INDICE 2. UBICAZIONE E INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO INDAGINI GEOGNOSTICHE Prova penetrometrica statica - CPT...5
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- Leonardo Ambrogio Locatelli
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2 INDICE 1. PREMESSA UBICAZIONE E INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO INDAGINI GEOGNOSTICHE Prova penetrometrica statica - CPT Sondaggi geognostici LITOSTRATIGRAFIA CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA CARTOGRAFIA GEOLOGICA E GEOTEMATICA CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE...9 ALLEGATI: - Ubicazione area. - n 6 Elaborati cartografia tematica (Carta geologica, geomorfologica, idrogeologica, litotecnica, amplificazione dinamica locale, pericolosità geologica) - Ubicazione sondaggi e prova penetrometrica. - N.4 Stratigrafie. - Certificati prova penetrometrica. - Verifica di stabilità. 2
3 RELAZIONE GEOLOGICA RELATIVA ALLA VARIANTE URBANISTICA AL PRG DI OSIMO DI VIA PIGNOCCO 1. PREMESSA La presente relazione è stata redatta dal Dott. Geol. Maurizio Piccini, su richiesta dei Sig. Giampieri Sergio, Serpilli M. Rita, Picchio Mario, Serpilli Gabriella, Leonardi Daniela, Leonardi Marzia e Leonardi Sandro a corredo della proposta di variante urbanistica prodotta dai suddetti committenti al fine di modificare la categoria urbanistica dei terreni di loro proprietà e siti nel Comune di Osimo. Infatti la proposta di variante al PRG consiste nell'inserimento delle aree in esame in zone edificabili mentre attualmente tali terreni, sono adibiti ad uso agricolo nel PRG di Osimo e ad uso agricolo a tutela orientata nel PPAR. Lo studio geologico ha lo scopo di valutare la compatibilità geologica e geomorfologica dell area interessata al fine di escludere la presenza di fenomeni geomorfologici, idrogeologici e sismici che possano minare la stabilità dell'area ed individuare eventuali prescrizioni e/o accorgimenti da considerare al momento della realizzazione delle opere in progetto. Lo studio geologico-geomorfologico e litotecnico è stato articolato attraverso le seguenti fasi: a) Rilevamento geologico-geomorfologico del sito ed acquisizione dei dati esistenti tra cui n 4 sondaggi geognostici (S1, S2, S3 e S4) ed una prova penetrometrica statica (P1). d) Realizzazione della cartografia geologica e geotematica dell'area (scala 1:2000). e) Verifica di stabilità del versante. 3
4 2. UBICAZIONE E INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO Il sito in oggetto è ubicato nel territorio comunale di Osimo, in Via Pignocco, e ricade nella sezione Osimo a scala 1:10.000, che fa parte del quadrante SW del Foglio 293 Osimo alla scala 1: L area di studio è posta sul versante nord orientale della dorsale morfologica, orientata circa ovest-est, su cui poggia la città di Osimo. Sul versante opposto della valle è presente la strada statale n. 361 Settempedana che collega Osimo con Ancona. La morfologia dell'area in esame è di tipo collinare con rilievi dolci e pendenze massime che generalmente non superano i Solamente ne in una ristretta fascia orientata parallelamente al versante e localizzata nella sua parta più alta e fuori dall'area considerata, si osserva una pendenza maggiore del 30%. Il substrato è costituito dai depositi della porzione superiore del ciclo sedimentario plio-pleistocenico marchigiano. Questo è costituito da una successione prevalentemente limoso-argillosa con rare intercalazioni di orizzonti pelitico-arenacei o arenacei-pelitici (alternanze di strati argillosi e sabbiosi con rapporto sabbia/argilla da minore a maggiore di uno). La chiusura della sedimentazione è data dalle sabbie regressive di ambiente litorale affioranti nel centro storico di Osimo. L'assetto strutturale è dato da un estesa monoclinale blandamente immergente a ENE. Non sono state evidenziate discontinuità tettoniche che possano interessare l'area studiata. Successivamente movimenti tettonici sollevano la successione marina fino a farla emergere. L emersione pone i sedimenti marini sotto l azione erosiva subaerea che modella il paesaggio articolandolo in valli e rilievi fino ad arrivare all attuale assetto morfologico che è spesso condizionato sia dalla litologia che dall assetto strutturale. Il substrato pleistocenico è generalmente coperto, lungo i versanti e nelle vallecole di 4
5 limitata estensione, da una coltre di depositi eluvio-colluviali originati dal disfacimento e dal trasporto dei detriti originatisi dalla degradazione del substrato stesso. Indagini di superficie, condotte in un intorno significativo dell'area esaminata, hanno evidenziato la presenza di blandi fenomeni di instabilità gravitativa generalmente quiescenti e posti nella porzione inferiore del versante. Tali fenomeni, comunque esterni all'area in esame, sono riferibili ad un'area di versante in dissesto identificata nella cartografia del PAI della Regione Marche (TAV_RI_38a) dal codice F e caratterizzata da grado di rischio R2 e grado di pericolosità P2. Inoltre non sono stati individuati significativi fenomeni di erosione dovuti all azione delle acque superficiali (incanalate e non). Pertanto l area può considerarsi attualmente stabile da tutti i punti di vista. 3. INDAGINI GEOGNOSTICHE Per la ricostruzione della stratigrafia dei terreni presenti nel sito oggetto di studio sono stati utilizzati n 4 sondaggi geognostici con trivella a rotazione tipo Trivelsonda effettuati dallo scrivente per un altro studio; 2 sondaggi, S1e S4, ricadono nell'area mentre qualche fuori dai limite della stessa sono localizzati altri 2 sondaggi, S3 e S4. Nel medesimo studio ci si era avvalsi di n 1 prova penetrometrica statica per una valutazione complessiva delle caratteristiche geotecniche del sottosuolo. 3.1 Prova penetrometrica statica - CPT La prova penetrometrica statica è stata eseguita con un penetrometro PAGANI 63/100 con punta meccanica tipo Begemann. Tale indagine permette una ricostruzione dettagliata delle caratteristiche tecniche del 5
6 sottosuolo poiché registra, ogni 20 cm, la resistenza all avanzamento della punta dello strumento (qc) e del manicotto laterale (fs). La prova penetrometrica statica, denominata P1 è stata spinta sino alla profondità di 9,80 m. 3.2 Sondaggi geognostici Come accennato precedentemente, i sondaggi sono stati eseguiti con trivella a rotazione a secco tipo Trivelsonda. Tale sistema consente una ricostruzione piuttosto fedele della stratigrafia del sottosuolo, mediante un'analisi visiva quasi continua delle caratteristiche fisiche e litologiche dei terreni attraversati. I sondaggi S1, S2 ed S4 sono stati spinti fino alla profondità di 10,0 m dal p.c., mentre il sondaggio S3 è stato spinto sino alla profondità di 8 m. In quest ultimo sondaggio a circa 6,2 m dal piano campagna sono state individuate venute di acqua che hanno imbevuto i terreni per circa 1 m, tanto che, per avanzare, la trivella ha proseguito la perforazione con il sistema a distruzione di nucleo. L'ubicazione sia delle prove penetrometriche sia dei sondaggi è riportata nella planimetria allegata fuori testo. 4. LITOSTRATIGRAFIA I dati ottenuti dai sondaggi, in associazione con informazioni bibliografiche, desunte da studi in aree limitrofe, hanno permesso di ricostruire la successione litostratigrafica che risulta la seguente: TERRENO VEGETALE: è presente sino a profondità variabili da circa 0,5 m in S1 a circa 1,2 m in S3. In S4 esso è presente sino a circa 2,6 m dal p.c. ma una buona parte sembra essere riportato antropicamente. Tale litotipo è rappresentato da limi, limi-argillosi di colore bruno con rari frammenti litoidi sparsi di varia natura. 6
7 DEPOSITI ELUVIO-COLLUVIALI: rappresentano il disfacimento del substrato pleistocenico e sono costituiti da limi-argillosi e limi di colore nocciola e grigio azzurri. Tali depositi sono stati individuati dalla base del terreno vegetale sino a profondità comprese tra 6,5 m (S4); 7,50 m (S1). LIMI ARGILLOSI: costituiscono il substrato pleistocenico e sono costituiti da un alternanza di strati limoso-argillosi e argillosi, in strati medi e spessi di colore variabile dal grigio-azzurro al bluastro. Tale litotipo risulta leggermente alterato nella sua parte più superficiale per uno spessore massimo di circa 2,5 m in S4. 5. CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA Il sottosuolo dell area è caratterizzato, dal punto di vista geotecnico, da terreni essenzialmente coesivi quali limi, limi-argillosi e argille limose. In linea generale i campi di variabilità dei parametri geotecnici principali sono i seguenti: Depositi eluvio-colluviali γ = 1,8-2,0 g/cm 3 (Peso di volume) c u = 0,7 1,5 Kg/cm 2 (Coesione) E ed = Kg/cm 2 (Modulo edometrico) Limi argillosi γ = 1,9-2,1 g/cm 3 (Peso di volume) c u = 1,0 2,0 Kg/cm 2 (Coesione) E ed = Kg/cm 2 (Modulo edometrico) Comunque tali parametri sono da considerarsi rappresentativi soltanto in linea di massima delle caratteristiche dei terreni. Una più dettagliata valutazione di questi 7
8 dovrà esser fatta propedeuticamente all esecuzione delle singole opere. 6. CARTOGRAFIA GEOLOGICA E GEOTEMATICA In ottemperanza alla normativa vigente sono state realizzate delle carte geotematiche eseguite in conformità con le indicazioni contenute nel Manuale per il rilevamento e l'identificazione delle zone suscettibili di amplificazioni o instabilità dinamiche locali adottato per le indagini urgenti di microzonazione sismica eseguite dalla Regione Marche e dalla Regione Umbria successivamente alla sequenza sismica del Si è prodotto una cartografia originale e non quella del PRG di Osimo in quanto il rilevamento è stato condotto ad una scala più grande (1:2000) ed inoltre è stato integrato da indagini dirette (sondaggi e penetrometrie) eseguite dallo scrivente nell'area in esame. Ad esempio tali indagini hanno rilevato la presenza di spessori non trascurabili di coltre eluvio-colluviale, pertanto già solo per questo fatto non poteva essere adottata la cartografia ufficiale che considerava la zona con substrato subaffiorante. Inoltre nella cartografia originale del PAI (approvato con deliberazione del Consiglio Regionale n. 116 del 21/01/2004) una parte dell area, in particolare la proprietà del Sig. Giampieri Sergio, era inserita in un area di versante in dissesto; la frana, identificata dal codice F , era posta nella TAV_RI_38a ed era caratterizzata da grado di rischio R3 e grado di pericolosità P3. In seguito, su istanza del proprietario, è stata effettuata una riperimetrazione del fenomeno franoso approvata con decreto del segretario generale dell Autorità di Bacino della Regione Marche n. 19/SAB del 21/06/2005 e pubblicato sul B.U.R. Marche n. 46 del 15/07/
9 Pertanto in seguito alla suddetta riperimetrazione e alla esecuzione delle prove geognostiche e al calcolo di stabilità eseguito nel presente lavoro, si possono attualmente escludere la presenza di aree potenzialmente franose all'interno della zona di interesse. La cartografia geotematica riportata in allegato fuori testo, comprende i seguenti elaborati: 1) Carta geologica. 2) Carta geomorfologica. 3) Carta idrogeologica. 4) Carta litotecnica. 5) Carta delle zone suscettibili di amplificazione o instabilità dinamica locale. 6) Carta di sintesi della pericolosità geologica. Dall'esame delle cartografie prodotte si evince l'assenza di potenziali pericolosità idrogeologiche, geotecniche e sismiche che indichino la non idoneità del luogo al tipo di intervento previsto. 8. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Dallo studio di fattibilità geologica svolto nell area non è emerso nessun vincolo alla vocazione di edificabilità della stessa, in quanto, come suddetto, l area non è interessata da fenomeni geomorfologici che possano minarne la sicurezza; inoltre i terreni presenti nel sottosuolo mostrano discrete caratteristiche geotecniche che li rendono adatti a costituire terreno di fondazione. Il calcolo della stabilità del versante, vedi allegati fuori testo, è stato eseguito con il metodo di Morgenstern-Price in condizioni non drenate; per le condizioni sismiche, 9
10 essendo ancora in fase transitoria l'applicazione del Testo Unico per l'edilizia, si è fatto riferimento ai decreti del Ministro dei Lavori Pubblici 20 novembre 1987, 3 dicembre 1987, 11 marzo 1988, 4 maggio 1990, 9 gennaio 1996 e 16 gennaio 1996 ancora vigenti, nei quali il territorio del Comune di Osimo è stato classificato come zona sismica di 2 categoria, con grado di sismicità S=9, pertanto il coefficiente di intensità sismica (C), da adottare è C= 0,07. Il I parametri geotecnici utilizzati derivano dall'interpretazione dei dati ottenuti dall'elaborazione prove penetrometriche. Le verifiche di stabilità eseguite hanno evidenziato una generalizzata situazione di stabilità denotando un valore minimo del coefficiente di sicurezza Fs=1,63 che è maggiore di quello consentito dalle normative vigenti (Fs=1,3). In fase esecutiva, data la pendenza dei luoghi e la presenza di una spessa coltre eluvio-colluviale, si consiglia di eseguire sbancamenti di altezza limitata e di tramite sorreggere il fronte di scavo tramite opere di sostegno eseguite con le tecniche di ingegneria naturalistica per ridurre al minimo gli impatti visivi dell'opera in progetto. In alternativa, qualora in base a particolari esigenze progettuali si dovessero prevedere sbancamenti di una certa consistenza questi dovranno essere preceduti dall esecuzione di opere di sostegno (es. palificata). Comunque anche queste eventuali opere di sostegno propedeutiche dovranno essere poi mascherate da interventi che ne mitighino l'impatto visivo (riporto di terreno con successivo inerbimento...) Si dovrà provvedere inoltre ad una adeguata regimazione delle acque meteoriche superficiali di ruscellamento provenienti da monte sia a protezione delle future abitazioni che delle strade di progetto. Inoltre si dovranno adottare adeguate opere di impermeabilizzazione e di drenaggio, per l allontanamento delle acque a tergo delle 10
11 opere di sostegno e/o dei muri interrati al fine della diminuzione delle spinte dei terreni sugli stessi. Nel rispetto delle condizioni suddette si esprime parere geologico favorevole alla realizzazione dell opera. Osimo, 14/04/2009 Il Geologo Dott. Maurizio Piccini 11
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