Si può vivere la propria spiritualità senza appartenere ad alcun credo?
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- Pio Moretti
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1 LA DIMENSIONE SPIRITUALE E RELIGIOSA AL TERMINE DELLA VITA: QUALE APPROCCIO? Marina Sozzi, Aviano Si può vivere la propria spiritualità senza appartenere ad alcun credo?
2 Organizzazione Mondiale della Sanità: le cure palliative e i bisogni spirituali del paziente La cura globale, attiva e multidisciplinare di quei pazienti la cui malattia non sia responsiva ai trattamenti specifici e di cui la morte è la diretta conseguenza. Il controllo del dolore, degli altri sintomi e delle problematiche psicologiche, sociali e spirituali è di fondamentale importanza. Lo scopo delle cure palliative è rivolto al raggiungimento della miglior qualità di vita possibile sia per il paziente che per la famiglia (intesa come rete relazionale di riferimento).
3 Le cure palliative
4 Spiritualità? Un modo d essere che attribuisce poco valore alla materialità della vita, che abbia obiettivi etici come priorità, un forte senso di rispetto per il prossimo e uno slancio per l umano e l umanità. La spiritualità religiosa è una modalità della spiritualità. La spiritualità, all'interno di una grande varietà di concezioni culturali e religiose, è spesso vista come un percorso, o cammino spirituale, lungo il quale si avanza per conseguire un obiettivo determinato, quale ad esempio un più alto stato di consapevolezza, il raggiungimento della saggezza o la comunione col divino in termini di trascendenza o di immanenza, il che solitamente presuppone una qualche forma di liberazione dalla materialità.
5 LAICITA : un capovolgimento Laicità è l atteggiamento intellettuale caratterizzato in modo sufficiente dal lasciare (e auspicabilmente dall avere) libertà di coscienza, intesa quale libertà di conoscenza, libertà di credenza, libertà di critica e di autocritica (Giovanni Boniolo) In altre parole, non c è laicità senza un atteggiamento antidogmatico e antifondamentalista. Coloro che estremizzano le loro convinzioni laiche, le assolutizzano e radicalizzano, hanno già abbandonato la laicità. ESISTE UNA SPIRITUALITA CHE NON SIA LAICA?
6 Cosa intendiamo per bisogno spirituale? Gli interrogativi sono molti.. Spiritualità? Religione? Come faccio a essere attento al bisogno spirituale del malato? Quali sono i bisogni spirituali? Da dove nasce l idea di accompagnamento spirituale alla morte? Chi deve occuparsi di questo bisogno spirituale? Esiste la spiritualità laica? E se finisco per proiettare i miei bisogni sull altro? E se non ce la faccio?
7 La storia dell accompagnamento spirituale Da dove nasce l idea? Nella cultura cristiana: Il curato al capezzale del morente Il medico prende in parte il posto del sacerdote (fine 700/800) La medicina, nel corso del 900, si tecnicizza e diventa incapace di accettare lo scacco, allontanandosi dalla camera del morente. LA SOLITUDINE DEL MORENTE (Norbert Elias)
8 CHI? l assistente spirituale? Mediatori culturali, counselor, guide spirituali laiche. Non solo sacerdoti, pastori, rabbini, imam eccetera. Purché ci sia la capacità di ascolto
9 Cicely Saunders e il concetto di dolore totale Frank Ostaseski e l esperienza dello Zen Hospice
10 Quale ascolto L ascolto attivo si basa sull empatia e sull accettazione. Si fonda sulla creazione di un rapporto positivo, in un clima in cui l interlocutore si senta compreso e non giudicato. Chi ascolta non deve essere un osservatore neutrale! Occorre comprendere Occorre comprendere anche le proprie emozioni di fronte a ciò che l altro dice. Occorre essere consapevoli dei limiti del proprio punto di vista e per accettare il non sapere e la difficoltà di non capire.
11 + L ascolto e il silenzio Carlo Bertocci, Tra ascolto e silenzio, 2010
12 Il buon ascolto I principali elementi che caratterizzano una buona attività di ascolto, sono: sospendere i giudizi di valore, non definire a priori il senso. osservare ed ascoltare, ricordando che il silenzio aiuta a capire. mettersi nei panni dell altro verificare la comprensione, fare domande aperte Curare l ambiente in cui si svolge la comunicazione per far sentire l interlocutore a proprio agio.
13 Quel che non bisogna fare dare ordini mettere in guardia moralizzare persuadere con la logica elogiare ridicolizzare interpretare consolare cambiare argomento
14 Concludendo: come posso assistere qualcuno dal punto di vista spirituale?
15 Frank Ostaseski, Saper accompagnare Per me il sostegno spirituale non consiste nel filosofeggiare sull esistenza o proporre pratiche esoteriche. E qualcosa di pragmatico, è entrare in rapporto con la vita senza mediazioni. Significa aiutare l altro a scoprire la propria verità, anche se potremmo non condividerla. A volte si tratterà di convocare un sacerdote perché amministri i sacramenti, o di poggiare uno scialle di preghiera sulle spalle del morente. A volte, semplicemente, di preparare un brodo con affetto, o di aiutare un malato a scrivere una lettera di riconciliazione.
16 I bisogni spirituali più diffusi alla fine della vita: Il bisogno di amare e essere amato. Il bisogno di essere rispettati e considerati. Il bisogno, per il credente, di trovare un rapporto con la divinità o la trascendenza. Il bisogno di sentirsi in pace con la propria coscienza. Il bisogno di essere ricordati (la dimensione intergenerazionale)
17 Grazie per l attenzione! Marina Sozzi
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