Capitolo 6 Risultati pag Confronto termovalorizzatore a Ponte di Maccione sorgenti puntuali principali

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1 Capitolo 6 Risultati pag. 427 Confronto termovalorizzatore a Ponte di Maccione sorgenti puntuali principali Il confronto è stato effettuato calcolando, per ogni recettore considerato nella simulazione, il rapporto tra la concentrazione media annuale dovuta al termovalorizzatore (conc t,y ) e la concentrazione media annuale dovuta alle sorgenti puntuali (conc p,y ) sul dominio 8x8 km 2. TV / P = conc conc t, y p, y essendo: conc t,y = concentrazione al suolo sull anno di riferimento dovuta alle emissioni dal termovalorizzatore conc p,y = concentrazione al suolo sull anno di riferimento dovuta alle emissioni da sorgenti puntuali significative Valori pari ad 1, indicano situazioni in cui si ha un peso equivalente delle due tipologie di sorgenti emissive. Valori inferiori ad 1, indicano situazioni in cui si ha una prevalenza delle sorgenti puntuali. Valori superiori ad 1, indicano situazioni in cui si ha una prevalenza del termovalorizzatore. Per una migliore lettura del confronto, inoltre si riportano i grafici relativi alle ricadute al suolo determinate dal solo termovalorizzatore, dalle sole sorgenti puntuali significative e dalla somma delle due sorgenti. Tutti i grafici inseriti riportano la stessa scala di concentrazioni di riferimento. Per ogni inquinante, quindi si avranno 3 figure: (a) in alto a sinistra: concentrazioni medie dovute alle sorgenti puntuali significative; (b) in alto a destra: concentrazioni medie dovute al termovalorizzatore; (c) in basso: concentrazioni medie dovute alla somma delle due tipologie di sorgenti;

2 Capitolo 6 Risultati pag. 428 Figura Confronto termovalorizzatore-sorgenti puntuali per NO x.

3 Capitolo 6 Risultati pag. 429 I valori medi di concentrazione di NOx dovuti alle sole sorgenti puntuali risultano comparabili come ordine di grandezza rispetto a quelli dovuti alla sola sorgente del termovalorizzatore. In ogni caso, nell intorno dei singoli camini, i livelli di concentrazione determinati dalle sorgenti puntuali significative risultano superiori a quello che si registra nell intorno del camino del termovalorizzatore. Inoltre la presenza di sorgenti antropiche puntuali risulta essere prevalentemente limitata alle aree nord e nord-est dell areale preso a riferimento come area sensibile di indagine. Nel grafico che mostra la somma dei due effetti, non si registra una variazione particolarmente significativa. L effetto di aggiunta dell emissione del termovalorizzatore non provoca una particolare modificazione delle aree sottoposte ai maggiori carichi di impatto di inquinanti al suolo, rispetto allo stato già in essere. Il rapporto fra contributo del termovalorizzatore rispetto alle sorgenti puntuali (TV/P) è apprezzabile solo nell area interessata dalla massima ricaduta al suolo intorno al termovalorizzatore, mentre diventa inferiore a 1/10 e a 1/100 allontanandosi dall area di localizzazione dell impianto. Complessivamente il termovalorizzatore ha un effetto di antropizzazione, rispetto allo stato esistente determinato dalle sole sorgenti puntuali più significative molto ridotto e limitato alle sole aree limitrofe all impianto (dove massime sono le ricadute degli inquinanti emessi da termovalorizzatore). A tale condizione si deve aggiungere una valutazione di basso impatto comunque generalizzato, in termini assoluti, da parte del termovalorizzatore, rispetto ai valori limite di salvaguardia della qualità dell aria, come evidenziato nelle sezioni precedenti.

4 Capitolo 6 Risultati pag. 430 Figura Confronto termovalorizzatore-sorgenti puntuali per SO 2.

5 Capitolo 6 Risultati pag. 431 I valori medi di concentrazione di SO 2 dovuti alle sole sorgenti puntuali risultano essere sempre superiori, sull intera l area di studio, a quelli dovuti al solo termovalorizzatore. Tale effetto risulta essere evidente nel grafico che mostra la somma dei due effetti, dove si verifica in una zona vicina al termovalorizzatore una variazione apprezzabile delle concentrazioni medie, ma per valori delle stesse che comunque risultano comunque di scarso interesse rispetto ai valori limite di qualità dell aria. Il rapporto fra contributo del termovalorizzatore rispetto alle sorgenti puntuali (TV/P) risulta sempre inferiore a 1/10 e a 1/100 allontanandosi radialmente. Solo nell immediato intorno all impianto tale rapporto raggiunge il valore di ½, ma sempre in condizioni di concentrazione, assai ridotte, come evidenziato nelle sezioni precedenti.

6 Capitolo 6 Risultati pag. 432 Figura Confronto termovalorizzatore-sorgenti puntuali per Pb.

7 Capitolo 6 Risultati pag. 433 I valori medi di concentrazione di Pb dovuti alle sole sorgenti puntuali risultano decisamente superiori su tutta l area rispetto a quelli dovuti alla sola sorgente del termovalorizzatore, tanto che nel grafico che mostra la somma dei due effetti, non si evidenziano effetti aggiuntivi dovuti alla presenza del termovalorizzatore. I livelli di concentrazione di piombo in atmosfera rimangono infatti inalterati nel quadro sommatoria degli effetti, rispetto alla situazione attuale, riferita alle sorgenti puntuali significative. Il rapporto fra contributo del termovalorizzatore rispetto alle sorgenti puntuali (TV/P) risulta sempre inferiore a 1/100. Solo in alcune direzioni preferenziali di diffusione si registrano valori del rapporto compresi fra 1/100 e 1/10, dovuti all assenza in quelle aree di diffusione da parte delle altre sorgenti puntuali. A tale condizione di bassa significatività relativa del termovalorizzatore, rispetto alle emissioni puntuali esistenti, si deve aggiungere una trascurabilità in termini assoluti già evidenziato nelle sezioni precedenti.

8 Capitolo 6 Risultati pag. 434 Figura Confronto termovalorizzatore-sorgenti puntuali per Cd (Hg).

9 Capitolo 6 Risultati pag. 435 I valori medi di concentrazione di Cd (Hg) dovuti alle sole sorgenti puntuali risultano comparabili rispetto a quelli dovuti alla sola sorgente del termovalorizzatore. Nel grafico che mostra la somma dei due effetti, in realtà non si evidenziano sostanziali differenze dovute alla presenza del termovalorizzatore, se non per un leggero incremento dell area sottoposta ai carichi di ricaduta maggiori, causata dalla vicinanza di una sorgente emissiva di Cd (Hg), rispetto alla localizzazione del termovalorizzatore. Peraltro si deve sottolineare che nell intero areale di studio è presente una sola sorgente oltre al futuro termovalorizzatore e che i livelli di concentrazione stimati con sempre comunque ampiamente entro i limiti di salvaguardia della salute umana, come già evidenziato nelle sezioni precedenti. Il rapporto fra contributo del termovalorizzatore rispetto alle sorgenti puntuali (TV/P) risulta anche superiore a 1, a causa del fatto che le emissioni delle altre sorgenti puntuali (pari ad una sola), seppure di ordine comparabile con quelle del termovalorizzatore, ricadono in aree più ristrette rispetto al raggio che invece viene interessato dalla ricaduta dal camino del termovalorizzatore, a causa di un peggiore effetto di diffusione determinato sicuramente dalla minore altezza di emissione (camino), rispetto al termovalorizzatore. Complessivamente l effetto del termovalorizzatore, pur essendo marcato in termini relativi (per la presenza di una sola sorgente esistente) è comunque dello stesso ordine di grandezza di quanto esistente e si limita a valori di concentrazione comunque sempre di scarso rilievo rispetto alle condizioni di garanzia della salvaguardia della salute umana.

10 Capitolo 6 Risultati pag. 436 Figura Confronto termovalorizzatore-sorgenti lineari per IPA.

11 Capitolo 6 Risultati pag. 437 I valori medi di concentrazione di IPA dovuti alle sole sorgenti puntuali risultano decisamente superiori su tutta l area rispetto a quelli dovuti alla sola sorgente del termovalorizzatore e di fatto stabiliscono una relazione di assoluta predominanza dei primi rispetto ai secondi. Nel grafico che mostra la somma dei due effetti, non si evidenziano effetti aggiuntivi dovuti alla presenza del termovalorizzatore, cioè i livelli di concentrazione rimangono inalterati rispetto alla situazione attuale, per l intera area sensibile di studio a riprova del basso impatto relativo da parte delle emissioni generate dal termovalorizzatore. Il rapporto fra contributo del termovalorizzatore rispetto alle sorgenti puntuali (TV/P) risulta praticamente su tutta l area dell ordine di 1/100, ad indicazione del peso relativo trascurabile che il termovalorizzatore ha, rispetto alle sorgenti puntuali già esistenti. A tale valutazione si deve aggiungere il fatto che il carico comunque determinato sulle aree di ricaduta risulta essere trascurabile rispetto ai termini di confronto con le condizioni di corretta qualità dell aria, come già evidenziato nelle sezioni precedenti.

12 Capitolo 6 Risultati pag. 438 Figura Confronto termovalorizzatore-sorgenti lineari per PCDD/F (TE).

13 Capitolo 6 Risultati pag. 439 All interno dell area sensibile di analisi esiste una unica sorgente puntuale caratterizzata come significativa per le emissioni di PCDD/PCDF, producendo un effetto al suolo comparabile a quello del termovalorizzatore, sia come valori di impatto che come area di massima ricaduta. Nel grafico che mostra la somma dei due effetti, si evidenzia un effetto di sovrapposizione delle due sorgenti, che si trovano ad una distanza relativamente breve, con un allargamento dell area interessata dai valori di maggiore carico, rispetto allo stato attuale, ma entro valori comunque inferiori allo stato monitorato in aree distanti dalle sorgenti antropiche urbane, così come rilevato dalle indagini di ARPAT e come riportato nelle sezioni precedenti. Il rapporto TV/P fra contributo del termovalorizzatore rispetto alle sorgenti puntuali, limitate ad una sola sorgente significativa, risulta indicare una prevalenza degli effetti del termovalorizzatore per valori di concentrazione al suolo, comunque entro valori di carico ambientale ben inferiori rispetto ai valori di fondo registrato presso la stazione di monitoraggio installata da ARPAT per la caratterizzazione dei livelli remoti da sorgenti antropiche urbane della città di Firenze. Il quadro complessivo non sembra determinare confermare un effetto sommatoria di presenza di diossine in diffusione, preoccupante rispetto ai livelli già esistenti in area urbana, essendo i livelli stimati di scarso rilievo rispetto a questi valori.

14 Capitolo 6 Risultati pag. 440 Figura Confronto termovalorizzatore-sorgenti lineari per PTS.

15 Capitolo 6 Risultati pag. 441 I valori medi di concentrazione di PTS dovuti alle sole sorgenti puntuali risultano decisamente superiori su tutta l area rispetto a quelli dovuti alla sola sorgente del termovalorizzatore, per effetto della notevole presenza diffusa di sorgenti aventi fattori di emissione ben superiori. Nel grafico che mostra la somma dei due effetti, gli effetti aggiuntivi dovuti alla presenza del termovalorizzatore risultano quindi essere di scarsa rilevanza. Il rapporto fra contributo del termovalorizzatore rispetto alle sorgenti puntuali (TV/P) risulta praticamente su tutta l area dell ordine di 1/100 e quindi di scarsa importanza, anche se si deve tenere conto della diversa speciazione fisica presa in esame (nel caso del termovalorizzatore l intero campione di polveri sospese emesse rientra nella classificazione di polveri fini o PM10). Complessivamente è possibile evidenziare che il carico ambientale determinato dalla emissione di polveri dal termovalorizzatore appare essere di importanza molto limitata sia in termini assoluti, che rispetto al quadro degli effetti determinati dalle sole sorgenti puntuali significative già esistenti. L analisi dettagliata dell incidenza relativa delle due tipologie di sorgenti (termovalorizzatore di futura ed ipotetica implementazione e sorgenti puntuali significativi già esistenti) nello spazio permette di fare le seguenti valutazioni: I composti per cui il peso del termovalorizzatore appare non trascurabile, rispetto alle sorgenti puntuali più significative già presenti sono cadmio, mercurio e diossine. Per tali tipologie di inquinanti si ha come elemento comune la presenza di una sola sorgente puntuale competitore rispetto al termovalorizzatore, che determina di fatto una prevalenza degli effetti di questo alle distanze maggiori dall impianto, dove di fatto si hanno anche concentrazioni del tutto trascurabili. In aggiunta si deve rilevare come per tutti e due le tipologie di microinquinanti inorganici (Cd e Hg) i livelli di concentrazione sono sempre ben al di sotto dei livelli di salvaguardia della salute umana, mentre per quanto riguarda le diossine i valori presenti come ricadute al suolo risultano sempre inferiori a quanto rilevato in aree ben distanti dall areale urbano fiorentino. Per ciò che riguarda ossidi di azoto e biossido di zolfo si hanno valori delle concentrazioni dovute al termovalorizzatore ed alle altre sorgenti puntuali confrontabili (come impatto al suolo massimo), ma si ha un rapporto fra i due contributi che risulta sempre inferiore a 1/10, scendendo rapidamente a 1/100, allontanandosi dal sito di localizzazione del termovalorizzatore, a riprova di un limitato effetto contributo rispetto alle sorgenti puntuali già esistenti. Il contributo del termovalorizzatore alle concentrazioni in atmosfera di piombo è trascurabile, rispetto alle sorgenti puntuali esistenti e trascurabile in termini assoluti. Relativamente IPA, il rapporto fra contributo del termovalorizzatore rispetto alle sorgenti puntuali risulta praticamente su tutta l area inferiore e dell ordine di 1/100 e quindi di scarsissimo rilievo, otre ad essere trascurabile in termini assoluti. Per quel che riguarda le polveri è stato effettuato un confronto con le PTS, ipotizzando che praticamente tutto il particolato emesso dal termovalorizzatore sia PM 10. Il rapporto fra contributo del termovalorizzatore rispetto alle sorgenti puntuali risulta praticamente su tutta l area inferiore e dell ordine di 1/100 e quindi molto scarso, accanto ad un valore assoluto già evidenziato come molto limitato.

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