POLITICI SCHIAVI DEI MAFIOSI

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1 Berlusconi: le i n t e rc e t t a z i o n i gettano solo fango. Bersani: allora chiama la Protezione civile. Risposta azzeccata Potere assoluto La protezione civile al tempo di Bertolaso di Manuele Bonaccorsi Edizioni Alegre, 128 pag. 12,00 In libreria w w w. i l f a t t o q u o t i d i a n o. i t y(7hc0d7*kstkkq( +"!"!?!$!\ Potere assoluto «È il sogno di ogni uomo di potere: un pozzo senza fondo di risorse da cui attingere» Il libro inchiesta sulla Protezione civile G i ove d ì 25 febbraio 2010 Anno 2 n 72 Redazione: via Orazio n Roma tel fax ,80 DVD + 1,20 Arretrati: 2,00 Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009 POLITICI SCHIAVI DEI MAFIOSI Il senatore Di Girolamo sull attenti davanti al boss della Ndrangheta non è un caso isolato. In Parlamento siedono numerosi personaggi voluti dal crimin e organizzato. La Chiesa: i legami fra politica e cosche strozzano il Sud Udi Sandra Amurri e Rita Di Giovacchino LA CHIAMATA A DELL UTRI PER DI GIROLAMO Dalle 1800 pagine dell ordi - nanza telefoni sporchi emerge l affresco di una colossale associazione per delinquere, con coinvolgimento di politici chiamati a dare aiutini di diversa natura. pag. 4-5 z Udi Enrico Fierro LA CATTIVA LOBBY DEGLI ITALIANI Cinque uomini su un manifesto. Abbigliamento da Blues Brothers, neri come le jene, un po' ridicoli come i S o p ra n o ' s. Sono gli italiani nel mondo, guidati da Sergio De Gregorio, la mente della fondazione-partito. pag. 3 z Udi Gianni Barbacetto TUTTI I NOMI DI FIORANI I l banchiere che nel 2005 diede l assalto alla finanza italiana è rilassato, nel suo completo gessato. Fiorani, allora ad della Popolare di Lodi, oggi imputato nel processo Antonveneta, s è lasciato alle spalle l euforia del banchiere vincente. pag. 7 z I Palazzi del potere ricordano quelli della Chicago degli anni Trenta: accordi illeciti, referenti diretti dei clan, un sottosegretario di cui si chiede l arresto per aver favorito la Camorra di Peter Gomez G uardi il Parlamento e pensi al consiglio comunale di Chicago. Quello degli anni Venti in cui Al Capone teneva il sindaco William Big Bill Hale Thompson Jr e tutti gli altri a libro paga. Il caso di Nicola Di Girolamo, il senatore Pdl che si faceva fotografare abbracciato ai boss e si metteva sull attenti quando gli dicevano tu sei uno schiavo e conti quanto un portiere, è infatti tutt al - tro che isolato. pag. 2-3 z STORIE DI BASSO IMPERO x LA RAI IN AGONIA E IL DG SPARISCE IN VACANZA di Beatrice Borromeo Dove è finito Mauro Masi? È sparito il direttore generale e in Rai non si parla d altro. Lui, che ama depistare, ha lasciato tracce che vanno in direzioni opposte. E un a l t ra guerra intestina logora viale Mazzini. pag. 9 z stéphane audeguy Fazi Editore mio fratello rousseau «Andrò dritto al punto: questo è il miglior romanzo pubblicato in Francia quest anno, una meraviglia sia in termini di stile che d immaginazione». MICHEL TOURNIER Un immagine pubblicata dal settimanale L e s p re s s o mostra Nicola Di Girolamo (a destra) con il boss della Ndrangheta Franco Pugliese (FOTO ANSA) BERLUSCONI SOGNA NEL LETTO DI NAPOLEONE di Luca Telese Attenzione, perché anche questa volta non è satira. Dopo il mitico lettone di Putin, ecco un altro colpo del solito noto, anche stavolta nello strategico (per lui) settore molle e materassi. pag. 9 z nchiesa Preti pedofili, l offensiva di Ratzinger Politi pag. 14z C AT T I V E R I E Candidata alle Regionali l igienista dentale di Berlusconi. Il suo urologo ha già troppo da fare ( w w w. s p i n o z a. i t ) nil caso annozero Flores d Arcais e Colombo rispondono a Santoro pag. 22z nambiente Gli idrocarburi del Lambro devastano il Po De Gennaro pag. 12z Viva Craxi, abbasso i corrotti di Marco Travaglio Dice Napolitano, a chi gli domanda delle nuove tangenti: Chiedete ad altri. Lui infatti un mese fa giustificava quelle vecchie, scrivendo alla vedova Craxi che il marito esule fu trattato con una durezza senza eguali, e ora commemora Pertini. Dice Schifani, con rispetto parlando, che i partiti si devono imporre rigore nella selezione della classe dirigente, a volte non candidando chi è condannato non in via definitiva. Lui infatti, un mese fa in Senato, beatificava Craxi, condannato in via definitiva per corruzione e morto latitante, chiamandolo vittima sacrificale. Dicono Brunetta e Sacconi che ha torto Montezemolo quando per la nuova corruzione accusa la politica, perché loro sono impegnatissimi a combatterla: infatti un mese fa, per combatterla meglio, stavano sulla tomba del corrotto Craxi. Dicono Fini e Berlusconi, una volta tanto all unisono: Non c è una nuova Tangentopoli. Perché, anche se ci fosse, cambierebbe qualcosa? Non era un complotto delle toghe rosse manovrate dalla Cia, l inchiesta su Tangentopoli? Non erano dei martiri perseguitati politici, i condannati per Tangentopoli? Non sedevano tutti in prima fila al Senato alla canonizzazione di San Bottino, i pregiudicati Forlani, De Michelis e De Lorenzo? Si dice che bisogna aspettare le condanne definitive: ma, anche se arrivassero, cambierebbe qualcosa? Craxi non era un condannato definitivo? Come può una classe politica, fino alle più alte cariche dello Stato, avere la credibilità di parlare di corruzione se un mese fa era allineata e coperta a beatificare uno dei simboli della corruzione? Come può sperare che all estero la prendano sul serio? La stampa internazionale, dall Economist a Le Monde, un mese fa ci prendeva in giro come un paese di smemorati e di cialtroni. Ora che dalla santificazione dei corrotti si passa, ovviamente a parole, alle leggi anticorruzione, seguiteranno a considerarci la patria di Pulcinella. Bossi vuol fare piazza pulita dei condannati: ma se lo ricorda di essere pure lui un condannato per la maxi-tangente Enimont? La Russa dice che il limite sta nel rinvio a giudizio: al di sotto non c è problema, al di sopra ci sarà un invito a non candidarsi : ma se lo ricorda che il capo del suo partito, tale Banana, è stato rinviato a giudizio per corruzione di Mills e per frode fiscale, appropriazione indebita e falso in bilancio sui fondi neri Mediaset? Il sagace Gasparri, a proposito del sen. Di Girolamo, dice che nessuno è intoccabile : e allora perché il suo partito, meno di due anni fa, votò contro l arresto del sen. Di Girolamo accusato di 7 capi d imputazione per aver truccato le carte della sua elezione fra gl italiani all estero mentre risiedeva in Italia (presso una nota cosca della Ndrangheta)? E perché la giunta per le elezioni del Senato trovò il modo di non espellere neppure il senatore abusivo? Chi era il capogruppo del Pdl al Senato? Per caso, Gasparri ha mai sentito parlare di Gasparri? Piercasinando parla come Grillo al V-Day: Basta con i ladr i. Forse scherza. Chi ha fatto nominare segretario Udc Lorenzo Cesa, arrestato nel 93 perché incassava le tangenti per conto del ministro Prandini e reo confesso in un memorabile verbale che inizia con le parole ho deciso di vuotare il sacco? Chi ha portato in Parlamento Giuseppe Drago, già presidente della regione Sicilia, dopo che era stato condannato in primo grado per peculato per avere svaligiato la cassa dei fondi riservati del governatore asportando 230 milioni di lire? Un certo Casini. Per caso, Casini ha mai sentito parlare di Casini? Angelino Jolie, poveretto, dice restando serio che Berlusconi ha posto l onestà come precondizione della politica perché, da uomo ricco, non ha bisogno di prendere mazzette e dunque è insospettabile di tangenti. Infatti le tangenti non le prendeva: le pagava. Ma forse è questa la formidabile legge anticorruzione che ha in serbo l onore vole Angelino: chi prende tangenti, in galera; chi le paga, a Palazzo Chigi.

2 pagina 2 POLITICA&MAFIE Fastweb, Telecom, la truffa sull Iva e il riciclaggio Una truffa da due miliardi di euro che coinvolge Fastweb e Telecom Italia Sparkle riguarda gli anni Secondo l accusa le due aziende sarebbero state al centro di uno schema di false fatturazioni con lo scopo finale di incassare rimborsi Iva dallo Stato (non dovuti perché relativi a operazioni fasulle). Il danno per lo Stato sarebbe di 365 milioni di euro. Le accuse per i 56 indagati includono anche associazione a delinquere e riciclaggio, perché il sistema per frodare il fisco aveva una sua propaggine criminale. Il senatore Nicola Di Girolamo (Pdl) è accusato di essere il referente politico, eletto nella circoscrizione estera. Il suo compito era, sempre secondo l accusa, di cercare opportunità di riciclaggio del denaro accumulato in modo illegale in fondi neri all estero. Tutta l operazione sarebbe stata condotta di concerto con il clan Arena, una potente famiglia mafiosa della Ndrangheta di Capo Rizzuto. A capo di tutto ci sarebbe Gennaro Mokbel, un imprenditore romano in passato militante della destra eve r s i v a. IL CLAN DEGLI ONOREVOLI È il nostro Parlamento ma sembra la Chicago di Al Capone: tutti gli uomini mandati da Cosa Nostra per fare il lavoro di Peter Gomez Guardi il Parlamento e pensi al consiglio comunale di Chicago. Quello degli anni Venti, in cui Al Capone teneva il sindaco William Big Bill Hale Thompson jr e tutti gli altri a libro paga. E, almeno nei film, apostrofava i pochi poliziotti onesti urlando Sei tutto chiacchiere e distintivo. Il caso di Nicola Di Girolamo, il senatore Pdl che si faceva fotografare abbracciato ai boss e si metteva sull attenti quando gli dicevano tu sei uno schiavo e conti quanto un portiere, è infatti tutt altro che isolato. Tra i nominati a Montecitorio e Palazzo Madama, gli uomini (e le donne) risultati in rapporti con le cosche sono tanti. Troppi. Anche perché farsi votare dalla mafia non è reato. Frequentare i capibastone nemmeno. E così, mentre la Confidustria espelle non solo i collusi, ma persino chi paga il pizzo (persone che, codice alla mano, non commettono un reato, ma lo subiscono), i partiti imbarcano allegramente di tutto. Anche chi potrebbe aver fatto promesse che oggi non può, o non vuole, più rispettare. Quale sia la situazione lo racconta bene la faccia di Salvatore Cintola, 69 anni, uomo forte dell Udc siciliano dopo che pure in secondo grado Totò Cuffaro ha incassato una condanna (sette anni) per favoreggiamento mafioso. Pier Ferdinando Casini lo ha fatto entrare al Senato (come Cuffaro) sebbene Giovanni Brusca, il boss che uccise il giudice Falcone, lo considerasse un suo amico personale. Quattro archiviazioni in altrettante indagini per fatti di mafia, una campagna elettorale per le Regionali del 2006 ( preferenze) condotta ad Altofonte - stando alle intercettazioni - dagli uomini d onore e persino una breve militanza in Sicilia Libera, il movimento politico fondato per volontà del boss Luchino Bagarella, non sono bastate per sbarrargli le porte. Anche perché, se si dice di no al vecchio Cintola, si finisce per dire no pure al giovane deputato Saverio Romano. Anche lui ha la sua bella archiviazione alle spalle (concorso esterno). Ma nel palmares può fregiarsi del titolo di candidato Udc più votato alle ultime Europee ( preferenze nelle isole). Per questo, anche se di fronte a testimoni anni fa pronunciò una frase minacciosa che pare tratta dalla sceneggiatura del Padrino ( Francesco mi vota perché siamo della stessa famigghia disse rivolgendosi al pentito Francesco Campanella), Romano fa carriera. È membro della commissione Finanze, Il segretario Lorenzo Cesa, lo ha nominato commissario dell Udc a Catania, mentre Massimo Ciancimino, il figlio di Don Vito, lo ha incluso con Cintola, Cuffaro, e il presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, Carlo Vizzini, nell elenco dei parlamentari a cui sarebbero finiti soldi provenienti dal tesoro di suo padre. Così Romano è oggi indagato come gli altri per corruzione aggravata dal favoreggiamento a Cosa Nostra. E se mai finirà alla sbarra qualcuno in Parlamento, c è da giurarlo, dirà: È giustizia ad orologeria. Ma la verità è un altra. I rapporti di forza tra la mafia e la politica stanno cambiando. Il dialogo tra i due poteri e sempre meno paritario. Nel 2000, quando una microcamera immortala l attua - le senatore del Pd, Mirello Crisafulli, mentre discute di appalti con il boss di Enna, Raffaele Bevilacqua (appena uscito di galera), negli investigatori della polizia resta ancora il dubbio su chi sia a comandare. Fatti i cazzi tuoi dice infatti chiaro Crisafulli (poi archiviato), al mafioso. In altri dialoghi, invece, il rapporto sembra invertirsi. A bordo della sua Mercedes nera Simone Castello (un ex iscritto al Pci-Pds diventato un colonnello di Bernardo Provenzano) ascolta così il capo del clan di Villabate, Nino Mandalà (nel 1998 membro del direttivo provinciale di Forza Italia), mentre sostiene di aver fa t t o p i a n ge re, l ex ministro Enrico La Loggia. Gli ho detto: Enrico tu sai chi sono e da dove vengo e che cosa ero con tuo padre. Io sono mafioso come tuo padre. Ora lui non c è più, ma lo posso sempre dire io che tuo padre era m a fi o s o racconta Mandalà al compare aggiungendo che La Loggia, in lacrime, si sarebbe messo a implorare: Tu mi rovini, tu mi rovini. In questo caso la minaccia (smentita da La Loggia, che però ammette l incon - tro) è quella di svelare legami inconfessabili. Un po quello che sta accadendo in questi mesi con Marcello Dell Utri e Silvio Berlusconi che, secondo molti osservatori, starebbero subendo una sorta di ricatto. Ho versato 2 milioni al senatore Nuove indagini sulle coperture politiche P unta sulla mancata espulsione dal Parlamento di Nicola Paolo Di Girolamo e sul fatto che l assemblea di Palazzo Madama abbia rinviato alla giunta, più di un anno fa, la pratica riguardante l annullamento della sua nomina a senatore, dopo la richiesta di arresti domiciliari del giugno 2008, il nuovo filone d indagine della Procura di Roma sullo scandalo-telefonia. Si vogliono accertare cioè eventuali coperture politico-istituzionali, in particolare si fa notare a Piazzale Clodio r ispetto a soggetti vicini a una componente di Alleanza nazionale, coperture che funzionino ancora oggi. Ieri Di Girolamo si è comunque difeso: Mai avuto contatti né con la mafia né con la 'Ndrangheta. Sono stato una sola volta ospite in Calabria di un collega per una colazione elettorale e ci sono tornato, successivamente per ringraziare dopo l elezione. Da parte mia ha insistito c è l esigenza di conoscere le carte per rispondere punto per punto nella sede propr ia. La giunta di Palazzo Madama ieri ha deciso un esame sprint dell a f fa i re : il senatore del Pdl sarà ascoltato martedì e subito dopo, al massimo giovedì, la bicamerale per l autor izzazione si esprimerà. Il ministro La Russa non ha dubbi: Studierò gli atti e poi voterò secondo coscienza. Il gip nel motivare la richiesta d arresto ha comunque avvertito: per Di Girolamo rischio di fuga all e s t e ro. Ieri a Regina Coeli è stato anche il giorno dei primi interrogatori. Prime decisive ammissioni sono arrivate dal commercialista Fabrizio Rubini, uno dei 56 destinatari di ordinanze di custodia cautelare per il presunto maxi-riciclaggio di circa due miliardi euro. Ha versato ingenti somme di denaro si parla di circa 2 milioni di euro proprio a Di Giro l a m o. Uno degli a r re s t a t i : l ho pagato L esponente Pdl: nessun rapporto con i clan Dell Utri, dicono i giudici, ha stretto un patto con i clan. Un patto non rispettato o solo in parte. E così adesso, visto che è difficile organizzare un attentato ai suoi danni (nel 2003 Dell Utri e una serie di avvocati parlamentari erano stati inclusi dal Sisde in un elenco di personaggi politici che la mafia voleva ammazzare perché di fatto considerati traditori), la vendetta potrebbe passare attraverso le rivelazioni nei tribunali. Fantascienza? Mica tanto. Perché, almeno nel caso di Dell Utr i, ogni volta (o quasi) che intercetti un telefono di un presunto uomo delle cosche, corri il rischio di ascoltare la sua voce. È successo nell indagine su Di Girolamo (vedi articolo a pagg. 4-5). Ed è accaduto due anni fa, poco prima delle elezioni, con gli af- Mentre Confindustria espelle chi paga il pizzo, i partiti si fanno molti meno scrupoli LA CEI mafia-politica: un patto che strozza il sud L immigrazione come banco di prova delle politiche per il sud, e il c a n c ro della mafia, che non può e non deve dettare i tempi e i ritmi dell economia e della politica mer idionali. A vent anni dal documento Sviluppo nella Solidarietà, i vescovi producono un nuovo documento per il sud, Per un paese solidale. Un titolo che eleva il Mezzogiorno a problema nazionale, e che mette il punto sulla questione sud, dalla questione immigrazione alle opportunità di un federalismo buono dal quale trarre profitto. La pubblicazione è arrivata al termine di un processo laborioso, durante il quale si è rischiato anche che il documento non vedesse la luce. Ne è venuto fuori un testo più volte emendato, nel quale si prende atto del cambiamento della geografia politica del paese, e si lancia la sfida im - m i gra z i o n e, promuovendo un percorso di giustizia e promozione umana e un incontro con le religioni professate dagli immigrati e i profughi. Il documento parla di sviluppo bloccato, mette al centro il problema dell emergenza educativa e ha parole durissime nei confronti del fenomeno mafioso: rivendica, il documento, le parole evangeliche della Chiesa contro la mafia, ma riconosce che le Chiese debbono ancora recepire fino in fondo la lezione profetica di Giovanni Paolo II e l esempio dei testimoni morti per la giustizia. Lo sviluppo del sud passa per una nuova cultura della legalità. Perché, denunciano i vescovi, il sud dell Italia rischia di essere ta gliato fuor i dalla ridistribuzione delle risorse, e ridotto a un col - lettore di voti per disegni politici ed economici estranei al suo sviluppo. Andrea Gagliarducci

3 Giovedì 25 febbraio 2010 POLITICA&MAFIE La stampa finanziaria internazionale torna a parlare di noi La maxi inchiesta sul riciclaggio e l a f fa i re telefonia ci fa fare l ennesima figuraccia in tutto il mondo. La vicenda Fastweb, con arresti e nomi eccellenti, finisce infatti in prima pagina sulla stampa finanziaria internazionale. Il Financial Times mette una foto del fondatore, Silvio Scaglia, in prima pagina, rimandando a un lungo articolo all interno, nel quale il giornalista ricorda le tappe principali della vicenda criminale e le accuse rivolte ai manager delle società coinvolte. L edizione europea del Wall Street Journal, prestigioso quotidiano statunitense, sottolinea invece che le autorità italiane accusano Silvio Scaglia di essere stato parte di una rete con legami con la mafia che usava le compagnie telefoniche per riciclare denaro per acquistare gioielli, auto e immobili fra il 2003 e il Le autorità italiane osserva il quotidiano non elaborano comunque il ruolo giocato da Scaglia nelle attività di riciclaggio. filiati del clan Piromalli. Il loro referente Aldo Micciché (vedi articolo a fianco) chiamava il senatore in ufficio dal Venezuela, mentre a uno dei ragazzi della Ndrina Dell Utri affida il compito di aprire un circolo del Buon governo a Gioia Tauro. Ovvio che tanta disponibilità al dialogo (Dell Utri si è giustificato dicendo che lui parla con tutti ) anche se non dovesse nascondere accordi illeciti, espone quantomeno al rischio di pericolosi equivoci. Se alla Camera entra una bella ragazza di Bagheria, priva di esperienza politica, come Gabriella Giammanco (Pdl), e poi si scopre che suo zio, Michelangelo Alfano, è un boss condannato in via definitiva, è chiaro come qualcuno nelle famiglie di rispetto possa pensare (sbagliando) di trovarsi di fronte a una sorta di messaggio. E se nel governo siede ancora un sottosegretario, Nicola Cosentino, con parenti acquisti detenuti al 41-bis e una richiesta di arresto per Camorra che pende sulla sua testa, è inevitabile che gli uomini di panza considerino il premier un loro amico. Un politico come tutti quelli con cui i patti sono stati siglati con certezza. E ai quali, parafrasando Al Capone, si può sempre gridare, in caso di cocente delusione: Sei solo chiacchiere e d i s t i n t i vo. I 5 Blues Brothers lobby nel mondo DI GIROLAMO, DE GREGORIO E GLI ALTRI: POLITICA E BUSINESS di Enrico Fierro Cinque uomini su un manifesto. Abbigliamento da Blues Brothers, neri come le jene, un po' ridicoli come i S o p ra n o ' s. Sono gli italiani nel mondo: Basilio Giordano, Amato Berardi, Juan Esteban Caselli, Nicola Di Girolamo e in mezzo lui: Sergio De Gregorio, la mente della fondazione-partito. Una sigla politica? Un impero economico? Una potentissima lobby? Di tutto un po'. Basta dare una occhiata agli archivi della camera di commercio di Napoli, patria di De Gregorio, e perdersi in un arcipelago di sigle, tutte targate Italiani nel mondo : reti televisive, servizi immobiliari, editrice, Channel, socio sempre De Gregorio e sua moglie Maria Di Palma. La passione per le tv e l'editoria ha creato qualche problema a De Gregorio per una storia di contributi statali alle tv private che nel 2008 vide coinvolto Giovanni Lucianelli, all'epoca suo capoufficio stampa. Storie e problemi che non hanno mai fatto arretrare di un millimetro l'ex giornalsita d'assalto che ebbe il suo momento di gloria nel Allora, molto causalmente, De Gregorio scoprì a bordo della nave da crociera Montere y Tom - maso Buscetta. Scoppiò il finimondo. Per rallegrare don Masino il futuro leader di Italiani nel Fondato nel settembre del 2006: fanno parte della galassia, reti televisive, servizi immobiliari, editrice, Channel, socio sempre De Gregorio e sua moglie Maria Di Palma mondo amava esibirsi nella celebre Guappar ia. Altra musica, invece, 14 anni dopo, quando all'auditorium della Conciliazione a Roma, De Gregorio e i suoi blues brother s presentano a Roma Ita - liani nel mondo. Un movimento rivolto a tutti gli italiani che credono nella bandiera, nella lingua, nella cultura e nella Patria, dice il fondatore. Si commuove anche Susanna Petruni, la farfal - lina del Tg1 che quella sera fa da madrina d'onore. Sergio De Gregorio tiene molto ai suoi meeting. Quando tre anni prima, nel 2006, presenta il movimento a Palermo la sala dell'hotel Parco dei Principi è gremita. Sono venuti anche da New York ad applaudire e a portare la promessa di soldi. C'è la principessa Josephine Borghese e Maria Pia Dell'Utri, la ex moglie del fratello gemello di Marcello. Fratelli d'italia sparsi per il mondo, la vera forza di De Gregorio. Lui sì un vero emigrante. Non ha girato continenti, ma partiti. Ex socialista craxiano, poi affascinato dalla Dc di Rotondi, simpatizzante di Forza Italia, infine senatore grazie a Di Pietro, prima di ritornare nelle braccia di Berlusconi. E qualche guaio giudiziario. Quello brutto a Reggio Calabria, dove la procura antimafia lo imputa di concorso esterno in associazione mafiosa per aver favorito la cosca Ficara nell'acquisto di una caserma dismessa. Scoppiano polemiche, il senatore grida al complotto. Il 27 maggio dell'anno scorso un decreto di archiviazione lo scagiona da ogni accusa. Ora De Gregorio è pronto per lanciare il suo movimento e farlo confluire nel Pdl di Berlusconi. I suoi uomini di punta sono quelli S M E M O R AT I di Chiara Paolin L abuso satanico del monsignore L avviso di garanzia è diventato uno strumento volto al male, ovvero alla criminalizzazione della persona. Uno strumento satanico: il nuovo Satana dei giornali che travolge tutto e tutti. L anatema giunge da monsignor Gerardo Pierro, l arcivescovo di Salerno che riflettendo sull affaire Bertolaso ha lanciato parole di fuoco dal quotidiano online Pontifex. Precedendo le preoccupazioni della Cei sull insano rapporto tra criminalità e classe dirigente, Pierro spiega che nei momenti in cui la politica è debole, la magistratura vi si sostituisce, spesso travisando la sua funzione. I maligni sottolineano come il prelato abbia buoni motivi per meditare sul tema. L 11 marzo dovrà presentarsi davanti al gup del Tribunale di Salerno per il caso Angellara Home, l ex colonia trasformata in lussuoso relais sul mare. Affari tv e voti grazie anche ai contatti con alcuni esponenti mafiosi del manifesto in nero. Nicola Paolo Di Girolamo, il politico di riferimento del clan Arena di Isola Capo Rizzuto. Nelle carte dell'inchiesta che ha coinvolto i vertici di Fa s t we b c'è un particolare che racconta il legame del senatore con i vertici della 'ndrangheta crotonese. Franco Pugliese, il riciclatore della cosca Arena, è un appassionato di barche di lusso, per 200mila euro compra uno yacht Franck One da una ditta di Trapani, il senatore lo aiuta ad intestarlo alla Adv & Partners, una società romana. Amato Berardi è stato eletto negli Usa, presidente del Nia - pac - National american committee -, è responsabile di un fondo in grado di gestire 60 miliardi di dollari. Se necessario p ro m i s e nella kermesse palermitana in - terverremo per la costruzione del Ponte sullo Stretto. Sulla testa di Basilio Giordano calabrese emigrato a Montreal perché mi innamorai di mia moglie - pende un ricorso del primo dei non eletti. Juan Esteban Caselli è stato eletto nella circoscriszione latino-americana. Tanti voti in Argentina, dove conta di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2011, tantissimi in Venezuela. C'è una contestazione sulle schede che lo hanno portato in Parlamento, stessa calligrafia, stesso inchiostro, sospetti e una inchiesta aperta. Perché in Venezuela all'epoca delle elezioni si mise all'opera Aldo Micciché, un faccendiere calabrese da anni riparato nel paese sudamericano che in Italia dovrebbe scontare 25 anni di galera. Amico stretto di Dell'Utri, alla vigilia delle elezioni i due si parlano spesso, come accerta una inchiesta della Dda di Reggio Calabria. P re s t o si vota e ci dobbiamo preparare, dice Micciché. Lo misi in contatto con Barbara Contini che si occupava del voto degli italiani all'estero, la replica del senatore. Il 26 marzo 2007 Micchiché è in prima fila alla presentazione dei candidati del Pdl a C a ra c a s. FRAGALÀ IN FIN DI VITA MESSAGGIO O VENDETTA: SPRANGATE ALL AVVOCATO DEI BOSS di Giuseppe Lo Bianco U na violenza bestiale, animalesca, tre, quattro colpi sferrati per uccidere, con un bastone o una spranga di ferro, da un uomo solo, alto e corpulento, che dopo averlo atteso di sera davanti allo studio ha ridotto in fin di vita uno dei penalisti palermitani più noti e popolari, Enzo Fragalà, 62 anni, già deputato di Alleanza nazionale e componente della commissione Mitrokhin, e oggi consigliere comunale del Pdl. Ricoverato in coma profondo da martedì notte in neurochirurgia all ospe - dale Civico, Fragalà è in condizioni gravissime: l ematoma cerebrale è stato in parte svuotato dall inter - vento chirurgico ma restano lesioni alle zone profonde dell encefalo che inducono i medici a definire gravissime le sue condizioni. Cinque testimoni e le riprese di un paio di telecamere non lascerebbero spazio a dubbi per gli inquirenti: non è stata una rapina o un azione d impeto, ma un agguato in piena regola, chi ha colpito lo ha fatto probabilmente per uccidere. E così il pm Nino Matteo, lo stesso che si occupa dell in - chiesta sulla trattativa tra mafia e Stato, non esclude nessuna pista: né quella legata all attività professionale della vittima, né quella politica. Mio marito è sempre stato amato da tutti, non ha mai avuto preoccupazioni per il suo lavoro ha detto la moglie, Silvana Friscia, che lo veglia in ospedale mi diceva sempre: Io sono tranquillo perché ho la coscienza a posto. Non capisco più niente. Non capisco perché lo hanno aggredito e poi con questa brutalità. Fragalà è uno dei penalisti più conosciuti e professionalmente trasversali della città, dal suo studio passano protagonisti di tutti i livelli sociali e di svariate tipologie di reati, la furia omicida che lo ha colpito ha dato improvvisamente corpo alle paure che da qualche mese attraversano larghi strati della borghesia palermitana delle professioni, stretta tra le inchieste della magistratura e le pressioni dei mafiosi che negli ultimi tempi sembrano essersi fatte più stringenti. L agguato a Fragalà è letto come un colpo sferrato agli addetti al lavori giudiziari, e non a caso, appresa la notizia, 300 avvocati si sono riuniti ieri al Palazzo di Giustizia, e a portare loro la solidarietà dei magistrati sono venuti il presidente della Corte d appello Vincenzo Oliveri, il procuratore Francesco Messineo e il segretario dell Anm Vittorio Teresi. È certamente un vulnus gravissimo alla libertà dell avvocato dice Roberto Tricoli, presidente della Camera penale, che ha dato voce alle preoccupazio- ni della categoria, cui fanno eco le parole della giunta dell Anm, che sottolinea la recrudescenza di un clima di violenza e tensione che, nel caratterizzare le vicende della giustizia, espone anche gli avvocati al rischio di inaccettabili e odiose forme di pressione e violenza. Come quelle subìte nel 2002, quando numerosi boss detenuti nel carcere di Novara inviarono una lettera al segretario del Partito radicale Daniele Capezzone chiedendo dove sono gli avvocati delle regioni meridionali che hanno difeso molti degli imputati di mafia, e che ora siedono negli scranni parlamentari, e sono nei posti apicali di molte commissioni preposte a fare queste leggi? Loro erano i primi, quando svolgevano la professione forense, a deprecare più degli altri l applicazione del 41-bis. Allora svolgevano la professione solo per far cassa. In quell oc - casione, il nome di Fragalà finì in un elenco di sette avvocati a rischio redatto dal Sisde che in un informa - tiva sostenne che in ambienti di int e re s s e la lettera dei detenuti di Novara veniva interpretata come indicativa della richiesta agli esterni di pianificare azioni delittuose. In quell occasione Fragalà rifiutò la scorta, sostenendo che si trattava solo di uno status symbol. Ma oggi i tempi sono cambiati, se un altro penalista-deputato, Nino Lo Presti, ex An adesso Pdl, propone addirittura Dal maxi-processo alle vertenze sulla casa Fragalà è uno dei penalisti più t ra s ve r s a l i di Palermo: al maxi-processo difese Pino Greco, uno dei più feroci capimafia. Oggi assiste, tra gli altri, la famiglia Rappa, proprietaria di locali occupati da senza casa. per gli avvocati di Palermo l uso del porto d armi per difesa personale. Segnali di un clima che appare sempre più cupo anche alla politica, sintetizzato dalle parole preoccupate del presidente della regione Raffaele Lombardo: Senza ipocriti proclami, tutti dovremmo prendere atto che se è vero che un percorso di legalità nelle coscienze ormai si è formato, è altrettanto vero che violenza, corruzione, malaffare e criminalità segnano ancora in modo pesante la vita sociale.

4 pagina 4 POLITICA&MAFIE Regali e lussi: la cricca dei telefoni con Jaguar e yacht Oltre i miliardi e l Iva, da una parte all altra del mondo, giravano regali. E che regali. Soltanto il senatore Di Girolamo ha potuto usufruire di un parco macchine: una Bmw X5, una Ferrari F340, una Audi A8 e una Ju ag u a r. Ma non scherzava nemmeno con i mezzi nautici: due barche, una Ferretti 45 F ly e una Ferretti 550. La base per le operazioni transanzionali, era una villa ad Antibes (in Francia), affacciata sulla Costa Azzurra. Il sistema era enorme, i beni sequestrati ai personaggi coinvolti sono tantissimi: 247 immobili, 133 auto, 5 imbarcazioni per un valore di 3,7 milioni, 743 rapporti finanziari, 58 quote societarie per un valore di 1,9 milioni, 2 gioiellerie e altre attività commerciali tra bar e ristoranti, crediti nei confronti di Fastweb e Telecom Italia Sparkle per 340 milioni, 15 milioni di beni all estero, quadri e opere d ar te. Insomma, la frode colossale della telefonia, faceva ricchi e contenti decine di persone e faceva girare 2 miliardi di euro. PRONTO, DELL UTRI? Il faccendiere Mokbel consiglia la candidatura Di Girolamo Che al telefono con il boss festeggia: Mamma, 24 mila voti! di Sandra Amurri e Rita Di Giovacchino Il linguaggio è spesso sboccato, anzi scurrile. Non mancano le minacce anche pesanti. E neppure soprannomi come Tatanga. Puzzola, Somaro, Nocciolina tipici della malavita romana. Dalle 1800 pagine dell'ordinanza emerge l'affresco di una colossale associazione per delinquere, per molti aspetti senza precedenti, che vede da un lato manager e avvocati che siedono nei consigli di amministrazione di Fastweb e Telecom Italia Sparkle, dall'altro delinquenti di rango come Gennaro Mokbel che in una telefonata vanta di aver ammazzato dieci persone. L'obiettivo comune è riciclare i proventi della più colossale truffa del secolo, come la definiscono i magistrati. Ma l'organizzazione ha urgente bisogno di un referente politico, preferibilmente eletto in Europa perché gli affari si fanno meglio in Parlamento. Tutto da costruire. Chi meglio dell'avvocato Nicola Paolo Di Girolamo, detto Nic, già organico all'associazione come or ganizzatore di società di comodo? Chi far candidare? Siamo nel 2008, è appena caduto il secondo governo Prodi. Le elezioni sono alle porte e il tempo stringe. Dell'affare si occupa Mokbel. Nella sua agenda pesca il nome del senatore Marcello Dell'Utri, lo chiama per proporgli la candidatura, ma lui si prende qualche giorno di tempo. Poi declina l'offerta. Ricorda questa telefonata?, chiediamo al senatore braccio destro di Berlusconi. Conosco Mokbel, ma non ricordo di essermi mai occupato della candidatura di Di Girolamo. Mokbel sapendo che io sono un appassionato del pittore Fabio Clerici di cui lui è un Prima che scoppiasse lo scandalo la compagnia stava provando a vendere il 49% di Sparkle di Stefano Feltri e Alfredo Faieta A l consiglio di amministrazione la truffa finanziaria scalerà la gerarchia delle priorità. Il problema Sparkle Già nei giorni precedenti allo scoppio collezionista mi ha cercato più volte... voleva fare una mostra, ma mi sembra che sia accaduto di recente. Ma lei era al corrente dello spessore criminale di Mokbel? Noooo... so che ha delle gallerie d'arte, ci siamo sentiti in varie occasioni, ma sempre in ragione dell'interesse comune.... In effetti Mokbel, a quanto risulta dai verbali di perquisizione nel giorno dell'arresto, possiede decine di quadri di enorme valore come De Chirico e Picasso. Ma le intercettazioni raccontano anche che Mokbel è un grosso trafficante di diamanti. Dopo il tentativo con Dell'Utri, Mokbel si rivolge all'amico avvocato Paolo Colosimo, che difende alcuni esponenti della famiglia Arena della 'ndrangheta. La vicenda va a buon fine: Di Girolamo oggi è senatore del Pdl. Ma dalle intercettazioni emergono anche contatti ed incontri, filmati dai Ros, tra lo stesso Mokbel e uomini dei servizi segreti condannati per il sequestro di Abu O m a r. OPERAZIONE DI GIROLAMO IN PARLAMENTO La candidatura di Di Girolamo costituisce lo strumento per consentire all'intero gruppo di fare ingresso dalla porta principale nelle istituzioni dello Stato, scrive il gip. Prima tappa riuscire a far avere a Di Girolamo la residenza a Bruxelles, per poterlo candidare nella circoscrizione Estero-Europa con regolare iscrizione nel registro AIRE. Mokbel si rivolge allora a Stefano Andrini, ex segretario del ministro Tremaglia, messo da Alemanno a capo dell AMA, in quanto amico dell'ambasciatore italiano in Belgio. Anche se il vero tramite sarà poi Aldo Mattiussi, impiegato del consolato: La falsa residenza di Di Girolamo sarà l'abitazione in uso a un giovane borsista pugliese presso il Parlamento europeo amico di Andr ini. Ora tocca trovare i voti. L'avvocato della famiglia Arena, Paolo Colosimo avvia contatti con la 'ndrangheta in particolare con Franco Pugliese, pluripregiudicato per reati di mafia. La contropartita per l'appoggio elettorale viene indicata da Pugliese nell'intestazione fittizia di una barca del valore di 250 mila euro, acquistata presso il cantiere Stabile di Trapani. Mokbel chiede ad un personaggio in affari con la 'Ndrangheta di creare una società ad hoc. Di Girolamo concorda e in una telefonata con Pugliese chiarisce: Non ti preoccupare per l'intestazione, risolviamo tutto noi. L'altro ringrazia: È un piacere che ti ho sentito. Risolto il problema della barca partono per la Germania a caccia di voti tra gli emigranti calabresi. E utilizzano le loro schede elettorali su cui scrivono il nome di Di Girolamo. Come racconta il futuro senatore: Siamo entrati nel quartiere turco, l'abbiamo attraversato, siamo entrati nella casa di disperati italiani con il cane che abbaiava, la ragazzina che cacava e ci hanno dato una ventina di voti. In questa casa io non ho voluto mettere piede, ho aspettato fuo- Le conseguenze sui bilanci Telecom ri... perché mi faceva talmente schifo, è entrato il sor Giovanni con la sua verve calabrese si è preso i voti e se ne semo andati.... La verità, scrive il gip, è che dalla raccolta di voti emerge il controllo capillare che la famiglia mafiosa Arena è in grado di esprimere anche all'estero: Stanno scendendo da tutta la provincia di Stoccarda, stanno venendo da Francoforte, abbiamo fatto un punto di raccolta qui al club dell'inter, stanno arrivando dappertutto raccontano i due calabresi. Per i festeggiamenti previsti a Stoccarda, dopo le elezioni, si fa riferimento a tal Giovanni proprietario di ben 146 ristoranti. Quando cominciano ad arrivare le prime notizie della vittoria Di Girolamo riceve la telefonata del mafioso Pugliese: Amico senatore, oh amico mio non ho dormito per notti e notti - nean - che io - è un risultato eccezionale mamma mia 24,500 voti. L INCHIESTA HA DIMOSTRATO COME SI POSSONO USARE LE INTERCONNESSIONI INTERNAZIONALI PER TRUCCARE I CONTI Il braccio destro di Berlusconi Conosco l i m p re n d i t o re ma della vicenda elettorale non r i c o rd o, noi parliamo di quadri... del bubbone, i vertici di Telecom Italia erano tornati a esaminare il dossier riguardante la cessione del 49 per cento di Telecom Italia Sparkle, che avrebbe un valore di mercato di circa 1-1,2 miliardi di euro, o solo di alcune sue controllate, quali Elettra Tlc (posa di cavi sottomarini) e LanNautilus, una consociata che opera in Sud America nei cavi sottomarini. Le operazioni finalizzate all aper - tura del capitale di Sparkle erano state aperte nel maggio dello scorso anno, ed erano arrivate alcune richieste sia di fondi di private equity sia di operatori industriali ma non se n era fatto nulla, anche in considerazione di una richiesta di acquisizione totalitaria (non solo il 49 per cento, una quota di minoranza). Ai primi di febbraio, secondo quanto risulta al Fatto Quotidiano, il dossier era tornato sul tavolo di Franco Bernabè visto l interesse di France Telecom, con la quale erano in corso trattative che probabilmente subiranno uno stop dopo gli ultimi accadimenti. A Telecom Italia Sparkle, o almeno ad alcune delle sue controllate, era interessato anche il magnate egiziano Naguib Sawiris, noto in Italia per essere il proprietario del gestore Wind, oltre che di varie società di tlc in Africa. I bilanci. Poi ci sono le conseguenze sui bilanci. Chi ha lavorato in Telecom nei mercati emergenti sostiene che adesso bisognerà ricontrollare i bilanci degli anni scorsi, perché gli arresti e l indagine dimostrano che tecnicamente è possibile Il senatore e la cena con il capo- Ndrina I mafiosi non li conosco s p i egava ieri Di Girolamo. Infatti: eccolo in una cena elettorale nell aprile 2008 assieme al boss della N d ran g h e t a Franco Pugliese, condannato per via definitiva per oltraggio a pubblico ufficiale, resistenza, ricettazione, violazione di sigilli, abusivismo edilizio ed estorsione una truffa che molti sospettavano. Il trucco sono (o sarebbero) le interconnessioni. Alla base della truffa sull Iva allo Stato di Fastweb e della società Telecom Italia Sparkle (del gruppo Telecom) c è la fatturazione di servizi inesistenti a livello internazionale, traffico comprato e venduto che gonfia i fatturati ma solo sulla carta e come unica ricaduta concreta ha i rimborsi Iva che l azienda riesce a ottenere dallo Stato. Il sospetto che inizia a circolare negli ambienti vicini a Telecom, insomma, è che se Sparkle e Fastweb hanno usato questo sistema, forse le interconnesioni sono state usate anche per ritoccare i bilanci della compagnia telefonica in altre occasioni: verificare che la contabilità delle interconnessioni sia corretta è molto difficile, talvolta quasi impossibile in mercati come quello brasiliano. Tra i personaggi coinvolti nell inchiesta, il mago delle interconnessioni era Riccardo Ruggiero, ex amministratore delegato e numero uno della Sparkle fino al Negli anni in cui guidava Telecom, il fatturato delle interconnessioni è esploso (nel 2005, per esempio, crescono di oltre il 70 per cento). La7. In questi giorni si decide un altra partita decisiva per il futuro del sistema di comunicazioni italiano. L ex giornalista Piero Vigorelli, berlusconiano dichiarato ed ex dirigente Rai in quota Forza Italia, si insedia alla guida di Telecom Italia Media Broadcasting. Una società del gruppo Telecom Italia Media che è la cassaforte dell infrastruttura e soprattutto delle frequenze (su cui viaggia, tra l altro La7). Questa nomina, arrivata un po a sorpresa (per lasciare spazio a Vigorelli dal cda esce Piero De Chiara), consente a Mediaset di avere un manager non ostile in un posto chiave: La7 è finora l unico concorrente di Mediaset Premium nei servizi a pagamento sul digitale e sulle sue frequenze potrebbero passare contenuti in grado di fare concorrenza a quelli Mediaset. In cambio di questa nomina così gradita al mondo berlusconiano, Bernabé dovrebbe aver ottenuto un po di tregua nelle pressioni del governo (che vuole costringerlo a costruire una nuova rete di banda larga o a scorporare la rete attuale o alle dimissioni).

5 Giovedì 25 febbraio 2010 POLITICA&MAFIE L ex fascista Andrini motore della candidatura Il motore della candidatura del senatore Di Girolamo scrive il Gip nell inchiesta - Stefano Andrini ieri con una diffusa alle agenzie si è dimesso da amministratore delegato dell'azienda municipalizzata Ama-servizi ambientali del comune di Roma. Andrini, secondo l'accusa, avrebbe aiutato il senatore Pdl Di Girolamo nell acquisizione di una falsa residenza all estero: nell o rd i n a ci sono due episodi che spiegano il capo d accusa per abuso d u f f i c i o. La nomina di Andrini da parte del sindaco Gianni Alemanno aveva fatto molto discutere perché, il compito dirigente d azienda, era noto alle cronache per il suo passato nell estrema destra. Vent'anni davanti al cinema Caprarica, partecipò a un assalto squadrista contro un gruppo di giovani di sinistra, due dei quali finirono in ospedale con le ossa del cranio fracassate a sprangate. Andrini fu condannato in primo grado per tentato omicidio, e in appello per lesioni aggravate. Intercettazioni Londr a, è guerra tra Murdoch e il Par lamento Ride Di Girolamo. Poi Pugliese chiama Mokbel per rimproverarlo di non aver ricevuto nessuna telefonata di ringraziamento da lui. Mokbel: Fratello mio, tutto a posto, ma tu non sai... poi ti spiego. Mo ha chiamato Fini, Gianfranco Fini. Pugliese. T'ha chiamato Fini? M.: Ha chiamato Nicola (Di Girolamo) e l'ha convocato non se sa quando esce questo e io sto qui come un cojone, Ma nun te preoccupà ogni promessa è debito. Infatti il senatore è stato eletto in quota An nel Popolo della Libertà oggi Pdl. E subito Pugliese gli passa un amico che gli dice che deve sostenere le prove di selezione presso la caserma di Tor di Quinto. Mokbel assicura il suo intere s s a m e n t o. GENNARO MOKBEL E LA BANDA DELLA MAGLIANA Mokbel è un personaggio di grande spessore criminale, ha un passato di destra nelle fila di Terza Posizione... Amico di Roberto D'Inzillo, il neofascista che ammazzò a Renatino De Pedis in via del Pellegrino, appartiene a quell'area grigia di confine tra mondo criminale, servizi segreti, e massonerie il cui potere non si è mai esaurito. Il suo nome galleggia lungo tutta l'ordinanza dove, di volta in volta, compare come trafficante di opere d'arte di diamanti, amico di generali, uomini dei servizi segreti. Nel corso delle indagini del Ros, emerge come alcuni appartenenti al Nucleo di polizia valutaria abbiano assicurato una copertura per le operazioni di riciclaggio e che il sodalizio avesse appreso anche notizie dell esistenza di un'indagine a loro carico. Dice Mokbel: Di - spongo di alcuni finanzieri affittati e si vanta d essere stato il braccio destro del generale Fran- Scaglia torna oggi, Parisi non si dimette e licenzia due dirigenti (con un paio d anni di ritardo) di Alfredo Faieta D Milano opo il tracollo dell altroieri, gli investitori di Borsa sono stati tra i primi a ridare un po di fiducia a Fastweb, travolta dall inda gine della procura di Roma sulla truffa cesco Cerreta comandante del Nucleo speciale di polizia valutaria e consulente della commissione parlamentare Telecom Serbia, morto nel luglio La banda di Mokbel, scrive il gip, utilizzava anche alcuni poliziotti come autisti e ad altri veniva affidata la sicurezza della gioielleria romana di via Chelini dove venivano venduti diamanti. A Mokbel viene attribuita la commercializzazione mondiale di diamanti che servivano a riciclare i proventi illeciti. Diamanti che venivano par- cheggiati in cassette di sicurezza ad Hong Kong e poi trasportati in Italia per essere distribuiti Tu non sai, ha chiamato Fini Mokbel parla con il capomafia: Fratello mio, tu non lo sai, era Gianfranco Fini Fastweb nega tutto e la Borsa le crede L AZIENDA SOSTIENE DI NON AVER FONDI NERI, MA NON SARÀ PARTE CIVILE sul traffico telefonico internazionale. Il titolo ieri ha chiuso in rialzo: +0,93 per cento a 15,19 euro. Tra gli analisti un certo scetticismo però rimane: la tedesca Deutsche Bank ha ridotto la sua valutazione sul valore corretto delle azioni (target price) a 18 euro dai 22 che aveva fino a due giorni fa, mentre Banca Akros, una controllata della Popolare di Milano, ha addirittura sospeso il giudizio sul titolo, e quindi sulle prospettive economiche e reddituali, in attesa di maggiore chiarezza sul futuro dell attività e sui contorni di questa inchiesta. E chiarezza è quella che ha anche cercato di fare Stefano Parisi, l amministratore delegato della società dal 2007 parte del gruppo Swisscom, durante una conferenza stampa organizzata ad hoc. L autodifesa. Parisi, indagato ma nella catena di gioiellerie legate al sodalizio. Accade anche che durante il viaggio di rientro alcuni diamanti manchino all'appello, ivi compresi i certificati di garanzia. Nel gruppo scoppia la bagarre e si cerca di ricostruire come sia avvenuto. Conversazione tra due della gang: Senti ti ricordi che c'erano due cose gemelle, quei due sercetti gemelli, erano uno per me e uno per te Perché ce l'ho messi io nella borsa, li ho pure baciati... I due sospettano di essere intercettati e parlano in gergo (a Roma s e rc i o è sinonimo di sasso). Tutte le operazioni di riciclaggio avvenivano attraverso prestanomi, titolari di conti anche all'estero. Tra questi la contessina toscana Barbara Murri, che nel trambusto della sparizione dei diamanti sviene, e il fratello cocainomane Augusto. Altro nome ricorrente in questo giro è Totano che corrisponde a Massimo Massoli. LE COMPAGNIE TELEFONICHE E CARLO FOCARELLI Il punto di raccordo tra i piani alti dei Consigli di amministrazione Fastweb e Telecom Italia Sparkle e i piani bassi degli addetti al riciclaggio, artefice della frode carosello è Carlo Focarelli, detto il Somaro o anche Puzzola. E in effetti risulta incriminato già nel 1994 a Milano, nell'ambito di un'analoga truffa, i cui atti furono inviati per competenza a Roma dove morirono per prescr i- zione. Focarelli tira le fila dei vari broker tra San Marino, Dubai, Londra, Giappone. Proprio in Gran Bretagna dove due suoi clienti vengono fermati mentre depositano in una cassetta di sicurezza 1,6 milioni di euro presso gli uffici di un'organizzazione chiamata Soca. Il broker Toseroni a un socio inglese spiega che il suo cliente è a mettere a disposizione 600 mila euro: Se sei in grado di trovare qualcuno disposto anche ad andare in galero per due o tre anni. Ma l'altro gli risponde: Non è possibile, ma posso trovare qualcuno in Cina disponibile a dichiarare che i soldi erano i suoi per 100 mila euro. E questa è sola la prima puntata di quella che sembra un colossal cinematografico, invece è soltanto la colossale reale. non raggiunto da nessuna ordinanza di custodia cautelare a differenza dell ex ad Silvio Scaglia (che oggi rientra in Italia per farsi arrestare), ha convocato una conferenza stampa a MIlano per negare l esistenza di fondi neri all este - ro o fuori bilancio. Ha rigettato l ipotesi che la società abbia partecipato alla truffa contestata dai pm romani, quel c a ro s e l l o ch e avrebbe generato fondi illeciti per due miliardi di euro e una perdita per l erario circa 370 milioni, di cui 95 a beneficio proprio della società milanese e di Telecom Italia Sparkle, l altra indagata. Fastweb, ha spiegato Parisi, ha versato alle società poi risultate i motori della truffa, i 38,5 milioni di euro di Iva loro dovuta, senza che questa poi sia stata effettivamente versata allo Stato come doveva esser fatto. Come dire: noi Il via libera dello studio fondato da Tremonti all operazione Iva di Marco Lillo N elle 1700 pagine dell ordinanza di arresto del caso Fastweb sono citati molti studi legali famosi. Nessun professionista è indagato ma è interessante leggere questa parte del provvedimento per capire con quale perizia si sono mossi i protagonisti di questa presunta truffa miliardaria all erario. Il Gip afferma: Quando Mario Rossetti (direttore finanziario Fastweb, ndr) venne a conoscenza dell operazione Phuncard si rivolse allo Studio Vitali Romagnoli per avere un parere sull applicazione dell Iva ossia se la vendita delle schede all estero fosse soggetta a Iva. Voleva essere sicuro del fatto che il business poteva farsi, senza avere problemi di natura fiscale. Cercava di costruire uno schema che potesse dare alla società la tranquillità assoluta sulla futura attività legata alla compravendita delle schede phuncard. Lo studio scelto per un parere così delicato è proprio quello fondato dall attuale ministro dell Economia Giulio Tremonti, che ne è uscito quando è diventato ministro, anche se il suo nome resta sul sito Internet come fondatore e nella proprietà dell immobile. Ha raccontato il fondatore di Fastweb Silvio Scaglia al pm: II nostro fiscalista interno mosse qualche dubbio in seguito al quale decisero di approfondire I argomento con lo Studio Vitali-Picardi. L'esito del parere fu positivo e pertanto la società prese la decisione di proseguire con I o p e ra z i o n e. Scelta non scontata. L ex studio Tremonti sosteneva la non applicabilita del tributo per assenza del requisito della territorialita, muovendo dalla considerazione che Ie carte prepagate rientrerebbero tra Ie prestazioni servizi. Un altro grande studio, Maisto, scriveva a Fastweb l op - posto: Tali prestazioni contrariamente a quanto sostenuto dalla societa proponente (Gruppo CMC, ndr) non rientrerebbero nella disciplina dei servizi di telecomunicazione ma sarebbero soggetti all'applicazione Iva ordinaria del 20 per cento. Altro che storie. Non solo: Maisto evidenziava il rischio di una ver ifica. Fastweb non lo ascoltò. Nelle carte si cita anche un terzo parere di Guido Rossi. Scrive il Gip: Fastweb a seguito delle considerazioni fatte dal Prof. Guido Rossi in merita alia compatibilità dell'attività di vendita delle carte Phuncard con I'oggetto sociaie di Fastweb Spa ha proceduto all adeguamen - to dell oggetto sociale. L opportunità di chiedere un parere al Prof. Guido Rossi, unitamente ad altre attività di verifica sull'operaziane phuncard, venne decisa in sede di riunione tenutasi in data 15 luglio avevamo provveduto ai nostri adempimenti, sulla restante parte non avevamo visibilità. Così come la società avrebbe provveduto, a partire da novembre 2006, a tutte le verifiche (furono compiute due audit, ispezioni, una interna e una esterna) dopo la prima segnalazione della procura circa presunte irregolarità. Il traffico telefonico derivante da questi servizi di transito e terminazione con queste società estere era effettivo e non fittizio ha sottolineato il manager, per dissipare ogni dubbio circa il nodo centrale che presuppone la frode. Traffico che gli strumenti di controllo avevano marcato come esistente, e regolarmente pagato. Se sia stato poi utilizzato per chiamate effettive o solo per scopi fraudolenti questo non sarebbe stato possibile verificarlo dalle attività di controllo esterno, che pongono limiti alla privacy. I dubbi. Un dubbio però resta: nonostante la segnalazione, e l audit interno seguente, i due manager direttamente coinvolti, Bruno Zito e il suo assistente Giuseppe Crudele sono stati licenziati solo ieri, e nel periodo preso in esame dai pubblici ministeri furono spostati, all interno della società, dall uf ficio marketing executive, che trattava con le cartiere, al business unit re s i d e n z i a l e, la clientela familiare dove non avrebbero potuto più nu o c e re. Parisi non ha spiegato i motivi dello spostamento interno, motivandolo genericamente come organizzativo. La società, correggendo un comunicato emesso subito dopo la notizia della frode, ha negato però di essersi costituita parte lesa in senso giuridico, come fatto da Telecom Italia. di Andrea Valdambrini L o n d ra È guerra aperta tra N ew s International corporation, guidata da Rupert Murdoch, e il Parlamento di Londra. Il comitato parlamentare Cultura, media e sport, ha ieri concluso un inchiesta sulla condotta del gruppo con accuse pesantissime. Il rapporto sostanzia l ipotesi secondo cui molti giornalisti avrebbero commesso irregolarità, procurandosi informazioni attraverso l uso di intercettazioni telefoniche, e la sottrazione di dati personali. In questa operazione sarebbero stati coperti e sostenuti dai dirigenti di News International, veri responsabili delle illegalità. L inchiesta parlamentare potrebbe presto portare a un risvolto penale. Oltre alle frequenza di Sky in tutto il mondo, il magnate australiano ha grandi interessi in Gran Bretagna, controllando i quotidiani The Times, Sun - day Times e il popolare The Sun. Le accuse rivolte al gigante dei media hanno un precedente giudiziario. Già nel 2006 Clive Goodman, responsabile delle informazioni riguardanti la famiglia reale per News of the world (il domenicale del Sun) è stato imprigionato con l imputazio - ne di aver r ubato messa ggi dai cellulari. La commissione parlamentare ha criticato il lavoro di Scotland Yard, reo di non aver allargato lo spettro dell inchiesta. News of the World si è introdotta nel cuore del sistema di potere britannico. La polizia, l e s e rc i t o e i ministri hanno subito un azione di sottrazione di informazioni telefoniche quasi su scala industriale. La reazione di Murdoch è stata furiosa. Contro i parlamentari, che hanno accusato gli editori del gruppo di amnesia coll e t t i va, il magnate australiano si è difeso parlando di insinuazioni e volute esagerazioni. Certo Murdoch non ha risparmiato a sua volta l insi - nuazione che la commissione abbia agito per fini politici. Difficile provarlo, dato che il responsabile dell in - chiesta, condotta da laburisti, conservatori e liberal-democratici, è il Tory John Whittingdale. E che i giornali di News International hanno dato il loro entusiastico supporto proprio al partito di cui Whittngdale è esponente.

6 pagina 6 Giovedì 25 febbraio 2010 M A L A F FA R E La Lombardia, Formigoni e alcuni politici chiacchierati Da una cena elettorale all altra Massimo Buscemi, candidato di punta del Pdl in Lombardia, assessore legato a Formigoni. E stato socio di Rosanna Gariboldi, che da poco ha patteggiato per riciclaggio. La sua campagna è cominciata il primo febbraio con una cena alla Fiera di Milano da 300 mila euro, per 7 mila persone. Fra loro Formigoni, la famiglia Pillitteri, Stefania Craxi, Paolo Berlusconi. In prima fila anche Lele Mora e Daniele Interrante. L'ex tronista ha parlato a nome dei giovani del Pdl. Immancabile, come alla cena di lunedì scorso al locale delle veline, Gioia 69, Massimo Guarischi, decaduto da consigliere regionale del Pdl perché condannato per corruzione e turbativa d'asta. In estate si consola in Croazia con l'amico Formigoni. Guarischi, non essendo più candidabile, con la benedizione del Governatore, del presidente della provincia, Podestà e Stefania Craxi, ha piazzato la sorella Monica, nel collegio sicuro di Lodi. a.masc MA NON C ERA NESSUN ALTRO? Il Pdl litiga sul no di propaganda a indagati per mafia E poi candida una lunga serie di condannati di Carlo Tecce In teoria fanno proclami, in pratica ostruzionismo. Con fatica e nervosismo, la Camera ha approvato il disegno di legge Lazzati (dal nome del centro studi) che vieta la propaganda elettorale ai sorvegliati speciali indiziati per reati di mafia. La relatrice del testo era Angela Napoli (ex An), ma gli astenuti e i contrari (42) erano soltanto del Pdl. Ora toccherà al Senato, sperano presto i promotori. Lucio Barani passa il testimone con poco entusiasmo: Rischiamo una deriva giustizialista. Un socialista riformista non può votare a favore di queste norme: nel giorno in cui Bettino Craxi avrebbe compiuto gli anni. E Isabella Bertolini annusa il complotto: E una trappola degli ex An per Berlusconi. La Lazzati è un argine che fa spessore. Eppure, nel frattempo, prosperano le liste sporche anziché pulite. Nel Pdl, in particolare. Troverete di seguito un elenco che, letto d un fiato, potrà sembrare noioso per la ripetizione di parole come: indagato, condannato, corruzione, sentenza, processo. Ma troverete molte sorprese... OCCHIO D AQUILA C A M PA N I A. Alberico Gambino ha trascorso un anno sabbatico e ora chiede di rientrare in pista: non da una porta piccina e laterale, ma da consigliere regionale. L ex sindaco di Pagani, condannato in primo grado per peculato (usava la carta di credito del comune), fu sospeso dalla carica sette mesi fa per decreto del prefetto di Salerno. I coordinatori del Pdl aspettano per venerdì la sentenza di Appello: Gambino è in lista con riserva, su richiesta del presidente della provincia Edmondo Cirielli. Da Pagani a Battipaglia: l ex sindaco Fernando Zara ha il posto assicurato, nonostante la condanna in primo grado per corruzione. Zara è un berlusconiano convinto, voleva dedicare una piazza alle vittime della cattiva giustizia. Domenico De Siano, indagato per la costruzione di un approdo turistico a Ischia, raddoppia l impegno: capogruppo alla provincia di Napoli ex sindaco di Lacco Ameno, già aspirante deputato cerca la consacrazione alla regione. Renato Santese ha fatto un salto della quaglia, dalla Margherita al Pdl: l elezione a consigliere comunale di Battipaglia per aver patteggiato una condanna per scambio di voti fu invalidata dal prefetto. A dispetto della fedina penale, Santese è garantito da Roma, dal ministro Mara Carfagna nel gioco delle correnti con Cir ielli. di Anna Colasacco Carriole, guanti e pale per riconquistare la nostra storia P ioveva ieri sera in Piazza Duomo. I cittadini attivi si erano dati appuntamento per organizzare la giornata di domenica in cui si intende chiamare la popolazione allo sgombro, non solamente simbolico, ma reale, delle macerie di Piazza Palazzo, dove aveva sede il municipio. Il tam tam è, come sempre, quello del Web. Unico mezzo che abbiamo per comunicare. Siamo disgregati, lontani, è difficilissimo contattare i cittadini. I media non sono mai stati con noi. Contiamo nel rinnovato interesse di questi giorni. Subito ci è apparso chiaro che, comunque, la forza che rappresentiamo fa paura. Paura alle amministrazioni locali. Ne è stata una conferma la presenza del sindaco, inopportunamente chiamato da chi, all inter - no della cittadinanza attiva, intendeva coinvolgerlo nell atto che, palesemente, a lui per primo Tra le accuse: peculato, corruzione, scambio di voti, truffa aggravata e associazione a delinquere si rivolge perché trovi una soluzione. Il sindaco, dopo aver ripetuto le medesime cose che snocciola dal 6 aprile, e che, in realtà, nulla aggiungono in termini di fattività alle incertezze della popolazione, ha negato l ingresso, per domenica, nella Piazza Palazzo. Alcuni si adeguavano a tale diniego, altri, la maggioranza, hanno deciso che si provvederà ugualmente allo sgombro delle macerie. Dietro il loro smaltimento esistono enormi interessi che, di fatto, impediscono di agire celermente. Siamo svincolati da qualsiasi strumentalizzazione politica, come si va insinuando da più parti e ci riapproprieremo della piazza simbolo della nostra comunità. Carriole, carrelli, pale, rastrelli, guanti, per sgomberare le macerie che provvederemo anche a differenziare. Lo faremo con amore, e attenzione per le pietre della nostra storia. Manca un mese alle elezioni Regionali (FOTO ANSA) CALABRIA. Ci sono due nomi che entrano e poi escono dalle liste per Giuseppe Scopelliti: non nelle convocazioni del Pdl con tanto di stemma, ma in gruppi collegati. In bilico c è Franco La Rupa (Udeur), già consigliere regionale con Agazio Loiero, rinviato a giudizio per i suoi rapporti con la malavita. E poi Tommaso Signorelli, l ex assessore comunale di Amantea, tornato in libertà dopo aver trascorso un lungo periodo di custodia cautelare, accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso. LIGURIA. Per il ritorno di Sandro Biasotti, il Pdl ligure disobbedisce all ordine del ministro di Imperia, Claudio Scajola: Chi è corrotto è bandito dal Pdl. Marco Melgrati non è corrotto, ma condannato in primo grado per concorso in lottizzazione abusiva. Il sindaco di Alassio (e architetto) definisce le sentenze un infortunio sul lavoro : E stata l unica volta che mi hanno condannato. Assolto, per il Pdl. Nel senso che il viso paffuto di Melgrati è sui manifesti. Per la raccolta di firme elettorale, Angelo Barbero è indagato per falso in atto pubblico. Ricordate il giallo che rischiava di far ripetere le provinciali di Savona? C era Barbero. Il collega Sergio Catozzo (ex Dc) è condannato in primo grado per una storia simile (Regionali di ben dieci anni fa con il Cdu di Rocco Buttiglione): le firme furono autenticate in fotocopia. Peccati veniali. Dei tre consiglieri regionali uscenti incappati nell'inchiesta (truffa, corruzione, associazione a delinquere) sui fondi europei Giancarlo Cassino e Vito Vattuone del Pd Nicola Abbundo è l unico indagato che patisce il vizio della politica politicante. LOMBARDIA. Come per Gambino, anche Gianluca Rinaldin aveva un appuntamento in tribunale. Il consigliere regionale del Pdl pronto al bis con Roberto Formigoni due anni fa era ai domiciliari con l'accusa di truffa aggravata e falso in atto pubblico (giro di fatture false). Gloria QUEL VISO tra lo Yoda e gli Hobbit O gni volta che alzi la testa e lo vedi sorridere da uno dei tantissimi tabelloni con cui ha assediato Roma, ti rendi conto che - evidentemente - Luigi Celori (capogruppo di An in regione) non ha mai letto la massima di Oscar Wilde: Do - po i vent anni ogni uomo è responsabile della faccia che si r itrova. Celori sorride ineffabile dai sei per tre con gli occhi sgranati. Dà del tu al lettore, lancia slogan ammiccanti: Per - ché siamo stanchi di stare in coda (memorabile). In realtà, ogni volta che lo guardi bene, quel sorriso sembra alludere a qualcosa di diverso, un po hobbit e un po Yoda di Guerre Stellari. La sublimazione del fa c c i o n i s m o, intesa come la convinzione pervicace che mostrare il proprio viso produca consenso a prescindere è uno dei tanti misteri della politica nella seconda repubblica. Nella prima l esibizione della faccia era un tabù (per la propaganda comunista e socialista) o una conquista (per quella democristiana): oggi è un sottoprodotto ineludibile dell era mediatica. A quanto pare non è mai sfiorato dal dubbio che se non si mostrasse, o se usasse solo il suo nome potrebbe prendere più voti (e questo dispiace). Poi, però, siccome i destini della comunicazione sono imperscrutabili, Celori è finito su tutti i giornali per un calendario elettorale che celebra il duce con il suo nome: Il calendario di Mussolini si è giustificato - non ha niente a che vedere con la mia campagna elettorale. Lo hanno fatto alcuni sostenitori per il 70 di Pomezia. Nessuna nostalgia, dunque, solo amici intraprendenti. Celori non si è accorto di un paradosso: avendoci propinato la sua faccia sui tabelloni, l'unica cosa che non si può accettare è non mettercela quando questo ha un prezzo. Luca Telese Gambitta, il giudice delle indagini preliminari, doveva valutare la richiesta di rinvio a giudizio: gli avvocati di Rinaldin letta un intervista vo - levano richiamare a testimoniare Giorgio Bin, l'ex assessore provinciale di Como. Il pm Frank Di Maio s'è opposto: Non si può pretendere un incidente probatorio sulla base di un articolo di stampa. Tradotto: voleva allungare i tempi, nisba. Scartato Bin, ci ha pensato un perito a far slittare l'udienza: il tecnico ha chiesto 45 giorni per ultimare alcune trascrizioni di Rinaldin, un mese e mezzo che scade all'indomani delle elezioni. In Lombadia non mettono paletti tra moglie e marito: anche se la consorte Rosanna Gariboldi (ex assessore provinciale a Pavia) è finita in galera nell'inchiesta sulle bonifiche, il marito (e deputato) Giancarlo Abelli sarà candidato. PIEMONTE. Con Roberto Cota, ci sarà Angelo Burzi che, all epoca della giunta Enzo Ghigo, fu coinvolto in uno scandalo di mazzette: dovrà fare campagna elettorale e poi rispondere di istigazione alla corruzione. Sul sito personale, per affermare la sua aderenza alla magistratura, cita un editoriale di Angelo Panebianco che teorizza la trinità: l estremista, il fazioso, il pluralista. A scanso di equivoci, Burzi è un pluralista. PUGLIA. Preferito Rocco Palese vestito di grigio a un telegenico Attilio Romita, il Pdl imbarca senza fronzoli: dentro Francesco Pistilli, ex sindaco di Acquaviva delle Fonti, condannato per corruzione; il capolista Tato Greco, indagato per associazione a delinquere nel processo al sistema di Gianpi Tarantini.

7 Giovedì 25 febbraio 2010 pagina 7 M A L A F FA R E Con Ricucci e Gnutti nel 2005 erano i furbetti del quartierino Gianpiero Fiorani nel 2005 era il banchiere di successo della Popolare di Lodi. Con Stefano Ricucci ed Emilio Gnutti, e con la protezione del governatore di Bankitalia Antonio Fazio, fu uno dei massimi protagonisti delle scalate dei furbetti del quar tierino : gli assalti al Corriere della Sera e a due banche (Antonveneta, contesa agli olandesi di Abn-Amro; e Bnl, attaccata dalla Unipol di Giovanni Consorte contro i baschi del Bbva). Ora è imputato di aggiotaggio, con altre 19 persone, nel processo Antonveneta che si sta celebrando a Milano. Le scalate godettero di un supporto politico bipartisan. Furono bloccate dalle indagini dei magistrati milanesi (Francesco Greco, Giulia Perrotti ed Eugenio Fusco). Fiorani oggi si è riciclato nel campo delle energie alternative: Faccio consulenze per conto di aziende del settore fotovoltaico e geotermico. Sono piccole cose, piccoli progetti, ma stanno andando bene. FIORANI DÀ IL LISTINO DELLA SPESA AL PM ECCO I POLITICI CHE HO PAGATO Da Dell Utri a Calderoli; da Brancher a Grillo: mila euro elargiti dal banchiere imputato a Milano nel processo Antonveneta di Gianni Barbacetto Il banchiere che nel 2005 diede l assalto alla finanza italiana è rilassato, nel suo completo gessato grigio. Gianpiero Fiorani, allora amministratore delegato della Popolare di Lodi, oggi imputato nel processo Antonveneta, si è lasciato alle spalle l euforia del banchiere vincente, ma anche la disperazione dello sconfitto che tenta due volte il suicidio. Dopo le vicende che mi hanno coinvolto, si diventa come degli appestati. Prima ero centrale nel sistema, poi c è la morte civile, tutti quelli che hanno avuto a che fare con me e che sono stati beneficiati da me sono spariti. Come fossi un lebbroso e avessero paura del conta gio. Interrogato in aula, a Milano, dal pubblico ministero Eugenio Fusco, racconta la sua verità. Il legame fortissimo con il governatore di Bankitalia Antonio Fazio. I rapporti incrociati tra il suo assalto ad Antonveneta e l assalto dell Unipol di Giovanni Consorte a Bnl ( Io do una mano a te, tu dai una mano a me ). Ma soprattutto gli intrecci con la politica, con gli uomini dei partiti informati sulle scalate e oliati con i soldi della banca. Il politico più interno all ope - razione è il senatore di Forza Italia Luigi Grillo, vicinissimo a Fazio e ufficiale di collegamento tra il governatore e Fiorani. Gli ho dato 100 mila euro, poi altri 200 mila, poi altro ancora. Su un conto aperto alla Popolare di Lodi per operazioni finanziarie sui derivati. Un aiuto per le sue spese elettorali. Una parte dei soldi finisce al senatore Marcello Dell Utri. Sì, 100 mila euro: Grillo me li chiese espressamente per il senatore. Ma poi, chiede Fusco, gli sono effettivamente arrivati? Gli amici degli amici lavorano. Al terremoto di Monica Raucci F Roberto Calderoli Altri 100 mila glieli consegnai per lui Luigi Grillo Vicino a Fazio, quindi collegamento tra il governatore e Fiorani ino a qualche giorno fa i politici negavano che il comitato d affari legato alla Protezione civile avesse messo le mani sulla ricostruzione. Poi è uscito fuori, come ha documentato Il Fatto, che quattro appalti aquilani sono stati vinti dalla Federico II riconducibile alla Btp, sponsorizzata, secondo gli inquirenti, dal parlamentare Denis Verdini. Ma a scorrere tra le ditte aggiudicatrici del progetto CASE si scoprono anche altri nomi. Il progetto CASE è la torta che fa gola a tutti: ogni costruzione viene pagata euro al metro quadrato, il doppio del reale costo di mercato. Ma c è l urgenza, e non si bada a spese. Ad aggiudicarsi uno dei lotti d oro è un consorzio di cui fa parte la Eschilo 1: un appalto di undici milioni di euro che nel tempo diventano 20. La Eschilo 1 di Rigoberto Caramanica è la stessa che nel 2007 aveva vinto il bando da dieci milioni di euro per la piscina di Pietralata. Una struttura che doveva ospitare le gare per i Mondiali di Nuoto 2009, mai aperta al pubblico e che oggi, a sette mesi dalla fine delle gare, è ancora sotto cantiere. Quell appalto Caramanica lo aveva vinto assieme alla Cogei di un vecchio amico, Roberto Petrassi, condannato in primo grado per corruzione a Roma per una vecchia indagine avviata nel 2003 dal pm Henry John Woodcock. Petrassi raccontava al telefono: Noi abbiamo una forma di rubare che è autorizzata sotto certi casi. La Eschilo 1 oggi cerca in tutti i modi di smarcarsi da quell amicizia con la Cogei, ribadendo ail Fatto che le due società sono distinte e autonome l una dall altra. Ma secondo il pm Woodcock Caramanica era il prestanome di Petrassi. Un altro appalto a L Aquila lo vince la SA- CAIM : 4,8 milioni di euro per le piastre in cemento delle nuove case. A lei è andata anche la costruzione nuovo palazzo del Cinema a Venezia per i 150 anni dell Unità d Italia: 61 milioni di euro. Nella laguna SACAIM è un colosso. Si aggiudica gli appalti più importanti. Come quello per il teatro La Fenice. E ha ottime entrature: il collaudatore statico de La Fenice era, guarda caso, Fabio De Sanctis e il consulente dei lavori Angelo Balducci, i due uomini chiave dell inchiesta di Firenze, arrestati con l accusa di corruzione. Presenti, Balducci come responsabile per le opere per i 150 anni dell Unità, e De Sanctis come sub commissario, anche nei lavori per il palazzo cinema. Dietro la Sacaim ci sarebbero rapporti e coperture politiche trasversali. Il consulente di uno degli imprenditori in gara, intercettato, dice: Tutta una grande pilotata... son tutti i progettisti di Veltroni e Rutelli... son passati... a Venezia ha vinto la Sacaim con un progettista romano, va bene?...è un veltroniano puro... va bene? loro hanno vinto con... perché li hanno blindati!... cioè, quelli che dovevano vincere sono stati blindati". Certamente, perché Dell Utr i mi ha ringraziato. Altri soldi vanno al deputato di Forza Italia Aldo Brancher: Mi chiese un contributo perché aveva perso dei soldi investiti in un azienda. Gli diedi 100 mila euro, su un conto corrente intestato alla moglie. Altri 100 mila glieli diedi per Roberto C a l d e ro l i, l esponente della Lega nord. I soldi servivano a rinsaldare il trasversale partito del govern a t o re contro i nemici di Fazio (Giulio Tremonti, Bruno Tabacci, Giorgio La Malfa...) che volevano far passare in Parlamento il mandato a termine per il LEGITTIMA OPPOSIZIONE I nnanzitutto Marcello Dell Utri Sì, gli ho dato 100 mila euro: Grillo me li chiese espressamente per lui di Popolo viola Un grande grazie per il vostro sostegno grazie. Ieri da questo spazio avevamo lanciato l appello a sottoscrivere a favore della manifestazione di sabato prossimo. Mentre scriviamo le risorse in cassa hanno superato la soglia dei euro. L allestimento di una piazza, come vedete, ha un costo non indifferente. E intanto la macchina operativa è in pieno fermento: i contatti con le personalità che interverranno sul palco di Piazza del Popolo, la cura della logistica, la stampa dei materiali, i volantinaggi, l aggiornamento del sito, i rapporti con i gruppi locali sono le attività che stanno impegnando decine di persone. Ieri inoltre è andata in scena la prima violazione. Nel nostro gergo sono delle azioni sul territorio Aldo Brancher Mi chiese un contributo perché aveva perso dei soldi investiti governatore della Banca d Ita - lia. Anche la Lega era acerrima nemica del governatore, ha ricordato Fiorani, ma poi ha cambiato idea : dopo che Fazio e Fiorani portarono a termine il salvataggio di Credieuronord, la banca della Lega che era sull orlo del fallimento. Altri soldi, ricorda Fiorani, sono arrivati a un personaggio a cavallo tra la politica e la finanza: Fabrizio Palenzona, massiccio esponente della Margherita e banchiere di Unicredit: Due bonifici, più versamenti in contanti. Sul conto Radetzky, presso la filiale di Montecarlo della Banca del Gottardo. Fiorani prova a tirare le somme della sua esperienza: Cosa non rifarei nella vicenda Antonveneta? Non ho nulla da rimproverarmi. Come si poteva rinunciare a un progetto così impor tante?. Il banchiere lo racconta come una grande operazione finanziaria compiuta sotto l ala di Fazio, fautore dell italianità delle banche da strappare ai compratori stranieri: Gli ho sempre detto tutto, se mi avesse comunicato che c erano problemi, avrei subito consegnato le azioni Antonveneta agli olandesi, realizzando una bella plusvalenza da 280 milioni di euro. Sarei diventato il banchiere con la più alta liquidità in Italia. Invece Fazio mi ha usato e adesso scarica tutte le responsabilità su di me. I n fo r m a t o di ogni passaggio, secondo il banchiere di Lodi, anche il presidente della Consob, l agenzia di controllo della Borsa, Lamberto Cardia. E gli scalatori avevano dalla loro parte anche un giudice del Tar del Lazio, Pasquale De Lise. Alleato prezioso, perché proprio il Tar doveva decidere su un esposto degli olandesi di Abn-Amro, che i concor renti di Lodi volevano a ogni costo bloccare. A un certo punto, nell estate 2005 tra gli scalatori si diffuse la paura di essere intercettati. Chi li avvisò che i telefoni erano sotto controllo? Segnali arrivarono a un alleato di Fiorani, Stefano Ricucci, messo in allarme dal senatore Giuseppe Valentino, di An, ex sottosegretario alla Giustizia. Ma si allarmò anche la moglie di Fazio, Cristina Rosati. Racconta Fiorani: Mi rivelò che il suo telefono era sotto controllo, e mi disse che gliel aveva riferito Paolo Cirino Pomicino, che era in contatto in ambienti romani con esponenti dei servizi segreti. realizzate con l at - titudine di chi non si prende troppo sul serio. Quella di ieri in Piazza di Spagna, ad esempio, prevedeva una particolare esibizione canora. Un tempo il rap era un genere musicale di denuncia sociale. Noi abbiamo tentato di riportarlo a quell epoca, realizzando un improbabile pezzo sul le- gittimo impedimento. Oggi c è la conferenza stampa di presentazione della manifestazione. Spiegheremo la scelta di articolare i temi della giornata attorno a tre articoli della Costituzione i numeri 1, 3 e 21 che ci sembravano centrali in questo momento. Sabato questo disegno diverrà realtà. Cercate di essere lì con noi.

8 pagina 8 Giovedì 25 febbraio 2010 GIOCHI DI POTERE di Enrico Fierro O Governatore prepara la (sua) riscossa BASSOLINO HA CREATO UN MOVIMENTO E TRATTA CON DE LUCA POSTI AL S OLE ANapoli non si sta recitando el otono del patriarca, l autunno del patriarca. L uscita di scena di Antonio Bassolino non si consumerà nella tristezza di un declino fatto di pubbliche sconfessioni sulla piazza, tradimenti e fughe precipitose, vendette e coltellate alle spalle. Antonio non ci sta a passare alla storia come To - tonno a fetamma, la causa di tutti i mali di Napoli. Reagirà, assicurano gli ultimi fedelissimi asserragliati nel bunker di Santa Lucia. La sede di quella regione conquistata alla destra nel 2000 e poi riconquistata cinque anni dopo, ma di malavoglia, Antonio manco si voleva candidare, gli fu chiesto da Romano Prodi e dai vertici del partito. Fu grazie a quella vittoria che poi, nel 2006 si vinsero anche le Politiche. E allora, altro che ritiro, altro che giornate passate ad allenarsi da maratoneta, Bassolino non lascia la politica, ma va al contrattacco. Il fortino nel quale preparare la riscossa è già pronto. 350 metri quadri nel casino di Corso Umberto, lì una volta c era un commissariato di polizia, oggi c è la sede di Sudd, con due d, il logo l ha voluto lo scultore Mimmo Palladino, le idee sono tutte del governatore. Lavore - remo per rilanciare un orgoglio mer idionalista. Uffici, sale riunioni: è la fondazione del governatore, affidata a Diego Belliazzi, uno dei pochi fedelissimi che non hanno tradito. Le adesioni sono ancora scarse, le iniziative poche, ma ora ci sono le elezioni e Bassolino si sta già muovendo. L esordio del suo nemico storico Enzo De Luca non gli è piaciuto affatto. Vuole fare l anti - bassolino, va dicendo che io sono il vecchio sistema di potere mentre lui rappresenta il nuovo? Ora vediamo. De Luca urlava contro le consulenze, gli sprechi, i fondi europei, gli scandali della sanità, è giù gli assessori regionali a rispondere colpo su colpo. Ma non basta. I due nascono dalla stessa pancia, quella del vecchio Pci, entrambi, almeno agli esordi, ingraiani di provata fede, diversi per cultura e per appeal, si conoscono bene. Così, mentre De Luca girava per Napoli per la sua campagna elettorale e realizzava che la ricerca L attuale p re s i d e n t e della Campania ha fondato Sudd assieme ai fedelissimi L attuale governatore della Campania Antonio Bassolino dei voti tra vicoli e scampie è cosa tosta, il governatore rispondeva con l indif ferenza. Darò una mano ma forse era meglio scegliere un candidato unitar io. Segnale chiarissimo. E allora, raccontano gli uomini più vicini a Bassolino, bisognava vederlo De Luca, una settimana fa, fare anticamera davanti alla porta del governatore per un incontro chiarificatore. Quello che i due nemici si sono detti è rigorosamente top secret. Ma chi c e ra assicura che si è sentito bene un fragoroso mo basta!, urlato da Bassolino. Basta con gli attacchi, basta parlare di bassolinismo e sistema di potere. De Luca ha capito, e a Castellammare ha dovuto cospargersi il capo di cenere. Bassolino è in campo e io gli ho reso onore. Abbiamo idee diverse, lui ha avuto il coraggio di aprire una nuova stagione ma noi dobbiamo cambiare tutto. Pace fatta? Non ancora, perché ci sono le liste. Il governatore dopo aver preso atto dei tradimenti, dei passaggi di campo, e dell ingratitudine di chi ha collaborato con me e poi ha scelto altre strade, ha i suoi uomini da piazzare. Antonio Marciano, per anni suo silenzioso assistente personale, Michele Caiazzo, fortissimo a Pomigliano D Arco, Angela Cortese, ex assessore provinciale, Rosetta D Amelio, potente dirigente del consorzio trasporti di Avellino, Antonio Valiante, ex demitiano e vicepresidente della Giunta re- Al candidato del Pd ha imposto alcuni uomini nella lista per le elezioni Regionali gionale gran collettore di voti proprio a Salerno. Poca roba, terze file, quello che resta di un esercito in rotta. Gli i n gra t i so - no andati via, i beneficiati pasciuti sotto la stella di Bassolino stanno facendo la fila alla porta di De Luca, gente di valore come Isaia Sales un intellettuale che per anni ha collaborato con il governatore delusi si sono ritirati, i pupilli non hanno avuto il coraggio che le grandi occasioni i m p o n go n o. Bassolino fondava molte delle sue speranze su Andrea Cozzolino, praticamente un clone, identico a lui finanche nella parlata, che però non se l è sentita di scendere in campo contro De Luca alle primarie del Pd. Aspetta di candidarsi a sindaco di Napoli. Sistemate le liste, resta il rapporto tra Bassolino e i vertici del suo partito. Bersani è atteso a Napoli il 3 o il 4 marzo prossimi, in quella occasione, dicono gli uomini del governatore, dovrà dire parole chiare. Insomma non si dovrà ripetere lo scuor no delle ultime elezioni politiche quando Veltroni cancellò ogni presenza del governatore dalla campagna elettorale. Il p a t r i a rc a Bassolino non vuole assistere impotente al suo autunno, ma un dato gli è drammaticamente chiaro: dopo diciassette anni Napoli e la Campania sprofondano nel buio più profondo. Le spoglie del basso - linismo andranno a Nicola Cosentino, il sottosegretario all Economia che i magistrati vogliono arrestare per i suoi rapporti con i Casalesi, oppure a Enzo De Luca. Un leghista del sud, un populista che vuole prendere di petto la corruzione e il malaffare politico, ma che a marzo dovrà sedersi per due volte in un aula di tribunale.

9 Giovedì 25 febbraio 2010 pagina 9 POLITICA PDL, IL PARTITO STRABICO Battute caustiche, smentite continue: si allarga il divario tra Fini e B. che attende la sentenza Mills in Cassazione di Antonella Mascali e Sara Nicoli Il bene contro il male. L invasione degli stranieri. La discesa in campo per la libertà. I n t e rc e t t a z i o n i come secchiate di fango. Abituati ormai ai toni da crociata, non c era da stupirsi nel vedere anche ieri un Silvio Berlusconi in grande spolvero, sceso nuovamente in campo con questi slogan da spot tv accanto alle sue nuove creature, I promotori della libertà. Che fanno tanto piazzisti di Publitalia (e forse lo sono davvero) ma che lui si augura saranno una forza del bene contro le forze del male, un esercito dei difensori e paladini della libertà che risponderanno direttamente a me. Un incubo di qualunquismo, promosso con toni da battaglia cui non poteva mancare il consueto anatema contro l o p p o s i- zione, la sinistra, che vuole lo stato di polizia e che punta all invasione di stranieri perché pensa che si possa cambiare il peso del voto che ha visto la vittoria dell Italia moderata. Toni forti che ieri hanno convinto il cofondatore del partito, Gianfranco Fini, a marcare la distanza con una presa di posizione più netta del solito, puntata sul problema dell i m m i gra z i o n e ma, di fatto, sull abissale differenza valoriale con Berlusconi che non ci sono dubbi esploderà dopo le elezioni determinando una fase politica di profonda instabilità nel Pdl e, di conseguenza, nel governo. Fini, infatti, ieri è stato più gelido del solito: E noto ha detto che non sono d accordo con il presidente al 100%. Quasi un non finisce qui che arriva dopo altre battute caustiche. Se propongo dei temi nuovi aveva detto l altro giorno Fini mi danno del comunista. Sono libero di intervenire nel dibattito politico, bisogna confrontare le opinioni senza anatemi, i giudici non si devono vergo g n a re. Par di capire che il Pdl sia davvero arrivato al capolinea. Un po come la pazienza di Berlusconi verso i giudici. Ieri, in verità, non si è speso nel solito attacco alle toghe, ora la priorità è di interrompere al più presto il m a s- s a c ro a cui la stampa sta sottoponendo il partito e il governo con la pubblicazione delle intercettazioni, una giustizia mediatica definita barbar ie, da stato di polizia. Ma la forte fibrillazio- ne di questi giorni è dovuta anche ad altro, all attesa per la sentenza Mills in Cassazione. Il verdetto riguarda l'avvocato inglese, ma anche lui, sotto processo a Milano. Mills è stato condannato per corruzione in atti giudiziari per aver reso false testimonianze nell i n t e re s- se di Berlusconi. E quindi se la Suprema Corte dovesse confermare che c è un corrotto, per forza di cose ci deve essere un corruttore; una condanna di Mills si catapulterebbe sul suo processo, che riprende sabato. Il Cavaliere nelle settimane scorse si era messo in testa di poter gestire la Cassazione come la sua maggioranza in Parlamento, che gli approva le leggi ad personam. Ora non si sente più sicuro. Al Palazzaccio i più vorrebbero una sentenza in punta di diritto. Anche perché, essendo a sezioni unite, la sentenza Mills farà scuola. Il collegio di 9 giudici sarà guidato da Torquato Gemelli, fama da giudice dalla schiena dritta e fine giurista. Il relatore sarà Aldo Fiale, come quando la Cassazione, sempre a sezione unite, si pronunciò sull'ecomostro di Punta Perotti, a Bari. Tra i giudici, Renato Bricchetti che firmò gli arresti per il crac del banco Am- La Rai collassa e il direttore generale va in vacanza di Beatrice Borromeo D ov è finito Mauro Masi? E sparito il direttore generale e in Rai non si parla d altro. Lui, che ama depistare, ha lasciato tracce che vanno in direzioni opposte. E un altra guerra intestina logora viale Mazzini: c è il partito che va per la LETTONI DOPO QUELLO DI PUTIN QUELLO DI NAPOLEONE A ttenzione, CHE FINE HA FATTO MAURO MASI? MALDIVE, CARAIBI, LOS ANGELES: A SAXA RUBRA SI SCOMMETTE SULLA META perché anche questa volta non è satira. Dopo il mitico lettone di Putin, ecco un nuovo colpo del solito noto, anche stavolta nello strategico (per lui) settore molle e materassi. Silvio Berlusconi (e poi dice che lo tormentano con il gossip) ha appena comprato un talamo che appartenne a Napoleone Bonaparte. Dettaglio non da poco: con un gesto che susciterà orrore in qualsiasi storico dell arte (e non solo), non appena ha messo le mani sopra il rarissimo pezzo di antiquariato, Silvio lo ha fatto tempestivamente segare e allargare. Lo scoop, ancora una volta, è di Novella Ma la vera rivelazione è questa: la notizia non arriva da qualche malalingua e non è nemmeno una leggenda metropolitana non verificata. A raccontarlo, nel prossimo numero del settimanale della Rizzoli è lo stesso antiquario che ha rifornito il premier. Si chiama Anna Maria Quattrini (non è uno scherzo, è il cognome vero) e ha un negozio in via dei Coronari. É un letto a baldacchino ed è effigiato con aquile. Insieme alla cessione del pezzo maggiore delle Maldive (si dice che Masi sia nello stesso atollo che ha ospitato il ministro Angelino Alfano a Natale), c è chi conferma la sua partenza per un isoletta caraibica, chi scommette su Sharm el Sheik e chi giura che sia nella californiana Los Angeles. Di certo a Roma non c è. Che ci importa? la Quattrini ha firmato anche un contratto in cui è stato stabilito con esattezza cosa può dire e cosa non può dire. Può dire, per esempio, che il premier non era certo che la modifica fosse stata fatta bene: Se non mi piace aveva aggiunto lo darò a Piersilvio. Ergo, non solo Silvio Berlusconi voleva sottilmente comunicarci che (almeno in qualcosa) è più lungo lui dell imperatore che ha riscritto i codici dell Europa moderna. Ma anche che lui può qualunque cosa e non conosce i limiti ormai superati della conservazione artistica. Inutile immaginare la destinazione d uso del baldacchino bonapartesco. Il lettone di Bonaparte sarà esibito agli ospiti nella prossima villa ed inserito in un nuovo pacchetto turistico insieme a qualche necropoli etrusca? Oppure diventerà il teatro su cui viene contrattato e firmato il contratto per qualche importante fornitura di gas? Tutto è possibile. Altre mosse possibili: comprare la Gioconda e aggiungerci i baffi. Riscattare il Colosseo, sigillarlo con l alluminio anodizzato e costruire un mausoleo alle adoratrici del club Silvio ci manchi. Procedura d urgenza e lavori d appalto affidati a Guido Bertolaso e alla Protezione civile, ca va sans dire. Luca Telese brosiano, nel 94 fu candidato non eletto di Forza Italia alle Europee. Fa parte del collegio anche Arturo Cortese, tra i giudici della sesta sezione che nel 2006 annullò il processo Sme di Milano (tra gli imputati, Previti) per incompetenza territoriale e inviò gli atti a Perugia. Ma ha anche fatto parte del collegio, sempre della sesta sezione, che ha confermato (sentenza Giombini 2007) il E ieri il premier ha presentato le sue nuove creature per le Regionali: I promotori della libertà reato di corruzione in atti giudiziari susseguente. L esatto reato per cui Mills è stato condannato in appello. Ed è tutta su questa parola, sus-se-guen-te, che si incentrerà la sentenza di oggi. La Cassazione deve decidere se far prevalere quanto ha stabilito nel 2007 e nel Azienda paralizzata: senza il dg non può tenersi il consiglio in vista delle Regionali LE REGIONALI. Un po im - porta, dato che la mancanza di Masi sta paralizzando la Rai in una settimana decisiva per l azienda. Stanno per scattare le nuove norme sulla Vigilanza in vista delle elezioni regionali. La Rai deve decidere come applicare le regole sulla par condicio e, visto che il consiglio delibera su proposta del direttore generale, non si può proprio fare a meno di Masi. Ieri è arrivato anche il ricorso di Mediaset e Sky contro l Agcom, su cui deciderà il Tar del Lazio. La Rai si era infatti appellata all Autorità di garanzia sperando di non essere l unica a subire le regole della par condicio, ma ancora una volta, almeno per ora, esce sconfitta dal confronto con le tv concorrenti. Non è neanche bello che capitan Masi vada a prendere il sole mentre la sua nave affonda. Il presidente della Rai Paolo Garimberti ha annunciato proprio ieri che la televisione pubblica sta morendo: O si cambia o il nostro destino è segnato, avverte. Sconsolato l addetto stampa: Non lo so dov è Masi! Mica glielo chiedo, sono cose private. E poi ha bisogno di qualche giorno per riposare, deve ristabilirsi. Lunedì, infatti, Masi se n è andato per una visita oculistica, 2009 e cioè che la corruzione è in atti giudiziari, e non semplice, anche quando l accordo corruttivo avviene dopo. E susseguente, appunto, all atto cr iminoso. Oppure, se riconoscere la corruzione in atti giudiziari solo antecedente, come nel un controllo successivo a un intervento alla retina che si era staccata. Cosa gli era successo? Cose private, risponde ancora il portavoce. Di certo per Masi non è la prima disavventura. Di alcune ci sono anche le prove: era una sera settembrina quando, intorno alle 23, due volanti chiamate dai vicini di casa intervengono per sedare una violenta lite tra il direttore generale e Susanna Smit, la sua fidanzata. La polizia trova Masi in pigiama che cerca di calmare la sua alterata compagna. Nel verbale si parla di lite animata. CASA DOLCE CASA. La stessa casa in cui accorre la polizia è finita nella recente inchiesta della Procura di Firenze. L abitazione romana di Masi, in zona Campo de Fiori, è infatti di proprietà di Angelo Balducci, il dirigente arrestato nell ambito dello scandalo della Protezione civile. A Balducci, il direttore Masi non si è limitato a chiedere una casa. Dalle intercettazioni risulta che Masi abbia raccomandato a Balducci il fratello della sua fidanzata, Anthony Smit, perché gli trovasse un lavoro tramite l im - prenditore Diego Anemone (quello che aspettava al gelo Bertolaso durante i suoi massa ggi). FESTIVAL. In attesa di rivederlo, ce lo ricordiamo così: omaggiato dalla Clerici durante la finale di Sanremo, inquadrato dalle telecamere mentre, seduto in prima fila, sorride sotto i baffi sale e pepe, dimenticando, almeno per una sera, i suoi Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi (FOTO ANSA) 2006, per la sentenza Battistella (processo Imi-Sir). Se le sezioni unite dovessero orientarsi come in questo caso, Mills si salverebbe e anche Berlusconi. Perché vorrebbe dire che der ubricano il reato in corruzione semplice, prescritto nel non brillantissimi risultati manageriali. E uscito sconfitto anche quando è venuto a conoscenza dei piani del nemico con largo anticipo. Non va dimenticato che proprio Masi ha fatto saltare l accordo con Sky per trasmettere i contenuti della tv di Stato sul satellite, un contratto che avrebbe fatto incassare a viale Mazzini 50 milioni di euro l anno per sette anni. Masi ha rotto il rapporto pur sapendo già da mesi che il gruppo di Murdoch aveva pronto l asso nella manica, la chiavetta digitale tramite la quale si può accedere a ogni piattaforma bypassando (gratis) l ostacolo. Come se non bastasse, nel contratto di servizio si dice che la Rai deve limitare al massimo il criptaggio dei suoi programmi sul satellite. Il direttore generale ha rinunciato a centinaia di milioni di euro nonostante la sua azienda non navighi nell oro: Prevediamo un passivo di 720 milioni di euro nel 2012, aveva dichiarato lo stesso Masi. Ma poi non ha esitato a spendere 1,6 milioni di euro per anticipare di circa un anno la pensione a due dirigenti Rai, Angela Buttiglione (sorella di Rocco) e Marcello del Bosco. Nel 2010 si prevede che Masi spenderà il 30 per cento in più per i dipendenti rispetto all an - no precedente. In totale 1 miliardo di euro. I suoi detrattori, convinti che Masi (ex segretario generale di Berlusconi a Palazzo Chigi) stia lavorando per indebolire la Rai e favorire Mediaset, sperano che la sua misteriosa vacanza sia felice. E lunga.

10 pagina 10 Giovedì 25 febbraio 2010 DIRITTI NEGATI STRANIERI A SCUOLA NE SPUNTA UN A LT R A A Viadana gli extracomunitari vengono ammessi per ultimi di Elisabetta Reguitti Il decalogo sulla nazionalità per l accesso alla prima classe elementare è una novità che ai genitori proprio non è piaciuta. Siamo a Viadana, nel mantovano (16 mila abitanti) dove il consiglio di circolo della direzione didattica ha bocciato le regole imposte dal dirigente (unico per i tre organi di gestione delle scuole) Vittoriano Razzini: 20 criteri di ammissione alla scuola prima per gli italiani, poi per gli europei e infine gli extracomunitari. Altro che quote Gelmini. Qui siamo alle liste di proscrizione ripetono in molti parlando di questa vicenda riportata ieri dal quotidiano la Gazzetta di M a n t ov a ma già dibattuta e discussa a lungo fra le famiglie interessate e che entro sabato 27 febbraio dovranno iscrivere i loro bambini alla scuola primar ia. Fra loro anche Stefano Rocchi, papà di Aaron, che proprio non ci sta a pensare che suo figlio frequenti una scuola che istituzionalizza le discriminazioni. Tanto per intenderci, i criteri proposti dal collegio docenti (circa 80 insegnanti) e approvati dal consiglio dell istituto comprensivo Parazzi sono questi: cittadini italiani con residenza in loco (frazioni di Cogozzo-Cicognara), cittadini italiani con residenza nel comune di Viadana, bambini italiani con residenza fuori dal comune di Viadana, italiani e stranieri già in possesso di certificazione provinciale, italiani con In un istituto del mantovano vengono prima italiani ed europei A Goito interviene il Garante età decrescente dei bambini, italiani aventi fratelli-sorelle che già frequentano la stessa scuola, bambini nati entro il 31 dicembre con cittadinanza di paese membro dell Ue, europei con residenza in loco (frazioni di Cogozzo-Cicognara), europei con residenza nel comune di Viadana e infine bambini extracomunitari nati entro il 31 dicembre. Ma quel che rende ancora più curiosa la scelta del dirigente è che nelle scuole di Viadana non esiste un problema di stranieri nelle classi, visto che il totale degli iscritti è al di sotto del 20%. Ma si sa, alla politica come al cuore, non si comanda e dunque il dirigente Vittoriano Razzini, pur di difendere la sua scelta, ha dichiarato che quei criteri, comunque desunti da norme di legge, non verranno mai applicati perché in nessuna scuola viadanese gli extracomunitari superano il tetto del 30 per cento. Dal canto loro però i genitori hanno contrastato il principio discriminatorio della gerarchia di accesso in base alla nazionalità. Non è stato facile am - mette Stefano Rocchi La discussione è stata molto accesa, ma poi, usando il buonsenso, tutti hanno capito che nel caso si fosse verificato un caso i criteri di accesso non potevano essere quelli. L alter nativa? Dare la priorità ai bambini disabili, orfani di entrambi genitori, bambini di famiglie in carico ai servizi sociali o quanti abbiano genitori entrambi lavoratori. Ma non certo la nazionalità ribadisce Rocchi. Su questa vicenda è intervenuto anche il parlamentare del Pd Marco Carra (originario di Pegognaga) che ha sottolineato la gravità del fatto che l or ientamento politico di una persona sia stato sdoganato nella scuola p u bbl i c a. Mentre Cesarina Baracca, assessore provinciale e insegnante in aspettativa, non capisce come gli stessi colleghi-docenti abbiano condiviso questa vicenda tanto assurda quanto neg a t i va. Intanto sul caso dell asilo di Goito solo per bimbi di estrazione cristiana è intervenuto il garante della privacy che ha chiesto al comune informazioni sull iniziativa. Il regolamento approvato sembra infatti presupporre una raccolta di dati particolarmente delicati come appunto quelli sul credo relig ioso. Maceller ia me s sicana, chiesti 110 anni di carcere N on si possono dimenticare le terribili ferite inferte a persone inermi. Con queste parole il procuratore generale della Corte d appello di Genova, Pio Macchiavello, ha concluso la sua requisitoria sull irruzione della polizia nella scuola Diaz, il 21 luglio 2001, chiedendo condanne per oltre 110 anni di carcere nei confronti dei 27 imputati. Non si possono dimenticare ha sostenuto la premeditazione, la falsificazione del verbale d ar - resto, la sistematica e indiscriminata aggressione. Alcuni dei reati contestati sono prescritti, ma rimangono le lesioni personali gravi (5 ragazzi finirono in prognosi riservata) il falso ideologico e un caso di peculato. Il pg ha chiesto la condanna a 4 anni e 10 mesi di reclusione per l attuale capo dell Anti - terrorismo, Gratteri, e il responsabile dell Aisi (ex Sisde), Luperi, accusati di arresto illegale e falso ideologico, assolti in primo grado. Chieste le condanne anche per il dirigente dello Sco, Caldarozzi, l allora numero uno delle celere di Roma, Canterini, e il suo braccio destro, Fournier. Nel 2008 il primo grado si era concluso tra le urla del pubblico per le condanne a 13 dei 29 imputati. La sentenza d appello è attesa a metà aprile. (si. d o.)

11 Giovedì 25 febbraio 2010 pagina 11 BIOTESTAMENTO: NESSUNO CHIEDE ALLE FAMIGLIE Le associazioni che si occupano di malati terminali contro l ultimo emendamento Pdl di Paola Zanca Per capire che la modifica al ddl sul testamento biologico non ha nulla a che vedere con un'apertura all'opposizione, basta guardare un fatto: Paola Binetti ha votato a favore. L emendamento Di Virgilio al disegno di legge sul biotestamento prevede due cose. Nessuna delle due rivoluzionaria. La prima: la nutrizione non può formare oggetto di dich i a ra z i o n e, quindi è fuori da qualunque volontà del paziente. La seconda: idratazione e nutrizione vanno mantenute in ogni caso, salvo che risultino non più efficaci. Non si tratta Il libro - Idee per una morte giusta Una legge da rifare che ignora scienza e sofferenza Per l attualità l espressione evoca il testo di legge bloccato in Parlamento su un aspetto cruciale dell esistenza. Ma Te s t a m e n t o biologico Idee ed esperienze per una morte giusta (Il Mulino Contemporanea; 123 pagine) del medico e filosofo Giorgio Cosmacini dimostra quanto il rapporto tra la vita e la sua fine, tra medico e paziente, tra diritto all esistenza e diritto a lenire la sofferenza sia storicizzabile e articolato in nodi problematici. Nel saggio, di cui riportiamo alcuni stralci della conclusione, l a u t o re percorre i concetti principali in cui si articola il campo di riflessione senza mancare e anzi sottolineando il ruolo delle tecnologie mediche nella continua ridefinizione di ciò che significano c u ra, vita biologica e morte umana, quantità e qualità della sopravvivenza. Attraverso il racconto di casi noti alle cronache (oltre a quello di Eluana Englaro anche quello di Piergiorgio Welby e di Terri Schiavo), Cosmacini mette la storia delle idee e delle prassi a servizio del dibattito politico (in senso alto). Invocando una possibile zona di confronto tra sensibilità religiose e laiche e una ragionevole normativa sulla questione. Il cadavere ri-animato come è stato definito il paziente in stato vegetativo permanente è dunque il vivente senz anima che offre il suo corpo alla misurazione scientifica e alla decretazione politica della sua sopravvivenza? Oppure è il sopravvivente che offre corpo e anima alla sacralizzazione integrale del proprio essere? Secondo l uno dei due modi di pensare, una misurazione scientificamente corretta sembra essere in grado di fornire il punto di vista maggiormente condivisibile dai più: l assenza di ogni attività dipen - dente dal cervello e di ogni a t t i va z i o n e cerebrale in risposta agli stimoli è il certificato che attesta la morte biologica e permette l interruzione di ogni re s u s c i t a t i o n. Però la fine funzionale del cervello non è propriamente la fine delle funzioni di tutto il corpo: ne è prova il fatto che parti di questo sono suscettibili di far funzionare altri corpi mediante trapianto. [...] Secondo l altro dei due modi di pensare, la sacralizzazione esercita tuttora la propria egemonia o dominanza su tutto ciò che concerne la vita dell uo - mo, dall alba al tramonto. La esercita anche sul diritto di vivere e di nascere, poiché la vita e il suo aprirsi sono considerati ambedue un sommo bene, datoci da Dio. La morte, al contrario, un bene non è, anzi è un male. La sacralizzazione, che attiene al chiudersi della vita e coinvolge la morte, esercita il suo dominio anche sul diritto di morire? Se sì, di tale diritto è depositario Dio, che dà e che toglie, che permette il male a fin di bene, oppure è titolare l uomo, creatura divina, che vive e muore in compagnia del proprio libero arbitrio, datogli a n ch esso da Dio? Le risposte toccano a chi crede. Chi non crede non è toccato dalle domande. Ma sia coloro che credono, sia coloro che non credono esigono, gli uni e gli altri, rispetto. Non sono lecite imposizioni, tanto meno sopraffazioni. Non sono lecite giuridicamente ed eticamente. [...] U na legge che attiene all evento o processo più cruciale dell esistenza umana la morte e il morire deve consentire, ai cittadini di uno Stato, il diritto di scelta sul come essere curati nei momenti estremi. Deve permettere loro la piena libertà e dignità di essere soggetti di decisioni proprie e non oggetti di decisioni altrui. li testo di legge sul testamento biologico che giace oggi in Parlamento, approvato dal Senato e in attesa di passaggio alla Camera, è a giudizio di molti esperti (giurisperiti, bioeticisti, medici rianimatori, palliativisti) un cattivo testo da lasciar giacere dov è. Va lasciato giacere dov è perché il testamento non vi è considerato vincolante, in ciò contraddicendo la volontà del testatore. [...] La replica di parte ecclesiastica è che per la Chiesa la libertà è un bene relativo, non assoluto, un bene c re a t u ra l e, vissuto non solo in relazione con gli altri, ma con l Altro, con Dio. Essere libero significa realizzarsi in questa libertà filiale, totalmente diversa da una libertà che invece rivela un concetto menomato della persona, chiusa in se stessa, senza relazioni trascendenti (lo scrive l ar - solo di u n ' ov v i e t à, che ogni medico già applicava, ma si tratta di eccezioni che possono essere facilmente messe in discussione. Chi ogni giorno lavora con pazienti in stato vegetativo e malati terminali non ha dubbi: in quell'emendamento, di nuovo, non c è nulla. Secondo Giovanni Zaninetta, presidente della Società italiana di cure palliative, il problema etico rimane aperto. L'emendamento non risolve la questione del tenere conto delle volontà del malato. Dal punto di vista delle cure palliative questa correzione risponde alle nostre esigenze spiega Zaninetta Il malato terminale vive il mangiare con fatica, non con sollievo: quando la malattia cronica evolutiva è in fase terminale l'alimentazione non allieva il dolore, dà solo fastidio. E un medico ha tutti gli strumenti per individuare i casi in cui l alimenta - zione è inefficace o dannosa. Ma il punto è un altro: idrata - zione e nutrizione non vengono contemplate come materia della Dat. E sì che quando un medico e i famigliari di un malato devono decidere come comportarsi, la prima cosa che fanno è guardare al vissuto del paziente. Spiega Stefano Crespi, medico palliativista per Vidas, associazione che a Milano gestisce un hospice e si occupa CRONACHE di assistenza domiciliare ai malati terminali: In alcune situazioni anche per un palliativista è difficile decidere. Prendiamo il caso di un giovane con un tumore al cervello, che ha un'aspettativa di vita di poche settimane: l'importante è essere aperti al dialogo, capire quali erano le volontà del paziente quando stava bene, confrontarsi con l'opinione dei parenti. Un medico non deve essere invasivo, deve saper guidare. È ovvio che con un paziente cachettico, magrissimo, denutrito, il problema non si pone. Nutrirlo e idratarlo non è tanto inutile, ma futile. Normare un argomento così ambivalente La copertina del libro; Piergiorgio Welby (FOTO ANSA) civescovo Carlo Ghidelli, ndr). Siamo al solito dialogo senza possibilità di comunicazione, legato a principi letteralmente incom - mensura bili (come non commensurabili sono le misure in metri e in chilogrammi). È il dialogo inesistente tra chi fa riferimento alla trascendenza e alla libertà condizionata e chi invece lo fa alla naturalità e alla libertà disancorate dal sacro. [...] Nella zona grigia tra vita e morte (come scrive Panebianco sul Corriere della Sera il 30 settembre 2009, ndr) il problema da evitare è la iper-regolamentazione giuridica: Il ricorso al giudice ci starebbe solo nelle situazioni in cui la capacità di autorganizzarsi, riferita in questo caso al rapporto tra medici e pazienti, venisse meno. L istanza, pur deplorando la politicizzazione e visto che una legge sembra a questo punto necessar ia, è che almeno essa sia il più possibile l i b e ra l e. Che la zona grigia non diventi terra di nessuno è l istanza, sottoscritta da 70 docenti universitari, formulata dal Centro di etica generale e applicata (Cega) e presentata come contributo al dibattito per una legge giusta sul testamento biologico. Nel documento si critica l idea che la fine della vita sia una sorta di terra di nessuno, dalla quale l autorità, lo Stato, le leggi dovrebbero ritrarsi completamente. [...] L attuale stallo della legge non appare dunque essere un male, qualora esista l opportunità o l intenzione di un ripensamento legislativo che, in pratica, consideri il testo giacente come un testo da rifare. Peraltro la situazione odierna non è propriamente quella di un ripensamento critico (e autocritico), quanto piuttosto quella di un conclude Crespi è pericoloso. Sta alla sensibilità del medico capire che situazione ha di fronte. C'è anche chi ne fa una questione di responsabilità. Salvo Calì è il segretario del Sindacato Medici Italiani. Limitare la possibilità di sospendere idratazione e nutrizione a casi eccezionali, secondo lui, è una semplice dichiarazione di intenti. Chi stabilisce quando l'idratazione non è più utile? - si chiede Qual è il riscontro oggettivo? Non c'è una macchina che lo stabilisce, deve deciderlo il medico. Ma l'atto medico non si esercita in maniera eccezionale, si fa tenendo conto delle volontà del paziente, con il conforto della famiglia. Questi sono ambiti dove il legislatore deve limitare il più possibile il suo intervento: norme troppo articolate sono invasive sia della libertà personale sia di quello spazio che va lasciato alla famiglia. Non ci sono condizioni di oggettività definibili. Disciplinare tutto è eccessivo e controp ro d u c e n t e. Poter lasciare scritto che fare di noi nel giorno in cui non dovessimo essere più in grado di intendere e di volere, risolverebbe parecchi dilemmi. Non si capisce perché - dice Stefano Crespi - si possa decidere di donare i propri organi e invece non si debba tener conto delle volontà sul fine vita. rinvio (sine die?) con l attesa riempita da un ricorrente cicaleccio che sembra interpretare alla lettera le parole di Andrea Camilleri (ne La danza del gabbiano, ndr): Il governo faciva chiacchiere, l opposizione faciva chiacchiere, la chiesa faciva chiacchiere. Si chiacchiarava sempre e dovunque di qualsiasi problema, ma sempre a vacante, senza che mai la chiacchira addivintasse un minimo di provvedimento, un fatto concreto. Sul testamento biologico, in ambito laico, non ci si è improvvisati, sospinti all ul - timo dal sopraggiunto furore mediatico. Se ne discute invece da anni, sospinti da ragioni morali e civili condivise fuori d'italia ed elaborate da più parti (Consulta di Bioetica, Fondazione Umberto Veronesi ecc.) nel rispetto di tutti: Laico, è bene ricordarlo ancora, viene dal greco laòs che significa popolo. Il testamento esprime il diritto costituzionale del cittadino di rivendicare il rispetto della propria volontà, dichiarata anticipatamente nell eventualità di non poterlo fare nel tempo del morire, di non essere sottoposto a trattamenti che si configurano, a suo avviso, come atti di accanimento terapeutico. Le terapie sono diverse dalle cure: aver cura di un malato in fin di vita, per un medico che sia dotato della religiosità che è propria del suo mestiere, comporta la pietà del rispetto, fino in fondo, per la persona curata. Non si tratta di un gesto terapeutico, tecnico, ma di un atto curativo umano. La morte non è un fatto patologico. Il morire implica nel medico anche la capacità di riconoscere la creatività del morente che spesso reinterpreta la propria vita attraverso una comunicazione di senso che dev essere raccolta. Raccogliere questa memoria significante estremo barlume nel chiaroscuro del crepuscolo non è più fare l anamnesi, e l ascolto del morente non è più l auscultazione del suo torace. Non si tratta più di emettere una diagnosi; si tratta di dar prova di essere un curante, di essere un medico umano. Se è antiumano porre limitazioni alla persona del malato, limitarne la personalità è anticostituzionale e antidemocratico. Una legge limitativa, restrittiva, che conculca la validità di un testamento liberamente sottoscritto da persona dotata di piena capacità in vista di una futura incapacità, oltre a contraddire molti valori, ignora il dibattito scientifico, disattende l appello degli addetti alle cure, non ascolta le sofferenze dei familiari, sposa una incultura che ha la presunzione di possedere il monopolio dei principi etici e religiosi. Lo attestano anche, fuori dal coro delle gerarchie ecclesiastiche, voci religiose ed etiche, come quella di don Franco Barbero co-fondatore della Comunità cristiana di base di Pinerolo, che affermano con cristiana laicità: Dio ci ha dato la responsabilità della vita, e fa parte della responsabilità della vita la responsabilità della morte. E non ci può conculcare questa responsabilità nessuna filosofia, nessuna teologia, nessuna Chiesa, nessun Parlamento. L autore del libro insegna Storia del pensiero medico all Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano. N IN DA G AT O Il candidato Pdl e il cellulare caldo L a Procura di Parma ha chiesto il rinvio a giudizio di Giampaolo Lavagetto, ex assessore alle Politiche per l infanzia per il reato di peculato. Lavagetto, in lista per il Pdl alle prossime regionali, era stato indagato in relazione all utilizzo improprio del suo cellulare di servizio che aveva raggiunto la bolletta record di euro. La Procura ha appurato che parte di questi importi servivano a connettersi a siti por nografici. INCIDENTI SUL L AV O R O Morti e feriti: bilancio in nero D ue morti e due feriti gravi. É il bilancio della giornata lavorativa di ieri, quando un operaio di 52 anni è stato investito da un muletto in manovra all esterno di una ditta di trasporti e spedizioni internazionali a Cornaredo (Milano). Aveva 53 anni anni, invece, il dipendente delle Ferrovie dello Stato travolto da un treno alla Stazione centrale della Spezia. Molto gravi, invece, le condizioni di un 22enne a cui è crollato addosso un muro mentre stava lavorando in un cantiere a Milano Marittima. É grave anche un uomo di 44 anni addetto alla manutenzione sull'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, investito da un auto mentre era impegnato nella manutenzione della segnaletica. BENI C O N F I S C AT I Villette per i rom, parte la protesta U na delibera di Giunta per assegnare ad immigrati e rom due villette confiscate alla camorra ha scatenato le polemiche ad Acerra, nel napoletano, dove i rappresentanti di una lista civica, annunciano un interrogazione al sindaco Esposito. Secondo Mimmo Paolella, segretario della civica, gli immobili potevano essere date a italiani meno abbienti. Ma l atto contestato fa parte del progetto ministeriale Integra per l accoglienza degli immigrati. CONTRACCETTIVI Oltre la metà degli italiani non li usa F anlino di coda in Europa anche per l uso dei contraccettivi. Ben il 38% degli italiani non li conosce e il 53% non li usa. É il risultato delle indagini condotte dalla Società italiana di ginecologia.

12 pagina 12 Giovedì 25 febbraio 2010 VELENI D I TA L I A L OLIO CHE UCCIDE Gli idrocarburi versati nel Lambro raggiungono il Po Disastro targato Lombarda Petroli Il Genio-pontieri al lavoro sul Po dopo lo sversamento di petrolio sul Lambro (FOTO ANSA) L azienda è abbandonata, ma nel parcheggio incustodito sostano tir cisterna di ultima generazione di Michele De Gennaro Tutti gli sforzi di Vigili del fuoco, Protezione civile e Genio Pontieri sono stati vani. L onda di idrocarburi sversati nel fiume Lambro dai depositi della Lombarda Petroli ha percorso 70 chilometri e si è immessa nel Po nonostante le pompe idrauliche e le barriere galleggianti posizionate in tutta fretta. Tra i più gravi disastri ambientali avvenuti in Lombardia: ieri pomeriggio il presidente della Regione Roberto Formigoni ha chiesto lo stato di calamità naturale. Emergenza che molto probabilmente sarà estesa a livello nazionale visto che le chiazze inquinanti minacciano ora il delta del Po e le acque dell Adr iatico. Sosterremo incondizionatamente la richiesta di stato di emergenza ha dichiarato il ministro per l Ambiente Stefania Prestigiacomo e ci costituiremo parte civile contro i responsabili di questo attentato. Nella notte tra lunedì e martedì dalle cisterne dell ex raffineria di Villasanta, in provincia di Monza, si sono riversate nel fiume oltre tonnellate di oli, tra diesel e idrocarburi. L impat - to sull ambiente è stato subito devastante: decine di animali acquatici ripescati senza vita, pesci, anatre selvatiche, aironi, germani reali. Mentre l aria di tutta la zona interessata è pervasa da un acre odore di nafta, che aggredisce la gola e provoca forti emicranie. Preoccupa anche la situazione della potabilità dell acqua. Se nei comuni della Brianza le falde acquifere sono a una profondità tale da non rischiare infiltrazioni, la situazione cambia man mano che ci si sposta a sud, dove nelle province di Lodi, Cremona e Piacenza le falde sono molto più vicine alla superficie. Sull origine dolosa del disastro gli inquirenti della Procura di Monza non hanno dubbi. È stato un atto ben calcolato e pensato per sortire il danno peggiore. L apertura dei rubinetti, che richiede anche una certa competenza, è avvenuta tra le 4 e le 6 di mattina, quando nei depositi non passava la sorveglianza. Mentre l allarme è stato dato solamente alle 7:30 da Brianze Acque, quando la centrale dati del depuratore di Monza ha segnalato la presenza di idrocarburi nell acqua. Un lasso di tempo risultato poi fatale. Giunti sul posto, i carabinieri hanno trovato gli operai dell azienda intenti in un inutile tentativo di arginare il danno. Perché non hanno dato subito loro l allar me?, si chiede Marzio Marzolati, esperto di industrie ad alto rischio di Legambiente. La Lombarda Petroli della famiglia Tagliabue occupa 330 mila metri quadrati ed era una delle raffinerie più importanti del nord Italia. Dopo l accordo del 1965 con Total, era capace di pompare circa un milione e mezzo di tonnellate di petrolio. Nel 1984 l attività viene trasformata in semplice stoccaggio di idrocarburi, fino al 2004, quando la proprietà firma una convenzione con l amministrazione comunale per dismettere tutta l a re a. Il progetto Ecocity della Addamiano prevede case e uffici. Ma in realtà l attività commerciale pare non essersi mai fermata. Vista dai palazzi attorno, Lombarda Petroli versa in totale stato d abbandono: ciminiere cadenti, tetti in amianto in disfacimento e perimetro accessibile in più punti da chiunque. Eppure nel parcheggio incustodito sostano ancora molti tir cisterna di ultima generazione, evidentemente pronti per il trasporto. Nel 2009 dice Marzio Marziolati questa azienda ha chiesto alla regione di uscire dalla Direttiva Seveso, che impone severi parametri di sicurezza. Chi ha dato l autor izzazione e quali controlli sono stati fatti poi? Le cisterne non hanno nemmeno un elementare sistema d allarme connesso a dei galleggianti interni. E nel piazzale prospiciente, i tombini sono collegati direttamente alle fogne, invece che a un sistema interno di d e p u ra z i o n e. Pubblichiamo il prologo del libro Così ci uccidono. Storie, affari e segreti dell Italia dei veleni del giornalista dell Espresso Emiliano Fittipaldi (Rizzoli). di Emiliano Fittipaldi Tra le accuse, lesioni agli operai Dannegg iamento ambientale, imputato Prestigiacomo padre Protesta dei genitori antismog il 30 Gennaio a Milano (FOTO ANSA) Sentite, ma ne siete proprio s i c u ro?. Di cosa? Lo volete scrivere davvero sto lib ro? Perché dice così? Ma chi se lo compra? Perché, lei non lo leggerebbe? No. A me piacciono i romanzi, le storie inventate. Mica voglio sapere le cose vere. Mi stanno avvelenando? E chi se ne frega, non lo voglio sapere. Tanto muoio lo stesso. Non lo vuole sapere? Preferisco morire tranquillo, senza angosce, e che è? E chi se ne fotte di quello che mangio, che respiro, che mi danno, che non mi danno... tanto non cambia nulla. Quello che ci danno, ci danno. E buonanotte. Vabbè, in bocca al lupo per tutto. Salute a voi ha concluso stringendomi fiaccamente la mano. Sono uscito dalla stanza dove l ho intervistato ancor più confuso di prima. Non sono riuscito a controbattere niente. La sua stretta non è vigorosa come ci si aspetterebbe da uno che ha passato una vita in fabbrica. Non è in gran forma, me l aveva anticipato nella breve chiacchierata al telefono. È malato. Broncopneumopatia. Ne sono affetti pure molti suoi amici, tutti colleghi di lavo ro. Questo libro lo scrivo anche per te. Per quello che non sono riuscito a dirti ora ho pensato mentre facevo le scale di corsa. L o p e- raio ha lavorato per vent anni alla catena di montaggio di una piccola fabbrica di Priolo-Melilli, nel s i ra c u s a n o. La Ved (Vetroresina Engineering Development) la conoscono in pochi. È specializzata nella produzione di plastiche. Come altri stabilimenti di una delle zone più inquinate d Europa, è finita due volte nel mirino della magistratura. L ex amministratore delegato è stato accusato dai pm di avvelenare i suoi operai. Un totale di sei capi d imputazione lesioni personali incluse ma il manager se l è cavata grazie alla prescrizione dei reati. Il processo si è concluso il 1 luglio All attivo solo tre misere udienze, sette anni di indagini buttati via. Eppure i guai della fabbrica sembra non finiscano mai: il manager e un suo commercialista tornano di nuovo alla sbarra a fine 2009, perché accusati di aver smaltito illegalmente rifiuti speciali in una zona chiamata Vallone della Neve, provocando inquinamento da antimonio, stagno, oli minerali e zinco. Danneggiamento ambientale. A quest operaio vorrei spiegare perché dovevo scrivere questo libro. Perché non potevo farne a meno. Dovevo raccontare che l imputato accusato di lesioni agli operai e di danneggiamento ambientale si chiama Giuseppe Prestigiacomo. Forse più conosciuto per essere il padre di Stefania, una delle donne di spicco in Sicilia e tra i leader del Popolo della libertà. Dovevo ricordare che Stefania fino al 4 novembre 2009, giorno in cui ha donato le sue quote alla madre Sebastiana Lombardo (che a settantaquattro anni controlla da sola quasi tutto l impero), era tra i soci maggioritari della holding di famiglia, a sua volta proprietaria del 59 per cento della Ve d. Ecco. Dovevo scrivere questo libro perché il 7 maggio 2008, mentre due processi alla fabbrica di famiglia sono ancora aperti, Stefania Prestigiacomo diventa ministro dell Ambiente nel governo italiano. Sì, le hanno assegnato proprio quel ministero. È paradossale, ma è andata così. Un conflitto di interessi di tali dimensioni può avvenire solo in Italia, uno dei paesi più inquinati dell occidente. Qui i veleni devastano aria, cibo, acqua e terra. E ammazzano ogni anno trentacinquemila persone, e ne mandano all ospedale per ricoveri di vario genere quasi mezzo milione. Uomini, donne, vecchi e bambini che sarebbero sani e forse vivrebbero a lungo felici e contenti. Vorrei dire a quell operaio che per evitare la strage silenziosa basterebbe cambiare le regole di una produzione sempre più insostenibile. Se solo si controllassero le sostanze che finiscono nei nostri corpi, se solo si informassero i cittadini dei pericoli che corrono ogni giorno, forse non avremmo le circa quattrocentomila morti premature di questo decennio. Quattrocentomila, numeri dell Organizzazione mondiale della sanità. Altri quattrocentomila da mettere sul conto del decennio appena iniziato. Dovevo scriverlo anche per quei bambini che in Italia si ammalano più che nel resto d Europa. Si ammalano nelle nostre città, che sono in cima alle classifiche sul rischio tumore dell Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. Perché pochi sanno cosa davvero mettono sotto i denti a colazione, pranzo e cena; in un Paese dove gli scandali alimentari sono all ordine del giorno, costantemente nascosti sotto il tappeto da media distratti e istituzioni pavide e compiacenti. Dovevo scrivere questo libro perché in Lombardia, nel Lazio, in Veneto, in Campania e in Sicilia imprenditori insospettabili e boss criminali continuano a guadagnare milioni sulla nostra pelle. Risparmiano sulla qualità dei prodotti che ci vendono. Avvelenano il cibo che ci fanno mangiare. Intossicano l acqua che ci fanno bere. Lucrano sul business dello smaltimento illecito dei rifiuti. Investono nell affare sporco delle bonifiche. Si arricchiscono sulla nostra pelle. Speculano sui nostri corpi. I veleni trasudano dalle fondamenta delle scuole. Dai giardini degli ospedali. Dagli anfratti dove sono stati seppelliti. Un letame tossico che contamina un territorio grande come la Liguria. Una ripugnante distesa di materiale pericoloso, sparsa su diecimila siti compromessi e sicuramente cancerogeni. Un area dove vive un quarto della popolazione italiana: città, campagne e quartieri che non sono stati ripuliti, nonostante politici e medici conoscano da decenni i rischi sanitari che corriamo ogni giorno. Siamo in pericolo nei gesti più semplici e vitali: vivere, respirare, bere, nutrirsi; in pericolo, nonostante siano state bruciate cifre incalcolabili di soldi pubblici. Soldi nostri, finiti in privatissime tasche. Ecco, cosa avrei dovuto svelare a quell operaio. Sono queste le parole che mi sono mancate, che mi sono morte in gola davanti alla rassegnazione della sua stretta di mano. Devo scrivere questo libro, e basta.

13 Giovedì 25 febbraio 2010 pagina 13 ECONOMIA ALLA FINE ECCO I SOLDI AI GIORNALI Penalizzate solo le radio e le agenzie di stampa di Caterina Perniconi Esultano tutti, dall Unità al Secolo d Italia. Perché anche quest anno non cambierà niente nei contributi statali per l editoria. Nonostante il ministro dell Economia, Giulio Tremonti, si fosse messo in testa, questa volta, di tagliare davvero i fondi alle testate di partito, diocesane, cooperative, alle radio e agli editori, non succederà nulla. Infatti un ope - razione bipartisan dell aula di Montecitorio, guidata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega all Edito - ria, Paolo Bonaiuti, ha dato la garanzia della copertura per il 2009 (i finanziamenti sono erogati sull anno precedente) pari al 100 per cento dell impor to calcolato secondo i parametri stabiliti dalla legislazione vigente, ripristinando il diritto sogge t t i vo (che consente di farsi anticipare i soldi dalle banch e ). LE RADIO. Gli unici che ci perdono qualcosa, dall emen - damento al decreto Milleproroghe discusso dal comitato dei 18 (9 componenti della Commissione Affari Costituzionali e 9 di quella Bilancio) sono le radio commerciali, i giornali pubblicati all estero e quelli dei di Paola Zanca U NON C È UN SOLDO L consumatori. Per le prime la sforbiciata non è decisiva: 13 milioni circa, cioè le risorse che derivano dal dipartimento editoria, e che indirettamente andranno a colpire le agenzie di stampa perché il taglio si abbatterà sui contributi che le radio ricevevano a titolo di rimborso (dell'80 per cento) proprio per gli abbonamenti alle agenzie. Gli altri 150 milioni, quelli che le emittenti ottengono, nel bizantinismo dei finanziamenti pubblici, dal ministero dello Sviluppo economico, sono confermati. Insieme a 50 milioni per il 2010, dedicati alle agevolazioni tariffarie postali. I GIORNALI. Per i giornali stampati all estero, invece, c è una riduzione del 50 per cento dei contributi mentre per quelli dei consumatori scendono di circa 300 mila euro totali. Pe r quanto riguarda i giornali all estero che ci fosse qualcosa da rivedere afferma il leghista Massimo Polledri, relatore della legge in Commissione Bilancio è dimostrato dal fatto che ad esempio il Corriere del Canada aveva due milioni e mezzo di fondi e in teoria 365 edizioni. Il giornale dei consumatori avrà un taglio di 300 mila euro, il che significa 0,1 centesimi per c o n s u m a t o re. ANCHE PEGGIO DEI GRECI Italia ha fatto di più della Grecia per mascherare lo stato delle sue finanze al fine di garantirsi l ingresso della zona e u ro. Se lo avessimo scritto su questo giornale saremmo stati querelati. Lo ha detto invece Theodoros Pangalos vice primo ministro greco. Nessuna reazione da parte del governo italiano né di Mario Draghi. Se fosse vero quello che afferma il governo greco occorrerebbe sapere subito quali e quanti derivati hanno sottoscritto i governi italiani dal 1996 (quando Draghi era direttore del Tesoro) ad oggi e quali sono ancora in essere. Potremmo così capire i veri vincoli di bilancio e di finanza pubblica. Altrimenti il dibattito di S u p e r b o nu s politico risulterà falsato perché non si discute di numeri ma di artifizi contabili di cui non conosciamo la quantità e la pericolosità. Il governatore della Banca d Italia potrebbe fare chiarezza, conti alla mano, su quanto da lui fatto al Tesoro e sulla consistenza dei derivati che gravano sulle casse dello Stato attualmente (speriamo ne sia informato.) Se tali derivati esistessero, e iniziamo a vederne qualche traccia, sarebbe anche utile capire come fa il governo greco ad averne contezza, sembra anche con dovizia di particolari. Non sarà che qualche ex funzionario dello stato italiano finito poi in una investment bank a spiegare a greci come taroccare i conti... Rinviato ancora di un anno il taglio di Tremonti ai finanziamenti pubblici all editoria (FOTO ANSA) I SOLDI. Il problema adesso, è quello della copertura della spesa, che dovrebbe gravare su un fondo della presidenza del Consiglio. Le testate avrebbero voluto una proroga per due anni, in modo da assicurare anche il 2010 e coprirsi le spalle con le banche che non concedono gli anticipi senza garanzie per l an - no in corso. Giulio Tremonti, invece, ha annunciato che questo braccio di ferro, che si ripete da due anni, non avrà un terzo atto. Ma l unico metodo per cambiare il sistema dei contributi senza far chiudere molte testate è una riforma dell editoria, che auspica anche l opposizione: La riforma è una priorità che tutti dobbiamo assumerci afferma il vicepresidente dei deputati del Partito democratico, Michele Ventura - perché, come si vede dal concitato confronto di questi giorni, è diventato impossibile arrivare a decisioni giuste nei riguardi di un settore che da tempo richiede un riordino soprattutto per la totale indisponibilità del ministero dell'economia. Bonaiuti, invece, vuole continuare a collaborare: "Intanto spiega abbiamo garantito alle aziende di sopravvivere, però è chiaro che dovremo ripensare tutto attraverso una riforma organica del settore. Ad aprile ha dichiarato il sottosegretario dopo le elezioni regionali, stabiliremo un calendario con la Camera, il Senato e le categorie interessate, perché la riforma va fatta in parlamento assieme alle categorie del settore. Scuola: la Gelmini ha tagliato poco e male IL RAPPORTO DELLA FONDAZIONE AGNELLI DICE CHE SERVE IL FEDERALISMO SCOLASTICO na cornice senza quad ro. Parliamo del federalismo scolastico. L'unica speranza di salvezza per la scuola italiana. Lo dice il Rapporto sulla scuola in Italia 2010, realizzato dalla Fondazione Giovanni Agnelli che ieri è stato presentato al ministro dell Istruzione Mariastella Gelmini. La legge che disciplina il federalismo scolastico c'è, l'accordo Stato-Regioni pure, ma finora S E NAT O QUASI SALVI I POSTI DELL ALCOA Q uesta sera si capirù se la multinazionale dell aluminnio Alcoa considera sufficiente lo sforzo della politica per trattenerla in Italia dopo che la Commissione europea ha bocciato i precedenti sussidi (erano aiuti di stato). Ieri il Senato ha approvato il decreto energia in cui viene definito un nuovo meccanismo di supporto all azienda (compensazioni per le interruzioni di corrente tipiche delle isole), così da più che una cessione di poteri, quella federale, assomiglia a una riforma per abbandono. Il Rapporto l'anno scorso proponeva al ministro di superare le graduatorie e l'idea dello stipendio unico, quest'anno si concentra sulle realtà disomogenee, sui divari profondi tra regione e regione. Le differenze tra Nord e Sud sostiene lo studio ra p p re s e n - tano il grande fallimento del governo centrale della scuola. Sostenere che il federalismo li possa risolvere, aggiungono, non è così scontato, soprattutto se il passaggio di consegne alle regioni avverrà per abbandono da parte dello Stato, senza un disegno ordinato. Perché il federalismo, spiegano, non può avere come unico obiettivo la razionalizzazione della spesa. Dare competenze alle regioni deve servire a rimuovere i ritardi dell'apprendimento e a dimezzare la dispersione dopo la scuola dell'obbligo. rendere economicamente conveniente la permanenza in Italia, negli stabilimenti di Portovesme (Sardegna) e Fusina (Veneto). L azienda sembra intenzionata a proseguire la produzione, anche ieri è stata scaricata materia prima, segnale che prevede di continuare a lavorar e. Dal decreto è stato cancellato l emendamento sull assegnazione di nuove quote di CO2 alle aziende (quote di inquinamento), perché privo di copertura finanziaria. Non ci sarà quindi il rincaro in bolletta di cui si era parlato per recuperare gli 800 milioni necessari. I TAGLI. Con quali soldi? Quelli risparmiati dal taglio degli insegnanti. La sforbiciata del ministro al numero di docenti dice il Rapporto non è ancora sufficiente. Il fabbisogno della scuola italiana vorrebbe altri 18 mila insegnati in meno oltre ai 78 mila già tagliati dal piano programmatico del ministro. Il punto però è un altro: la Gelmini sbaglia i luoghi. Andrebbero ulteriormente diminuite le cattedre nelle regioni del Sud (dove la popolazione studentesca diminuirà del 5 per cento), mentre si è tagliato troppo nelle Marche, in Umbria, in Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna. Le casse pubbliche, secondo la proposta avanzata dal Rapporto, risparmierebbero 3,2 miliardi di euro, contro i 2,6 guadagnati dal piano Gelmini. S TA N DA R D. Ma al di là dei soldi, per realizzare il federalismo mancano livelli essenziali delle prestazioni: sono quelli la rete di sicurezza che può scongiurare il rischio di una scuola diversa regione per regione. Essenziali però, avvertono i ricercatori, non significa minimi : garantire le stesse risorse a tutte le regioni spiega il Rapporto non comporterebbe alcuna attenuazione dei divari. Anzi, il rischio concreto è che le regioni più arretrate si avvitino in una spirale di progressivo peggioramento. L uniformità delle politiche scolastiche sul territorio nazionale, sostiene lo studio, non ha impedito in questi anni il riprodursi di divari e diseguaglianze tra regione e regione. Per questo, più che sugli input, secondo il Rapporto Agnelli, bisogna concentrarsi sugli output, ovvero stabilire obiettivi quantificabili che lo Stato finanzia e verifica. Si tratta di misurare un bagaglio essenziale di conoscenze e competenze obbligatorio per ogni studente in diverse fasce d'età: per esempio a 8, 10 e 13 anni. Il finanziamento pubblico sarebbe così proporzionato alle risorse necessarie per mettere gli studenti nelle condizioni di raggiungere il punteggio soglia. E alle regioni inadempienti non resterebbe altro che il commissariamento. I ricercatori sanno bene che questo non significa rispar miare in senso stretto: significa eliminare sacche di inefficienza ma soprattutto ridurre gli enormi divari territoriali nella qualità dell'istruzione nel nostro paese. La lettera di Brunetta per ve n d e r e le case popolar i di Erminia della Frattina Ve n e z i a H o mandato una lettera al presidente del Consiglio comunale, e per conoscenza ai capigruppo consiliari e al sindaco. Nella lettera chiedo il rispetto delle normative tese a tutelare la privacy, e richiamo i consiglieri comunali all uso corretto dei dati acquisiti nell esercizio del mandato amm i n i s t ra t i vo. E la reazione indignata di Mara Rumiz, assessore comunale alle Politiche della residenza di Venezia. Tutto parte da una lettera che il ministro alla pubblica amministrazione Renato Brunetta, candidato sindaco a Venezia, ha spedito agli inquilini dell Ater, le case popolari sparse ovunque tra Castello, Cannaregio, Ca Marta e l Ar senale. Il ministro ha scritto una lettera su carta intestata Po p o l o della Libertà Berlusconi per Br unetta in cui si invita il ca- ro concittadino a scegliere tra due opzioni: la possibilità di trasformare l affitto in una rata di riscatto dell abitazione tenendo conto dei canoni già versati. Oppure la possibilità di acquistare subito in un uni - ca soluzione l abitazione in cui si risiede, sempre conteggiando gli affitti già versati. La reazione di Mara Rumiz, che annuncia per oggi pomeriggio una conferenza stampa, non è stata certo la sola. Il deputato del Pd Andrea Martella, che ha definito l episodio bullismo e l e t t o ra l e, ha annunciato di voler presentare un inter rogazione al governo. Ma Brunetta come è venuto in possesso dell elenco con i nomi dei titolari di contratto delle case Ater? Sembra che i dati fossero in possesso da mesi dei gruppi consiliari del Comune, richiesti all assessorato casa dagli stessi consiglieri e forniti in formato digitale. Qualcuno di loro li ha poi g irati al ministro che si difende così: Ho utilizzato fonti pubbliche. Versione confermata dalla Rumiz: Sono dati che io stessa ho provveduto a fornire nel corso delle riunioni delle Commissioni. Ma quello che è impressionante sono i numeri: su un patrimonio pubblico veneziano di circa 10mila alloggi tra Comune e Ater, ogni anno si liberano alloggi. Un turn over modesto, ma che consente di gestire le situazioni di disagio. Le stime formulate, per quanto provvisorie, parlano di valori di vendita pari a 15 volte l af - fitto dell ultimo anno. Se si considera che il patrimonio del Comune di Venezia genera ricavi per 8 milioni di euro per unità, il ricavo medio per alloggio è pari a euro l anno, 133 euro al mese. Il valore medio della vendita Brunetta sarebbe quindi di 24mila euro: per realizzare un nuovo alloggio sono necessari almeno mila euro nella città d acqua, 110mila in Terraferma. Per il centro storico, si tratta di una regalia senza precedenti replica il sindaco Giorgio Orsoni anche considerando il difficile stato di molti alloggi del patrimonio pubblico, nella città d acqua difficilmente un alloggio può scendere sotto euro.

14 pagina 14 Giovedì 25 febbraio 2010 DAL MONDO OFFENSIVA PAPALE SUI PRETI PEDOFILI Dopo l ultimo scandalo, in Germania, Ratzinger corre ai ripari: trasparenza e rigore Papa Ratzinger e i vescovi irlandesi. Sotto, Barack Obama (FOTO ANSA) di Marco Politi Èil cancro nascosto nel corpo della Chiesa. Migliaia e migliaia di casi di pedofilia, un rosario di violenze dal Brasile agli Usa, dall Australia, all Irlan - da. L Italia, con 80 casi segnalati, non è immune. L ultimo scandalo è scoppiato in Germania, dove si parla di circa 120 vittime abusate tra gli anni 70 e 80 in un prestigioso liceo di gesuiti a Berlino e poi in altri istituti di Amburgo, Hannover, Gottinga, Hildesheim e nel famoso collegio Aloisius di Bad Godesberg. Il presidente della conferenza episcopale tedesca, monsignor Robert Zoellitsch, si è detto s c o nvo l t o e ha rivolto le scuse della Chiesa ai giovani rimasti vittime di un crimine ripugnante. Ma, cosa più importante, il prelato ha preannunciato che la Chiesa denuncerà alla magistratura i colpe voli. L orrendo rituale è ovunque lo stesso: un lento gioco di seduzione da parte del religioso che finisce per soggiogare la vittima, quando non scatta l a ggressione improvvisa. Un abuso di fiducia oltre che del corpo predato com - piuto da chi al riparo dell abito sacro avrebbe dovuto proteggere e anzi elevare spiritualmente i minori affidatigli. A Bad Godesberg s è ripetuto quanto accaduto altrove. Chi è stato violentato dal sacerdote-educatore e chi ne è diventato il giocattolo, chi è stato costretto a masturbarsi sotto gli occhi di un religioso e chi spinto ad accarezzarlo per dargli eccitazione. Con danni psicologici indelebili. Il bubbone è veramente scoppiato, quando negli Usa sono state lanciate azioni collettive di risarcimento. La diocesi di Boston ha versato 85 milioni di dollari a oltre 500 vittime. Quella di Los Angeles ha pagato 660 milioni di dollari per un numero altrettanto elevato. Nei processi di Boston, chiusi con un patteggiamento nel 2003, era emersa l altra dimensione della grande vergogna: la tendenza dei vescovi (a Boston il cardinale Law) a spostare di parrocchia in A ogni nuovo caso la Chiesa risponde immediatamente; per decenni la regola era l insabbiamento parrocchia i preti colpevoli, sperando che si quietassero. Tipico il caso del reverendo John Geoghan, responsabile di un centinaio di abusi compiuti durante le sue trasferte e poi finito strangolato in carcere da un altro detenuto. Ancor oggi troppi vescovi, che non sono intervenuti con determinazione, restano al loro posto. Il cardinal Law ha lasciato Boston, ma ora presiede a Roma alla basilica di Santa Maria Maggiore: uno scandalo per molti cattolici Usa. La svolta ai vertici della Chiesa cattolica avviene sul volgere del millennio. I vescovi statunitensi scelgono la linea della tolleranza zero e papa Wojtyla leva la sua voce contro i preti traditor i. È il momento in cui si incrina la metodologia di assoluta s e gre t e z z a (du - rante i procedimenti ecclesiastici e persino dopo l individuazione dei colpevoli) propugnata da un documento dell ex Sant Uffizio risalente al Il testo, Crimen Sollicitationis, esige il segreto totale pena la scomunica dalle autorità ecclesiastiche implicate nei procedimenti e, ancora peggio, il perpetuo riserbo anche dopo l eventuale sentenza. È un sistema che penalizza le vittime, costrette a umilianti attese solo per farsi a s c o l t a re. Il vento cambia nel 2001 con un nuovo documento elaborato dall allora cardinale Ratzinger. La Santa Sede sposta i tempi della prescrizione decennale, facendola scattare (in modo più garantista) non dal momento del crimine, ma dalla maggiore età della vittima. Ogni fatto va poi segnalato immediatamente alla Congregazione per la dottrina della fede, mentre l indicazione che viene dal Vaticano è di allontanare subito i sospetti dal contatto con l am - biente giovanile. Ratzinger è stato accusato in passato d avere gestito burocraticamente la linea della s e gre t e z z a, derivante dal documento Crimen Sollicitationis. Certo è che da pontefice Benedetto XVI ha iniziato sistematicamente un mutamento di strategia, tendendo a maggiore trasparenza, maggiore attenzione alle vittime, maggiore rigore e ciò che rappresenta una rivoluzione rispetto al passato esortando le autorità ecclesiastiche a deferire alla magistratura i colpevoli. Poco dopo la sua elezione ha dato l esempio, decretando che il capo dei Legionari di Cristo, il padre Maciel (accusato di ripetuti abusi, ma il cui dossier era stato insabbiato per anni) fosse costretto a ritirarsi in una vita di penitenza, rinunciando a ogni ministero pubblico. Nei suoi viaggi negli Usa e in Australia nel 2008 s è incontrato con rappresentanze di vittime e ha dettato il percorso da seguire. Mi vergogno, ha detto recandosi in America. E a più riprese ha chiarito che per i preti pedofili non c è posto nella Chiesa. Nei fatti si sono ancora verificate nel passato recente molte resistenze, in vari paesi, a intervenire immediatamente e senza remore contro i preti-predatori. In Irlanda il rapporto del giudice Yvonne Murphy ha accusato ben 4 vescovi di avere negletto la protezione di bambini indifesi" anteponendo la reputazione della Chiesa. Con casi raccapriccianti: come quel prete che ha ammesso di avere abusato di cento bambini e un altro che approfittava di un minore diverso ogni due settimane. Ecco perché la Lettera che Benedetto XVI trasmetterà fra breve all epi - scopato d Irlanda avrà il carattere di un documento d indirizzo per la Chiesa universale. Il primo testo solenne sulla pedofilia di un pontefice dell era contemporanea. m. p o l i t i. ro m t i s c a l i. i t di Giampiero Gramaglia I n bocca al lupo, Presidente Obama! Lei, oggi, alla Casa Bianca, ospita la riunione forse decisiva per la riuscita o il fallimento della riforma sanitaria: un confronto pubblico coi leader del Congresso democratici e repubblicani. È il passaggio di politica interna più delicato della Sua presidenza; persino più difficile delle misure di stimolo per uscire dalla crisi, perché l emer genza dell economia Le è piombata addosso, mentre la riforma della sanità se l è scelta Lei come azione simbolo della Sua Amministrazione. Se Le va storta oggi, Presidente, dopo i campanelli d allar - CARTOLINA A OBAMA AUGURI PRESIDENTE, È IL PRIMO D-DAY DELLA SUA PRESIDENZA me nelle elezioni tra l autunno e l in - verno in Virginia, nel New Jersey, soprattutto nel Massachusetts, Lei rischia di cominciare ad annaspare davvero all'interno, a nove mesi dalle mid-term elections, dopo non averne già mandata in buca una sul piano internazionale: l apertura al dialogo con il Mondo islamico è rimasta, per ora, lettera morta, anche per l atteggiamento israeliano; e l apertura al dialogo con Teheran ha ricevuto dal regime iraniano i ceffoni dell opzione nucleare e della sanguinosa repressione dell opposizione interna. Le cose non vanno meglio in Afghanistan, dove Lei, Nobel per la Pace, ha intrapreso uno sforzo di guerra senza precedenti in quel Paese, raccogliendo, per ora, più proteste per le vittime civili fatte che successi militari e trovandosi a celebrare un mesto traguardo che certo non s era prefissato: il sergente Michael Cardenaz, ucciso il 20 febbraio, è stato il caduto Usa mille in Afghanistan. L Iraq s è portato via 4 volte più soldati, quasi 4.400, ma dall inizio dell anno i caduti in Afghanistan sono stati oltre 50, quelli in Iraq meno di 10. Anche dall amica Europa, dove l opi - nione pubblica ancora stravede per Lei, Le arrivano dei fastidi: la crisi di governo in Olanda sulla proroga della missione in Afghanistan, che a questo punto terminerà come previsto a fine agosto, e il no di 5 Paesi mica tutti piccoli: la Germania, oltre a Belgio, Olanda, Lussemburgo e Norvegia - alla permanenza in Europa di ogive nucleari Usa incidono sulla solidità della coalizione in Afghanistan e sul dibattito sul nuovo concetto strategico dell Alleanza atlantica. Temi di cui parlano, in queste ore, i ministri della difesa dei Paesi dell Ue, che tengono a Palma di Mallorca una riunione informale. Il segretario generale della Nato, l ex premier danese Anders Fogh Rasmussen, Le assicura che la Nato saprà riempire il vuoto lasciato dai olandesi circa nella provincia di Oruzgan. Ma chi tapperà la falla non è chiaro: l Alleanza, più che ai suoi membri, guarda ai Paesi che aspirano all adesione e che cercano di guadagnarsi benemerenze. L offensiva lanciata in Afghanistan sarà di lunga durata - 12/18 mesi - e va avanti più lentamente del previsto : parole del segretario alla difesa Robert Gates-, che mettono in forse il Suo obiettivo di iniziare il ritiro alla metà del 2011, cioè prima che la campagna per le presidenziali 2012 entri nel vivo. E anche i piani di ritiro dall Iraq, con la riduzione degli effettivi a 50mila uomini entro il 1 settembre, potrebbero subire contraccolpi se il voto iracheno fra due settimane dovesse dar la stura a violenze. Insomma, caro Presidente, qui non ne va giusta una. Anche se Le do volentieri atto di avere agito nel segno delle attese da Lei suscitate quando ha finalmente bastonato i banchieri e ha ricevuto alla Casa Bianca il Dalai Lama, sfidando la Cina. E qualche incoraggiamento Le sarà pure venuto dal sostegno del Congresso al piano per l occupazione, con il sì di Scott Brown, il senatore repubblicano che l ha battuta nel Massachusetts, ma che mostra spirito bypartisan. Allora Auguri per oggi. La riforma della sanità in discussione è un po r idimensionata, rispetto al Suo disegno di partenza, ma vale sempre 950 miliardi di dollari ed è un compromesso tra i testi della Camera e del Senato, senza tornare alla casella di partenza. In bocca al lupo per Lei e per la Sua presidenza; per tutti noi che guardiamo a Lei ancora con speranza; soprattutto per quei 31 milioni di americani che, dalla Sua riforma, ricaveranno il diritto all assi - stenza sanitaria. Quanto ai 16 che ne resteranno ancora esclusi, speriamo che Yes, they can, che ce la facciano a c a m p a re.

15 Giovedì 25 febbraio 2010 pagina 15 Il digiuno mortale di Zapata Cuba torna a mostrare il suo volto cattivo IL GIOVANE OPPOSITORE SI SPEGNE DOPO 85 GIORNI dico militare mi porta nella sala dell elettroshock. E la meraviglia di Pigi Capelli, il fotografo che scatta, allarma gli accompagnatori. Lasciamo perdere, andiamo via. E il dottore che spiegava quante volte calma gli agitati con la scossa elettrica, gira le spalle senza una parola. In queste stanze Orlando ha rifiutato acqua e cibo negli ultimi giorni della protesta. Lula ne parlerà con Fidel nell a b- braccio d addio? Arriva come un Babbo Natale col sacco dei regali. Credito per un miliardo di dollari per dare fiato alle finanze dalle casse secche. Un terzo sono crediti per importazioni alimentari dal Brasile. La l i b re t a (tessera annonaria ) non è più per tutti e il poco che distribuisce vuol dire fame. La gente si arrangia come può. E il Brasile apre la borsa: 600 milioni di tecnologie per rianimadi Maurizio Chierici Cinquanta prigionieri politici avevano scritto a Lula: quando arriverai all Avana e parlerai con Raul e Fidel, digli che un ragazzo sta morendo. Si chiama Orlando Zapata Tamayo, ha 42 anni, digiuna per protesta: vuol essere rispettato come persona. Non sa bene perché è stato condannato a quasi 36 anni: insubordinazione, disordini, offese a Fidel. È dentro dal 2003 e allora gli anni di galera erano pochi. Sono cresciuti nel carcere di Camague y. Lula è sbarcato ieri mattina da Città del Messico: meeting dei paesi latini e prima tappa del suo giro d addio. In novembre lascia la presidenza. Mentre volava all Avana, Orlando si spegneva nel più moderno ospedale dell isola dopo 85 giorni di digiuno. La madre che l ha visto partire da Camaguey tre settimana prima, adesso racconta delle piaghe sulle spalle, occhi lividi. I sorveglianti non sopportavano i suoi dispetti. Pelle e ossa, ecco il viaggio in autolettiga verso la grande prigione attorno all Ava - na, Combinado del Este dove provano a rianimarlo nella grande infermeria. Tardi, ormai. L uf ficiale che nelle ultime ore lo accompagna all hospital Almeijeiras sperando nel miracolo, risponde ai parenti: Purtroppo è questione di ore. Orlando muore là tra lunedì e martedì. La sua pelle era nera, di mestiere faceva il muratore. Da quando la rivoluzione ha cambiato il paese, è successo solo un altra volta, 40 anni fa. Il ragazzo che s era lasciato morire era Pedro Luis Boitel, leader studentesco. Sognava d allargare la democrazia agitando una specie di 68. Ma era all Avana dove Mosca dettava legge; aveva sbagliato tempo. Lo avevano sbagliato anche i 75 intellettuali finiti in prigione in quel 2003 quando L Avana (che si sentiva minacciata da Bush figlio) ricomincia con la mano robusta, non importa cosa pensa il mondo. Orlando non faceva parte dei 75. C era Raul Rivero, poeta, scrittore, giornalista: scriveva per Prensa Latina (agenzia di Stato) dall ufficio di Mosca. Ma era tornato; era cambiato. La sua agenzia indipendente non gonfiava il blog con notizie sensazionali, solo informazioni ufficiali senza la voce dello Stato, e la polizia diffidava. L accusa di tramare con una potenza straniera lo chiude in una prigione lontana. Blanca, la moglie, può parlargli per telefono ogni 15 giorni. Una volta ho con lei aspettato la chiamata. Voce di Raul allegra: Sono dimagrito, la dieta mi fa bene, ma non stava bene. Solo l euforia della notizia del premio Unesco come giornalista dell anno per la sua ricerca sulle libertà. Prima o poi doveva tornare a casa. E poi lasciarla. Oggi vive a Madrid. Rivero era un protagonista; Orlando una comparsa inquieta, morto nel silenzio di quasi tutti. Quando ho visitato (dopo altre LA RIVELAZIONE IO, FIGLIO DI HAMAS SPIA NUMERO UNO DI ISRAELE di Alon Altaras L Tel Aviv a luce del giorno non è molto amata dai servizi segreti in generale, e da quelli israeliani in particolare. Ma l assassi - nio di Mahmoud al-mabhouh a Dubai ha di fatto scoperto il vaso di Pandora dei segreti, e ieri il giornale H a a re t z rivela come il figlio del fondatore di Hamas in Cisgiordania Massab Hassan Iossef, sia stato l agente numero 1 di Israele per un intero decennio. Il suo nome in codice era principe verde : principe per la sua importanza nell or - OMICIDO AL MABHOUH PARTITI DA ROMA 6 MEMBRI DEL COMMANDO DI DUBAI S ei ganizzazione di Hamas, verde perché lo è la bandiera di Hamas. Nel periodo più teso della seconda Intifada il suo contributo è stato fondamentale per l arresto di tanti leader palestinesi ricercati da Israele, come Abdallah Barguti (artificiere dell attentato kamikaze alla pizzeria Sbarro di Gerusalemme nel 2001: 15 morti), Ibrahim Hammed (leader di Hamas in Cisgiordania) e addirittura Marwan Barghouti. Tutti nomi che rientrano nelle trattative fra Israele e Hamas per la liberazione del soldato Gilad membri del commando sospettati di essere implicati nell assassinio di Mahmoud al Mabhouh, l'esponente di Hamas ucciso a Dubai venerdì, sono arrivati con voli partiti da Roma giovedì 18 e due sono ripartiti verso la capitale italiana il sabato. Lo riferisce la polizia di Dubai. I movimenti dei sospetti sono stati rintracciati dalla polizia anche in altre 4o città europee. I nuovi 15 sospetti rivelati ieri dalla polizia di Dubai, tra cui figurano 5 donne, erano stati nell emirato almeno 4 volte prima di portare a compimento l operazione. L'individuazione dell itinerario dei loro spostamenti è stato facilitato dalle tracce lasciate dalle carte di credito, tutte rilasciate da una stessa banca americana. DAL MONDO carceri) il Combinado del Este, chiedo ai due colonnelli che mi accompagnavano di visitare il reparto 477. Attraversavamo un immenso prato. Nelle ore d aria i prigionieri giocavano a baseball, correvano o consumavano un pic-nic attorno a tavoli di pietra nell ombra di alberi immensi. Giorno di visita e le famiglie arrivavano a frotte, borse gonfie di pane, polli, dolci. Mogli, figli, madri.. Nelle camere matrimoniali giovani sposi o giovani amanti consumavano un intimità di 24 ore: il regolamento contempla gli abbandoni una volta al mese. Carceri-paradiso? Solo copertine serene che nascondono i segreti. Reparto 477?, i colonnelli giurano che non esiste. Sepolto chissà dove, raccoglie quei pr igionieri di coscienza ai quali è proibito incontrare estranei, mogli e madri. Visite col contagocce, orecchie che ascoltano. Se la legge ammette l incontro con sacerdoti di ogni religione basta riempire il modulo e prenotarsi il padre cattolico abilitato alle visite nel Combinado del Este, racconta di richieste che aspettano mesi. L ufficialità non risponde. E appena sfioriamo celle comuni, chi è dentro stringe la testa fra le sbarre: Fame, fame. Alzano l indice invitando al silenzio. Gli occhi fan segno al soffitto: un microfono ascolta. Non so se negli ultimi 7 anni l ospedalino del Combinado ha cambiato pelle. Pareti stinte, mobili che ingiallivano, letti senza lenzuola. L innocenza del me- Lula sbarca all Avan a. A destra, Orlando Zapata Tamayo (FOTO ANSA) Shalit e che in queste settimane angustia il governo Netanyahu. Nell intervista sul magazine di H a a re t z, Hassam Iossef dice: Se avessi potuto tornare a Gaza, avrei vestito la divisa dell esercito israeliano e mi sarei arruolato nelle truppe speciali per liberare Shalit. Non vale la pena liberare i terroristi alla cui cattura ho contr ibuito. Massab Hassan Youssef non ha esitato a far arrestare anche suo padre, lo sceicco Hassan Youssef, per evitargli la morte. I suoi capi nello Shabak, il servizio segreto interno israeliano, dicono che il contributo del principe verde a sventare decine di attentati è stato quotidiano. Non sono stati i soldi la ragione della sua collaborazione con loro, sostengono. E il principe verde vede la sua attività come un messaggio di pace per gli israeliani, ma non è molto ottimista che Hamas e Fatah vorranno mai firmare un vero accordo di pace con Israele. Gli israeliani devono capire che per Hamas e Fatah non si può fare pace con gli infedeli, si può arrivare solo a una hud - na, un cessate del fuoco. Gli uomini di Hamas non esitano ad ammazzare palestinesi, a sparare dentro le moschee e gettare persone dal quindicesimo piano come hanno fatto quando hanno rovesciato il potere di Fatah nella Striscia di Gaza. Gli israeliani non farebbero mai una cosa simile. Il suo referente interno, il capo dello Shabak, elogia il suo contributo per la difesa dello Stato ebraico e sostiene che per assai meno persone in Israele hanno ricevuto il premio dello Stato per la sicurezza. Inoltre, continua l ormai ex capo dello Shabak, lavorando con Massab Hassan Youssef ho imparato più che in ore con i maggiori esperti israeliani del conflitto. Nel 2007 il principe verde ha lasciato la West Bank ed è scappato in America, tagliando ogni legame con i suoi familiari, si è avvicinato al cristianesimo e si è convertito. Questa intervista è stata rilasciata in occasione della pubblicazione del suo libro Son of Hamas. H a a re t z ha portato l inter vista alla censura militare a inizio settimana e nessuno ha tentato di bloccarne la pubblicazione. Ed è una novità, perché nel 1990, quando un ex agente del BUONE NOTIZIE re un agricoltura che declina; 600 milioni per produrre riso e canna da zucchero. Perché Cuba ha smesso di essere la zuccheriera del mondo. Compra addirittura negli Usa, piantagioni solo per il rum. E la crisi intorbidisce i dubbi di intellettuali non ribelli. Nel libro appena uscito all Avana ( Il continente possibile ), Julio César Guance, giovane intellettuale, sostiene che la direzione del paese non può concentrare nelle sue mani tutto il potere. Le idee si esauriscono e vanno rielaborate. Nell attesa, il declino continua con le vecchie regole. Orlando non le sopportava, tragicamente ha scelto di andarsene. Raul ieri si è detto dispiaciuto e ha detto che il decesso è il risultato dei rapporti con gli Usa. Con quali pensieri Lula tornerà a casa? Mossad di nome Ostrovsky ha cercato di pubblicare un libro sul suo lavoro nell or ganizzazione segreta, Israele ha tentato di bloccare la pubblicazione appellandosi alla Suprema Corte canadese che ha rifiutato, e il libro è diventato un bestseller mondiale. Il fatto che le tecniche usate dal Mossad a Dubai e il libro di Massab Hassam Iossef faranno conoscere il modus operandi dei servizi segreti israeliani, può certo danneggiare l or ganizzazione; ma hanno anche un effetto deterrente: negli ultimi due anni sono stati eliminati El Mabhoch a Dubai, Eimad Mourania in Libano, il generale siriano Mouhammad Suliman a Damasco, lo scienziato nucleare iraniano Massud Machmudi a Teheran. Con queste rivelazioni si può magari sapere meglio come funzionano, ma fermarli è tutt altra cosa. a cura della redazione di Cacaonline IL BELLO DEL SONNO E DELL ENERGIA Chi dorme piglia più pesci Per anni ci hanno raccontato che se si dorme molto non si accumula il sonno per quando serve. Ora una ricerca diretta da Tracy Rupp di un istituto di Silver Spring, nel Maryland, dimostra il contrario. Se un gruppo di persone dorme 10 ore a notte per 7 giorni e poi affronta notti di 3 ore di sonno, mantiene livelli di reattività maggiori di chi non ha fatto la scorta. Dormire è un ottimo investimento, non farlo provoca difficoltà di apprendimento, rigidità mentale, irritabilità, desiderio di consumare cibi ipercalorici. Uno dei problemi della nostra società N GERMANIA Si dimette la papessa ubriaca È stata la prima donna vescovo ad aver guidato la Chiesa protestante tedesca: Margot Kaessmann, massima rappresentante della Chiesa evangelicaluterana tedesca, ha annunciato le dimissioni da tutti i suoi incarichi dopo soli 120 giorni per essere stata fermata dalla polizia ubriaca al volante. SU DA N L a In Darfur la guerra è finita crisi nel Darfur è finita, la guerra nel Darfur è terminata... il Darfur è ora in pace, ha dichiarato il presidente sudanese Bashir in un discorso pronunciato a El-Fasher, capitale della provincia, dove la guerra civile va avanti dal La sfida delle armi è terminata, ora comincia quella dello sviluppo, ha aggiunto Bashir, inseguito da un mandato d arr esto emesso dalla Corte penale internazionale (Cpi) per crimini di guerra e crimini contro l umanità nel Darfur. In serata una delle ong presenti nell ar ea parlava di combattimenti, un offensiva contro i ribelli dell Sla, organizzazione che si è dichiarata ostile al preaccordo di pace firmato martedì a Dubai da Khartoum e dai ribelli del Jem. STAT I UNITI Oprah Winfey difende Amanda L a regina dei tolk show americani Oprah Winfey ha dedicato una puntata della sua trasmissione al caso di Amanda Fox, condannata per l uccisione di Meredith a Perugia. I genitori hanno esposto tutti gli errori commessi dagli inquirenti italiani e hanno spiegato come la figlia stia studiando per laur earsi. è che la gente dorme troppo poco. Per questo molti sono isterici e votano per degli psicopatici. Il grosso mini-idroelettrico italiano L'Italia è paese leader in Europa nella produzione di energia rinnovabile da piccoli impianti idroelettrici (potenza da 500 Watt a 5 kw). Complessivamente negli Stati dell'unione europea si producono annualmente 41mila GWh, il fabbisogno energetico di 12 milioni di famiglie. (di Jacopo Fo, Simone Canova, Maria Cristina Dalbosco, Gabriella Canova)

16 Giovedì 25 febbraio 2010 pagina 16 SECONDOTEMPO S P E T TA C O L I, S P O RT, IDEE in & out Damon I n t e r p re t e r à John Ke n n e d y sul grande schermo Sheen Charlie ricoverato in una clinica che cura le d i p e n d e n ze Tw i l i g h t Annuncio dei p ro t a g o n i s t i della saga: siamo fidanzati Senno di poi M o r ga n : non potevo par tecipare a un festival di regime IL MUSEO TRENTINO TRA PALCO E TELA Mart, la pittura va a teatro di Claudia Colasanti L e relazioni che intercorrono tra le varie forme espressive, e che hanno originato capolavori e significativi movimenti, sono sempre sotterranee e talvolta tortuose. Ma nonostante il confronto tra le arti sia uno dei temi più fruttuosi della riflessione estetica, la contaminazione tra i diversi linguaggi artistici non è facilmente narrabile da un punto di vista espositivo. Con un angolazione interessante quanto inedita, la pittura e il teatro si fanno specchio l uno dell a l t ra nella grande mostra Dalla scena al dipinto. La magia del teatro nella pittura dell Ottocento. Da David a Delacroix, da Füssli a Degas, allestita al Mart di Rovereto fino al 23 maggio. Continue complesse risonanze si creano non appena le due arti vengono lette una alla luce dell altra, soprattutto grazie al generoso itinerario pittorico che parte dalla fine del Settecento per giungere alle soglie del Ventesimo secolo. Circa duecento le opere presentate, tra dipinti, disegni, scenografie, provenienti da importanti collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, quali il Musée du Louvre, il Musée d Or - say, la Kunsthaus di Zurigo, il British Museum e il Victoria and Albert di Londra, il Metropolitan Museum di New York. Un percorso, come scrive il curatore Guy Cogeval, che si propone di rappresentare in modo allusivo il movimento di andata e ritorno dal dipinto al teatro, che farà riflettere sulle innovazioni delle tecniche di illusionismo messe in opera sul palcoscenico, nell immutabile f ro n s scaenae, e sul modo in cui esse sono riportate entro i limiti del quadro, della sua cornice. Per primo viene chiamato in causa Jacques-Louis David, l artista più rappresentativo del neoclassicismo europeo, che riassume nella sua pittura il ritorno all antico come mezzo di rinnovamento etico e di impegno civile e le cui opere sono costantemente attraversate da riferimenti teatrali. Fa da esempio la versione in mostra (realizzata in collaborazione con l allievo Girodet) de Il giuramento degli Orazi, capolavoro del Coreograficamente in posa, i due gruppi di figure esprimono la tragedia nel momento decisivo, catturando e rendendo partecipe l osser vatore. Quegli uomini tesi, colti nell istan - te dell impegno definitivo, e quelle donne affrante e abbandonate in una muta eloquenza, sono i capostipiti di una pittura che intende citare la storia per trasformarla in teatro. Ancora più direttamente, appassionato interprete di Shakespeare divenne Johann Heinrich Füssli, che costruisce visionarie messe in scena su impianti iconografici di ispirazione classica, quasi michelangiolesca. Apice della mostra, giunto da Toronto, il monumentale Lear caccia Cordelia, coevo de Il giuramento degli O ra z i, trascina lo spettatore in un vortice ellittico di sensazioni: la luce radente svela negli astanti espressioni di ansia e tristezza, sino al folgorante scatto del re, sintesi di quella tragica disperazione che diverrà emblema del successivo romanticismo noir. E quel passaggio si tradurrà, ai fini della rappresentazione sia pittorica che scenica, nel distacco dalla storia antica e nel languido recupero della sfera intima. Grandi passioni sentimentali vengono sviscerate nei dipinti di Alexandre Cabanel, di Ingres, e di Francesco Hayez, che fu diretto spettatore degli eventi della società teatrale e mondana del tempo. Additato dalla critica come troppo artificioso, Hayez si trovava in perfetta aderenza col canone romantico del melodramma tratteggiato negli stessi anni dalle composizioni di Giuseppe Verdi. L ampia selezione dei suoi dipinti in mostra documenta lo stretto legame col teatro, basato sull affinità di ideali e codici espressivi con il melodramma romantico. Ne La congiura dei Lampugnani l azione cruenta sembra svolgersi dinanzi a una quinta teatrale, con gli attori già proiettati verso la scena successiva. Più misurato nelle composizioni, ma capace di suscitare grande suggestione, fu Paul Delaroche, che inserì un elemento nuovo nel celebre I figli di Edoardo del Descrivendo un episodio mancante nel testo originale del Riccardo III (i due figli nella torre che terrorizzati avvertono l arrivo dell as - sassino tramite il raggio di luce che filtra da sotto la porta), mette in scena, con acuti particolari, ciò che Shakespeare non mostra (Co - geval), creando un curioso cortocircuito tra immagine e azione. Sa- Da sinistra, in alto: La congiura dei lampugnani (Hayez), L orchestra de L O p è ra (Degas) e Giuramento degli Orazi (David) rà Edgar Degas, vicino ma indipendente dal gruppo degli Impressionisti, il primo a scompaginare, tra i tardi anni Sessanta e i primi Settanta dell Ottocento, l immutabile ordine frontale della rappresentazione scenica. La sua rivoluzione riguarda sia i contenuti sia il linguaggio pittorico: l inquadratura si sposta e riprende uno sconosciuto dietro le quinte, come se il palco ruotasse e si aprissero i camerini, durante e oltre il momento dello spettacolo, e attori, ballerine, musicisti, apparissero con disinvoltura in tutte le loro movenze quotidiane. Nell e m bl e m a t i c o L orchestra dell O p é ra, eseguito intorno al 1870, lo sguardo ardito di Degas colloca in primo piano la buca sotto il palco, privilegiando la fisionomia assorta degli orchestrali e i loro strumenti musicali e troncando le teste delle ballerine in scena. Alla drammaturgia, che non ha più alcun peso nella strutturazione del dipinto, viene così sostituita la coreografia, svelando l altra faccia del teatro, popolata da personaggi frenetici e bizzarri. Si tratta di un passaggio decisivo, che spacca l unità della rappresentazione su cui si era basato per tutto il secolo il passo a due di teatro e pittura, e che influenzerà profondamente molti pittori, tra i quali Henri de Toulouse-Lautrec, fino a renderli fedeli cronisti della realtà della vita contemporanea. Attraverso la parabola del Simbolismo, ultima tappa del lungo itinerario, si giunge all alba del nuovo secolo e viene definitivamente abbandonata la messa in scena illusionistica. E in atto quella smaterializzazione della visione, prossima all astrazione, che segnerà la sincronia di pittura e teatro nell era moderna. Dalla scena al dipinto. La magia del teatro nella pittura dell Ottocento. Da David a Delacroix, da Füssli a Degas. Mart, Rovereto. Fino al 23 maggio.

17 Giovedì 25 febbraio 2010 pagina 17 SECONDO TEMPO WEEKEND di Biondi, Collo, Pagani, Pasetti, Pontiggia, Rossi manuale di sopravvivenza & FORMIDABILE FREEMAN CINEMA da vedere èèèè Invictus Usa/ Di Clint Eastwood, con Morgan Freeman e Matt Damon L irriducibile spettacolo del Rugby, nel sottile decrittaggio sentimentale del Sudafrica post-apartheid. Una nazione divisa, diffidenze superiori ai punti di contatto, odio che cova agli angoli delle strade, paura. Al centro di questo quadro dalla complicata risoluzione, Clint Eastwood mette Nelson Mandela e un episodio apparentemente minore della sua vasta epopea. La sua lungimiranza, il valore dello sport come collante delle pulsioni che agitano il sonno di una coscienza rimasta troppo a lungo senza interrogarsi su barbarie e giustizia, offrono all 80enne materia per un agiografia emozionante, a tratti didascalica, lieve e feroce, come sa essere solo la vita. Due ore di grande cinema, per raccontare due individui (il neo presidente e il capitano degli Springboks Francois Pieenar) alle prese con il giudizio collettivo e una partita che non prevede la possibilità di perdere. La Coppa del Mondo conquistata nello scetticismo generale dal Sudafrica nel 95 e il patrimonio divenuto comune, fino al giorno prima proprietà di una sola parte. Interni per soli uomini e donne preziose, panorami e silenzi, Freeman e Damon al loro meglio e quella illusoria iniezione di speranza che certi diagrammi miracolosi baciati dalle coincidenze, talvolta sanno regalare. (Ma. Pa.) èèè N o rd Norvegia/ Di Rune Denstad Langlo con Anders Baasmo Christiansen Brillante e comica escursione tra i ghiacci per l esordio fiction del documentarista Rune Denstad Langlo, che porta la sua Norvegia nel novero del cinema scandinavo che conta. Se la Danimarca fa affidamento, tra gli altri, su Lars Von LIBRI Da leggere èèè Piccolo atlante celeste Einaudi Autori vari, a cura di G. Gandolfi e S. Sandrelli Il volume raccoglie un inedita e geniale antologia di racconti di a s t ro n o m i a suddivisi in categorie cosiddette emotive: Piccolo atlante celeste ; Sentimento del cielo ; Astronomi ; Cosmologie. 25 racconti e due saggi di altrettanti autori i più diversi e anche inaspettati: Galilei, Bradbury, Buzzati, Del Giudice, Cortázar, Asimov, Lem e Calvino, ma anche Trier, Anders Thomas Jensen e Nicolas Winding Refn e la Finlandia rincara la dose con Kaurismaki, la terra dei fiordi può scommettere su presente e futuro di Langlo, che deve aver mandato a memoria i road-movie di Jarmusch (Broken Flowers su tutti) e il minimalismo del connazionale Bent Hamer. Così sulla motoslitta dell ex campione di sci e ora relitto a tempo pieno Jomar Henriksen saliamo anche noi, alla scoperta del figlio, dribblando morte e solitudine per fare affidamento su cinque litri d alcol e il caso, declinato al femminile. Ottimo il protagonista, efficaci i non professionisti di contorno, il film si destreggia tra gli opposti, che finiscono per attrarsi, anzi fondersi: cazzeggio e paternità, successo e marginalità, crepuscolo e candore abbacinante, estroversione poetica e povertà stilistica. Il risultato? (Fed. Pont) èè Codice genesi di Albert e Allen Hughes, con Denzel Washington, Gary Oldman, Mila Kunis Leggi la Scrittura e sarai salvo. A saperlo sono in due, il Buono e il Cattivo. Gli altri sono creature analfabete, straccione, deturpate e puzzolenti. Nonché dedite al cannibalismo. D altra parte a questo sono destinati i nostri successori, secondo Codice Genesi (The Book of Eli), se non si nutriranno di Bibbia e di idee. Il problema è in quali mani finirà il sapere. Il quinto film dei gemelli Albert e Allen Hughes (La vera storia di Jack lo squartatore con Depp) è un finto apocalypse di (infinite) due ore che inizia come I am Legend e finisce con il classico passaggio del testimone alla novella generazione. In mezzo citazioni random da Sergio Leone, sequenze action alla kung-fu movies con tanto di spade e coltelli che volando si animano di vita propria, atmosfere Papini, Leopardi, Updike, Pontiggia. Queneau, Alice Munro e Primo Levi Racconti splendida - mente disomogenei sottoli - neano i curatori ma che cercano di dare conto dell eterno tentativo umano di relazionarsi all uni - verso, di alzare lo sguardo oltre la siepe e di sollevarsi dal pozzo della quotidianità. (Paolo Collo) onirico-lisergiche ottenute anche da esagerata desaturazione cromatica. Eli, il saggio viandante che conosce a memoria tutta la Bibbia e da un trentennio la vuole portare a chi la merita, è un rassicurante Denzel Washington. Prima di arrivare a sana destinazione in quel West che corrisponde a una fatiscente San Francisco (ma il Golden Gate si è spezzato, ahiloro) incapperà in Canargie e saranno guai. Per fortuna ci sono le donne: la cieca Claudia (Jennifer Beals irriconoscibile) e sua splendida figlia Solara (Mila Kunis) che erediterà quel che resta del film. (A.M.Pas.) Da non vedere IL CIELO STELLATO SULLA CARTA RACCONTI ASTRONOMICI, ALTRI D AMORE O QUASI. E UN THRILLER CHE NON CONVINCE L è Genitori e figli Italia/2009. Con Silvio Orlando, Luciana Littizzetto, Michele Placido, Margherita Buy Non era solo colpa di Pieraccioni: Io & Marilyn era triste, ma altre due mani avevano voce in capitolo: quelle dell amico e co-sceneggiatore Giovanni Veronesi. Che, tornato alla regia, confeziona per Filmauro un manuale generazionale, con le opportune inavvertenze: genitori e figli che c azzeccano? Poco, a meno di non metterli nel Libro della giungla e farne un branco. Contro la famiglia allargata e contro il politically correct (un cinese a far da baby-mandrillo, un rom a e s t o rc e re un centone alla Littizzetto che chiede scusa per un figlio razzista e manesco ), Veronesi va pure contro se stesso: o continua a (provare a) farci ridere a storia separata delle immagini alte (d élite), e delle immagini basse, che per decenni si erano ignorate, viene cancellata all istante nei primi anni Sessanta, quando Roy Lichtenstein immette nel circuito delle gallerie la banalità insita nel fumetto e nella pubblicità. La grande retrospettiva a lui dedicata, ospitata a Milano, non si ferma però al prelievo dal fumetto, che ha influenzato fortemente la comunicazione delle immagini sino a oggi, ma si concentra sulle opere che l artista pop ha realizzato appropriandosi di quelle provenienti dalla storia dell arte moderna. Così come aveva modificato il fumetto, enfatizzandolo attraverso l ingrandimento e portando alla luce il retino tipografico a pallini, A RT E LICHTENSTEIN, POP ALLA TRIENNALE èè Amori di seconda mano Vo l a n d Enrique Serna, trad. di R. S c h e n a rd i 11 racconti dello scrittore messicano in cui l amore c entra ben poco e che lasciano decisamente l amaro in bocca. E più che l a m o re sono qui presenti l humor nero, l assurdo, il grottesco, le frustrazioni e le vendette che fanno parte delle relazioni umane: i ricordi di un ex ballerina di spettacoli hard; il folle tentativo di adozione di un piccolo messicano da parte di una segretaria esecutiva america; una ripugnante e blasfema estrema unzione; l oscena avventura del bambino che chiese un autografo a Picasso; la strana storia di Eufemia, scrivana pubblica Come dire, un discreto libro di racconti immorali per, finalmente, riscoprire un autore dalle buone potenzialità, dalla scrittura decisa, dalla scoppiettante fantasia, ma dai risultati non sempre positivi (uno per tutti, il deludentissimo Angeli dell abisso). (P.C.) Da non leggere di Claudia Colasanti è L ipnotista Longanesi Lars Kepler Una famiglia è stata massacrata, ma il giovane Josef è incredibilmente ancora vivo. Il commissario Joona Linna prega il famoso dottor Erik Maria Bark di ipnotizzare il ragazzo, ancora in stato di choc, nella speranza di individuare l assassino e fare in tempo a salvare la figlia maggiore che non si Morgan Freeman in I nv i c t u s o faccia il serio, perché così non va. Le corna ci sono ancora, la Littizzetto e l invertebrato maritino Silvio Orlando recitano e gridano tre metri sopra il cielo tanto da far sembrare Michele Placido, il migliore, un minimalista e i ragazzini Chiara Passarelli, Emanuele Propizio, Andrea Facchinetti batto - no il tempo delle mele ogm, con preservativi sulle carote, un Grande Fratello per amico e un orca a celebrare il rito di passaggio. ( Fe d. Po n t ) compie la stessa operazione con le più celebri opere d arte di Picasso, Matisse, Monet, Cezanne, Leger e Mondrian. Con un atteggiamento sottilmente concettuale Lichtenstein ingrandisce i capolavori dei grandi maestri e li riduce a struttura elementare, conducendoli verso una fruizione facile, più adatta alla massa. Un interminabile gioco speculare: è attraverso la citazione che, ad esempio, rielabora le opere di Matisse, come nel significativo Still life with Goldfish del Il quale, al contrario, cercava di riscattare, grazie a un trattamento d avanguardia, le immagini banali della quotidianità. Roy Lichtenstein. Meditations on Art. Triennale, V. Alemagna 6, Milano. Fino al 30 maggio riesce a rintracciare. Il dottore, rompendo la promessa fatta dieci anni prima di non ricorrere più all ipnosi, accetta e scopre così che l autore del massacro è lo stesso Josef. L inizio è brillante, poi la trama diventa contorta perché l autore inserisce un altra storia che nasce con il rapimento del figlio malato del dottor Bark. Troppa confusione nell i n t re c c i o, quasi due storie fuse in un unico libro, col risultato che nessuna delle due è convincente. L autore, lontano dall acume di Mankell e dalla capacità di creare colpi di scena di Larsson, non riesce nemmeno a ben delineare i personaggi, che alla fine risultano figure mediocri. Buoni spunti, ma poca maestria nel condurre il lettore al finale. (Roberta Rossi) il disco di dente è ODESSEY AND ORACLE CBS The zombies Credo che il nome di questa band sia, tragicamente, il più azzeccato della storia della musica. Il loro secondo e ultimo disco, oltre a subire lo scherno dell e rro re tipografico nel titolo, uscì quando la band era già disgregata e fuori attività. Una carriera breve e sfortunata per un gruppo che forse non se lo meritava. Se mentalmente fondiamo i Beach Boys e i Beatles, riusciamo a immaginare la musica degli Zombies e in particolare di questo disco, diciamo, postumo. Odessey and Oracle viene registrato negli studi di Abbey Road pochi mesi dopo Sgt. Pepper, la canzone Time of the Season scala le classifiche inglesi e successivamente quelle americane in piena estate dell amore. Gli Zombies restano comunque semisconosciuti, forse perché non esistono già più, mentre i colossi colleghi macinano dischi, concerti e apparizioni tv. Questo disco resta comunque un piccolo gioiello del genere pop lisergico, inglesissima perla senza tempo, fiore dai mille colori, preghiera rivolta al sole, importante capitolo nella storia della musica moderna. Sensuale e marziale, la voce di Colin Blunstone, si aggira tra assoli di hammond e ritmiche ossessive, mellotron e fiati, voci armonizzate e pianoforti dritti, ballate sognanti e atmosfere imperiose, quasi sacre. Sono uscite nel tempo varie versioni del disco, ristampe rimasterizzate, stereo mix, mono mix, overdub, bonus track come se piovessero, versioni alternative, insomma c'è l'imbarazzo della scelta. Lunga vita ai morti viventi. CD in u s c i ta³ è GROVIGLI Malika Ayane (Sugar) Viene da ridere leggendo le dichiarazioni di Morgan secondo cui la voce di Malika non si sentiva bene a Sanremo. È senza dubbio una dote non comune che ha ammaliato chi ha la sensibilità di capire che ci troviamo davanti a un talento quasi divino. Ascoltatela in Little brown bear, un duetto retrò con Paolo Conte: è pura classe. Si vola, alto. è SEMPRE LONTANO Nina Zilli (Universal) La freschezza di questo album primaverile (e stiloso) è sorprendente. È un omaggio alle radici del soul americano, con composizioni scritte tutte da Nina (e in coppia con Kaballà per il brano del Festival L uomo che amava le donne ). Viene in mente il mangiadischi degli Anni 60, quando si ascoltava Nessuno di Mina: è l apoteosi del pop, neppure un attimo di noia! (Guido Biondi)

18 pagina 18 PERCORSI S M A RT TIME a cura di Eugenia Romanelli smar time@ilfattoquotidiano.itper JAM SESSION VIVA IL PIACENZA JAZZ FEST Sabato in concerto il Gianni Azzali Quartet. E siamo solo all inizio Brindisi per la settima edizione del Piacenza Jazz Fest che ha appena aperto le porte (fino al 27 marzo) per accogliere ci si aspetta almeno 10 mila fan. Parola di Gianni Azzali, direttore artistico della manifestazione e presidente dell omonimo club: In sette anni la nostra associazione ha realizzato quello che credevamo solo un sogno: divulgare il linguaggio della musica afroamericana in Italia. Avete ospitato nomi come Wayne Shorter, Archie Shepp, Stefano Bollani, Anthony Braxton. Quest anno? Ci saranno molte aperture alle tendenze del jazz contemporaneo. A cominciare da Ravi Coltrane, Fabrizio Bosso, Javier Girotto, Brad Mehldau, Rita Marcotulli. Concerti ma anche eventi collaterali: Basti pensare che ci sono cinque diversi spazi per ospitare questa nuova edizione: workshop, presentazioni di libri, giornate di studio. Fino alla divulgazione pura, per le strade, nei centri commerciali: E la nostra mission: portare il jazz tra la gente, tra i giovani. In Italia se è VISIONI Boris 3 + District 9 Te r z a stagione per la più bella (fuori)serie italiana. Dal 1 marzo, sul canale FX, riparte Boris con 14 nuovi episodi: cambia la regia (Davide Marengo), c'è una nuova protagonista femminile (Angelica Leo), tornano i cameo prestigiosi (Timi, Sorrentino, Morante) ma resta soprattutto la certezza di una scrittura scoppiettante, di una sana cattiveria e di personaggi ormai memorabili, qualità rarissime per la produzione seriale italiana. Guardatela! Per la vostra videoteca invece suggeriamo District 9 : originale il rovesciamento degli stereotipi che il giovane Neill Blomkamp, prodotto da Peter Jackson, compie nei confronti del genere fantascientifico. Un b-movie che oscilla tra il falso documentario e il film gore. Con esiti visivi e allegorie politiche assolutamente convincenti. Boris, dal 1 Marzo alle su FX; District 9, Sony HE, euro Roberto Pisoni p i s o n b a z a r we b. i n fo hai meno di 30 anni o non sei un appassionato, il jazz non lo incontri. Non passa in radio, i negozi di dischi o le librerie hanno solo piccole sezioni un po nascoste, la tv non ne parla, nel cinema è raccontato come qualcosa di polveroso e scene DILETTANTI IN ASCESA M i l a n o. Alè Calais!, ovvero l'irresistibile ascesa di una squadra di dilettanti fino alla finale della Coppa di Francia. Affidato al talento femminile dell'interpretazione di Marianella Bargili, uno spettacolo che racconta di come calcio, dignità e pura passione riscattano una comunità dal torpore. Prodotto dal Teatro Stabile di Calabria per la regia di Emanuela Giordano su un testo di Osvaldo Guerrieri, Alè Calais! è un titolo che rimanda al grido dei tifosi sugli spalti: un testo che, al di là della trama, è nato per sorprendere, per contraddire le premesse, per rovesciare l'ovvio. Fra le righe del testo, infatti, c'è sì il calcio, ma non quello gossipparo e torvo a cui i media ci stanno assuefacendo, bensì quello dello sport, quello vero che non è, per nulla e per fortuna, una questione di maschi. E la vittoria, infatti, arriva: inconsueta In alto Gianni Azzali In basso immagini della mostra a Milano Teatro Franco Parenti, fino al 28 febbraio ( t e a t ro f ra n c o p a re n t i. c o m ) Lorenza Somogyi somog yi@bazarweb.info complesso, i ragazzi lo considerano obsoleto oppure non lo capiscono perché non lo riconoscono, è più spigoloso rispetto a ciò che sono abituati ad ascoltare. Se fosse più alla portata, diventerebbe la nuova musica della gente. Per questo lo avete portato nelle scuole? A bb i a m o allestito negli auditorium o nelle palestre un palco per far suonare una band di sette elementi mentre un attore raccontava il jazz dagli esordi, con foto e video. Non solo: C a r ta LA VENDETTA DI SASHA Alina Bronsky, classe 1978, nasce 100 anni dopo il celeberrimo incipit di Anna Karenina del connazionale Tolstoj - Tutte le famiglie felici si assomigliano tra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo - e scrive nel suo primo romanzo che la famiglia è una catastrofe naturale ambulante. Una sentenza più lapidaria del predecessore, ma qui una redenzione è possibile. Anche per la 17enne Sasha che vive in una periferia di Francoforte assieme ai due fratellini e a un'improbabile tutrice, in una sorta di autogestione del proprio carico di angoscia e rabbia, suscitato dalle violenze del compagno della madre, culminate nella sua uccisione. Sasha è, ovviamente, diversa dai coetanei: dura e fragile, aperta e ironica, non si può non tifare per lei. Ed esultare quando una certa cosa che non diciamo accade. Alina Bronsky, edizioni e/o, 16 euro Ciro Bertini ber tini@bazarweb.info sempre mirando ai giovani, li sfidate con tre concorsi: Il Chicco Bettinardi è dedicato agli esordienti del jazz italiano, Strisce di Jazz riguarda i fumetti a tema mentre il Note di Donna è l unico in Europa dedicato alla musica jazz rosa (nuovi bandi a maggio su piacenzajazzclub.it). Pronto per il concerto di sabato?: Suonerò il sax col Gianni Azzali Quartet, nel salone della Biblioteca comunale. Per passione. Come per passione è nata l idea del festival: E ra - è AVA N G U A R D I E L arte dell economia vamo una decina di amatori della musica afroamericana, volevamo utilizzare le risorse artistiche di una piccola città come Piacenza e smetterla di vivere all ombra di Milano, di essere solo sfiorati dai grandi eventi culturali. Quale è staè POSSIBILITÀ In corto! Capri etc. 1 concorso online di cortometraggi per emergenti promosso da FNAM (Fondazione nuove arti & multimedia) sulla Web Tv di Mediahead.it: premia le categorie drammatico/fiction, comico/commedia, miglior soggetto, miglior autore under 30, on the road, innovazione/nuovi metodi e tecniche sperimentali, miglior interpretazione maschile e femminile (scadenza 1 marzo). Fatevi sotto anche alla 4a edizione CortoInCapri - Short Movies Contest, per filmaker under 30 sul tema della diversità, con premiazioni al Capri Art Film Festival (22-25 aprile): Un festival giovane ed entusiasta che ha anche una forte valenza sociale: tratta temi toccanti come la diversità e la tolleranza, e rappresenta una vetrina importante per giovani talenti (Liliana Cavani). Premi: migliore sceneggiatura, migliore regia e miglior cortometraggio (scadenza 1 aprile). E per finire, Corto Moak 2010, concorso per corti ispirati al caffè (scadenza 27 aprile). mediahead.it, capriartfilmfestival.com, cortomoak.com Riccarda Patelli Linari p a t e l l i l i n a r b a z a r we b. i n fo P i cco l i SCRITTURA CREATIVA PER BAMBINI M i l a n o. Le premesse per un evento da calendario ci sono tutte: uno spazio nuovo, cinque artisti di cui un paio abbastanza noti (Azadeh Safdari, Nicola Felice Torcoli), una curatrice, Anna D'Ambrosio, di cui si sa poco o niente. Senza essere naif (ma soltanto ottimisti) ci aspettiamo elaborazioni fuori dagli schemi, improvvise epifanie, magiche rivelazioni. Inaugura stasera Titoli. Arte tra finanza e mercato : attraverso le opere di Bonfanti, Nicolic, Pedemonte, Tarodo, Azadeh, Torcoli, si indagano realtà eonomiche e finanziarie complesse e per certi versi indicibili. Come Saipa, Tiscali, Lehman Brothers, Ergycapital, TcSistema. Acrilici e oli su tela, encausto e installazioni ma anche immagini digitali per vedere cosa l'arte ha da dire sull'economia. Un duo che, al pari di etica-politica, da sempre solletica e tormenta, esalta e ammutolisce chi al pensiero e alle sue forme dedica la vita. Amy-d, via Lovanio (info: , amyd.it) Amanda Freiburg f re i b u r b a z a r we b. i n fo to il primo passo? Il nostro locale. Oggi il Milestone, ovviamente un omaggio al grande Miles Davis, è epicentro musicale per tutto il nord dello Stivale. Invidiatissimo. Perché? Intanto è bello, con le sue gigantografie di Miles. E M i l a n o. Il quartiere che si snoda attorno a via Padova è una striscia di terra fecondissima, l'opportunità per un esperimento dagli interessanti risvolti socio-culturali: il primo laboratorio di scrittura creativa per bambini. È gratuito, rivolto alle scuole ma aperto a tutti, ed è la risposta all'integrazione e alla convivenza civile tra chi, da queste parti, parla lingue diverse ma vorrebbe usarne, grazie alla scrittura, una sola. Il laboratorio, promosso da Terre di Mezzo Editore e Insieme nelle Terre di Mezzo onlus (ispirato al centro di scrittura creativa di San Francisco) è partito da pochi giorni (fino ad aprile) con l'obiettivo di trasmettere la passione per la scrittura, intesa come un diritto fondamentale per tutti i bambini. Il laboratorio avrà luogo presso la scuola Casa del Sole, 2 volte a settimana in orario scolastico. La Festa di via P a d ov a, a maggio - evento cittadino - sarà l'occasione per raccontare gli esiti del progetto. Info: (terre.it). Foto a cura di Alessandro Meco. Chiara Organtini o r g a n t i n b a z a r we b. i n fo

19 poi c è un calendario musicale di altissima qualità. E nato come luogo dove suonare, per questo ha un palco sempre vivo con strumenti americani e un pianoforte a mezza coda mai scordato. Siete aperti solo tre giorni, perché?: Durante il resto della settimana ci sono gli studenti. E un locale multifunzionale, O cc h i o! UNA PERSONAL DESIGNER (ETINO-CHIC) DI CAPELLI. PER TUTTI. Roma. Giusy Giambertone, erede dell antica attività di famiglia di moda capelli (oggi un gruppo di tre aziende italiane, una spagnola e una francese), studi umanistici e viaggiatrice compulsiva, seleziona capelli in giro per il mondo (Asia in primis) per farne parrucche, extension e extail etniche: Dai clienti on demand fino alle modelle internazionali, oggi tutti cercano acconciature etniche. Attaccarsi in testa dreads (Giamaica), treccine (Africa), chignon (Europa), ma anche ciocche a treccia con piuma (nativi americani) pare diventato segno distintivo di fascino e eleganza. E l onnipresente fascino del viaggiatore, ma oggi questa suggestione arriva da Internet e dalla globalizzazione: tutto il mondo è tra noi, basta un click. I capelli finti si applicano e si staccano facilmente, anche da soli. Al negozio di Roma disponibile una speciale acconciatura fai-da-te per ricreare diverse pettinature esotiche semplicemente annodando le extension in vari modi. Viale Libia 38 (info: , giamber tone.it) Eve Stallen s t a l l e b a z a r we b. i n fo Transumanze SOLO PER VIAGGIATORI ESPERTI la sera gli adulti prendono lezioni, anche collettive, di teoria, armonia, musica di insieme, laboratorio di canto. Non facciamo solo solfeggio e strumento, come le altre scuole di musica. Esprima un desiderio: Che il jazz si trasformi e da musica per brizzolati diventi musica dei g iovani. è DECRESCITA FELICE Università del saper fare Togo, Benin, Burkina Faso. Il programma? A Lomé (Togo), si va al Grand Marché dove si trovano feticci, gri gri (amuleti) e dove gli adepti dell'animismo locale comprano gli elementi per i loro culti. In Benin si visita il villaggio di Ganvie, costruito su palafitte e i villaggi dei Tamberma e dei Somba, fra gli esempi più belli di architettura tradizionale africana (partecipazione alla festa tradizionale delle maschere Zangbeto che rappresentano gli spiriti non umani, le maschere Egun che simboleggiano gli spiriti dei defunti, le maschere Gelede legate al culto della Madre Terra). In Burkina Faso si assiste all uscita delle maschere Bobo-Bwa, alla cerimonia delle maschere a foglie di cui scrisse l etnologo Guy Moral e visita al villaggio dei Lobi, etnia tra le più chiuse d Africa, che ha mantenuto inalterate le proprie tradizioni. Partenza 2 marzo (ritorno il 17), euro in camera doppia (info: azonzotravel.com) Eugenia Romanelli ro m a n e l l b a z a r we b. i n fo Cari lettori, se tra voi c è qualcuno (di sicuro, vista la statistica) che va pazzo per le isole, oggi è approdato bene su SmarTime. L isola è una sorta di cucciolo di continente perché, come un continente, è una terra emersa circondata dalle acque ma ha dimensioni ridotte. Oppure la si può vedere come sorta di pancia della mamma, visto che l influsso dell acqua crea un microclima su tutta la superficie emersa. Inoltre, come sono diversi i caratteri delle persone, così lo sono delle isole: oltre a essere di mare, lago o fiume, possono restare vicine alla riva (o addirittura attaccate, come le isole continentali, separate solo per erosione, terremoti, eruzioni, etc, vedi Groenlandia, Madagascar o Sicilia) e magari starsene in compagnia (arcipelaghi), oppure andarsene sole solette in mezzo al mare (come le isole oceaniche: vulcaniche, atolli o cime di catene montuose sottomarine che emergono dalle acque). Disposte corona o a catena (ad esempio le Aleutine nell Oceano Pacifico formano una catena tra l Asia e l America settentrionale), sono sempre meta di molti, sia essa onirico-simbolica (paradiso terrestre in Paradise e Laguna Blu ma anche mistero in To r i n o. Per chi ne ha abbastanza di sentir parlare di crisi economica ma non di alternative per fronteggiarla, il 6 marzo ricominciano i corsi di autoproduzione dell'università del Saper Fare (UNISF). Nata da un'iniziativa del Movimento per la Decrescita Felice (al quale da quest'anno si deve essere iscritti per partecipare ai corsi), UNISF offre docenze che passano dalle semplici produzioni di conserve, pane e yogurt a più complesse forme di autoproduzione, come quelle di impianti solari termici o di detersivi. Il Saper Fare si basa sul recupero di preziose capacità andate perdute negli ultimi decenni, da quando la società occidentale ha abbracciato il modello di sviluppo consumistico (frenetico consumo di prodotti usa e getta concepiti per durare il meno possibile e trasformarsi in rifiuti costosi da smaltire). Una rivoluzione culturale, che inaugura nuovi stili di vita. Info e prenotazioni: unisf.it Andrea Bertaglio ber taglio@bazarweb.info PERCORSI pensieri di cuore Y SmarTime isola felice Gusti CARNE GLOBALE EMERGI (E GALLEGGIA) Suoni NEOREALISMO PARTENOPEO Ve rc e l l i. Se siete vegetariani, questo posto non fa per voi. Se invece gradite le proteine animali, ecco che sulle rive del Sesia potreste trovare, riunite in una virtuale dispensa globale, una lista di carni decisamente eterogenea: fassone piemontese, bufala campana, angus argentino ed irlandese, manzetta prussiana e saltuariamente il mitico manzo di Kobe, oltre a special gu(e)st come struzzo e zebù. La cucina è semplice e rigorosa, solo brace di legna, sale di Maldon (varietà scozzese lavorata a mano) e un filo d olio (a volte in eccesso, unica pecca). Sorvoliamo sul resto della carta, ampiamente sbilanciata sulla macelleria; citazione per ottimi dolci. Cantina varia ed equilibrata con interessanti etichette del territorio. Il portafoglio non resta gonfio come siete entrati ma considerando la qualità di quello che si mangia, siamo sul low cost (spesa media 55 e u ro ). Il Bue Rosso, corso Rigola, 130, tel Sergio Caucino c a u c i n b a z a r we b. i n fo The Beach o nella serie superseguita di Lost) o reale, letteraria (se L isola mister iosa di Verne è un po vecchiotta, Robinson Crusoe è di sicuro un topos senza tempo dell immaginar io occidentale) o semplicemente turistica. O, perché no, cinematografica: dal 1968 al 2006 sono stati titolati L isola ben 6 film (tra cui consigliamo quello di Costanza Quartiglio, sulla formazione di due adolescenti a Favignana, e di Pavel Lunguine, che nel 2006 ha vinto 6 Premi Nika, in cui l isola è vista come luogo di salvezza) e molti altri l hanno usata come set per la sceneggiatura (da King Kong al mitico Cast away, luogo ri-generatore e salvifico dove Tom Hanks, sopravvivendo, si ri-mette al mondo, fino a L amore che non muore, in cui lo straordinario Leconte ambienta una travolgente storia d amore in costume). Per non parlare dei libri (tra tutti, consigliamo quello di Sandor Marai). E infine, per chi può, le isole sono in vendita (privateislandsonline.com): Serenade Island (America Centrale, 1,5 milioni di dollari), Diamond Cay (Honduras, 650 mila dollari), Desroches (Seychelles, 2,5 milioni di dollari), Bottle Cay (Bahamas, 2,2 milioni di dollar i). Inizi ad ascoltarli e senti una scarica elettrica. Sanguigni i Co' Sang, capaci di entrarti nell'anima anche con un dialetto così serrato. Il secondo album è più di una conferma: coerenti con le loro scelte musicali, sociali e culturali senza ripetersi, ma rinnovandosi con carattere e temperamento. Ti portano per i vicoli di Napoli e tra i palazzoni-alveari di Scampia, Ponticelli, Piscinola, tra discariche abusive, roghi maleodoranti, soldi sporchi e vita da strada. Sono audaci non solo nel fare un cd di denuncia, ma nel contestare un certo business sviluppatosi intorno al fenomeno di Gomorra. E tra cancellate attorno ai letti, politicanti e bodyguard si sviluppa un rap a volte distaccato, altre più caldo. Come in Quanno Me Ne So Ju t o, dove una ragazza cresciuta con il divieto di uscire fa un sesso senza preliminari con un giovane che sogna l'america (da ascoltare dalla prima all'ultima parola). Contributi di Raiz, Akhenaton e Marracash. Co' Sang, Vita Bona. Universal (cosang.com) Vera Risi r i s b a z a r we b. i n fo è QUEER Buoni genitori? Nei riquadri, immagini di SCENE e QUEER Nicola, Matteo, Sofia e Barbara sono i cogenitori di due gemelli. Violetta e Arthur hanno due papà e sono nati da una madre surrogata. Sono solo due delle famiglie che si raccontano in questo libro. Che raccontano le loro giornate e la loro normalità. Qual è, infatti, la condizione necessaria per l'esistenza di una famiglia? Nel tempo e nei luoghi i modelli e gli assetti familiari mutano. La costante è il vincolo relazionale, non necessariamente biologico. L'affetto è un legame che va oltre il legame di sangue. Ecco perché il libro parla di famiglie e non di Famiglia. Per la legge italiana, però, non tutte le famiglie sono davvero tali. Sono molte le discriminazioni che colpiscono quelle omosessuali e molti i pregiudizi che pesano sull'omogenitorialità. "Buoni Genitori" un libro potente e intenso: ve lo suggeriamo, anche perchè, dalla sua uscita (2009), sta mietendo fan. Chiara Lalli, "Buoni Genitori" (Il S a g g i a t o re ) Helena Velena ve l e n b a z a r we b. i n fo Giovedì 25 febbraio 2010 Da non perdere è CONEGLIANOC Corso di Human Design Experience Domenica si può intraprendere un percorso di auto-conoscenza attraverso la propria mappa genetica. Lezione interattiva col dottor Nicholas Caposiena (info: ) è NAPOLI GULP, Gruppo Umoristi Ludici Postmoder ni I gulpisti, idea del ludolinguista Edgardo Bellini e dell'umorista Pino Imperatore, diffondono la creatività comica con leggerezza, gioco e ironia. Opera prima del Gulp è l'antologia umoristica Aggiungi un porco a favola (info: centoautori.it) è POTENZA La bella terra Il Centro d Arte e Cultura Delta organizza alla Biblioteca Nazionale la mostra-evento La bella t e rr a : foto, video e installazioni di Teri Volini ispirate alla natura. Domani h. 16:30 conferenza dell autore Land Art, il piacere di realizzare un'opera d'arte in sintonia con la natura ( i n fo : ) è ROMA Rave teatrale Il progetto Voci nel Deserto - frammenti di libertà di pensiero compie un anno. Per celebrare l evento, il gruppo di sessanta attori e un deejay unito intorno a Marco Melloni porterà in scena il meglio dei 12 spettacoli realizzati. Domani dalle aperitivo + mostra fotografica + statue parlanti + videobox + rave teatrale + deejay set (info: fabighinfanti.it) è PA D O VA Ancora grunge Sabato David Carson sarà alla ventesima edizione di The inspirational design h ap p e n i n g s : il grafico più noto dei 90, colui che ha definito il grunge e la MTV generation, accenderà i microfoni alle 19 (info: i n s p i r a t i o n a l ro o m. c o m, prenotazione obbligatoria entro oggi) è NOVI LIGURE Misterioso omicidio a Villa Pomela Per i fanatici dei we con delitto, iscrivetevi subito per il 6-7 marzo: tra gli ospiti del relais ci sarà l assassino e i giocatori hanno solo due giorni per identificarlo (info: pomela.it) è IVREA In memoria di Olivetti In occasione dei cinquant anni della morte di Adriano Olivetti, sabato, alle 16.30: Olivetti: un progetto politico di comunità, con Massimo Ilardi, sociologo urbano, Paolo Berdini, urbanista, Emanuele Piccardo, regista, Vittorio Bonanni, giornalista di Liberazione. Segue documentario Lettera22 girato da Emanuele Piccardo (info: archphoto.it) è PISA La creatività femminile Made in woman è il concorso per giovani artiste: inviare un opera a donneinar te@gmail.com

20 pagina 20 Giovedì 25 febbraio 2010 SECONDO TEMPO + IL PEGGIO DELLA DIRETTA TELE COMANDO TG PAPI riccio politico attorno al Mezzogiorno e le sue crisi, sociali, politiche, etiche e persino del territorio violentato e distrutto. Ma Berlusconi non ha orecchie per sentire, è impegnato ventre a terra per forzare i tempi e togliere di mezzo le intercettazioni telefoniche che, scandalo su scandalo, stanno scavando una fossa sotto i piedi del suo governo del fare. Straparla il premier di fango, reati inesistenti, privacy violata, sinistra che vuole Ici e immigrati. Ida Colucci ripete, senza modificare una virgola, senza tradurre : è una fotocopiatrice a tutto regime. Fastwebopoli: dice il Tg2 che Silvio Scaglia ritorna, vuole parlare e chiarire. Nella migliore delle ipotesi, è un gentiluomo che vuole affrontare la giustizia. Nella peggiore, ha tante di quelle carte in mano da sentirsi corazzato e invulnerabile. L esercito del bene di Paolo Ojetti g1 T Non ha retto, non ce l ha fatta più ed è ripartito come un Frecciarossa. Sonia Sarno al seguito e la Brambilla al fianco, Berlusconi ha aperto il rubinetto: le intercettazioni sono secchiate di fango tirate dalla sinistra, sto arruolando l esercito del bene, la sinistra vuole fare entrare orde di immigrati, nel Pdl siamo tutti pappa e ciccia e ci amiamo. In sala, applausi scroscianti, pestare di piedi in segno di approvazione, fanfare. Formigoni, Brambilla, basta un convegno, una riunione condominiale, una partitella scapoli ammogliati e lo spot elettorale è garantito dal Tg1. Gli altri, opposizioni dure, morbide, interne e esterne hanno tutt al più qualche secondo di replica : al Capo il menù completo, gli altri a mezza - e anche meno pensione. Si parlava anche di Fastwebopoli, nessuna notizia originale, ma Di Girolamo che cade dalle nuvole e che la parola ndrangheta non sa nemmeno cosa significa, quello sì, non poteva mancare: è del Pdl. g2 T Ci vogliono i vescovi scelti dal Tg2 per iniziare per dare una scrollata al chiacchie- g3 T E finalmente, dopo tanto tempo, si è vista sul Tg3 la televisione come potrebbe e dovrebbe essere: l incauto Di Girolamo che convoca una conferenza stampa, pensando di avere davanti un branco di giornalisti pecoroni e invece no, tutti coraggiosi, ecco che piovono le domande sui suoi loschi legami con la malavita, sulle intercettazioni e sulle prime dichiarazioni dei pentiti che parlano di tanti soldi intascati. Il senatore berlusconiano sbanda, si alza, se ne va guardando il vuoto. Le telecamere lo inseguono, lui scompare attonito, fine di una carriera. Perché Di Girolamo sì e altri Berlusconi, per esempio no? Perché a lui, qualunque cosa dica o si inventi mai una contestazione? Perché il coraggio (il dovere) dei giornalisti svanisce? di Nanni Dolomiti super-chic Delbecchi a televisione è da sempre Lcentiterra di conquista di sediesploratori, belle figliole e furbacchioni vari che se ne vanno a spasso a cassa libera con la scusa di far vedere agli spettatori in poltrona quanto è bello girare il mondo. Chi non si è mai imbattuto in Licia Colò che saluta gli orsi polari, in Sveva Sagramola che s inoltra tra le savane o in Osvaldo Bevilacqua che si abboffa di canederli per le valli del Tirolo? Forte di questa luminosa tradizione, Sky ha appena varato un intero canale dedicato alla televisione di passo; un canale denominato Dove Tv, come l omonima, fortunata rivista di itinerari griffati; trattasi di un allargamento del brand, spiegano gli esperti di marketing. Basta la parola, diceva in altri tempi il cavalier Tino Scotti. Ma basta davvero? Dove è una delle tante testate cosiddette di nicchia specializzate nel fornire dritte, indirizzi, numeri di telefono e siti Internet al turista che la sa lunga ed è sempre a caccia di mete di tendenza, tra un servizio patinato e l altro. Una via di mezzo tra il National Geographic, le pagine gialle e i must di Cartier. Ma ecco che nella sua versione televisiva il racconto si annacqua, si edulcora, si spettacolarizza; ecco trasformato il globo terracqueo in un grande Paese dei balocchi (vera metafora della tv) dove tutto è perfetto e tutto è meraviglioso. E naturalmente, ecco ogni reportage popolarsi di vip; seppure vip anche essi di nicchia, per così dire. Nella produzione di punta della rete, intitolata nientemeno che Italia segreta (prima serata del sabato), assistiamo alla resurrezione catodica della nobildonna domenicano-capitolina Melba Ruffo di Calabria, divenuta anni orsono popolare come padrona di casa nei talk-show di Luciano Rispoli. Forte di un sorriso ionizzato, in grado di rimanere inalterabile per ore e ore, ai tempi Melba offriva cioccolatini e coppe di spumante andando regolarmente in estasi per qualsiasi ospite. A Dove Tv la ritroviamo, a sorpresa, in versione globe trotter, che se ne va sola soletta alla scoperta del Belpaese; l entusiasmo però è sempre quello, sinceramelba Ruffo di Calabria conduce Italia segreta, il sabato su Dove tv mente democratico. Nel suo metro di giudizio non c è nulla che si collochi al di sotto dello strabiliante. La prima puntata, sobriamente intitolata Sinfonia delle Alpi, ci ha mostrato la bella Melba mentre s inerpicava con la sua vettura dal tettuccio panoramico per i tornanti delle Dolomiti, senza tirarsi indietro nemmeno quando c è stata da prendere la funivia, sempre a caccia di malghe domotiche, ristoranti gourmet e chalet a basso impatto ambientale. A bassissimo impatto ambientale anche l estatica espressione della conduttrice, incorniciata da un impressionante set di colbacchi di pelliccia. Che si trovi a tu per tu con gli chef, gli albergatori, i produttori locali o gli assessori al turismo, la nostra Melba nel paese delle meraviglie ha conservato il dono di trasformare in salotto buono tutto ciò che tocca. Quanto sia effettivamente segreta questa Italia segreta, non sapremmo dirlo. Certo, Chatwin è un altra cosa. Ma perfino il buon vecchio Sereno variabile al confronto mostra un certo spirito di avventura. Perché l Italia di Melba è come il suo sorriso; sereno sì, ma anche rigorosamente invariabile.

21 Giovedì 25 febbraio 2010 pagina 21 SECONDO TEMPO MONDO LA REPLICA: LIBERTÀ A RISCHIO Pr ivacy, G o og l e c o n d a n n at o questa sentenza Google non lascerà l Italia. Dopo La rassicurazione che arriva da Google rende l idea del vulnus che si è aperto dopo la sentenza del Tribunale di Milano arrivata ieri che ha condannato tre dirigenti Google per violazione della privacy. Secondo la sentenza, i manager non hanno impedito che venissero pubblicate su Google Video le immagini di un minore disabile vessato dai suoi compagni di classe. La decisione del tribunale ha scatenato commenti allarmati dalla blogsfera e dalla stampa, sia in Italia sia negli Usa: A rch i- viamo la sentenza nel lungo elenco delle arretratezze culturali di questo paese di fronte alle nuove tecnolog ie scrive il seguitissimo blogger Massimo Mantellini. Sono accuse ridicole scrive invece TechCrunch, bibbia della websfera Usa spieghiamo al giudice italiano Oscar Magi cos è YouTube. Si apre intanto anche un caso diplomatico: Siamo negativamente colpiti ha scritto in una nota l a m b a- sciatore americano a Roma, David Thorne dalla decisione odierna. Non siamo d accordo sul fatto che la responsabilità preventiva dei contenuti caricati dagli utenti ricada sugli Internet service provider. L a m b a- sciatore ricorda anche la recente presa di posizione del segretario di Stato: Lo scorso 21 gennaio Hillary Clinton ha affermato con chiarezza che Internet libero è un diritto umano inalienabile spiega Thorne t u t- WEB di Federico Mello tavia, eventuale materiale offensivo non deve diventare una scusa per violare questo diritto fondamentale. I fatti sono i seguenti. Nel settembre 2006 dei ragazzi di una scuola di Torino umiliano con degli atti di bullismo un loro compagno disabile, riprendono le loro violenze con un telefonino e pubblicano tutto su Google Video. La vittima ha dei problemi di autismo (anche se per la stampa diventa un ragazzo Down ) e le immagini turbano molti navigatori. Appena diventa di pubblico dominio, il video viene rimosso, ma intanto si scatena una polemica feroce sul bullismo dei giovani nelle scuole. I genitori della vittima si costituiscono parte civile contro gli autori delle violenze: a individuarli è stato lo stesso motore di ricerca. I colpevoli tutti minorenni vengono presto condannati e obbligati a prestare servizi sociali proprio in una comunità di disabili. La questione sembrerebbe chiusa, ma non è così. Perché intanto l a s s o c i a- zione di Milano Vivi Down, che era stata anche citata da uno degli aggressori nel video incriminato (un ragazzo faceva finta di chiamarla al telefono) si costituisce parte civile contro Google (in particolare contro Google Italia, che è solo la sede commerciale di Big G nel nostro paese); il comune di Milano si accoda per la cau- Il legale del disabile picchiato: La causa per il video pubblicato è strumentale sa di diffamazione ma non su quella di violazione della privacy. Google, secondo Vivi Down, doveva vigilare sui contenuti pubblicati e ha quindi violato la privacy della vittima e commesso il reato di diffamazione. Ma i genitori del ragazzo non seguono Vivi Down. La posizione della famiglia è stata confermata dal legale solo qualche giorno fa, il 18 febbraio scorso: Costituir si parte civile la dichiarazione dell avvocato Massimo Malerba non corrisponde a effettiva tutela. Tutta questa vicenda è stata strumentalizzata per fini che nulla hanno a che vedere con la persona offesa. Il ragazzo si sente umiliato dai titoli e Un fo t og ra m m a del video i n c r i m i n at o dalle immagini che spesso vengono diffusi sulla sentenza legale in corso. Ieri, la condanna. Oscar Magi, giudice monocratico della quarta sezione penale del Tribunale di Milano, ha condannato a sei mesi di reclusione (pena sospesa) i tre dirigenti Google Dadiv Carl Drummond, George De Los Reyes e Peter Fleischer per violazione della privacy; assolti, gli stessi, per l accusa di diffamazione. La reazione di Google è stata pubblicata sul blog ufficiale: Ci troviamo di fronte a un attacco ai principi fondamentali di libertà sui quali è stato costruito Internet. Google ribadisce che la legge europea (la direttiva sul commercio elettronico) ha messo i fornitori dei servizi al riparo dalla responsabilità dei contenuti che veicolano a condizione che rimuovano i contenuti illeciti non appena informati della loro esistenza. Secondo il motore di ricerca il meccanismo di segnalazione e rimozione contribuisce a far fiorire la creatività e la libertà di espressione in Rete proteggendo al contempo la privacy di ognuno. Tutto il mondo della Rete è in allarme. Se, come scritto nella sentenza di Milano, Google deve vigilare sui contenuti che vengono pubblicati sulle sue piattaforme, a chi spetta il compito di decidere cosa pubblicare e cosa no? Come possono essere sicuri i cittadini che i fornitori di servizi resistano alle pressioni di governi e poteri forti che vogliono impedire la pubblicazione di certi contenuti? Va considerato anche, fanno notare da Google, è LE REAZIONI DELLA POLITICA L OPPOSIZIONE: PERICOLOSO PRECEDENTE Sono numerosi i commenti politici sulla vicenda Google, con la maggioranza che applaude alla sentenza milanese, e l opposizione che parla di pericoloso precedente. Secondo Paolo Gentiloni, del Pd, ll principio della responsabilità dei motori di ricerca o dei social network per i contenuti messi in Rete dagli utenti è un precedente unico e allarmante mentre Giuseppe Fioroni, Pd, ministro dell Istruzione quando scoppiò il caso, dice proprio grazie a quel video: Fu possibile risalire ai responsabili e la scuola poi adottò provvedimenti. Esulta invece Maurizio Gasparri, Pdl: E una sentenza esemplare - dichiara - ci auguriamo che non si sottovaluti più l importanza della vigilanza dei contenuti immessi in Rete. Dello stesso avviso Barbara Saltamartini, responsabile delle Pari opportunità del Pd: Con una sentenza giusta e di grande sensibilità il Tribunale di Milano ha finalmente sancito che Internet non può essere una terra di nessuno. Interviene anche il Garante della Privacy Francesco Pizzetti: E certo - recita la sua nota - che questa pronuncia pone all attenzione di tutti la necessità di individuare con urgenza regole condivise, che consentano di salvaguardare la libertà della Rete, e di tutelare la dignità e la riservatezza delle persone. che le regole del motore di ricerca (ma anche di You- Tube, Facebook, Twitter e di tutti i fornitori di servizi) sono internazionali e valgono in tutto il mondo: la neutralità di chi fornisce servizi e connessioni è cruciale per la libertà sotto gli Stati dittatoriali; e garanzia del diritto di libertà di espressione nelle democrazie. Sul Web, intanto, impazza l imbarazzo dei navigatori italiani per la brutta figura a livello internazionale. Nel Scoppia anche un caso diplomatico L ambasciatore americano: Non siamo d accordo nostro paese già a dicembre, dopo l aggressione di Piazza Duomo al premier, la politica si scatenò contro Internet. Inoltre sono in corso di approvazione sia il Decreto Romani che la legge sulle intercettazioni: entrambi i provvedimenti contengono norme che limitano la libertà su Internet. Quando si parla di Internet l Italia sembra abitata solo da trogloditi scrive un utente su un forum. Rabbia degli utenti, anche per la chiamata in correità di Google Italia, che appare paradossale: E come condannare Gutenberg per la pubblicazione del Mein kampf scrive un utente su un gruppo Facebook. l a n t e fat t o$ è ANTEFATTO SU FA C E B O O K Commenti allo status Corruzione a tutto spiano ma Berlusconi vuole entro marzo legittimo impedimento e stop alle i n t e rc e t t a z i o n i L arroganza di questi politici al governo ci fa capire che sono consci del loro potere e che difficilmente riusciremo a levarglielo. Definirsi italiano per le persone oneste è diventato un insulto... (Bucket Head) Questo perché loro dovrebbero combattere la corruzione... (Francesca) Per questo andiamo in piazza il 27 febbraio, alle 14:30 in piazza del popolo a Roma!!!!! BASTA! La legge è uguale per tutti!!!!! Chi non ci sarà sarà complice di Berlusconi! (Giuseppe) Questo la dice lunga. Se gli Italiani ancora non avessero c ap i t o... (Anna Maria) Il problema è che non c'è opposizione. Quando potevano salvare la democrazia hanno scelto di salvare l'acefalo. (Massimo) Ma chi l'ha votato? Basta dare la colpa all'opposizione, sicuramente c'entra ma la colpa maggiore ce l'hanno i cittadini italiani. (B.) Fermo restando che l opposizione è debole, cosa c'entra con intercettazioni e legittimo impedimento? (Patrick) Che altro deve fare Berlusconi. Uscite dal sonno della ragione che genera mostri (Anna) Dunque: stop alle intercettazioni; che vuole dire? B. vuole impedire che i magistrati possano legalmente sputtanare gentaccia come bertolaido e gli altri ladroni. (Stefano) Io non ho ancora capito cosa ha fatto Berlusconi per l'italia dal '94 ad oggi... ma nessuno se lo chiede? Parla lui di punire i corruttori? Che farà, si consegnerà ai Carabinieri? (Corrado) Domani c'è la sentenza della Cassazione sul processo Mills: il Berlusca non dorma tranquillo!!! (Paolo) L opposizione non esiste! Non c'è destra senza sinistra, si sostengono a vicenda, quello che viene discusso in superficie è solo per distrarre dagli accordi sotto banco che vengono fatti dalla casta politica. (Christian) B. ha evidentemente una gran paura di essere rovesciato dalla questione morale! (Antonio) Un buon motivo per essere tantissimo sabato in Piazza del Popolo!!! (Diana)

22 pagina 22 Giovedì 25 febbraio 2010 SECONDO TEMPO PIAZZA GRANDE Il conduttore di Annozero Michele Santoro Talk-show über alles di Furio Colombo di Paolo Flores d A rc a i s Michele Santoro ha totalmente ragione. Poiché mi sono permesso una critica e un suggerimento alla sua ge s t i o n e degli ospiti di A n- n o ze ro, dove alcuni invitati tolgono ad altri il diritto alla parola con interruzioni ininterrotte, insulti ululanti e sovrapposizione di voce, Michele Santoro ha decretato che sono un membro perfetto dell Agcom (non ho idea di cosa sia, ma è certamente una cosa brutta) e un apologeta del Berlusconi-pensiero sul pollaio. Ben mi sta. Ho commesso il delitto di lesa Maestà catodica (ormai anzi al plasma), ho dimenticato che un conduttore di programma televisivo è come lo zar autocrate di tutte le Russie, solo lui conosce cosa sia il bene del suo popolo, e chi si azzarda a qualcosa che ecceda l umile supplica è ipso facto un malvagio (in questo caso un apologeta del Berlusco- S a n t o ro è un domatore nato: vuole scontro e sangue ma tocca a lui tenere a bada le belve. Delle eventuali vittime (la reputazione di Travaglio) gli importa poco Santoro, tante volte giustamente difeso in nome della libertà del suo lavoro e del suo programma, pensa che questa difesa sia una dichiarazione di sacralità, una sorta d i n ch i n o c o l l e t t i vo. Questa persuasione divide il mondo (o almeno la sua audience) in credenti e miscredenti. I miscredenti gli sono antipatici anche se hanno fatto la fortuna di A n n o ze ro. Per esempio Marco Travaglio, a cui Santoro sembra dedicare la classica frase delle aziende di Confindustria al bravo manager improvvisamente licenziato: Mio caro, nessuno è indispensabile. È una frase da Luiss nei giorni peggiori, ma a Santoro piace. E infatti nella sua lettera un po p a- dronale così si rivolge i m- prudentemente a Travaglio, la persona che gli spettatori di A n n o ze ro, il giovedì sera aspettano di più. In questa lettera però il condottiero di A n n o ze ro non può perdonare la mancanza di adorazione neppure a chi, come Paolo Flores d Arcais, ha riempito piazze e numeri di M i c ro- Mega in difesa di Santoro e della sua televisione. E a me dedica la frase che segue e che un po sfida il buon senso, un po la comune conoscenza dei fatti, un po il pubblico stesso di A n n o ze ro : Un apologeta del Berlusconi-pensiero sul pollaio. Proprio come Furio Colombo e le sue invettive contro i t a l k - s h ow. Noto, con tristezza l uso della parola i nve t- t i va in luogo della parola cr itica, un involontar ia concessione al linguaggio pacato di Bondi. Continua Santoro: D Arcais e Colombo sono convinti che debba regnare l ordine del discorso (scritto) che, ovviamente per loro, non è quello del telegiornale di Minzolini ma quello di Repor t, celebratissimo esempio di trasmissione basata sul principio d i d e n t i- tà e non contraddizione. L argomento è utile per capire. Contrappone chiarezza e contraddittorio, come se si trattasse di una scelta (o l una o l altro) tra incompatibili opposti e illustra i principi a cui Santoro (ma anche gli altri conduttori di talk-show) ispira il suo lavoro che sente come insostituibile e unico. Sulla qualità non c è discussione. Persino Porta a Porta è un programma tecnicamente molto buono. E se si potessero doppiare gli interventi, come nei film americani, si avrebbe un buon programma. Quanto a Ballarò c o l- pisce la felicità giovane e orgogliosa del conduttore Floris per il suo programma. Passeggia nell etere di RaiTre con lo stesso gusto vincitore Lesa Maestà catodica Ma le critiche sono ancora lecite? con cui si porta in giro in città la prima bella ragazza conquistata nella vita, esibita con un silenzioso e infantile vedete? È mia!. Ormai bisogna valutare l i n s i e- me di questi programmi perché l oltraggio di non considerarli la fine del mondo dell informazione politica li ha fortemente legati. Esempio: martedì sera (23 febbraio) Floris a Ballarò ha dato al suo programma una copertina alla copertina del bravissimo comico Crozza. Il protagonista era Roberto Natale (Federazione della stampa) invitato in modo un po p e- rentorio a dire come sarà povera la televisione e il mondo quando Ballarò e i suoi fratelli saranno sospesi per insufficienza di rappresentanza politica. Al suo Ballarò, Roberto Natale se l è cavata bene. Ha suggerito grandi temi importanti per tutti senza invitare i politici. Buona idea, non per far felice la Commissione di Vigilanza, non per antipolitica, ma per salvarsi dalla claustrofobia, unica in occidente, n i - p e n s i e- ro). Non provo neppure a scusarmi, il delitto di lesa Maestà è per definizione e da secoli inescusabile in terra, come inespiabile è in cielo quello contro lo Spirito. Del resto, per una buona confessione, come ci hanno insegnato al catechismo, non basta la contrizione per la colpa commessa, è necessario anche il fermo proposito di non peccare più, e io credo che invece mi capiterà ancora di inciampare nel temerario pensiero che tutte le Maestà, e financo i conduttori televisivi, siano esseri umani fallibili e limitati come noi, polvere che tornerà polvere, e dunque scambiarsi critiche e suggerimenti sia la normalità di una civile esistenza. Perché il problema esiste, anche se Michele Santoro prende cappello al solo menzionarlo: un ospite che impedisce a un altro ospite di argomentare, sovrapponendo la sua voce, le sue interruzioni sguaiate, i suoi insulti bercianti, realizza lavoro di censura che spesso sconfina in un vero e proprio manganello e olio di ricino mediatico. Cose che accadono sempre più spesso, e sempre in una sola direzione, con per sonaggi ormai perfettamente addestrati al ringhiare e ragliare che imbavaglia l opinione altrui e comunque schiaccia sul nascere ogni possibilità di controversia ad armi par i. Suggerire di far qualcosa perché il confronto anche il più aspro avvenga invece sempre per argomentazione razionale e nel rispetto delle modeste verità di fatto (in mancanza del quale rispetto, scriveva Hannah Arendt, il totalitarismo è già in marcia) non mi sembra un bizzarro chiedere la luna, ma l abc della democrazia liberale. E forse anche della buona televisione. Michele Santoro ha il merito di fare dell ottima televisione, con inchieste giornalistiche esemplari. E tanto più il suo lavoro è meritorio in quanto, nel deserto informativo dell Impero berlusconiano, senza Gabanelli, Iacona e Santoro gli italiani che non leggono un quotidiano (nove su dieci) nulla verrebbero a sapere del groviglio di cloache sulle quali poggia lo sbrilluccichio di cartapesta dell Italia raccontata minzolinescamente, groviglio che sta portando rapidamente allo smottamento definitivo del paese. Proprio perché ha saputo innovare e fare scuola sul giornalismo d inchiesta, però, Michele Santoro potrebbe riflettere se non valga la dei talk-show italiani. Floris stava chiedendosi in pubblico e senza imbarazzo che cosa ci riserva il destino se improvvisamente dal Suo, o da altri programmi analoghi, mancassero l o ro. Chi sono loro? Sono gli ospiti, sono sempre gli stessi, chi per intere legislature, chi per lunghi anni, a cavallo fra un governo e l a l t ro. Ed ecco gli ospiti di Floris la sera del 23 febbraio: Bersani (invece di Franceschini), Scaiola (invece di Bondi), Bocchino (invece di Cicchitto), Polito (invece di Adornato), Todini, giovane imprenditrice carina (invece di Guidi, giovane imprenditrice carina, invece di Marcegaglia che non può esserci sempre). Fate presto a immaginare i nomi di riserva, non più di dieci in uno stretto elenco senza eccezioni. Dai rispettivi elenchi nessuno pena inventare e sperimentare inedite modalità di ge s t i o n e degli ospiti, che realizzino davvero e per tutti il diritto all ar gomentazione. E che magari avrebbero il plauso di milioni di sgarra mai. Floris si pone come fine massimo l accostare le due parti e indurle a fare insieme. Vespa punta con accortezza al trionfo del regime. Santoro è un domatore nato: vuole scontro e sangue ma tocca a lui tenere a bada le belve. Delle eventuali vittime (la reputazione di Travaglio) gli importa poco. Ma le sue belve sono sempre le stesse, come gli ospiti del salotto di Vespa, una short list che fa ruotare sempre le stesse persone fidate, dieci politici su mille in servizio, e tutto il resto del mondo escluso. Infatti i conduttori, per sopravvivere, scelgono i politici assieme ai politici. E i politici scelgono sempre se stessi. Sicuro che non abbia ragione Roberto Natale quando dice: Grandi temi, niente politici, come nei talk-show nel resto mondo? Anche i conduttori televisivi sono esseri umani fallibili e limitati come noi, polvere che tornerà polvere E dunque scambiarsi suggerimenti è la normalità di una civile esistenza cittadini telespettatori. E che in un vicino domani potrebbero a loro volta essere considerate esemplari. Michele Santoro non accresce invece i suoi già cospicui meriti o la sua autorevolezza, se reagisce alle critiche e ai suggerimenti con l a l b a- gia e gli anatemi di un Bruno Vespa qualsiasi. p.s. Michele Santoro ha iniziato la sua risposta a Marco Travaglio scrivendo che siamo diversi e con diverse opinioni su molte cose: legalità, moralità, libertà e televisione. Trascuro la televisione, metto tra parentesi le libertà e la moralità, sul cui significato esistono discussioni che riempiono biblioteche, ma la legalità? Incuriosisce davvero in cosa possa consistere tale differenza, visto che la opinione di Marco in proposito è semplicemente e limpidamente quella standard di quanti si riconoscono nei valori della Costituzione repubblicana. E davvero e solo una curiosità, sinceramente e senza secondi fini. nordisti di Gianni Barbacetto É LISTE IMPUNITE L iste pulite? A guardare sui muri di Milano le facce, le faccine, le faccione dei candidati alle prossime elezioni Regionali, viene la tristezza. Che Lombroso avesse ragione? Certi volti lugubri e rapaci smentiscono con lo sguardo i loro stessi slogan. Poi ci sono ragazzotte di bella presenza, simil-manager di fascia bassa, sportivoni contenti, travet rassicuranti... A incrociare le facce con la cronaca, i guai aumentano. Perché si scoprono due cose, una più terribile dell altra. La prima: quanto la politica sia permeabile alla corruzione. La seconda: quanto la mafia sia pronta ad approfittare di quella permeabilità. Le tangenti, nella ex capitale morale, scavano canali che vanno a inquinare la politica. Ma quegli stessi canali, una volta scavati, sono poi pronti a ricevere acqua sporca anche da quegli imprenditori particolari che sono gli uomini della N d ra n g h e t a. Lo sta dimostrando ciò che emerge a Trezzano sul Naviglio. Ci sono imprenditori (Alfredo Iorio, Andrea Madaffari) che con la loro società Kreiamo lavoravano per conto dei calabresi della Ndrangheta, i Barbaro-Papalia di Buccinasco. Per fare affari e ottenere appalti, dispensavano tangenti a funzionari comunali e politici (del resto, lo stesso Iorio è figlio d arte: suo padre era Achille Iorio, ex consigliere comunale di Forza Italia). Tra i politici coinvolti, Michele Iannuzzi, consigliere comunale Pdl. E Tiziano Butturini, ex sindaco Pd di Trezzano, oggi presidente di società pubbliche che si occupano di gestione dell acqua, nonché marito di Liana Scundi, attuale sindaco di Trezzano (a proposito: ma com è possibile che le poltrone di sindaco nel Pd lombardo siano un affare di famiglia?). A dar retta alle chiacchiere al telefono degli imprenditori intercettati, il gruppo affaristico-mafioso si aspettava aiuti concreti anche da Stefano Maullu. Ma allora quello lì, quello Stefano Maullu, la forza del fare che sorride felice dai suoi manifesti elettorali, è lo stesso Stefano Maullu assessore regionale alla sicurezza e protezione civile, pressato dalla banda di Trezzano? Che sorprese. Un altro assessore regionale, Massimo Buscemi, partecipava agli incontri della Lida, una fondazione sull acqua presieduta da Tiziano Butturini, ora in carcere per corruzione. Un terzo assessore regionale, sempre del Pdl, Massimo Ponzoni, è stato ricandidato malgrado i dubbi di qualcuno all interno del suo stesso partito. Buscemi e Ponzoni erano in affari immobiliari con Rosanna Gariboldi, la moglie di Giancarlo Abelli, la quale ha appena patteggiato una condanna a due anni di carcere per lo scandalo bonifiche. Come premio, ora Abelli, il marito, già deputato Pdl, vuole un posto da assessore in Lombardia. Liste pulite? Certo, le responsabilità penali sono tutte da accertare. Ma visto che ormai in Lombardia la corruzione impazza e i gradi di separazione tra politica e mafia non sono più di due o tre, non sarebbe il caso di stare almeno più attenti, di elevare qualche barriera tra la politica e gli affari, di togliere dalle liste coloro che hanno qualche amicizia pericolosa di troppo? Se poi la politica non se la sente di fare scelte così tremendamente rivoluzionarie, almeno la smetta, per favore, di dire che a Milano la mafia non esiste.

23 Giovedì 25 febbraio 2010 pagina 23 SECONDO TEMPO MAIL La corruzione non è una cosa seria Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, a chi gli ha chiesto un commento sull allarme corruzione rilanciato l altra mattina da Luca Cordero di Montezemolo, ha risposto: Io mi occupo di cose serie. E esattamente sulla stessa linea del suo Cavaliere, che ha definito birbantelli i corrotti. Entrambi sono coerenti e usano giuste parole corrispondenti pienamente alla loro mentalità. I corrotti sono birbantelli non perché corrotti, ma perché poco furbi, perché si sono fatti beccare con le dita sporche di gelatina, pardon, volevo dire di marmellata. Una delle cose più serie di cui si è occupato il ministro Sacconi, è stato il caso di Eluana Englaro: se fosse stato per lui oggi il corpo della povera donna non avrebbe ancora trovato pace. Elisa Merlo Nuove ingiustizie per gli operai della Thyssen Quello della ThyssenKrupp nei confronti della trentina di operai ancora in forze nello stabilimento di Torino è uno sporco e ignobile ricatto perché, in cambio di ammortizzatori sociali per altri 8 mesi, i tedeschi chiedono di fatto ai dipendenti di rinunciare a costituirsi parte civile nel processo per la mattanza del Propongono in sostanza a queste persone un vergognoso baratto, ovvero di monetizzare il dolore ed il ricordo, la memoria, per i 7 colleghi uccisi sul lavoro dalla mancanza di scrupoli di rispetto per la vita altrui. La notizia non merita altri commenti, spero solo che la cosiddetta società civile non lasci soli questi lavoratori ( e le loro famiglie) nella drammatica e difficile scelta tra il sopravvivere con dignità per altri 8 mesi con il misero assegno della cassa integrazione in deroga o il vivere per sempre nel rimorso per aver accettato qualche migliaio di euro sporco del sangue dei colleghi. Non è una scelta possibile e noi non dobbiamo tollerarla. Claudio Gandolfi LA VIGNETTA Un giorno da somaro Durante la trasmissione di Radio Due, un giorno da pecora, il candidato alla presidenza della regione Piemonte, l o n o revo l e Cota, della Lega nord, ha manifestato tutta la sua sapienza in geografia, confondendo i punti cardinali, ignorando i confini della sua regione ed altre perle davvero esilaranti. Invece che un giorno da pecora: un quarto d ora da somaro! Luca Magherini L asilo comunale di Goito Ci sono molte cose che danno il voltastomaco nell Italietta corrotta, razzista e disgraziata nella quale son costretta a vivere. Ma quello che mi dà il voltastomaco più di tutto è la cattiveria e l emarginazione dei bambini, unita al razzismo, e alla discriminazione religiosa. Mi riferisco ovviamente allo scandalo dell asilo comunale (e sottolineo comunale, quindi pubblico!) di Goito, che secondo il nuovo regolamento ammetterà soltanto bambini provenienti da famiglie che accettano l ispirazione cristiana della vita. Manco fosse un asilo privato pari- IL FATTO di ieri 25 Febbraio 1933 In un famoso discorso del febbraio 33, Goebbels l aveva solennemente annunciato con la radio, grande ottavo potere, abbiamo distrutto lo spirito di ribellione. La radio sarà per il Ventesimo secolo quello che la stampa è stata per il diciannovesimo. E così, in un mix di emulazione e competizione con la Germania nazista, Mussolini decise di fare del medium radiofonico un potente amplificatore istituzionale. Consapevole degli alti tassi di analfabetismo degli italiani e della loro scarsa propensione alla lettura, il regime sterzò verso la propaganda via etere, dando il via ai discorsi in diretta del Duce e a roboanti radiogiornali celebrativi del verbo fascista. Una vera rivoluzione mediatica con palinsesti mirati, per agricoltori, massaie, giovani balilla, patiti di calcio e ciclismo, fan di canzonette. Senza contare la più celebre rubrica degli anni 30, Cronache di regime, approfondimento serale ad alta audience, affidato all opinionista Forges Davanzati, abilissimo, col suo tono pacato e colloquiale, nel manipolare l opinione pubblica, descrivendo un Italia laboriosa, pacifica e entusiasta del benefico operato del governo. La televisione non c era ancora. Conduttori in malafede, sì. Giovanna Gabrielli Ab bonamenti Queste sono le forme di abbonamento previste per il Fatto Quotidiano. Il giornale sarà in edicola 6 numeri alla settimana (da martedì alla domenica). Abbonamento postale sostenitore (Italia) Prezzo 400,00 - annuale Abbonamento postale base (Italia) Prezzo290,00 - annuale E' possibile pagare l'abbonamento annuale postale ordinario anche con soluzione rateale: 1ª rata alla sottoscrizione, 2ª rata entro il quinto mese. La quota sostenitore va pagata invece in unica soluzione. Abbonamento postale semestrale (Italia) Prezzo170,00 Modalità Coupon * Prezzo 320,00 - annuale Prezzo 180,00 - semestrale Abbonamento PDF annuale P re z z o 1 3 0, 0 0 Per prenotare il tuo abbonamento, compila il modulo sul sito w w w. a n t e f a t t o. i t. B OX L abb o n at o del giorno ENZO AVANTAGGIATO Ciao, sono un 50enne che vive da ormai 10 anni ad Alessandria con una splendida compagna. Da circa 16 anni combatto a fasi alterne con un tumore che evidentemente mi trova simpatico e si è affezionato a me; ebbene aspetto veramente con fanciullesca frenesia l arrivo del vostro quotidiano perché, mi sento più vivo e più speranzoso se un piccolo pezzo di democrazia esiste ancora. Raccontati e manda una foto a: a bb o n a t o d e l g i o r n i l f a t t o q u o t i d i a n o. i t ficato, retto da suore! Dunque esclusione di bimbi ebrei, islamici, indiani, e suppongo logicamente anche di tutti quei bimbi italiani che hanno genitori buddisti, atei, liberi pensatori, divorziati, separati. Bene, benissimo, avanti così. A quando le stelle gialle, i triangoli rosa, e altre amenità di hitleriana memoria?! E poi, semplicemente, quel regolamento scolastico non può neppure entrare in vigore, in quanto contrasta con l ar ticolo 3 della nostra Costituzione (oltre che cozzare contro ogni senso di umanità, solidarietà e buonsenso). Questo bel regolamento l ha approvato il consiglio comunale, con sindaco Udc, appoggiato da Lega e Pdl! Delle due, l una: o non conoscono la Costituzione (pecca grave, per degli amministratori pubblici...!), oppure hanno già ben chiaro in mente come vorrebbero cambiarla, e cosa vorrebbero fare dell'italia: una repubblica fondata sulla purezza Modalità di pagamento Bonifico bancario intestato a: Editoriale Il Fatto S.p.A., BCC Banca di Credito Cooperativo Ag. 105 Via Sardegna Roma Iban IT 94J Versamento su conto corrente postale: intestato a Editoriale Il Fatto S.p.A. - Via Orazio n 10, Roma Dopo aver fatto il versamento inviare un fax al numero , con ricevuta 7 Furio Colombo Caro Furio Colombo, ho appena visto una breve intervista con Enrico Letta sul Tg3 della ore 19 (il 21 febbraio). La domanda della giornalista era: Ma che cosa pensa di fare il Pd sulla probabile legge contro le i n t e rc e t t a z i o n i?. Letta ha risposto: Gli italiani non stanno pensando alle intercettazioni. Hanno ben altri pensieri come la scuola, come il lavoro, come la casa. Insomma non ha risposto. E la giornalista non ha insistito. Allora io faccio a lei la stessa domanda. Alice RISPONDERÒ con un giudizio sul giornalismo italiano che mi sono sentito offrire da colleghi della stampa estera. I media italiani sono fair ma non sono corretti. Fa i r è, nel campo delle informazioni, un elogio. Vuol dire che, in genere non si nasconde nulla, che se c è una voce, c è anche l altra, che non ci sono importanti mutilazioni e apparenti squilibri. Tutto ciò si riferiva all Italia prima di Minzolini e del Tg1 ridotto a manifestino elettorale anche quando non ci sono elezioni. Ma è importante la seconda osservazione della stampa estera (parlo dei corrispondenti di paesi liberi e confrontabili dal punto di vista degli standard di vita). Informazione non corretta vuol dire le razziale e magari sui roghi di tutti i non-cristiani!!... Una volta di più, sono felice di non avere certe idee, e di sentirmi semplicemente un'appartenente alla Razza Umana, senza altre etichette. L'unica resistenza che posso fare contro questa, e contro tutte le altre ingiustizie che ci piovono addosso tutti i giorni, è comportarmi diversamente, e tenere sveglia la mia coscienza, l'anima, il cuore, e resistere, resistere aggrappata alla mia Costituzione, fino a che non finirà tutta questa m***a che ci circonda. Anche Hitler era forte e sembrava inarrestabile, e poi finì come sappiamo... ecco l'unica speranza! Carlotta Andreotti La Lega e il futuro del Veneto Io sono veneto doc e parlo il dialetto indigeno. Ma non sono cristiano, ne di alcuna altra religione. Mi vedrò negato il diritto di mandare i figli alle scuole pubbliche? Ma stiamo impazzendo in questo paese? La scuola pubblica è pubblica! La pago anche io con le mie tasse ed è un diritto sancito dalla costituzione italiana. La Lega vuole portare questo paese verso una delirante teocrazia, è ora che la gente capisca il dramma e li fermi prima che sia troppo tardi. Troppo tardi anche per noi italiani. Tiziano Gomiero Sangue infetto Ho scoperto di aver contratto il virus del Hcv. Ho sempre fatto uso, sin dalla nascita, di cure salvavita (emoderivati). Cure che però, a seguito di negligenze e di pagamento, nome cognome, indirizzo, telefono e tipo di abbonamento scelto. Pagamento direttamente online con carta di credito e PayPal. Per qualsiasi altra informazione in merito può rivolgersi all'ufficio abbonati al numero o all'indirizzo mail a bb o n a m e n t i l f a t t o q u o t i d i a n o. i t * attenzione accertarsi prima che la zona sia raggiunta dalla distribuzione de Il Fatto Quotidiano A DOMANDA RISPONDO LA SECONDA DOMANDA seguenti cose: 1) Nello stesso Tg parlano Quagliariello e Finocchiaro, tempi uguali, l argomento il più delle volte è lo stesso ma il giornalista si astiene dal fare qualsiasi collegamento. Ognuno risponde come vuole e parla nel vuoto. O parla d altro, sia pure per un tempo uguale. 2) Il giornalista si è privato del diritto-dovere di verifica. Qualunque inesattezza o deliberata alterazione, anche clamorosa, dei fatti (tipo non eravamo noi al governo, quando chi dice la frase lo era) non è mai intercettata. C è un bilanciato ( fa i r ) spazio per le due parti, ma il pubblico non è protetto. E una fai da te della verifica, che in genere scredita politici e media e disorienta il lettore o ascoltatore. 3) Il giornalista non farà mai la seconda domanda nei tre tipici modi della stampa libera: cioè? Per far ripetere, capire o spiegare ciò che suona evasivo, allusivo, misterioso e contraddittorio. Lasciar passare ciò che è palesemente non vero (tipo: Noi abbiamo risanato l economia e ora c è la ripresa ). Non dire mai: grazie, onorevole, ma non ha risposto. La domanda era: che cosa farete voi, Pd, sulle intercettazioni? E ciò che doveva essere detto, e non è stato detto, a Enrico Letta. Peccato, perché è urgente sapere. Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano Roma, via Orazio n. 10 l e t t e i l f a t t o q u o t i d i a n o. i t atti colposi da parte di alcuni funzionari del ministero della Salute, hanno portato dal 1985 al morti a causa di trasfusioni da sangue infetto. Nel 2000 La Procura di Trento ha aperto un inchiesta portando alla luce lo scandalo. Tali negligenze sono state riconosciute dal ministero della Salute, infatti, nei numerosi processi che si sono succeduti, esso si è costituito parte civile contro quei suoi stessi funzionari ; invocando così l imputazione di epidemia colposa e dolosa per le quali è prevista una prescrizione a anni. Dopo anni di cause la legge 222 del dicembre 2007, ha stabilito la possibilità di effettuare transazioni con le persone in causa contro il ministero della Salute in analogia e coerenza (stessi requisiti e uguali importi), con le precedenti transazioni che furono stipulate già nel 2003 (a favore di circa emofilici). Il parlamento da allora ha assicurato la necessaria copertura finanziaria fino a estinzione dei contenziosi. A oggi 2010 il ministero della Salute non ha ancora dato seguito a tale legge e ha paventato il ricorso a ingiuste discriminazioni tra danneggiati, basate su una prescrizione a cinque anni che contraddice le sue stesse richieste nei processi in cui si è dichiarato precedentemente parte civile. Voglio segnalare che la stessa corte di Strasburgo ha richiesto al governo italiano di procedere urgentemente a definire e liquidare le persone colpite dalla strage dei trattamenti infetti; nello specifico sangue ed emoderivati. Il governo non deve giustificare la lentezza delle procedure usando come alibi la mancanza di risorse economiche e la giustizia deve accelerare i procedimenti. Oggi, noi infettati non ancora risarciti, chiediamo al governo di intervenire in tempi brevissimi. Oscar IL FATTO QUOTIDIANO via Orazio n Roma l e t t e i l f a t t o q u o t i d i a n o. i t Direttore responsabile Antonio Padellaro Caporedattore Nuccio Ciconte e Vitantonio Lopez Progetto grafico Paolo Residori Redazione Roma, Via Orazio n 10 tel , fax segreteria@ilfattoquotidiano.it sito: Editoriale il Fatto S.p.A. Sede legale: Roma, Via Orazio n 10 Presidente e Amministratore delegato Giorgio Poidomani Consiglio di Amministrazione Luca D Aprile, Lorenzo Fazio, Cinzia Monteverdi, Antonio Padellaro Centri stampa: Litosud, Roma, via Carlo Pesenti n 130, Milano, Pessano con Bornago, via Aldo Moro n 4; Centro Stampa Unione Sarda S. p. A., Elmas (Ca), via Omodeo; Società Tipografica Siciliana S. p. A., Catania, strada 5ª n 35 Concessionaria per la pubblicità per l Italia e per l'estero: Poster Pubblicità & Pubbliche Relazioni S.r.l., Sede legale e Direzione commerciale: Via Angelo Bargoni n 8, Roma tel , fax , poster@poster-pr.it Distribuzione Italia:m-dis Distribuzione Media S.p.A., Sede: Via Cazzaniga n 1, Milano tel , fax , info@m-dis.it Resp.le del trattamento dei dati (d. Les. 196/2003): Antonio Padellaro Chiusura in redazione ore Iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione al numero 18599

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