D.M. 16/2/2007 e s.m.i.: reazione al fuoco e classificazione di prodotti ed elementi costruttivi Gustavo Gherardi
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1 Pag. 1 D.M. 16/2/2007 e s.m.i.: reazione al fuoco e classificazione di prodotti ed elementi costruttivi Gustavo Gherardi
2 PRINCIPI GENERALI DI SICUREZZA ANTINCENDIO Pag. 2 La sicurezza, in generale, e la sicurezza antincendio, in particolare, in una costruzione o attività in cui sono presenti e impegnati persone, come addetti, utenti o visitatori, può essere ottenuta per quanto possibile se si raggiunge il giusto punto di equilibrio fra tre fattori fondamentali: PROGETTO Fase nella quale vengono esplicitate le corrette previsioni esecutive, nel corso della quale sono contemplate e verificate, in linea teorica e fatti salvi tuttigli altri fattori incidenti nell ambito della costruzione, tutte le misure di sicurezza antincendio, passive, attive e gestionali. ESECUZIONE Fase della realizzazione della costruzione e di tutti i manufatti necessari al suo corretto funzionamento, nonché della messa a punto dei sistemi gestionali finalizzati al controllo dello svolgimento dell attività ai fini di garantire la sicurezza delle persone al suo interno, oltreché nel contesto ambientale circostante.
3 PRINCIPI GENERALI DI SICUREZZA ANTINCENDIO Pag. 3 GESTIONE Fase operativa strettamente connessa allo svolgimento dell attività a cui è destinato il fabbricato, finalizzata al controllo: di tutte le fasi operative che possono presentare rischi a vario titolo della funzionalità ed integrità di tutti gli elementi costruttivi,i manufatti ed impianti che hanno rilevanza ai fini della sicurezza antincendio (strutture, delimitazioni, canalizzazioni resistenti al fuoco, porte e serrande tagliafuoco, evacuatori di fumo) dell efficienza di tutti i mezzi di segnalazione, allarme ed estinzione degli incendi (fissi e mobili) della funzionalità delle vie di fuga, dei luoghi sicuri e dei punti di raccolta della preparazione e addestramento del personale addetto alla sicurezza ed al primo intervento delle corrette informazioni da fornire agli utenti o visitatori e personale sul comportamento da adottare in caso di emergenza sull aggiornamento dei piani di gestione dell emergenza, evacuazione e di primo intervento in caso di modifiche strutturali e/o funzionali del fabbricato e/o dell attività.
4 PRINCIPI GENERALI DI SICUREZZA ANTINCENDIO Pag. 4 PROGETTO ESECUZIONE GESTIONE
5 Pag. 5 DEFINIZIONI NORMATIVE DI RIFERIMENTO D.M. INTERNI 30 novembre 1983 «Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi». MATERIALE (punto 1.9) Il componente o i componenti variamente associati che può o possono partecipare alla combustione in dipendenza della propria natura chimica e delle effettive condizioni di messa in opera per la sua utilizzazione. REAZIONE AL FUOCO (punto 1.10) Grado di partecipazione di un materiale combustibile al fuoco al quale è sottoposto. In relazione a ciò i materiali sono assegnati (Circ. N. 12 del 17/05/1980 del Ministero degli Interni) alle Classi 0, 1, 2, 3, 4, 5 con l aumentare della loro partecipazione alla combustione; quelli di classe 0 non sono combustibili.
6 DEFINIZIONI NORMATIVE DI RIFERIMENTO Pag. 6 RESISTENZA AL FUOCO (punto 1.11) Attitudine di un elemento da costruzione (componente o struttura) a conservare, secondo un programma termico prestabilito e per un tempo determinato, in tutto o in parte, la stabilità «R», la tenuta «E» e l isolamento termico «I», così definiti: stabilità (R): attitudine di un elemento da costruzione a conservare la resistenza meccanica sotto l azione del fuoco; tenuta (E): attitudine di un elemento da costruzione a non lasciar passare né produrre se sottoposto all azione del fuoco su un lato fiamme, vapori o gas caldi sul lato non esposto; isolamento termico (I): attitudine di un elemento da costruzione a ridurre, entro un dato limite, la trasmissione del calore. con il simbolo REI si identifica un elemento costruttivo che deve conservare, per un tempo determinato, la stabilità, la tenuta e l isolamento termico; con il simbolo RE si identifica un elemento costruttivo che deve conservare, per un tempo determinato, la stabilità e la tenuta; con il simbolo R si identifica un elemento costruttivo che deve conservare, per un tempo determinato, la stabilità. In relazione ai requisiti dimostrati gli elementi strutturali vengono classificati da un numero che esprime i minuti primi. Per la classificazione di elementi non portanti, il criterio «R» è automaticamente soddisfatto qualora siano soddisfatti i criteri «E»e«I».
7 DEFINIZIONI DALLE NORMATIVE DI RIFERIMENTO Pag. 7 D.M. INTERNI 16 febbraio 2007 «Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione». ALLEGATO A Tabella SIMBOLI Fra l altro, oltre le tre categorie «R», «E»e«I», il decreto introduce altre due categorie significative ai fini della reazione al fuoco, che non sono ancora state recepite nel nostro ordinamento, quali: W: irraggiamento; M: azione meccanica.
8 PRESCRIZIONI ADOTTATE NELLA NORMATIVA ITALIANA Pag. 8 D.M. INTERNI 19 agosto 1996 (Aggiornato con D.M. Interno 6 marzo 2001) «Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l esercizio dei locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo». REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI (requisiti di cui al punto 2.3.2) Le caratteristiche di reazione al fuoco dei materiali devono essere le seguenti: PUNTO a) Negli atri, corridoi, disimpegni, rampe, passaggi in genere e nelle vie di esodo, per un massimo del 50% di superficie totale (pavimento + pareti + soffitti + proiezioni orizzontali delle scale), consentito l impiego dei materiali Classe 1 nelle restanti parti devono essere impiegati materiali Classe 0 b) in tutti gli altri ambienti: per i rivestimenti dei pavimenti sono consentiti materiali Classe 2 in tutti gli altri ambienti: tutti gli altri materiali di rivestimento Classe 1 c) materiali suscettibili di prendere fuoco da entrambe le facce (tendaggi e simili) Classe 1 d) materiali per poltrone e mobili imbottiti Classe 1 IM e) sedili non imbottiti costituiti da materiale combustibile Classe 2
9 PRESCRIZIONI ADOTTATE NELLA NORMATIVA ITALIANA Pag. 9 f) materiali isolanti in vista: con componente isolante esposto direttamente alle fiamme materiali isolanti in vista: con componente isolante non esposto direttamente alle fiamme Classe 0 1, 1 0, 1 1 g) materiali di rivestimento combustibili, ammessi per le varie classi di reazione al fuoco, devono essere messi in opera: in aderenza agli elementi costruttivi riempiendo con materiale incombustibile eventuali intercapedini ferme restando le limitazioni di cui alla precedente lettera a), è consentita l installazione di controsoffitti nonché di materiali di rivestimento e di materiali isolanti in vista, posti in aderenza agli elementi costruttivi, purché: abbiano caratteristiche di reazione al fuoco Classe 1 siano omologati tenendo conto delle condizioni effettive di impiego anche in relazione alle possibili fonti di innesco Classe 1 h) i materiali di cui alle lettere precedenti siano omologati ai sensi del D.M. Interno 26 giugno 1984
10 PRESCRIZIONI ADOTTATE NELLA NORMATIVA ITALIANA Pag. 10 i) qualora siano previsti effettivi accorgimenti migliorativi delle condizioni di sicurezza globali rispetto a quanto previsto dal presente decreto, quali (in alternativa): efficaci sistemi di smaltimento dei fumi asserviti a impianti di rivelazione automatica di incendio; impianti di spegnimento automatico; èconsentito l impiego di materiali in classe di reazione al fuoco Classe 1, 2, 3 in luogo delle classi di cui sopra, Classe 0, 1, 2 con esclusione di: tendaggi, controsoffitti e materiali di rivestimento posti non in aderenza per i quali è ammessa esclusivamente Classe 1 poltrone e mobili imbottiti per i quali è ammessa esclusivamente Classe 1 IM l) consentita la posa in opera, a parete e a soffitto, di rivestimenti lignei opportunamente trattati con prodotti vernicianti omologati, secondo le modalità di cui al D.M. Interno 6 marzo 1992; Classe 1 m) consentito il pavimento ligneo per: la sala e il palcoscenico per gli altri ambienti tale tipo può essere consentito solo se posato stabilmente aderente a strutture non combustibili o rivestite con materiali con classe di reazione al fuoco Classe 0
11 PRESCRIZIONI ADOTTATE NELLA NORMATIVA ITALIANA Pag. 11 n) consentito l impiego del legno per serramenti interni ed esterni o) per i lucernari sono richiesti i seguenti requisiti avere vetri retinati essere costruiti in vetrocemento essere costruiti con materiali combustibili Classe 1 p) i materiali isolanti installati all interno di intercapedini devono essere incombustibili e consentito che siano installati materiali isolanti combustibili all interno di intercapedini: delimitate da strutture realizzate con materiali incombustibili ed aventi resistenza al fuoco REI 30
12 PRECISAZIONI ED ESEMPLIFICAZIONI DI CARATTERE GENERALE A MATERIALI ISOLANTI D.M. INTERNI 26 giugno 1984 «Classificazione di reazione al fuoco e omologazione dei materiali ai fini della prevenzione incendi». 1 DEFINIZIONI MATERIALE ISOLANTE E il manufatto commercializzato come tale individuabile tramite la sua denominazione commerciale. COMPONENTE ISOLANTE Nei materiali isolanti è l elemento, o l insieme di elementi, che hanno come funzione specifica quella di isolare. MATERIALE ISOLANTE IN VISTA Il materiale suscettibile di essere direttamente investito dalla fiamma; il materiale è considerato in vista pure se, una volta posato, viene ricoperto da tappezzeria o da tinteggiatura. MATERIALE ISOLANTE NON IN VISTA Il materiale inserito in una intercapedine integralmente delimitata da strutture di adeguata resistenza al fuoco e, pertanto, non suscettibile, una volta in opera, di essere direttamente investito dalla fiamma; anche il cosiddetto «isolamento a cappotto» è considerato materiale isolante non in vista. Pag. 12
13 PRECISAZIONI ED ESEMPLIFICAZIONI DI CARATTERE GENERALE Pag MODALITA DI CLASSIFICAZIONE Materiali isolanti omogenei: la classificazione al fuoco viene indicata con indice da 0 a 5 Materiali isolanti compositi (due materiali): la classificazione al fuoco viene indicata con doppio indice, a partire dal materiale esposto direttamente al fuoco fino a quello più interno pannello isolante costituito da lamina metallica esterna (faccia esposta al fuoco incombustibile) e poliuretano espanso (in classe 1) è classificato in classe 0 1
14 PRECISAZIONI ED ESEMPLIFICAZIONI DI CARATTERE GENERALE B ISOLAMENTO TERMICO DEI CANALI D ARIA D.M. INTERNI 31 marzo 2003 «Requisiti di reazione al fuoco dei materiali costituenti le condotte di distribuzione e ripresa dell aria degli impianti di condizionamento e ventilazione». Pag MODALITA COSTRUTTIVE Art. 2 Requisiti di reazione al fuoco dei materiali costituenti le condotte In linea di principio devono essere realizzate con materiale in classe 0 di reazione al fuoco. Possono anche essere realizzate con la combinazione di diversi materiali in diversa classe di reazione al fuoco: realizzate con: a) materiali incombustibili (classe 0: metalli, silicati di calcio, ecc..) b) rivestite con materiali isolanti in classe 1 (indipendentemente dalla localizzazione: controsoffitto REI, cavedio compartimentato, ecc.) realizzate con materiali pannelli preisolati a condizione che: a) la componente isolante sia in classe 1 b) il rivestimento sia costituito da un lamierino di spessore mm 0,08
15 PRECISAZIONI ED ESEMPLIFICAZIONI DI CARATTERE GENERALE Pag. 15 realizzate con materiali di classe 0 o 1 in alternativa condotti preisolati di classe 1 0, 1 1, 0 1 solo nel caso di: giunti o pezzi di raccordo aventi lunghezza 5 volte il diametro interno del condotto stesso Negli impianti di estrazione aria (servizi igienici o altri locali) che devono avere una precisa classe di resistenza/reazione al fuoco devono essere evitate condotte esposte al fuoco realizzate in: a) PVC b) polietilene
16 PRECISAZIONI ED ESEMPLIFICAZIONI DI CARATTERE GENERALE Pag. 16 C MATERIALI DI RIVESTIMENTO E ISOLANTI Criteri generali sulla realizzazione e/o posa in opera di alcune tipologie di materiali o manufatti Principio generale da verificare sempre per materiali di rivestimento e isolanti: devono rispettare le indicazioni prescritte dalle specifiche normative relativamente alla classe 1 di reazione al fuoco, per i singoli locali o ambienti in cui sono posati devono essere in linea di principio in classe 1 di reazione al fuoco devono essere messi in opera in conformità alle condizioni indicate a) nel certificato di prova b) nel certificato di omologazione 1 RIVESTIMENTI COMBUSTIBILI (Classe di reazione al fuoco da 1 a 3) essere posati in opera in aderenza a materiali da costruzione in classe 0 evitare la formazione di intercapedini qualora non si possa evitare la formazione di intercapedini, queste devono essere riempiti con materiali incombustibili (lane minerali e simili)
17 PRECISAZIONI ED ESEMPLIFICAZIONI DI CARATTERE GENERALE Pag PAVIMENTI IN LEGNO (Classe di reazione al fuoco da 1 a 3) essere posati su massetti incombustibili (classe 0) per pavimenti su solai interamente in legno, quando possibile, si può frapporre una lamina di materiale in classe 0 fra il materiale di finitura del pavimento e la struttura lignea di supporto in caso di struttura di supporto coincidente con la pavimentazione in legno di finitura (edifici di rilevanza storica) possono essere ipotizzate ulteriori soluzioni: a) da concordare direttamente con il Comando VVF territorialmente competente b) mediante progetto in deroga 3 PAVIMENTI CON FINITURE IN MATERIE PLASTICHE (Classe di reazione al fuoco da 1 a 2) essere posati su massetti incombustibili (classe 0) per pavimenti su solai interamente in legno, quando possibile, si può frapporre una lamina di materiale in classe 0 fra il materiale di finitura del pavimento e la struttura lignea di supporto in caso di struttura di supporto coincidente con la pavimentazione di finitura (edifici di rilevanza storica) possono essere ipotizzate ulteriori soluzioni: a) da concordare direttamente con il Comando VVF territorialmente competente b) mediante progetto in deroga
18 PRECISAZIONI ED ESEMPLIFICAZIONI DI CARATTERE GENERALE Pag CONTROSOFFITTI (Classe di reazione al fuoco da 0 a 1) classe di reazione al fuoco uguale a quella del locale in cui sono inseriti (in genere classe 1 di reazione al fuoco) se al di sopra del controsoffitto sono posati cavi elettrici, canali d aria, tubazioni, varie apparecchiature, ecc., che non hanno un grado di protezione adeguato, possono essere: a) di classe 0 di reazione al fuoco b) di classe 1 di reazione al fuoco, in tal caso potrebbe essere richiesto che siano riempiti con materiali incombustibili di classe 0 (soluzione poco difficilmente realizzabile) 5 PAVIMENTI SOPRAELEVATI (Classe di reazione al fuoco da 0 a 2) in caso di installazione di cavidotti e/o altre fonti di innesco, nei pavimenti realizzati con materiale stratificato la classe di reazione al fuoco dello strato in vista deve essere uguale a quella dello strato nascosto i pavimenti collocati in locali e/o passaggi costituenti vie di fuga devono essere sempre in classe di reazione al fuoco 1, fatte salve ulteriori prescrizioni di norme specifiche antincendio riferite alla singola attività soggetta al controllo dei Vigili del fuoco
19 PRECISAZIONI ED ESEMPLIFICAZIONI DI CARATTERE GENERALE Pag PARETI RIVESTITE A STRUTTURA METALLICA (Classe reazione al fuoco 1) se rivestite con cartongesso o altro materiale di finitura, presentano un intercapedine costituita dallo spessore della struttura metallica che non deve essere riempito se i pannelli sono costituiti con materiale stratificato, la classe di reazione al fuoco delle faccia interna deve essere uguale a quella della faccia esterna, di regola in classe di reazione al fuoco 1, fatte salve ulteriori prescrizioni di norme specifiche antincendio riferite alla singola attività soggetta al controllo dei Vigili del fuoco
20 PRECISAZIONI ED ESEMPLIFICAZIONI DI CARATTERE GENERALE Pag MANUFATTI IN LEGNO (STRUTTURE O FINITURE) D.M. INTERNI 6 marzo 1992 «Norme tecniche e procedurali per la classificazione di reazione al fuoco ed omologazione dei prodotti vernicianti ignifughi applicati su materiali legnosi». normativa tecnica da seguire per la prova dei prodotti vernicianti e la relativa classificazione: UNI/9796/CNVVF/CCI massimo periodo di validità dell applicazione del prodotto: 5 anni per materiali o strutture non soggette ad usura si potrebbe ipotizzare apposita deroga da richiedere mediante apposita procedura, così sintetizzata: a) produzione di una serie di almeno 20 campioni da sistemare nelle stesse condizioni delle superfici di legno trattate b) assoggettare i campioni alla stessa usura ed invecchiamento delle superfici in opera c) dopo 5 anni provvedere alla prova secondo la norma sopracitata (UNI/9796/CNVVF/CCI) d) in caso di verifica positiva si potrà considerare valido il trattamento per i successivi 5 anni [Prevenzione Incendi Tecnica e Pratica Simone Cappelletti Edizioni di Legislazione Tecnica]
21 PRECISAZIONI ED ESEMPLIFICAZIONI DI CARATTERE GENERALE Pag CAVI ELETTRICI D.M. INTERNI 25/10/2007 «Modifiche al Decreto 10 marzo 2005 concernente Classi di reazione al fuoco per i prodotti da costruzione da impiegarsi nelle opere per le quali è prescritto il requisito della sicurezza in caso di incendio». CLASSI DI REAZIONE AL FUOCO DELLE MEMBRATURE DI CAVI ELETTRICI (classificazione aggiuntiva) A ca B1 ca B2 ca C ca D ca E ca F ca produzione di fumo gocce/particelle ardenti acidità produzione di fumo gocce/particelle ardenti acidità produzione di fumo gocce/particelle ardenti acidità produzione di fumo gocce/particelle ardenti acidità reazione non determinata
22 CLASSIFICAZIONE EUROPEA IN MATERIA DI REAZIONE AL FUOCO Pag. 22 Direttiva del Consiglio 89/106//CEE D.P.R. 21 aprile 1993, n. 246 A CLASSI DI REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI A1 materiale con nessun contributo all'incendio quindi non combustibile A2 materiale con nessun contributo all'incendio quindi non combustibile, ma con fenomeni di produzione fumi e/o gocciolamento B contributo all'incendio molto limitato C contributo all'incendio limitato D contributo all'incendio non trascurabile E scarse proprietà di reazione al fuoco F materiale con caratteristiche non determinate o di cui non siano disponibili i dati [n.d.r.: possono rientrare nella classificazione quei prodotti che non vengono sottoposti a prova dal produttore, magari perché ritenuti "tradizionalmente" non combustibili].
23 CLASSIFICAZIONE EUROPEA IN MATERIA DI REAZIONE AL FUOCO B COMPORTAMENTO AL FUOCO DI UN MATERIALE s1 scarsa emissione di fumo s2 moderata emissione di fumo s3 forte emissione di fumo Pag. 23 d0 assenza di gocce incendiate d1 poche gocce incendiate e/o particelle incandescenti d2 molte gocce incendiate e/o particelle incandescenti C CLASSIFICAZIONE EUROPEA DI REAZIONE AL FUOCO DEI PRODOTTI UTILIZZATI PER PARTICOLARI INSTALLAZIONI SU PAVIMENTI E IN CONTESTI PREVALENTEMENTE LINEARI N.B.: la classificazione europea intende come ordinaria la giacitura dei materiali in corrispondenza di pareti e soffitti. Per pavimenti e contesti prevalentemente lineari sono da effettuare specifiche prove a cui corrispondono ulteriori simboli, corrispondenti alle condizioni d'uso, da riportare come suffissi sulle indicazioni delle classi ordinarie. FL suffisso aggiunto al simbolo della classe che qualifica il materiale da utilizzare a pavimento L suffisso aggiunto al simbolo della classe che qualifica il materiale da utilizzare in contesti prevalentemente lineari: ad esempio isolamenti termici di installazioni tecniche
24 (D.M. Interno 15 marzo 2005 «Requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione installati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema di classificazione europea») Art. 1 Scopo e campo di applicazione 1. Oggetto del decreto: Materiali da costruzione, intesi come qualsiasi prodotto fabbricato al fine di essere permanentemente incorporato in opere da costruzione per il quali sono richiesti specifici requisiti di reazione al fuoco. 2. Scopo del decreto: stabilire le caratteristiche di reazione al fuoco che devono possedere i prodotti installati in attività ricomprese nel campo di applicazione delle vigenti disposizioni tecniche di prevenzione incendi stabilire le classi di reazione al fuoco, secondo la classificazione europea, in luogo di quelle italiane previste dal D.M. Ministeriale 26 giugno 1984 e s.m.i. [Materiale da costruzione: qualsiasi prodotto fabbricato al fine di essere permanentemente incorporato in opere da costruzione, le quali comprendono gli edifici e le opere di ingegneria civile, art. 2, comma 2 D.M. Interno 10 marzo 2005 «Classi di reazione al fuoco per i prodotti da impiegarsi nelle per le quali è prescritto il requisito della sicurezza in caso d incendio] Pag. 24
25 Pag. 25 Art. 2 Prodotti incombustibili 1. Nei casi in cui per i prodotti sono prescritte caratteristiche di incombustibilità ovvero è richiesta la Classe 0 (zero) di reazione al fuoco, sono utilizzati prodotti di: classe (A1) per impiego a parete e soffitto; classe (A1FL) per impiego a pavimento; classe (A1L) per l isolamento di installazioni tecniche a prevalente sviluppo lineare. impiego a pavimento Art. 3 Prodotti non classificati 1. I prodotti non classificati ai fini della reazione al fuoco sono individuati in: classe (F) per impiego a parete e soffitto; classe (FFL) per impiego a pavimento; classe (FL) per l isolamento di installazioni tecniche a prevalente sviluppo lineare. impiego a pavimento Art. 4 Prodotti installati lungo le vie di esodo 1. Atri, corridoi, disimpegni, scale, rampe, passaggi in genere Prodotti da utilizzare in luogo di quelli già previsti in Classe 1 pavimento (A2FL s1), (BFL s1) parete (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s1,d1), (B s1,d0), (B s2,d0), (B s1,d1) soffitto (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (B s1,d0), (B s2,d0)
26 Pag. 26 Art. 5 Prodotti installati in altri ambienti 1. Prodotti da utilizzare in luogo di quelli già previsti in Classe 1, 2 e 3 in tutti gli altri ambienti non facenti parte delle vie di esodo secondo le tabelle allegate Tabella 1 del D.M. Interno 15/03/2005 Prodotti installati in tutti gli altri ambienti Impiego a pavimento UE Cl I Cl 1 (A2FL s1), (A2FL s2), (BFL s1), (BFL s2) UE Cl II Cl 2 (CFL s1), (CFL s2) UEIII Cl 3 (DFL s1), (DFL s2) Tabella 2 del D.M. Interno 15/03/2005 Prodotti installati in tutti gli altri ambienti Impiego a parete UE I Cl 1 (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1), (B s1,d0), (Bs2,d0), (B s1,d1), (B s2,d1) UE II Cl 2 (A2 s1,d2), (A2 s2,d2), (A2 s3,d2), (B s3,d0), (B s3,d1), (B s1,d2), (B s2,d2), (Bs3,d2), (C s1,d0), (C s2,d0), (C s1,d1), (C s2,d1) UE III Cl 3 (C s3,d0), (C s3,d1), (C s1,d2), (C s2,d2), (C s3,d2), (D s1,d0), (D s2,d0), (D s1,d1), (D s2,d1)
27 Pag. 27 Tabella 3 del D.M. Interno 15/03/2005 Prodotti installati in tutti gli altri ambienti Impiego a soffitto UE I Cl 1 (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1), (B s1,d0), (B s2,d0) UE II Cl 2 (B s3,d0), (B s1,d1), (B s2,d1), (B s3,d1), (C s1,d0), (C s2,d0) UE III Cl 3 (C s3,d0), (C s1,d12), (C s2,d1), (C s3,d1), (D s1,d0), (D s2,d0)
28 Pag. 28 Art. 6 Prodotti isolanti installati lungo le vie di esodo 1. Atri, corridoi, disimpegni, scale, rampe, passaggi in genere Prodotti da utilizzare in luogo di quelli già previsti in Classe 1 pavimento (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s1,d1), (B s1,d0), (B s2,d0), (B s1,d1) parete (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s1,d1), (B s1,d0), (B s2,d0), (B s1,d1) soffitto (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (B s1,d0), (B s2,d0) 2. Prodotto isolante per il quale èprevista una protezione da realizzare in sito, affinché lo stesso non sia non sia direttamente esposto alle fiamme, sono ammesse le classi di reazione al fuoco: a) Protezione con prodotti ricompresi in una delle classi di reazione al fuoco di cui all art. 4 (entro i limiti consentiti dalle specifiche disposizioni di prevenzione incendi per i materiali combustibili): pavimento (A2FL s1), (BFL s1) parete (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s1,d1), (B s1,d0), (B s2,d0), (B s1,d1) soffitto (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (B s1,d0), (B s2,d0)
29 Pag. 29 b) Protezione con prodotti isolanti classificati in classe pavimento (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s1,d1), (B s1,d0), (B s2,d0), (B s1,d1) parete (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s1,d1), (B s1,d0), (B s2,d0), (B s1,d1) soffitto (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (B s1,d0), (B s2,d0) Protezione con prodotti e/o elementi da costruzione aventi classe di resistenza al fuoco non inferiore a EI 30: prodotti isolanti classificati in una delle classi di reazione al fuoco riportate nelle righe I, II, e II della Tabella 2, per qualsiasi tipo di impiego (a pavimento, parete e soffitto) Tabella 2 del D.M. Interno 15/03/2005 Prodotti installati in tutti gli altri ambienti Impiego a parete UE Cl I1 (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1), (B s1,d0), (Bs2,d0), (B s1,d1), (B s2,d1) UE II Cl 2 (A2 s1,d2), (A2 s2,d2), (A2 s3,d2), (B s3,d0), (B s3,d1), (B s1,d2), (B s2,d2), (B s3,d2), (C s1,d0), (C s2,d0), (C s1,d1), (C s2,d1) UE III Cl 3 (C s3,d0), (C s3,d1), (C s1,d2), (C s2,d2), (C s3,d2), (D s1,d0), (D s2,d0), (D s1,d1), (D s2,d1)
30 Pag. 30 Art. 7 Prodotti isolanti installati in altri ambienti 1. Prodotto da utilizzare: in luogo dei prodotti isolanti già previsti in Classe 1 Tabella 2 del D.M. Interno 15/03/2005 Prodotti installati in tutti gli altri ambienti Impiego a pavimento e parete UE Cl I1 (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1), (B s1,d0), (B s2,d0), (B s1,d1), (B s2,d1) Tabella 3 del D.M. Interno 15/03/2005 Prodotti installati in tutti gli altri ambienti Impiego a soffitto UE Cl I1 (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1), (B s1,d0), (B s2,d0) in luogo dei prodotti isolanti già previsti in Classe 2 Tabella 2 del D.M. Interno 15/03/2005 Prodotti installati in tutti gli altri ambienti Impiego a pavimento e parete UE II Cl 2 (A2 s1,d2), (A2 s2,d2), (A2 s3,d2), (B s3,d0), (B s3,d1), (B s1,d2), (B s2,d2), (B s3,d2), (C s1,d0), (C s2,d0), (C s1,d1), (C s2,d1) Tabella 3 del D.M. Interno 15/03/2005 Prodotti installati in tutti gli altri ambienti Impiego a soffitto UE II Cl 2 (B s3,d0), (B s1,d1), (B s2,d1), (B s3,d1), (C s1,d0), (C s2,d0)
31 2. Prodotto isolante per il quale èprevista una protezione da realizzare in sito, affinché lo stesso non sia non sia direttamente esposto alle fiamme, sono ammesse le classi di reazione al fuoco: a) Protezione con prodotti ricompresi in una delle classi di reazione al fuoco: Tabella 2 del D.M. Interno 15/03/2005 Prodotti installati in tutti gli altri ambienti Impiego a pavimento e parete UE Cl I1 (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1), (B s1,d0), (B s2,d0), (B s1,d1), (B s2,d1) Tabella 3 del D.M. Interno 15/03/2005 Prodotti installati in tutti gli altri ambienti Impiego a soffitto UE Cl I1 (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1), (B s1,d0), (B s2,d0) Pag. 31
32 b) Protezione con prodotti ricompresi in classe di reazione al fuoco almeno (A2FL s1), (A2FL s2) con esclusione dei materiali metallici, e con isolanti classificati in una delle classi: Pag. 32 Tabella 2 del D.M. Interno 15/03/2005 Prodotti installati in tutti gli altri ambienti Impiego a pavimento e parete UE Cl I1 (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1), (B s1,d0), (B s2,d0), (B s1,d1), (B s2,d1) II2(A2 s1,d2), (A2 s2,d2), (A2 s3,d2), (B s3,d0), (B s3,d1), (B s1,d2), (B s2,d2), (B s3,d2), (C s1,d0), (C s2,d0), (C s1,d1), (C s2,d1) Tabella 3 del D.M. Interno 15/03/2005 Prodotti installati in tutti gli altri ambienti Impiego a soffitto UE Cl I1 (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1), (B s1,d0), (B s2,d0)ii2(b s3,d0), (B s1,d1), (B s2,d1), (B s3,d1), (C s1,d0), (C s2,d0)
33 Pag. 33 c) Protezione con prodotti di classe di reazione al fuoco almeno (A1), (A1FL) con esclusione dei materiali metallici, e con isolanti classificati in una delle classi: Tabella 2 del D.M. Interno 15/03/2005 Prodotti installati in tutti gli altri ambienti Impiego a pavimento e parete UE Cl I1 (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1), (B s1,d0), (Bs2,d0), (B s1,d1), (B s2,d1) II2(A2 s1,d2), (A2 s2,d2), (A2 s3,d2), (B s3,d0), (B s3,d1), (B s1,d2), (Bs2,d2), (B s3,d2), (C s1,d0), (C s2,d0), (C s1,d1), (C s2,d1)iii3(c s3,d0), (C s3,d1), (C s1,d2), (Cs2,d2), (C s3,d2), (D s1,d0), (D s2,d0), (D s1,d1), (D s2,d1) Tabella 3 del D.M. Interno 15/03/2005 Prodotti installati in tutti gli altri ambienti Impiego a soffitto UE Cl I1 (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1), (B s1,d0), (Bs2,d0)II2(B s3,d0), (B s1,d1), (B s2,d1), (B s3,d1), (C s1,d0), (C s2,d0)iii3(c s3,d0), (C s1,d12), (Cs2,d1), (C s3,d1), (D s1,d0), (D s2,d0) d) Protezione con prodotti e/o elementi da costruzione aventi classe di resistenza al fuoco almeno EI 30, prodotti isolanti classificati in classe (E) di reazione al fuoco per qualsiasi tipo di impiego: Classe E scarse proprietà di reazione al fuoco
34 Pag. 34 Art. 8 Prodotti isolanti per installazioni tecniche a prevalente sviluppo lineare. 1. Atri, corridoi, disimpegni, scale, rampe, passaggi in genere Isolamento di istallazioni tecniche a prevalente sviluppo lineare: (A2L s1, d0), (A2L s2, d0),(bl s1,d0), (BL s2,d0) 2. Prodotto da utilizzare in tutti gli altri ambienti non facenti parte delle vie di esodo Consentito l isolamento di installazioni tecniche a prevalente sviluppo lineare con prodotti classificati nelle seguenti classi di reazione al fuoco: (A2L s1, d0), (A2L s2, d0), (A2L s3, d0), (A2L s1, d1), (A2L s2, d1), (A2L s3, d1),(bl s1,d0), (BLs2,d0)
35 Pag Installazione tecnica ubicata all interno di intercapedine orizzontale e/o verticale delimitata da prodotti e/o elementi da costruzione aventi classe di resistenza al fuoco almeno EI 30, lungo le vie di esodo Consentito l uso di prodotti ricompresi in una delle seguenti classi di reazione al fuoco: (A2L s1, d0), (A2L s2, d0), (A2L s3, d0), (A2L s1, d1), (A2L s2, d1a2l s3, d1), (A2L s3, d2), (A2L s2, d2), (A2L s3, d2)(bl s1,d0), (BL s2,d0), (BL s23,d0), (BL s1,d1), (BL s2,d1),(bl s3,d1), (BL s1,d2), (BL s2,d2), (BL s3,d2)(cl s1,d0), (CL s2,d0), (CL s3,d0), (CL s1,d1), (CL s2,d1),(cl s3,d1), (CLs1,d2), (CL s2,d2), (CL s3,d2)(dl s1,d0), (DL s2,d0), (DL s1,d1), (DL s2,d1) in tutti gli altri ambienti non facenti parte delle vie di esodo Consentito l uso di prodotti classificati almeno in classe di reazione al fuoco (EL) CLASSI DI REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI Classe E Caratteristiche di reazione al fuoco scarse proprietà di reazione al fuoco CLASSIFICAZIONE DI REAZIONE AL FUOCO SU PAVIMENTI E IN CONTESTI PREVALENTEMENTE LINEARI Suffisso L Caratteristiche di reazione al fuoco suffisso aggiunto al simbolo della classe che qualifica il materiale da utilizzare in contesti prevalentemente lineari: ad esempio isolamenti termici di installazioni tecniche
36 Pag. 36 Art. 9 Requisiti di posa in opera 1. I prodotti ammessi nelle varie classi di reazione al fuoco devono essere posti in opera in conformità alle effettive modalità di installazione e posa in opera in cui è stato sottoposto il prodotto in prova tenendo conto delle possibili estensioni del risultato di classificazione tenendo conto delle possibili estensioni del risultato di classificazione in relazione calle norme armonizzate di prodotto 2. Per i prodotti installati non in aderenza agli elementi costruttivi in maniera da delimitare un intercapedine orizzontale e/o verticale, all interno della quale siano presenti possibili fonti di innesco, occorre determinare, nel caso di prodotti aventi sezioni trasversali asimmetriche, anche la classe di reazione al fuoco relativa alla superficie interna all intercapedine. La classe di reazione al fuoco della superficie interna dell intercapedine deve essere non inferiore a quanto stabilito dagli articoli 4 e 5, riportati in precedenza, in relazione al tipo di impiego: atri, corridoi, disimpegni, scale, rampe, passaggi in genere altri ambienti
37 Pag. 37 Art. 10 Impiego dei prodotti per i quali èprevista la classe di reazione al fuoco 1. Prodotti che possono essere impiegati in Italia, solo se muniti della marcatura CE prevista dalle disposizioni comunitarie, nelle opere in cui è prescritta la classe di reazione al fuoco, secondo l uso conforme alla loro destinazione: prodotti legalmente commercializzati in uno degli stati membri dell Unione Europea e in Turchia prodotti legalmente commercializzati in uno degli stati aderenti all Associazione europea di libero scambio (EFTA), firmatari dell accordo SEE N.B.: in mancanza di dette disposizioni comunitarie ed in attesa della loro emanazione si applica la normativa italiana vigente che prevede specifiche clausole di riconoscimento stabilite dal decreto ministeriale 5 agosto 1991.
38 Pag. 38 PRESCRIZIONI ADOTTATE NELLA NORMATIVA ITALIANA NELLA NUOVA CLASSIFICAZIONE DI REAZIONE AL FUOCO A D.M. Interno 27 luglio 2010 «Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio delle attività commerciali con superficie superiore a 400 mq.» Punto 3.2 REAZIONE AL FUOCO 1 PRESCRIZIONI GENERALI 1. I prodotti da costruzione, eccettuati gli espositori per la merce in vendita, devono: essere rispondenti al sistema di classificazione europeo di cui al D.M. Interno 10/03/2005 essere installati seguendo le prescrizioni e le limitazioni di seguito indicate
39 Pag. 39 a1) materiali installati nei passaggi in genere, atri, corridoi, disimpegni, scale, rampe, in ragione del 50% di superficie (pavimento + pareti + soffitto + proiezioni orizzontali delle scale) di prodotti classificati in una delle seguenti classi di reazione al fuoco, in funzione del tipo di impiego previsto: LOCALE O GRUPPO DI LOCALI: corridoi e disimpegni pavimento (A2FL s1), (BFL s1), (CFL s1) parete (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s1,d1), (B s1,d0), (B s2,d0), (B s1,d1) soffitto (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (B s1,d0), (B s2,d0) a1.1) prodotti isolanti installati nei passaggi in genere, atri, corridoi, disimpegni, scale, rampe, prodotti classificati in una delle seguenti classi di reazione al fuoco, in funzione del tipo di impiego previsto: LOCALE O GRUPPO DI LOCALI: corridoi e disimpegni pavimento (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s1,d1), (B s1,d0), (B s2,d0), (B s1,d1) parete (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s1,d1), (B s1,d0), (B s2,d0), (B s1,d1) soffitto (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (B s1,d0), (B s2,d0)
40 Pag. 40 a1.2) Protezione da realizzare in sito affinché i prodotti isolanti non siano esposti direttamente al fuoco nei passaggi in genere, atri, corridoi, disimpegni, scale, rampe, sono ammesse le seguenti classi di reazione al fuoco: LOCALE O GRUPPO DI LOCALI: corridoi e disimpegni protezione con prodotti isolanti classificati nelle classi seguenti pavimento (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s1,d1), (B s1,d0), (B s2,d0), (B s1,d1) parete (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s1,d1), (B s1,d0), (B s2,d0), (B s1,d1) soffitto (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (B s1,d0), (B s2,d0) protezione con prodotti e/o elementi da costruzione aventi classe di resistenza al fuoco EI 30: pavimento (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1),(b s1,d0), (B s2,d0), (B s1,d1), (B s2,d1) parete (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1),(b s1,d0), (B s2,d0), (B s1,d1), (B s2,d1) soffitto (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1),(b s1,d0), (B s2,d0), (B s1,d1), (B s2,d1)
41 Pag. 41 a1.3) VIE DI ESODO: in presenza di installazione tecnica ubicata all'interno di intercapedine orizzontale e/o verticale delimitata da prodotti e/o elementi da costruzione aventi classe di resistenza al fuoco EI 30, sono ammessi prodotti isolanti ricompresi in una delle seguenti classi di reazione al fuoco: pavimento (A2L s1,d0), (A2L s2,d0), (A2L s3,d0), (A2L s1,d1), (A2L s2,d1),(a2l s3,d1), (BL s1,d1), (BL s2,d1) parete (A2L s1,d0), (A2L s2,d0), (A2L s3,d0), (A2L s1,d1), (A2L s2,d1),(a2l s3,d1), (BL s1,d1), (BL s2,d1) S soffitto (A2L s1,d0), (A2L s2,d0), (A2L s3,d0), (A2L s1,d1), (A2L s2,d1),(a2l s3,d1), (BL s1,d1), (BL s2,d1) a2) RESTANTI PARTI: èconsentito l'uso di prodotti nelle seguenti classi, in relazione al tipo di impiego: pavimento A1 parete A1 soffitto A1FL installazioni a sviluppo lineare A1L
42 Pag. 42 b) TUTTI GLI ALTRI AMBIENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO: èconsentito l'uso di prodotti nelle seguenti classi, in relazione al tipo di impiego: pavimento (A2FL s1), (A2FL s2),(bfl s1), (BFL s2),(cfl s1), (CFL s2), (DFL s1) coperture (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1),(b s1,d0), (B s2,d0), (B s3,d0) controsoffitti (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1),(b s1,d0), (B s2,d0), (B s3,d0). c) PRODOTTI ISOLANTI c.1) TUTTI GLI ALTRI AMBIENTI NON FACENTI PARTE DELLE VIE DI ESODO: èconsentito l'uso di prodotti isolanti nelle seguenti classi, in relazione al tipo di impiego: pavimento (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1),(b s1,d0), (B s2,d0), (B s1,d1), (B s2,d1) parete (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1),(b s1,d0), (B s2,d0), (B s1,d1), (B s2,d1) soffitto (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1),(b s1,d0), (B s2,d0), (B s3,d0)
43 Pag. 43 c.2) TUTTI GLI ALTRI AMBIENTI NON FACENTI PARTE DELLE VIE DI ESODO: nel caso sia predisposta adeguata protezione da realizzare in sito affinché i prodotti isolanti non siano esposti direttamente alle fiamme, in luogo delle classi italiane richieste, sono ammesse le seguenti classi di reazione al fuoco, in funzione delle caratteristiche della protezione adottata Tipologia di abbinamento delle classi dei prodotti da utilizzare protezione almeno con prodotti di classe di reazione al fuoco pavimento (A2FL s1), (A2FL s2),(bfl s1), (BFL s2), (CFL s1) parete (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1),(b s1,d0), (B s2,d0), (B s1,d1), (B s2,d1) soffitto (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1),(b s1,d0), (B s2,d0), (B s3,d0) prodotti isolanti classificati in una delle seguenti classi di reazione al fuoco Pavimento (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1),(b s1,d0), (B s2,d0), (B s1,d1), (B s2,d1) parete (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1),(b s1,d0), (B s2,d0), (B s1,d1), (B s2,d1) soffitto (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1),(b s1,d0), (B s2,d0), (B s3,d0)
44 Tipologia di abbinamento delle classi dei prodotti da utilizzare protezione almeno con prodotti di classe di reazione al fuoco almeno (A2 s3, d0) ovvero (A2FL s2) con esclusione dei materiali metallici: prodotti isolanti classificati in una delle seguenti classi di reazione al fuoco pavimento (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1), (B s1,d0), (B s2,d0), (B s1,d1), (B s2,d1) parete (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1), (B s1,d0), (B s2,d0), (B s1,d1), (B s2,d1) soffitto (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1), (B s1,d0), (B s2,d0), (B s3,d0) Tipologia di abbinamento delle classi dei prodotti da utilizzare protezione almeno con prodotti di classe di reazione al fuoco (A1) ovvero (A1FL) con esclusione dei materiali metallici: prodotti isolanti classificati in una delle seguenti classi di reazione al fuoco pavimento (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1),(b s1,d0), (B s2,d0), (B s1,d1), (B s2,d1) parete (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1),(b s1,d0), (B s2,d0), (B s1,d1), (B s2,d1) soffitto (A2 s1,d0), (A2 s2,d0), (A2 s3,d0), (A2 s1,d1), (A2 s2,d1), (A2 s3,d1),(b s1,d0), (B s2,d0) Pag. 44
45 Pag. 45 c.3) TUTTI GLI ALTRI AMBIENTI NON FACENTI PARTE DELLE VIE DI ESODO: èrichiesto l'isolamento di istallazioni tecniche a prevalente sviluppo lineare con prodotti classificati in una delle seguenti classi di reazione al fuoco (A2L s1,d0), (A2L s2,d0), (A2L s3,d0), (A2L s1,d1), (A2L s2,d1), (A2L s3,d1)(bl s1,d0), (BL s2,d0), (BL s3,d0) 2. CENTRI COMMERCIALI Le pareti di separazione fra le varie attività di vendita devono essere realizzate con materiali di classe (A1)
46 3. REQUISITI E IMPIEGO DEI PRODOTTI Devono essere rispettati i requisiti di posa in opera di cui al D.M. Interno 15/03/2005 L'impiego dei prodotti da costruzione per i quali sono previsti specifici requisiti di reazione al fuoco, deve essere conforme a quanto previsto dall'art. 4 del D.M. Interno 10/03/2005. POSSONO ESSERE UTILIZZATI NELLE ATTIVITA SOGGETTE AI CONTROLLI DI PREVENZIONE INCENDI 1. prodotti legalmente commercializzati, se muniti di marcatura CE: in uno degli stati della UE in uno degli stati contraenti l accordo SEE e Turchia 2. prodotti muniti di marcatura CE: deve essere riportata la classe di reazione al fuoco 3. prodotti non muniti di marcatura CE, in assenza di specificazioni tecniche o in applicazione volontaria delle procedure nazionali durante il periodo di coesistenza, devono essere: omologati ai sensi dell art. 8 del D.M. Interno 26/06/1984 s.m.i. certificati ai sensi dell art. 10 del D.M. Interno 26/06/1984 e s.m.i.4. prodotti non muniti di marcatura CE, qualora non sia applicabile la procedura ai fini della marcatura CE in assenza delle specificazioni tecniche: non èrichiesta l omologazione ai sensi dell art. 8 del D.M. Interno 26/06/1984 e s.m.i. obbligo del produttore di rilasciare apposita dichiarazione di conformità del prodotto alle caratteristiche dei prodotti degli elenchi riportati nell ALLEGATO C di cui all art. 3 del D.M. Interno 10/03/2005 Per quanto attiene i prodotti di cui ai punti a1, a2,b e c [D.M. Interno 27/07/2010] per i quali non è applicata la procedura ai fini della marcatura CE in assenza di specificazioni tecniche o in applicazione volontaria delle procedure nazionali durante il periodo di coesistenza, èprevisto che gli stessi siano installati tenendo conto delle corrispondenze con le classi di reazione al fuoco italiane nei casi previsti dal D.M. Interno 15/03/2005 [Tabelle 1 2 3]. Pag. 46
47 Pag MATERIALI NON RICOMPRESI NELLA FATTISPECIE DEI PRODOTTI DA COSTRUZIONE Devono essere omologati ai sensi del D.M. Interno 26/06/1984 e s.m.i.per i materiali rientranti nei casi di cui all'art. 10 del D.M. Interno 26/06/1984 «Procedure di classificazione dei materiali non ai fini dell omologazione» e s.m.i., la classe di reazione al fuoco deve essere attestata ai sensi del medesimo articolo. 5. TENDAGGI Devono avere una classe di reazione al fuoco 1.
48 Pag. 48 B Lettera Circolare M. Interno 31 marzo 2010, prot Guida Tecnica su «Requisiti di sicurezza antincendio delle facciate negli edifici civili» Punto 5 REAZIONE AL FUOCO PRESCRIZIONI In conformità alla decisione della Commissione europea 2000/147/CE del a Tipologie di materiali costituenti le pareti di facciata degli edifici civili: rivestimenti pannelli elementi decorativi fissi cappotti termici isolanti termici materiali di tenuta sigillanti 1.b Caratteristiche di reazione al fuoco prescritte: classe 1 di reazione al fuoco ovvero classe B s3 d0
49 Pag Classi di reazione al fuoco ammesse per gli isolanti termici non direttamente esposti all azione delle fiamme o dei fumi caldi: C s3 d2 se protetti con materiali almeno in classe A2 D s3 d2 se protetti con materiali almeno in classe A1 E se protetti con materiali almeno in classe di resistenza al fuoco EI 30 3.a Facciate con componenti accessori che occupano una superficie globale > 50% a quella della facciata quali: persiane avvolgibili scuri frangisole 3.b Caratteristiche di reazione al fuoco prescritte: classe 1 di reazione al fuoco ovvero classe B s3 d0
50 Pag. 50 COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI D.M. INTERNI 16 febbraio 2007 «Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione». (Entrata in vigore 25 settembre 2007) Art. 5 NORME TRANSITORIE 1. I rapporti di prova di resistenza al fuoco rilasciati ai sensi della Circolare MI.SA. (Ministero dell interno Servizi Antincendi) 14 settembre 1961, n. 91, dal laboratorio di scienza delle costruzioni del Centro studi ed esperienze del Corpo nazionale dei vigili del fuoco ovvero da laboratorio autorizzato ai sensi del decreto del Ministero dell interno 26 marzo 1985, sono da ritenersi validi, ai fini della commercializzazione dei prodotti ed elementi costruttivi oggetto di prove, nel rispetto dei seguenti limiti temporali: rapporti emessi entro il 31 dicembre 1985: fino al 25 settembre 2008; rapporti emessi dal 1 gennaio 1986 fino al 31 dicembre 1995: fino al 25 settembre 2010; rapporti emessi dal 1 gennaio 1996 [n.d.r. fino al 24 settembre 2007]: fino al 25 settembre 2012;
51 Pag Per i prodotti e gli elementi costruttivi di opere esistenti, le cui caratteristiche di resistenza al fuoco siano state accertate dagli organi di controllo alla data di entrata in vigore del presente decreto [n.d.r.: 25 settembre 2007], non è necessario procedere ad una nuova determinazione delle prestazioni di resistenza al fuoco, anche nei casi di modifiche dell opera che non riguardino i prodotti ed elementi costruttivi stessi. 3. Nelle costruzioni il cui progetto è stato approvato dal competente Comando provinciale dei vigili del fuoco, ai sensi dell art. 2 del decreto del Presidente della Repubblica 12 gennaio 1998, n. 37, in data antecedente all entrata in vigore del presente decreto [n.d.r.: 25 settembre 2007], è consentito l impiego di prodotti ed elementi costruttivi aventi caratteristiche di resistenza al fuoco determinate sulla base della previgente normativa, ferme restando le limitazioni di cui al precedente comma 1.
installati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema di classificazione europeo
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