ICF. Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute. Dott.ssa GABRIELLA COI
|
|
- Paola Rossa
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 ICF Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute Dott.ssa GABRIELLA COI
2 Il concetto di salute promosso dall OMS L Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è l agenzia dell ONU istituita nel 1948 con l'obiettivo di operare per far raggiungere a tutte le popolazioni il livello di salute più elevato possibile.
3 CONCETTO DI SALUTE La SALUTE viene definita nella Costituzione dell'oms, come "stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia Concetto comune : Salute = assenza di malattia ne deriva che il problema di cui occuparsi sono le malattie
4 CONCETTO DI SALUTE stato di completo benessere Riguarda l intera persona (non solo il corpo) Introduce il concetto di funzionamento umano in tutte le dimensioni (fisica, psicologica, personale, familiare e sociale) Introduce il concetto di funzionamento ambientale La disabilità è l aspetto disfunzionale del funzionamento Disabilità = la presenza di una menomazione fisica o mentale che limita le attività di vita della persona (connotazione neutrale, di deviazione dalla norma, non negativa come, ad es., dis onesto...)
5 Concetto di salute e disabilità Nel tempo si sono sviluppati concetti di disabilità basati su: Modello medico La disabilità concerne anormalità fisiologiche e psicologiche (causate da malattie, disturbi o lesioni) che necessitano di trattamento medico Modello sociale La disabilità concerne gli svantaggi causati dall ambiente fisico e sociale che restringe la vita delle persone con problemi di funzionamento
6 Concetto di salute e disabilità Modello medico Modello sociale il problema è personale la terapia è medica Sociale l integrazione sociale Il trattamento è individuale di azione sociale L aiuto è di tipo professionale I cambiamenti coinvolgono la persona e i suoi comportamenti individuale e collettivo L ambiente, gli atteggiamenti, la cultura Le azioni sono assistenziali relative ai Diritti umani Definite dalle Politiche sanitarie dalla Politica Con obiettivo l adattamento individuale il cambiamento sociale
7 Come operare Come operare secondo il Modello secondo il Modello medico sociale Fare Diagnosi medica Individuare la menomazione di funzioni e strutture I problemi sono della persona con disabilità Per risolvere i problemi sono appropriati gli interventi medici Concetto di salute e disabilità Analizzare l ambiente fisico e sociale Ridurre le restrizioni nella partecipazione alla vita di tutti i giorni I problemi sono della persona con disabilità Per risolvere i problemi sono appropriati gli interventi sociali Nella visione dell OMS non è sufficiente né uno né l altro modello, devono essere integrati fra loro La prospettiva da utilizzare deve essere BIOPSICOSOCIALE
8 Concetto di salute e disabilità Modello Biopsicosociale il problema è personale la terapia è medica Il trattamento è individuale e e e Sociale l integrazione sociale di azione sociale L aiuto è di tipo professionale I cambiamenti coinvolgono la persona e i suoi comportamenti e e individuale e collettivo L ambiente, gli atteggiamenti, la cultura Le azioni sono assistenziali Definite dalle Politiche sanitarie Con obiettivo l adattamento individuale e e e relative ai Diritti umani dalla Politica il cambiamento sociale
9 Nella conoscenza e trasmissione delle cose è fondamentale che la loro denominazione sia precisa e condivisa Tra i compiti istituzionali dell OMS vi è lo sviluppo di sistemi di classificazione in grado di descrivere adeguatamente malattie e condizioni di salute correlate applicabili in contesti culturali e socio-economici diversi Che hanno fra i loro scopi essere modello di riferimento per codificare una grande quantità di informazioni utilizzando un linguaggio comune (permette la comunicazione in tutto il mondo)
10 sistemi di classificazione Misurare - Valutare - Classificare Misurare assegnare un valore all interno di un intervallo per determinare / quantificare le dimensioni di una osservazione utilizzando uno standard (metro; WISC) Valutare (in senso scientifico) determinare un valore in base a norme e criteri ( media, norma ) Classificare rappresentare cose o persone indicandone tutte le caratteristiche, così da darne un idea compiuta ordinare e catalogare mediante un criterio in contenitori di conoscenze denominati classi, sezioni, categorie, specie, sottospecie, fasce... servendosi di criteri, regole precise e procedure ( maschio italiano di altezza compresa fra 163 e 186 cm = persona di altezza normale ; utilizzando test di QI adeguatamente standardizzati, il range tra 50 e 69 è indicativo di ritardo lieve ICD-10; nessuna menomazione -assente, trascurabile 0-4% ICF)
11 sistemi di classificazione UN PO DI STORIA delle Classificazioni OMS: (processo che ha coinvolto diversi soggetti e che è sfociato nell elaborazione di un progetto culturale, politico,scientifico ed economico) 1893: Classificazione internazionale delle cause di morte 1948: ICD Classificazione Internazionale delle Malattie e dei Problemi Relativi alla Salute (con la 6^ revisione si adottò anche la rilevazione delle cause delle patologie) Utilizzare la mortalità come indicatore di salute non poneva attenzione nei confronti di quelle malattie che comportano una bassa mortalità ma che implicano un alta disabilità e che hanno un importante prevalenza. La diagnosi da sola non è predittiva di: Servizi richiesti, Livello di assistenza necessario, Ricezione di sussidi/pensioni di disabilità, Capacità lavorativa, Integrazione sociale. L uso di questo indicatore porta a una grave sottostima delle malattie croniche invalidanti come, per esempio, le malattie neurologiche, o quelle psichiatriche, poiché queste hanno bassa mortalità, sebbene causino importante disabilità. L allocazione delle risorse per la salute richiede una valutazione dell importanza (o dell impatto) che la malattia ha sulla popolazione.
12 sistemi di classificazione UN PO DI STORIA delle Classificazioni OMS: Negli anni 70 si evidenziò la necessità di affiancare alle classificazioni diagnostiche delle classificazioni Funzionali, per poter descrivere l impatto (conseguenze) che la condizione di salute ha sul funzionamento sia personale che sociale dell individuo. Nel maggio del 1976, la 24^ Assemblea Mondiale della Sanità approvò la pubblicazione della Classificazione delle menomazioni, delle disabilità e degli handicap (ICIDH) come supplemento (non parte integrante) dell ICD. Successivamente, nel 1980: ICIDH prima edizione della International Classification of Impairments, Disabilities and Handicap (ICIDH 1 o ICIDH 80). Nel 1993, a seguito delle diverse critiche emerse dagli utilizzatori dell ICIDH 80, l OMS decise di avviare una revisione della classificazione promuovendo un processo di revisione e una metodologia di lavoro che mobilitò più di 65 paesi in Europa, America del Nord, Asia, Australia (il lavoro di elaborazione della ICIDH-80 aveva interessato solo qualche specialista) 1993: ICDH-2
13 sistemi di classificazione UN PO DI STORIA delle Classificazioni OMS: Basandosi sulle riflessioni scaturite dal processo di revisione avviato nel 1993 nel 1999 venne prodotta la versione ICIDH-2 Beta-2. Iniziarono anche questa volta le prove sul campo con impostazione transculturale e multisettoriale, che si conclusero nel settembre 2000 e, a seguito della revisione da parte del Comitato Esecutivo dell OMS nel gennaio 2001 venne prodotta la versione finale dell ICIDH-2 La 54 World Health Assembly il 22 maggio 2001 approvò e pubblicò il lavoro conclusivo con il nome di ICF: International Classification of Functioning, Disability and Health. Raccomandando agli Stati membri di utilizzare l ICF per ricerca, studi di popolazione e nei reports.
14 sistemi di classificazione UN PO DI STORIA delle Classificazioni OMS: L ICIDH derivava da un modello sequenziale-monodirezionale Malattia menomazione disabilità handicap e prevedeva la descrizione di un problema di salute attraverso le dimensioni: Menomazione perdita o anomalia a carico delle strutture o delle funzioni psicologiche, fisiologiche o anatomiche Disabilità restrizione o perdita della capacità di svolgere una attività nella maniera considerata normale per un essere umano (conseguente ad una menomazione). Handicap condizione di svantaggio conseguente ad una menomazione o disabilità che limita o impedisce di ricoprire un ruolo che è normale (rispetto a età, sesso, fattori sociali e culturali) per l individuo. Questo modello esprime una visione negativa individuale Inoltre non veniva considerato in modo specifico il ruolo dell ambiente di vita (pur definendo importante l ambiente nella trasformare di una disabilità in handicap) Risposte medico-assistenziali persona oggetto di intervento
15 ICF è basato sul MODELLO BIOPSICOSOCIALE che è l integrazione di due modelli menomazioni A&P Persona funzionamento FA Contesto prodotti sostegni
16 sistemi di classificazione UN PO DI STORIA delle Classificazioni OMS: Per l Italia (a partire dal gennaio 1999) il lavoro di revisione dell ICDH è stato svolto dal DIN, Disability Italian Network, che comprendeva venticinque Centri distribuiti in tutta Italia, coordinati dall Agenzia Sanità della Regione Friuli Venezia Giulia). Nel 2003, dodici membri del primo DIN hanno poi fondato il DIN come associazione tecnico- scientifica per la formazione, lo sviluppo e la diffusione in Italia dell ICF e degli strumenti ICF correlati (ICF checklist, WHO DAS 2, core sets, ICF children and youth version e strumenti correlati). Nell Aprile 2002 si è svolta in Italia, a Trieste, la WHO Conference on Health and Disability che ha presentato l ICF ai Ministri della Sanità e del Welfare provenienti da 75 Paesi Nell ottobre 2007 a Venezia si è tenuto il convegno internazionale ICF-CY. A common language for the health of children and youth : presentazione a livello mondiale dell ICF-CY (Children and Youth)
17 sistemi di classificazione UN PO DI STORIA delle Classificazioni OMS: Aggiornamenti costanti su ICF e ICF-CY sono reperibili in Internet collegandosi al Portale Italiano delle Classificazioni
18 Riassumendo: le classificazioni OMS Le condizioni di salute (malattie, disturbi, lesioni, ecc.) sono classificate nella Classificazione Internazionale delle Malattie e dei Problemi Relativi alla Salute, attualmente alla Decima revisione. ICD-10 Contiene una classificazione dettagliata delle malattie, sindromi, disturbi (condizioni di salute); Fornisce le descrizioni cliniche (segni e sintomi) e le direttive per la diagnosi (numero, associazione, eventualmente la durata); Esplicita inclusioni ed esclusioni ICF e ICF-CY Classificano il funzionamento e la disabilità associati alle condizioni di salute. NON E una classificazione delle conseguenze delle malattie E una classificazione delle componenti della salute : identifica gli elementi costitutivi la salute Le due classificazioni ICD e ICF sono complementari
19 ICF CLASSIFICAZIONE che permette di analizzare la salute e il funzionamento dell individuo (come aspetti positivi) STRUMENTO da utilizzare per descrivere il funzionamento umano legato a condizioni di salute
20 Scopi dell ICF: Fornire una base scientifica per classificare le conseguenze delle condizioni di salute Fornire un linguaggio comune per la descrizione della salute e delle condizioni ad essa correlate, sviluppando e migliorando la comunicazione tra i diversi utilizzatori Fornire uno schema di codifica sistematica per i sistemi informativi sulla salute Permettere un raffronto di dati fra: Paesi - Discipline Sanitarie Servizi - Periodi Raccogliere dati sugli elementi contestuali (facilitatori e barriere) che influiscono sulla partecipazione delle persone disabili alla vita sociale Stimolare lo sviluppo di servizi per migliorare i livelli di partecipazione sociale per le persone con disabilità Raccogliere dati che riguardano i facilitatori e le barriere che limitano o migliorano i livelli di partecipazione in tutte le aree di vita sociale
21 APPLICAZIONI DELL ICF: STRUMENTO di politica sociale di ricerca statistico in campo medico in ambito di assistenza sociale in ambito educativo in ambito lavorativo POTENZIALI UTILIZZATORI DELL ICF operatori sanitari operatori del settore sociale operatori del settore scolastico operatori dei servizi di avviamento al lavoro responsabili della programmazione socio-sanitaria servizi di epidemiologia e statistica sanitaria PROBLEMI NELL UTIZZO DI ICF sistema non semplice potenziale utilizzo improprio strategie di utilizzo diverse in diversi contesti
22 TERMINOLOGIA ICF DOMINI DI SALUTE: aree di vita ritenute nella classificazione ICF parte della nozione di salute (sia quelle che rientrano nelle competenze del sistema sanitario che altre, dipendenti da altri livelli di responsabilità, che contribuiscono al livello di salute ). STATI DI SALUTE: livelli di funzionamento all interno di un determinato dominio di salute dell ICF CONDIZIONE DI SALUTE: termine che rappresenta malattia, disturbo, lesione, trauma, anomalie congenite, circostanze come predisposizione genetica, gravidanza, invecchiamento, stress MENOMAZIONE: perdita o anormalità (indica uno scostamento significativo rispetto a norme statistiche stabilite) nella struttura del corpo o nella funzione fisiologica
23 TERMINOLOGIA ICF ATTIVITA : esecuzione di un compito o azione LIMITAZIONE DELL ATTIVITA : difficoltà che un individuo incontra nell eseguire un attività PARTECIPAZIONE: coinvolgimento in una situazione di vita RESTRIZIONE DELLA PARTECIPAZIONE: problemi che un individuo sperimenta nel coinvolgimento in situazioni di vita. La restrizione viene determinata paragonando la partecipazione dell individuo con quella che ci si aspetta da un soggetto senza disabilità in quella società FATTORI AMBIENTALI. Tutto ciò che rappresenta il contesto di vita FATTORI PERSONALI: fattori correlati all individuo (età, sesso, classe sociale, religione ) NON CLASSIFICATI attualmente da ICF
24 STRUTTURA PARTE 1: FUNZIONAMENTO E DISABILITÀ ICF PARTE 2: FATTORI CONTESTUALI Classificazione Parti FUNZIONI CORPOREE b STRUTTURE CORPOREE s ATTIVITÀ E PARTECIPAZIONE d FATTORI AMBIENTALI e FATTORI PERSONALI Componenti Classificano la presenza di menomazioni nelle Funzioni Strutture del corpo classifica capacità e performance classifica barriere e facilitatori
25 STRUTTURA PARTE 1: FUNZIONAMENTO E DISABILITÀ ICF PARTE 2: FATTORI CONTESTUALI Classificazione Parti FUNZIONI CORPOREE STRUTTURE CORPOREE ATTIVITÀ E PARTECIPAZIONE FATTORI AMBIENTALI FATTORI PERSONALI Componenti MODIFICAZIONI NELLE FUNZIONI CORPOREE MODIFICAZIONI NELLE STRUTTURE CORPOREE CAPACITÀ PERFORMANCE FACILITATORI/ BARRIERE Qualificatori
26 STRUTTURA PARTE 1: FUNZIONAMENTO E DISABILITÀ ICF PARTE 2: FATTORI CONTESTUALI Classificazione Parti FUNZIONI CORPOREE STRUTTURE CORPOREE ATTIVITÀ E PARTECIPAZIONE FATTORI AMBIENTALI FATTORI PERSONALI Componenti Livelli: Livelli: Livelli: Livelli: Livelli: Domini e categorie ai diversi livelli: 1 Livello: 34 capitoli 2 e3 livello:362 categorie 4 livello 1424 sub categorie MODIFICAZIONI NELLE FUNZIONI CORPOREE MODIFICAZIONI NELLE STRUTTURE CORPOREE CAPACITÀ PERFORMANCE FACILITATORI/ BARRIERE Costrutti / Qualificatori
27 ELEMENTI DI CODIFICA Primo qualificatore Secondo qualificatore Decimale (divisore) Terzo qualificatore _ X X X X. _ Identificatore delle dimensioni b = Funzioni corporee s = Strutture corporee d = Attività e Partecipazione e = Fattori Ambientali bxxxx._ sxxxx. _ dxxx. exxx._
28 I qualificatori QUANTI COSA INDICANO Funzioni corporee Strutture corporee 1 3 Grado della menomazione Grado della menomazione Natura della menomazione Attività e Partecipazione 2 Fattori Ambientali 1 Localizzazione della menomazione Grado della Performance Grado della Capacità Grado della Barriera o del Facilitatore (+)
29 Componente funzione corporea ESEMPIO DI CODIFICA POSIZIONE DELLA COMPONENTE ES: b POSIZIONE DEL CAPITOLO Capitolo = Primo livello di codifica b (b7 funzioni neuro-muscoloscheletriche e correlate al movimento)
30 ESEMPIO DI CODIFICA POSIZIONE DELLA CATEGORIA La terza posizione indica la categoria in cui ci si trova, è rappresentata con numeri da 10 a 99. E il termine di classificazione di secondo livello. b Categoria (b730 funzioni della forza muscolare) Secondo livello di codifica La quarta posizione rappresenta le specificazioni della categoria di secondo livello. E rappresentata con numeri da 0 a 9. E il termine di classificazione di terzo livello. b ( b7303 forza dei muscoli della metà Terzo livello di codifica inferiore del corpo)
31 ESEMPIO DI CODIFICA POSIZIONE DEL QUALIFICATORE Completata la parte identificativa abbiamo il punto, b 7303._ seguito dai qualificatori di gravità della menomazione b Menomazione totale (per le funzioni corporee è uno solo e si riferisce alla gravità della menomazione)
32 SCALA DI GRAVITA ESPRESSA DAI QUALIFICATORI Tutte le componenti sono quantificate usando la stessa scala. Avere un problema può significare MENOMAZIONE, LIMITAZIONE, RESTRIZIONE (BARRIERA) a seconda del costrutto. La scelta del qualificatore (ovvero della fascia percentuale descritta dallo stesso) deve essere calibrata riferendosi il più possibile a standard. xxx.0 NESSUN problema: l individuo non ha alcun problema o questo è presente in modo trascurabile (meno del 5%); xxx.1 problema LIEVE: il problema è leggero, piccolo (entro il 24%) xxx.2 problema MEDIO: il problema è moderato, discreto (dal 25 al 49%); xxx.3 problema GRAVE: il problema è notevole, estremo (si colloca in uno standard fra il 50 e il 95%); xxx.4 problema COMPLETO: il problema è totale (96-100%); xxx.8 non specificato: informazioni insufficienti per specificare la gravità del problema (di cui si conosce la presenza ma non l intensità); xxx.9 non applicabile: inappropriato applicare un particolare codice (es. funzioni mestruali in età in cui non sono presenti).
33 Attività e Partecipazione: cosa vado ad osservare? L attività è l esecuzione di un compito o un azione. La partecipazione è il coinvolgimento in una situazione di vita. Osservo Performance e Capacità. Ovvero: Performance: Ciò che una persona fa nel suo ambiente attuale (include quindi i fattori ambientali) Capacità: Il più alto livello probabile di abilità che una persona possiede in un determinato momento/situazione (sarebbe necessario un ambiente standard per neutralizzare l impatto variabile del Contesto) Il divario tra performance e capacità trova spiegazione nell intervento di fattori ambientali
34 Attività e Partecipazione: Quali informazioni possono guidare la compilazione? Partire dalla performance (utilizzare il termine fare come nel linguaggio comune cosa la persona fa, o come si presenta, effettivamente, com è, cosa accade, ricordarsi della performance come partecipazione ) osservazione diretta, rilevazioni effettuate e informazioni fornite da altri, PEI, relazioni varie; Chiedersi se ci sono fattori ambientali che influenzano la performance (evidenziarli, per poi poterli codificare); Per qualificare la Capacità: Pensare alla performance e sottrarre tutto l intervento dell ambiente ; Quali funzioni e/o strutture corporee compongono/vanno a determinare quella specifica capacità? Come determino la capacità? Osservazione, Test di valutazione, strumenti..;
35 PERFORMANCE CAPACITÀ Risultato reale dei fattori ambientali sul funzionamento Ciò che una persona fa Dipendente dall ambiente Caratteristica intrinseca della persona Ciò che una persona può fare Non dipendente dall ambiente
36 Esempio QUALIFICATORI DI ATTIVITÀ E PARTECIPAZIONE Salire in casa d4 Mobilità d455 Spostarsi d4551 Salire d Nessuna difficoltà di performance a salire d Completa difficoltà nella capacità di salire, e nessuna difficoltà di performance nel salire
37 Attività e Partecipazione QUALIFICATORI Primo: PERFORMANCE 0 NESSUNA difficoltà 1 difficoltà LIEVE 2 difficoltà MEDIA 3 difficoltà GRAVE 4 difficoltà COMPLETA 8 NON SPECIFICATO 9 NON APPLICABILE Secondo: CAPACITA 0 NESSUNA difficoltà 1 difficoltà LIEVE 2 difficoltà MEDIA 3 difficoltà GRAVE 4 difficoltà COMPLETA 8 NON SPECIFICATO 9 NON APPLICABILE
38 Fattori Ambientali: Cosa vado ad osservare?quali informazioni possono guidare la compilazione? Riflessione, Osservazione, Verifica se vi sia o meno qualche fattore ambientale collegato ad ogni singola attività / partecipazione (i fattori ambientali che incidono in una performance possono essere uno o più; lo stesso fattore ambientale può intervenire in più attività) Se è presente qualche Fattore Ambientale, verificare se è barriera o facilitatore Per attribuire il Qualificatore: i qualificatori dei Fattori Ambientali si potrebbero considerare in un certo senso qualificatori di qualità dell ambiente (naturale, tecnologico e umano); devono essere considerati il loro tipo, la loro frequenza, la durata nel tempo dell intervento del fattore nella espressione di performance che permette la partecipazione del soggetto.
39 FATTORI AMBIENTALI 1 QUALIFICATORE exxx.0 exxx.1 exxx.2 exxx.3 exxx.4 exxx.8 exxx.9 Barriera NESSUNA barriera barriera LIEVE barriera MEDIA barriera GRAVE barriera COMPLETA barriera non specificato non applicabile Facilitatore exxx+0 NESSUN facilitatore exxx+1 facilitatore LIEVE exxx+2 facilitatore MEDIO exxx+3 facilitatore SOSTANZIALE exxx+4 facilitatore COMPLETO exxx+8 facilitatore non specificato exxx.9 non applicabile
40 Scheda ICF compilata Possibili controlli generali Coerenza generale di compilazione fra tutte le parti Coerenza interna fra le dimensioni Confronto fra i qualificatori di capacità e performance: esprimono, nella differenza di punteggio, la presenza/assenza di fattori ambientali.
41 PROBLEMI DI UTILIZZO DELL ICF sistema non semplice potenziale utilizzo improprio strategie di utilizzo diverse in diversi contesti
42 Materiali ICF ICF volume principale versione completa dettagliata (9999 cat. possibili) versione concisa (99 cat. possibili) presenta due livelli di categorie per ciascuna componente ICF Checklist riporta una sola componente, per 169 categorie ICF-CY
L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute
L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute CHE COS È È una classificazione della salute e dei domini ad essa correlati che aiuta a descrivere i cambiamenti
DettagliICF ed INCLUSIONE PROF.SSA EMANUELA D AMBROS LICEO STATALE C. PORTA ERBA
ICF ed INCLUSIONE PROF.SSA EMANUELA D AMBROS LICEO STATALE C. PORTA ERBA La scuola oggi presenza sempre più diffusa di alunni con Bisogni Educativi Speciali. SEN SPECIAL EDUCATIONAL NEEDS Occorre ripensare
DettagliDal profilo dell'alunno alla progettazione del contesto e delle. di qualità
Dal profilo dell'alunno alla progettazione del contesto e delle azioni per un'inclusione scolastica di qualità Chiara Carabelli I.C. S. Fedele Intelvi Carabelli Chiara 1 indice Dalla diagnosi al profilo
DettagliICF-CY. Uso dell'icf-cy Come strumento di valutazione
ICF-CY Uso dell'icf-cy Come strumento di valutazione Dott.ssa Marianna Piccioli Supervisore Scienze della Formazione Primaria Università degli Studi di Firenze Che cosa è l ICF? Si tratta della classificazione
DettagliCOMPETENZE DIGITALI. Le digital Competence Framework mi permettono di : Esplorare nuovi contesti tecnologici in modo flessibile.
COMPETENZE DIGITALI Competenze digitali o digital skills. Un approccio in 3D, un mutamento in corso. L immersività generata dagli ambienti multimediali ci sollecitano un esigenza nuova e educabile: sviluppare
DettagliL APPLICAZIONE DELL ICF NEGLI STRUMENTI DI DOCUMENTAZIONE
ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA International Classification of Functioning, Disability and Health L APPLICAZIONE DELL ICF NEGLI STRUMENTI DI DOCUMENTAZIONE Dott.ssa Monica Pradal Pedagogista,, IRCCS
DettagliL attività riabilitativa estensiva e di mantenimento nel Lazio Progetti avviati nel 2004
Sistema Informativo per l Assistenza Riabilitativa L attività riabilitativa estensiva e di mantenimento nel Lazio Progetti avviati nel 2004 Roma, 15 luglio 2005 La Classificazione Internazionale del Funzionamento,
DettagliDott.ssa Licia Ponticello Neuropsichiatra Infantile Referente medico settore età evolutiva Centro di riabilitazione accreditato CMPH Roma
Dott.ssa Licia Ponticello Neuropsichiatra Infantile Referente medico settore età evolutiva Centro di riabilitazione accreditato CMPH Roma Il modello descritto nell ICF riflette i cambiamenti di prospettiva
DettagliDEFINIZIONE DI MENOMAZIONE, DISABILITÀ E HANDICAP
DEFINIZIONE DI MENOMAZIONE, DISABILITÀ E HANDICAP E enorme la confusione nella terminologia relativa all handicap. Per questo negli ultimi 20 anni l OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha diffuso
DettagliICF per gli adulti e ICF CY per minori
ICF per gli adulti e ICF CY per minori La Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF, dall'inglese International Classification of Functioning, Disability and
DettagliConvenzione ONU e sistema di indicatori statistici per il monitoraggio della condizione delle persone con disabilità
Convenzione ONU e sistema di indicatori statistici per il monitoraggio della condizione delle persone con disabilità Le fonti del sistema statistico nazionale e il problema della definizione della disabilità
Dettagli1. Background. Introduzione
Introduzione 13 1. Background In questo volume viene presentata la versione breve 1 della Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute, nota come ICF. 2 Lo scopo generale
DettagliTFA Università degli Studi G. d Annunzio Chieti Pescara A.A. 2014 / 2015. Pedagogia Speciale
TFA Università degli Studi G. d Annunzio Chieti Pescara A.A. 2014 / 2015 Pedagogia Speciale etdoraz@tin.it Prof. Ettore D Orazio TESTI DI RIFERIMENTO Marisa Pavone, L' inclusione educativa. Indicazioni
DettagliATTIVITA DI FORMAZIONE IN TEMA DI INTEGRAZIONE ALUNNI DISABILI
A.S. 2010/2011 ATTIVITA DI FORMAZIONE IN TEMA DI INTEGRAZIONE ALUNNI DISABILI Modalità di svolgimento del corso 1 FASE 14 ORE 6 INCONTRI 1. Principi di integrazione: come essere nella relazione educativa
DettagliDefinizione di SALUTE O.M.S.
Definizione di SALUTE O.M.S. Non solo assenza di malattia ma stato di completo benessere fisico, psicologico e sociale. Non basta quindi curare ma anche prevenire, informare, sensibilizzare, promuovere
DettagliL OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario
L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica
DettagliICF DALLA CONDIVISIONE DEL LINGUAGGIO, ALL OSSERVAZIONE PARTECIPATA
La rivoluzione dell ICF: ogni persona, in qualunque momento della vita, può avere una condizione di salute che in un contesto sfavorevole diventa disabilità. M. Leonardi ICF DALLA CONDIVISIONE DEL LINGUAGGIO,
DettagliICF CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO DELLA DISABILITA E DELLA SALUTE. Prof. Emanuela D Ambos. Liceo Statale C.Porta.
ICF CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO DELLA DISABILITA E DELLA SALUTE Prof. Emanuela D Ambos. Liceo Statale C.Porta.Erba Parte I. Integrare ed includere sono sinonimi? Integrazione e Inclusione
DettagliICF CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO DELLA DISABILITÀ E DELLA SALUTE
ICF CLASSIFICAZIONE INTERNATIONAL CLASSIFICATION OF FUNCTIONING, DISABILITY AND HEALTH INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO DELLA DISABILITÀ E DELLA SALUTE COMMISSIONE DISAGIO E DISABILITÀ A. S. 2010- PREMESSA
DettagliSCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI
SCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI Analisi dei dati relativi al questionario di valutazione sulla qualità dell integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Progetto ICF Dal modello ICF
DettagliIncontro informativo dott. Clara Zuch Specialista in Medicina legale e delle Assicurazioni ASS n. 2 Isontina Medicina legale Gorizia, 3 novembre 2009
Incontro informativo dott. Clara Zuch Specialista in Medicina legale e delle Assicurazioni ASS n. 2 Isontina Medicina legale Gorizia, 3 novembre 2009 Incontro informativo Chiarire le modalità di presentazione
DettagliIl lavoro e le persone con lesione midollare. Luigi Reale, Fondazione ISTUD Amedeo Spagnolo, ISFOL Ex IAS INAIL, 1 aprile 2011
Il lavoro e le persone con lesione midollare Luigi Reale, Fondazione ISTUD Amedeo Spagnolo, ISFOL Ex IAS INAIL, 1 aprile 2011 Uno sguardo al panorama internazionale La prevalenza della disabilità in età
DettagliRapporto dal Questionari Insegnanti
Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la
DettagliANCHE IL LINFEDEMA SECONDARI O E MALATTIA DISABILITAN TE: UN INDICE DA PROPORRE ALL INPS
ANCHE IL LINFEDEMA SECONDARI O E MALATTIA DISABILITAN TE: UN INDICE DA PROPORRE ALL INPS Dott. Maurizio Ricci U. O. Medicina Riabilitativa Azienda Ospedaliero- Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
DettagliI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI POLITICHE SUI BES/SEN IN INGHILTERRA THE EDUCATION ACT, 1944 11 CATEGORIE DI DISABILITÀ WARNOCK REPORT, 1978 INTRODUCE IL TERMINE SPECIAL EDUCATIONAL NEEDS (SEN) ANNI 2000
DettagliA cura di Giorgio Mezzasalma
GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma
DettagliRisultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014
Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 (art. 14 comma 5 - d.lgs 150/2009) sintesi dati Generali, per Area e tipologia di dipendente Le Amministrazioni pubbliche, nella prospettiva di
DettagliProgetto Comes, sostegno all handicap
TITOLO Progetto Comes, sostegno all handicap TEMPI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Destinatari Minori disabili (fascia d età 3/14 anni) frequentanti la scuola dell obbligo, affetti da patologie varie: ipoacusia,
DettagliOperatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega?
Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega? Pordenone, Marzo 2014 Dott.ssa Catia Cassin Delega In ambito gestionale per delega
DettagliPROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE
PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso
DettagliIL PERCORSO EVOLUTIVO, I CRITERI E GLI ASPETTI FONDAMENTALI DELL I.C.F.
IL PERCORSO EVOLUTIVO, I CRITERI E GLI ASPETTI FONDAMENTALI DELL I.C.F. A cura del Sociologo E-Mail: salvogarofalo1@libero.it DA HANDICAPPATO (ICIDH-1980) a PERSONA con disabilità (ICF 2001) livello Intern.
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI
PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura
DettagliProcessi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo
Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo Prof. Lucio Moderato Psicologo Psicoterapeuta - Direttore Servizi Diurni e Territoriali Fondazione
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliB.E.S. Anno 2014. Fortunata Daniela Vetri. Daniela Vetri
B.E.S. Anno 2014 Fortunata La didattica inclusiva per il I DESTINATARI ALUNNI CON B. E. S. BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E più facile rompere un atomo che un pregiudizio A. Einstein Gli studenti con B. E.
DettagliAutomazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it
Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione
DettagliALIMENTAZIONE, MOVIMENTO, STILI DI VITA: ISTRUZIONI PER L USO
ALIMENTAZIONE, MOVIMENTO, STILI DI VITA: ISTRUZIONI PER L USO la scuola che aderisce progetta ed organizza l attività dei propri studenti in modo da garantire una pratica quotidiana e/o iniziative ed attività
DettagliL integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale
L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento
DettagliAttività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli.
DOCUMENTAZIONE Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli. Attività di elaborazione, raccolta, organizzazione e diffusione di documenti.
DettagliPROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9
DettagliQUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI
QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di
DettagliLA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA
LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA primo ciclo d istruzione Lo sfondo comune e il quadro normativo Il PEI come strumento di progettazione e di valutazione Isp. Luciano Rondanini LA VALUTAZIONE
DettagliPSICOLOGIA DELL HANDICAP E DELLA RIABILITAZIONE Daniela Antonello
PSICOLOGIA DELL HANDICAP E DELLA RIABILITAZIONE Daniela Antonello I^ LEZIONE IN PRESENZA (15/5 e 20/5) Le questioni di fondo del pianeta H ABSTRACT Alcune questioni di fondo riguardanti: l integrazione
DettagliCLASSIFICAZIONI E DIAGNOSI IN NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
CLASSIFICAZIONI E DIAGNOSI IN NEUROPSICHIATRIA INFANTILE Dott.ssa Luisa Calliari Rovereto, 9 ottobre 2008 1 REGOLAMENTO PER FAVORIRE L INTEGRAZIONE E L INCLUSIONE DEGLI STUDENTI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
DettagliREGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE
REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile
DettagliIndennità per menomazione dell integrità a norma LAINF Tabella 19
Indennità per menomazione dell integrità a norma LAINF Tabella 19 Menomazione dell integrità da esiti psichici di lesioni cerebrali Pubblicata dai medici dell Istituto nazionale svizzero di assicurazione
DettagliIL PROGETTO PERSONALIZZATO PER IL BAMBINO CON DISABILITA ALLA LUCE DELLA CLASSIFICAZIONE ICF E ICF-CY. Matilde Leonardi*, Daniela Ajovalasit
IL PROGETTO PERSONALIZZATO PER IL BAMBINO CON DISABILITA ALLA LUCE DELLA CLASSIFICAZIONE ICF E ICF-CY Matilde Leonardi*, Daniela Ajovalasit * Direttore SSD Neurologia, Salute Pubblica, Disabilità, Direzione
DettagliBadanti e Assistenti Familiari Specializzati
Presidenza della Giunta Regionale Provincia di Catanzaro Provincia di Cosenza Regione Calabria Ass. Formazione Professionale Corso di Formazione gratuito per Badanti e Assistenti Familiari Specializzati
DettagliCondivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali
Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Che cos è il Bisogno Educativo Speciale? Il Bisogno Educativo Speciale rappresenta
DettagliLa Health Related Quality of Life (HRQoL): analisi dell evoluzione di un concetto
La Health Related Quality of Life (HRQoL): analisi dell evoluzione di un concetto F. Ierardi*, L. Gnaulati*, F. Maggino^, S. Rodella*, E. Ruviglioni^ *Agenzia Regionale di Sanità della Toscana Osservatorio
DettagliANALISI. Questionario per il personale ASI. Data Sezione del documento / Motivo della revisione Revisione 14.01.2011 Prima emissione documento A
Pagina: 1 di 13 Data Sezione del documento / Motivo della revisione Revisione 14.01.2011 Prima emissione documento A Pagina: 2 di 13 QUESTIONARIO PER IL PERSONALE In seno all analisi SWOT, al fine di valutare
DettagliI dispositivi normativi 1.
I dispositivi normativi 1. L 104/92 1. diagnosi funzionale (DF) 2. profilo dinamico funzionale (PDF) 3. piano educativo individualizzato (PEI) DF PDF PEI Le risorse umane l'insegnante di sostegno l assistente
DettagliR e g i o n e L a z i
o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici
DettagliAPPLICAZIONI OPERATIVE DI ICF. Prof.ssa Emanuela D Ambros LICEO STATALE C. PORTA, ERBA
APPLICAZIONI OPERATIVE DI ICF Prof.ssa Emanuela D Ambros LICEO STATALE C. PORTA, ERBA Il punto di partenza Studio della documentazione (Scheda di segnalazione; Diagnosi Funzionale; Profilo Dinamico Funzionale;
DettagliComune di SAVA SISTEMA DI VALUTAZIONE E GRADUAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE. Provincia di Taranto
Comune di SAVA Provincia di Taranto SISTEMA DI VALUTAZIONE E GRADUAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE Approvato con deliberazione G.C. n. _198_ del _26/09/2014_ SOMMARIO Art. 1 - La Pesatura delle Posizioni...
DettagliI. P. S. S. S. E. DE AMICIS METODOLOGIE OPERATIVE
I. P. S. S. S. E. DE AMICIS ROMA METODOLOGIE OPERATIVE PROGRAMMAZIONE DIDATTICA CLASSI PRIME INDIRIZZO : SERVIZI SOCIO SANITARI 1 Premessa Le vigenti disposizioni di riforma della scuola secondaria superiore
DettagliIL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:
IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti
DettagliCONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE
CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITA' DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Approvato dal Consiglio direttivo nella seduta
DettagliCome archiviare i dati per le scienze sociali
Come archiviare i dati per le scienze sociali ADPSS-SOCIODATA Archivio Dati e Programmi per le Scienze Sociali www.sociologiadip.unimib.it/sociodata E-mail: adpss.sociologia@unimib.it Tel.: 02 64487513
DettagliLa diffusione dell ICF nell inserimento lavorativo dei disabili. Roma, 28 marzo 2012. Modello di Servizio per il Collocamento Mirato
La diffusione dell ICF nell inserimento lavorativo dei disabili Roma, 28 marzo 2012 Modello di Servizio per il Collocamento Mirato Finalità del Collocamento mirato Promozione di politiche attive per accrescere
DettagliNorme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici
Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in
Dettagli*Perché parliamo di. genere e salute. augusta.angelucci@alice.it
*Perché parliamo di genere e salute augusta.angelucci@alice.it La conferenza di PechIno 1995 ha a introdotto i principi di : EMPOWERMENT E GENDER MAINSTREAMING 28/10/15 La Conferenza ha adottato la Piattaforma
DettagliMedicina sociale. Prof. Giovanna Tassoni Istituto di Medicina legale Università degli Studi di Macerata
Medicina sociale Prof. Giovanna Tassoni Istituto di Medicina legale Università degli Studi di Macerata Concetto di salute Concetto di salute dell Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) uno stato di
DettagliProject Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.
Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA FINALITA Questo documento contiene informazioni, principi, criteri ed indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per l inclusione degli alunni
DettagliDott. Marcello Mazzo Direttore SOC Tossicodipendenze Azienda U.L.S.S. 18 Rovigo
Dott. Marcello Mazzo Direttore SOC Tossicodipendenze Azienda U.L.S.S. 18 Rovigo Piano di Zona 2011/2015- Area Dipendenze Priorità Politica Azione Difficoltà delle persone con problematiche di gioco d azzardo
Dettagli154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363
154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto
DettagliPROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima. Matematica
ISTITUTO COMPRENSIVO DI SORISOLE Scuole Primarie PROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima Matematica Anno Scolastico 2015/ 2016 COMPETENZE : A -NUMERO Comprende il significato dei numeri, i modi per
DettagliPRESENTAZIONE. On. Antonio De Poli Assessore Regionale alle Politiche Sociali, Programmazione Socio Sanitaria, Volontariato e Non Profit
PRESENTAZIONE Lo scenario sulla disabilità è interessato da un processo di profonda trasformazione che negli ultimi anni ha sollecitato l attenzione dei Governi, delle loro strutture operative, delle associazioni
DettagliGESTIONE DELLA FORMAZIONE E
08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.
DettagliBisogni educativi speciale e disabilità
Bisogni educativi speciale e disabilità Il Bisogno Educativo Speciale è qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento, permanente o transitoria, in ambito educativo e/o di apprendimento, dovuta all interazione
DettagliCorso di. Dott.ssa Donatella Cocca
Corso di Statistica medica e applicata Dott.ssa Donatella Cocca 1 a Lezione Cos'è la statistica? Come in tutta la ricerca scientifica sperimentale, anche nelle scienze mediche e biologiche è indispensabile
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliBES tra normativa e. BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI. 29/09/13 dott. V.Gullotta 1
BES tra normativa e. BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI 29/09/13 dott. V.Gullotta 1 le politiche di inclusione scolastica Il modello italiano di inclusione scolastica è assunto a punto di riferimento in Europa
DettagliI registri per le protesi mammarie e i registri dei dispositivi impiantabili
I registri per le protesi mammarie e i registri dei dispositivi impiantabili Dott.ssa Rossana Ugenti Direttore Generale del Sistema Informativo e Statistico Sanitario Ministero della salute 6 dicembre
DettagliLA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA
LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA 1. Performance individuale del personale La performance individuale del lavoratore oggetto di misurazione e valutazione come ampiamente illustrato
DettagliSalute percepita nella ASL 8 di Cagliari
Salute percepita nella ASL 8 di Cagliari Servizio Igiene e Sanità Pubblica Direttore Dott. Giorgio Carlo Steri Database PASSI 2010 2013 % (IC95%) Percezione del proprio stato di salute: Buono Discreto
DettagliProcedura SODDISFAZIONE DEL CLIENTE E MIGLIORAMENTO CONTINUO
PSM04 I.S. Pag 1di 5 Procedura SODDISFAZIONE DEL CLIENTE E MIGLIORAMENTO CONTINUO INDICE 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. RIFERIMENTI 4. TERMINI E DEFINIZIONI 5. RESPONSABILITÀ 6. MODALITÀ OPERATIVE
DettagliAREA della DISABILITA
AREA della DISABILITA la Società della Salute ed i servizi per le persone disabili in Valdinievole Corso per Amministratore di Sostegno 16.06.2012 Alice Martini RUOTA di PRESENTAZIONE ORIGINI una cosa
DettagliRepertorio di prove personalizzate proposte dalle scuole. agli studenti con disabilità intellettiva
Repertorio di prove personalizzate proposte dalle scuole agli studenti con disabilità intellettiva Gruppo di lavoro Responsabile del Progetto: Lina Grossi Responsabile del Servizio nazionale di valutazione
DettagliPresidiare una consultazione online
Progetto PerformancePA Ambito A - Linea 1 - Una rete per la riforma della PA Presidiare una consultazione online Autore: Maria Antonietta Sanna Artizzu, Laura Manconi Creatore: Formez PA, Progetto Performance
DettagliPiano di gestione della qualità
Piano di gestione della qualità Pianificazione della qualità Politica ed obiettivi della qualità Riferimento ad un eventuale modello di qualità adottato Controllo della qualità Procedure di controllo.
DettagliCOMUNE DI SOLBIATE ARNO
SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi
DettagliChe cos è l intelligenza e come funzionano i test del Q.I.
Che cos è l intelligenza e come funzionano i test del Q.I. Non esiste, al giorno d oggi, un parere unanime della comunità scientifica sulla definizione di intelligenza. In generale, potremmo dire che è
DettagliL ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE CONCETTO: L ORGANIZZAZIONE SI PONE COME OBIETTIVO LO STUDIO DELLE COMPOSIZIONI PIU CONVENIENTI DELLE FORZE PERSONALI, MATERIALI E IMMATERIALI OPERANTI NEL SISTEMA AZIENDALE.
DettagliI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.
I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di
DettagliS i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i
S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p
DettagliSCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
GEOGRAFIA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Paesaggio Capire che cos è la geografia e di che cosa si occupa. Saper distinguere tra geografia fisica e umana. Capire il mondo in cui viviamo attraverso le
DettagliLa ricerca empirica in educazione
La ricerca empirica in educazione Alberto Fornasari Docente di Pedagogia Sperimentale Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione Il ricercatore ha il compito di trovare relazioni
DettagliSISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO
AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,
Dettagliigiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità
igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità salute Art. 32 della Costituzione Italiana: la Repubblica tutela la salute
DettagliSINTETICO COLLETTIVO E INDIVIDUALE
MANUALE DI USO Documento: Manuale R01 SINTETICO COLLETTIVO E INDIVIDUALE Ultima revisione 25 Novembre 2015 ManR01 Sintetico collettivo e individuale 25 novembre 2015 Pag. 1 SINTETICO COLLETTIVO E INDIVIDUALE
DettagliAPPUNTI DI ICF. Com è rappresentato il modello biopsicosociale nell ICF?
APPUNTI DI ICF Il dibattito fra modello medico e sociale di disabilità è continuato per quasi 40 anni. I due modelli differiscono in molti aspetti: caratterizzano che tipo di problema sia la disabilità;
DettagliQuestionario di interessi professionali Q.I.P.
Questionario di interessi professionali Q.I.P. Gli interessi professionali Nella vita di una persona, la scelta del percorso formativo e della professione rappresentano momenti importanti e significativi.
DettagliAlla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente
Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia
DettagliCosa sono i Bisogni Educativi Speciali?
Pagina 1 di 5 Cosa sono i Bisogni Educativi Speciali? I BES sono le necessità di tutti quelli alunni che presentano delle particolarità che impediscono il loro normale apprendimento e richiedono interventi
DettagliLE STRATEGIE DI COPING
Il concetto di coping, che può essere tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi, indica l insieme di strategie mentali e comportamentali che sono
DettagliLINEE GUIDA PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA SCOLASTICA SPECIALISTICA (SASS) DEL COMUNE DI CARLOFORTE
Allegato 4 AREA CULTURA DEMOGRAFICI SERVIZI SOCIALI COMUNE DI CARLOFORTE PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS UFFICIO SERVIZI SOCIALI LINEE GUIDA PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA SCOLASTICA SPECIALISTICA (SASS)
DettagliDispensare o educare? I Bisogni Educativi Speciali a Scuola Di Roberto Franchini Nel passato la disabilità era compresa a partire da modelli
Dispensare o educare? I Bisogni Educativi Speciali a Scuola Di Roberto Franchini Nel passato la disabilità era compresa a partire da modelli concettuali di natura medica o di natura sociale, secondo visioni
DettagliALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:
ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei
Dettagli