire i suoi prodotti direttamente presso propri punti vendita, attraverso negozi indipendenti, all ingrosso o anche mediante siti di commercio elettronico.

4 Il sistema distributivo del settore ha subito importanti cambiamenti. Si va sempre più verso una crescente concentrazione, utilizzando i canali del mercato moderno (catene di negozi, ipermercati, cash-&carry, mall). Un canale importante per la vendita al dettaglio dei prodotti della moda sono le gallerie commerciali che accompagnano solitamente le catene di ipermercati, nonché i negozi ubicati nei mall. I principali canali utilizzati per la penetrazione del mercato di prodotti d'abbigliamento sono: -esportazione indiretta tramite importatori locali, che curano in molti casi anche la distribuzione o la vendita al dettaglio (negozi singoli o catene di negozi). Tale modalità è la meno rischiosa e costosa, in quanto il rischio si riduce grazie all'esperienza del partner locale. La figura dell agente, meno presente sul mercato romeno rispetto ad altri Paesi europei, è maggiormente diffusa nel settore dei tessuti, delle calzature e della pelletteria. Sono generalmente persone fisiche autorizzate che agiscono in base ad un contratto di agenzia concluso con i produttori. -esportazione diretta, tramite distributori romeni o personale dipendente di filiali locali di grandi aziende (come ad es. le catene Zara, H&M, ecc.) -franchising, che consente di aumentare velocemente il numero dei punti vendita con un impegno finanziario limitato. Il franchisee acquisisce know how, usufruisce della forza comunicazionale del brand e del posizionamento dello stesso sul mercato, mentre il franchisor vede aumentare la notorietà del marchio e radica la propria presenza sul mercato. Negli ultimi 10 anni il mercato romeno del franchising si è fortemente sviluppato passando da solo 18 reti che operavano in franchising nel 2000 a circa 500 francisor nel Negli ultimi anni, contrassegnati dalla crisi economica, anche il settore del franchising ha registrato una frenata. Secondo i dati dell Associazione Romena del Franchising (ARF), il volume d affari generato dal franchising in Romania nel 2012 è stimato a 1,2 miliardi di Euro. Nel settore della moda, la maggior parte dei negozi mono e multibrand sono ubicati a Bucarest, dove il reddito medio della popolazione è del 40% superiore a quello della media del Paese. In questo periodo, però il consumatore romeno si confronta con le difficoltà causate dalla crisi economico-finanziaria ed ha limitato le spese destinate all acquisto di prodotti nonfood. I principali concorrenti dell Italia nelle categorie di prodotti tessili-abbigliamento e prodotti in pelle sono i seguenti : - prodotti tessili: Italia (principale fornitore con una quota del 29,3%) seguita da Germania (18,1%), Turchia (9,4%), Regno Unito (7,4%), Francia (7,0), Cina (5,4%), Ungheria ( 2,5%) e Spagna (2,4%); - articoli di abbigliamento, compresi quelli in pelle e pelliccia: Italia (principale fornitore con una quota del 22,6%), seguita da Germania (10,9%), Spagna (9,3%), Austria (8,1%), Polonia (7,1%), Cina (5,4%), Francia (4,3%) e Turchia (4,0); - articoli in pelle (escluso l abbigliamento) e simili: Italia (principale fornitore con una quota del 47,5%) seguita da Germania

5 Costruzioni I materiali da costruzione italiani sono molto apprezzati sul mercato romeno e rappresentano attualmente quasi il 10% dell'import totale di materiali edili dall'ue. Da studi di settore risulta che i prodotti italiani con le maggiori prospettive sul mercato romeno sono il marmo lavorato, le piastrelle ceramiche, i materiali per rivestimenti esterni ed interni, la rubinetteria, le tubazioni e la raccorderia sanitaria, i sistemi di riscaldamento e condizionamento, sistemi di illuminazione. Il mercato romeno dei materiali edili Made in Italy presenta come elementi di forza costituiti dall alto livello qualitativo e dei consolidati rapporti commerciali tra i nostri due Paesi, favorite dalla vicinanza geografica e delle affinità linguistiche e culturali. Il principale elemento di debolezza e invece, costituito dal prezzo, considerato abbastanza alto per il mercato romeno. Ottime opportunità di inserimento esistono anche per le macchine e gli impianti per la produzione dei materiali edili (es. macchine per la produzione dei mattoni, delle piastrelle, ecc.), che sono considerati dagli operatori del settore di alta affidabilità ed elevato livello tecnico. Le previsioni per il settore edile romeno in genere e le prospettive per il prossimo triennio indicano una moderata ripresa spinta dal sostegno dei finanziamenti europei, dai previsti investimenti con fondi pubblici e privati locali e dal possibile rilancio dei crediti immobiliari. I principali canali di accesso al mercato sono rappresentati dagli importatori e i distributori di materiali edili e gli agenti / rappresentanti per le macchine edili. Relativamente alla distribuzione al dettaglio un ruolo sempre più importante sta assumendo la grande distribuzione. In Romania si sono sviluppate importanti reti di vendita specializzate nella commercializzazione e distribuzione al dettaglio di materiali per edilizia e il bricolage: Dedeman (540 milioni di euro giro d'affari nel 2012 e addetti), Arabesque (121 milioni di euro giro d'affari nel 2012 e addetti), Praktiker (145 milioni di euro giro d'affari nel 2012 e addetti), Bricostore (144 milioni di euro giro d'affari nel 2012 e addetti), Baumax (122 milioni di euro giro d'affari nel 2012 e addetti). Un importante veicolo promozionale sono le fiere internazionali del settore come ad esempio la "CONSTRUCT EXPO" e "Casa Mea" di Bucarest.

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