1. Come prevenire l esaurimento fisico di chi assiste. 2. Posizioni e movimenti per sollevare il paziente non autosufficiente. 3. L insonnia. 4.

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5 1. Come prevenire l esaurimento fisico di chi assiste. 2. Posizioni e movimenti per sollevare il paziente non autosufficiente. 3. L insonnia. 4. L esaurimento psichico ed emotivo: modalità per la prevenzione e controllo dello stress.

6 1. Rifacimento di un letto occupato. 2. Posture e posizioni. 3. Prevenzione delle lesioni da decubito. 4. Deambulazione assistita o con l aiuto di strumenti. 5. Uso della carrozzina. 6. Modalità di vestizione/svestizione e pulizia di una persona non autosufficiente. 7. Strumenti e modalità per gestire l incontinenza. 8. Assistenza in situazioni particolari: catetere vescicale, stomia intestinale, medicazioni, tracheostomia.

7 1. Aiuto alla persona con deficit motori oppure con disorientamento spazio-temporale. 2. Ausili per favorire l alimentazione autonoma. 3. Suggerimenti dietetici per le difficoltà di masticazione e di deglutizione. 4. Igiene cavo orale. 5. Gestione del sondino naso gastrico e della sonda gastrica percutanea.

8 Interventi ambientali per promuovere l orientamento. Tutela della sicurezza dell individuo. Consigli per il mantenimento delle abilità cognitive, mnemoniche e di orientamento spazio-tempo. I servizi offerti alle famiglie con pazienti non autosufficienti.

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10 L essere caregiver è comparabile ad un lavoro vero e proprio e le ore dedicate aumentano al peggioramento delle condizioni del malato, diventando un occupazione a tempo pieno.

11 Lo stress che il caregiver sperimenta nell'assistenza può incidere sulla salute

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20 1- conoscere la malattia e le sue manifestazioni facilita il cargiver a prendersi cura del malato. 2- Prendersi cura di s rendersi cura di sé, del proprio mondo fisico, psicologico, sociale e spirituale.

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26 IL BURNOUT del CAREGIVER

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29 Formazione del care-giver

30 Cenni di Anatomia e Fisiologia del Rachide Una unità funzionale del rachide è costituita da In particolare il disco intervertebrale è costituito di due parti nucleo polposo anello fibroso

31 Biomeccanica del Rachide: il carico discale In condizione di equilibrio quindi: - sia il peso di tutto ciò che sta sopra - sia la contrazione dei muscoli necessaria a bilanciare la tendenza alla flessione in avanti del corpo si scaricano sul fulcro, sul disco vertebrale che verrà schiacciato da una forza compressiva che è data dalla somma delle due forze che si equilibrano

32 Esempi di leve applicate al corpo umano sollevamento corretto: Sul disco gravano 250 Kg. sollevamento scorretto: Sul disco gravano 350 Kg.

33 Esempi di leve applicate al corpo umano sollevamento simmetrico: Sul disco gravano 70 kg. sollevamento asimmetrico: Sul disco gravano 210 kg

34 Biomeccanica del Rachide: il carico discale

35 Biomeccanica del Rachide: il carico discale

36 Biomeccanica del Rachide: il carico discale Più ci si flette in avanti, più il baricentro del corpo si sposta lontano dal fulcro. Maggiore sarà quindi la contrazione dei muscoli erettori spinali per bilanciare la tendenza del tronco a cadere in avanti. Maggiore sarà quindi il carico sul disco.! Più ci si flette in avanti e più aumenta il carico sul disco intervertebrale

37 Biomeccanica del Rachide: il carico discale Se gli arti superiori sostengono un peso, aumenta il carico di tutto ciò che sta al di sopra del disco e il suo baricentro si sposta più lontano dal rachide quanto più pesante è il peso sostenuto. Maggiore sarà quindi la contrazione dei muscoli erettori spinali per bilanciare la tendenza del tronco a cadere in avanti. Di conseguenza sarà maggiore quindi anche il carico sul disco.! Se si sostiene un peso, aumenta il carico sul disco intervertebrale

38 Biomeccanica del Rachide: il carico discale Quando gli arti superiori sostengono un peso posto lontano dal corpo, i due problemi precedenti si sommano, aumentando il peso di tutto ciò che sta al disopra del disco e la sua lontananza dal rachide. Decisamente grande sarà quindi la contrazione dei muscoli erettori spinali per bilanciare la forte tendenza del tronco a cadere in avanti. Di conseguenza sarà decisamente grande anche il carico sul disco.! Se si sostiene un peso posto lontano dal corpo, aumenta decisamente il carico sul disco intervertebrale

39 Biomeccanica del Rachide: il carico discale migrazione di acqua nel nucleo! Anche carichi di bassa intensità ma frequenti possono danneggiare il disco intervertebrale perché non gli consentono di recuperare il suo normale contenuto di acqua

40 Condizioni di equilibrio Altra funzione della muscolatura del rachide è rispondere alle sollecitazioni e garantire l equilibrio del corpo durante le diverse attività. Base d appoggio: la superficie delimitata (in genere un poligono) da tutti i punti in cui il corpo poggia sul piano. Linea di gravità (cioè la linea verticale lungo cui agisce la forza di gravità e che viene prolungata dal centro di gravità/baricentro fino alla base d appoggio R R R

41 Condizioni di equilibrio La stabilità del corpo dell operatore dipende quindi dalla posizione relativa tra linea di gravità e base d appoggio. In particolare si danno alcune indicazioni: 1. PIEGARE LE GINOCCHIA! quanto più il baricentro è basso, tanto più il corpo dell operatore è stabile

42 Condizioni di equilibrio La stabilità del corpo dell operatore dipende quindi dalla posizione relativa tra linea di gravità e base d appoggio. In particolare si danno alcune indicazioni: 2. ALLARGARE I PIEDI! quanto più la base d appoggio è ampia, tanto più il corpo dell operatore è stabile 3. DIREZIONARE LE BASE D APPOGGIO NELLA DIREZIONE DEL MOVIMENTO DA COMPIERE!

43 L attrito ATTRITO RADENTE è una forza tangenziale che si oppone alla messa in moto e al mantenimento del moto di un corpo che striscia su di un altro L attrito dipende da: - qualità delle superfici a contatto (coefficiente d attrito ) - la forza con cui sono mantenute a contatto (forza compressiva perpendicolare alle superfici di contatto. in genere il peso del corpo N) L attrito non dipende da: - estensione delle superfici a contatto Per ridurre l attrito è necessario: - modificare la natura delle superfici di contatto teli ad alto scorrimento - ridurre la forza che mantiene a contatto le superfici, cioè il peso del corpo, sollevandolo il sollevamento aumenta il carico discale!

44 Suggerimenti per le manovre più frequenti Rotolamento in avvicinamento Rotolamento in allontanamento Spostamento verso la testiera del letto parzialmente collaborante - una persona non collaborante - due persone Discesa dal letto su carrozzina o poltrona Rimessa a letto da carrozzina o poltrona

45 Ausili minori CINTURA ERGONOMICA

46 Ausili minori TELINI AD ALTO SCORRIMENTO

47 Diversi tipi di ausili e sicurezza nella deambulazione BASTONI e TRIPODI DEAMBULATORI

48 Diversi tipi di ausili e sicurezza nella deambulazione TRIANGOLO o STAFFA SPONDINE

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