PROTOCOLLO D INTESA PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI IN AMBITO SCOLASTICO AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI MILANO N 1 N

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1 PROTOCOLLO D INTESA PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI IN AMBITO SCOLASTICO AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI MILANO N 1 N

2 OBIETTIVO: Informare il personale docente e non sull applicazione del protocollo d intesa U.S.P. Milano e ASL Provincia di Milano 1 per la somministrazione dei farmaci a scuola PROGRAMMA Protocollo d intesa tra U.S.P. di Milano e ASL Provincia di Milano 1 Introduzione alle patologie Discussione e confronto

3 Gli studenti che frequentano ogni ordine e grado di scuola, a causa di patologie acute o croniche possono avere la necessità della somministrazione di farmaci in ambito scolastico durante l orario l di scuola. Tale necessità,, soprattutto per quanto riguarda alcune patologie (diabete giovanile,allergie, convulsioni), non può costituire ostacolo alla frequenza scolastica dell alunno; L essere portatori di una patologia non deve costituire fattore di emarginazione per lo studente

4 SALUTE La SALUTE è data da più componenti: benessere fisico, psichico e sociale; è una risorsa per la vita quotidiana che la persona deve costruire e ricostruire in modo dinamico nel suo ambiente di vita. La cosa strana non è la malattia quanto piuttosto il prodigio della salute H. G. GADAMER

5 Le patologie che richiedono la somministrazione di farmaci a scuola Diabete Giovanile (Insulino Dipendente) Allergie/Anafilassi Crisi convulsive

6 Il PROTOCOLLO Cosa prevede l accordo tra ASL Provincia di Milano 1 e Ufficio Scolastico Provinciale Attori coinvolti Definizione dei ruoli Situazioni cliniche particolari Modulistica

7 Attori coinvolti Genitore/tutore Dirigente scolastico Personale docente e non UOS Medicina Preventiva nelle Comunità MMG, PLS Alunno

8 Il genitore/tutore Segnala il caso Fornisce la documentazione sanitaria Fornisce un recapito telefonico Fornisce il farmaco Collabora alla formazione/informazione del personale Scolastico Svolgerà un ruolo facilitatore nelle relazioni con il medico curante.

9 Il dirigente scolastico Acquisisce la documentazione Autorizza la somministrazione del farmaco Individua il personale docente e non Garantisce la corretta conservazione del farmaco Garantisce un luogo idoneo per la somministrazione del farmaco Stila la procedura da attuare in caso di emergenza sanitaria Organizza all occorrenza momenti informativi/formativi per il personale con la collaborazione dell UOS MPCS Trasmette all UOS MPCS la documentazione dei casi gestiti autonomamente dalla scuola

10 Il Personale docente e non docente Partecipa ai momenti informativi/formativi Provvede alla somministrazione del farmaco È sollevato da ogni responsabilità penale e civile derivante dalla somministrazione della terapia farmacologica

11 UOS Medicina Preventiva nelle Comunità Esprime pareri su richiesta del Dirigente Scolastico Collabora alla gestione dei casi clinici più complessi attraverso incontri che coinvolgono le parti interessate (PLS, Familiari, operatori scolastici ) È disponibile alla organizzazione di incontri informativi/formativi Effettua il monitoraggio a breve e medio termine Raccoglie ed elabora i dati dei casi trasmessi dalle direzioni scolastiche

12 Situazioni cliniche particolari Iperpiressia: : nella scuola dell infanzia e nella scuola primaria, la somministrazione di paracetamolo per bocca può avvenire in caso di insorgenza di febbre>38 C C ed impossibilità da parte del genitore/tutore o di suo delegato al ritiro dell alunno, previa autorizzazione, rilasciata preventivamente alla Direzione scolastica dal genitore/tutore stesso. Convulsioni febbrili nella scuola dell infanzia, in bambini che abbiano una storia di convulsioni febbrili, può essere richiesta dai genitori la somministrazione, in prima istanza, di un farmaco antipiretico in caso di episodio febbrile. Quando vi sia la richiesta di somministrazione per via rettale, tale somministrazione potrà essere effettuata dagli operatori scolastici solo in virtù di un rapporto fiduciario ed a fronte di una autorizzazione del genitore/tutore e della prescrizione del medico curante, che precisi diagnosi, posologia. Il dirigente scolastico avrà cura di individuare gli operatori scolastici di riferimento e, all occorrenza ed in collaborazione con l UOS l MPCS, di organizzare un momento formativo, coinvolgendo il Medico curante del bambino. Allergia con rischio di shock anafilattico: nel bambino-ragazzo con allergia alimentare non si può escludere, anche se non si è verificata mai per il passato, la eventualità di una reazione anafilattica e successivo shock. Quest ultimo ultimo è una eventualità che, alla sua manifestazione, richiede la iniezione per via intramuscolare di adrenalina, farmaco salvavita,, in attesa dell arrivo degli operatori del 118 che dovranno essere attivati secondo il piano per le emergenze stilato to dal dirigente scolastico. Lo shock anafilattico, essendo una situazione clinica potenzialmente e mortale, rappresenta una eccezione alla regola enunciata all art. art. 1, per cui il personale scolastico non somministra generalmente farmaci per via parenterale Diabete: si fa riferimento a quanto enunciato sulle linee guida regionali sull argomento( argomento(circ. 30/San 12/07/2005)

13 RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE ALLA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI IN AMBITO SCOLASTICO SOMMINISTRAZIONE a minorenni Io sottoscritto... genitore/tutore dell alunno/studente. frequentante la classe/sezione.. della scuola d infanzia/primaria/secondaria. chiedo la somministrazione allo stesso di terapia farmacologica in ambito scolastico, come da prescrizione medica allegata. Autorizzo, contestualmente, il personale scolastico identificato dal Dirigente Scolastico alla somministrazione del farmaco e sollevo lo stesso personale da ogni responsabilità penale e civile derivante dalla somministrazione della terapia farmacologia di cui alla allegata prescrizione medica e di seguito descritta la possibilità che lo stesso si auto-somministri la terapia farmacologica in ambito scolastico, come da prescrizione medica allegata AUTO- SOMMINISTRAZIONE per maggiorenni Io sottoscritto... frequentante la classe/sezione.. della scuola secondaria comunico la necessità di assumere in ambito scolastico la terapia farmacologica, come da prescrizione medica allegata. Farmaco. Dosi... Orari... Periodo di somministrazione..... Modalità di conservazione.. Data firma del genitore/tutore o dello studente maggiorenne firma del Dirigente scolastico.

14 Note La richiesta/autorizzazione va consegnata al Dirigente Scolastico Essa ha la validità specificata dalla durata della terapia ed è comunque rinnovabile nel corso dello stesso anno scolastico se necessario Nel caso di necessità di terapia continuativa, che verrà specificata, la durata è per l anno l scolastico corrente, ed andrà rinnovata all inizio dell anno scolastico I farmaci prescritti per i minorenni vanno consegnati in confezione integra lasciati in custodia alla scuola per tutta la durata della terapia

15 Gestione dell emergenza emergenza Resta in ogni modo prescritto il ricorso al Servizio Territoriale e Emergenza(118) nei casi in cui ci sia la necessità di interventi non precedentemente richiesti/autorizzati dal genitore/tutore e non differibili in relazione alla gravità dell evento. evento. Rientra tra i compiti del Dirigente Scolastico elaborare il protocollo di gestione dell emergenza emergenza Durata della validità della presente intesa Il presente accordo ha validità di cinque anni a partire dalla data della stipula e può essere aggiornato ed integrato in conseguenza di modifiche normative o di specifiche necessità. Almeno sei mesi prima della scadenza del primo quinquennio, le parti si impegnano a verificare i risultai dell accordo e a ridefinire i termini degli impegni e il successivo periodo p di validità.

16 IL DIABETE GIOVANILE (Insulino Dipendente)

17 Educare un giovane diabetico significa aiutarlo, con un processo formativo, a vedere il suo diabete come MODO di ESSERE

18 costruire un ambiente favorevole all interno della scuola favorisce l autonomia nella gestione in particolare del diabete del diabete, (autocontrollo della glicemia, somministrazione dell insulina.)

19 Epidemiologia del Diabete In Italia ci sono 1,5/3 milioni di diabetici ci sono circa mila casi nuovi all anno In Lombardia nel 2004 risultano esenzioni per diabete si stima nuovi casi Nell ASL Provincia di Milano 1 - nel 2005 da 0 a 9 anni = 52 casi da 10 a 14 anni = 71 da 15 a 19 anni = 101 Totale 224

20 COS E IL DIABETE? Il diabete è una malattia metabolica, dovuta alla mancata produzione di INSULINA da parte del pancreas.

21 L'insulina viene prodotta da una ghiandola chiamata pancreas, che si trova nel nostro corpo Isole di langherans producono: Insulina e Glucagone

22 L'INSULINA CONTROLLA LA QUANTITA' DI ZUCCHERO SCIOLTO NEL SANGUE E QUESTO PERMETTE AL NOSTRO CORPO DI FUNZIONARE BENE

23 Che cos è L IPOGLICEMIA? L IPOGLICEMIA É LA DIMINUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE DEL GLUCOSIO NEL SANGUE, AL DI SOTTO DEI VALORI NORMALI

24 I segnali di Ipoglicemia più frequenti sono FAME ECCESSIVA SUDORAZIONE TACHICARDIA MAL DI TESTA TREMORI ALLE GAMBE DIFFICOLTA DI CONCENTRAZIONE TORPORE O AFFATICAMENTO TURBE DEL COMPORTAMENTO (CRISI DI RABBIA E DI PIANTO) VISTA ANNEBBIATA PERDITA DI COSCIENZA CONVULSIONI

25 E L IPERGLICEMIA? L. L IPERGLICEMIA È DATA DA UNA CONCENTRAZIONE DI GLUCOSIO PRESENTE NEL SANGUE SUPERIORE AI VALORI NORMALI

26 COME SI MANIFESTA L IPERGLICEMIA L? Cute secca e bocca arida Dolori addominali Nausea e vomito Urina in dosi eccessive Sete abbondante Respiro profondo e affannoso Alito che odora di acetone Sonnolenza, stanchezza Molto zucchero nell urina con presenza di acetone IL PERDURARE DELL IPERGLICEMIA PUO CONDURRE AL COMA DIABETICO

27 VALORE DI RIFERIMENTO OTTIMALE ACCETTABILE CATTIVO Glicemia a digiuno mg/dl < 140 > 140 Glicemia postprandiale mg/dl < 160 > 160 (dopo 2 ore) Glicemia prima di andare a letto mg/dl < 160 > 160

28 Il diabete attualmente non è guaribile, ma può essere controllato Il trattamento consiste in: Esecuzione quotidiana di iniezioni sottocutanee di insulina Un alimentazione equilibrata Svolgimento di un attivit attività fisica regolare ed adeguata.

29 Anafilassi (shock anafilattico)

30 Alcune definizioni di Anafilassi (shock anafilattico)...l.l anafilassi generalizzata è una reazione sistemica acuta, spesso esplosiva, [cioè improvvisa e molto grave,] che si manifesta in una persona precedentemente sensibilizzata...grave reazione allergica che si manifesta in una persona o in un u animale esposto ad un antigene o ad un allergene al quale è stato in precedenza sensibilizzato. Reazione allergica acuta ed estremamente drammatica. I sintomi compaiono dopo l'esposizione ad un allergene e possono comprendere asma, orticaria generalizzata, vomito, diarrea, calo pressorio con conseguente collasso e perdita di coscienza fino ad arrivare alla morte.

31 Segni clinici di anafilassi Organi Cute Sintomi e segni Prurito, eritema al volto, orticaria e angioedema Respiratorio Rinite con rinorrea, stridore e disfonia. Tosse, e dispnea espiratoria indotta da ostruzione delle basse vie respiratorie. Cianosi ed asfissia nei casi non sottoposti a terapia Cardiovascolare Vasodilatazione, tachicardia, ipotensione, collasso circolatorio fino allo shock Gastro intestinale Edema e prurito alle labbra e alla lingua, prurito al palato, nausea, vomito, dolori addominali e diarrea Neurologico Irrequietezza ed ansia, cefalea, convulsioni e perdita di coscienza

32 Piano di Azione 1. Rimanere con il bambino, osservare l insorgere l dei sintomi e chiamare i genitori 2. Fare sdraiare il bambino e sollevare le estremità 3. Somministrare i farmaci prescritti secondo le indicazioni riportate sul certificato medico 4. Chiamare un ambulanza o portarlo al P.S.

33 Nell attesa dell ambulanza, se i sintomi si aggravano: Somministrare Adrenalina 1) Prendere EpiPen e togliere il tappo 2) Puntarlo contro il muscolo anterolaterale della coscia 3) Premere con forza fino a che non si sente un click e mantienerlo premuto per almeno 10 secondi 4) Estrarre Epipen e massaggiare la sede della iniezione per almeno 10 secondi 5) Mantenere sdraiato il bambino

34 Regola delle 3 R in caso di anafilassi Riconoscere i primi segni e sintomi Reagire il più rapidamente possibile Riesaminare quanto é successo per cercare di prevenire episodi analoghi in futuro

35 Conclusioni Non ci sono controindicazioni all uso di adrenalina in una reazione allergica pericolosa per la vita. Più rapido è l esordio dei sintomi maggiore è la probabilità che si verifichino reazioni gravi. Il ritardo nella somministrazione e uno dei fattori più ricorrenti nei casi mortali di anafilassi.

36 CRISI CONVULSIVE

37 Convulsione: definizione Si tratta di contrazioni involontarie e rapide dovute ad un aumento dell attività muscolare, con conseguenti movimenti localizzati ad uno o più muscoli o generalizzati a tutto il corpo. Le convulsioni sono dunque brevi malfunzionamenti del SNC causate, sostanzialmente, da anomale scariche di attività elettrica nel cervello e caratterizzate, a seconda delle strutture nervose interessate, da perdita di coscienza, movimenti involontari, cambiamenti di percezione, posizione e comportamento.

38 Le manifestazioni sintomatiche possono essere: Perdita di coscienza con caduta a terra Scossa delle braccia e delle gambe Irrigidimento Rilassamento della muscolatura Fissità dello sguardo o rotazione degli occhi Perdita di feci e urine

39 Cosa fare in caso di convulsioni Avvisare i genitori e mantenere la calma Allontanare il corpo da eventuali situazioni di pericolo o possibili cause di danno (occhiali, oggetti acuminati o taglienti) Allentare l abbigliamento in particolare intorno al collo porre il bambino su di un fianco per evitare che inali saliva o vomito (posizione di sicurezza) È opportuno tenere la testa sollevata da terra con una mano o qualcosa di morbido per evitare che sbatta sulla superficie (Il bambino non avverte dolore)

40 Somministrare la terapia quando prescritta (Diazepam per via rettale-es. Micronoan) seguendo le indicazioni e i dosaggi indicati dal pediatra Se la convulsione è associata a febbre cercare di facilitare la dispersione del calore (scoprendo il bambino se eccessivamente coperto) Promuovere il riposo dopo la crisi con un ambiente idoneo e tranquillo e al suo risveglio essere presenti per rassicurarlo ed orientarlo

41 Cosa non fare Non bloccare i movimenti Non forzare l apertura della bocca, (l eventuale morsicatura della lingua è un evento infrequente) Non dare farmaci o liquidi per via orale

42 USO del MICROCLISTERE Porre il bambino con accortezza e delicatezza in posizione supina,o di fianco, ponendo sotto l addome l o il fianco un materiale morbido di grandezza tale da sollevare i glutei. Togliere la capsula di chiusura dal microclistere se è possibile, ungere il beccuccio. Inserire il beccuccio nell ano fino a metà della sua lunghezza, se il bambino è di età inferiore ai 3 anni (se l etl età è maggiore dei 3 anni inserirlo per tutta la lunghezza). Vuotare il microclistere,mentre il beccuccio è inclinato verso il basso. Terminata l operazione, l ritirare il beccuccio continuando a fare pressione sul microclistere. Mantenendo il bambino nella stessa posizione, stringere i suoi glutei g per alcuni minuti per evitare al liquido di uscire.

43 Dipartimento di Prevenzione Medica U.O.S. Medicina Preventiva nelle Comunità e Sport Educazione.sanitaria@aslmi1.mi.it Link - Documentazione Scuole e Salute

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