1. Modello EAS, quando presentarlo?
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- Margherita Parodi
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1 COMITATO REGIONALE PUGLIA SETTORE JUDO Prot. 07/2016 Taranto, 04 Gennaio Alle AASSDD JUDO PUGLIA e, p. c.: -Alla FIJLKAM Area Amministrazione -Loro Indirizzi OGGETTO: risposte ai quesiti amministrativi delle AASSDD JUDO PUGLIA. 1. Modello EAS, quando presentarlo? Ogni anno le associazioni sportive dilettantistiche e le società di capitali sportive dilettantistiche, devono effettuare le opportune verifiche ai fini dell obbligo della eventuale ripresentazione telematica del modello Eas semplificato. Con l adempimento introdotto dall art.30 del D.L. n.185/08 (cosiddetto D.L. Anti Crisi ), tali soggetti hanno infatti l obbligo di "trasmettere per via telematica all'agenzia delle Entrate i dati e le notizie rilevanti ai fini fiscali mediante un apposito modello" che ha lo scopo di verificare il rispetto delle disposizioni fiscali (previste tanto ai fini Iva dall art.4 d.p.r. n.633/72, quanto ai fini delle imposte sui redditi dall art.48 Tuir) che consentono la decommercializzazione delle entrate statutarie di tali soggetti. La presentazione del modello Eas semplificato (che obbliga a rispondere solo alle seguenti domande: ), costituisce un adempimento da effettuarsi entro 60 giorni dalla costituzione dell ente, e va ripresentato unicamente in caso di variazione di talune informazioni fornite nel modello inviato precedentemente. Le istruzioni alla compilazione del modello Eas affermano letteralmente che Il presente modello deve essere nuovamente presentato, in caso di variazione dei dati precedentemente comunicati, entro il 31 marzo dell anno successivo a quello in cui si è verificata la variazione (in tale evenienza inserire tutti i dati richiesti nel modello, anche quelli non variati). Come da istruzioni modello EAS, la comunicazione delle variazioni deve avvenire entro il 31 marzo dell anno successivo a quello in cui si è verificata la variazione e pertanto, entro il prossimo 31 marzo 2016 dovranno essere comunicate, mediante ripresentazione telematica del modello Eas, le variazioni rilevanti intervenute nell anno in corso (2015). Vi sono delle modifiche che non comportano l obbligo di comunicazione delle variazioni e, quindi, della ripresentazione del modello Eas. Di seguito è riportato stralcio delle istruzioni del modello che così recita:
2 Non è obbligatorio presentare un nuovo modello nel caso in cui, nella sezione Dichiarazioni del rappresentante legale, si verifichi una variazione dei soli dati relativi agli importi di cui ai punti 20 e 21, oppure del numero e dei giorni delle manifestazioni per la raccolta di fondi di cui al punto 33, oppure dei dati di cui ai punti 23, 24, 30 e 31. Con la Risoluzione n.125/e/10, l Agenzia Entrate ha chiarito che anche la variazione dei dati identificativi dell ente o del suo legale rappresentante non necessitano la ripresentazione del modello Eas. Se, quindi, da un esercizio all altro si modificano tali dati non sussiste l obbligo di ripresentazione del modello Eas. Da quanto enunciato dalle istruzioni, gli enti sportivi che redigono il semplificato, sono interessati alla variazione del punto 20) : attività di sponsorizzazione o pubblicità commerciale Relativamente alle informazioni contenute nel punto 20 del modello Eas occorre fare qualche importante precisazione, in quanto le istruzioni alla compilazione individuano come situazione che non genera l obbligo di ripresentazione del modello la sola variazione degli importi e non anche delle altre informazioni richieste nelle varie colonne del predetto rigo. Nel caso di non presentazione, l articolo 2, co.1 D.L. n.16/12 (conv. con modificazioni dalla L. n.44/12) ha introdotto il cosiddetto istituto della remissione in bonis, al fine di evitare che mere dimenticanze relative a comunicazioni ovvero, in generale, ad adempimenti formali non eseguiti tempestivamente precludano al contribuente la possibilità di fruire di benefici fiscali o di regimi opzionali. Con la Circolare n.38/e/12 e ribadito con la Risoluzione n.110/e/12 l Agenzia delle Entrate ha evidenziato che anche l omesso invio del Modello Eas può beneficiare dell istituto della remissione in bonis. Per accedere a tale istituto è tuttavia necessario che la violazione non sia stata constatata o non siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di accertamento delle quali l autore dell inadempimento abbia avuto formale conoscenza. Per regolarizzare, l ente deve effettuare la comunicazione telematica entro il termine di presentazione della prima dichiarazione utile, da intendersi la prima dichiarazione dei redditi il cui termine di presentazione scade successivamente al termine previsto per effettuare la comunicazione e versare una sanzione di 258 euro tramite modello F24 indicando il codice tributo Infine, nei casi in cui l ente verifichi il venir meno dei requisiti che gli consentono di godere delle agevolazioni fiscali, deve presentare il modello entro sessanta giorni dal giorno in cui tale perdita si verifica, compilando l apposita sezione del modello denominata Perdita dei requisiti. ATTENZIONE! Concludo sottolineando che in caso di variazione di SEDE e di LEGALE RAPPRESENTANTE non è obbligatorio presentare questo modello, ma i modelli AA5/6 per i soggetti non titolari di partita IVA e il modello AA7/10 per i soggetti titolari di partita IVA. 2. Le marche da bollo vanno messe sulle ricevute dei minorenni?
3 Il Decreto Ministeriale 21 dicembre 1992, n. 6016, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 300 del giorno successivo ed intitolato Esonero dall obbligo di rilascio della ricevuta e dello scontrino fiscale per determinate categorie di contribuenti ha stabilito che le Associazioni non sono tenute ad emettere scontrino o ricevuta fiscale in caso di cessione di beni o prestazione di servizi. Tale Decreto, all articolo 1, punto 15, ha infatti stabilito che Non sono soggette all obbligo di documentazione disposto dall art. 12, comma 1, della legge 30 dicembre 1991, n. 413, le categorie di contribuenti e le operazioni sotto elencate: ( ) operazioni poste in essere dalle associazioni sportive dilettantistiche che si avvalgono della disciplina di cui alla legge 16 dicembre 1991, n. 398, nonché dalle associazioni senza fini di lucro e dalle associazioni pro loco, contemplate dall art. 9 bis della legge 6 febbraio 1992, n. 66. Stanti tali premesse, il fatto che le Associazioni non siano soggette all obbligo di documentazione non significa che esse non debbano o non possano emettere ricevuta, ma che non ne siano obbligate. Nel caso in cui l Associazione dovesse decidere di emettere una ricevuta o il Socio ne richieda copia, seguono le indicazioni su come gestire la questione legata all obbligo di applicare (o meno) la marca da bollo. Dal 26 giugno 2013 l importo delle marche da bollo è passato da 1,81 euro a 2,00 euro mentre quello delle marche da bollo da 14,62 euro è passato a 16,00 euro. Il riferimento normativo è la Legge n. 71 del , di conversione del D.L. n. 43/2013, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 147 del 25 giugno Come stabilito dal D.M. 24 maggio 2005, la marca da bollo da 2,00 euro è obbligatoria sia per le ricevute che fatture (cartacee ed elettroniche) di importo superiore a 77,47 euro. Ciò significa che l originale del documento, se di importo superiore alla cifra sopra precisata, deve recare la marca da bollo dell importo indicato, salvo i seguenti casi: quando l importo indicato sul documento è inferiore a 77,47 euro; per le quietanze per il rimborso dei titoli, buoni, azioni e quote di cui ai precedenti commi nonché per il versamento di contributi o quote associative ad associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali e sportive (D.P.R. 26 ottobre 1972, n Disciplina dell imposta di bollo, Allegato B Atti, documenti e registri esenti dall imposta di bollo in modo assoluto, art. 7); se il documento riguarda un operazione soggetta ad IVA; se il documento è già da se assoggettato ad imposta di bollo o esente per legge e per le bollette. Casi in cui, invece, la marca da bollo deve essere applicata: se l importo della ricevuta per attività istituzionale (corrispettivi/quote attività) supera i 77,47 euro; se si tratta di fatture per operazioni escluse dal campo di applicazione IVA ai sensi dell art. 15 del D.P.R. 633 del 1972 ed esenti ai sensi dell art. 10 del D.P.R. 633 del 1972; se si tratta di fatture emesse da professionisti con regime dei minimi (esenti IVA) se l importo supera i 77,47 euro. Da quanto specificato in normativa, deduco che se le associazioni prevedono in verbale una quota per divenire soci e una quota per frequenza corsi (per capirci), solo sulla quota frequenza corsi se superiore al minimo, sarà dovuta la marca da bollo, che è a carico del soggetto che compila il documento di spesa, è quindi a carico della ASD, che però può
4 chiederne il rimborso ai soci (in questo caso nella ricevuta di pagamento dovrà essere indicato anche l importo della marca da bollo e la detrazione del 19% sarà calcolata sul totale corrisposto al lordo della marca da bollo). 3. Rendiconto economico finanziario consuntivo e/o preventivo? Nonostante il codice civile non imponga la redazione del bilancio per le associazioni non riconosciute (cioè la stragrande maggioranza delle associazioni sportive), sono le norme tributarie a prevedere tale obbligo: basti ricordare che per usufruire dei benefici fiscali, sia l art. 148 T.U.I.R (al comma 8, lett. d) che l art. 90 l. 289/2002 (al comma 18, lett. f) stabiliscono che all interno degli statuti vi sia la previsione dell obbligo di redigere ed approvare annualmente un rendiconto economico e finanziario secondo le disposizioni statutarie. La mancata redazione e approvazione del rendiconto annuale determina, fra l'altro, la non applicabilità delle disposizioni concernenti la non commercialità dei c.d. corrispettivi specifici prevista dall art. 148 T.U.I.R. La predisposizione del rendiconto è compito del consiglio direttivo, invece l approvazione deve essere deliberata dell assemblea dei soci entro 120 giorni dalla chiusura dell esercizio per chi nello statuto ha previsto l anno solare (1/1-31/12), invece entro il 31/12 per chi ha previsto l anno scolastico (1/09-31/08). La forma è libera, però l eventuale attività commerciale deve essere contabilizzata separatamente dall attività istituzionale: ciò significa anche che le associazioni sportive devono contabilizzare i movimenti di gestione avendo cura di annotare separatamente i movimenti relativi all attività commerciale da quelli relativi all attività istituzionale. Il bilancio preventivo non è obbligatorio per le associazioni non riconosciute, tranne se non è previsto nello statuto. Però, siccome in ogni statuto tra i compiti obbligatori del consiglio direttivo vi è la programmazione dell attività annuale, tale attività è programmabile solo se si ha una visione finanziaria previsionale, di conseguenza il preventivo è necessario. Il bilancio preventivo ha rilievo per quanto riguarda la previsione delle spese, non si possono fare spese se queste non siano iscritte nel bilancio, le cui previsioni pertanto svolgono, si suol dire, la funzione di «autorizzazione delle spese». Ma, soprattutto, il bilancio è rilevante per le spese in termini quantitativi: infatti, si vuole impedire che si facciano spese per un ammontare superiore a quello globalmente previsto per la relativa tipologia, serve a verificare che ciascuna singola spesa sia regolare. 4. Quando siamo obbligati a rilasciare le ricevute? Il Decreto Ministeriale 21 dicembre 1992, n. 6016, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 300 del giorno successivo ed intitolato Esonero dall obbligo di rilascio della ricevuta e dello scontrino fiscale per determinate categorie di contribuenti ha stabilito che le Associazioni non sono tenute ad emettere scontrino o ricevuta fiscale in caso di cessione di beni o prestazione di servizi.
5 Tale Decreto, all articolo 1, punto 15, ha infatti stabilito che Non sono soggette all obbligo di documentazione disposto dall art. 12, comma 1, della legge 30 dicembre 1991, n. 413, le categorie di contribuenti e le operazioni sotto elencate: ( ) operazioni poste in essere dalle associazioni sportive dilettantistiche che si avvalgono della disciplina di cui alla legge 16 dicembre 1991, n. 398, nonché dalle associazioni senza fini di lucro e dalle associazioni pro loco, contemplate dall art. 9 bis della legge 6 febbraio 1992, n. 66. L associazione, per trasparenza può decidere di emettere ricevute sia ai soci minorenni che maggiorenni, rispettando l obbligo di applicare la marca da bollo, quando necessario. Nel caso in cui un Socio ne richieda una copia, l associazione ha l obbligo di rilasciarla. 5. I collaboratori come si selezionano? Ogni statuto può stabilire un metodo di selezione, ma di solito è il consiglio direttivo che deve analizzare le domande di collaborazione per prestazioni sportive dilettantistiche dei potenziali collaboratori e i loro titoli, deliberando sull accettazione o meno della loro collaborazione. La collaborazione può essere a titolo gratuito o oneroso. In entrambi i casi è consigliabile la redazione di una lettera d incarico dove vengono evidenziate le condizioni. Ovviamente la certificazione unica e il 770 riguarderanno solo le collaborazioni a titolo oneroso. 6. I contratti di collaborazione per prestazioni sportive dilettantistiche si redigono più volte l anno? Il rapporto non richiede obbligatoriamente la sottoscrizione di un contratto. Per trasparenza, è tuttavia opportuno redigere un «accordo» o «lettera d incarico» da cui risulti: - il tipo di attività svolta o la natura della prestazione resa; - le modalità di organizzazione dell attività (ad esempio, se istruttore: frequenza delle lezioni, orari, utilizzo delle attrezzature, ecc.); - il compenso pattuito (compatibile con le caratteristiche e le modalità di esercizio dell attività); - l eventuale rimborso spese forfettario; - la durata del rapporto. Le lettere di incarico vengono redatte una volta l anno, con data successiva alla delibera del consiglio direttivo riguardante l accettazione della collaborazione, solitamente l incarico và dalla data di delibera al 31/12 dell anno in corso, nulla toglie di accettare la collaborazione per un periodo diverso (ad esempio per una sola giornata), in tal caso se necessitano più collaborazioni di durata limitata da parte delle stesso collaboratore durante l anno a distanza di tempo, bisogna redigere più contratti di collaborazione, oppure stabilire nella prima lettere d incarico le diverse condizioni temporali.
6 7. I dipendenti pubblici possono usufruire dell agevolazione di collaboratore sportivo? La legge impone delle limitazioni per la collaborazione da parte di persone che normalmente sono impiegate come dipendenti pubblici. La Legge prevede che i dipendenti pubblici possano prestare la propria attività nelle società ed associazioni sportive unicamente: - Fuori dall orario di lavoro - A titolo gratuito - Fatti salvi gli obblighi di servizio - Previa comunicazione all amministrazione di appartenenza Considerato che l attività dovrà essere svolta in forma gratuita, escludendo quindi ogni rapporto di collaborazione o di lavoro disciplinato in maniera differente, ai dipendenti pubblici possono essere corrisposti solamente le indennità ed i rimborsi previsti dall art 67, co 1, lett. M TUIR, escludendo ogni altra forma di retribuzione della collaborazione tra cui anche l erogazione di compensi per l attività sportiva. A tutela dell associazione, è consigliabile inserire nella lettera d incarico le seguente dichiarazione: di essere un dipendente pubblico e di aver comunicato all Amministrazione di appartenenza l inizio di tale attività, consentita (ex art.90 L.289/2002) in quanto non prevede una retribuzione ma esclusivamente l erogazione di indennità e rimborsi e in quanto prestata al di fuori dell orario di lavoro. 8. Come si diventa soci? L aspirante socio deve presentare la Richiesta di iscrizione all associazione, ma una volta presentata tale richiesta l ente deve riunire il proprio Consiglio Direttivo e deliberare in merito alla richiesta di iscrizione. Questa delibera spesso viene omessa, ma così facendo il vincolo associativo non si perfeziona in quanto manca l accettazione della proposta contrattuale di aderire all ente e di conseguenza, venendo meno tale presupposto, decadono anche le agevolazioni fiscali. Un ente associativo deve quindi seguire con precisione l iter di iscrizione che possiamo così riassumere come di seguito: - Aspirante socio presenta la Domanda di iscrizione. - La segreteria o il presidente, ritira la richiesta compilata e firmata da parte dell aspirante socio e la somma alle altre richieste in attesa di delibera - Il presidente convoca il Consiglio Direttivo che riunendosi, delibera in merito all accettazione o al rifiuto di iscrizione delle domande presentate nei giorni precedenti - Il Consiglio contestualmente verbalizza l iscrizione a Libro soci delle persone che sono state accettate ed aggiorna la Richiesta di iscrizione con la data di delibera Solo dopo la persona può essere considerata socio dell ente e l associazione può ricevere eventuali quote di iscrizione a corsi.
7 Se la vostra associazione percepisce le somme a titolo di quota di iscrizione ad un corso in data precedente a quella di delibera del Consiglio Direttivo, le somme percepite vengono considerate come prestazioni rese nei confronti di terzi, e di conseguenza sono somme da trattare commercialmente da assoggettare ad Iva, Ires ed Irap. In nessun modo potranno essere giustificate in caso di verifica come entrata decommercializzata e quindi c.d. istituzionale. 9. Cosa deve contenere il libro soci? L importanza del Libro soci per l associazione fu introdotta negli anni 90 da parte dell Amministrazione Finanziaria tramite una Guida del Contribuente, ma a tale posizione non fece mai seguito una precisa norma avente valore di legge. Infatti non esiste una normativa che precisa come deve essere redatto ed aggiornato costantemente il Libro Soci di un associazione; le indicazioni che verranno fornite di seguito sono frutto di comportamenti costanti richiesti dagli Uffici Finanziari e da giurisprudenza di merito che si è trovata a doversi pronunciare per quanto concerne la tenuta del Libro Soci. Il nostro consiglio è ovviamente quello di evitare quanto più possibile rischi di contestazioni ed adottare un libro soci conforme a ciò che in sede di verifica la Guardia di Finanza o l Agenzia delle Entrate si aspettano di trovare. Quindi, venendo alla compilazione del Libro Soci in base alle richieste degli Uffici Finanziari questo dovrebbe essere redatto ed aggiornato periodicamente: 1) Deve riportare l intestazione della vostra associazione e la denominazione di Libro Soci specificando l anno di riferimento. 2) Per primi vengono indicati i nomi dei soci fondatori (nel caso in cui abbiate appena costituito l ente) oppure dei soci che erano iscritti l anno precedente e che hanno rinnovato l iscrizione. 3) in ordine cronologico, dovranno essere inseriti i nuovi soci. 4) E consigliabile, utilizzare un foglio excel contenente nelle varie colonne: - numero progressivo di iscrizione - data di compilazione della domanda di ammissione a socio - data delibera di accettazione - cognome e nome - luogo e data di nascita - residenza e indirizzo - e mail (utile per la convocazione alle assemblee o per comunicazioni attività istituzionale) - quota associativa versata - qualifica - data di uscita - motivo dell uscita.
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