Relazione finale dell esperienza di tirocinio

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1 CLES Anno Accademico Università degli Studi di Parma Relazione finale dell esperienza di tirocinio TIROCINANTE: ORGANIZZAZIONE OSPITANTE: TUTOR SCIENTIFICO: TUTOR ORG. OSPITANTE:

2 A. STRUTTURA DEL PROGETTO DI TIROCINIO 1. Contesto: 1.1 organizzazione in cui si svolge il tirocinio (come si chiama, dove è localizzata, come è organizzata, con quali finalità, quale articolazione organizzativa, quanti dipendenti/collaboratori, qual è il suo ambiente esterno di riferimento, indicare eventuali caratteristiche particolari utili da rilevare rispetto al proprio tirocinio); 1.2 servizio/ufficio in cui il/la tirocinante è inserito/a, qual è la sua collocazione nell organizzazione, che cosa fa, qual è la sua missione ; 1.3 eventuale progetto dell organizzazione in cui il tirocinio si inserisce: obiettivi assegnati, articolazione in attività e fasi, metodologie, soggetti coinvolti e risultati attesi. 2. Obiettivi del progetto di tirocinio: Gli obiettivi del/la tirocinante: interni ed esterni. Interni: gli obiettivi da raggiungere per se stesso (ad esempio: acquisire la capacità di operare all interno dell Ente o del servizio/ufficio al quale si è stati destinati; acquisire una conoscenza operativa delle procedure di lavoro, verificare se il/i profili professionali presenti nell organizzazione ospitanti si attagliano a sé). esterni: gli obiettivi da raggiungere per l organizzazione, così come definiti nel progetto di tirocinio ed aggiornati in corso d opera. 3. Oggetto - attività Il contenuto dell attività di tirocinio, funzionale al raggiungimento degli obiettivi: che cosa si dovrà fare operativamente, quali singole attività saranno necessarie (ad esempio: documentarsi, analizzare dati, studiare la normativa connessa, organizzare dati in uno specifico programma o sistematizzare informazioni in un report, prendere contatti con diversi soggetti che devono dare un apporto al lavoro, ecc.) 4. Fasi e tempi Organizzazione temporale prevista per le attività, considerando la successione logica e l eventuale concatenazione tra queste; definizione di massima dei tempi in cui le fasi si svilupperanno.

3 5. Metodologia Quali metodologie standardizzate, strumenti e modelli di riferimento si devono utilizzare, ad esempio: aggiornamento archivi informatici, trasferimento dati con posta elettronica, ricerca dati e informazioni, compilazione modulistica dedicata, 6. Risultati attesi I risultati che ci si aspettava ragionevolmente di raggiungere: ad esempio, partecipare alla stesura di progetti di cooperazione, partecipare all organizzazione di eventi,.

4 B. STRUTTURA DEL RAPPORTO DI TIROCINIO 1. Premessa 1.1 contesto organizzativo in cui si è svolto il tirocinio (che azienda è, come è fatta, come è organizzata, quali finalità, quale articolazione organizzativa, quanti dipendenti/ consulenti, qual è e come è fatto l ambiente esterno, se ha caratteristiche particolari utili da rilevare rispetto all esperienza di stage; servizi in cui lo stagista era inserito, qual è la sua collocazione nell organizzazione, che cosa fa, qual è la sua missione); 1.2 eventuale progetto dell organizzazione in cui il tirocinio si inseriva: suoi obiettivi, articolazione in attività e fasi, metodologie, soggetti coinvolti e risultati attesi. 2. Obiettivi del progetto di stage Gli obiettivi del/la tirocinante: interni (per se stesso) ed esterni (da raggiungere per l organizzazione). 3. Oggetto- attività Il contenuto dell attività di tirocinio, funzionale al raggiungimento degli obiettivi: che cosa si dovrà fare operativamente, quali singole attività saranno necessarie. A questo proposito è necessario tenere un diario di bordo del tirocinio, dove giorno per giorno si annota cosa si fa, con chi, dove, con che esito, e tutte le impressioni personali derivanti dall esperienza. 4. Fasi e tempi Organizzazione temporale in cui si svolte le attività, tempi di sviluppo delle fasi. 5. Metodologia utilizzata Quali metodologie standardizzate, strumenti e modelli teorici di riferimento si sono utilizzati per le diverse fasi. Considerazioni sull utilità o adeguatezza dell applicazione delle diverse metodologie utilizzate. 6. Risultati (PRODOTTI) I risultati raggiunti, possibilmente non genericamente indicati, ma relativi a specifiche attività o progetti seguiti.

5 7. Considerazioni finali Indicare criticità incontrate, capacità attivate, conoscenze impiegate ed eventuali approfondimenti di particolari materie, risultati raggiunti e mancati. Insomma usare autocritica, che serve a capire cosa, col senno di poi, si sarebbe potuto fare per raggiungere risultati migliori.

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