Ministero della Difesa

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1 MODULARIO D.MARINA -23 MOD. 39/G Ministero della Difesa DIREZIONE GENERALE DEI LAVORI E DEL DEMANIO U.G.C.T.- 3 Ufficio 2^ sezione Prot. N MD/GGEN/05/300967/08 Roma, 18 agosto 2008 (p.d.c.: Gen. B. COPPOLA tel Col. Mauro TARDIOLI tel ) Allegati: 1 (uno)- Schema atto di collaudo Annessi: 1 (uno)- Illustrazione dello schema di atto di collaudo. OGGETTO: Standardizzazione procedure di collaudo. Schema di atto di collaudo delle opere infrastrutturali dell Amministrazione della Difesa. A : ( ELENCO DEGLI INDIRIZZI IN ALLEGATO A) Seg.: Circ. n. M_D/GGEN/05/20295/21/104/06 del 13 marzo Il collaudo delle opere infrastrutturali costituisce una fase molto sensibile dell intero procedimento, come stanno evidenziando le criticità che caratterizzano alcuni lavori. La consapevolezza che le stesse criticità rappresentano la sintesi di un processo non lineare (i famosi nodi che vengono al pettine), impone di avviare una standardizzazione delle procedure e della documentazione, con l obiettivo di semplificare e rendere coerenti tutte le fasi del procedimento. Con questo spirito è stata elaborata la direttiva annessa che viene diramata a titolo sperimentale. Essa deve trovare immediata applicazione ed è disponibile sul sito internet all indirizzo al link circolari, con l auspicio di ricevere commenti e proposte di integrazione/modifiche. F.to IL DIRETTORE GENERALE ( Gen. C.A. Ivan Felice RESCE )

2 Annesso alla circolare n MD/GGEN/05/./08 in data Ministero della Difesa DIREZIONE GENERALE DEI LAVORI E DEL DEMANIO OGGETTO:Schema di atto di collaudo delle opere infrastrutturali dell Amministrazione della Difesa. 1. La presente direttiva tende a standardizzare lo schema di atto di collaudo che dovrà essere adottato dai collaudatori designati a far data della presente. Lo schema è disponibile sul sito di GENIODIFE all indirizzo normativa e direttive alla voce collaudi nonché sul sisto internet all indirizzo al link circolari e può essere importato in formato word per essere applicato alle singole attività di collaudo. A tal fine si dispone che gli Enti periferici del Genio in indirizzo diano la possibilità agli Ufficiali del Genio in ausiliaria, designati come collaudatori, di poter scaricare dal sito di GENIODIFE lo schema in parola. Lo stesso schema è anche disponibile 2. Qualsiasi variazione si rendesse necessaria apportare allo schema in oggetto, la stessa dovrà essere rappresentata al 3 ufficio/u.g.c.t. con adeguata motivazione che verrà presa in considerazione ed opportunamente valutata per l eventuale emendamento/ aggiornamento. 3. Lo schema dell atto di collaudo è costituito da : a. Certificato di collaudo ( art. 236 del D.P.R. 170/2005); b. Processo verbale di visita ( art. 231 del D.P.R. 170/2005); c. Relazione del collaudatore ( art. 232 del D.P.R. 170/2005); d. Appendici al certificato di collaudo Va da se che i tre suddetti documenti per i casi più complessi e per i collaudi in corso d opera potranno essere compilati in tempi diversi. In ogni caso, per i verbali di visita relativi a più sopralluoghi dovrà essere adottato l apposito schema. In particolare per ognuno dei suddetti schemi si evidenzia quanto di seguito.

3 a. Certificato di collaudo ( art. 236 del D.P.R. 170/2005). E articolato in: - dati generali dell opera da collaudare ( punto1.); - atti amministrativi e relativi importi ( punto 2): vengono riepilogati il quadro economico del contratto di appalto e tutti i successivi atti aggiuntivi con i relativi importi e dati identificativi; - tempo contrattualmente stabilito per l esecuzione dei lavori ( punto 3) e quello effettivo di esecuzione (punto 4): sono riepilogati gli eventi che hanno comportato variazioni nei tempi di esecuzione rispetto a quelli di previsione contrattuale; - estremi della designazione dei collaudatori e delle successive comunicazioni al Responsabile del Procedimento da parte dei collaudatori (art. 228) per l espletamento dell attività (punto 5); - generalità degli intervenuti alla visita ( punto 6): è stato inserito anche il Responsabile del Procedimento che, ancorché non obbligato a presenziare alla visita di collaudo, comunque va invitato da parte del collaudatore; - riepilogo della documentazione tecnica ed amministrativa esaminata incluso l accertamento delle avvenute varianti inventariali nonché la registrazione dei dati sul sistema budget e loro comunicazione all ente utente ed a GENIODIFE ( a quest ultimo, su supporto magnetico contenente anche copia delle certificazioni di legge quali:certificato di collaudo statico, certificazione relativa agli impianti e certificazione antincendio là dove prescritta) a cura del responsabile del Procedimento della fase di esecuzione; viene anche data possibilità al collaudatore di esprimere il proprio giudizio sulle osservazioni/ proposte migliorative formulate dall Ente utente, mediante apposito questionario, a seguito di eventuale uso dell opera conseguente alla sua formale consegna anticipata; - conclusioni : riepilogo contabile con la determinazione del collaudatore circa l importo da corrispondere o da esigere nei confronti dell Impresa; - blocco firme b. Processo verbale di visita ( art. 231 del D.P.R. 170/2005); E articolato in : - dati generali delle opere da collaudare da riportare nel caso di visita non contestuale alla sottoscrizione del verbale di collaudo; - verifiche : riepilogo delle verifiche di ordine amministrativo e tecnico;

4 - esiti degli accertamenti di ordine tecnico ed amministrativo mediante controlli quantitativi e qualitativi degli articoli di lavoro con l indicazione delle eventuali prescrizioni nei confronti dell impresa ( art.234 e 238) la cui ottemperanza deve essere assicurata dal Direttore dei Lavori e confermata dal responsabile del Procedimento, nonché di eventuali ulteriori prescrizioni di ordine tecnico in relazione all utilizzo dell opera di cui, a cura del collaudatore, dovrà essere data opportuna evidenza all Ente utente ed al Comando ad esso sovraordinato ; - gruppo firme. Per la parte del verbale in corso d opera in particolare sono: - richiamati i casi in cui il sopralluogo deve essere svolto (punto1); - evidenziate le verifiche di ordine tecnico, amministrativo e contabile da effettuare nel corso del sopralluogo ( punti 3 e 4.); c. Relazione del collaudatore ( art. 232 del D.P.R. 170/2005). E articolata in : - esecuzione delle riparazioni ordinate ( art.234 e 238): giudizio del collaudatore circa il soddisfacimento delle riparazioni in parola; - raffronto fra dati di progetto e dati di fatto : considerazioni del collaudatore sul modo con cui l Impresa ha osservato le prescrizioni contrattuali e le disposizioni impartite; - considerazioni sull operato dell Impresa; - considerazioni finali: giudizio del collaudatore circa la collaudabilità dell opera sia dal punto di vista amministrativo che tecnico; in relazione a quest ultimo aspetto, il giudizio dovrà riferirsi al pieno soddisfacimento del requisito operativo per cui l opera è stata realizzata e, qualora ciò non fosse, dovranno essere dettagliatamente indicate le prescrizioni di ordine tecnico da adottare per renderla pienamente idonea allo scopo per cui è stata programmata e finanziata; - parere sulle riserve : qualora ciò fosse necessario il collaudatore dovrà produrre la relazione separata e riservata (co. 2, art.232) nella quale dovrà esprimere il proprio chiaro parere sia su quelle avanzate in corso dei lavori, per le quali non è ancora intervenuta una risoluzione definitiva, sia su quelle riferite alle operazioni di collaudo, nonché sulle eventuali penali comminate all Impresa dal Direttore dei Lavori e dal Responsabile del Procedimento; - giudizio complessivo finale sull impresa. d. Appendici al Certificato di collaudo Le appendici al certificato di collaudo riguardano in particolare :

5 - l elenco della documentazione tecnico amministrativa che il Responsabile del Procedimento deve inoltrare al collaudatore (Appendice 1) - l elenco delle certificazioni e prove relative al collaudo statico delle opere che la Direzione lavori deve produrre per il collaudatore o che lo stesso collaudatore ha effettuato in sito (Appendice 2); - l elenco delle certificazioni tecniche dei principali materiali impiegati nei lavori debitamente acquisite dalla Direzione Lavori nel corso degli stessi da esibire al collaudatore (Appendice 3), il quale oltre a riscontrare la loro valenza, riscontrerà anche l esaustività della lista prescrivendo eventualmente l acquisizione di quella mancante; - l elenco delle certificazioni tecniche / omologazioni degli impianti realizzati (Appendice 4) per le quali è valido quanto detto in precedenza per l Appendice 3; - schema del verbale di consegna dell opera all Ente d impiego (Appendice 5); - schema della scheda inventariale digitalizzata ( Appendice 6) da utilizzare da parte del Direttore dei Lavori per gli aggiornamenti inventariali; - le schede del sistema informatico budget su cui risiede la consistenza immobiliare in uso alla Difesa per l aggiornamento dei dati tecnici e delle caratteristiche del compendio immobiliare identificato da apposito codi ce ID ( Appendici 7 e 8). Riguardo alle prescrizioni contenute nel certificato di collaudo relativamente all aggiornamento inventariale si richiama l attenzione dei collaudatori designati a verificarne l ottemperanza con la massima scrupolosità, segnalando formalmente in anticipo, via fax al numero del p.d,c., eventuali manchevolezze. F.to IL DIRETTORE GENERALE ( Gen. C.A. Ivan Felice RESCE )

6 Allegato alla Circolare n MD/GGEN/05/ /08 in data ELENCO INDIRIZZI A: ISPETTORATO DELLE INFRASTRUTTURE DELL E.I. - Comando Infrastrutture NORD PADOVA - Comando Infrastrutture CENTRO FIRENZE - Comando Infrastrutture SUD NAPOLI 1 Reparto Infrastrutture TORINO 3 Reparto Infrastrutture MILANO 5 Reparto Infrastrutture PADOVA 12 Reparto Infrastrutture UDINE 6 Reparto Infrastrutture BOLOGNA 7 Reparto Infrastrutture FIRENZE Sezione Staccata Autonoma PESCARA 8 Reparto Infrastrutture 10 Reparto Infrastrutture NAPOLI 15 Reparto Infrastrutture BARI 11 Reparto Infrastrutture PALERMO 14 Reparto Infrastrutture CAGLIARI Ufficio Autonomo Lavori Sezione del Genio per la Marina Sezione Lavori Genio per la Marina TARANTO LA SPEZIA AUGUSTA ANCONA CAGLIARI 1 Reparto Genio Campale MILANO 2 Reparto Genio CIAMPINO 3 Reparto Genio BARI e, per conoscenza : STATO MAGGIORE DIFESA

7 - IV Reparto SEGRETARIATO GENERALE E D.N.A - I Reparto STATO MAGGIORE ESERCITO - IV Reparto STATO MAGGIORE MARINA - IV Reparto STATO MAGGIORE AERONAUTICA - IV Reparto COMANDO GENERALE DELL ARMA DEI CC COMANDO INTERREGIONALE CARABINIERI Podgora - Ufficio Genio ISPETTORATO DELLE INFRASTRUTTURE DELL ESERCITO COMANDO LOGISTICO DELL A.M. COMANDO 1^ REGIONE AEREA COMANDO 3^ REGIONE AEREA COMMISSARIATO GENERALE ONORANZE AI CADUTI DI GUERRA DIREZIONE GENERALE PER LE ISPEZIONI AMMINISTRATIVE DIPARTIMENTO MARITTIMO ADRIATICO DIPARTIMENTO MARITTIMO ALTO TIRRENO DIPARTIMENTO MARITTIMO IONIO E CANALE D OTRANTO COMANDO MILITARE MARITTIMO AUTONOMO DELLA SICILIA COMANDO MILITARE MARITTIMO AUTONOMO DELLA SARDEGNA COMANDO MILITARE MARITTIMO DELLA CAPITALE SCUOLA DEL GENIO DELL E.I. DIRAMAZIONE INTERNA U.G.C.T. / 1, 2, 3,4 Ufficio I REPARTO II REPARTO III REPARTO IV REPARTO MILANO BARI ANCONA LA SPEZIA TARANTO MESSINA CAGLIARI