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- Matteo Gatto
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1 introduzione Il Duomo di Firenze è un ottimo esempio di riferimento lontano: visibile da vicino e da lontano, di giorno e di notte; inconfondibile, dominante per dimensioni e profilo, strettamente legato alle tradizioni della città; coincidente con il centro religioso e di trasporti; accoppiato al suo campanile in modo tale da rendere possibile a distanza l individuazione della direzione di veduta. È difficile concepire la città, senza avere in mente questo grande edificio. Kevin Lynch Come sostiene Arnheim, Lynch osserva che è possibile stabilire la propria posizione e il proprio orientamento, quando ci si trova a Firenze, guardando la cupola e il campanile che dominano la città, poiché essi offrono all osservatore una diversa costellazione di vedute a seconda della direzione da cui sono esperiti. Questi due edifici possono essere definiti veri e propri punti di riferimento e il processo che vive l osservatore orientamento nello spazio (fig. 1 e 2). Come può constatare chiunque si trovi dinamicamente immerso nelle vie del centro di Firenze, il campanile appare a volte a destra della cupola altre alla sua sinistra, o ancora l uno nascosto dall altro (fig. 3). Suggerisce Arnheim che i punti di riferimento per orientarsi, come abbiamo visto per il campanile e la cupola, presuppongono inoltre che l osservatore non ne prenda la posizione alla lettera, piuttosto bisogna assumere la loro percezione come il frutto dell interazione fra l osservatore stesso e la costellazione architettonica, di cui il primo ha assimilato la natura oggettiva e invariante camminando lungo il perimetro degli edifici (Arnheim, 1994: 136). Allo stesso tempo 21 LICARI - Wayfinding.indd 21 22/05/
2 questo libro vuole in modo semplice connettere fra di loro i vari linguaggi e le diverse forme della comunicazione nell ambito della segnaletica di orientamento all interno di una struttura sanitaria, non certo per darne o tentare una visione unitaria, ma solo per cartografarne la fitta rete con i suoi intrecci e interazioni, mantenendola nella sua complessità e plurivocità. Cerca di delineare gli aspetti che gli utenti di un ospedale vivono quotidianamente, come i loro gesti e le loro modalità d interazione quando vengono a contatto con un servizio sanitario e con da punti di riferimento a loro offerti dalla segnaletica e dalle strutture ivi presenti, così come fungono da punti di riferimento il campanile e la cupola per orientarsi nella città di Firenze. La comunicazione in senso etimologico significa mettere in comune. Questo senso originario si è mantenuto, innanzitutto, nelle teorizzazioni moderne che intendono la comunicazione in senso antropologico, e la connettono alla partecipazione, al dialogo, all associazione, all appartenenza, quindi al mantenimento di una società nel tempo, più che alla trasmissione di informazioni, come è avvenuto nel Novecento con la teoria dell informazione (Fiorani, 2006: 14). All interno di questa dinamica il primo capitolo affronta le linee generali dello studio dei processi comunicativi e della comunicazione in generale, descrivendo alcuni approcci teorici nell ambito della comunicazione, fino a definire in dettaglio la comunicazione di una organizzazione e cosa essa deve escogitare e attuare per essere visibile e essere quindi, alla fine, percepita da un pubblico esterno. Il secondo capitolo invece descrive i temi della comunicazione ambientale e del Wayfinding all interno di una struttura socio-sanitaria. Nello specifico si occupa dei differenti modi di oltrepassare i varchi di accesso di un ospedale, di percorrere le vie al suo interno dove si trovano dislocate le diverse strut- 22 LICARI - Wayfinding.indd 22 22/05/
3 ture sanitarie, di superare le porte di ingresso automatiche dei singoli edifici, di come percorrere i corridoi interni ed esterni per arrivare, alla fine, a sostare presso le sale di attesa dei vari servizi per riceverne la prestazione medica richiesta; analizza dunque i percorsi interni ed esterni di una struttura sanitaria, in questo caso, quella dell Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi, Firenze. Wayfinding è la capacità che ha una persona di sapere sia dove si trova, sia come raggiungere la propria destinazione. Nella sua breve definizione è l atto di trovare la strada per arrivare alla propria destinazione, mentre il wayfinding design è l arte di aiutare le persone a trovare la propria strada e di fornire loro un supporto tecnico attraverso parole, depliant informativi, piante, segnali e architetture. La ricerca in quest ambito è piuttosto recente. Prende spunto dal lavoro di Kevin Lynch The Image of the city, 1960, un urbanista, e si sviluppa in campo prevalentemente architettonico per indicare l insieme dei processi percettivi, cognitivi e comportamentali che l individuo mette in atto per raggiungere una determinata destinazione. I termini orientamento e wayfinding, spesso utilizzati come sinonimi nella letteratura scientifica, indicano due concetti diversi, seppur complementari sono utilizzati entrambi dalla psicologia cognitiva per descrivere il comportamento. Infatti, per orientamento si intende la capacità di determinare la propria posizione nello spazio, in termini assoluti e in relazione a riferimenti significativi, in primo luogo il punto di partenza e quello di arrivo. L orientamento è un processo statico che permette alla persona di determinare la sua posizione in base alla mappa cognitiva del luogo che si è formata. Il Wayfinding, il saper trovare la strada è invece un processo dinamico, è la capacità di una persona di spostarsi nell ambiente per arrivare alla meta prefissata mediante l ottenimento di adeguate informazioni (Lauria, 2002: 9). 23 LICARI - Wayfinding.indd 23 22/05/
4 Trovare la propria strada è la funzione originale dell immagine ambientale, la base per le sue associazioni emotive. Ma l immagine è apprezzabile non soltanto nel senso immediato, essa funziona, in senso più ampio, come una pianta per dirigere i movimenti; può servire come uno schema di riferimento generale, in seno al quale un individuo può agire, o nel quale egli può fissare le sue conoscenze. In questo essa è come un corpo di convinzioni, o un gruppo di consuetudini sociali: organizza fatti e possibilità (Lynch, 2004: 135). Il terzo capitolo mette in evidenza, nello specifico, come i segni e i simboli siano parte integrante della comunicazione di una azienda e, allo stesso tempo, aiutano l orientamento nell ambito della segnaletica. Dà una descrizione di come può essere organizzato un sistema segnaletico e quali possono essere i contenuti al suo interno. Per molto tempo il wayfinding design è rimasto separato dalle altre discipline: gli architetti progettavano gli edifici ospedalieri, gli arredatori pensavano agli arredi, mentre i percorsi clinici dei pazienti venivano pensati in maniera autonoma e i grafici designer creavano i segnali. Mentre attualmente le organizzazioni riconoscono l importanza del design grafico e la connessione che esso ha con le altre discipline. Questo testo si pone l obiettivo di dare un contributo interdisciplinare in questo campo descrivendo alcuni processi e pratiche che il design grafico comporta nell ambito della segnaletica di orientamento. I diversi apporti all orientamento affrontati in questo lavoro possono essere letti come un unico fenomeno, innanzitutto perché fanno parte di un unica realtà, secondo perché sono descritte da un unico punto di vista: infatti, possiamo parlare di realtà così differenti a condizione che esse vengano osservate dallo stesso punto di osservazione, nel nostro caso quello dell orientamento che emerge dalla segnaletica in un contesto 24 LICARI - Wayfinding.indd 24 22/05/
5 sanitario come quello di un ospedale. Tratteremo in definitiva di una ricerca che indaga il significato delle forme, dei colori e dei volumi che rappresentano le caratteristiche proprie della segnaletica di una struttura sanitaria. Allo stesso tempo se l orientamento viene meno il disorientamento che ne segue sarà una causa principale di stress che una persona vivrà quando si trova ad interagire in un ambiente pubblico. Ritardo negli appuntamenti, strutture che non si riescono a trovare o si trovano dopo aver girovagato per tanto tempo, ecc. In appendice A si riporta la testimonianza di una persona, del disagio provato e del tempo perso alla ricerca della persona cara ricoverata in una struttura ospedaliera, tutto questo a testimonianza di quanto può essere in alcuni casi deleterio il disorientamento con la perdita di tempo che esso comporta. Nel capitolo terzo al paragrafo uno l argomento è stato affrontato in modo più dettagliato. Mentre in appendice B si descrive il progetto di segnaletica di orientamento progettato per l Azienda Ospedaliero- Universitaria Careggi. Così come è andato delineandosi, nel tempo, in questi anni, cercando di definirlo e allinearlo il più possibile alle situazioni in corso, visto la grande trasformazione urbanistico-architettonica dell area ospedaliera che si trova in una continua trasformazione con decine di cantieri di piccole e grandi dimensioni. 25 LICARI - Wayfinding.indd 25 22/05/
6 Fig. 1 Vista del campanile di Giotto e della cupola del Duomo di Firenze da piazzale Michelangelo 26 LICARI - Wayfinding.indd 26 22/05/
7 Fig. 2 - Vista del campanile di Giotto e della cupola del Duomo di Firenze da via De Pecori 27 LICARI - Wayfinding.indd 27 22/05/
8 Fig. 3 Rapporto visivo tra il campanile di Giotto e la cupola del Duomo di Firenze K. Lynch 28 LICARI - Wayfinding.indd 28 22/05/
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