Nei mesi scorsi e particolarmente negli ultimi tre del 2011 le tensioni sul mercato dei titoli di Stato e la conseguente incertezza

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1 gen 9 feb 9 mar 9 apr 9 mag 9 giu 9 lug 9 ago 9 set 9 ott 9 nov 9 dic 9 gen 1 feb 1 mar 1 apr 1 mag 1 giu 1 lug 1 ago 1 set 1 ott 1 nov 1 dic 1 gen 11 feb 11 mar 11 apr 11 mag 11 giu 11 lug 11 ago 11 set 11 ott 11 nov 11 dic 11 I.Co.Na. Industria Costruzioni Napoli Anno III N 1/212 Focus Credito IMPRESE EDILI: LE PIÙ COLPITE DAL CREDIT CRUNCH IN UNA SITUAZIONE DI CRISI DEL SETTORE Le tensioni del debito sovrano Nei mesi scorsi e particolarmente negli ultimi tre del 211 le tensioni sul mercato dei titoli di Stato e la conseguente incertezza che si è diffusa sui mercati finanziari hanno inciso sulla raccolta delle banche e tali difficoltà sono state traslate sull offerta di credito all economia. Più il tasso di crescita del differenziale tra titoli di stato italiani e bund tedeschi sarà elevato, maggiore sarà il rischio reale o percepito dell Italia rispetto la Germania; più elevato è il rendimento di titoli di Stato (per renderli più attrattivi), più alto è il costo dell indebitamento, dunque del debito pubblico, il che contrasta con i requisiti di rigore e di ridimensionamento del debito prescritti dall adesione alla UE e attuati con forza a partire dalla manovra estiva 211 fino alle più recenti manovre del governo Monti. E sebbene a partire dallo scorso novembre, la tendenza all aumento dei rendimenti si è bloccata, lo spread è rimasto sopra i 5 punti anche dopo l approvazione definitiva della legge Salva Italia. La situazione economica è infatti quanto mai critica, con un PIL che nel terzo trimestre 211 è tornato a contrarsi. L aggravarsi della crisi del debito sovrano e i segnali di rallentamento internazionale hanno determinato una diffusa incertezza e un peggioramento delle prospettive di crescita, che per l intero paese dipendono dai riflessi della crisi del debito sovrano sulla capacità di prestito delle banche. Spread rispetto al Bund tedesco a 1 anni Spread rispetto al Bund tedesco a 1 anni % 6, 4, gen -11 gen -11 gen -11 mar /4/211; 1,23 mar -11 apr -11 Fonte: fonte: Thomson Reuters Datastream apr -11 mag -11 mag -11 giu -11 giu -11 lug -11 1/7/211; 5 I principali indicatori finanziari 4,% % % 2,5% % % %,5% % Fonte: elaborazione CRESME su fonti varie lug -11 ago -11 ago -11 ago -11 ott-11 ott-11 nov-11 9/11/211; 5,58 nov-11 dic-11 6/12/211; 4,1 dic-11 E gli effetti sul settore delle costruzioni In base agli ultimi dati di Banca d Italia, il settore delle costruzioni risulta assai penalizzato da questa situazione di rigidità del credito, che in Campania mostra caratteri particolarmente critici, tra le imprese assai più che tra le famiglie. Una situazione che si accompagna e acuisce una crisi della produzione del settore in atto già dal 28 in gran parte delle regioni, e che in Campania ha determinato una riduzione degli investimenti del 25% rispetto al picco massimo del 27, quando la cifra d affari complessiva del settore si attestava su 13,6 miliardi di euro. Complessivamente al 3 settembre 211 i finanziamenti oltre il breve termine per investimenti in costruzioni su tutto il territorio nazionale ammontano a 163,2 miliardi di euro, di cui quasi 9 miliardi riferiti ad abitazioni, 65,6 a fabbricati non residenziali e 8,4 alla costruzione di opere del genio civile. Il valore relativo alla Campania è di 7,9 miliardi, un dato assai più sbilanciato verso tutto il comparto non residenziale che, tra edilizia e infrastrutture, rappresenta il 62% dell ammontare complessivo, contro una media nazionale attestata sul 45%. Alle abitazioni si riferisce invece meno del 38% dei finanziamenti attivi, il valore più basso in assoluto tra tutte le regioni, che nel complesso si attestano su un dato medio pari al 55%. Tra le venti regioni, gli oltre 7,8 miliardi di finanziamenti all edilizia della Campania la collocano in settima posizione, rendendola prima tra le regioni meridionali, ma con margini assai ridimensionati rispetto a due anni fa, nei confronti delle regioni che seguono, Puglia e Sicilia. Mentre rimangono assai ampi rispetto alle regioni più ricche e più vivaci. Il confronto continua infatti ad evidenziare una consistenza quasi dimezzata rispetto a quella della Toscana e dell Emilia Romagna (che sfiora i 14 miliardi), inferiore alla metà di quella relativa al Veneto e ben più distante dai 21 miliardi del Lazio e dai 36 della Lombardia. 1

2 Classifica regionale per finanziamenti oltre il breve termine* per TIPOLOGIA DI investimenti in costruzione al 3 settembre 211 (Importi in milioni di euro) TRENTINO ALTO ADIGE FRIULI VENEZIA GIULIA VALLE D'AOSTA *oltre i 12 mesi dal quarto trimestre 28, oltre i 18 mesi nel periodo precedente. Dati non corretti dal fenomeno delle cartolarizzazioni CONSISTENZA DEI FINANZIAMENTI OLTRE IL BREVE TERMINE* PER INVESTIMENTI IN COSTRUZIONI AL 3 SETTEMBRE 211 (Importi in milioni di euro) TRENTINO ALTO ADIGE FRIULI VENEZIA GIULIA NON RESIDENZIALE GENIO CIVILE TOTALE *oltre i 12 mesi dal quarto trimestre 28, oltre i 18 mesi nel periodo precedente. Dati non corretti dal fenomeno delle cartolarizzazioni. A partire da giugno 21 le informazioni di Vigilanza sugli impieghi includono tutti i prestiti cartolarizzati, o altrimenti ceduti, che non soddisfano i criteri di cancellazione previsti dai principi contabili internazionali (IAS). L applicazione dei principi IAS ha quindi comportato la re-iscrizione in bilancio di attività precedentemente cancellate e delle passività ad esse associate, con un conseguente incremento delle serie storiche dei prestiti. Peso del credito sottodimensionato rispetto agli investimenti Guardando ai singoli settori di attività, a conferma della maggiore propensione dei finanziamenti al settore non residenziale, si osserva come con riferimento alle opere del genio civile il livello dei finanziamenti attivi in regione è superato solo da quello di Lombardia e Lazio. Una caratteristica che condiziona ancora più l attuale fase congiunturale, dove è quanto mai vero che i comportamenti delle amministrazioni pubbliche pesano in maniera determinante sui bilanci e sulla liquidità delle aziende, gravate da un generale irrigidimento del mercato del credito. Da questi primi dati emerge un altra caratteristica per il territorio campano, vale a dire che a fronte di una incidenza sullo stock complessivo di finanziamenti in essere in regione, pari al 4,8% del totale nazionale, nello stesso anno gli investimenti in costruzioni, stimati in più di 11 miliardi, rappresentano più del 6% della cifra d affari del settore delle costruzioni nazionale (172 miliardi). Un dato indicativo di un minor sostegno del credito in regione. Alla provincia di Napoli spetta il 55% dello stock complessivo dei finanziamenti attivi in regione, ovvero 4,3 miliardi di euro, contro i miliardi riferiti a imprese edili localizzate nelle altre quattro province. La ripartizione tra settori di attività mostra un dato interessante: la bassa propensione dei finanziamenti per investimenti residenziali osservata in regione, e il corrispondente maggior peso delle opere infrastrutturali, caratterizzano proprio il territorio provinciale di Napoli, dove la consistenza dei finanziamenti per la costruzione di abitazioni rappresenta meno del 28% del totale, a fronte di un 48% riferito a fabbricati non residenziali e ben del 25% alle infrastrutture. 2 zoom Finziamenti per investimenti in costruzioni in Campania al 3 settembre milioni di euro pari al 4,8% del totale Italia ( mln) Investimenti in costruzioni in Campania nel milioni di euro pari al 6,4% del totale Italia ( mln)

3 set 8 nov 8 gen 9 mar 9 mag 9 lug 9 set 9 nov 9 gen 1 mar 1 mag 1 lug 1 set 1 nov 1 gen 11 mar 11 mag 11 lug 11 set 11 CONSISTENZA DEI FINANZIAMENTI OLTRE IL BREVE TERMI- NE PER INVESTIMENTI IN COSTRUZIONI AL 3 SETTEMBRE 211 NELLE PROVINCE CAMPANE Provincia di Napoli Provincia di Napoli Provincia di Napoli ,8 27,5 37,5 59,7 4,3 1 *oltre i 12 mesi dal quarto trimestre 28, oltre i 18 mesi nel periodo precedente. Dati non corretti dal fenomeno delle cartolarizzazioni distribuzione provinciale dei finanziamenti oltre il breve termine* per TIPOLOGIA DI investimenti in costruzioni al 3 settembre 211 Provincia di Napoli NON RESIDENZIALE MILIONI DI EURO composizione % per settori 46,6 47,9 47,3 composizione % per PROVINCE 44,3 55,7 1 *oltre i 12 mesi dal quarto trimestre 28, oltre i 18 mesi nel periodo precedente. Dati non corretti dal fenomeno delle cartolarizzazioni GENIO CIVILE ,6 15,1 1,4 89,6 1 TOTALE I depositi bancari* (dati mensili; valori percentuali sui 12 mesi) Più allineata invece la situazione media nazionale la ripartizione degli investimenti nelle altre province, sebbene riveli comunque una leggera minore propensione per il settore abitativo, che assorbe il 5% del totale (55% la media Italia). Stock in calo da dicembre 21 L analisi della dinamica della consistenza dei finanziamenti, e poi delle nuove erogazioni, è certo molto interessante, più di quella relativa alle caratteristiche strutturali di tale mercato, soprattutto nell attuale fase congiunturale. Un analisi che è divenuta di più difficile interpretazione alla luce di alcuni cambiamenti metodologici adottati dalla Banca d Italia nella compilazione delle statistiche sul mercato del credito. Una prima è quella intervenuta dal quarto trimestre 28 che ha portato la definizione di oltre il breve termine da 18 mesi a 12 mesi. Pertanto un dato che rivelasse una dinamica positiva dopo quella data, è certo amplificato da questo fattore puramente statistico. Ben più rilevante è il cambiamento introdotto a giugno 21 in base al quale, in ossequio alle norme contabili internazionali (IAS), vengono reiscritti in bilancio tutti i prestiti cartolarizzati che non soddisfano i criteri internazionali di cancellazione, con il conseguente incremento delle serie storiche dei prestiti. L osservazione diacronica è stata pertanto condotta su dati debitamente depurati da questo fenomeno di distorsione. Iniziando dai depositi di imprese e famiglie in Campania, si osserva un andamento altalenante a partire dal 28, facendo riscontrare nel periodo 28- I semestre 211 un calo di circa il 5% del loro ammontare, con una diversa distribuzione tra le categorie famiglie e imprese. Sono queste ultime a ridurre di più i depositi bancari. Nel primo semestre secondo la Banca d Italia - la debole dinamica dell aggregato ha risentito soprattutto della flessione dei conti correnti (-2,8% per le famiglie; -6,6% per le imprese). Passando poi al settore edile e analizzando i dati depurati dai principali effetti distorsivi il quadro che emerge è di una situazione di evidente difficoltà: alla fine del 28 lo stock dei finanziamenti alle imprese edili cresceva di oltre il 1% al mese, con tassi in linea con il trend nazionale. Dinamica della consistenza dei finanziamenti alle imprese edili* Numero indice settembre 28= famiglie IMPRESEconsumatrici imprese FAMIGLIE CONSUMATRICI totale TOTALE NAPOLI ALTRE PROV. CAMPANE Fonte: Banca d Italia *Dati riferiti alla residenza della controparte. Le variazioni sono corrette per tenere conto delle riclassificazioni filiale di Napoli da fonte Centrale dei Rischi *Finanziamenti di banche e finanziarie. Dati al netto delle sofferenze e corretti dal fenomeno delle cartolarizzazioni, nonché dal cambiamento metodologico relativo alla soglia minina di censimento della Centrale dei Rischi (a marzo 29 è passata da 75. a 3. euro) 3

4 Dal 29 si avvia un processo di evidente riduzione dei tassi di espansione del platfond, che comunque cresce in media del 5% al mese in regione (6% in Italia). Nel 21 si attestano su una media mensile inferiore all 1% per entrare in territorio negativo da dicembre 21 fino a settembre 211. Un trend che peggiora sensibilmente quello nazionale, rimasto seppure modestamente, espansivo fino ai primi mesi dello scorso anno, e che risulta fortemente condizionato da quanto accade in provincia di Napoli, dove il livello dello stock dei finanziamenti riferiti alle imprese del settore rimane costantemente inferiore al 15 dei livelli di fine 28, contro un indice che nelle altre province supera il 11. Consistenza dei finanziamenti bancari concessi alle imprese edili residenti* Provincia di Napoli Provincia Provincia di Napoli di Napoli VARIAZIONI % SULLO STESSO MESE DELL ANNO PRECEDENTE ott-8 11,6 13,7 14,3 ott-9,5 1,4 2,8 ott-1,7 nov-8 1,6 1 13,2 nov-9 nov-1 -,2,3 1,2 dic-8 11,9 12,5 dic-9 -,3-1,2 -,6,4 gen-9 11,2 11,9 11,7 gen-1,2 1,1 gen-11-2,5-1,3 feb-9 11,3 feb-1 -,2-2,5-1,6,6 mar-9 8,2 9, 9,6,2 1,1-1,3 -,6 apr-9 7,3 7,7 8,5 apr-1-1,3,1,8 apr-11,6,2 mag-9 6,5 7, 8,1 mag-1 -,4,4 mag-11 -,6 -,3,2 giu-9 4,5 6,4,8,5-1,6 -,2 -,2 lug-9 2,8 lug-1 1,1,6 lug-11-1,4 -,3 -,5 ago-9,5 1,9 4,6 ago-1 2,1 1,1 ago-11-1,4 -,6 - set-9-3,2 1,3 1,6 1,6 -,3 - -1,4 - filiale di Napoli da fonte Centrale dei Rischi *Finanziamenti di banche e finanziarie. Dati al netto delle sofferenze e corretti dal fenomeno delle cartolarizzazioni, nonché dal cambiamento metodologico relativo alla soglia minina di censimento della Centrale dei Rischi (a marzo 29 è passata da 75. a 3. euro) Si riduce il credito, aumentano le sofferenze, e il rischio è di tornare a livelli superiori al 6% Alla riduzione di finanziamenti si accompagna una sensibile crescita delle sofferenze, dovuta sia alla contrazione del mercato privato, che alla forte incidenza di finanziamenti finalizzati a investimenti nel settore del genio civile, che comportano per il sistema delle imprese di costruzioni in Campania una forte dipendenza dai comportamenti delle pubbliche amministrazioni. Un fattore quest ultimo che giustifica un tasso di decadimento dei prestiti nel settore assai più elevato in regione che nella media nazionale. Nel primo trimestre 28 era pari al 3%, si attesta al 5% nel terzo trimestre 211. Percentuali più alte rispetto alla media nazionale, ma che in regione hanno raggiunto il livello più critico tra il secondo e il terzo trimestre 21, quando superavano il 6%. Stock delle sofferenze* bancarie delle imprese edili Flusso nuove sofferenze tassi di decadimento* Prov. di Napoli Prov. di Napoli Provincia di Napoli 4 gen-1 feb-1 apr-1 mag-1 lug-1 ago-1 ott-1 nov-1 gen-11 apr-11 mag-11 lug-11 ago-11 MILIONI DI EURO Var. % su mese precedente - 17,5 3,2 -,7 6, -5,1 5,8 8,1 -,6 2,3,2,8 1,3 -,2 2,6 1 5,1 5,9 2,4 -,3 4,5-2,5 2,2,4 2,2 1,7 2,8,3,8 1,3 3,8 - filiale di Napoli *Dati riferiti solo alle banche che risultano pertanto non corretti dal fenomeno delle cartolarizzazioni. - 1,7 2,5 2,4 12,7 1,7 2,1 3,3 6,5 17,5 2,5 1,9 2,2 1,4 2,1 mar-8 giu-8 set-8 dic-8 mar-9 giu-9 set-9 dic-9 Media tassi di decadimento degli ultimi 4 trimestri annualizzati 3,4 3,1 3,4 3,6 4,4 5,3 8, 7,5 7, 6,1 4,3 5,3 5,2 3,2 2,7 2,7 3,4 3,9 6,4 6,5 6, 5,1 4,2 4,8 1,3 1,2 1,4 1,6 1,9 2,1 2,4 2,6 2,8 3,1 3,3 3,7 3,8 4,1 - filiale di Napoli da fonte Centrale dei Rischi *Per tasso di decadimento si intende il rapporto tra flusso di nuove sofferenze e stock dei prestiti vivi all inizio del periodo. Dati riferiti a banche e finanziarie che non risentono del fenomeno delle cartolarizzazioni, mentre risentono del cambiamento metodologico relativo alla soglia minina di censimento della Centrale dei Rischi, che a marzo 29 è passata da 75. a 3. euro.

5 La particolare criticità per il settore delle costruzioni è ben evidenziata nei due grafici e nella tabella che seguono: mentre dall estate 21 i tassi di crescita dei finanziamenti alle imprese edili iniziano a rallentare per diventare poi tassi di decrescita, per il complesso delle imprese il trend è sempre espansivo, con quelle operanti nel settore dei servizi che crescono del 2,5% nel secondo trimestre 211 (in rallentamento però rispetto al primo), e quelle manifatturiere, per le quali si osserva persino un miglioramento del ritmo di crescita tra il secondo e il terzo trimestre 211, dal 2,6% al %. Ancora meglio per le famiglie, per le quali si osservano tassi di crescita delle consistenze dei finanziamenti per l acquisto di abitazioni in sensibile accelerazione a partire dall estate 21, e una incidenza delle sofferenze (riferita al complesso dei finanziamenti) assai più contenuta, in tendenziale riduzione anche nei mesi più recenti (1,6% a settembre), in corrispondenza di una più importante crescita delle consistenze (+4,2% ad agosto e +4,5% a settembre 211). Al contrario tra le imprese edili, il tasso di decadimento aumenta e si mantiene elevato anche a fronte di una sensibile riduzione dello stock: il tasso di decadimento pari al 5% osservato a settembre 211 (da 4,8% del trimestre precedente) corrisponde ad una fase di riduzioni consecutive e crescenti delle consistenze (-,3% a luglio, -,6% ad agosto, -% a settembre). Sempre meno mutui e ancora meno risorse per nuovi investimenti, che rischiano la paralisi Che la crisi continui e che stia mostrando negli ultimi mesi un volto nuovo ed ulteriore è confermato dai dati sulle nuove erogazioni: nei primi nove mesi del 211 il flusso di finanziamenti destinati agli investimenti in costruzioni in Campania si è ridotto del 1%, che in valori assoluti corrisponde ad una perdita di 163 milioni rispetto agli 1,2 miliardi erogati nei primi undici mesi del 21. Un dato che non si discosta significativamente dal calo medio nazionale, attestato sul -13,7%. Va rilevato poi che nello stesso periodo il calo degli investimenti in regione sia stato molto più contenuto, vale a dire del 5,2% (si veda il punto 1 della pubblicazione), mentre a livello Italia risulta assai più modesto (-%). Guardando alle grandi regioni, spicca il forte e generalizzato calo in Emilia Romagna, pari al -3%, con il picco del -73% per le infrastrutture. Tassi di crescita dello stock di finanziamenti* in Campania 6, 4, 4, , dic-9 dic-9 gen-1 gen-1 feb-1 feb-1 apr-1 mag-1 lug-1 ago-1 ott-1 nov-1 gen-11 - filiale di Napoli da fonte Centrale dei Rischi *tassi di crescita corretti dal fenomeno delle cartolarizzazioni. Riferito a finanziamenti concessi da banche e finanziarie per quanto riguarda le imprese, alle sole banche per quanto riguarda le famiglie. Tassi di decadimento* in Campania apr-1 mag-1 lug-1 ago-1 ott-1 nov-1 gen-11 apr-11 apr-11 mag-11 mag-11 lug-11 lug-11 ago-11 ago-11 Imprese edili Totale imprese Imprese Famiglie ediliper l'acquisto di abitazioni Totale imprese Famiglie per l'acquisto di abitazioni 7, 7, 6, 6, 4, 4, Imprese edili Totale imprese Imprese edili Totale Famiglie imprese Famiglie mar-8 mar-8 giu-8 giu-8 set-8 set-8 dic-8 dic-8 mar-9 mar-9 giu-9 giu-9 set-9 set-9 dic-9 dic-9 - filiale di Napoli da fonte Centrale dei Rischi *Per tasso di decadimento si intende il rapporto tra flusso di nuove sofferenze e stock dei prestiti vivi all inizio del periodo. Dati riferiti a banche e finanziarie che non risentono del fenomeno delle cartolarizzazioni, mentre risentono del cambiamento metodologico relativo alla soglia minina di censimento della Centrale dei Rischi, che a marzo 29 è passata da 75. a 3. euro. Prestiti alle imprese per branca di attività economica e forma tecnica* Variazioni % sui 12 mesi Principali branche Dic. 29 Dic. 21 Mar. 211 Giu. 211 Attività manifatturiere -7,2,5 2,6 Costruzioni -,7 - -,2 Servizi 1,1 3,8 4, 2,5 Forme tecniche Factoring -6,4-5,6 -,3-5,8 Anticipi, altri crediti autoliquidanti e cessioni diverse dal factoring -1,7-2,1 7,3 Aperture di credito in conto corrente 2,4-6,4 - - Mutui e altri rischi a scadenza 1,6 5,9 4,9 di cui: leasing finanziario ,2 Totale** -,8 2,7 3,3 2,6 Fonte: Centrale dei Rischi *Dati riferiti alla residenza della controparte e alle segnalazioni di banche, società finanziarie e società veicolo di operazioni di cartolarizzazione. **Include anche i finanziamenti a procedura concorsuale. 5

6 31/3/27 3/6/27 3/9/27 31/12/27 31/3/28 3/6/28 3/9/28 31/12/28 31/3/29 3/6/29 3/9/29 31/12/29 31/3/21 3/6/21 3/9/21 31/12/21 1/3/211 3/6/211 3/9/211 Così come la caduta del 2% dei flussi erogati alle imprese toscane (-27,5%, frutto di tassi negativi superiori al 3% per abitazioni e fabbricati non residenziali), quella pari al -1% in Lombardia, dove il settore più penalizzato è quello delle abitazioni (-17,5%), e quella del 7% in Piemonte, determinata in questo caso soprattutto dal comparto dei fabbricati non residenziali. EROGAZIONI DI FINANZIAMENTI PER INVESTIMENTI IN COSTRUZIONI Variazioni % gen-set 211/gen-set ,6 8, ,7-5,4-1,3-11,1-11,9-12,4-15,5-16,1-17,5-19,7-2,5-22,3-24,1-27,1-27,5-31,7-17, , -46, ,3 11,2 7,1 4,8 3, ,4-14,9-15,2-15,4-17,1-21, ,1-26,8-32, , ,1 528,1 22, ,3 61,2 58,8 46, 45,8 44,6 15,9 1-15, , ,9-73,1 5, Erogazioni di finanziamenti agli investimenti in costruzioni in Campania In regione crescono solo le erogazioni per il settore del genio civile, con un significativo scambio di risorse tra le altre province (Milioni di euro) (19,3 milioni nel periodo gennaio-settembre 21, 2,7% nel 211) e quella di Napoli (da nessun finanziamento erogato a quasi 2 Abitazioni 5 1. Fabbricati 1.5non 2. residenziali Opere 3.5 del genio 4. civile4.5 milioni), sebbene si tratti di un livello assai modesto e certo ben 5. distante dai quasi 1 milioni del 29, di cui 73 in provincia NAPOLI di Napoli. E che nel complesso non inverte un trend recessivo, Napoli caratterizzato da una riduzione dei finanziamenti per investimenti per 5 abitazioni e fabbricati non residenziali pari rispettivamente al % e -34%. Positivo invece il bilancio tra le altre province dove, ,4 29, , ,8 a fronte di un calo degli investimenti per opere del genio civile, il 2 158, finanziamento di abitazioni cresce del 3% e quello di fabbricati non 1 17,5 19, ,9 2 19,3 2, residenziali del 17%, a determinare un +6% complessivo gen-set 21 gen-set gen-set 21 gen-set ,7 -set 211 nio civile, ,7 en-set 211 genio civile 6 ALTRE PROVINCE , ,9 2 19,3 2, gen-set 21 gen-set Campania gen-set 21 gen-set 211 Dinamica trimestrale Abitazioni Fabbricati Campania non delle residenziali erogazioni Opere del genio civile di finanziamenti agli investimenti in costruzioni Numero indice marzo 27= PROVINCIA DI NAPOLI gen-set 21 gen-set /3/ A

7 dic 9 gen 1 feb 1 mar 1 apr 1 mag 1 giu 1 lug 1 ago 1 set 1 ott 1 nov 1 dic 1 gen 11 feb 11 mar 11 apr 11 mag 11 giu 11 lug 11 ago 11 sett 11 Le imprese più penalizzate anche nell acquisto Non solo la nuova costruzione, ma anche il mercato della compravendita risente del difficile accesso al credito. Da gennaio a settembre 211 il flusso dei mutui finalizzati all acquisto immobiliare in regione si è ridotto dell 11%, scendendo da 2,45 a 2,18 miliardi di euro. Anche in questo contesto, particolarmente penalizzato è il settore delle imprese: per l acquisto di abitazioni, la cui domanda arriva prevalentemente da famiglie consumatrici, la riduzione è del 7%, importante ma assai più contenuta se confrontata con quella relativa all acquisto di altre tipologie di immobili (-39,5%). Una situazione questa che rispecchia il trend nazionale (-7,2% per le abitazioni e -37,7% per gli altri immobili), che vede particolarmente in difficoltà le famiglie emiliane e toscane (-21% e -25% le erogazioni per l acquisto di abitazioni) e le imprese laziali e sarde (-54% e -72% rispettivamente i flussi per finanziare acquisto di altri immobili). EROGAZIONE DI FINANZIAMENTI PER L ACQUISTO DI IMMOBILI - Variazioni % gen-set 211/gen-set 21 Abitazioni Fabbricati non residenziali ,6 1 7,6 3,9 2,5 2,3-2,1-4,3-5,4-6,3-6,4-7, -7,1-8,4-9,3-9, ,2-2,8-25,5-7, ,5 -,4-18,3-24,6-25,4-3,1-34,2-34,4-39,5-4,3-44,1-45,9-46, ,6-55,4-57,1-58,2-64,1-71,6-37,7 Dinamica erogazioni finanziamenti oltre il breve termine alle famiglie consumatrici per l acquisto di abitazioni e del TAEG riferito all acquisto di abitazioni in Campania 8 7 4, Importo (milioni) ,5 1 dic-9,5 Abitazioni TAEG Abitazioni TAEG Dinamica del tasso di interesse TAEG* a confronto 5 4, ,5 2 Totale Campania Variabile Campania Totale Italia Variabile Italia - Filiale di Napoli * tasso di interesse sui prestiti (operazioni non agevolate concesse nel trimestre) a medio e lungo termine Tassi di interesse in crescita In corrispondenza di una riduzione dei prestiti, i tassi di interesse hanno ripreso a crescere: il tasso di interesse annuo effettivo globale (TAEG) relativo alle operazioni non agevolate e riferito all acquisto di abitazioni da parte delle famiglie consumatrici è salito ininterrottamente Totale dal terzo trimestre 21, quando valeva Campania il %, fino al 3,75% del terzo trimestre 211. Variabile Quello riferito alle sole imprese nello stesso periodo è Campania passato Totale dal Italia % al 5,1%. Tra le regioni meridionali, che tradizionalmente si caratterizzano per un TAEG Variabile Italia relativamente più alto rispetto al Centro-Nord (3,9% rispetto al 4,4% del mezzogiorno), la Campania è quella con l indice più elevato, seguita da Basilicata e Calabria, dove si colloca al 4,5%. Tra tutte le regioni, il tasso più basso è quello registrato nel Lazio (3,4%) sebbene qui si osserva una anomalia, ovvero un TAEG più elevato con riferimento alle sole abitazioni (3,6%). 7

8 Tassi di interesse bancari (1) Set. 21 Dic. 21 Mar. 211 Giu. 211 Set. 211 Tassi attivi (2) Prestiti a breve termine (3) 6,8 6,9 6,25 6,41 Di cui: imprese medio-grandi 6,7 6,4 6,19 6,35 piccole imprese (4) 8,4 8,35 8,75 8,65 totale imprese 6,32 6,3 6,47 6,6 di cui: attività manifatturiere 6,1 5,91 6,8 6,13 costruzioni 6,81 6,69 7,4 7,2 servizi 6,28 6,34 6,46 6,68 Prestiti a medio e a lungo termine (5) 3,33 3,25 3,78 3,98 di cui: famiglie consumatrici per l acquisto di abitazioni 3,26 3,44 9 imprese 3,84 3,97 4,27 Tassi passivi Conti correnti liberi (6),2,23,24,32 6,56 6,59 8,69 6,82 6,32 7,16 6,91 4,58 3,75 5,11,38 Fonte: Rilevazioni sui tassi di interesse attivi e passivi (1) Dati riferiti alla residenza della controparte e alle operazioni in euro. I totali includono le Amministrazioni pubbliche, le società finanziarie e assicurative, le imprese, le famiglie consumatrici, le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie e le unità non classificabili o non classificate. (2) Tassi effettivi riferiti ai finanziamenti per cassa erogati a favore della clientela ordinaria segnalata alla Centrale dei rischi nell ultimo mese del trimestre di riferimento. Le informazioni sui tassi attivi sono rilevate distintamente per ciascun cliente: sono oggetto di rilevazione i finanziamenti per cassa concessi alla clientela ordinaria relativi a ciascun nominativo per il quale, alla fine del trimestre di riferimento, la somma dell accordato o dell utilizzato segnalata alla Centrale dei rischi sia pari o superiore a 75. euro. (3) Dati riferiti ai rischi autoliquidanti e ai rischi a revoca. (4) Società in accomandita semplice e in nome collettivo con numero di addetti inferiore a 2. Società semplici, società di fatto e imprese individuali con meno di 2 addetti. (5) Tasso di interesse annuo effettivo globale (TAEG) relativo alle operazioni non agevolate accese nel trimestre con durata superiore a un anno. (6) I tassi passivi (al lordo della ritenuta fiscale) si riferiscono alle operazioni di deposito in cont o corrente di clientela ordinaria, in essere alla fine del trimestre di rilevazione. Includono anche i conti correnti con assegni a copertura garantita. Tra imprese e famiglie aumenta il ricorso al tasso variabile In Campania il gradimento verso mutui a tasso fisso è assai più marcato rispetto alla media nazionale: al 3 settembre 211 è a tasso fisso il 2% dello stock dei finanziamenti concessi per investimenti in costruzioni e il 42% dei mutui per l acquisto di abitazioni da parte delle famiglie, contro medie attestate rispettivamente sul 13,7% e 28,3%. Si tratta di una caratteristica tipica delle regioni meridionali, con l eccezione del Lazio con riferimento agli investimenti in costruzioni, ma la tendenza più recente indica un tendenziale incremento del ricorso al tasso variabile. Con riferimento agli investimenti infatti, meno di tre anni fa, i mutui a tasso variabile rappresentavano il 78% del totale, oggi più dell 8%, e tra le famiglie l incremento è ben più importante. Infatti dal 48,6% del primo trimestre 29 sale al 58% la quota dei finanziamenti per l acquisto di abitazioni a tasso variabile. composizione dei finanziamenti per tasso nelle regioni al 3/9/211 Fisso Variabile Consistenze al 3 settembre 211 dei finanziamenti per l acquisto di abitazioni da parte di famiglie Consistenze al 3 settembre 211 dei finanziamenti per investimenti in costruzioni Italia Italia Calabria Calabria Basilicata Basilicata Molise Molise Puglia Puglia Campania Sardegna Sardegna 41,4 41,4 Lazio Lazio 38,6 38,6 Sicilia Sicilia 38,1 38,1 Abruzzo Abruzzo 36,6 36,6 Umbria Umbria 32,1 32,1 Piemonte Piemonte 3 3 Liguria Liguria 3,2 3,2 Valle Valle d'aosta d'aosta 28,6 28,6 Toscana Toscana 25,2 25,2 Marche Marche 24,7 24,7 Friuli Friuli V.G. V.G. 23,3 23,3 Lombardia Lombardia 21,4 21,4 Veneto Veneto 19,4 19,4 Emilia Emilia Romagna Romagna 18, 18, Trentino Trentino A.A. A.A. 12,7 12,7 28,3 28,3 71,7 71,7 47,5 47,5 52,5 52,5 45,7 45,7 54,3 54,3 45,3 45,3 54,7 54, , 57, 41,9 41,9 58,1 58,1 58,6 58,6 61,4 61,4 61,9 61,9 63,4 63,4 67,9 67,9 68,5 68,5 69,8 69,8 71,4 71,4 74,8 74,8 75,3 75,3 76,7 76,7 78,6 78,6 8,6 8, ,3 87, fisso fissoindicizzato indicizzato - Filiale di Napoli Italia Italia13,713,7 Puglia Puglia 26,9 26,9 Lazio Lazio 26,7 26,7 Sardegna Sardegna 25,2 25,2 Calabria Calabria 24,5 24,5 Basilicata Basilicata 23,3 23,3 Sicilia Sicilia 2 2 Campania 19,8 19,8 Molise Molise 19,2 19,2 Abruzzo Abruzzo 19,1 19,1 Umbria Umbria14,414,4 Piemonte Piemonte14,314,3 Valle Valle d'aosta d'aosta13,713,7 Liguria Liguria13,613,6 Friuli Friuli V.G. V.G. 12,7 12,7 Toscana Toscana 11,4 11,4 Marche Marche 8,5 8,5 Lombardia Lombardia 7,3 7,3 Veneto Veneto 6,6 6,6 Trentino Trentino A.A. A.A. 6,1 6,1 Emilia Emilia Romagna Romagna 4,9 4,9 86,3 86,3 73,1 73,1 73,3 73,3 74,8 74,8 75,5 75,5 76,7 76,7 77,1 77,1 8,2 8,2 8,8 8, ,6 85,6 85,7 85,7 86,3 86,3 86,4 86,4 87,3 87,3 88,6 88, ,7 92,7 93,4 93,4 93,9 93,9 95,1 95, fisso fissoindicizzato indicizzato CRESME RICERCHE SPA CRESME RICERCHE SPA Napoli NI

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