COMMISSIONE TEMPORANEA SULLA GENETICA UMANA E LE ALTRE NUOVE TECNOLOGIE NEL SETTORE DELLA MEDICINA MODERNA

Transcript

1 COMMISSIONE TEMPORANEA SULLA GENETICA UMANA E LE ALTRE NUOVE TECNOLOGIE NEL SETTORE DELLA MEDICINA MODERNA SESSIONE del 26 aprile 2001 Dottor Henk JOCHEMSEN Breve nota biografica Il dottor Henk Jochemsen (1952) ha studiato biologia molecolare presso l Università di agraria di Wageningen. Ha conseguito il dottorato di ricerca presso l Università statale di Leiden (1979) con una tesi sulla ricerca preclinica del cancro. È stato, con la sua famiglia, tra i primi a dedicarsi alla ricerca in Paraguay dal 1980 al 1986 con la borsa di studio internazionale dei ricercatori evangelici. Oltre al lavoro di ricerca, il dottor Jochemsen ha occupato per cinque anni la cattedra di biologia molecolare presso l'università nazionale di Asunción e ha insegnato per due anni etica cristiana presso il Bible College di Asunción. Dopo il suo rientro in Olanda (1986) fu chiamato a collaborare presso l'istituto del professor G.A. Lindeboom, un centro privato di etica medica in corso di formazione. Dal 1987 dirige questo istituto. In questa veste è stato autore e coautore di articoli, relazioni e libri, la maggior parte dei quali in olandese, ma anche in inglese, tedesco e spagnolo. È membro della commissione di etica della federazione delle associazioni di pazienti con malattie congenite, e consulente di alcune altre organizzazioni olandesi che si dedicano alla prevenzione e alla cura delle malattie. Come sostenitore di principi etici fu coinvolto verso la metà degli anni novanta nel dibattito nazionale sulla diagnosi genetica e, alcuni anni fa, in un dibattito sulla clonazione. Dall'inizio del 1996 coordina la ricerca presso un altro istituto privato di etica, l'istituto per l'etica della cultura di Amersfoort. Dal 1 gennaio 1998 è subentrato al dottor Lindeboom nella cattedra di etica medica presso l'università privata di Amsterdam. Dal 1992 al 1996 è stato membro del consiglio d'amministrazione dell'associazione europea dei centri di etica medica. Attualmente è membro del comitato di consulenza del Centro per la bioetica e la dignità umana (Trinity International University, Bannockburn, IL) e membro del comitato editoriale europeo di "Etica e Medicina". * * * DV/437345IT.doc 1

2 Parlamento europeo, commissione temporanea sulla genetica umana Sessione di esperti del 26 aprile 2001 L'uso della genetica in medicina (Terapia genetica, farmacogenetica e farmaci ottenuti da animali transgenici) Riassumerò brevemente le mie osservazioni sulle varie tecniche Terapia genetica 1. Due forme A) Terapia genetica somatica Aggiunta del DNA "corretto" a cellule somatiche Applicazioni in oncologia, medicina cardiovascolare, trattamento di malattie genetiche B) Terapia genetica germinale Metodi: a) Introduzione del DNA corretto in una cellula germinale (seguita da FIV o ICSI) o in uno zigote b) Transgenesi in vitro di cellule staminali embrioniche e creazione di un embrione transgenico mediante trasferimento nucleare. In questo caso gli scienziati creano una coltura di cellule staminali embrioniche dell'embrione che deve essere modificato. La coltura viene modificata nella capsula di Petri. Gli scienziati rimuovono quindi il nucleo della cellula in cui la modificazione ha avuto successo e lo usano per creare un nuovo embrione (un clone dell'embrione originale ma modificato). Quell'embrione può infine essere trasferito nell'utero per svilupparsi e dar luogo a una nascita. Vedere più avanti "status dell'embrione umano"). c) Introduzione di un cromosoma artificiale nelle cellule dell embrione precoce. Ancora in fase sperimentale. Condizioni per la terapia genetica somatica a) Criteri seguiti abitualmente per la ricerca scientifica medica con soggetti umani (idoneità sotto il profilo scientifico, valutazione beneficio/onere, consenso informato, ecc.) b) È scientificamente esclusa ogni transgenesi in vivo della cellula germinale per dare origine a cellule (dato che ciò rappresenterebbe una forma incontrollata di modificazione genetica della specie) c) La terapia genetica sarà applicata solo per trattare accertate patologie e anomalie della paziente interessata; questa tecnica non dovrebbe essere usata per la modificazione genetica migliorativa (sempre che ciò diventi possibile). Una terapia genetica applicata con questo scopo implicherebbe un cambiamento fondamentale del ruolo tradizionale della medicina, la cui missione è la cura, il ristabilimento della salute e il sollievo delle sofferenze, in una tecnologia di ricostruzione umana. Ciò potrebbe minare seriamente la nozione fondamentale di eguaglianza di tutte le persone indipendentemente dalle loro caratteristiche e dalle loro capacità. Valutazione da un punto di vista etico della terapia genetica germinale Pro a) Efficace trattamento di malattie determinate (in parte) geneticamente e possibilità di prevenirle DV/437345IT.doc 2

3 b) Diminuzione di alcune delle malattie genetiche più diffuse in una popolazione (malattie genetiche non dovute a mutazioni frequenti) Contro a) Un'applicazione sicura della tecnica sarà possibile solo dopo essersi assunti rischi imprevedibili per la prima generazione di "pazienti" e la loro progenie. Non vi è ancora la certezza che, in linea di principio, la sicurezza possa essere sempre garantita. b) Lo sviluppo della tecnica richiederà l'uso strumentale e la perdita di embrioni umani; qualora ciò sia ritenuto accettabile non vi è praticamente nessuna necessità di sviluppare questa tecnica dato che, nella maggioranza dei casi, sarà possibile prevenire la patologia nella generazione futura selezionando gli embrioni "sani". (Vedere più avanti "status dell'embrione umano"). c) Se potesse essere fatto in condizioni di sicurezza (e in questo caso non vi sarebbero obiezioni fondamentali all'uso terapeutico della tecnica in sé), nella nostra società ossessionata dalla salute e dalla tecnologia si creerebbe il reale pericolo che prevenzione, cura e "miglioramento" formino una sdrucciolevole scala in discesa; - un essere umano diventerebbe il progetto di qualcun altro - la relazione genitore-bambino muterebbe da una parentela persona (ricevente) persona (donatore) a una parentela persona (artefice) oggetto (prodotto) Sarebbe una violazione della dignità, dell'uguaglianza e della libertà di tutti gli esseri umani nella nostra società. Status dell'embrione umano L'embrione umano è degno della massima protezione da parte dell'uomo dato che: 1) L'embrione umano è: - un nuovo organismo biologico, un'entità - con il suo esclusivo patrimonio genetico e un corrispondente potenziale di sviluppo che, come - esemplare della specie homo sapiens, avrà - un costante sviluppo biologico tipicamente umano Sotto l'aspetto biologico non vi è quindi nessun motivo di considerare e di trattare l'embrione umano come un essere umano. Gli embrioni umani appartengono innegabilmente alla famiglia umana. È un fatto biologico. Secondo l'introduzione della Dichiarazione universale, il nostro riconoscimento della loro insita dignità e dei loro pari e inalienabili diritti costituisce quindi il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo. L'introduzione della Convenzione sui diritti del bambino si esprime nello stesso modo, affermando: "il bambino... richiede protezioni e cura particolari, compresa un'adeguata tutela legale prima e dopo la nascita." 2) L'essere umano trascende la pura esistenza biologica e corporea; si può distinguere in lui una dualità della vita corporea fisica e mentale, e della vita spirituale. Queste due dimensioni formano una unità integrata (non un dualismo). Fin dall'inizio della vita corporea (concepimento) deve esservi quindi anche una vita spirituale. Dovremmo quindi considerare l'embrione umano un essere umano completo che merita una protezione completa (a meno che non si accetti un monismo materiale o un sostanziale dualismo). DV/437345IT.doc 3

4 3) Lo zigote è l'unico inizio biologicamente inequivocabile dell'individuo umano e fornisce quindi il miglior punto di partenza per una protezione totale di tutti gli esseri umani nella società. 4) Anche la risoluzione del Parlamento europeo del 12 marzo 1997 sulla clonazione di animali e di esseri umani respinge la clonazione nel contesto della ricerca embrionale. L'articolo 3 recita: "[...] chiede con urgenza agli Stati membri di interdire la clonazione di esseri umani nelle varie fasi della loro formazione e del loro sviluppo, senza distinzione per quanto riguarda il metodo praticato..." La clonazione e la modificazione genetica migliorativa (mirata al miglioramento degli esseri umani e della loro progenie) è in contraddizione con l'articolo 1 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo in cui si afferma che "Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti." La Dichiarazione universale sul genoma umano e sui diritti dell'uomo (approvata dalla Conferenza generale dell'unesco, d.d A) è ancora più chiara: "Pratiche contrarie alla dignità umana, come la clonazione a scopo di riproduzione di esseri umani, non devono essere permesse." (Art. 11)._ Farmacogenetica Uno sviluppo promettente che può - costituire un'alternativa alla terapia genetica somatica per il trattamento di malattie genetiche (Cfr. malattia di Pompe) - migliorare l'efficacia della prescrizione di farmaci prendendo in considerazione il patrimonio genetico individuale - portare allo sviluppo di nuovi farmaci - portare a una personalizzazione della prescrizione di farmaci Alcune osservazioni di carattere etico: - Le aspettative a breve termine sono probabilmente eccessive, e ciò potrebbe portare a trial clinici prematuri e ad indebite pressioni sulle pazienti per indurle a parteciparvi (cfr. trial con terapia genetica); dovrebbe essere quindi garantito un controllo assolutamente imparziale dei protocolli - La personalizzazione delle prescrizioni di farmaci potrebbe avere come effetto indesiderato il fatto che dall'uso di farmaci da parte di una determinata persona possa essere dedotto il suo profilo di rischio genetico, e ciò potrebbe portare a una discriminazione nelle relazioni sociali Uso di animali transgenici per la produzione di farmaci Per esporre brevemente la mia posizione in proposito, riporto una parte di un articolo che ho scritto sulla biotecnologia Per quanto riguarda la modificazione genetica e la clonazione degli animali (di allevamento), siamo sostenitori di un approccio `NO, a meno che'. Ad esempio, non riteniamo eticamente responsabile modificare geneticamente gli animali ai fini dell aumento (di efficienza) della produzione di animali. Tuttavia, quando la modificazione genetica e/o la clonazione offrono l unica possibilità reale di trattamento di pazienti affetti da malattie incurabili per le quali non esiste ancora alcun trattamento (adeguato), a determinate condizioni essa può essere considerata DV/437345IT.doc 4

5 eticamente accettabile. Le motivazioni economiche dell opposizione alla ricerca di alternative alla modificazione genetica e/o alla clonazione degli animali non possono comunque costituire una ragione per non considerare reale un alternativa. Professor H. Jochemsen, direttore dell'istituto del Professor G.A. Lindeboom e titolare della cattedra di Lindeboom di etica medica, Amsterdam. DV/437345IT.doc 5