Le Scuole dell Ambito Territoriale Sociale n. 6 I Comuni dell Ambito Territoriale Sociale n. 6. Sottoscrivono il presente Protocollo di Intesa
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1 CENTRO TERRITORIALE PER L INTEGRAZIONE SCOLASTICA DI FANO AMBITO TERRITORIALE N. 6 ISTITUTO COMPRENSIVO A. GANDIGLIO FANO TELEFONO FAX sm.gandiglio.fano@provincia.ps.it Le Scuole dell Ambito Territoriale Sociale n. 6 I Comuni dell Ambito Territoriale Sociale n. 6 Sottoscrivono il presente Protocollo di Intesa per l integrazione scolastica degli alunni diversamente abili PREMESSO che la Legge 5 febbraio 1992, n. 104, per l assistenza, l integrazione sociale ed i diritti delle persone diversamente abili impegna la Pubblica amministrazione ad attivare ogni possibile intervento volto a garantire il diritto delle medesime al pieno rispetto della dignità umana, della libertà e dell autonomia ed alla loro piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società; che l art.13 della suddetta Legge recita che l integrazione scolastica si realizza attraverso la programmazione coordinata dei servizi scolastici con quelli sanitari, socio-ambientali, culturali, ricreativi, sportivi e che l integrazione dei servizi è quindi condizione imprescindibile per la promozione di iniziative atte a favorire l orientamento scolastico e professionale; che, con circolare del CSA di Pesaro n. 620/23 del 19 /02/ 2004, è stata affidata la gestione del Centro Territoriale per l integrazione scolastica degli alunni diversamente abili di Fano all Istituto Comprensivo A. Gandiglio di Fano; che le Scuole dell Ambito territoriale sociale n. 6 hanno stipulato un accordo di rete, datato 22/3/2004 ai sensi dell art. 7, comma 2 del DPR 8 marzo 1999, n. 275, per l attivazione ed il coordinamento del Centro Territoriale di Integrazione degli alunni diversamente abili ; VISTA la Delibera della Giunta Regionale delle Marche 12 dicembre 1995, n. 3410, avente per oggetto: L.R. n. 24/80 L. n. 104/92 art. 12 comma 5 e 6 D.P.R Atto di coordinamento relativo ai compiti delle UU.SS.LL. in materia di alunni in situazione di handicap ;
2 CONSIDERATO Che nell Ambito Territoriale Sociale n. 6 si intende favorire l integrazione scolastica degli alunni diversamente abili, anche attraverso una programmazione coordinata degli interventi scolastici e socio-sanitari; TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO tra i legali rappresentanti: delle Scuole dell Ambito Territoriale Sociale n.6 dei Comuni dell Ambito Territoriale Sociale n.6 dell Azienda Sanitaria Unica Regionale, zona territoriale n. 3 di Fano: Dott.ssa Vera Stoppioni, responsabile U.M.E.E., Dott.ssa Graziella Giorgetti, responsabile coordinamento adulti e minori disabili integrazione socio-sanitaria, Dott.ssa Giuliana Rossi, coordinamento area sociale U.M.E.E.; SI CONVIENE e SI STIPULA QUANTO SEGUE: Art. 1 Rilascio dell Individuazione/Attestazione di handicap e stesura della Diagnosi funzionale In seguito a richiesta della famiglia, l alunno viene sottoposto ad osservazione clinica e relativa valutazione per l eventuale rilascio dell individuazione-attestazione di handicap e della diagnosi clinica e funzionale da parte del competente Servizio dell Azienda Sanitaria Unica Regionale. La suddetta certificazione viene rilasciata alla famiglia che provvede a consegnarla alla Scuola. La diagnosi funzionale deve essere prodotta nei tempi utili, possibilmente entro il 15 febbraio, al fine di consentire alle istituzioni scolastiche di richiedere i posti di sostegno al competente Centro Servizi Amministrativi. La diagnosi funzionale deve riportare specificazioni chiare e dettagliate relative alle compromissioni funzionali dello stato psico-fisico dell alunno, nonché l indicazione della gravità e della tipologia di disabilità. Quanto sopra anche al fine di corredare adeguatamente le eventuali richieste di deroga al numero dei posti per le attività di sostegno. La diagnosi funzionale viene aggiornata allorquando se ne ravvisano i presupposti e, comunque, viene rinnovata ad ogni passaggio di ordine o grado scolastico dell alunno. Art. 2 Costituzione del Gruppo di lavoro operativo Per ogni alunno diversamente abile iscritto presso le istituzioni scolastiche, opera collegialmente un gruppo di lavoro interprofessionale, denominato Gruppo di lavoro operativo.
3 Esso è costituito dal Dirigente Scolastico (o suo delegato), dal Consiglio di classe (o, in sua rappresentanza, da uno o più insegnanti curricolari e dall insegnante di sostegno), dagli operatori psico-socio-sanitari dell Unità Multidisciplinare dell Età Evolutiva referenti per il caso, dai genitori dell alunno (o dagli esercenti la potestà parentale). Inoltre, partecipano ai lavori del Gruppo gli eventuali operatori educativi-assistenziali e/o tecnici del Comune e tutte le altre figure istituzionali e professionali di interesse per l alunno. Il Gruppo di lavoro operativo provvede alla stesura e all aggiornamento del Profilo dinamico funzionale e alla stesura e alla verifica del Piano educativo individualizzato. A tal fine, il Gruppo si riunisce in date prestabilite secondo il calendario concordato con le modalità di cui al successivo art. 6. Art. 3 Stesura del Profilo dinamico funzionale Il Gruppo di lavoro operativo provvede alla stesura del Profilo dinamico funzionale entro sei mesi dall inizio dell anno scolastico. Il Profilo dinamico funzionale viene aggiornato ad ogni passaggio di ordine o grado scolastico dell alunno e, inoltre, nella classe seconda della Scuola primaria e nella classe seconda (per i licei e gli istituti tecnici) o terza (per gli istituti professionali) degli Istituti di istruzione secondaria di secondo grado. Art. 4 Stesura del Piano educativo individualizzato Tra il primo ottobre e il 20 dicembre di ogni anno scolastico, il Gruppo di lavoro operativo provvede alla definizione del Piano educativo individualizzato, con precedenza per gli alunni in ingresso nelle singole scuole. La verifica del piano educativo individualizzato viene effettuata, di norma, nei mesi di aprile - maggio giugno dal medesimo Gruppo che lo ha formulato e sottoscritto. In tale occasione, qualora se ne ravvisino i presupposti, si predispone opportuna documentazione finalizzata alle richieste di deroghe, per l anno scolastico successivo, al numero di posti per le attività di sostegno e dell operatore dell integrazione scolastica ( art. 14 Legge Regionale 18/96 e successive modifiche ). Si adottano altresì decisioni condivise relative all interruzione dell intervento individualizzato. Art. 5 Conoscenza degli alunni diversamente abili in ingresso nei diversi ordini e gradi scolastici e nei passaggi Per favorire il primo inserimento dell alunno diversamente abile nei diversi ordini e gradi di scuola, il Dirigente della Scuola di uscita e il referente dell Unità Multidisciplinare dell Età Evolutiva del Distretto o Presidio sanitario di competenza promuovono un incontro, da svolgersi entro il 30 giugno dell anno scolastico precedente al nuovo ingresso, finalizzato alla predisposizione di un progetto integrato di accoglienza. All incontro partecipano il Dirigente scolastico e/o un docente della Scuola frequentata, il Dirigente scolastico e/o un docente della Scuola di nuova iscrizione, un rappresentante
4 dell Unità Multidisciplinare dell Età Evolutiva, i genitori dell alunno e, eventualmente, un rappresentante dei Servizi sociali del Comune di residenza dell alunno. Art. 6 Programmazione degli incontri All inizio dell anno scolastico e comunque entro e non oltre il 15 settembre, i Dirigenti scolastici segnalano ai referenti delle Unità Multidisciplinari dell Età Evolutiva dei Distretti e Presidi sanitari di competenza, i nominativi degli alunni diversamente abili iscritti e frequentanti le singole classi, al fine di concordare le date degli incontri del Gruppo di lavoro operativo per l anno scolastico in corso; gli incontri dovranno essere fissati, di norma, con almeno 30 giorni di anticipo. La Scuola provvede ad inviare comunicazione scritta ai diversi componenti del Gruppo di lavoro operativo. Art. 7 Interventi dei Comuni In occasione della stesura del Piano educativo individualizzato, il Gruppo di lavoro operativo individua gli eventuali interventi di assistenza e ne quantifica l entità oraria. La famiglia e la scuola ne concordano la richiesta al Comune di residenza. I Comuni, nell ambito delle proprie competenze, provvedono a fornire l assistenza scolastica per l'autonomia, la socializzazione, la comunicazione, l assistenza domiciliare educativa e l eventuale tutor per le sperimentazioni di Scuola-Lavoro ( stages formativi di cui all art. 14 della Legge 18/96 ). Le Istituzioni scolastiche inviano a ciascun Comune interessato un modulo riepilogativo degli interventi di assistenza richiesti. Al fine della programmazione degli interventi, nel mese di giugno, presso ogni Comune, si svolge un incontro a cui partecipano un rappresentante dei Servizi sociali del Comune medesimo, un rappresentante dell Unità Multidisciplinare dell Età Evolutiva territorialmente competente e un rappresentante di ciascuna Istituzione scolastica presso cui sono iscritti gli alunni per i quali si richiedono al Comune interventi di assistenza. Art. 8 Modulistica Per la stesura del Profilo dinamico funzionale (art. 3) e del Piano educativo individualizzato (art. 4), nonché per la programmazione degli incontri (art. 6) e la comunicazione ai Comuni (art. 7), si utilizza apposita modulistica condivisa. Prima delle date fissate per gli incontri, è compito del docente di sostegno riportare nei moduli i dati anagrafici dell allievo e le informazioni di pertinenza. La documentazione verrà acquisita in originale agli atti dell Istituzione scolastiche, mentre sarà trasmessa in copia all Unità Multidisciplinare dell Età Evolutiva e alla famiglia dell alunno. Sarà compito della Scuola seguire la famiglia dell alunno diversamente abile nei passaggi tra i diversi segmenti del percorso formativo, trasmettendo a chi di competenza la documentazione di rito.
5 Art. 9 Istituti d istruzione secondaria di secondo grado Con riferimento all integrazione scolastica e sociale degli alunni diversamente abili iscritti agli Istituti d istruzione secondaria di secondo grado, al fine di predisporre eventuali percorsi misti istruzione-formazione o di alternanza scuola-lavoro, e al fine di gestire l uscita dal contesto scolastico con la predisposizione di un progetto di vita formativo e/o lavorativo, si provvederà ad integrare il presente Protocollo con ulteriori intese tra le Istituzioni scolastiche, l Unità Multidisciplinare dell Età Adulta ed Evolutiva e i Servizi della Provincia referenti per la formazione professionale e le politiche del lavoro. Fano 10 marzo 2005 N.B. Il presente Protocollo di Intesa estende alle Istituzioni Scolastiche dell Ambito Territoriale Sociale n.6 l Accordo già stipulato tra le Istituzioni Scolastiche, i Comuni di appartenenza e l ASUR- zona territorile n.3 di Fano, dal Centro Territoriale Misto per L integrazione Scolastica dell Ambito Territoriale n. 7, Calcinelli di Saltara ELABORATO LETTO E SOTTOSCRITTO DALLE PARTI IN SEGNO DI ACCETTAZIONE Istituzioni Scolastiche 1. Il Dirigente della Direzione Didattica S. Lazzaro di Fano 2. Il Dirigente della Direzione Didattica S. Orso. Di Fano 3. Il Dirigente dell Istituto S.M. Stella Maris Maestre Pie Venerini 4. Il Dirigente dell Istituto Zavarise 5. Il Dirigente della Direzione Didattica di Mondolfo 6. Il Dirigente dell Istituto Comprensivo A. Gandiglio di Fano 7. Il Dirigente dell Istituto Comprensivo Padalino di Fano 8. Il Dirigente dell Istituto Comprensivo Faà di Bruno di Marotta 9. Il Dirigente dell Istituto Comprensivo M. Nuti di Fano 10. Il Dirigente dell Istituto Comprensivo E. Fermi di Mondolfo 11. Il Dirigente dell Istituto Comprensivo G. Leopardi di Orciano 12. Il Dirigente dell Istituto Comprensivo Binotti di Pergola 13. Il Dirigente dell Istituto Comprensivo San Lorenzo in Campo 14. Il Dirigente del Polo Scolastico N. 1, Liceo Nolfi di Fano 15. Il Dirigente del Polo Scolastico N. 2, Liceo Torelli di Fano 16. Il Dirigente del Polo Scolastico IPSIA Volta di Fano 17. Il Dirigente dell IPSCT Olivetti di Fano 18. Il Dirigente dell I.T.C. Battisti di Fano 19. Il Dirigente dell Istituto Don L.. Orione di Fano
6 1. Il Sindaco del Comune di Fano 2. Il Sindaco del Comune di Barchi. 3. Il Sindaco del Comune di Fratterosa 4. Il Sindaco del Comune di Frontone 5. Il Sindaco del Comune di Mondavio 6. Il Sindaco del Comune di Mondolfo.. 7. Il Sindaco del Comune di Monteporzio 8. Il Sindaco del Comune di Orciano 9. Il Sindaco del Comune di Pergola 10. Il Sindaco del Comune di Piagge 11. Il Sindaco del Comune di San Costanzo 12. Il Sindaco del Comune di San Giorgio 13. Il Sindaco del Comune di San Lorenzo in Campo 14. Il Sindaco del Comune di Serra Sant Abbondio Il Direttore della Zona Territoriale n. 3 di Fano A.S.U.R Il Rappresentante dei genitori Il Dirigente Responsabile del CTI di Fano
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