Inquadramento del tema. Riferimenti normativi. Primo Rapporto sullo Stato dell Ambiente Provincia di Genova Anno 2003 Rifiuti e Bonifiche

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2 Inquadramento del tema Primo Rapporto sullo Stato dell Ambiente Provincia di Genova Anno 2003 Il problema della gestione dei rifiuti è uno dei più complessi ed articolati nell ambito della sostenibilità ambientale in quanto è tra quelli più direttamente ed immediatamente connessi a fattori di tipo economico e sociale. Il nostro livello di benessere dipende, infatti, dall ampia disponibilità di beni e dal conseguente elevato livello di consumi: la conseguenza diretta è, oltre al depauperamento di risorse naturali, la produzione di elevate quantità di rifiuti. Il fenomeno è in costante peggioramento a causa dell attuale sistema socio-economico, legato ad un modello che mira alla continua espansione dei consumi, nell ottica di una crescita costante. Alla visibilità degli indubbi vantaggi che il benessere comporta non si contrappone, peraltro, la corretta valutazione ed attenzione rispetto alla pressione ambientale che tale contesto comporta. I rifiuti, infatti, esercitano una pressione ambientale trasversale su tutti i comparti: aria (emissioni degli impianti di smaltimento, delle discariche, ), acqua (percolati, discariche incontrollate, sversamenti ), suolo (uso non sostenibile del territorio ), paesaggio ecc. A peggiorare il quadro concorre anche il fatto che le azioni mirate alla gestione dei rifiuti generano forti conflittualità. Il caso più comune è quello rappresentato dalla forte opposizione della popolazione interessata alla realizzazione di impianti di smaltimento e che rifiuta di pagare da sola per un impatto generato da tutti. Il risultato è spesso la revisione delle scelte programmate nei termini di una vera e propria impossibilità a governare il fenomeno. La migliore strategia di intervento è sicuramente la riduzione della produzione di rifiuti, problema che troppo spesso viene combattuto quasi esclusivamente con una migliore gestione del rifiuto una volta che questo sia stato prodotto. Una notevole efficacia hanno anche metodi quali il riuso, il riciclo ed il recupero delle materie prime dai rifiuti; in questo ambito ricade, ad esempio, la raccolta differenziata. L aspetto prettamente ambientale va, quindi, ad interagire con tematiche economiche, sociali, tecnologiche, coinvolgendo stili di vita e modelli di sviluppo sostenibile; è quindi necessaria una continua cooperazione fra i soggetti economici e sociali, la pubblica amministrazione ed i consumatori, affinché si possa raggiungere l obiettivo di una minore produzione ed un minor flusso di rifiuti avviati allo smaltimento. Riferimenti normativi La normativa sui rifiuti è vasta ed articolata, ma le norme più rilevanti ai nostri fini possono essere considerate: 1 il D. L.vo n. 22/97 (Decreto Ronchi) e sue successive modifiche ed integrazioni 2 la Legge Regionale n. 18/99. Il quadro normativo prevede come azione prioritaria per la gestione del rifiuto la riduzione della sua produzione; le azioni possono comprendere: 1 lo sviluppo di tecnologie pulite e la messa a punto di prodotti a basso impatto, considerando il loro intero ciclo di vita 2 la promozione di strumenti economici, eco-bilanci, sistemi di eco-audit 3 azioni di informazione e di sensibilizzazione dei consumatori 4 lo sviluppo del sistema di marchio ecologico. Il recupero dei rifiuti viene effettuato preferibilmente mediante il riutilizzo, il riciclaggio ed il recupero di materia prima e quindi mediante il riutilizzo a fini energetici. Lo smaltimento viene considerato la fase residuale della gestione del rifiuto e va effettuato secondo il principio dell autosufficienza dell ambito territoriale di produzione, della minima distanza di trasporto ed utilizzando le tecnologie più idonee a garantire un alto grado di protezione dell ambiente e della salute pubblica. In tale contesto, sono stati introdotti alcuni traguardi particolarmente significativi riguardo al recupero e che ad oggi dovrebbero essere già stati raggiunti; deve essere assicurata una raccolta differenziata dei rifiuti urbani pari alle seguenti percentuali minime (D. L.vo n.22/97): a) 15% entro il 1999 b) 25% entro il 2001 c) 35% a partire dal Inoltre, al fine di incentivare la raccolta differenziata che prevede lo smaltimento in discarica della sola frazione secca dei rifiuti domestici (quindi escludendo la frazione organica), sono stati fissati i seguenti obiettivi (D.Lgs n.36): a) entro il 2008 i rifiuti urbani biodegradabili devono essere inferiori a 173 kg/anno per abitante b) entro il 2011 i rifiuti urbani biodegradabili devono essere inferiori a 115 kg/anno per abitante c) entro il 2018 i rifiuti urbani biodegradabili devono essere inferiori a 81 kg/anno per abitante. 255

3 Secondo il quadro normativo i rifiuti sono classificati secondo l'origine e secondo le caratteristiche di pericolosità. Secondo l'origine sono suddivisi in: - rifiuti urbani - rifiuti speciali Secondo le caratteristiche di pericolosità sono distinti in: - rifiuti pericolosi - rifiuti non pericolosi Sono classificati rifiuti urbani tutti i rifiuti, di origine domestica o assimilati, più altri rifiuti fra cui quelli rinvenuti su strade ed aree pubbliche ed i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi; sono definiti, invece, rifiuti speciali i rifiuti derivanti da attività diverse (agricole, artigianali, industriali, commerciali, da attività di servizio ecc.); essi sono classificati in 20 macrocategorie elencate nella tabella seguente: 01 Cava Rifiuti derivanti da prospezione, estrazione da miniera o cava, nonché dal trattamento fisico o chimico di minerali 02 Alimenti Rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquicoltura, selvicoltura, caccia e pesca, trattamento e preparazione di alimenti 03 Legno e carta Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli, mobili, polpa, carta e cartone 04 Tessile Rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce e dell industria tessile 05 Petroliferi Rifiuti della raffinazione del petrolio, purificazione del gas naturale e trattamento pirolitico del carbone 06 Chimica inorganica Rifiuti dei processi chimici inorganici 07 Chimica organica Rifiuti dei processi chimici organici 08 Vernici inchiostri Rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso (PFFU) di rivestimenti (pitture, vernici e smalti vetrati), adesivi, sigillanti e inchiostri per stampa 09 Foto Rifiuti dell industria fotografica 10 Termici Rifiuti provenienti da processi termici 11 Metalli Rifiuti prodotti dal trattamento chimico superficiale e dal rivestimento di metalli ed altri materiali; idrometallurgia non ferrosa 12 Metalli Plastica Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastica 13 Olii Oli esauriti e residui di combustibili liquidi (tranne oli commestibili, 05 e 12) 14 Solventi organici Solventi organici, refrigeranti e propellenti di scarto (tranne le voci 07 e 08) 15 Assorbenti Stracci Rifiuti di imballaggio, assorbenti, stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi (non specificati altrimenti) 16 Altro Rifiuti non specificati altrimenti nell elenco 17 Costruzioni Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (compreso il terreno proveniente da siti contaminati) 18 Medicina Rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricerca collegate (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione che non derivino direttamente da trattamento terapeutico) 19 Trattamento rifiuti Rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell acqua e dalla sua preparazione per uso industriale 20 RSU Rifiuti solidi urbani ed assimilabili da attività commerciali ed industriali, nonché dalle istituzioni, inclusi i rifiuti della raccolta differenziata 256

4 La normativa vigente individua i soggetti che, in relazione alla classificazione dei rifiuti oggetto della propria attività, sono obbligati alla presentazione del Modello Unico di Dichiarazione (MUD), che contiene le tipologie e le quantità di rifiuti prodotti e/o gestiti e di imballaggi prodotti e/o utilizzati. Per i rifiuti si utilizzano le informazioni contenute nei registri di carico e scarico e si fa riferimento alla catalogazione CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti). I soggetti obbligati alla presentazione del MUD sono di seguito elencati: Rifiuti speciali non pericolosi raccoglitori e trasportatori di rifiuti prodotti da terzi (comprese le società miste) soggetti che svolgono le operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti (comprese le società miste) commercianti e intermediari di rifiuti imprese ed enti produttori di: - rifiuti derivanti da lavorazioni industriali e artigianali (art. 7, c. 3, lett. c e d) - rifiuti derivanti da attività di recupero e smaltimento di rifiuti (art. 7, c. 3, lett. g) - fanghi da: potabilizzazione acque altri trattamenti acque depurazione acque reflue abbattimento fumi (art. 7, c. 3, lett. g) autorità portuali o marittime per i rifiuti prodotti dalle navi e da queste consegnate nei porti Gestori del servizio pubblico in ordine ai rifiuti speciali NON assimilati ad essi conferiti in base a convenzione Rifiuti speciali pericolosi raccoglitori e trasportatori di rifiuti prodotti da terzi (comprese le società miste) soggetti che svolgono le operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti (comprese le società miste) commercianti e intermediari di rifiuti imprese ed enti produttori di rifiuti pericolosi autorità portuali o marittime per i rifiuti prodotti dalle navi e da queste consegnate nei porti imprenditori agricoli di cui all art C.c. con un volume di affari annuo superiore a lire15 milioni Gestori del servizio pubblico in ordine ai rifiuti speciali NON assimilati ad essi conferiti in base a convenzione Il quadro normativo prevede il coinvolgimento nel processo decisionale di tutti i livelli istituzionali, Stato, Regione, Provincia, Comuni, ma ha anche previsto un forte coinvolgimento dei soggetti economici e dei consumatori, ponendo come obiettivo il raggiungimento di un sistema che punti alla riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti e ad un loro riuso, recupero e riciclo, attraverso l uso delle migliori tecnologie. In tale ottica, sono stati costituiti dei consorzi obbligatori tra soggetti privati per lo smaltimento di alcune tipologie di rifiuti, per lo più finanziati dai produttori. Si possono ricordare: 1. CONAI Consorzio Nazionale Imballaggi 2. CONSORZIO NAZIONALE ACCIAIO Consorzio nazionale per il riciclo ed il recupero degli imballaggi usati in acciaio 3. CIAL Consorzio Italiano Alluminio 4. COMIECO Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica 5. RILEGNO Consorzio nazionale per il recupero e il riciclaggio degli imballaggi di legno 6. CO.RE.PLA Consorzio nazionale per il recupero degli imballaggi in plastica 7. CO.RE.VE. Consorzio recupero vetro 8. CO.N.I.P. Consorzio Nazionale Imballaggi Plastica 9. POLIECO Consorzio riciclo rifiuti polietilene 10. C.O.N.O.E. Consorzio Obbligatorio Nazionale di Raccolta e Trattamento degli Oli e dei Grassi Vegetali e Animali Esausti Particolare rilevanza riveste la riorganizzazione dei rifiuti urbani prevista dalle norme; infatti, è affidata ai Comuni (articoli 21 e 23 del D. L.vo n.22/97 e dagli articoli 25 e 27 della L.R. n. 18/99) la gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati, attraverso forme di cooperazione all interno di Ambiti Territoriali Ottimali (nel nostro caso corrisponde al territorio della Provincia di Genova). Tale organizzazione si attua con la costituzione di una Autorità d ambito, alla quale i Comuni aderiscono; in Provincia di Genova è stata scelta a tale scopo la convenzione di cooperazione che vede il coordinamento dell Amministrazione stessa. Tali forme di cooperazione fra più Comuni che ricadono nello stesso territorio assicurano una gestione unitaria del problema rifiuti su di una scala territoriale che dovrebbe garantire l efficienza, l efficacia e l economicità del servizio. Al momento attuale è in via di perfezionamento il Piano Provinciale dei Rifiuti previsto dall articolo 20 del D.L.vo n.22/97 e dall articolo 32della L.R. n.18/

5 Indicatori Gli indicatori, scelti sulla base della loro significatività e della possibilità di essere calcolati e rappresentati in serie storica, sono i seguenti: - Produzione di rifiuti solidi urbani ed assimilabili ad urbani - Produzione di rifiuti speciali - Raccolta differenziata - Potenzialità residua discariche - Il trattamento dei rifiuti costituiti da fanghi di depurazione delle acque reflue - Siti contaminati e bonifiche La produzione di rifiuti è un indicatore fondamentale per monitorare questo tema ambientale; ha come finalità quella di misurare la quantità totale di rifiuti generati e di verificare l efficacia delle politiche ambientali messe in atto per la prevenzione della generazione dei rifiuti. Per i rifiuti urbani viene fornito anche il valore pro capite, in modo da favorire un confronto tra diverse realtà territoriali. L indicatore sulla quantità di rifiuti urbani raccolti in modo differenziato verifica il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata prescritti dalla normativa; si pone come obiettivi quello di quantificare la diminuzione dei rifiuti smaltiti e di massimizzare il recupero di materia. La base dati utilizzata è diversa a seconda della tipologia dei rifiuti. Per i rifiuti urbani sono stati usati dati provenienti dalle dichiarazioni dei Comuni, per i rifiuti speciali la fonte è costituita dalle dichiarazioni MUD. Produzione di rifiuti solidi urbani ed assimilabili agli urbani La produzione di RSU nel territorio della Provincia di Genova risente di alcuni fattori condizionanti quali: - le differenze socio economiche dell entroterra rispetto alla costa - l incremento della produzione durante i mesi estivi dovuto alle presenze turistiche - lo sviluppo ancora modesto del sistema di raccolta differenziata dei rifiuti recuperabili - il peso relativo della produzione di rifiuti assimilabili agli urbani e rientranti nel circuito pubblico e legati alle attività commerciali e di servizio. Come già specificato in precedenza, all interno della categoria dei rifiuti solidi urbani sono inseriti i rifiuti prodotti dai privati cittadini in ambito domestico, quelli provenienti da attività lavorative che per caratteristiche qualitative e quantitative possano essere assimilati ai precedenti, i residui della pulitura delle strade ed i rifiuti vegetali provenienti dalla manutenzione di aree verdi. Di seguito viene riportata, in dettaglio per ogni Comune della Provincia di Genova, la produzione totale di rifiuti nel periodo , utilizzando i dati forniti dai Comuni all Amministrazione Provinciale. Per facilitare la lettura dei dati si è poi proceduto a rappresentare su una mappa tematica la situazione del 2001, raggruppando i Comuni della Provincia in 5 fasce di produzione di rifiuti. Risulta subito evidente che il Comune di Genova contribuisce da solo a produrre il 68% dei rifiuti della Provincia. Si rileva inoltre una maggior produzione di rifiuti nei comuni costieri rispetto a quelli dell entroterra. Nel grafico viene mostrato l andamento della produzione totale di RSU in tonnellate, negli anni dal 1996 al 2001, nel territorio provinciale, evidenziando il contributo del Comune di Genova rispetto al resto della Provincia. Dal grafico emerge chiaramente che la produzione totale dei rifiuti in Provincia è, e rimane, in continua crescita. Per quel che riguarda l intero territorio, si passa dalle tonnellate del 1996 alle del 2001, con un incremento assoluto del 10,62% sui cinque anni (dal 1996 al 2001); nel Comune di Genova il dato è leggermente più confortante, in quanto, nel 2001, si è raccolto l 8,70% in più di rifiuti rispetto al 1996; più sensibile è, invece, l incremento della produzione totale di rifiuti nel resto della Provincia (quindi esclusa Genova), dove si registra una crescita del 14,88% nei sei anni che vanno dal 1996 al Rifiuti totali prodotti (in ton.) Arenzano Avegno n.d. 761 Bargagli Bogliasco Borzonasca Busalla Camogli Campo Ligure Campomorone

6 Rifiuti totali prodotti (in ton.) Carasco Casarza Ligure * Casella Castiglione Chiavarese * Ceranesi Chiavari Cicogna Cogoleto Cogorno Comunità Montana Val Petronio** Coreglia Ligure Crocefieschi Davagna n.d Fascia Favale di Malvaro Fontanigorda Genova Gorreto Isola del Cantone Lavagna Leivi n.d Lorsica Lumarzo n.d. n.d Masone Mele Mezzanego Mignanego Moconesi Moneglia * Montebruno Montoggio Ne Neirone Orero Pieve Ligure Portofino Propata Rapallo Recco Rezzoaglio Ronco Scrivia Rondanina Rossiglione Rovegno San Colombano Certenoli Santa Margherita Ligure Santo Stefano d'aveto Sant'Olcese Savignone Serra Riccò Sestri Levante * Sori Tiglieto

7 Rifiuti totali prodotti (in ton.) Torriglia Tribogna n.d n.d Uscio*** n.d n.d Valbrevenna Vobbia Zoagli Totale Totale senza Genova % RSU prodotti dal Comune di Genova 68,92 68,53 68,14 67,89 67,8 67,73 * Comuni i cui valori relativi agli anni 2000 e 2001 sono compresi in quello relativo alla Comunità Montana Val Petronio **Il dato, relativamente agli anni 2000 e 2001, comprende i valori relativi ai Comuni contrassegnati da* ***I valori relativi al Comune di Uscio non sono mai pervenuti, quindi vengono riportati i valori stimati in base al numero degli abitanti. 260

8 Produzione RSU (in tonnellate) Incrementi percentuali annui di produzione totale di rifiuti anno Provincia Comune di Genova Resto della Provincia ,01% +2,42% +4,32% ,08% +0,51% +2,32% ,18% +2,80% +4,00% ,41% +1,29% +1,67% ,54% +1,42% +1,79% ,62% +8,70% +14,88% I rifiuti prodotti da ogni cittadino in tutta la Provincia di Genova sono aumentati, passando da 476,51 kg a 540,03 kg pro capite, nei cinque anni dal 96 al 01, con una variazione percentuale totale di 13,33 % nei cinque anni dal 1996 al Viene infine mostrata la produzione pro capite di rifiuti solidi urbani (in kg) nei singoli Comuni della Provincia di Genova. Sebbene si tratti di un dato indicativo, perché è stato calcolato tenendo conto della popolazione residente (fonte ISTAT) e, pertanto, non tiene conto delle presenze occasionali, che nei comuni con forte vocazione turistica non sono sicuramente trascurabili, tuttavia mette in risalto il fatto che la produzione pro-capite sia in aumento in quasi tutti i Comuni della Provincia. Produzione RSU (kg/pro capite) ,03 529,04 521,29 503,59 492,43 476,

9 RSU procapite (in kg.) Arenzano Avegno n.d 357 Bargagli Bogliasco Borzonasca Busalla Camogli Campo Ligure Campomorone Carasco Casarza Ligure * Casella Castiglione Chiavarese * Ceranesi Chiavari Cicagna Cogoleto Cogorno Comunità Montana Val Petronio** Coreglia Ligure Crocefieschi Davagna n.d n.d 512 n.d Fascia Favale di Malvaro Fontanigorda n.d Genova Gorreto Isola del Cantone Lavagna Leivi n.d Lorsica n.d n.d Lumarzo n.d n.d n.d n.d Masone Mele Mezzanego Mignanego Moconesi n.d Moneglia * Montebruno n.d Montoggio Ne Neirone Orero Pieve Ligure Portofino Propata Rapallo Recco Rezzoaglio Ronco Scrivia Rondanina Rossiglione Rovegno

10 RSU procapite (in kg.) San Colombano Certenoli Santa Margherita Ligure Santo Stefano d'aveto Sant'Olcese Savignone Serra Riccò n.d n.d n.d Sestri Levante * Sori Tiglieto Torriglia Tribogna n.d n.d n.d Uscio n.d n.d n.d n.d n.d n.d Valbrevenna Vobbia Zoagli media Provincia media Provincia senza il capoluogo * Comuni i cui valori relativi agli anni 2000 e 2001 sono compresi in quello relativo alla Comunità Montana Val Petronio **Il dato, relativamente agli anni 2000 e 2001, comprende i valori relativi ai Comuni contrassegnati da* 263

11 Produzione di Rifiuti Speciali L analisi riguarda i rifiuti speciali prodotti in Provincia di Genova nel 1997 (base dati provenienti dalla Provincia di Genova) e nel periodo (per i quali sono stati utilizzati dati forniti dall ARPAL). I dati risultanti rivestono notevole interesse, in quanto, potenzialmente, provengono da tutte le aziende, le imprese e gli enti che producono e/o in qualche modo trattano rifiuti speciali (pericolosi e non pericolosi). Tenendo presente che il lavoro di bonifica dei dati effettuato dall Arpal ha già eliminato una buona parte di errori formali e sostanziali contenuti nelle dichiarazioni MUD, è ovvio considerare questi dati con cautela, in quanto provenienti da una fonte relativamente affidabile perché potenzialmente affetta da errori di compilazione, omissioni nella dichiarazione ecc.. Rifiuti speciali (t/anno) Pericolosi Non pericolosi Non specificato* Totale *codici CIR o CER formalmente errati Come risulta evidente dai dati riportati in tabella, la produzione di rifiuti speciali ha un andamento molto irregolare per cui non è possibile evidenziare degli andamenti temporali significativi. D altra parte, alcune categorie di rifiuti speciali (es. materiali da costruzione) sono molto pesanti e la loro produzione è estremamente variabile, al punto da condizionare fortemente i quantitativi totali prodotti. All interno dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, c è una suddivisione nelle 20 categorie dettagliate nel paragrafo relativo ai riferimenti normativi, che viene riportata nei grafici seguenti soltanto per gli anni 2000 e

12 Produzione Rifiuti Speciali NON Pericolosi in Provincia di Genova - Anno 2000 RSU Legno e carta Alimenti 0,2% 0,5% 2,5% Trattamento rifiuti Cava 6,6% 7,0% Medicina 0,1% Tessile 0,0% Ch. inorganica 0,3% Petroliferi 0,3% Ch. organica 0,3% Vernici inchiostri 0,1% Foto 0,0% Costruzioni 33,1% Termici 39,0% Altro 4,7% Stracci 3,6% Solv. organici 0,0% Metalli Metalli Plastica 0,1% Olii 1,6% 0,0% Produzione Rifiuti Speciali Pericolosi in Provincia di Genova - Anno 2000 Trattamento rifiuti 0,5% Altro 5,8% Stracci 0,0% Solv. organici 0,6% Olii 16,0% Medicina 3,0% RSU 0,0% Cava 0,0% Costruzioni 0,9% Alimenti 0,0% Legno e carta 0,0% Tessile 0,0% Petroliferi 1,2% Metalli Plastica 3,6% Metalli 1,2% Termici 8,1% Foto 1,1% Ch. organica Vernici inchiostri 3,7% 0,6% Ch. inorganica 53,6% 265

13 Produzione di rifiuti speciali NON pericolosi in Provinca di Genova - Anno 2001 Legno e carta 0,2% Petroliferi Alimenti Tessile 0,3% 0,3% Ch. inorganica 0,0% 4,9% RSU Ch. organica 3,1% 0,8% Trattamento rifiuti Cava Vernici inchiostri 5,7% 4,1% 0,1% Medicina 0,2% Foto 0,1% Costruzioni 37,6% Altro 2,7% Stracci 2,0% Olii 1,8% Solv. organici 0,0% Metalli Plastica 1,4% Termici 34,5% Metalli 0,5% Produzione di rifiuti speciali pericolosi in Provincia di Genova - Anno 2001 Trattamento rifiuti Cava 0,5% 0,0% Costruzioni RSU Alimenti 0,8% 0,0% Medicina 0,0% 1,8% Stracci 0,0% Solv. organici 0,2% Altro 8,3% Legno e carta 0,0% Tessile 0,0% Petroliferi 1,4% Olii 19,8% Ch. inorganica 52,3% Metalli Plastica 2,0% Metalli 5,6% Termici 2,3% Foto 0,7% Ch. organica 3,9% Vernici inchiostri 0,3% 266

14 La raccolta differenziata La raccolta differenziata dei rifiuti urbani è stata istituita, con vari gradi di organizzazione, in tutti i comuni dell ambito. I risultati ottenuti sono stati conseguiti essenzialmente con i tradizionali sistemi di raccolta tramite campane dislocate sul territorio, impiegate principalmente per la raccolta differenziata del vetro e della carta, e in secondo ordine per la raccolta differenziata della plastica, dei liquidi e dell alluminio. Considerata l attuale organizzazione del sistema, i risultati ottenuti in termini di percentuale di RD sui rifiuti totali prodotti sono da considerare non particolarmente deludenti, anche se molto lontani dagli obbiettivi indicati dalla legge. Per migliorare la resa della raccolta differenziata c è la necessità di promuovere l evoluzione del servizio mediante la diversificazione dell offerta e mediante l incentivazione dell utenza. A tale proposito, si ritengono di pregio le iniziative intraprese, in genere purtroppo solo a livello sperimentale, della raccolta cosiddetta porta a porta che, oltre a rappresentare una comodità per le famiglie, consente di ottenere un rifiuto ben differenziato e non inquinato da fattori esterni non controllabili, come la miscelazione impropria di materiali disomogenei fra loro che ne determinano una caduta di valore, talvolta rendendo impossibile il successivo recupero. Per consentire una maggiore flessibilità del sistema di raccolta e una miglior resa del sistema di trasporti si è reso necessario realizzare una rete di centri di raccolta e di prima selezione dei rifiuti recuperabili e delle frazioni che necessitano di particolari forme di smaltimento. Di seguito viene brevemente descritta l attuale situazione della rete di ecocentri o isole ecologiche già realizzate e funzionanti a marzo 2003; vengono, inoltre, indicati anche gli impianti non ancora attivati, ma per i quali è già stata perfezionata la procedura per la realizzazione. 267

15 Ubicazione/bacino di utenza Comune di Genova, Volpara/ Valbisagno Comune di Genova, Rialzo/Sampierdarena, Cornigliano, Bassa Val Polcevera Comune di Genova, San Quirico/Val Polcevera Comune di Genova, Corso Perrone CM Val Petronio, Località Gallinara nel Comune di Casarza Ligure Comune di Santa Margherita Ligure, Via Dogali CM Alta Valle Stura, Comune di Masone CM Alta Valle Stura, Località Cava dell Oro, Comune di Rossiglione CM Alta Valle Stura, Località Rossiglione Inferiore, Comune di Rossiglione CM Alta Valle Stura, Località Valle Calda, Comune di Campoligure Isole ecologiche Impianti attivi (marzo 2003) Tipo di impianto Isola ecologica con stoccaggio provvisorio delle varie tipologie di rifiuti Isola ecologica con stoccaggio provvisorio delle varie tipologie di rifiuti Isola ecologica con stoccaggio provvisorio delle varie tipologie di rifiuti Centro di selezione e trattamento della frazione secca di rifiuti domestici raccolti con il sistema porta a porta momentaneamente in disuso Centro di stoccaggio provvisorio rifiuti derivanti dalla raccolta differenziata con eventuale compattazione Centro di raccolta rifiuti derivanti dalla raccolta differenziata, rifiuti urbani ingombranti e stazione di trasferimento di RSU Centro di stoccaggio rifiuti solidi urbani e ingombranti derivanti dalla raccolta differenziata Centro di stoccaggio rifiuti solidi urbani e ingombranti derivanti dalla raccolta differenziata Centro di stoccaggio rifiuti solidi urbani e ingombranti derivanti dalla raccolta differenziata Centro di stoccaggio rifiuti solidi urbani e ingombranti da smaltire e/o recuperare Tipologia di rifiuto che può essere conferito Rifiuti metallici (imballaggi, rottami e ingombranti metallici) Rifiuti ingombranti misti Rifiuti a base di legno (imballaggi, ingombranti, mobili ecc.) Beni durevoli obsoleti (frigoriferi, televisori ecc.) Detriti inerti da demolizione e materiali litoidi Oli minerali esausti (da sostituzione su autovetture ecc.) Oli esausti per freni Oli vegetali esausti (oli da frittura) Accumulatori e batterie esauste auto Tubi al neon e lampade fluorescenti Vernici, solventi, inchiostri, adesivi, e solventi con i relativi contenitori Acidi e detergenti con i relativi contenitori Rifiuti alcalini e gli aerosol con i relativi contenitori Pesticidi e prodotti fotochimici con i relativi contenitori Filtri olio e contenitori olio motore Vetro Carta/cartone Tessuti Metalli Plastica Rifiuti ingombranti non recuperabili Vetro Carta/cartone Plastica Metalli di piccole dimensioni (es. Lattine) Altri tipi di metalli Rifiuti in legno Apparecchiature contenenti clorofluorocarburi (frigoriferi, congelatori ecc.) Apparecchiature elettroniche Rifiuti vegetali e rifiuti compostabili Oli esauriti da motore, trasmissione, ingranaggi Accumulatori al piombo e pile Oli e grassi animali e vegetali Medicinali scaduti Tubi fluorescenti al neon ed altri rifiuti contenenti mercurio Imballaggi ex contenitori di vernici, inchiostri, adesivi, solventi, acidi Imballaggi ex contenitori detergenti, prodotti fotochimici, aerosol Plastica Carta Vetro Rifiuti di legno Rifiuti ferrosi Rifiuti di giardinaggio Rifiuti inerti Accumulatori al piombo e pile Medicinali scaduti Rifiuti in legno Rifiuti ingombranti ferrosi Plastica Rifiuti in legno Rifiuti ingombranti ferrosi Carta Rifiuti in legno Rifiuti ingombranti ferrosi Vetro Rifiuti ingombranti misti (legno ecc.) Rifiuti ingombranti ferrosi Carta e cartone Lattine 268

16 Ubicazione/bacino di utenza CM Valfontanabuona, Località presso discarica di RSU di Rio Marsiglia, Comuni di Uscio e Tribogna Comune di Camogli, Località Bana Isole ecologiche Impianti attivi (marzo 2003) Tipo di impianto Centro di stoccaggio rifiuti solidi urbani e ingombranti da avviare al recupero o allo smaltimento (progetto approvato) Centro di conferimento e stoccaggio provvisorio per la raccolta differenziata di rifiuti da avviare al recupero (progetto in via di autorizzazione) Tipologia di rifiuto che può essere conferito Rifiuti di legno Plastica Materiali ferrosi e non ferrosi di piccole e grosse dimensioni (inclusi ex elettrodomestici) Vetro Carta e cartone Farmaci scaduti Batterie e pile Rifiuti compostabili (ramaglie, potature ecc.) Pneumatici Inerti misti di demolizione e costruzione Rifiuti ingombranti non recuperabili Vetro Carta/cartone Legno industriale già verniciato e mobili Rifiuti vegetali (residui da potatura e da sfalcio) Frazione organica da rifiuti solidi urbani Plastica (bottiglie e flaconi) Rifiuti ingombranti Imballaggi in metallo Ubicazione/bacino di utenza Comune di Chiavari, ex Cava Bacezza Isole ecologiche Impianti in via di realizzazione (marzo 2003) Tipo di impianto Centro di raccolta rifiuti derivanti dalla raccolta differenziata, rifiuti urbani ingombranti e stazione di trasferimento di RSU. Tipologia di rifiuto che può essere conferito Rifiuti ingombranti in legno o metallici Carta/cartone Rifiuti vegetali e frazione umida rsu (rifiuti mercatali, rifiuti compostabili ecc.) Plastica Comune di Ne, Località Valle Scura Comune di Santo Stefano d Aveto, Località Campasso Comune di Rezzoaglio Località Ponte Gramizza Comune di Arenzano, Località Lupara Comune di Cogoleto, Località Molinetto CM Alta Val Trebbia, Località Vallà, Comune di Torriglia CM Alta Valle Scrivia, Località Capoluogo, Comune di Vobbia Centro di stoccaggio rifiuti derivanti dalla raccolta differenziata Centro di stoccaggio rifiuti ingombranti derivanti dalla raccolta differenziata Centro di stoccaggio rifiuti ingombranti Centro di messa in riserva di rifiuti solidi urbani da raccolta differenziata e ingombranti da recuperare Centro di messa in riserva (non ancora esistente) di rifiuti solidi urbani da raccolta differenziata e ingombranti da recuperare Centro di stoccaggio rifiuti solidi urbani e ingombranti da avviare al recupero o allo smaltimento con fasi di compattazione per alcune frazioni (progetto approvato) Centro di stoccaggio rifiuti ingombranti da avviare al recupero o allo smaltimento (progetto e gestione autorizzati) 269 Rifiuti ingombranti in legno Carta/cartone Rifiuti ingombranti ferrosi e non ferrosi Rifiuti ingombranti in legno Rifiuti ingombranti ferrosi e non ferrosi Rifiuti ingombranti ferrosi e non ferrosi Rifiuti ingombranti non recuperabili Rifiuti di legno Plastica Materiali ferrosi Vetro Rifiuti di legno Plastica Materiali ferrosi Vetro Alluminio Carta bianca e carta colorata Tessili Rifiuti di legno Plastica Materiali ferrosi e non ferrosi (inclusi ex elettrodomestici) Vetro Carta Rifiuti ingombranti non recuperabili Rifiuti ingombranti ferrosi e non ferrosi (esclusi i frigoriferi ecc.)

17 Ubicazione/bacino di utenza CM Alta Valle Scrivia, Località Birra nel Comune di Busalla Comune di Recco, Località Valle della Nè Isole ecologiche Impianti in via di realizzazione (marzo 2003) Tipo di impianto Centro di stoccaggio rifiuti solidi urbani da raccolta differenziata e ingombranti da avviare al recupero o allo smaltimento (progetto in fase istruttoria) Centro di conferimento e stoccaggio provvisorio per la raccolta differenziata di rifiuti da avviare al recupero Tipologia di rifiuto che può essere conferito Rifiuti di legno Plastica Materiali ferrosi e non ferrosi di piccole e grosse dimensioni (inclusi ex elettrodomestici) Vetro Carta e cartone Farmaci scaduti Batterie e pile Rifiuti compostabili (ramaglie, potature ecc.) Oli vegetali esausti Inerti misti di demolizione e costruzione Vetro Pile esauste Accumulatori esausti al piombo Farmaci scaduti Carta/cartone Legno industriale già verniciato e mobili Rifiuti vegetali (residui da potatura e da sfalcio), cassette da avviare al compostaggio Plastica Materiali ferrosi (ex elettrodomestici, rottame ecc.) Detriti inerti da demolizione Cuoio, pellami e tessili Oli minerali esausti Oli vegetali ed animali esausti Alluminio Per quanto riguarda i dati sulla raccolta differenziata, si riportano in tabella i quantitativi totali raccolti nel Comune di Genova e nel resto della Provincia dal 1996 al Raccolta Differenziata in Provincia di Genova Anno Provincia di Genova Comune di Genova Resto della Provincia tonnellate variaz. % tonnellate variaz. % tonnellate variaz. % % % % % % % % % % % % % % % % variaz. totale +151% +145% +163% Provincia di Genova Raccolta Differenziata (tonnellate) Provincia di Genova Raccolta differenziata pro capite (kg/abitante)

18 Si sottolinea che, sebbene i valori di RD siano aumentati passando dal 5,27% al 12,47%, tuttavia non sono ancora sufficienti per raggiungere gli obiettivi previsti dalla normativa. E poco confortante il dato relativo al Comune di Genova, che passa, dal 5,00% del 1996 all 11,29% del 2001, mentre la situazione risulta leggermente migliore nel resto della Provincia (dal 5,87% del 1996 al 14,26% del 2001). Anche i dati relativi ai restanti Comuni della Provincia, che si riportano in dettaglio nella seguente tabella, non confortano: nel 2001 nessun Comune superava il 30% di raccolta differenziata ed i soli Chiavari (23,74%) e Santa Margherita Ligure (23,43%) superavano il 20%. Da notare, oltretutto, che entrambi questi Comuni sono in controtendenza, avendo realizzato, nel 2000, rispettivamente il 27,76% e il 28,34% di raccolta differenziata. Solamente 3 comuni hanno una percentuale di raccolta differenziata fra il 15 e il 20%, 6 fra il 12 e il 15%, 12 fra il 9 e il 12% (fra cui Genova), 9 fra il 6 e il 9%, 13 fra il 3 e il 6% e 6 fra lo 0 e il 3%. 13 comuni non praticano raccolta differenziata o non ne forniscono i dati. Gli incrementi percentuali più significativi nei dati sulla raccolta differenziata, relativamente all intero arco di tempo , provengono nell ordine dai Comuni di Savignone, Casella, Ne, Comunità Montana Val Petronio, Borzonasca, Zoagli, Bargagli, Ronco Scrivia, Lavagna, Cogoleto, Santo Stefano d Aveto, Mignanego e Chiavari, mentre i più deludenti arrivano da Pieve Ligure (dal 3,74% del 1998 allo 0,37% del 2001), Fontanigorda (dal 4,76% del 1996 al 2,09% del 2001), Sori (dall 8,06% al 4,86%), Montoggio (dal 5,51% del 1998 al 3,64% del 2001) e Bogliasco (dal 4,50% del 1996 al 3,59% del 2001). Raccolta differenziata totale nei Comuni della Provincia di Genova (in ton.) (% rispetto ad RSU totale) Arenzano 659 (10%) 969 (13%) 919 (13%) (15%) 833 (11%) (20%) Avegno 9 (1%) 15 (2%) 14 (2%) 14 (2%) n.d. - n.d. - Bargagli 14 (1%) 16 (1%) 14 (1%) 15 (1%) 34 (3%) 72 (5%) Bogliasco 103 (5%) 104 (5%) 92 (4%) 85 (4%) 80 (3%) 92 (4%) Borzonasca 14 (2%) 22 (3%) 51 (7%) 22 (3%) 46 (7%) 81 (11%) Busalla 146 (4%) 193 (6%) 201 (6%) 224 (6%) 187 (5%) 258 (7%) Camogli 130 (3%) 136 (4%) 150 (4%) 177 (5%) 200 (5%) 348 (10%) Campo Ligure 67 (6%) 120 (9%) 132 (9%) 177 (14%) 148 (11%) 181 (13%) Campomorone 143 (5%) 151 (5%) 139 (5%) 147 (5%) 186 (5%) 218 (7%) Carasco 120 (8%) 118 (7%) 90 (5%) 83 (5%) 128 (6%) 111 (5%) Casarza Ligure * 54 (3%) 111 (5%) 158 (7%) 226 (10%) Casella 22 (2%) 21 (1%) 24 (1%) 68 (4%) 104 (6%) 203 (11%) Castiglione Chiavarese * 34 (7%) 38 (7%) 56 (10%) 77 (13%) Ceranesi 44 (3%) 47 (3%) 44 (3%) 107 (6%) 85 (5%) 111 (6%) Chiavari (9%) (11%) (16%) (24%) (28%) (24%) Cicagna 48 (5%) 64 (6%) 48 (5%) 72 (7%) 47 (4%) 45 (4%) Cogoleto 224 (5%) 336 (7%) 340 (8%) 403 (9%) 521 (11%) 901 (19%) Cogorno 48 (2%) 47 (2%) 45 (2%) 46 (2%) 63 (3%) 77 (3%) CM Val Petronio** (15%) (16%) Coreglia Ligure 4 (11%) 4 (10%) 4 (11%) 9 (18%) 4 (6%) 4 (5%) Crocefieschi (2%) 25 (8%) 7 (2%) Lavagna n.d. - n.d (1%) n.d. - Fascia Favale di Malvaro 4 (3%) 9 (7%) 7 (5%) 7 (5%) 16 (10%) 13 (8%) Fontanigorda 15 (5%) 15 (5%) 15 (5%) n.d. - 5 (2%) 5 (2%) Genova (5%) (6%) (8%) (9%) (10%) (11%) Gorreto 0 - n.d (3%) 5 (5%) 6 (7%) Isola del Cantone 0-39 (6%) 48 (8%) 67 (10%) 90 (14%) 123 (15%) Lavagna 300 (4%) 450 (5%) 452 (5%) 464 (6%) 837 (10%) (14%) Leivi n.d (3%) 20 (2%) 20 (2%) 24 (2%) n.d. - Lorsica 8 (7%) 8 (7%) n.d. - n.d (11%) 10 (7%) 271

19 Raccolta differenziata totale nei Comuni della Provincia di Genova (in ton.) (% rispetto ad RSU totale) Lumarzo n.d. - n.d. - n.d. - n.d. - Masone 106 (7%) 115 (8%) 104 (7%) 142 (9%) 165 (11%) 186 (12%) Mele 41 (3%) 37 (2%) 52 (3%) 67 (4%) 88 (6%) 0 - Mezzanego 15 (4%) 15 (4%) 10 (3%) 10 (3%) 12 (4%) 20 (6%) Mignanego 26 (2%) 33 (2%) 47 (3%) 104 (6%) 119 (6%) 99 (6%) Moconesi 15 (1%) 14 (1%) 14 (1%) (1%) 14 (1%) Moneglia * 73 (3%) 341 (17%) 480 (22%) 447 (20%) Montebruno Montaggio 0-48 (5%) 48 (6%) 34 (3%) 39 (3%) 41 (4%) Ne 15 (2%) 19 (2%) 21 (3%) 44 (4%) 87 (9%) 118 (12%) Neirone 20 (5%) 20 (5%) 20 (5%) 23 (6%) 19 (4%) 19 (4%) Orero 15 (8%) 20 (10%) 13 (6%) 13 (6%) 14 (5%) 15 (7%) Pieve Ligure 37 (3%) 38 (4%) 51 (4%) 27 (2%) 26 (2%) 4 - Portofino 130 (16%) 126 (15%) 154 (16%) 142 (15%) 148 (15%) 138 (14%) Propata (1%) 3 (2%) 3 (2%) 0 - Rapallo (9%) (14%) (10%) (10%) (14%) (15%) Recco 385 (7%) 358 (6%) 485 (8%) 473 (8%) 405 (6%) 739 (12%) Rezzoaglio 20 (5%) 30 (7%) 27 (5%) 25 (5%) 56 (10%) 62 (11%) Ronco Scrivia 40 (2%) 51 (3%) 47 (2%) 142 (7%) 168 (8%) 172 (8%) Rondanina Rossiglione 111 (10%) 116 (10%) 122 (8%) 139 (12%) 140 (12%) 162 (14%) Rovegno 19 (8%) 22 (8%) 61 (13%) 66 (14%) 77 (16%) 42 (10%) San Colombano Certenoli 10 (1%) 10 (1%) 9 (1%) 10 (1%) 13 (1%) 13 (1%) Santa Margherita Ligure (2%) (2%) (4%) (3%) (4%) (5%) Santo Stefano d'aveto 45 (14%) 45 (17%) 91 (22%) 77 (30%) 99 (28%) 127 (23%) Sant'Olcese 20 (2%) 26 (6%) 34 (6%) 44 (7%) 29 (4%) 77 (10%) Savignone 21 (1%) 22 (1%) 33 (2%) 55 (3%) 143 (7%) 205 (10%) Serra Riccò n.d. - n.d. - n.d (6%) 206 (6%) 177 (6%) Sestri Levante * 282 (3%) 494 (4%) 726 (6%) 676 (6%) Sori 168 (8%) 163 (8%) 89 (4%) 134 (6%) 108 (5%) 112 (5%) Tiglieto 38 (12%) 47 (14%) 46 (13%) 14 (4%) 18 (5%) 35 (11%) Torriglia (8%) 20 (2%) 40 (3%) 91 (6%) n.d. - Tribogna 8 (4%) 15 (7%) 15 (7%) n.d. - n.d. - n.d. - Uscio n.d. - n.d. - n.d. - n.d. - n.d. - n.d. - Valbrevenna (1%) 3 (1%) 3 (1%) Vobbia 0-8 (3%) 12 (5%) 16 (8%) 3 (1%) 11 (3%) Zoagli 30 (3%) 30 (3%) 20 (2%) 19 (2%) 19 (2%) 168 (12%) totale Provincia (5%) (7%) (8%) (9%) (11%) (12%) totale Provincia senza Genova (6%) (8%) (8%) (11%) (12%) (15%) % RD prodotta dal Comune di Genova rispetto al totale della Provincia * Comuni i cui valori sono compresi in quello relativo alla Comunità Montana Val Petronio **comprende anche i valori relativi ai Comuni contrassegnati da* 272

20 Pur evitando di scendere in una analisi troppo dettagliata, non pertinente alla presente pubblicazione, è comunque importante sottolineare che la raccolta differenziata effettuata nella Provincia del Genova è attualmente articolata in 20 tipologie di rifiuti, i cui dettagli sono riportati in tabella. Si precisa che gli RSU da cernita, gli RSU ingombranti da avviare a discarica e i Cimiteriali, sebbene raccolti separatamente, vengono avviati a discarica e pertanto non fanno parte del computo complessivo della raccolta differenziata. Analoghe considerazioni valgono per pile, farmaci scaduti, neon ed altri Rifiuti Urbani Pericolosi (RUP). Dai dati riportati emerge che la raccolta differenziata di vetro, carta e legno, ovvero quelle tipologie di rifiuto che incidono maggiormente sul peso totale, è in diminuzione per quanto riguarda il vetro, mentre è in aumento per la carta e per il legno. Raccolta differenziata nella Provincia di Genova per tipo di rifiuto (in tonnellate) Vetro Carta/cartone Batterie Beni durevoli Ingombranti metallici Legno Oli minerali Pneumatici Alluminio Plastica Ingombranti a recupero 268 Stracci Vetro + alluminio 706 Oli vegetali Raccolte multimateriali 92 4 Rif. vegetali/organico Altro RSU da cernita RSU Ingombranti a discarica Cimiteriali 34 Pile Farmaci scaduti Neon 0 0 Altri RUP

21 La seguente carta tematica riassume schematicamente l articolazione della raccolta differenziata delle principali categorie di rifiuti nei Comuni della Provincia nell anno Potenzialità residua delle discariche L attuale sistema di smaltimento nella Provincia di Genova è esclusivamente fondato sull esercizio delle discariche. Tutte quelle attualmente in attività sono state realizzate successivamente all entrata in vigore della Deliberazione del Comitato Interministeriale del 27 luglio 1984, e pertanto sono dotate di strutture rispondenti alle specifiche tecniche costruttive previste dalla stessa deliberazione. Il quadro generale sulla disponibilità di sistemi di smaltimento finale nell ambito provinciale, aggiornata a marzo 2003, è il seguente: Discarica Collocazione Disponibilità [mc] Genova Loc. Monte Scarpino Busalla Loc. Birra Torriglia Loc. Vallà Tribogna Uscio Loc. Rio Marsiglia Rezzoaglio Loc. Malsapello Sestri Levante Loc. Cà da Matta La potenzialità di smaltimento, quella oggi direttamente disponibile senza ulteriori interventi di espansione degli impianti, all interno dell ambito è pari a circa mc. Con l attuale trend di produzione dei rifiuti, si garantisce una potenzialità di circa 4 anni. Questa valutazione è comunque teorica a fronte di elementi condizionanti, alcuni che espandono i tempi, altri che li riducono: - la raccolta differenziata, attestatasi intorno al 10% della produzione di RSU alla fine del 1999, è di fatto aumentata già nel corso del 2000 ed in fase di crescita costante 274

22 - alcuni comuni dell ambito esportano i loro rifiuti (Valle Stura, Arenzano, Cogoleto) e non incidono pertanto sui tempi di esaurimento delle discariche elencate - alcune discariche sono difficilmente accessibili e la loro gestione è organizzata in funzione di un conferimento limitato. E evidente, comunque, che la potenzialità residua degli impianti presenti sul territorio della Provincia di Genova è limitata. Sarebbe opportuno limitarne al massimo l utilizzo, affinché gli impianti stessi possano entrare a far parte del sistema più complesso che il piano provinciale dei rifiuti sta delineando. Il trattamento dei rifiuti costituiti da fanghi di depurazione delle acque reflue Il processo di depurazione delle acque reflue, provenienti cioè dalle fognature di agglomerati civili e/o industriali, comporta il trattamento in un impianto specializzato le cui dimensioni e la cui tecnologia varia al variare del carico inquinante da trattare. In questo caso abbiamo suddiviso tali impianti in depuratori (di dimensioni maggiori e di maggiore complessità) e fosse Imhoff e/o fosse settiche (di dimensioni inferiori e al servizio di piccolo agglomerati). Il processo di depurazione porta alla produzione di differenti tipi di rifiuti (sabbie, solidi sedimentabili, materiale vario) tra i quali i fanghi, nel caso in cui il processo di depurazione comprenda un trattamento biologico. Il Decreto Ronchi e la normativa CEE da esso recepita, annovera i fanghi derivanti dal trattamento delle acque reflue industriali (codice CER ) ed urbane (codice CER ) tra i rifiuti speciali. Il codice CER si riferisce invece a fanghi di serbatoi settici. Le attuali normative sulla tutela delle acque richiedono trattamenti che conducono a livelli di qualità sempre maggiori i reflui trattati. Conseguenza di ciò è una maggiore produzione dei fanghi provenienti da processi di depurazione e l impatto ambientale determinato dal trattamento (smaltimento o riutilizzo) dei rifiuti costituiti da fanghi di depurazione delle acque reflue. L indicatore trattamento fanghi di seguito riportato, è costituito dalla quantità di fanghi provenienti da processi di depurazione smaltiti per Comune e la loro destinazione, individuando anche la tipologia di impianto. Tenendo presente che le soluzioni ottimali dal punto di vista ambientale richiedono: a. una progressiva riduzione, tendente alla scomparsa, dello smaltimento in discarica b. una progressiva riduzione della produzione del fango (come per qualsiasi altro rifiuto) c. il recupero dei fanghi attraverso la possibilità di riutilizzo agronomico direttamente o previo compostaggio. L indicatore riporta la quantità e la destinazione dei fanghi per Comune, fornendo anche un quadro della tipologia di impianti presenti sul territorio. Si può notare come i fanghi provenienti dai depuratori, in genere gestiti da Società di gestione che operano da anni nel settore del ciclo dell acqua, vengano recapitati, quando la tipologia di fango lo consente, ad impianti specializzati nel trattamento per il riutilizzo in agricoltura (principalmente come ammendante più che come fertilizzante), in un caso attraverso un impianto di compostaggio. E di estrema rilevanza notare come tali impianti siano tutti al di fuori della Provincia di Genova. I soggetti addetti alla gestione sia degli impianti di depurazione che dei rifiuti, hanno segnalato che il trasporto e il successivo trattamento dei fanghi incide in modo consistente sui costi, pur operando in armonia con quanto sostenuto dal Decreto Ronchi e le normative ambientali. Destinazione dei rifiuti costituiti da fanghi di depurazione della acque 16% 0% 3% Trattamento in impianto di depurazione fuori Provincia 2% Invio ad impianto per trattamento ai fini dell'utilizzo in agricoltura situato al di fuori della Provincia di Genova Smaltimento in discarica fuori Provincia 79% Invio ad impianto di compostaggio situato al difuori della Provincia di Genova Destinazione non pervenuta 275

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