Corso di aggiornamento per CSP, CSE EDILFORM ESTENSE Ferrara, Fbbraio Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro

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1 Corso di aggiornamento per CSP, CSE EDILFORM ESTENSE Ferrara, Fbbraio 2016 Sistemi anti-caduta: modulo Normativa Lauro Rossi Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro

2 Definizione di norma In generale una NORMA TECNICA è un documento che dice: "COME FARE BENE LE COSE, GARANTENDO SICUREZZA, RISPETTO PER L'AMBIENTE E PRESTAZIONI CERTE" Fonte: UNI - Ente Nazionale Italiano di Unificazione (organismo nazionale di normazione ai sensi dell'articolo 27 del regolamento (UE) n. 1025/2012). Secondo il Regolamento UE 1025 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2012 sulla normazione europea, per "norma" si intende: UNA SPECIFICA TECNICA, ADOTTATA DA UN ORGANISMO DI NORMAZIONE RICONOSCIUTO, PER APPLICAZIONE RIPETUTA O CONTINUA, ALLA QUALE NON È OBBLIGATORIO CONFORMARSI, E CHE APPARTENGA A UNA DELLE SEGUENTI CATEGORIE:

3 NORMA INTERNAZIONALE: una norma adottata da un organismo di normazione internazionale (es. ISO); NORMA EUROPEA: una norma adottata da un'organizzazione europea di normazione (es. EN); NORMA ARMONIZZATA: una norma europea adottata sulla base di una richiesta della Commissione ai fini dell'applicazione della legislazione dell'unione sull'armonizzazione; NORMA NAZIONALE: una norma adottata da un organismo di normazione nazionale (es. per l'italia UNI, CEI);

4 Può sembrare che poiché le norme sono di applicazione volontaria, ogni soggetto (produttori, progettisti, utilizzatori) possono fare ciò che vogliono, tanto le norme NON sono direttamente sanzionate. In realtà le norme, in particolare quelle inerenti la sicurezza, determinano un limite al di sotto del quale, la procedura, od il prodotto, sono considerati NON sicuri. In caso di danni a persone o cose, dovuti alla violazione di norme, si concretizza una responsabilità in sede civile e penale. La non obbligatorietà della norma, è dovuta al fatto che se qualche soggetto desidera, applicare soluzioni più sicure, di quanto prescrive la norma, lo possa legittimamente fare. Và però precisato che se una norma è richiamata direttamente da un articolo di legge, in tal caso diventa obbligatoria e sanzionabile, se la violazione dell'articolo di legge è sanzionato.

5 Normativa nazionale D.Lgs.81/2008 Art. 111 Obblighi del datore di lavoro nell'uso di attrezzature per lavori in quota 1. Il datore di lavoro, nei casi in cui i lavori temporanei in quota non possono essere eseguiti in condizioni di sicurezza e in condizioni ergonomiche adeguate a partire da un luogo adatto allo scopo, sceglie le attrezzature di lavoro più idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure, in conformità ai seguenti criteri: a) priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale; b) dimensioni delle attrezzature di lavoro confacenti alla natura dei lavori da eseguire, alle sollecitazioni prevedibili e ad una circolazione priva di rischi. [ ]

6 Dispositivi di Protezione Collettivi (DPC) Parapetto alto 1 m.

7 Dispositivo di Protezione Collettivo (DPC) contro le cadute: parapetto alto 1 m.

8 Dispositivo di Protezione Collettivo (DPC) contro le cadute: parapetto alto 1 m., reclinabile ed a scomparsa per vista dal basso

9 Parapetto provvisorio

10 Normativa nazionale D.Lgs.81/2008 Art. 115 Sistemi di protezione idonei per l uso contro le cadute dall'alto 1. Nei lavori in quota qualora non siano state attuate misure di protezione collettiva come previsto all'articolo 111, comma 1, lettera a), e' necessario che i lavoratori utilizzino idonei sistemi di protezione composti da diversi elementi, non necessariamente presenti contemporaneamente, conformi alle norme tecniche, quali i seguenti: a) assorbitori di energia b) connettori c) dispositivo di ancoraggio d) cordini e) dispositivi retrattili f) guide o linee vita flessibili g) guide o linee vita rigide h) imbracature 2. Il sistema di protezione, certificato per l'uso specifico, deve permettere una caduta libera non superiore a 1,5 m o, in presenza di dissipatore di energia a 4 metri.(abrogato) 3. Il sistema di protezione deve essere assicurato, direttamente o mediante connettore lungo una guida o linea vita, a parti stabili delle opere fisse o provvisionali. 4. Nei lavori su pali il lavoratore deve essere munito di ramponi o mezzi equivalenti e di idoneo dispositivo anticaduta. SANZIONE PENALE per i DdL ed i Dirigenti

11 Le norme sono il frutto del lavoro di migliaia di esperti, in tutto il mondo, ed in ogni momento, nel loro preciso ambito, definiscono le caratteristiche (dimensionali, prestazionali, ambientali, di qualità, di sicurezza e di organizzazione, ma anche di controllo e verifica) di un prodotto, processo o servizio. Rappresentano ciò che si definisce lo stato dell'arte del momento in cui sono in vigore. Periodicamente le norme sono revisionate, le norme EN, circa ogni 5 anni, vengono aggiornate. Il livello di sicurezza definito dalle norme, generalmente è crescente, seguendo il livello di vita ed il benessere economico. In altre parole l'asticella, che definisce il limite da superare per essere a norma tende (quasi) sempre a salire, con (spesso) proteste da parte dei soggetti interessati (in primo luogo progettisti e produttori). Ciò nonostante, visto il carattere sociale delle norme tecniche, appare impensabile non adeguarsi, anche se talvolta si rilevano delle incongruenze o talvolta degli errori nella stesura, o nella traduzione, oppure quando semplicemente non si è convinti della validità di questo o quell'articolo.

12 ISO: Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione. CEN: Comitato Europeo di Normazione UNI: Ente Italiano d Unificazione. pr EN: Progetto di Norma Europea. CE: Marcatura convenzionalmente riconosciuta, a beni provvisti di requisiti di conformità alle norme armonizzate (EN) utilizzate per la costruzione del bene. ISO 9000: Norme europee relative alla garanzia della qualità dei sistemi aziendali. EN 45000: Norme europee relative ai requisiti cui devono rispondere gli organismi notificati. COGENZA: Si dice cogente la norma fatta obbligatoria perché richiamata da disposizioni di Legge. STANDSTILL AGREEMENT: Accordo secondo il quale viene sancito il divieto di pubblicazione di norme nazionali aventi contenuti in contrasto con Norme Europee ed il recepimento obbligatorio delle norme EN con il ritiro di quelle corrispondenti nazionali, così soppresse: STATO dell ARTE: Stadio di sviluppo raggiunto in un determinato momento dalle capacità tecniche relative a materiali, prodotti, processi o servizi basato su comprovati risultati scientifici, tecnologici o sperimentali. CONFORMITA': Insieme delle caratteristiche che un prodotto deve possedere per soddisfare le esigenze determinate dall utilizzo cui si destina. REGOLA dell ARTE: E rappresentata da documenti (anche di natura tecnica) obbligatori ed emessi dall organo legislativo nazionale, oppure rientranti in direttive comunitarie NORMA TECNICA: E il documento volontario emesso da un organismo riconosciuto che fornisce linee guida caratteristiche e metodiche di prova, con lo scopo d ottenere il miglior ordine in un determinato contesto applicativo. REGOLE TECNICHE: Documenti normativi avente un valore cogente, richiamati a livello nazionale da leggi, decreti e regolamenti. Nell ambito europeo, esse sono

13 ENTI NAZIONALI PREPOSTI AD EMETTERE NORME: UNI, CEI, UNICHIM, UNIPLAST per l Italia UNE per la Spagna AFNOR/NF per la Francia DIN per la Germania BSI per il Regno Unito ASTM;ANSI per gli Stati Uniti d America GOST per la Russia ON per l Austria SIS per la Svezia

14 UNI EN 795:2012 Dispositivi individuali per la protezione contro le Cadute- Dispositivi di ancoraggio (sostituisce la versione del 2002 con alcune modifiche non trascurabili) UNI 11560:2014 Sistemi di ancoraggio permanenti in copertura Guida per l individuazione, la configurazione, l istallazione, l uso e la manutenzione p p UNI 11158:2015 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto Sistemi di protezione individuale delle cadute Guida per la selezione e l'uso. UNI 11578:2015 Dispositivi di ancoraggio destinati all istallazione permanente requisiti e metodi di prova (integra la UNI EN 795 per le installazione non prevista da tale norma)

15 UNI EN e 353 2:linea di ancoraggio rigida, linea di ancoraggio flessibile UNI EN 354: cordini fissi e regolabili UNI EN 355 assorbitori di energia UNI EN 358: Cinture di posizionamento sul lavoro e di trattenuta e cordini di posizionamento sul lavoro UNI EN 360: Dispositivi anticaduta di tipo retrattile UNI EN 361: imbragature per il corpo UNI EN 362: connettori UNI EN 516 e 517: passerelle, piani di camminamento, scalini posa piede e ganci da tetto UNI EN 363, UNI EN 364, UNI EN 365: terminologia, requisiti generali, metodi di prova, istruzioni per l uso, manutenzione, ispezione, la riparazione, la marcatura e l imballaggio dei sistemi di arresto caduta

16 UNI EN 795 Spesso i produttori di linee-vita certificano in base alla UNI EN 795: NORMA TECNICA PER PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALL ALTO DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO REQUISITI E PROVE Ma a quale 795 ci si riferisce? UNI 795:1998 Maggio 1998; versione italiana della norma europea EN:1996 UNI 795:2002 Dicembre 2002;versione italiana della norma europea EN:1996 e aggiornamento A1:2000 UNI 795:2012 Dicembre 2012 e versione italiana del maggio 2013 Va precisato che quando una norma UNI EN viene aggiornata, automaticamente viene abrogata quella precedente: Esempio nella UNI EN 2002 era riportato: La presente norma sostituisce la UNI EN 795:1998, quindi con l'entrata in vigore dell'aggiornamento del 2002, la 795 del 1998 è stata abrogata.

17 UNI EN 795 Infatti dal sito dell'uni si ricava: Sempre sulla UNI EN 795 del 2012: La presente norma sostituisce la UNI EN 795:2002 Da quanto detto si evince che l'unica UNI EN 795 oggi in vigore sia quella del 2012.

18 Si ridadisce che la UNI EN 795:2012 si applica ai dispositivi di ancoraggio mono-utente, quindi tutti gli ancoraggi (che ricadono nel campo di applicazione di questa norma) sono a tutti gli effetti dei DPI, con marcatura CE obbligatoria. Mentre per i sistemi multi-utente è applicabile la UNI CEN/TS 16415:2013. Infatti sempre dal sito dell'uni si ricava: La UNI CEN/TS è in pratica una norma in prova, ratificabile nei 3 anni successivi alla sua emanazione

19 EN 795:2012 La UNI EN 795 del 2012 è una norma tecnica inerente gli ancoraggi temporanei (DPI), cioè di quel tipo di ancoraggi, mono-utente, che una volta installati ed utilizzati, sono destinati alla disinstallazione, da parte dell'impresa che esegue i lavori. La responsabilità di eventuali carenze manutentive, per usura, cattiva installazione, utilizzo non corretto, ricade sempre sul Lavoratore Autonomo, o sul DdL (Datore di Lavoro) dell'impresa che ha installato, usato e disinstallato il DPI. In quanto DPI, i dispositivi di ancoraggio devono essere dotati di marcatura CE. Da segnalare alcune differenze NON trascurabili, nell'ultima revisione del 2012, rispetto alle predenti:

20 EN 795:2012 Criticità delle UNI-EN La 795 del 2002 era applicabile sia ai dispositivi temporanei che permanenti, il fatto di aver escluso, nella revisione del 2012, quelli permanenti, ha creato un vuoto normativo in questo settore, che in Italia è stato colmato dalla UNI , dalla UNI e dalla recentissina UNI (resa disponibile dal ). Non sono più previsti i morsetti ad U, che invece sono stati i morsetti sicuramente più utilizzati in passato. NON PIU' AMMESSI

21 Per i morsetti si devono utilizzare quelli a crimpatura I morsetti crimpati sono usa e getta, in quanto una volta usati, per toglierli é necessario danneggiarli in modo irreparabile.

22 RESPONSABILITA' SISTEMI ANTICADUTA DPI Datore di Lavoro o Lavoratore autonomo DISPOSITIVI PERMANENTI Proprietario o Gestore del fabbricato

23 EN 795:2012 DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO TEMPORANEI La responsabilità di eventuali carenze manutentive, per usura, cattiva installazione, utilizzo non corretto ricade sul lavoratore autonomo o sul DdL (Datore di Lavoro) dell'impresa che ha installato, usato e disinstallato il DPI. Sono previsti 5 Tipi di Dispositivo A - B - C - D - E

24 EN 795: Divisione in TIPI - Dispositivi di ancoraggio fissi EN 795 Tipo A - Dispositivi di ancoraggio provvisori EN 795 Tipo B - Linee orizzontali flessibili (linea vita) EN 795 Tipo C - Linee orizzontali rigide (linea vita) EN 795 Tipo D - Ancoraggi a corpo morto EN 795 Tipo E

25 ANCORAGGI TEMPORANEI TIPO A

26 EN 795:2012 Tipo A

27 EN 795:2012 Tipo A

28 EN 795 Tipo A Ancoraggi UNI EN 795:2002 tipo A e NON più previsti dalla UNI EN 795 :2012

29 EN 795:2012 1) Ancoraggi puntuali di tipo A 2) Copertura a falde inclinate

30

31 EN 795 Tipo A

32 EN 795 Tipo A

33

34 ANCORAGGI PUNTUALI

35 GANCI DA TETTO UNI EN 517 TIPO A

36 EN 795 Tipo A

37 ANCORAGGI TEMPORANEI TIPO B

38 Ancoraggi temporanei di Tipo B

39 Ancoraggi temporanei di Tipo B

40 Ancoraggi temporanei di Tipo B

41 ANCORAGGI A LINEE FLESSIBILI TIPO C 44

42 Non sono ammesse pendenze tra ancoraggio ed ancoraggio superiori a 15 rispetto all'orizzontale. 44

43 1) Ancoraggio a linea flessibili di tipo C 2) Copertura a falde inclinate 44

44

45 44

46 Tenditore a Cannula Crimpatura Morsetti Tenditore doppia forcella

47 Dissipatore Dissipatore

48

49 Ancoraggi a linee flessibili UNI EN 795 tipo C su colmi di coperture inclinate

50 ANCORAGGI A LINEE RIGIDE A BINARIO / ROTAIA TIPO D

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52

53 Ancoraggio Linee rigide a Binario/Rotaia tipo D

54 Ancoraggi a corpo morto Tipo E

55 Ancoraggi a corpo morto Tipo E

56 Ancoraggi a corpo morto Tipo E

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59

60

61

62 CONNETTORI - UNI EN 362:2005

63 DISSIPATORE DI ENERGIA - UNI EN 355:2003 SOLLECITAZIONE MAX TRASMESSA ALL OPERATORE 6 KN = 600 Kg circa APERTURA MAX = H = 175 cm

64 DISSIPATORE DI ENERGIA - UNI EN 355:2003 CORDINI - UNI EN 354:2003

65 SPOSTAMENTO CON DOPPIO CORDINO

66

67 Dissipatore di energia Un dissipatore di energia ha il compito di limitare la forza che viene trasmessa al corpo del lavoratore in caso di caduta a non oltre 6 KN (circa 600 kg). Infatti per valori superiori della forza frenante, si rileva la possibilità reale di un danneggiamento già nei primi istanti della caduta. In seguito ad una caduta il dissipatore viene generalmente buttato, o quanto meno verificato in laboratorio, affinché garantisca ancora la sua funzione. Il suo allungamento massimo, per norma (UNI EN 355:2003), deve essere non superiore di 1,75 m., per non accentuare il tirante d'aria.

68 Dissipatore di energia

69 IMBRAGATURE per il corpo - UNI EN 361:2003

70 UNI CEN/TS : 2013

71 In conseguenza del vuoto normativo determinato dalla modifica della UNI EN 795/2012, per quanto concerne gli ancoraggi permanenti, è stata emanata la Circolare Interministeriale n 3 del :

72

73 Regolamento (UE) n. 305/2011 prodotti da costruzione DISPOSITIVI DI Se ricadono in Norme Armonizzate sussiste l obbligo della marcatura CE Esempio Ganci da tetto UNI EN 517

74 UNI RECENTI UNI 11560:2014 L' è stata resa disponibile l'ultima versione della UNI 11560:2014 Sistemi di ancoraggio permanenti in copertura Guida per l'individuazione, la configurazione, l'installazione, l'uso e la manutenzione Questa UNI è fondamentale per i progettisti di sistemi anticaduta da installarsi permanentemente in copertura. Se rispettata in toto, permette di impostare correttamente la valutazione dei rischi per le attività da svolgersi sulle coperture, oltre a risolvere (vedi oltre anche UNI ed UNI 11158) il vuoto normativo aperto dalla UNI EN 795:2012.

75 UNI RECENTI UNI 11560:2014 Si riporta il contenuto dell'indice della Norma: 1 - Scopo e campo di applicazione 2 Riferimenti normativi 3 Termini e definizioni 4 Valutazione del rischio 5 Requisiti del sistema di ancoraggio 6 Aspetti relativi alla tipologia della copertura 7 Progettazione e realizzazione di un sistema di ancoraggio permanente in copertura 8 Utilizzo dei sistemi di ancoraggio 9 Ispezione e manutenzione dei sistemi di ancoraggio 10 Fascicolo del sistema di ancoraggio APPENDICE A Diagramma di flusso per la classificazione delle coperture APPENDICE B Accesso alle coperture

76 UNI RECENTI UNI UNI RECENTI 11578:2015 Il 9 di aprile 2015 UNI ha pubblicato la norma UNI 11578:2015 relativa ai dispositivi di ancoraggio, che comprendono punti di ancoraggio fissi o mobili in una struttura. La norma indica i requisiti e i metodi di prova per i dispositivi di ancoraggio destinati: all installazione permanente; ospitare uno o più utenti collegati contemporaneamente; a permettere l aggancio di componenti di un sistema anticaduta conformi alla UNI EN 363, anche quando questi ultimi sono progettati per l'uso in trattenuta; ad essere oggetto di marcatura; ad essere dotati delle istruzioni per l uso e una guida per l installazione.

77 UNI RECENTI UNI UNI RECENTI 11578:2015 La UNI 11578:2015 descrive tre tipologie di dispositivi di ancoraggio destinati all installazione permanente: dispositivo di tipo A - ancoraggio puntuale con uno o più punti di ancoraggio non scorrevoli dispositivo di tipo C - ancoraggio lineare che utilizza una linea di ancoraggio flessibile che devia dall orizzontale di non più di 15 dispositivo di tipo D - ancoraggio lineare che utilizza una linea di ancoraggio rigida che devia dall orizzontale di non più di 15 Rispetto alla UNI EN 795:2012 mancano i tipi B ed E per gli ovvi motivi, (ricordo che tratta di ancoraggi permanenti).

78 UNI RECENTI UNI UNI RECENTI 11158:2015 La norma UNI dal titolo Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall alto Sistemi di protezione individuale dalle cadute Guida per la selezione e l uso è entrata in vigore il La nuova norma UNI 11158:2015 riguarda i sistemi di protezione individuale dalle cadute, da utilizzare congiuntamente ai sistemi di ancoraggio, ed è la revisione della edizione La struttura della norma UNI 11158:2015 è la seguente: Scopo e campo di applicazione Riferimenti normativi Termini e definizioni Valutazione del rischio Tipologie dei sistemi di protezione individuale dalle cadute Requisiti dei sistemi di protezione individuale dalle cadute Selezione dei sistemi di protezione individuale dalle cadute Utilizzo dei sistemi di protezione individuale dalle cadute Ispezione e manutenzione dei sistemi di protezione individuale dalle cadute

79 PROCEDRA DI EMERGENZA Piano di emergenza Deve essere predisposta, nell ambito della valutazione dei rischi, una procedura che preveda l intervento di emergenza in aiuto dell utilizzatore, rimasto sospeso al sistema di arresto caduta, che necessiti di assistenza o aiuto da parte di altri lavoratori. Quindi, nel caso in cui nei lavori in quota si renda necessario l uso di un sistema di arresto caduta, all interno dell unità di lavoro deve essere prevista la presenza di lavoratori, che posseggano la capacità operativa di garantire autonomamente l intervento di emergenza in aiuto all utilizzatore sospeso al sistema di arresto caduta. Tratto da UNI 11158:2005, punto 4.5

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