Il microclima. Definizione normativa Richiami tecnico- normativi Cenni di tecniche valutative Le linee guida nazionali ed internazionali

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1 Il microclima Definizione normativa Richiami tecnico- normativi Cenni di tecniche valutative Le linee guida nazionali ed internazionali

2 Il microclima: ambito e definizione La prima cosa da dire è che non esistono patologie croniche da microclima, ad eccezione per quelle che possono insorgere per esposizioni ripetute a microclimi severi freddi o per microclimi severi caldi, ed in entrambi i casi si tratta tecnicamente di infortuni (es: principio di congelamento, ipertermia, collasso cardiorespiratorio etc.) iniziali, che possono avere anche conseguenze letali, cui possono far seguito manifestazioni patologiche correlate. Inoltre, si definisce tecnicamente microclima l insieme delle condizioni di temperatura, umidità relativa, e velocità dell aria nei soli ambienti protetti dall ambiente esterno e dalle relative condizioni metereologiche. 2

3 Il microclima - l Aerazione Allegato IV Luoghi di lavoro Punto Microclima Aerazione dei luoghi di lavoro chiusi Nei luoghi di lavoro chiusi, è necessario far sì che tenendo conto dei metodi di lavoro e degli sforzi fisici ai quali sono sottoposti i lavoratori, essi dispongano di aria salubre in quantità sufficiente ottenuta preferenzialmente con aperture naturali e quando ciò non sia possibile, con impianti di areazione Se viene utilizzato un impianto di aerazione, esso deve essere sempre mantenuto funzionante. Ogni eventuale guasto deve essere segnalato da un sistema di controllo, quando ciò è necessario per salvaguardare la salute dei lavoratori Se sono utilizzati impianti di condizionamento dell aria o di ventilazione meccanica, essi devono funzionare in modo che i lavoratori non siano esposti a correnti d aria fastidiosa Gli stessi impianti devono essere periodicamente sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione per la tutela della salute dei lavoratori. 3

4 Il microclima - la Temperatura Allegato IV Luoghi di lavoro Punto Microclima Qualsiasi sedimento o sporcizia che potrebbe comportare un pericolo immediato per la salute dei lavoratori dovuto all inquinamento dell aria respirata deve essere eliminato rapidamente Temperatura dei locali La temperatura nei locali di lavoro deve essere adeguata all organismo umano durante il tempo di lavoro, tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori Nel giudizio sulla temperatura adeguata per i lavoratori si deve tener conto della influenza che possono esercitare sopra di essa il grado di umidità ed il movimento dell aria concomitanti La temperatura dei locali di riposo, dei locali per il personale di sorveglianza, dei servizi igienici, delle mense e dei locali di pronto soccorso deve essere conforme alla destinazione specifica di questi locali Le finestre, i lucernari e le pareti vetrate devono essere tali da evitare un soleggiamento eccessivo dei luoghi di lavoro, tenendo conto del tipo di attività e della natura del luogo di lavoro. 4

5 Il microclima l Umidità Allegato IV Luoghi di lavoro Punto Microclima Quando non è conveniente modificare la temperatura di tutto l ambiente, si deve provvedere alla difesa dei lavoratori contro le temperature troppo alte o troppo basse mediante misure tecniche localizzate o mezzi personali di protezione Gli apparecchi a fuoco diretto destinati al riscaldamento dell ambiente nei locali chiusi di lavoro di cui al precedente articolo, devono essere muniti di condotti del fumo privi di valvole regolatrici ed avere tiraggio sufficiente per evitare la corruzione dell aria con i prodotti della combustione, ad eccezione dei casi in cui, per l ampiezza del locale, tale impianto non sia necessario Umidità Nei locali chiusi di lavoro delle aziende industriali nei quali l aria è soggetta ad inumidirsi notevolmente per ragioni di lavoro, si deve evitare, per quanto è possibile, la formazione della nebbia, mantenendo la temperatura e l umidità nei limiti compatibili con le esigenze tecniche. 5

6 Esistono dei limiti microclimatici? Le definizioni di microclima severo caldo ovvero severo freddo non sono normate giuridicamente, ma in base a dati epidemiologici sanitari si intende come severo freddo un microclima che abbia almeno temperatura < 10 C e come severo caldo un microclima che abbia almeno temperatura > 38 C. 6

7 La prevenzione dei danni da microclimi severi freddi La prevenzione di infortuni (malori) da basse temperature si ottiene in funzione del livello termico, con procedure organizzative di definizione dei periodi di sosta in ambienti microclimaticamente protetti (es: lavorazioni in cantieri stradali d inverno in zone montuose), oltre l eventuale uso di indumenti protettivi adeguati alle temperature. Si suggerisce di allestire alloggiamenti debitamente riscaldati ed almeno un luogo di ristoro termico in prossimità delle aree di lavoro 7

8 La prevenzione dei danni da microclimi severi caldi La prevenzione di infortuni (malori) da calore si ottiene con procedure organizzative che comportino una modulazione delle attività con periodi di sosta in ambienti microclimaticamente protetti, e con l eventuale integrazione idrosalina, sentito il medico competente. Si raccomanda particolare attenzione alla eventuale presenza di operatori di religione musulmana durante il Ramadan, anche predisponendo apposite turnazioni per le attività a maggiore dispendio energetico. 8

9 Il disagio microclimatico Attesi i parametri climatici mediterranei standard nelle nostre zone, possono occasionalmente verificarsi condizioni di tendenza al microclima severo caldo nel periodo estivo, ovvero severo freddo in quello invernale, in particolare nelle aree scoperte che non risultano protette dagli agenti atmosferici. 9

10 Il disagio microclimatico outdoor Attesi i parametri climatici mediterranei standard nelle nostre zone, possono verificarsi condizioni di tendenza al microclima severo caldo nel periodo estivo, ovvero severo freddo in quello invernale, anche in funzione delle aree geografiche e dell altitudine, in particolare nelle aree scoperte che non risultano protette dagli agenti atmosferici. 10

11 Il disagio microclimatico indoor Il sempre più diffuso ricorso a sistemi di «climatizzazione» negli ambienti non industriali finisce con il provocare frequenti e diffuse lamentele negli operatori. Ciò è dovuto innanzi tutto a fattori estremamente soggettivi ed individuali, che vanno dall abbigliamento alla personale termoregolazione corporea, e altre volte a incongrua sistemazione delle potazioni lavorative, per le cui soluzioni di massima si rimanda alle indicazioni preiste in All. IV prima esaminate. Infine, può esserci una effettiva inadeguatezza impiantistica, in relazione ai parametri della struttura immobiliare in osservazione ed all uso cui sono destinati i singoli locali 11

12 Microclima benessere termico Il benessere termico è una sensazione soggettiva, quella situazione in cui il lavoratore non è costretto ad attivare i propri meccanismi di termoregolazione (sudorazione, brividi) per mantenere costante la temperatura interna del corpo. La situazione dipende dall attività svolta (dispendio metabolico), dal tipo di vestiario indossato (impedenza termica) e da sensazioni puramente soggettive influenzabili da parametri ambientali quali la temperatura, la velocità dell aria e l umidità relativa. 12

13 Esseri umani e microclima Un essere umano (come tutti gli animali omeotermi) è una macchina termica alimentata da «combustibili» (alimenti) che vengono trasformati parte in lavoro (10 20 %) e parte in calore (80 90%) Il corpo umano tende a mantenere più costante possibile la propria temperatura interna (soprattutto quella degli organi più importanti: sistema nervoso centrale, cuore, polmoni, visceri...) per cui deve dissipare il calore metabolico prodotto in eccesso 13

14 I meccanismi di termoregolazione umana Meccanismi di difesa verso il caldo Vasodilatazione cutanea Traspirazione Sudorazione attiva Diminuzione attività motoria Meccanismi di difesa verso il freddo Vasocostrizione Brivido Aumento dell attività motoria 14

15 Si può valutare il disagio microclimatico? E' preferibile che le condizioni microclimatiche siano controllate tramite un impianto di condizionamento che assicuri situazioni di confort sia nella stagione estiva che invernale: la temperatura, nella stagione calda, non dovrebbe essere inferiore a quella esterna di oltre 7 C; nelle altre stagioni, dovrebbe essere compresa tra 18 e 20 C; l'umidità va mantenuta fra il 40 e il 60% nella stagione calda e fra il 40 e il 50% nelle altre stagioni. Questa indicazione ottimale deve essere considerata nella progettazione impiantistica, ed eventualmente verificata strumentalmente. 15

16 Prevenzione dei disagi microclimatici La temperatura nei locali di lavoro deve essere adeguata all organismo umano durante il tempo di lavoro, tenuto conto dei metodi di lavoro e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori. Nei locali chiusi l aria deve essere frequentemente rinnovata; qualunque sia il sistema adottato per il ricambio dell aria, si deve evitare che le correnti d aria colpiscano direttamente i lavoratori addetti a postazioni fisse di lavoro. Le finestre, i lucernai e le pareti vetrate devono potere essere opportunamente schermate con sistemi di oscuramento che attenuino la luce diurna e l insolazione diretta indesiderata. Le attrezzature di lavoro presenti negli uffici non devono produrre un eccesso di calore che possa essere fonte di disturbo per i lavoratori. È opportuno predisporre una regolare manutenzione dell impianto, anche relativamente a condotte e bocchette/griglie di distribuzione. 16

17 Microclima gli Indici di Fanger Indice PMV (Predicted Mean Vote voto medio previsto) E un indice di confort termico rispecchia l influenza delle variabili fisiche e fisiologiche sul comfort termico Viene espresso in una scala di sensazione termica a 7 punti (-3 molto freddo, +3 molto caldo) dà la percezione della qualità dell ambiente termico Indice PPD (Predicted Percentage of Dissatisfied percentuale prevista di insoddisfazione) Deriva dal PMV quantifica percentualmente i soggetti comunque "insoddisfatti" in rapporto a determinate condizioni microclimatiche Professor P. Ole Fanger 17

18 Microclima in ambienti termici moderati Ambienti nei quali è richiesto un moderato grado di intervento al sistema di termoregolazione. Caratteristiche condizioni microclimatiche omogenee e costanti nel tempo assenza di scambi termici localizzati tra soggetto ed ambiente che abbiano rilevanza sul bilancio termico complessivo attività fisica modesta e sostanzialmente omogenea per i diversi soggetti sostanziale uniformità del vestiario indossato 18

19 Disagi fisici inducibili da microclima inadeguato Un microclima incongruo può indurre le seguenti sensazioni di disagio/discomfort: secchezza delle mucose, con insorgenza di processi infiammatori delle vie respiratorie per umidità relativa <35%; dolenzie muscolari per temperature basse e/o velocità dell aria elevata; Vi è inoltre la possibilità di fenomeni irritativi per esposizione individuale ad inquinanti indoor (formaldeide presente negli arredi, materiale da costruzione e finitura; fumo passivo); dermatiti, eruzioni cutanee, affezioni delle vie respiratorie ed infezioni agli occhi di origine microbiologica derivante dal contatto diretto con attrezzature comuni d ufficio (telefono, PC, condizionatori portatili), qualora non periodicamente sottoposte a pulizia o disinfezione. Ma è evidente che in questi casi si rientra nelle casistiche di più schietta inadeguatezza igienica dell ambiente indoor 19

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