RESOCONTO DELL ATTIVITÀ ITÀ DEI COMITATI CONSULTIVI MISTI
|
|
- Tommasina Serafini
- 9 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 RESOCONTO DELL ATTIVITÀ ITÀ DEI COMITATI CONSULTIVI MISTI DEGLI UTENTI DELL AZIENDA USL DI PIACENZA /2006 I Comitati Consultivi Misti degli Utenti dell Azienda USL di Piacenza dal gennaio 2003 al novembre 2006 hanno fondamentalmente operato per favorire la partecipazione attiva del volontariato in ambito provinciale, strutturati in quattro Comitati di distretto (Comitato di Piacenza - Presidente Mario Sassi, Comitato della Val d Arda - Presidente Giuseppe Bertinelli, Comitato della Val Tidone - Gian Piero Belloni, Comitato della Montagna Silvia Repetti) per garantire la massima partecipazione e presenza attiva nei territori, si sono organizzati con un Esecutivo, composto dai Presidenti e Vicepresidenti dei CCM, per assicurare sia il coordinamento delle attività dei singoli comitati che per affrontare tematiche sanitarie e socio-assistenziali trasversali a livello aziendale. In particolare si sottolineano alcune direttrici che hanno caratterizzato l attività dei CCM in questi anni: 1. VERSANTE DELLA PARTECIPAZIONE - orientamento alla rappresentatività e alla partecipazione attiva in ambito provinciale: ponendosi come obiettivo di superare il modello formale di 1
2 aggregazione di alcune associazioni verso un ruolo dei CCM come casa dei rappresentanti dei cittadini - apertura al mondo giovanile, alle Associazioni di Volontariato impegnate sui temi della Salute Mentale, alle associazioni di tutela dei diritti, alle OO. SS. dei pensionati e associazioni dei consumatori: favorendo un ruolo significativamente rappresentativo nelle comunità di riferimento, sia coinvolgendo questi ultimi nelle iniziative e programmi dei Comitati che partecipando alle iniziative specifiche da loro promosse - partecipazione e promozione di indagini di gradimento sulla qualità percepita e monitoraggio: attraverso gli AUDIT CIVICI delle Strutture e dei Servizi dell Azienda, anche favorendo il coinvolgimento di singoli cittadini. 2. CONTESTO REGIONALE La crescita del ruolo dei comitati si è affermato in questi anni, anche attraverso il Comitato Consultivo Regionale per la Qualità percepita dal lato dell Utente (CCRQ) a cui partecipano i rappresentanti dei CCM di tutte le Aziende Sanitarie: come strumento di dialogo e di confronto, manifestazione di pareri su percorsi sanitari e procedure e come garanti della tutela dei diritti dei cittadini utenti. 3. OBIETTIVI DI SALUTE PER TARGET di cittadini e/o utenti dei servizi sanitari, con presenza e sostegno nelle campagne informative sui temi della salute 2
3 4. IMPEGNI E GARANZIE DI I QUALITÀ DEI SERVIZI S PER I CITTADINI dalla verifica della presenza numerica di indicatori di qualità ex art 14, che vedeva impegnati i CCM a cadenza biennale, si introducono attraverso gli AUDIT CIVICI, strutturati con il metodo di cittadinanzattiva, modalità di indagine e monitoraggio quali quantitativi che permettono di valutare la qualità complessiva del livello di assistenza, attraverso parametri oggettivi che indagano, ai diversi livelli aziendali, le strutture, l offerta delle prestazioni e dei servizi, l accessibilità, il confort, le modalità di garanzia di informazione ed esercizio e tutela dei diritti dei cittadini utenti. 5. ATTIVITÀ DI FORMAZIONE RIVOLTA AI CITTADINI INI reclutati per la realizzazione di indagini di gradimento nelle strutture e nei servizi aziendali con particolare riferimento al percorso per l accreditamento dei Dipartimenti aziendali. 6. CARTA DEI SERVIZI AZIENDALE e Carte dei Servizi di Dipartimenti e di U.O. I CCM hanno collaborato al percorso per l aggiornamento della Carta dei Servizi, in particolare per contribuire alla semplificazione del linguaggio e hanno inoltre partecipato alla individuazione di indicatori significativi per i cittadini che, a partire dalle garanzie di qualità che i Dipartimenti e le singole U.O. e Servizi assicurano relativamente ai percorsi e alle prestazioni, si concretizzino in impegni che l Azienda assume nei confronti degli utenti. 3
4 Inoltre a partire dal 2003, i CCM hanno realizzato nuove forme di comunicazione con i cittadini in particolare attraverso la pubblicazione della sezione La voce del cittadino nel sito aziendale e la newsletter La voce dei Comitati Utenti. LE PRINCIPALI ATTIVITÀ TÀ DEI CCM realizzazione di una prima indagine ADI nel Distretto Urbano, in collaborazione con il Tribunale per i Diritti del Malato e i Sindacati dei Pensionati collaborazione alla realizzazione dell agenda 2004, azioni che danno valore al lavoro, dell Azienda USL di Piacenza, che metteva a confronto gli obiettivi del servizio assistenziale con la qualità percepita dai cittadini i CCM si sono impegnati nella realizzazione di un primo AUDIT CIVICO, proposto a livello nazionale da cittadinanzattiva a cui hanno aderito altre due Aziende Sanitarie della nostra Regione L AUDIT prendeva in esame: la Direzione Sanitaria Aziendale, il Presidio Ospedaliero della Val d Arda, il Distretto di Piacenza, le Cure Primarie della Val Tidone, i SerT ed i Centri Salute Mentale 2005/6 - Il metodo adottato, a livello nazionale, per la realizzazione del primo AUDIT è stato proposto a livello regionale nel 2005/2006 ed è stato realizzato prendendo in considerazione: la Direzione Sanitaria Aziendale e l ambito territoriale della Val d Arda, con le strutture di Presidio e di Distretto. 4
5 Ciò ha permesso di monitorare lo stesso territorio e ha consento di rilevare le azioni di miglioramento messe in atto rispetto al precedente AUDIT collaborazione al progetto "Ospedale aperto", per l'ampliamento degli orari di visita dei familiari ai cittadini ricoverati collaborazione alla realizzazione del progetto Cittadini per la Qualità come strumento per la valutazione ed il confronto di tutte le indagini di gradimento e delle segnalazioni URP attraverso il monitoraggio di quattro classi di indicatori confrontabili: accessibilità, confort, qualità delle prestazioni e relazione, pubblicato nel sito aziendale alla pagina customer satisfaction realizzazione dell indagine ADI in tutti i Distretti, che ha consentito il confronto con i dati del 2003 e una verifica delle azioni messe in atto rispetto alla indagine precedente umanizzazione degli ambienti e confort In questo contesto il CCM della Val d Arda si è impegnato nella valorizzazione dell iniziativa del volontariato locale per la dotazione di televisori per le stanze di degenza, completando il fabbisogno del Presidio nel 2004 e nel 2005 per la dotazione di navigatori satellitare alle auto di Guardia Medica contributo alla realizzazione dell Agenda 2005 dedicata al consenso informato 5
6 anno 2005/2006 partecipazione alle indagini di gradimento ai fini dell accreditamento nelle unità di degenza, con intervento di cittadini, appositamente formati, nella consegna dei questionari partecipazione al progetto uso e abuso di sostanze legali i farmaci: il farmaco parte dalla cura indagine realizzata in tutte le farmacie della provincia di Piacenza contributo al quarto aggiornamento della Carta dei Servizi, come garanti per i cittadini sugli impegni dell Azienda impegno continuo nella promozione delle medicine di gruppo e pediatrie di gruppo, in particolare nella Val d Arda partecipazione al progetto regionale di indagine sull utilizzo di medicine non convenzionali nei pronto soccorso e nei day hospital chirurgici dell Azienda partecipazione alle campagne di sensibilizzazione in particolare per quelle che hanno maggiormente coinvolto il mondo giovanile: piramide alimentare, donazione di sangue, zefiro collaborazione a iniziative atte a favorire l accessibilità ai servizi e alle strutture dell azienda alle categorie diversamente abili, con particolare attenzione ai non vedenti impegno nell assicurare un rappresentate delle categorie svantaggiate nella commissione appalti protesica ed ausili per garantire maggior efficienza nelle prestazioni a favore dei cittadini disabili 6
7 proposta del nuovo Regolamento per il funzionamento dei CCM Le novità più significative del regolamento per il funzionamento dei CCM sono: a) aumento della presenza del numero di associazioni di volontariato sanitario, socio-sanitario, Tutela dei Diritti e socio-assistenziale. I componenti del volontariato passano da 8 a un massimo di 12 per ogni comitato, di cui due rappresentativi delle associazioni impegnate sui temi della salute mentale b) aumento del numero dei componenti aziendali da 2 a un massimo di 4 c) presenza di un rappresentante dei medici di medicina generale o dei pediatri di libera scelta, per ogni comitato d) presenza di un rappresentante della Conferenza Sociale e Sanitaria Territoriale Con le elezioni per il rinnovo dei Comitati, conclusesi nel novembre 2006, le Associazioni di volontariato sono passate da 30 a 42. Le nuove associazioni rappresentate nei CCM sono: TDM, AVO di Piacenza, AIDO Fiorenzuola e Carpaneto, Alcolisti in trattamento di Fiorenzuola, Associazione Piacentini studio e cura delle Leucemie e altre malattie del sangue di Piacenza, Associazione Malato Oncologico Piacentino di Piacenza, Associazione Paraplegici di Piacenza, Croce Bianca di Piacenza, Associazione Familiari Malati di Mente di Piacenza, Protezione Civile di Bobbio, Volontari 7
8 Croce Rossa di Farini, Associazione Unione Italiana Mutilati della Voce di Piacenza, Associazione Club Alcolisti in Trattamento di Sarmato. Sono stati confermati Presidenti Mario Sassi per il CCM di Piacenza, Gian Piero Belloni per il CCM della Val Tidone, Giuseppe Bertinelli per il CCM della Val d Arda, è stata eletta come nuovo Presidente del CCM della Montagna Angela Bonilini. Il Presidente uscente dell Esecutivo dei CCM dell Azienda Mario Sassi Piacenza, 20 dicembre
REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEI COMITATI CONSULTIVI MISTI
REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEI COMITATI CONSULTIVI MISTI Allegato ART. 1 Funzione dei CCM Le funzioni fondamentali dei Comitati Consultivi Misti stabilite al 2 comma, lettere a), b), c), d) della
DettagliRAPPORTO INFERMIERE CITTADINO
RAPPORTO INFERMIERE CITTADINO RAPPORTO INFERMIERE CITTADINO GIORNATE DELLA SALUTE E DELLA PREVENZIONE: CASTELLO MANIACE (2013) RETE CIVICA DELLA SALUTE Tiziana Genovese Ministero della Salute Regioni
DettagliL Assessorato alla Sanità della regione Marche ed il Coordinamento Regionale del Tribunale per la Tutela dei diritti del Malato CONVENGONO E STIPULANO
PROTOCOLLO D INTESA tra l Assessorato alla Tutela della salute, volontariato, veterinaria, acque minerali termali e sorgenti della Regione Marche ed il Movimento Cittadinanzattiva Tribunale per i Diritti
DettagliProgetto ARSS - La qualità dal punto di vista del cittadino utente PROGRAMMA REGIONALE DI INDAGINE SUGLI UTENTI DEI SERVIZI
Agenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto Progetto ARSS - La qualità dal punto di vista del cittadino utente PROGRAMMA REGIONALE DI INDAGINE SUGLI UTENTI DEI SERVIZI Maria Ines Axerio e Mara Pigato
DettagliLa partecipazione dei cittadini: l esperienza della Regione Toscana
CESVOT Associazione Voglia di vivere Conoscere per scegliere: orientarsi in salute e sanità Corso di formazione per volontari La partecipazione dei cittadini: l esperienza della Regione Toscana Pistoia,
DettagliLa rete per la promozione della salute in Lombardia
La differenza che vale Gli ospedali di ANDREA: amici del bambino e della sua famiglia Bosisio Parini (LC) - 12-14 Novembre 2009 - IRCCS E. MEDEA La rete per la promozione della salute in Lombardia Giancarlo
DettagliIl progetto regionale di ricerca MACONDO
Il progetto regionale di ricerca MACONDO Reggio Emilia, 12-12 12-20082008 Relatrice: Cristina Pedroni Cos è MACONDO? Un progetto multicentrico di Ricerca Oncologica(di durata triennale) che coinvolge la
DettagliProgramma triennale per la trasparenza e l integrità 2014-2016. Giunta regionale Giornata della trasparenza 22 dicembre 2014 Palazzo Silone L Aquila
Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014-2016 Giunta regionale Giornata della trasparenza 22 dicembre 2014 Palazzo Silone L Aquila Percorso elaborazione ed approvazione PTTI 2014-2016
DettagliIMPEGNI E STANDARD CARTA DEI SERVIZI AZIENDA USL 4 PRATO ANNO 2013 ASPETTI RELAZIONALI IMPEGNI (OBIETTIVI DI QUALITA )
IMPEGNI E STANDARD CARTA DEI SERVIZI AZIENDA USL 4 PRATO ANNO 2013 La tabella riporta gli impegni (o obiettivi di qualità) che l Azienda vuole garantire nella erogazione dei servizi e delle prestazioni.
DettagliCONSULTA PROVINCIALE PER LA SALUTE: UN LAVORO DI RETE
CONSULTA PROVINCIALE PER LA SALUTE: UN LAVORO DI RETE CONSULTA PROVINCIALE PER LA SALUTE ORGANISMO DI RAPPRESENTANZA DELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO SANITARIO ISTITUITO DALL ART. 5 della LEGGE PROVINCIALE
DettagliAREA ANALISI, PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA
AREA ANALISI, PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA 1/6 Premessa Il Dipartimento di Sanità Pubblica dell Azienda USL di Bologna ha la finalità di prevenire le malattie,
Dettagliωεχϖβνµθωερτψυιοπ ασδφγηϕκτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθ ερτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθωερτψυι οπασδφγηϕκλζξχϖβνµθωερτψυιοπασδ
ωεχϖβνµθωερτψυιοπ ασδφγηϕκτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθ ωερτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθωερτψ υιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθωερτψυιοπασ δφγηϕκλζξχϖβνµθωερτψυιοπασδφγηϕκ λζξχϖβνµθωερτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖ βνµθωερτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθω
DettagliCOMMISSIONE FORMAZIONE
COMMISSIONE FORMAZIONE ORDINE DEGLI ASSISTENTI SOCIALI Componenti Barbara Giacconi Silvia Eugeni Michela Bomprezzi Orazio Coppe N. incontri 12 Obbiettivi inizi 1. Dialogo e confronto con gli iscritti.
DettagliTariffari e politiche di rimborsi regionali
L attività di day surgery nella Regione Lombardia è praticata sin dagli anni 70 in diverse strutture ospedaliere della Regione; dove venivano trattate in day hospital alcune patologie ortopediche pediatriche
DettagliFORUM P.A. SANITA' 2001
FORUM P.A. SANITA' 2001 Azienda Sanitaria Locale della provincia di Como Direzione Sanitaria, Dipartimento Attività Socio Sanitarie Integrate (A.S.S.I.) Dipartimento Servizi Sanitari di Base, Staff Educazione
Dettagli17. SISTEMA COMUNICAZIONE E MARKETING
17. SISTEMA COMUNICAZIONE E MARKETING Nel 2000 è stato istituito il Sistema Comunicazione e Marketing, in applicazione di una specifica normativa ed in attuazione del Piano Sanitario Regionale 1999-2001.
DettagliConvegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo
Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo L esperienza dell Azienda Sanitaria Locale della provincia di Varese ALCUNE CONSIDERAZIONI La creazione
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA TRA ASSOCIAZIONE ITALIANA FISIOTERAPISTI
PROTOCOLLO DI INTESA TRA ASSOCIAZIONE ITALIANA FISIOTERAPISTI E CITTADINANZATTIVA TRIBUNALE PER I DIRITTI DEL MALATO Premesso che: è convinzione comune delle parti che il servizio sanitario pubblico rappresenti
DettagliSISTEMI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITA IN APSP Requisiti minimi di autorizzazione e ulteriori di accreditamento
SISTEMI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITA IN APSP Requisiti minimi di autorizzazione e ulteriori di accreditamento Corso di formazione per coordinatori sanitari R.S.A. Trento, 30 marzo 2010 dott. Antonino Biondo
DettagliSOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi
Regolamento per il funzionamento dell Ufficio relazioni con il Pubblico Approvato con deliberazione della Giunta Provinciale N.128 del 15.09.2005 SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni
DettagliLa promozione dell informazione, della comunicazione e della partecipazione dei cittadini nella ASL 4 Terni
La promozione dell informazione, della comunicazione e della partecipazione dei cittadini nella ASL 4 Terni 16 Novembre 2011 Monica Isidori, Responsabile URP Asl 4 Audit civico 2010 Le criticità emerse
DettagliSALUTE E BENESSERE: percorsi di salute nella città di Firenze. Promozione della salute nei Quartieri 1, 2, 3, 4 e 5 della città
TIPO DI PROGETTO Promozione della salute AREA TEMATICA SALUTE E BENESSERE: percorsi di salute nella città di Firenze Promozione della salute nei Quartieri 1, 2, 3, 4 e 5 della città Stili di vita Alimentazione,
DettagliPROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera
PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni
Dettagli7 Forum Risk Management in Sanità Arezzo, 20-23 novembre 2012
7 Forum Risk Management in Sanità Arezzo, 20-23 novembre 2012 Resoconto di fine evento Il 7 Forum Risk Management in Sanità, svoltosi dal 20 al 23 novembre 2012, si è confermato un appuntamento irrinunciabile,
DettagliSTATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE
STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE Titolo 3 - PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE PEDIATRICA REGIONALE Art. 20 - Art. 21 - Art. 22 - Art. 23 - Art. 24 - Art. 25 - Verso
DettagliAssistenza ai malati oncologici. Il Dr. Vittorio Franciosi all ospedale di Vaio
Conferenza Stampa Assistenza ai malati oncologici Il Dr. Vittorio Franciosi all ospedale di Vaio Mercoledì 23 luglio 2008 - ore 11 sala A Ospedale di Fidenza Alla Conferenza Stampa intervengono: Maria
DettagliLa responsabilità speciale
La responsabilità speciale La responsabilità sociale Il progetto Zero Infortuni I nostri dipendenti La tutela della salute dei lavoratori La sicurezza sul lavoro Il rapporto con il territorio prevenzione
DettagliProtocollo d Intesa. tra
Allegato 1 delib. As n. 2_2015 Protocollo d Intesa tra l Associazione ONLUS La vita oltre lo specchio, il Comune di Pisa, la Società della Salute di Pisa e l Azienda USL 5 di Pisa. PREMESSO - che nel Gennaio
DettagliComune di Ferrara Assessorato alla Salute e Servizi alla Persona. Centro H RAPPORTO SULLE ATTIVITA DEL CENTRO H GENNAIO - DICEMBRE 2005
Comune di Ferrara Assessorato alla Salute e Servizi alla Persona A.I.A.S. Ferrara Associazione di Volontariato Associazione Centro H In collaborazione con: - Azienda USL Ferrara - Centro Servizi alla Persona
DettagliMinistero della Salute
Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA QUALITA DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA, DEI LIVELLI DI ASSISTENZA E DEI PRINCIPI ETICI DI SISTEMA Aggiornamento delle Linee guida per la metodologia
DettagliCOMUNICAZIONE ESITI RAV PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE CAF. A cura del GAV
COMUNICAZIONE ESITI RAV PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE CAF A cura del GAV 1 Cosa è stato fatto: Il GAV ha : - Somministrato a tutto il personale un questionario per la raccolta di informazioni in merito ai
DettagliServizio. Carta dei Servizi rev. 2 del 7 marzo 2012. Farmaceutico
Carta dei Servizi rev. 2 del 7 marzo 2012 Azienda ULSS n. 22 Bussolengo VR Servizio Territoriale Domegliara, via A. De Gasperi, 72 Direttore: dott.ssa Antonella Ferrari Apertura al pubblico: dal lunedì
DettagliSERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE E DIPENDENZE PATOLOGICHE
SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE E DIPENDENZE PATOLOGICHE 1/6 Premessa Il Dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche è la struttura aziendale che ha come finalità
DettagliUdine, 30 ottobre 2015
Udine, 30 ottobre 2015 2 CONVEGNO INTERREGIONALE CARD La Prevenzione nel distretto DIREZIONI TECNICHE REGIONALI: Stato dell arte nelle Regioni del Triveneto, della realizzazione delle leggi di riforma
DettagliLA PROTEZIONE CIVILE PER GLI ENTI LOCALI Cuneo, 2 luglio 2010 IL SOCCORSO SANITARIO
LA PROTEZIONE CIVILE PER GLI ENTI LOCALI Cuneo, 2 luglio 2010 IL SOCCORSO SANITARIO Dr. Mario Raviolo Direttore S.C. Maxiemergenza (Dipartimento Emergenza Sanitaria Territoriale 118) DPR 27 MARZO 1992
DettagliPROGETTO TAVOLO GIOVANI
PROGETTO TAVOLO GIOVANI Costituzione di un Tavolo di coordinamento con le associazioni di giovani di Cinisello Balsamo e le organizzazioni sociali che compongono il mondo delle realtà giovanili locali
DettagliLa continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica
La continuità assistenziale: il modello PAI LIVIA DE SIO Divisione Oncologia Medica ACO A.C.O. SanFilippoNeriRoma RETE SANITARIA IN ONCOLOGIA: obiettivi Presa in carico del paziente in modo globale Riconoscimentoi
DettagliAttività anno 2014. (decreto legislativo 33 del 14 marzo 2013) Documento di supporto alla verifica OIV del 29 gennaio 2015 Delibera ANAC 148/2014
Servizio Sanitario Nazionale - Regione Veneto AZIENDA ULSS N. 6 VICENZA Viale F. Rodolfi n. 37 36100 VICENZA COD. REGIONE 050 COD. U.L.SS. 106 COD.FISC. E P.IVA 02441500242 Cod. ipa AUV Tel. 0444 753111
DettagliREGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE
REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 40 del 30 ottobre 2012 1 REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE
DettagliConferenza Stampa. Nasce il Polo Neurologico. interaziendale. diretto da Enrico Montanari
Conferenza Stampa Nasce il Polo Neurologico interaziendale diretto da Enrico Montanari Martedì 15 dicembre 2015 ore 11.00 Sala Riunioni Direzione Generale AUSL di Parma Alla Conferenza Stampa sono presenti:
DettagliIl sistema di governo della programmazione. Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio
Il sistema di governo della programmazione Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio Gli organismi coinvolti nel processo programmatorio Assemblea Distrettuale
DettagliP I A N O DI M O N I T O R A G G I O
P I A N O DI M O N I T O R A G G I O Premessa Il progetto di supporto e accompagnamento alle azioni della Campagna Straordinaria di formazione per la diffusione della cultura della salute e della sicurezza
DettagliExcursus legislativo sulla palliazione. Francesca Nardi Assistenti Sociali e Psicologi a confronto sui temi di fine vita e palliazione 19 Aprile 2011
Excursus legislativo sulla palliazione Francesca Nardi Assistenti Sociali e Psicologi a confronto sui temi di fine vita e palliazione 19 Aprile 2011 1 Legge 39/99 Stabilisce l adozione di un programma
DettagliREGOLAMENTO DEL COMITATO CONSULTIVO MISTO DEGLI UTENTI DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA DI BOLOGNA
REGOLAMENTO DEL COMITATO CONSULTIVO MISTO DEGLI UTENTI DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA DI BOLOGNA Art. 1 - FUNZIONI e ATTIVITA del COMITATO Il Comitato Consultivo Misto (in sigla CCM), dell Azienda
DettagliIl Volontariato e i piani di zona 2011-2015: attività e prospettive
Il Volontariato e i piani di zona 2011-2015: attività e prospettive Fattori da considerare: Guardando al futuro Il Libro bianco 2009 sul futuro del welfare promette di essere un punto di svolta nel sistema
Dettagli1 LA GESTIONE INTEGRATA LA GESTIONE ATTUALE
LA GESTIONE ATTUALE 1 LA GESTIONE INTEGRATA 2 specialisti famiglia e associazioni centro diabetologico centro diabetologico medico di base medico di base persona con diabete specialisti famiglia e associazioni
DettagliAZIENDA SANITARIA PROVINCIALE DI TRAPANI
ALLEGATO AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE DI TRAPANI Azioni di miglioramento a seguito delle criticità riscontrate in: 1. INFORMAZIONE ED ACCOGLIENZA NEI PRESIDI OSPEDALIERI DELL ASP 2. ASPETTI ALBERGHIERI:
DettagliModello di erogazione diffusa delle Cure Palliative/Fine Vita con supporto di esperti. Parma, 21 ottobre 2011 Dott.ssa Maria Luisa De Luca
Modello di erogazione diffusa delle Cure Palliative/Fine Vita con supporto di esperti Parma, 21 ottobre 2011 Dott.ssa Maria Luisa De Luca 1 Le Aziende USL di Modena e Reggio Emilia hanno sviluppato una
DettagliOBIETTIVO - Definire l AVO Giovani, indicandone obiettivi, organizzazione, compiti, attività.
SCHEDA FEDERAVO n 16 (data ultimo aggiornamento gennaio 2010) AVO GIOVANI: obiettivi, organizzazione, compiti, attività OBIETTIVO - Definire l AVO Giovani, indicandone obiettivi, organizzazione, compiti,
DettagliNati per Leggere Piemonte. Linee guida per la compilazione del questionario
Linee guida per la compilazione del questionario Maggio 2014 Introduzione Gli indicatori e le relative linee guida riportati in questo breve documento sono stati elaborati da Fondazione Fitzcarraldo attraverso
DettagliA.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE...
Pagina 1 di 6 INDICE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 2.1. GENERALITÀ... 2 2.2. COMPETENZA, CONSAPEVOLEZZA E ADDESTRAMENTO... 2 3. INFRASTRUTTURE...3 4. AMBIENTE DI LAVORO...6
DettagliNorme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici
Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in
DettagliAssessore alla Sanità e Politiche Sociali
Osservatorio Epidemiologico Ufficio Ospedali Ufficio Distretti Sanitari Ufficio Economia Sanitaria Ufficio Personale Sanitario Ufficio Formazione del Personale Sanitario Servizio Sviluppo Personale Ufficio
DettagliCampobasso. E, p.c. Alla Dott.ssa Loredana Paolozzi Responsabile della Gestione Amministrativo -Contabile del Progetto Obesità
Campobasso Dipartimento di Prevenzione lì, 13/4/2010 U.O.C. Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Prot: 3324 Rif. Nota n. Oggetto: Piano Regionale della Prevenzione: Relazione sintetica, con riferimento
DettagliMINISTERO DELLA SALUTE
Navigando s impara SALUTE E BENESSERE 49 www.salute.gov.it MINISTERO DELLA SALUTE 78 Questo è il sito ufficiale del Ministero della Salute. Nella parte centrale della home page trovi le notizie In primo
DettagliProgetto ARSS La qualità dal punto di vista del cittadino utente
Agenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto Progetto ARSS La qualità dal punto di vista del cittadino utente F. Antonio Compostella e Maria Ines Axerio Martedì 6 novembre Venezia Palazzo Balbi, Sala Travi
DettagliElezioni Collegio IPASVI Brescia Triennio 2015-2017 Sabato 29 novembre dalle 8.30 alle 19:30 Domenica 30 novembre dalle 8.30 alle 19:30 Lunedì 1
Elezioni Collegio IPASVI Brescia Triennio 2015-2017 Sabato 29 novembre dalle 8.30 alle 19:30 Domenica 30 novembre dalle 8.30 alle 19:30 Lunedì 1 dicembre dalle 8.30 alle 16:30 PRESENZA Obiettivo: avvicinare
DettagliU.O. Agenda 21 Servizio Pianificazione Territoriale Dipartimento Territorio e Ambiente COMUNE DI UDINE REGOLAMENTO DEL FORUM
U.O. Agenda 21 Servizio Pianificazione Territoriale Dipartimento Territorio e Ambiente COMUNE DI UDINE REGOLAMENTO DEL FORUM Art. 1 Il Forum Il "Forum Agenda 21 Locale" di Udine si riconosce nelle raccomandazioni
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA LA REGIONE TOSCANA, LE UNIVERSITA DI FIRENZE PISA E SIENA E LE AZIENDE OSPEDALIERO-UNIVERSITARIE
PROTOCOLLO D INTESA TRA LA REGIONE TOSCANA, LE UNIVERSITA DI FIRENZE PISA E SIENA E LE AZIENDE OSPEDALIERO-UNIVERSITARIE PER LA IMPLEMENTAZIONE DELL ATTIVITA DI DIDATTICA E DI RICERCA ALL INTERNO DELLE
DettagliL assistenza garantita dal medico di famiglia: tutte le novità per il prossimo triennio
Conferenza Stampa L assistenza garantita dal medico di famiglia: tutte le novità per il prossimo triennio Presentazione dell Accordo Locale 2012/2014 tra l Azienda USL di Parma e le Organizzazioni Sindacali
DettagliSocietà di formazione
Società di formazione Presentazione Efil Formazione nasce a gennaio 2011 con l intento di costituire il presidio strategico dei sistemi formativi promossi dall Agenzia per il Lavoro Life In e per rispondere
DettagliSCHEDA RILEVAZIONE BUONE PRASSI AZIENDALI
SCHEDA RILEVAZIONE BUONE PRASSI AZIENDALI A. ASPETTI ANAGRAFICI A 1 - U.O. coinvolte: A 2 -Ambito di appartenenza: (selezionare) A 3 - Responsabile Buona Prassi: CURE PRIMARIE : MEDICINA DELLO SPORT DIPARTIMENTO
DettagliDELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.
Oggetto: Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto
DettagliWomen In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE
Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate
DettagliIL RUOLO DELL ASSISTENTE SOCIALE NEL CONTESTO SOCIO-SANITARIO
IL RUOLO DELL ASSISTENTE SOCIALE NEL CONTESTO SOCIO-SANITARIO - da operatore a promotore sociale - Dott. Marcello Candotto L IDENTITÀ DELL ASSISTENTE SOCIALE L assistente sociale è un operatore sociale
DettagliTEMA Diritti del Fanciullo e dell Adolescente all interno della problematiche consequenziali alle malattie oncoematologiche.
EDOARDO MORECI Rappresentante Distrettuale Rotaract Incoming Distretto 2110 Sicilia e Malta R.I. Via Alcide De Gasperi 70-90146 Palermo (Italia) tel: 333.3509654 e.mail: rrdincoming@rotaract2110.it TEMA
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA
PROTOCOLLO D INTESA TRA Provincia di Roma Dipartimento III - Servizio I Politiche del Lavoro e Servizi per l Impiego - SILD e Dipartimenti di Salute Mentale della ASL della Provincia di Roma e Associazioni
DettagliLa rete dei servizi. Proposta di un progetto per la Regione Lazio
La rete dei servizi Proposta di un progetto per la Regione Lazio Global prevalence of dementia: a Delphi consensus study Ferri CP, Prince M, Brayne C, Brodaty H, Fratiglioni L et al. Alzheimer s disease
DettagliDirezione Generale per le Politiche Attive, i Servizi per il Lavoro e la Formazione. Audit Civico nella Giustizia Civile
Direzione Generale per le Politiche Attive, i Servizi per il Lavoro e la Formazione Audit Civico nella Giustizia Civile 1 AUDIT CIVICO NELLA GIUSTIZIA CIVILE PRESENTAZIONE DEI RISULTATI Roma, 23 novembre
DettagliREGIONANDO 2000 REGIONE TOSCANA AZIENDA UNITA SANITARIA LOCALE 8 AREZZO L INFERMIERE DI COMUNITA UN RUOLO E UNA PRESENZA TRA LA GENTE
REGIONANDO 2000 Aree d intervento Miglioramento della gestione REGIONE TOSCANA AZIENDA UNITA SANITARIA LOCALE 8 AREZZO L INFERMIERE DI COMUNITA UN RUOLO E UNA PRESENZA TRA LA GENTE Il progetto è concluso
DettagliQualità percepita dagli utenti dell Azienda Ospedaliera Guido Salvini nell anno 2013 AREA DEGENZA
AZIENDA OSPEDALIERA GUIDO SALVINI GARBAGNATE MILANESE Direzione Generale Ufficio Marketing e Comunicazione Relazioni con il Pubblico Tel. 2/994326 Fax 2/9943278 E-mail: marketing@aogarbagnate.lombardia.it
DettagliRILEVAZIONE QUALITA' PERCEPITA AZIONI DI MIGLIORAMENTO
RILEVAZIONE QUALITA' PERCEPITA AZIONI DI MIGLIORAMENTO AREA DEGENZA ACCESSIBILITÀ CRITICITÀ: INFORMAZIONI SULL'ORGANIZZAZIONE DEL REPARTO Disponibilità a dare informazioni su organizz. reparto in Buono
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.
ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico
Dettagli7.2 Indagine di Customer Satisfaction
7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo
DettagliPartecipare all organizzazione di convegni ed eventi
Area di Riferimento 1 Gestione POF Riscrittura del POF alla luce delle innovazioni normative e dei bisogni formativi attuali, sia interni che del territorio Monitoraggio in itinere dell attuazione del
DettagliDICEMBRE 2007. Caso ZETEMA
DICEMBRE 2007 Caso ZETEMA ZETEMA 100% DEL COMUNE DAL 2005 Acquisita nel 2005 da parte del Comune di Roma, Zètema Progetto Cultura opera dal 1998 per favorire e sviluppare una fruizione ottimale del patrimonio
DettagliCONFERENZA STAMPA. L ASL di Brescia presenta un progetto rivolto ai malati oncologici terminali con il sostegno della Fondazione Berlucchi.
DIREZIONE GENERALE SERVIZIO ATTIVITA SPERIMENTALI E MALATTIE RARE Servizio Comunicazione viale Duca degli Abruzzi, 15 25124 Brescia Tel. 030/3838315 Fax 030/3838280 E-mail: servizio.comunicazione@aslbrescia.it
DettagliPROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia
PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia Nel mondo ci sono 150 milioni di Italici: sono i cittadini italiani d origine, gli immigrati di prima e seconda generazione, i nuovi e vecchi emigrati e i loro discendenti,
DettagliProgramma finalizzato all autonomia nell ambiente domestico di disabili e anziani
Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Servizio Pianificazione e Sviluppo dei servizi sociali e socio - sanitari Programma finalizzato all autonomia nell ambiente domestico di disabili e anziani
DettagliREGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.
REGIONE PIEMONTE Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. (B.U. 16 aprile 2015, n. 15) Il Consiglio regionale ha approvato IL PRESIDENTE
DettagliCARTA SERVIZI del CENTRO per l AGGIORNAMENTO delle PROFESSIONI e per l INNOVAZIONE ed il TRASFERIMENTO TECNOLOGICO C.A.P.I.T.T.
CARTA SERVIZI del CENTRO per l AGGIORNAMENTO delle PROFESSIONI e per l INNOVAZIONE ed il TRASFERIMENTO TECNOLOGICO C.A.P.I.T.T. La Carta Servizi è uno strumento di trasparenza messo a disposizione dal
DettagliAppunti per una tavola rotonda Ponzano Veneto, 20 maggio 2011
Appunti per una tavola rotonda Ponzano Veneto, 20 maggio 2011 TARGET persone non autosufficienti di norma anziani, con esiti di patologie fisici, psichici, sensoriali e misti non curabili a domicilio MISSION
DettagliCASTIGLIONE E SCARLINO: SOLUZIONI IN AGENDA
Progetto CASTIGLIONE E SCARLINO: SOLUZIONI IN AGENDA Contesti e Cambiamenti snc di Tessa Ercoli, Carlotta Iarrapino, Concetta Musumeci Via Cironi 2, 50134 Firenze P.I. 05856210488 www.contestiecambiamenti.it
DettagliLe attività di prevenzione nella Regione Sicilia
Le attività di prevenzione nella Regione Sicilia I piani di intervento e di assistenza alla popolazione nelle Città di Palermo e Catania. Estate 2007 S. Scondotto A. Marras Il Sistema Nazionale di Sorveglianza
DettagliVigilanza sull applicazione della Legge 125/2001
Vigilanza sull applicazione della Legge 125/2001 Dr.ssa Nicoletta Cornaggia, Dr. Gianni Saretto - Regione Lombardia U.O. Prevezione Dr. Crescenzo Tiso - ASL Varese SPSAL Dr. Massimo Caironi - ASL Bergamo
DettagliREGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI
REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Elaborazione Ufficio Servizi Culturali Ottobre 2007 INDICE Art. 1 Principi ispiratori Art. 2 Consulta delle Associazioni Art. 3 Finalità ed attività Art. 4
DettagliComune di Monchio delle Corti
Comune di Monchio delle Corti PROVINCIA DI PARMA C.A.P. 43010 Tel. 0521.896521 Fax 0521.896714 Cod. Fisc. e Part. IVA 00341170348 REGOLAMENTO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ARTICOLO 1 Il Servizio di Assistenza
DettagliAnalisi del contesto. Il DIPINT: Esempio toscano di integrazione tra Università e Regione
Analisi del contesto Legge 517/99 costituisce le Aziende Ospedaliero- Universitarie. integrazione delle funzioni proprie dell Università (Didattica e Ricerca) con quelle assistenziali, tipiche del Servizio
DettagliIL PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE 2014-2020 "PER LA SCUOLA"
STRATEGIA DI COMUNICAZIONE 2014-2020 Investiamo nel vostro futuro IL PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE 2014-2020 "PER LA SCUOLA" Competenze e ambienti per l apprendimento Torino - 8-9 aprile 2015 L attività
DettagliDisturbi dello Spettro Autistico: Sperimentazione di un progetto integrato nella Provincia di Piacenza 16-10-2012
Disturbi dello Spettro Autistico: Sperimentazione di un progetto integrato nella Provincia di Piacenza 16-10-2012 CENTRO SERVIZI AUTISMO C.T.S. Centro Territoriale di Servizi per le disabilità U.S.T. XIV
DettagliAccordo Tra. L anno.., il giorno. del mese di., alle ore. presso la sede della Regione Toscana, Piazza Duomo 10 Firenze.
Allegato A Accordo Tra REGIONE TOSCANA AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARI A CAREGGI AZIENDA USL 7 SIENA AZIENDA USL 8 AREZZO AZIENDA USL 10 FIRENZE PROVINCIA DI LUCCA L anno.., il giorno. del mese di., alle
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI
PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura
DettagliFrancesco MORABITO Direttore Sanitario ASL CN2.
Francesco MORABITO Direttore Sanitario ASL CN2. Alcuni dati di contesto 2 La S.O.C. Psicologia dell A.S.L. CN2 ha valenza territoriale ed ospedaliera; articola gli interventi sanitari su due Presidi Ospedalieri
DettagliL accessibilità in Piemonte. Il progetto Musei per Tutti Dal monitoraggio all informazione sui livelli di accessibilità
L accessibilità in Piemonte Il progetto Musei per Tutti Dal monitoraggio all informazione sui livelli di accessibilità COSA SI INTENDE PER ACCESSIBILITA L accessibilità è la possibilità, anche per persone
DettagliLa carta dei servizi al cliente
La carta dei servizi al cliente novembre 2013 COS E LA CARTA DEI SERVIZI La Carta dei Servizi dell ICE Agenzia si ispira alle direttive nazionali ed europee in tema di qualità dei servizi e rappresenta
DettagliREGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEL DIPARTIMENTO DI EMERGENZA ED ACCETTAZIONE
REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEL DIPARTIMENTO DI EMERGENZA ED ACCETTAZIONE PREMESSA Il presente Regolamento disciplina le modalità di funzionamento del Dipartimento di Emergenza ed Accettazione come previsto
DettagliProgetto aziendale anni 2010-2011. Promozione delle 7 azioni efficaci per la salute del bambino. 1.0 Premessa Pag. 2. 2.0 Introduzione Pag.
anni - Rev. 11.02. Pag. 1 di 5 Indice 1.0 Premessa Pag. 2 2.0 Introduzione Pag.2 3.0 Obiettivo generale Pag.2 4.0 Obiettivi specifici Pag.2 5.0 Destinatari Pag.3 6.0 Azioni pag.3 7.0 Responsabilità e tempi
DettagliSai cosa fa l AIL per l Unità Operativa di Ematologia e Immunologia Clinica?
L A.I.L. - Sezione di Padova ONLUS e l U.O. di Ematologia e Immunologia Clinica di Padova INSIEME per la VITA Sai cosa fa l AIL per l Unità Operativa di Ematologia e Immunologia Clinica? Passato, presente,
DettagliMiglioramento continuo dell assistenza infermieristica in ambito chirurgico attraverso la discussione dei casi
MODULO DI PRESENTAZIONE per la valutazione e l accreditamento di progetti di AUDIT CLINICO GENERALITÀ Titolo del Miglioramento continuo dell assistenza infermieristica in ambito chirurgico attraverso la
DettagliLINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Delibera di Giunta - N.ro 2004/1016 - approvato il 31/5/2004 Oggetto: LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Prot. n. (SAM/03/27628) LA GIUNTA DELLA REGIONE
Dettagli