RELAZIONE IMPIANTI MECCANICI

Transcript

1 MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta SALERNO Paestum: un nuovo modello di gestione e fruizione dei beni culturali. Progetto esecutivo dei lavori e delle forniture per la ristrutturazione, l'ammodernamento e la riqualificazione generale del Museo Archeologico Nazionale di Paestum (Sa). POR Campania FESR Asse 1- Obiettivo Operativo 1.9 Azione a) RELAZIONE IMPIANTI MECCANICI N Redazione: Il Responsabile dell'u.t. Arch. Raffaele D'Andria IL SOPRINTENDENTE Dott.ssa Adele Campanelli

2 1. Impianto termico 1.1 Generalità L'oggetto della presente relazione illustra le soluzioni progettuali previste per l impiantistica meccanica a di un edificio adibito a museo archeologico di Paestum sito nel comune di Paestum (SA). L'impianto è stato progettato in aderenza alle esigenze di: - controllo termoigrometrico ed energetico per tutto l'arco dell'anno; - significative portate di aria esterna di ricambio negli ambienti; - massima sezionabilità degli impianti; - ottimizzazione energetica degli impianti e dei consumi. Per soddisfare tali esigenze è stata prevista la tipologia impiantistica ritenuta più idonea in relazione alla destinazione d uso degli ambienti; tali tipologie, accanto alle condizioni termoigrometriche, sono riportate di seguito. 1.2 Riferimenti normativi Norme UNI: specifiche tecniche applicabili; Norme ASHRAE per la valutazione dei carichi termici; norme per il contenimento del consumo energetico per usi termici negli edifici di cui al Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n.192 coordinato con il Decreto Legislativo 29 dicembre 2006, n.311; Decreti regionali DM N.37 sulla sicurezza degli impianti Disposizioni vigenti sulla prevenzione infortuni D.L. 626/94 aggiornata D. LGS 81/08 1 di 13

3 Regolamenti e prescrizioni comunali; Disposizioni del locale Comando dei Vigili del Fuoco; Norme specifiche di prevenzione degli incendi e degli infortuni con particolare riferimento agli impianti ed ai materiali. Norme ISPESL; specifiche tecniche applicabili. Prescrizioni relative all art.46, comma 3, del D.L. n 277/91 e D.P.C.M, 14/11/97 sulle caratteristiche delle apparecchiature ed impianti inerenti i livelli di rumore emessi e la determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. 1.3 Condizioni di progetto Il D.P.R. n.412 del fissa per Paestum 1422 GG Zona climatica "D" Condizioni termoigrometriche esterne ESTATE INVERNO T ( C) U.R.% T ( C) U.R.% 32, ,0 2 di 13

4 1.3.2 Temperatura dei fluidi termovettori - temperatura aria REGIME ESTIVO ( C) REGIME INVERNALE ( C) Tm Tm = Tr = Tr = Velocità dei fluidi termovettori - Velocità dell'aria nelle canalizzazioni: -- canali principali 4,5-5,0 m/s -- canali secondari 2,5-3,5 m/s - Apparecchiature di diffusione: -- presa aria esterna 2,5 m/s -- bocchette di mandata 1,5-2,5 m/s -- bocchette di estrazione 1,5-2,5 m/s -- diffusore con effetto induttivo nel collo 2,5-4,0 m/s - Apparecchiature di scambio termico: -- batterie di riscaldamento 2,5 3,0 m/s -- batterie di raffreddamento 1,8 2,5 m/s 1.4 Impianti di climatizzazione con ventilconvettori ad espansione diretta ed aria primaria Per gli ulteriori ambienti sono stati previsti impianti di climatizzazione estate/inverno del tipo a ventilconvettori ad espansione diretta ed aria primaria. 3 di 13

5 Tale scelta consente il controllo termoigrometrico in ogni singolo ambiente per tutto l'arco dell'anno. Per le esigenze di ricambio sono state utilizzate portate d'aria esterna in accordo alla UNI Tali portate consentono il controllo della purezza dell'aria negli ambienti, ed il controllo dell'u.r. Il rinnovo dell aria sarà affidato a recuperatori di calore a flussi incrociati. Per ogni ambiente sono previsti uno o più ventilconvettori a secondo dell'esigenza. I ventilconvettori sono prevalentemente di a cassetta quadrangolare od a parete Ogni ventilconvettore sarà dotato di scarico di condensa con rete realizzata in tubazioni PVC. La condensa sarà convogliata alla più vicina pluviale o scarico di servizi con opportuno sifone. Tutte le tubazioni saranno coibentate in materiale sintetico e cellule chiuse con barriera al vapore a norma L. 10/91 negli spessori dell allegato B del Dpr 412/93. L'estrazione dei servizi igienici comuni sarà realizzata mediante estrattori dotati di regolatore di velocità oppure mediante i recuparatori di calore. Le canalizzazioni di espulsione saranno in lamiera di acciaio zincato ed i terminali di estrazione saranno composti da valvole di ventilazione o griglie. 4 di 13

6 2. Impianti idrico-sanitari e di scarico 2.1 Generalità Gli interventi relativi agli impianti saranno i seguenti: impianto idro-sanitario: realizzazione reti di distribuzione e sottocentrale idrica fornitura e posa degli apparecchi igienico - sanitari e relativa rubinetteria Riferimenti normativi UNI 7125 Saracinesche flangiate per condotte d acqua. Condizioni tecniche di fornitura UNI 8199 Acustica - Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione UNI 8863 Tubi senza saldatura e saldati, di acciaio non legato, filettabili UNI 9182 Edilizia. Impianti di alimentazione e distribuzione d acqua fredda e calda. Criteri di progettazione, collaudo e gestione UNI EN Sistemi di scarico funzionanti a gravità all interno degli edifici UNI Sistemi di tubazioni di materia plastica per la distribuzione dell acqua Polietilene (PE) Norme UNI Apparecchi sanitari Norme UNI Rubinetti e scarichi Norme UNI Contatori d acqua Norme UNI Apparecchi per la produzione di acqua calda Norme UNI Tubi metallici e plastici Norme UNI Valvolame Norme UNI Pompe Norme UNI Trattamenti dell acqua Norme UNI Rumore D.P.R. 164/56 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle 5 di 13

7 costruzioni. D.P.R. 303/56 Norme per l'igiene del lavoro. Legge 46/90 Norme per la sicurezza degli impianti. D.P.R. 447/91 Decreto di attuazione della legge 46/90. D.L. 626/94 Norme per il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro. Criteri di calcolo A) IMPIANTO IDRICO SANITARIO Secondo la norma UNI Capitolo 10 Le reti di distribuzione Paragrafo 10.3 Dimensionamento delle reti di acqua fredda e calda Paragrafo 10.4 Dimensionamento delle reti di ricircolo B) IMPIANTI DI SCARICO ACQUE USATE Secondo le norme UNI EN Impianto idrico-sanitario Condizioni di riferimento Richieste utenze finali Gli impianti sono stati progettati in aderenza alle esigenze delle apparecchiature stabilite dalla UNI 9182, Appendice E Portate nominali e pressioni dei rubinetti di erogazione per apparecchi sanitari ed altri impieghi: Apparecchio Portata (l/s) Pressione minima (kpa) Lavabi Vasi a cassetta Vasi con passo rapido Doccia di 13

8 Lavello Orinatoio comandato idratino ½ Idratino ¾ Le unità di carico corrispondenti alle apparecchiature sono indicate nell Appendice F della succitata norma e corrispondono, per le utenze collettive, ai valori in tabella: Unità di carico (utenze collettive) Apparecchio Totale acqua Acqua fredda Acqua calda calda + fredda Lavabi Vasi a cassetta Vasi con passo rapido Doccia Lavello Orinatoio comandato idratino ½ Idratino ¾ Per le combinazioni di apparecchi, la norma, all appendice F, individua i casi di nostro interesse; in particolare, il dimensionamento è stato effettuato sulla base delle seguenti combinazioni: Bagno Tipo A: Vaso + Lavabo Unità di carico (utenze collettive) Tipologia Totale acqua Acqua fredda Acqua calda calda + fredda Bagno tipo A Per quanto riguarda l acqua calda sono stati adoperati i seguenti fabbisogni per ciascun utilizzo degli apparecchi: 7 di 13

9 Apparecchio Litri Lavabo da 10 a 12 Doccia da 50 a 60 Vasca da 100 a 120 Requisiti acustici dei componenti Tutte le parti sono state scelte in modo da non determinare negli ambienti in cui non siano presenti le apparecchiature dell impianto idrico sanitario o comunque apparecchiature tecniche, livelli sonori superiori ai valori seguenti: Livello del Livello sonoro corretto rumore massimo ammissibile di fondo db(a) db(a) Il rumore sarà misurato nelle posizioni di maggior utilizzo del locale, ad almeno 1 metro dalle pareti e ad 1.20 metri dal pavimento. Dimensionamento dell impianto Le apparecchiature dell impianto idrico sanitario, ad esclusione degli apparecchi utilizzatori finali, saranno poste, in un apposito locale denominato centrale idrica. Il dimensionamento è stato effettuato sulla base delle seguenti utenze: 8 di 13

10 Acqua Fredda Utenza N UC unitarie UC totali Bagno Tipo A Vaso Lavabo Doccia Totale Acqua Calda Utenza N UC unitarie UC totali Bagno Tipo A Vaso Lavabo Doccia Totale 73.5 Riassumendo, in base a quanto stabilito dalla UNI 9182, si ha: Descrizione dell intervento Dalla rete cittadina sarà derivata la rete di alimentazione dell impianto interno. 9 di 13

11 L impianto interno permette di produrre acqua calda sanitaria alla temperatura di 60 C, in modo da consentire la distruzione della legionella, mentre l erogazione alle utenze avverrà a 45 C mediante l utilizzo di valvola miscelatrice. Le reti di distribuzione dalla centrale idrica fino alle valvole di intercettazione poste all interno dei servizi saranno costituite da tubazioni di acciaio zincato UNI EN (serie media). Le reti di distribuzione dell'acqua calda saranno provviste, ovunque necessario, di giunti di dilatazione e saranno coibentate con guaine in materiale sintetico a cellule chiuse con spessore nominale in accordo alla legge 10/91 e comunque non inferiore a 20 mm; la rete di distribuzione dell acqua fredda sarà coibentata con analogo materiale, dello spessore nominale, però, di 9mm. L intera rete sarà provvista di valvole di intercettazione del tipo a sfera poste sulle diramazioni principali, in modo da sezionare per parti l impianto. Nell ambito dei servizi igienici, dalle valvole principali saranno derivate le linee di alimentazione di ogni punto d utilizzazione composte da tubazioni in PE-X. 2.3 Impianto di scarico acque nere Lo scarico delle acque nere avverrà nella rete cittadina. La rete di scarico per le acque nere, dagli apparecchi e fino al recapito, sarà realizzata mediante tubazioni in pvc. La rete sarà costituita essenzialmente da colonne in PVC. Le colonne fecali saranno sifonate alla base e sarà predisposto un elemento di ispezione a ridosso del sifone. Ulteriori sifoni con ispezione saranno posti prima dell innesto dei collettori interni con i collettori interrati esterni. L impianto è stato progettato in aderenza alle disposizioni della norma UNI EN ; in particolare, è stata adottata la tipologia definita al punto 4.2 della suddetta norma Sistema I - sistema di scarico con colonna di scarico unica e diramazioni di scarico riempite parzialmente. Con tale tipologia, gli apparecchi sanitari sono connessi a diramazioni di scarico riempite parzialmente e dimensionate per un grado di riempimento pari a 0,5 e sono connesse ad un unica colonna di scarico. Le unità di scarico considerate saranno, per ciascuna tipologia di apparecchio, le seguenti: 10 di 13

12 Apparecchio Sistema I DU (l/s) Lavabi 0.5 Vasi a cassetta 2.5 Doccia 0.6 Lavello 0.8 La portata totale delle acque reflue è data da: Q WW =K. [ (DU) 0.5 ], dove: - Q WW portata acque reflue (l/s) - K coefficiente di frequenza - DU sommatoria delle unità di scarico. Il coefficiente di frequenza adoperato è pari a 0,7, come previsto dalla norma UNI EN nel prospetto 3 al punto Si individuano le seguenti tipologie di apparecchi sanitari: Unità di scarico Utenza N DU (l/s) unitarie DU (l/s) totali Bagno Tipo A Vaso Lavabo Doccia Totale 50.7 Con tali utenze, il valore di portata da smaltire è pari a: Q WW =K. [ (DU) 0.5 ]= 0.7. [ (50.7) 0.5 ]=4.98 l/s. Dimensionamento colonne fecali e dei collettori 11 di 13

13 Le colonne fecali sono dimensionate in base alle portate delle acque di scarico contemporanee, come riportato nel prospetto seguente (prospetto 12 della UNI EN ). Colonna di scarico e sfiato Ventilazione secondaria Sistemi I, II, III, IV Q max (l/s) DN DN Braga a squadra Braga ad angolo ,7 0, ,0 2,6 80 * 50 2,6 3, ,5 4,6 100 * 50 5,6 7, ,6 10, ,4 18, ,0 27,3 * Dimensione minima quando i WC sono raccordati secondo il sistema III. ** Dimensione minima quando i WC sono raccordati secondo i sistemi I, III, IV. I collettori sono dimensionati in base alle portate delle acque di scarico contemporanee, secondo quanto riportato nel seguente prospetto (Prospetto B.1 della UNI EN ) 12 di 13

14 Capacità dei collettori di scarico con grado di riempimento del 50% (h/d=0,5) Pendenza DN 100 DN 125 DN 150 DN 200 DN 225 DN 250 DN 300 i Qmax v Qmax v Qmax v Qmax v Qmax v Qmax v Qmax v cm/m l/s m/s l/s m/s l/s m/s l/s m/s l/s m/s l/s m/s l/s m/s 0,50 1,8 0,5 2,8 0,5 5,4 0,6 10,0 0,8 15,9 0,8 18,9 0,9 34,1 1,0 1,00 2,5 0,7 4,1 0,8 7,7 0,9 14,2 1,1 22,5 1,2 26,9 1,2 48,3 1,4 1,50 3,1 0,8 5,0 1,0 9,4 1,1 17,4 1,3 27,6 1,5 32,9 1,5 59,2 1,8 2,00 3,5 1,0 5,7 1,1 10,9 1,3 20,1 1,5 31,9 1,7 38,1 1,8 68,4 2,0 2,50 4,0 1,1 6,4 1,2 12,2 1,5 22,5 1,7 35,7 1,9 42,6 2,0 76,6 2,3 3,00 4,4 1,2 7,1 1,4 13,3 1,6 24,7 1,9 38,2 2,1 46,7 2,2 83,9 2,5 3,50 4,7 1,3 7,6 1,5 14,4 1,7 26,6 2,0 42,3 2,2 50,4 2,3 90,7 2,7 4,00 5,0 1,4,82 1,6 15,4 1,8 28,5 2,1 45,2 2,4 53,9 2,5 96,9 2,9 4,50 5,3 1,5 8,7 1,7 16,3 2,0 30,2 2,3 48,0 2,5 57,2 2,7 102,8 3,1 5,00 5,6 1,6 9,1 1,8 17,2 2,1 31,9 2,4 50,6 2,7 60,3 2,8 108,4 3,2 13 di 13