Gruppo: Martina, Gaia, Andreea, Andrea, Antonio. PROGETTO GEOGRAFIA SLOW FOOD

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1 Gruppo: Martina, Gaia, Andreea, Andrea, Antonio. PROGETTO GEOGRAFIA SLOW FOOD

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3 PERDITA VARIETÀ COLTURE AGRARIE La FAO stima che a oggi il 75% delle varietà per colture agrarie siano andate perdute e che i ¾ dell alimentazione mondiale dipendano da appena 12 specie vegetali e 5 animali. Se si considera che oltre il 40% della superficie terrestre utile è destinata a uso agricolo, si capisce come la diversità biologica e la sua salvaguardia non possano prescindere dall agricoltura e dalle produzioni alimentari.

4 PIRAMIDE ALIMENTARE 2011 PIRAMIDE ALIMENTARE

5 2011

6 ALIMENTAZIONE MONDIALE

7 LE RISORSE MONDIALI Nel Novecento il tasso di sviluppo della produzione mondiale di risorse alimentari e' stato ed e' all'incirca equivalente, e talvolta superiore, a quello, pur elevato, della popolazione; pertanto le risorse mondiali disponibili si potrebbero, almeno in via teorica, considerare sufficienti a soddisfare le esigenze di alimentazione dell'intera umanità. Le risorse però non sono equamente distribuite nel mondo secondo i bisogni della popolazione dei vari Paesi: sono abbondanti o sovrabbondanti nei Paesi sviluppati, insufficienti nei Paesi sottosviluppati in cui la pressione demografica e' molto forte e l'espansione della produzione agricola e' piu' difficile a causa delle tecniche primitive, dell'insufficienza di capitali e del regime fondiario esistente. Si stima che circa due terzi della popolazione mondiale soffra di fame o malnutrizione (cioè che abbia una dieta non equilibrata).

8 NORD E SUD DEL MONDO Il problema della sottoalimentazione interessa quindi attualmente la maggior parte dell'umanità. Il costante, elevatissimo accrescimento della popolazione fa si che si vada di anno in anno approfondendo il già enorme divario tra Paesi ricchi anche di alimenti e Paesi poveri. Paradossalmente nei Paesi più altamente alimentati si assiste all'accentuarsi di comportamenti antieconomici, di veri e propri sprechi alimentari, di sovralimentazione spinta a livelli tali da provocare seri danni per la salute. Per contro, nella maggior parte dei Paesi emergenti, o comunque a insufficiente produzione agricola, lo sfruttamento delle terre incolte avviene a ritmo molto piu' lento dell'auspicato, a causa di molteplici carenze: di infrastrutture, di tecnologie avanzate, di aiuti economici da parte dei Paesi ricchi e persino di collaborazione tra gli stessi Paesi interessati ai lavori agricoli.

9 CEREALI Già da tempo gli uomini del Paleolitico raccoglievano i cereali che trovavano, li macinavano con le pietre, li impastavano con l acqua e li facevano cuocere. Forse le donne si sono accorte per prime che i semi che cadevano nel terreno diventavano poi delle piante. Allora hanno cominciato mettere i semi nel terreno e a curare le piante che intanto crescevano. Questa è l agricoltura. Le prime piante coltivate sono state i cereali come il grano, il riso, l orzo, il mais e alcuni legumi, come i piselli, le fave e le lenticchie. Il ripetersi nelle generazioni e nei millenni di questa solo apparentemente ordinata serie di azioni è il fulcro della storia del rapporto tra l uomo e i cereali. Parlare dei cereali quindi significa parlare del rapporto tra natura e cultura, cioè della trasformazione culturale dei prodotti naturali grazie prima alle tecniche agrarie e dopo alla trasformazione a opera di fornai, cuochi, gastronomi o semplici curiosi che hanno portato allo sviluppo delle diete e delle varie cucine nazionali.

10 NASCITA DELL AGRICOLTURA Si è scoperto che l'agricoltura sarebbe nata almeno anni fa, essendo tra le più antiche attività praticate dall uomo. La scoperta è avvenuta in un villaggio presso il fiume Giordano a 15 km a nord di Gerico. È con l'introduzione delle pratiche agricole che, in tempi remoti, i nomadi fondarono le prime aggregazioni urbane. L'allevamento garantiva una maggiore disponibilità di carne e latte, oltreché materie prime come lana e pelli, e fino alla scoperta dei motori a scoppio, fu la più importante forza lavoro per l aiuto nell'aratura e nella fertilizzazione del terreno. Il rapporto tra la proprietà della terra e ruolo sociale divenne ben presto fondamentale.

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12 È grazie alla biodiversità che risulta possibile avere delle produzioni diverse o delle caratteristiche specifiche. Il cambiamento climatico ha un effetto negativo sulla biodiversità. Di contro, il mantenimento di ecosistemi sani aiuta a mitigare gli effetti estremi dovuti al clima: ad esempio la vegetazione nelle città protegge dall'effetto noto come isola di calore, la vegetazione costiera e le dune proteggono dagli effetti di tsunami o anche da più comuni burrasche o altri eventi climatici. Più genericamente si può dire che la presenza di una ricca varietà di specie in un ambiente ne aumenta la sua resilienza, ossia la sua capacità di tornare "a posto" dopo avere subito uno stress.

13 SIGNIFICATO DEL TERMINE L'espressione italiana è un calco linguistico derivante dal termine inglese biodiversity. Come traduzione alternativa si potrebbe proporre biovarietà o varietà della vita presente sul pianeta. Il termine biodiversità si è ormai consolidato e viene comunemente utilizzato nei diversi ambiti scientifici e culturali.

14 COS È Per biodiversità si intende l'insieme di tutte le forme viventi geneticamente diverse e degli ecosistemi ad esse correlati. Implica tutta la variabilità biologica: di geni, specie, habitat ed ecosistemi. Le risorse genetiche sono considerate una componente della biodiversità. L'anno 2010 è stato dichiarato dall'onu Anno internazionale della biodiversità. Il decennio è stato dichiarato Decennio della Biodiversità.

15 BIBLIOGRAFIA Master of food Cereali e pane di Ugo Pazzi e Luisella Verderi Spunti da navigate in internet e lezioni di geografia in classe