PAI d Istituto (Collegio Docenti del 13/06/2014)

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1 PAI d Istituto (Collegio Docenti del 13/06/2014) premessa generale UN QUADRO COMPLESSO: l eterogeneità delle classi Sono sempre di più gli alunni che per una qualche difficoltà di funzionamento preoccupano insegnanti e famiglie. Nelle classi si trovano molti alunni con DIFFICOLTA nell APPRENDIMENTO e nello SVILUPPO delle COMPETENZE: intendiamo gli studenti disabili certificati, studenti DSA, quelli con deficit attentivo, alunni iperattivi, con difficoltà visivo spaziali, motorie Ci sono inoltre quelli con ritardo cognitivo e nello sviluppo, o con disturbi legati al linguaggio; ancora disturbi dello spettro autistico, dall autismo più chiuso alla sindrome di Asperger o all autismo ad alto funzionamento. Accanto a questi alunni con aspetti patologici nell apprendimento ne troviamo altri che hanno un apprendimento rallentato con un conseguente scarso rendimento scolastico. Ancora compaiono ragazzi con difficoltà emozionali: timidezza, ansia, depressione, disturbi della personalità, psicosi oppure con difficoltà comportamentali e relazionali quali bullismo, disturbi di comportamento alimentare, disturbi della condotta, delinquenza, uso di droghe. Anche l ambito familiare degli studenti può essere fonte di notevoli disagi: famiglie disgregate, episodi di maltrattamenti, lutti o carcerazioni familiari, così come anche povertà, difficoltà lavorative. Vi sono poi gli studenti immigrati il cui percorso scolastico precedente può essere particolarmente difficile. Di fronte a tale complessità i docenti si trovano a interpretare situazioni davvero complesse e difficili; tuttavia con il sostegno delle famiglie stesse e di psicologi, neuropsichiatri e altre figure professionali è possibile affrontare al meglio tali situazioni problematiche. Come si pone il nostro Istituto di fronte a tale complessità? Il nostro Istituto, facendo leva sul rapporto collaborativo con le famiglie e l ausilio della comunità locale, esplicita nella sua offerta formativa le decisioni strategiche ed operative; esso in particolare si propone di: occuparsi in maniera il più possibile efficace ed efficiente degli alunni che presentano una tipologia di funzionamento educativo

2 accorgersi preventivamente delle varie difficoltà e delle relative condizioni di rischio, al fine di cogliere ed operare opportunamente. comprendere le interconnessioni tra i diversi fattori che costituiscono le varie difficoltà, attivando se necessario una stretta collaborazione con gli operatori socio sanitari del territorio rispondere in modo il più possibile INCLUSIVO alle difficoltà attivando le risorse possibili STRUTTURA GENERALE DEL PAI D ISTITUTO Il piano annuale per l inclusività del nostro Istituto si profila come un documento che oltre a contenere informazioni di carattere prettamente tecnico è costituito da quattro parti fondamentali: 1) PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA per studenti con DSA 2) PROTOCOLLO specifico per gli studenti con bisogni educativi speciali (BES) Allegati: Impegni della famiglia: si tratta di un documento in cui scuola e famiglia si impegnano reciprocamente a condividere un Progetto educativo per lo studente con BES Traccia di verbale dell incontro della commissione BES: può essere utile quando i membri della commissione e il consiglio di classe ( nella figura del docente coordinatore) si riuniscono per decidere se uno studente è effettivamente portatore di bisogni educativi speciali e necessita quindi di un attenzione particolare. 3) PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA degli studenti con DISABILITA 4) PROTOCOLLO per l integrazione degli alunni STRANIERI

3 1) PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER STUDENTI CON DSA Che cos è il nostro PROTOCOLLO E un documento programmatico che viene redatto con la principale finalità di: costruire un percorso educativo e scolastico per i ragazzi con DSA il più possibile accogliente, sereno ed INCLUSIVO incoraggiare ed aumentare via via sempre di più il loro senso di autostima e benessere all interno del gruppo classe in cui sono inseriti. Lo spirito sotteso a tale documento vuole essere una sorta di lente con cui tutti gli operatori scolastici coinvolti nel processo educativo (Dirigente scolastico, docenti, coordinatori di classe, funzione strumentale, Commissione bes, personale della segreteria, collaboratori ) dovrebbero guardare la personalità dei ragazzi in questione, al fine di permettere loro il raggiungimento del SUCCESSO FORMATIVO. (V. Linee guida in materia di DSA, e principi della Legge n 53/2003). E altresì importante ricordare che i nostri studenti DSA e altri BES sono portatori di potenzialità ed è su queste che occorre partire per garantire loro una buona integrazione a scuola. Il Protocollo, elaborato dalla funzione strumentale per i DSA, e condiviso con la commissione BES è deliberato dal Collegio dei docenti e viene inserito nel POF dell Istituto oltre che essere presente sul Sito dell Istituto stesso. Esso vuole delinearsi quale strumento di lavoro aperto, flessibile soggetto a modifiche in itinere ed integrazioni periodiche; il protocollo vuole altresì: definire pratiche comuni all interno dell Istituto accompagnare gli studenti con DSA agli Esami di Stato Il protocollo prevede le seguenti tappe: 1) Iscrizione ed acquisizione della diagnosi 2) Convocazione dei Consigli di classe interessati aperti ai genitori e al personale delle strutture sanitarie coinvolte 3) Stesura e sottoscrizione del PDP 4) Valutazione intermedia e finale 5) Indicazioni operative per gli Esami di Stato 6) Formazione 7) Verifica finale 1) La segreteria amministrativa acquisisce la certificazione di DSA per i preliminari adempimenti amministrativi. Ai sensi della Legge 170/2010 art 3 è effettuata nell ambito dei trattamenti specialistici già assicurati dal Servizio sanitario nazionale a

4 legislazione vigente ed è comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello studente. Accertata la conformità della documentazione prodotta rispetto alla normativa vigente la funzione strumentale DSA acquisisce eventuali allegati sul percorso educativo-didattico di provenienza dell alunno. Qualora la certificazione sia rilasciata da un privato l accoglimento avviene con riserva in attesa della dichiarazione di conformità, avviando le opportune azioni per la redazione ed attuazione del Piano didattico personalizzato (v. documento dell Ufficio scolastico della regione Emilia Romagna del 6 Settembre 2013) 2) All inizio del mese di Settembre (e comunque prima dell inizio delle lezioni) si riuniscono i Consigli di classe in cui sono inseriti i ragazzi di classe prima che presentano DSA o altri bisogni. I docenti di ogni Consiglio della funzione strumentale, dei genitori dello studente e dei medici del servizio di NPI acquisiscono le informazioni del ragazzo/a in questione per comprendere e condividere: la storia scolastica precedente le problematiche specifiche dello studente le caratteristiche relative all area psicologico/relazionale le risorse e le potenzialità personali dello studente su cui far leva quali misure compensative e dispensative più consone adottare 3) Trascorsi circa due mesi dall inizio dell anno scolastico, dopo aver messo in atto le strategie di accoglienza più adeguate ed aver effettuato sistematiche osservazioni, il Consiglio di classe elabora il PDP elaborato e messo a punto durante gli incontri di Ottobre e Novembre. Tale documento è riservato agli atti dell Istituto. Il PDP degli studenti con DSA contiene i seguenti punti: Dati relativi all alunno Descrizioni del funzionamento delle abilità strumentali Caratteristiche del processo di apprendimento Consapevolezza da parte dell alunno del proprio modo di apprendere Strategie utilizzate dall alunno nello studio Strumenti utilizzati dall alunno nello studio Patto con la famiglia Programmazione di ogni singolo docente che nella propria disciplina indica: strumenti compensativi, misure dispensative, modalità di verifica e criteri di valutazione adottati. Il PDP, sottoscritto dal Consiglio di classe, dal Dirigente scolastico, dal docente coordinatore e dalla famiglia, tenute conto delle specifiche problematiche del singolo soggetto deve calibrare il carico di lavoro domestico e le verifiche in modo da favorire una serena sedimentazione degli apprendimenti. E altresì necessario sottolineare la delicatezza delle problematiche psicologiche che s innestano nell alunno con DSA quando utilizza gli strumenti compensativi e le misure dispensative: se da una parte costituiscono un innegabile facilitazione, dall altra

5 possono rivelarsi un elemento discriminante all interno del gruppo classe. Resta quindi prioritaria la necessità di creare un clima accogliente, praticando una gestione inclusiva all interno della classe stessa: il ruolo dell insegnante coordinatore è fondamentale senza dimenticare che egli può avvalersi anche della collaborazione del docente funzione strumentale e dello psicologo dell Istituto. Strategico è anche il ruolo della famiglia che nello specifico deve: condividere le linee del PDP sostenere la motivazione e l impegno dell alunno nello svolgimento del lavoro domestico incoraggiare l acquisizione di un crescente grado di autonomia nella gestione dei tempi di studio considerare il significato formativo e valutativo delle discipline. Gli studenti, dal canto loro, sono i primi protagonisti di tutte le azioni messe in atto; pertanto hanno il diritto di: essere informati sulle modalità di apprendimento e strategie più idonee che possono aiutarli ad ottenere il massimo delle loro potenzialità a ricevere una didattica personalizzata attraverso adeguati strumenti compensativi e dispensativi 4) La valutazione è un momento fondamentale perché oltre ad essere di tipo sommativo essa è, soprattutto per questi studenti, un momento di natura formativa: la valutazione, premesso che lo studente dovrà essere fornito di tutti gli strumenti compensativi e potrà utilizzare le opportune misure dispensative, ( v. L. n 170/2010) verrà effettuata sugli obiettivi della classe, tenendo ovviamente conto delle specificità di ciascun alunno. La diversificazione di metodi, tempi e strumenti (v anche DPR 22 Giugno n 122, art 10) sarà esplicitata in fase di programmazione iniziale e costituisce la premessa per la successiva valutazione del livello di apprendimento effettuata da ogni docente. Nel corso del primo quadrimestre la comunicazione della valutazione avverrà attraverso gli incontri tra i docenti e le famiglie( colloqui individuali, ricevimenti generali ) e la consegna della pagella scolastica: altrettanto nel successivo quadrimestre che prevede un ulteriore momento di valutazione intermedio a metà del quadrimestre.( pagellina ) Il consiglio di classe, in ogni caso, è sempre la sede specifica in cui è possibile confrontarsi sul valore profondo della valutazione dei ragazzi con DSA ed è pertanto tenuto a: - verificare l efficacia delle misure compensative e dispensative indicando quelle che sono state ritenute efficaci e/o necessarie con quello studente in particolare - individuare e dichiarare le discipline in cui si rendano necessari interventi di sostegno avendo cura di precisare contenuti, metodologie e strategie di intervento. 5) Per quanto riguarda l Esame di Stato, la recente OM n 13 del 2013 (art 18) specifica che la Commissione dovrà prevedere alcune particolari attenzioni

6 finalizzate a rendere sereno per i candidati lo svolgimento dell Esame sia per le prove scritte che orali. Tra le modalità utilizzabili ci sono: PROVA SCRITTA ITALIANO LINGUE STRANIERE MATEMATICA PROVA ORALE Un componente della Commissione può leggere i testi delle prove scritte Gli studenti scrivono la traccia scelta sul PC La prova è salvata su chiavetta e mentre lo studente è ancora in aula viene stampata Tutti i fogli sono stampati e siglati Tempi più lunghi Lo studente riceve la prova su supporto cartaceo e su file audio ascoltabile con cuffie Lo studente scrive la prova sul PC E salvata su chiavetta e poi stampata Tutti i fogli sono stampati e siglati Viene concesso un tempo supplementare per terminare la prova Gli alunni hanno diritto ad un tempo più lungo per l analisi del materiale e la preparazione del colloquio. Portano in sede di colloquio le mappe concettuali preparate durante l anno per l esposizione orale Le misure dispensative e gli strumenti compensativi per ciascun alunno sono elencati nelle apposite relazioni individuali allegate alla relazione finale del Consiglio di classe 6) Le competenze sui DSA devono essere patrimonio conoscitivo di tutti i docenti in modo tale che, seppur con il supporto della figura strumentale specifica, essi possano gestire e programmare agilmente il PDP. L Istituto, tramite tale insegnante, provvede a diffondere le iniziative riferite a tale ambito al fine di giungere alla costruzione di un linguaggio comune fra mondo scolastico e mondo dei servizi di diagnosi. E importante sottolineare a tale proposito che l Istituto Einaudi a partire dal 1 Settembre 2013 ha stipulato con il CENTRO EDUCATIVO UP-PRENDO di Carpi una CONVENZIONE per la promozione di attività di collaborazione nel campo della sensibilizzazione sui DSA; l associazione si impegna, su esplicita richiesta, a partecipare ai consigli di classe per interventi informativi. Finalità generale è quella di favorire momenti di reciproco confronto e scambio di informazioni. 7) Anche la verifica finale dovrebbe esplicitare il più possibile il suo valore formativo: nei Consigli di classe finali occorrerebbe valorizzare gli elementi di maggiore successo affinché possano divenire strumenti di uso comune, ma rilevare anche le fragilità affinché vengano ridiscusse e superate.

7 PER CONCLUDERE L iter didattico amministrativo da seguire per favorire l accoglienza e il successo scolastico degli studenti DSA è il seguente: AZIONE Presentazione diagnosi Consegna al Dirigente o referente o Segreteria Analisi e studio dei casi Conoscenza delle caratteristiche dello studente con DSA da parte di tutti i docenti Inserimento ed integrazione dello studente Stesura del PDP Sottoscrizione del PDP Monitoraggio dell andamento didattico Eventuale aggiornamento PDP Utilizzo del protocollo operativo per lo svolgimento delle Prove Invalsi ed Esame Stato A CARICO DI: Famiglia Dirigente prof. Cristina Marchi, referente prof. Silvia Guglielmi, Segreteria sig. Giuseppe Giovine Docente funzione strumentale (prof. Silvia Guglielmi) A Settembre, nei Consigli di classe, con famiglia e docente Funzione strumentale Tutto il Consiglio di classe, con particolare attenzione del docente coordinatore Entro Novembre nel Consiglio di classe Tutti i docenti, il coordinatore, la famiglia, il Dirigente scolastico Consiglio di classe Consiglio di classe Figura strumentale

8 2) PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER I BES Tenuto conto delle indicazioni della CM n 8 del 6/03/13 e della Direttiva del 27/12/12, si possono presentare due situazioni: 1 CASO: situazioni formalmente segnalate La famiglia presenta alla Scuola una diagnosi medica o segnalazione effettuata da altri servizi (servizi sociali, scuola di provenienza ) Il DS informa la Commissione BES che valuta il caso e, sentiti i docenti della classe, formula una proposta per il Consiglio di Classe Il Consiglio di Classe delibera in autonomia se considerare o meno il caso come BES Qualora venga deliberato come BES, il Consiglio verbalizza se intende stendere un PDP e/o tutte le misure che intende mettere in atto (materia per materia) per agevolare il successo formativo dello studente Se il Consiglio di classe non concorda con la famiglia nel classificare Bes il ragazzo in questione, farà risultare accuratamente a verbale le motivazioni del diniego. 2 CASO: assenza di situazioni formalmente segnalate Il Consiglio di classe, dopo attente osservazioni effettuate sullo studente e, dopo aver informato il Dirigente Scolastico, si potrà confrontare (nella figura del coordinatore) con i docenti della Commissione BES e insieme compileranno il modulo di verbale allegato; a questo punto il Consiglio di Classe deciderà (se necessario a maggioranza) se l alunno versa effettivamente in situazioni di svantaggio o disagio. Il coordinatore informa e coinvolge la famiglia Con il consenso della famiglia, il Consiglio verbalizza se intende stendere un PDP e/o tutte le misure che intende mettere in atto (materia per materia) per agevolare il successo formativo dello studente Nel caso in cui la famiglia non concordasse con il Consiglio di Classe nel classificare come Bes il figlio, sarà cura del Consiglio verbalizzare la propria proposta e le motivazioni del diniego della famiglia. In entrambi i casi: il Consiglio di Classe può estende anche ai Bes (come per i DSA) la possibilità di utilizzare strumenti compensativi ed eventuali misure dispensative oppure altre misure che riterrà opportune L esito della deliberazione del Consiglio di Classe va verbalizzato individuando: a) le ragioni dei singoli interventi didattici (materia per materia) b) gli interventi didattici compensativi e dispensativi potranno essere esplicitati in un eventuale PDP (piano didattico personalizzato) c) confronto e condivisione con la famiglia

9 L eventuale PDP, che può avere anche durata temporanea, deve indicare o nome dello studente o data in cui si riunisce il Consiglio di Classe o esplicitazione delle discipline in cui lo studente necessita di strumenti compensativi e dispensativi In qualunque modo l iter da perseguire per poter pianificare un percorso a tutela del ragazzo con BES prevede che ne sia informato il Dirigente scolastico, la Commissione BES e naturalmente tutto il Consiglio di Classe. Figure di supporto ai BES Le risorse umane che il nostro Istituto può mettere in campo sono diverse: ognuna di queste può fornire un contributo prezioso per la crescita individuale e scolastica di tali ragazzi: - Dirigente scolastico - Commissione BES - Docenti di classe - Collaboratori scolastici La famiglia viene coinvolta direttamente dalla Scuola e invitata a sottoscrivere il documento Impegni della famiglia (v. allegato) 3) ACCOGLIENZA DEGLI STUDENTI DISABILI

10 L Istituto opera con particolare attenzione per l integrazione degli alunni disabili, favorendone la socializzazione, l acquisizione di autonomia rispetto alla gestione di sé e la crescita delle competenze secondo le possibilità di ciascuno. Nella scuola non esistono barriere architettoniche e gli alunni portatori di handicap possono accedere a tutti gli ambienti utilizzandone le strutture. Finalità' Concretamente, nei confronti degli alunni disabili, l'istituto persegue le seguenti finalità: Favorire l'integrazione, in coerenza con la normativa vigente, con particolare riferimento al diritto all'educazione e all'istruzione. Soddisfare al meglio le peculiari esigenze formative degli alunni disabili, con particolare attenzione al servizio scolastico che potrà essere, all occorrenza, differenziato e personalizzato per favorire il diritto di crescere con i loro pari ed esprimere al meglio le proprie potenzialità. Obiettivi formativi L'azione formativa è coerente con quella dell'intero Istituto. Essa si qualifica negli interventi di didattica orientativa e curricolare, che si caratterizzano per l'attenzione particolare all'autonomia, alla comunicazione, all'area cognitiva e a quella affettivo - relazionale, ambiti relativamente ai quali lo studente viene guidato a sviluppare una propria motivazione. L'offerta formativa, in taluni casi, è potenziata da percorsi di laboratorio e di stage orientativi. Tutto il percorso scolastico si sviluppa sotto l'osservazione degli insegnanti di sostegno, in funzione del futuro inserimento nel mondo del lavoro e in taluni casi si stipulano accordi con centri professionali per attività di orientamento extra scolastico o stage in aziende-enti del territorio. Progetto didattico Per ogni studente disabile il Consiglio di Classe redige un PEI, sottoscritto dalla famiglia. Qualora vi siano alunni che mostrano una marcata distanza rispetto alle competenze richieste per un proficuo svolgimento delle attività proposte al resto della classe si definisce un PEI con una programmazione differenziata al fine di operare un percorso formativo di successo. Tale programmazione rielabora quella specifica delle singole discipline previste nei corsi attivati dell'istituto, dopo un'attenta riconsiderazione dell'alunno sotto gli aspetti neuropsicologico e cognitivo. Iniziative di continuità fra cicli scolastici In collaborazione con le scuole medie di provenienza si attuano progetti di continuità, stabilendo i primi contatti con gli alunni quando essi frequentano il secondo quadrimestre della classe terza media, allo scopo di esplicitare la tipologia e le aree di intervento possibili. Successivamente, dopo la preiscrizione effettuata in terza media, si attivano percorsi di accoglienza articolati in incontri con i docenti, la famiglia, l'alunno ed eventualmente

11 gli operatori esterni interessati. Rapporti con l'esterno Durante l anno scolastico vi sono regolari incontri con le famiglie, che possono essere intensificati per esigenza di una delle parti, insegnanti o famiglie. Inoltre, come attività programmate annualmente oppure semplicemente in funzione di necessità temporanee, hanno luogo momenti informativi e/o di aggiornamento con neuropsichiatri, ASL, personale educativo e socio-assistenziale di riferimento. 4) PROTOCOLLO PER L INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI

12 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Il Protocollo è definito basandosi sui seguenti riferimenti normativi : 1. Art. 38 del D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286 : Istruzione degli stranieri 2. Art. 45 del D.P.R. 31 agosto 1999, n. 394 : Iscrizione scolastica alunni stranieri 3. C.M. n. 24 del 1/3/2006 : Linee guida per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri FINALITA DEL PROTOCOLLO Col presente Protocollo, il Collegio dei Docenti : 1. definisce pratiche condivise all interno dell Istituto in tema di accoglienza di alunni stranieri; 2. facilita e favorisce l ingresso a scuola dei minori stranieri e li sostiene nella fase di adattamento al nuovo ambiente; 3. favorisce il clima di accoglienza nella scuola; 4. favorisce la relazione con la famiglia 5. promuove la collaborazione tra scuole e tra scuola e territorio sui temi dell accoglienza e dell educazione interculturale. CONTENUTI 1. Area amministrativa - Iscrizione 2. Area comunicativo-relazionale - Colloquio con i genitori - Inserimento in classe 3. Area educativo-didattica - PEP - Valutazione - Formazione docenti Soggetti coinvolti: 1. Collegio docenti 2. Personale amministrativo 3. Famiglia 4. Studente traduttore 1. Area amministrativa L assistente amministrativo che si occupa di iscrizioni, ai genitori consegna: la necessaria modulistica (ad esempio, modulo d iscrizione, circolare ricevimento degli insegnanti, autorizzazione per uscite didattiche e gita scolastica, comunicazione sulle elezioni dei rappresentanti di classe, convocazione, sospensione attività scolastiche) Libretto giustificazioni e assenze. Chiede: modulo d iscrizione compilato; certificato vaccinazioni (solo neo arrivati); certificato tradotto (la normativa prevede la traduzione e la vidimazione dell'ambasciata) attestante il numero di anni scolastici, la classe, l'ordine e le caratteristiche della scuola frequentata nel paese d origine. Inoltre:

13 fissa un appuntamento con il Referente Stranieri e la famiglia per un colloquio con genitori e alunno; trasmette il materiale raccolto e le informazioni al Referente Stranieri; fornisce al consiglio di classe le informazioni. può avvalersi, in questa prima fase, di studenti bilingue presenti in Istituto Soggetti Coinvolti: 1. Dirigente Scolastico 2. Docente Referente Stranieri 3. Famiglia 4. Alunno 2. Area comunicativo-relazionale Il Docente Referente: effettua un colloquio con i genitori e l alunno e, se necessario un mediatore linguistico/culturale. consegna l Orario scolastico (orario delle lezioni e della segreteria della scuola), consegna il Regolamento di istituto comprensivo del Regolamento di Disciplina e il Patto formativo di Istituto e di Classe chiede informazioni sulla biografia e sul percorso linguistico dello studente (solo per i neo arrivati). - Obiettivi del colloquio con i genitori e con l alunno Durante il colloquio con i genitori sarà compito del docente rendere esplicito ciò che la scuola in Italia richiede ad uno studente. spiegando i criteri di valutazione e le modalità di valutazione del PEP dando informazioni sul funzionamento della scuola (Regolamento d Istituto e offerta formativa) spiegando il percorso previsto dall istituto per l acquisizione della lingua e l importanza della frequenza dei corsi di Alfabetizzazione di italiano livelli A1 e A2 accertando che venga compreso il diritto ad avere un percorso personalizzato che implica il dovere di frequentare con impegno e assiduità il corso di Alfabetizzazione di italiano livelli A1 e A2 raccogliendo informazioni sulla situazione familiare e sulla storia dell alunno stipulando e sottolineando l importanza del patto formativo con la famiglia e lo studente in cui: - Si richiede l esecuzione dei compiti a casa. - Si richiede la gestione corretta del materiale scolastico. - Si richiede il rispetto della disciplina, pur considerando che la partecipazione dell alunno durante le lezioni è sollecitata ed è considerata positiva. - Si informa che la famiglia deve firmare avvisi, consensi per uscite didattiche e comunicazioni delle assenze. - Si informa che l acquisizione della lingua italiana è l obiettivo fondamentale del percorso formativo dello studente - Si richiede la partecipazione dei genitori alla vita scolastica per poter focalizzare meglio eventuali difficoltà e problemi dell allievo inserito. DETERMINAZIONE DELLA CLASSE Il dirigente, in collaborazione con il Referente Stranieri, individuerà la classe sulla base delle informazioni raccolte dal personale sopra citato. I criteri, deliberati dal Collegio Docenti in base alla normativa vigente (D.P.R. 394/99 art.45, comma 4), sono: - età anagrafica,

14 - scolarità pregressa nel Paese di provenienza, - competenze accertate in Italiano attraverso una prova d ingresso predisposta dal Referente Stranieri - profitto nel percorso scolastico del paese d origine. Una volta scelta la classe, il Dirigente: procederà all individuazione della sezione in cui inserire l alunno straniero in base a considerazioni attinenti al numero complessivo di allievi della classe e al numero di allievi stranieri neo arrivati, eventualmente già inseriti, e all etnia di appartenenza; comunicherà immediatamente il nuovo inserimento al coordinatore e al Consiglio di Classe che predisporranno il percorso di accoglienza. Soggetti coinvolti: 1. Collegio docenti 2. Coordinatore del Consiglio di Classe 3. Docenti del consiglio di classe 4. Docente Referente Stranieri 3. Area educativo-didattica L attesa Il coordinatore informa gli alunni dell arrivo di un compagno straniero per agevolarne e facilitarne l inserimento attraverso dinamiche relazionali corrette. Il Docente Referente che ha seguito lo studente nella prima fase dell accoglienza passa le informazioni raccolte al coordinatore. Sarà compito del coordinatore informare il consiglio di classe. Il Docente Referente ha i seguenti compiti: - tenere i contatti con la segreteria al momento dell iscrizione di alunni stranieri, - realizzare il colloquio iniziale con i genitori e gli alunni sulla base delle tracce allegate al presente protocollo, - fornire informazioni e indicazioni al Dirigente Scolastico per l assegnazione degli alunni nelle classi, - fornire le informazioni ottenute al consiglio di classe, - inserire lo studente straniero nel corso di Alfabetizzazione di italiano livelli A1 e A2 sulla base di un Test di livello, - informare il consiglio di classe dei progetti che coinvolgono gli studenti stranieri e contattare, in caso di necessità, le associazioni che operano sul territorio (associazioni di volontariato e/o sindacati), - condividere informazioni con i coordinatori e docenti, - organizzare il percorso di preparazione per l esame di III media in collaborazione con il CTP, - tenere i contatti con le agenzie del territorio (ad esempio Polaris, Prometeo, Asl, Servizi sociali), - creare percorsi di riorientamento scolastico o formativo in collaborazione con i coordinatori di classe - favorire, organizzare, sviluppare proposte di attività interculturali. IL PROGETTO DIDATTICO In relazione alle competenze linguistiche dell alunno e alle informazioni raccolte, gli insegnanti attiveranno percorsi didattici personalizzati con la compilazione del Piano Educativo

15 Personalizzato. La formulazione del P.E.P. è a cura di tutti i docenti del C. di cl. Il P.E.P. è documento fondamentale di riferimento per la valutazione intermedia e finale dell allievo. Ogni scelta effettuata dal Consiglio di classe deve essere contenuta nel P.E.P.. Il Collegio Docenti ha deliberato che i CdC compileranno il P.E.P. per gli studenti stranieri di Livello A1 e A2. LA VALUTAZIONE Riferimenti legislativi *D.P.R. 394\99 art. 45 comma 4 («Il collegio dei docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri il necessario adattamento dei programmi di insegnamento; allo scopo possono essere adottati specifici interventi individualizzati o per gruppi di alunni per facilitare l apprendimento della lingua italiana, utilizzando, ove possibile le risorse professionali della scuola. Il consolidamento della conoscenza e della pratica della lingua italiana può essere realizzata altresì mediante l attivazione di corsi intensivi di lingua italiana sulla base di specifici progetti, anche nell ambito delle attività aggiuntive di insegnamento per l arricchimento dell offerta formativa») D.P.R. 275\99 art. 4 commi 1 e 2 ; art.9 comma 4 Autonomia Scolastica L.R. n.12 \ 2003 art. 3 commi 1 e 6; artt Linee guide Miur Febbraio 2006 D.P.R. 122/2009 art.1 comma 9, D.P.R. 122/2009 art.4 comma 1Valutazione degli alunni nella scuola secondaria di secondo grado 1. La valutazione, periodica e finale, [si avvale dei contributi di] personale docente esterno e [di] esperti che svolgono attività o insegnamenti per l'ampliamento e il potenziamento dell'offerta formativa e forniscono preventivamente ai docenti della classe elementi conoscitivi sull'interesse manifestato e il profitto raggiunto da ciascun alunno

16 LA VALUTAZIONE I QUADRIMESTRE Ipotesi A STUDENTI LIVELLI A1 Lo studente non ha ancora raggiunto la conoscenza linguistica sufficiente per affrontare l apprendimento di contenuti anche se presentati in forma semplificata. a)l insegnante decide di non valutarlo. In questo caso si potrà assegnare N nel P.E.P., spiegandone la motivazione a verbale (per es.: la valutazione non può essere espressa in quanto l alunno si trova nella prima fase di alfabetizzazione in lingua italiana); a)l insegnante preferisce esprimere comunque una valutazione. Anche in questo caso è opportuno riportare a verbale una motivazione (per es.: la valutazione fa riferimento ad un percorso personale di apprendimento, in quanto l alunno si trova nella prima fase di alfabetizzazione in lingua italiana). Ipotesi B LIVELLO STUDENTE A2 - B1 Lo studente è in grado di affrontare i contenuti delle discipline curricolari, se opportunamente selezionati, semplificati e/o ridotti dall insegnante, che ha individuato i nuclei tematici fondamentali della disciplina, in modo da permettere il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla programmazione*. In questo caso l insegnante valuterà le competenze raggiunte dall allievo rispetto agli obiettivi minimi previsti per la classe. Nel caso in cui gli alunni stranieri abbiano una buona conoscenza di una lingua straniera (inglese, francese) essa dovrà fungere, in un primo tempo, come lingua veicolare per l acquisizione e l esposizione di contenuti, previa la predisposizione di opportuni materiali. Ipotesi C LIVELLO STUDENTE B2 Lo studente non ha grandi difficoltà di comprensione, né della lingua parlata né della lingua scritta, quindi può essere valutato normalmente. Ipotesi D LIVELLO STUDENTE C1 C2 Lo studente non ha alcuna difficoltà di comprensione, né della lingua parlata né della lingua scritta, quindi può essere valutato normalmente. II QUADR IMESTRE SCRUTINIO FINALE CLASSE PRIMA Per le CLASSI PRIME, indipendentemente dal numero delle insufficienze, il Consiglio di Classe dovrà valutare attentamente le potenzialità di recupero di ciascun alunno una volta acquisiti gli indispensabili strumenti linguistici (livello di partenza e livello di arrivo valutazione formativa e non certificativa), ammettendolo alla classe successiva nel caso tale valutazione risulti positiva. Il Consiglio di classe, inoltre, può autonomamente decidere di sospendere il giudizio laddove sia possibile fornire un supporto estivo agli studenti e rinviare la valutazione finale allo scrutinio di agosto. Infatti, il supporto estivo, focalizzato sull italiano per lo studio rappresenta una forma privilegiata di recupero disciplinare. In caso di discipline da recuperare, l esito del test linguistico finale sarà tenuto in considerazione dal c. di cl., con percentuale da concordarsi in Collegio Docenti, non inferiore al 50%, per stabilire la valutazione definitiva. Nel caso in cui l allievo, all inizio dell anno scolastico, non abbia alcuna conoscenza della lingua italiana, il raggiungimento del livello A2 del Quadro Comune Europeo delle Lingue può essere considerato uno degli indicatori positivi, ma non vincolanti, per il passaggio alla classe successiva, insieme naturalmente all'impegno dimostrato e alla regolarità nella frequenza a scuola e ai corsi di alfabetizzazione. q CLASSE SECONDA Le stesse modalità sono valide anche per le CLASSI SECONDE, tenendo presenti le maggiori abilità che la classe terza richiede. q CLASSE TERZA Per la CLASSE TERZA è possibile l ammissione all esame di qualifica (nell istruzione professionale) o l accesso alla classe quarta (nell istruzione tecnica e nei licei) come per tutti gli altri ragazzi italiani o italofoni. Si ricorda che per accedere all esame di qualifica lo studente deve essere in possesso della licenza media. In tutti i casi è opportuno riportare il riferimento ad un percorso personale di apprendimento dello studente straniero utilizzando il P.E.P.*

17 ALLEGATI IMPEGNI DELLA FAMIGLIA PREMESSA La cooperazione tra scuola e famiglia è condizione necessaria per il successo conseguimento del percorso educativo individualizzato. Pertanto la famiglia dello studente si IMPEGNA a: Condividere ed assumere i principi dell azione educativa contenuti nel PDP o nel patto elaborato dal Consiglio di classe Seguire fattivamente il percorso scolastico del ragazzo. Instaurare un dialogo costruttivo con i docenti, nel rispetto delle reciproche competenze e della professionalità ed esperienza dei docenti Ove necessario partecipare agli incontri organizzati dalla scuola (per es. col docente coordinatore della classe o con la Commissione BES ) per monitorare l andamento e individuare insieme eventuali azioni di miglioramento del percorso educativo personalizzato Sostenere la motivazione, lo studio e l impegno costante dello studente Mantenere vivo un costante scambio informativo con la scuola attraverso diverse modalità: controllo del diario, colloqui, contatti telefonici Rivolgersi ai docenti e al Dirigente Scolastico in presenza di problemi inerenti sia l area didattica che della relazione educativa Incentivare, in sinergia con la scuola, la partecipazione dello studente ad eventuali attività pomeridiane extracurricolari che siano in linea con il percorso scolastico Verificare che lo studente esegua i compiti assegnati e che porti il materiale scolastico adeguato e concretamente si concorda quanto segue Nelle attività di studio l allievo: è seguito da un tutor nelle discipline: con cadenza: quotidiana bisettimanale settimanale all occorrenza è seguito dai familiari ricorre all aiuto di compagni utilizza strumenti compensativi altro

18 Strumenti da utilizzare nel lavoro di casa strumenti informatici (pc, videoscrittura con correttore ortografico, ) tecnologia di sintesi vocale appunti scritti al pc registrazioni digitali materiali multimediali (video, simulazioni ) testi semplificati e/o ridotti fotocopie schemi e mappe altro Attività scolastiche individualizzate programmate attività di recupero attività di consolidamento e/o potenziamento attività di laboratorio attività di classi aperte (per piccoli gruppi) attività curricolari all esterno dell ambiente scolastico attività di carattere culturale, formativo, socializzante altro Data FIRME Il docente coordinatore della classe (per il Consiglio di Classe) La Commissione BES

19 VERBALE DELL INCONTRO DELLA COMMISSIONE BES CON IL COORDINATORE DELLA CLASSE Data Presenti Alunno/a Situazione dello studente (descrizione del caso) Annotazioni/riflessioni Firme dei presenti..... * * In riferimento al primo verbale, Viene vagliata l eventuale documentazione presentata dalla famiglia 1. Diagnosi specialistica del referente sanitario attestante 2. Segnalazione servizi sociali 3. Documentazione dalla scuola di provenienza

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