OCCUPAZIONE E DISOCCUPAZIONE IN PROVINCIA DI PRATO. ASEL SrL. Report intermedio (Bozza)

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "OCCUPAZIONE E DISOCCUPAZIONE IN PROVINCIA DI PRATO. ASEL SrL. Report intermedio (Bozza)"

Transcript

1 OCCUPAZIONE E DISOCCUPAZIONE IN PROVINCIA DI PRATO ASEL SrL Report intermedio (Bozza) Settembre

2 INDICE Introduzione e principali risultati Tendenze economiche e sociali in provincia di Prato: le principali evidenze Aspetti demografici Formazione e impiego delle risorse Mercato del lavoro Imprese ad apertura verso l estero...12 La popolazione residente in provincia di Prato: struttura, tendenze e previsioni Il mercato del lavoro locale: i dati della rilevazione continua sulle forze di lavoro (RCFL-ISTAT) La popolazione e le forze di lavoro La partecipazione al mercato del lavoro L occupazione Il tasso di occupazione Il tasso di disoccupazione...35 Box Un approfondimento su giovani e mercato del lavoro in provincia di Prato La cassa integrazione guadagni Flussi in entrata e in uscita nel mercato del lavoro locale...43 La domanda di lavoro prevista: alcuni dati provinciali del Sistema Informativo Excelsior

3 INTRODUZIONE E PRINCIPALI RISULTATI N.B. Molti dei dati utilizzati nelle analisi di questo report intermedio dato il ridotto lasso di tempo trascorso dal precedente rapporto finale e il presente rapporto intermedio -- non sono stati ancora aggiornati da ISTAT e dalle altre fonti sia ufficiali che amministrative. Le parti che è stato possibile aggiornare rispetto al report finale dell anno precedente (datato maggio 2013) sono riportate su sfondo azzurro per favorirne l identificazione. Per il finale si provvederà all aggiornamento dell intero report e alla stesura di nuove parti compatibilmente con la disponibilità di dati aggiornati. Il presente rapporto intermedio propone un analisi sintetica della struttura e l evoluzione dell'occupazione e della disoccupazione nella provincia di Prato, alla luce del perdurante contesto di crisi economica che caratterizza il contesto europeo e nazionale e compatibilmente con il livello di aggiornamento dei dati di fonte statistica ufficiale ed amministrativa disponibili. Nello specifico, questo intermedio: approfondisce la struttura e l evoluzione (effettiva e prevista) della popolazione residente in provincia di Prato sulla base dei dati Demo-ISTAT (aggiornati al 1 gennaio 2012) (capitolo 2). Si tratta dell analisi realizzata per il rapporto finale dell anno precedente (concluso a maggio 2013) ma che non è possibile aggiornare in quanto i dati demografici non sono stati aggiornati dall Istat; analizza, sulla base dei dati della RCFL Istat (disponibili al momento della redazione di questo rapporto finale), la struttura dell occupazione a livello provinciale aggiornata all anno 2012 (capitolo 3) 1. Si tratta dell analisi realizzata per il rapporto finale dell anno precedente (concluso a maggio 2013) ma che non potrà essere aggiornata per il finale (previsto per dicembre 2013) in quanto Istat comunicherà i dati della RCFL 2013 entro la fine di marzo Con l ausilio dei microdati della RCFL 2012 appositamente richiesti dall Ufficio Statistica della Provincia (in quanto membro del SISTAN) si possono però effettuare analisi integrative ed approfondimenti rispetto a quanto riportato in questa sede.; indaga il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni in provincia di Prato (con dati INPS aggiornati ad agosto 2013) (capitolo 4); garantisce l informazione sull evoluzione del mercato del lavoro pratese grazie ai dati amministrativi del sistema informativo IDOL sui flussi in entrata ed in uscita, aggiornati al II trimestre 2013 (capitolo 5). propone una analisi dei dati Excelsior sulla domanda di lavoro prevista dalle imprese provinciali nell anno 2013 (capitolo 6). Si tratta di una prima analisi parziale basata sui primi dati pubblicati per ora da 1 I dati provinciali relativi al 2012 sono stati comunicati dall Istat il 1 marzo 2013, per ragioni di significatività solo come media annua (dei quattro trimestri). I dati utilizzati sono quelli resi disponibili dall ISTAT. Non sono disponibili però i micro-dati relativi al E stato realizzato un approfondimento sui giovani tra i 15 e 29 anni sulla base dei micro-dati della Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, relativi però al 2011, messi a disposizione dall Ufficio Statistica della Provincia. 3

4 Unioncamere e che sarà integrata non appena verranno resi disponibili on-line i dati dell intera indagine Excelsior. In estrema sintesi, i principali risultati mostrano: Una riduzione del tasso di attività (nel 2012) che si riflette in un calo del tasso di occupazione e in un moderato aumento del tasso di disoccupazione. La contemporanea crescita del tasso di inattività induce a ritenere che vi siano effetti di scoraggiamento. Un aumento delle ore complessive di cassa integrazione, autorizzate nel periodo gennaio agosto 2013 (+8,4%). In particolare, diminuiscono le ore autorizzate di Cassa in Deroga mentre aumentano i provvedimenti Ordinari ed esplode il ricorso alla Cassa Integrazione Straordinaria (tipicamente usata per affrontare crisi più strutturali e durature). I dati disponibili sulle Comunicazioni Obbligatorie aggiornati al I semestre 2013 registrano un flusso di avviamenti e cessazioni, con un saldo negativo di unità. Gli avviamenti diminuiscono del 7,3% rispetto ai flussi in entrata comunicati nel I semestre 2012 (1.672 avviamenti in meno); d altra parte, le cessazioni evidenziano un incremento anno su anno pari al 7,9% (1.813 cessazioni in più). Nel 2013, le imprese pratesi vedevano di assumere lavoratori a fronte di un numero di uscite pari unità. A sintesi di questi elevati flussi in entrata ed in uscita, le imprese programmavano, dunque, al momento dell indagine, di contrarre la loro base occupazionale con una distruzione netta di posti di lavoro nell arco dell anno. Il tasso di variazione medio (-2,2%) evidenzia che, in provincia di Prato, le previsioni della domanda anche nel 2013 si muovono (in accelerazione rispetto al -0,9% dell anno precedente) nella direzione di una ulteriore contrazione dei posti di lavoro, mostrando ancora la presenza degli effettivi della crisi economica, manifestatisi in maniera evidente a partire dalla seconda metà del

5 1. TENDENZE ECONOMICHE E SOCIALI IN PROVINCIA DI PRATO: LE PRINCIPALI EVIDENZE N.B: Le parti che è stato possibile aggiornare sono state evidenziate su sfondo azzurro. 1.1 Aspetti demografici La popolazione della provincia di Prato, tra il censimento 2001 e il 1 gennaio 2012 (dati post censimento 2011) è cresciuta del 7,6%, attestandosi ad oltre 245mila abitanti (popolazione media residente), con un incidenza pari al 6,7% e al 2,1% rispetto alla popolazione rispettivamente della Toscana e del Centro e pari allo 0,4% rispetto al totale della popolazione italiana (Figura 1.1). Figura Popolazione residente in provincia di Prato (livelli e quote, censimento 2011 e 1 gennaio 2012 post censimento 2011) , , , , , , , gen-12 6,4 Livello Quota su Toscana Fonte: elaborazioni su dati Demo-Istat. La presenza di stranieri residenti in provincia al 1 gennaio 2012 ammontava a circa 33 mila unità, con una incidenza, pari al 13,5% della popolazione provinciale (in confronto all 8,8% regionale e al 6,8% nazionale). La piramide delle età (Figura 1.2) mostra nel 2012 rispetto al 2001 una struttura con crescita dell incidenza delle classi di età fino a 14 anni (in misura leggermente prevalente tra i maschi) e di quelle tra i 35 e i 50 anni e di quelle mature (con andamento abbastanza simile per entrambi i sessi). Si riduce invece la popolazione tra i 15 ed i 34 anni, in misura relativamente maggiore tra gli uomini. 5

6 Nel complesso il tasso di dipendenza della provincia di Prato nel 2012 è pari al 54%, collocandosi su valori più vicini a quelli nazionali (53,5%) che a quelli regionali (57,9%) Figura 1.2. Piramide delle età anni 2001 (censimento) e 2012 (post censimento 2011) per classi di popolazione residente in provincia di Prato 2001 (censimento) gennaio 2012 (post censimento 2011) F M F M Fonte: elaborazioni su dati Demo-Istat. La provincia di Prato (in maniera simile all Italia) è mediamente più giovane della Toscana e la sua popolazione anziana pesa su quella in età lavorativa in misura nettamente inferiore di quanto avviene a livello regionale. Secondo le previsioni demografiche ISTAT la provincia di Prato è destinata ad invecchiare progressivamente seguono un trend comune al resto del Paese e a tutta l Europa (con il conseguente deterioramento dei principali indicatori). La provincia di Prato si caratterizza inoltre (al 1 gennaio 2012) per una elevata incidenza della popolazione straniera sul totale della popolazione residente (il 13,5%). Si tratta infatti di una quota di cittadini stranieri sul totale dei residenti marcatamente superiore a quella regionale (8,8%) e a quella nazionale (6,8%). All interno di una Regione caratterizzata da un certo grado di invecchiamento, quindi, il Distretto pratese sembra distinguersi per una situazione leggermente più favorevole; questo anche a causa della notevole attrazione esercitata dalla concentrazione industriale del Distretto sulla popolazione immigrata, la quale tipicamente si distingue per un età media marcatamente più bassa di quella autoctona. Non a caso, in provincia di Prato si registra una proporzione di minori (0-17 anni) sul totale della popolazione straniera residente (il 27,8%) mediamente più elevata di quella regionale (22,4%) e di quella nazionale (23,3%). 6

7 1.2 Formazione e impiego delle risorse Il Rapporto L economia Pratese nel 2012 e le prospettive per il 2012 (a cura della Camera di Commercio di Prato) evidenzia come, nel 2012, il Valore Aggiunto in provincia di Prato è diminuito dell 1,5%: la crisi torna nuovamente e marcatamente a deprimere l economia pratese, già indebolita da cinque anni di intensa recessione. Questo calo è imputabile a diversi fattori: le esportazioni sono diminuite del 3,3% 2 ; a causa del peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro, i bilanci delle famiglie della provincia si sono deteriorati, con una ulteriore contrazione dei redditi disponibili (-3,8%) 3 ; l erosione di valore dei salari reali ha altresì determinato un effetto depressivo sulla spesa per consumi (-4,2%). A conferma della difficoltà a consumare degli italiani (e dei pratesi), un recente rapporto dell ISTAT (marzo 2013) sulla struttura delle retribuzioni mostra che la retribuzione oraria relativa al mese di ottobre 2010 è pari a 14,0 euro per ora retribuita nell'unione Europea a 27 paesi (Ue27), a 15,2 euro nella zona Euro (17 paesi). L'Italia, con 14,5 euro, si posiziona al dodicesimo posto nella graduatoria Ue27, con una retribuzione oraria, espressa in termini nominali (ovvero senza tener conto del potere di acquisto) che è inferiore di circa il 14% rispetto a quella della Germania, del 13% rispetto al Regno Unito, dell'11% nel confronto con la Francia; risulta invece superiore di circa il 26% rispetto alla retribuzione oraria percepita in Spagna. Figura Retribuzione lorda media per ora retribuita nei paesi dell unione europea, ottobre 2010 (valori in euro). Fonte: Banca Dati Eurostat 2 I dati sono da considerarsi provvisori in quanto desunti dalle segnalazioni rese obbligatoriamente dagli operatori che effettuano scambi commerciali con l'estero. Per il rilascio di tali dichiarazioni, tuttavia, i regolamenti comunitari impongono scadenze periodiche differenti (mensili, trimestrali o annuali) a seconda della destinazione/origine della merce e del valore complessivo degli scambi effettuati durante l'anno. Il calcolo dell'entità definitiva dei flussi di scambio è pertanto oggetto di successive revisioni effettuate dall'istat in sede di produzione delle statistiche di consuntivo annuale. 3 Elaborazioni su da Prometeia

8 Dal lato dell offerta, il netto calo del valore aggiunto, nel 2012, in provincia di Prato, è determinato soprattutto determinato soprattutto dalla flessione dell industria e dal persistente calo della filiera delle costruzioni (Camera di Commercio di Prato, 2013). Il perdurare della crisi si riflette nel profilo recessivo assunto dalla produzione industriale che, nel 2012, si contrae dell 8,7% e vede altresì ridursi il fatturato (- 8,6%) e gli ordini (-8,2%), oltre che le esportazioni (-3,2%) (Tabella 1.1). Ma anche gli altri settori continuano a risentire in maniera marcata degli effetti della crisi, in particolare il sistema-moda: la filiera tessile ha registrato un calo dei livelli produttivi pari all incirca al 10% e il comparto dell abbigliamento si contrae dell 8,1%. Oltre al tessile-abbigliamento, un altro comparto in forte sofferenza è quello della meccanica (-5,5%). Tabella Provincia di Prato - Indicatori congiunturali dell industria manifatturiera (variazioni tendenziali annue 2012/2011) Fonte: elaborazioni Camera di Commercio di Prato Domanda ed offerta di lavoro si sono mosse, in questa prolungata fase recessiva, nella direzione di una accresciuta mobilità del fattore lavoro: il Gross Work Turnover è passato dallo 0,64 del 2009 allo 0,92 del Se da un lato il maggior turnover rappresenta un dato positivo (aumentano le opportunità di ingresso nel mercato del lavoro), dall altro però può rappresentare una delle cause che concorrono alla riduzione dei livelli medi della produttività nell industria: la maggiore mobilità può produrre effetti negativi sul tasso di accumulazione del capitale umano e, di riflesso, sui livelli medi di produttività. Infatti, il CLUP dopo il parziale recupero registrato nel 2010, è in ulteriore netto peggioramento sia a livello provinciale quanto a livello regionale e nazionale (Camera di Commercio di Prato, 2013). Il quadro più aggiornato è possibile a livello nazionale grazie ai dati sul PIL (comunicati dall ISTAT in data 10 settembre 2013) secondo i quali, nel II trimestre 2013, in Italia, il Pil corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e del 2,1% nei confronti del secondo trimestre del I dati relativi ai maggiori paesi sviluppati mostrano invece un aumento del Pil in termini congiunturali dello 0,7% in Germania e nel Regno Unito, dello 0,6% negli Stati Uniti e in Giappone e dello 0,5% in Francia. In termini tendenziali, si è registrato un aumento dell 1,6% negli Stati Uniti, dell 1,5% 4 Elaborazioni Camera di Commercio di prato su dati ASEL ISTAT. 8

9 nel Regno Unito, dello 0,9% in Giappone, dello 0,5% in Germania e dello 0,3% in Francia. Nel complesso, il PIL dei paesi dell area Euro è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente ed è diminuito dello 0,5% nel confronto con lo stesso trimestre del Secondo le stime del FMI, l Italia 'economia italiana si contrarrà nuovamente nel 2013, con un calo del Pil dell'1,8%, per poi risalire dello 0,7% nel 2014 (stime stilate dal Fmi nella bozza del World Economic Outlook a settembre 2013). Le previsioni per l'italia, così come quelle degli altri principali partner di Eurolandia, restano quindi al momento invariate rispetto alle ultime ufficiali diffuse a luglio. Nella media dell'eurozona, il PIL quindi si ridurrà di oltre mezzo punto percentuale prima di tornare a espandersi dell'1% nel Il Pil mondiale dovrebbe invece salire del 2,9% nel 2013 e del 3,6% nel 2014, con un taglio, rispettivamente, di 0,3 e 0,2 punti percentuali rispetto alle ultime stime. Lieve ritocco al ribasso rispetto alle precedenti previsioni anche per gli Stati Uniti: +2,9 quest'anno (-0,3%) e +3,6% nel 2014 (-0,2%). Restano da verificare l andamento del PIL a livello regionale e provinciale nel 2013 e le previsioni per i prossimi due anni. 1.3 Mercato del lavoro Approvvigionamento Nel 2012, in provincia di Prato, la dinamica degli occupati è risultata negativa (-1,5% rispetto al 2011), a fronte di una minore flessione registrata a livello nazionale (-0,3%) e dell aumento rilevato in Toscana (+ 0,3%). Sempre nel 2012 il numero dei disoccupati è cresciuto del 2,3%, un incremento però più contenuto di quelli verificatisi in Toscana e in Italia dove le persone in cerca di disoccupazione sono cresciute rispettivamente del 22,6% e del 30,2%. Quanto alla struttura del mercato del lavoro, la provincia di Prato è caratterizzata nel 2012 da un tasso di occupazione pari al 64,3% (Figura 1.4), superiore sia alla media regionale che a quella nazionale (rispettivamente 63,9% e 56,8%) e da un tasso di disoccupazione pari al 7% (vs il 7,8% regionale e il 10,7% nazionale). Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni), pari al 41,9%, è marcatamente superiore alla media regionale (28,9%) ma anche alla media italiana (35,3%), evidenziando una situazione particolarmente complessa per i giovani nel mercato del lavoro provinciale. Nella provincia di Prato, nel 2011, il 15,3% dei giovani tra i 15 e i 29 anni non aveva un occupazione, né stava svolgendo un attività di studio o formazione (i cosiddetti NEET, Not in Education, Employment or Training). La loro incidenza è inferiore a quella della Toscana (16,4%) e soprattutto a quella nazionale (22,7%). 9

10 Figura Tasso di occupazione della popolazione in età lavorativa (15-64 anni) in provincia di Prato ( ) Provincia di Prato Italia Toscana Fonte: elaborazioni su dati RCFL - Istat Le differenze interne alla regione sono particolarmente rilevanti, con i tassi di occupazione che nel 2012 vanno dal 58,9% della provincia di Massa al 67,2% di quella di Firenze, con la provincia di Prato che ha il secondo tasso di occupazione più elevato a livello regionale (64,3%) (Tabella 1.2). Inoltre, in Toscana, solo la provincia di Pisa ha un tasso di disoccupazione (6,8%) inferiore a quello della provincia di Prato (7%), a fronte però di una partecipazione al mercato del lavoro nella provincia pratese che, in regione, è inferiore solo a quella delle province di Siena (69,4%) e di Firenze (72,4%). Tabella Principali indicatori del mercato del lavoro per province toscane e per genere (2012) Massa Lucca Pistoia Firenze Livorno Pisa Arezzo Siena Grosseto Prato Tasso di attività (15-64 anni) Tasso di occupazione (15-64 anni) Tasso di disoccupazione M F T M F T M F T 75,9 60,1 68,0 68,4 49,4 58,9 10,1 17,2 13,2 79,3 59,0 69,1 75,8 51,5 63,5 4,3 12,7 7,9 75,8 59,4 67,5 70,7 52,8 61,7 6,5 11,0 8,5 79,8 65,3 72,4 74,4 60,3 67,2 6,6 7,6 7,1 75,8 58,9 67,2 70,0 53,4 61,6 7,5 9,1 8,2 76,9 60,2 68,5 72,3 55,3 63,8 6,0 8,0 6,8 77,2 59,4 68,3 72,3 53,9 63,1 6,1 9,2 7,5 77,9 61,1 69,4 72,4 55,3 63,7 6,8 9,3 7,9 75,5 59,3 67,3 69,8 54,1 61,9 7,0 8,5 7,6 77,9 60,7 69,2 73,3 55,4 64,3 5,7 8,6 7,0 TOSCANA 77,8 61,2 69,4 72,6 55,4 63,9 6,5 9,5 7,8 Fonte: elaborazioni su dati RCFL - Istat 10

11 Il confronto con i dati medi europei mostra che nel 2012 (Figura 1.5): Il tasso di occupazione in provincia di Prato è inferiore alla media dell Europa a 15 paesi (65,2%) ed in linea con quella dell Europa a 27 paesi (64,2%). In particolare, il tasso di occupazione maschile è superiore ai valori medi europei, mentre quello femminile è inferiore sia alla media UE 15 che a quella UE 27. Il tasso di disoccupazione provinciale è inferiore a quello UE15 (10,6%) e UE27 (10,4%), e ciò si verifica sia nel caso della componente maschile che di quella femminile. Il tasso di disoccupazione giovanile nella provincia pratese è decisamente più elevato rispetto ai valori medi europei (UE15 e UE27). Questo dato, letto contestualmente a quello della bassa partecipazione dei giovani pratesi al mercato del lavoro (tasso di attività pari al 33,5% nel 2012) rappresenta, in tutta la loro complessità, le difficoltà dei giovani nell accesso e nella permanenza nel mercato del lavoro provinciale, soprattutto nel confronto con i dati medi europei (il 442,6% nella UE27 e il 45,6% nella UE15). Figura Tasso di occupazione e disoccupazione per genere (2012): un confronto tra il dato provinciale e quelli europei (UE15 e UE27) 80,0 73,3 70,0 64,3 70,6 65,2 69,8 64,2 60,0 5,4 59,8 53,0 58,6 50,0 40,0 35,7 41,9 30,0 23,1 21,3 2,2 23,4 2,0 2,8 20,0 5,7 10,0 8,6 7,0 10,6 10,6 10,6 10,4 10,5 10,4 0,0 Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Provincia di Prato UE15 UE27 Tasso di occupazione Tasso di disoccupazione Tassi di disoccupazione giovanile Fonte: elaborazioni su dati RCFL - Istat Nei primi 8 mesi del 2013, in provincia di Prato, le ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate ammontano a circa 2,6 milioni (di cui circa 1,1 milioni straordinarie, altre 1,1 milioni in deroga e poco più di 400mila a carattere ordinario), cresciute dell 8,4% rispetto allo stesso periodo del 2012, 11

12 quando le ore autorizzate ammontavano, in totale, a circa 2,4 milioni. Emerge il forte ridimensionamento della cassa in deroga (-28%), una crescita dei provvedimenti a carattere ordinario (+10,8%) ed una esplosione del ricorso alla cassa straordinaria (+109,3%). Le ore di cassa integrazione guadagni sono cresciute anche a livello di ripartizione (+2,4%) e nazionale (+12,4%) ma soprattutto a livello regionale (+45,3%). Nelle attività manifatturiere si concentra il 73,3% delle ore di cassa integrazione guadagni complessivamente autorizzate sul territorio pratese. In questo settore di attività economica, nel periodo gennaio - agosto 2013, il ricorso alla cassa integrazione guadagni è aumentato del 3,4% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente, confermandosi superiore -- per numero di ore autorizzate -- ai livelli del 2009, oltre che a quelli dell anno precedente. I lavoratori in CIG equivalenti a zero ore nel periodo gennaio-agosto rappresentano l 1% circa dell occupazione dipendente (nel 2012) per un totale di 693 lavoratori. Nel dettaglio i lavoratori in CIGO equivalenti a 0 ore ammontano a 109, quelli in CIGS a 296, quelli in Deroga a 287. In termini prospettici, resta da capire se i lavoratori in cassa integrazione, tecnicamente considerati occupati, saranno successivamente in grado di tornare sul loro posto di lavoro o andranno ad ingrossare la schiera delle persone in cerca di occupazione. La situazione del mercato del lavoro locale alterna luci ed ombre, situazioni tendenzialmente positive ed elementi di criticità e incertezza. Segnali negativi provengono dai flussi relativi alle entrate e alle uscite nel mercato del lavoro che, nel corso del I semestre 2013, mostrano un saldo occupazionale negativo, riflettendo una situazione congiunturale non particolarmente positiva: in assenza di dati aggiornati sull andamento dei conti economici regionali e provinciali 6, questo dato sembra riflettere il rallentamento, causato dalla recessione, nella crescita del PIL registrato a livello nazionale. A Prato, infatti, le cessazioni sono cresciute (+7,9%) a fronte di un calo degli avviamenti (-7,3%), determinando una saldo occupazionale negativo ( unità), con una contrazione della base occupazionale quindi molto più ampia della distruzione netta di posti di lavoro prevista dalle imprese, nell arco del 2013, secondo i risultati dell indagine Excelsior sulla domanda di lavoro prevista. Questi dati sembrerebbero quindi muoversi in un quadro generale che potrebbe prefigurare per l economia pratese prospettive peggiori rispetto ad un anno prima a causa di una domanda di lavoro ancora debole. 1.4 Imprese ad apertura verso l estero In Toscana, secondo l Istat (Archivio ASIA-Imprese), le imprese attive risultano nel 2010 pari a (-0,5% rispetto al 2009), rappresentando il 34,8% delle imprese del Centro e il 7,5% di quelle italiane. 5 La stima dei lavoratori in CIG equivalenti a 0 ore tiene conto dell effettivo tiraggio delle ore di cassa integrazione autorizzate fino al mese di giugno In particolare, i lavoratori equivalenti a zero ore sono stimati rapportando il monte ore utilizzato di CIG all orario di lavoro medio annuale di ore; le ore effettivamente utilizzate sono state calcolate considerando il tiraggio medio nazionale diffuso dall INPS e aggiornato a giugno 2013 pari al 44,36% delle ore autorizzate di CIGO e al 45,35% delle ore autorizzate rispettivamente di CIGS e CIGD; si ottiene così un numero (teorico) di lavoratori sospesi integralmente ( a 0 ore ). 6 Il Regolamento Comunitario n. 2223/96 sul Sistema Europeo dei Conti (SEC95) prevede, infatti, il rilascio dei dati regionali a 24 mesi dall anno di riferimento. Dunque i conti economici che si caratterizzano per un maggior grado di tempestività de quadro informativo sono quelli riferiti al livello nazionale. 12

13 I dati dell archivio ASIA-UL dell Istat mostrano che, in Toscana, le Unità Locali erano (-0,6% rispetto al 2009). Di queste (l 8,3% di quelle regionali e lo 0,6% di quelle nazionali) erano localizzate in provincia di Prato, con un numero di addetti pari a (il 7,7% e lo 0,5% rispettivamente del totale degli addetti a livello regionale e nazionale), di cui quasi nelle Industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (il 30,3% di quelli della Toscana, il 17,8% di quelli del Centro Italia e il 5,3% di quelli d Italia). La dimensione media (numero medio di addetti per unità locale) risulta pari a 3,1 addetti, inferiore a quella della Toscana (3,4) e dell Italia (3,6). L analisi dell evoluzione della base imprenditoriale in provincia di Prato è possibile sulla base dei dati Movimprese di Infocamere che mostrano che nel II trimestre 2013, rispetto al II trimestre 2012, le imprese attive sono cresciute, anche in maniera assai moderata (+0,25%), attestandosi a unità, un dato comunque superiore a quello del II trimestre del 2009 ( imprese attive). Prendendo in considerazione le sole attività manifatturiere, si osserva che la crisi economica, manifestatasi a partire dalla seconda metà del 2008, ha ulteriormente indebolito la posizione competitiva del distretto tessile pratese nel mercato internazionale già compromessa dall effetto di cambio (sfavorevole) e dalla concorrenza dei paesi low cost. In particolare, nel II trimestre 2013, il settore tessile ha continuato a comprimersi confermando una tendenza in atto negli anni precedenti (nello stesso trimestre), mentre il numero di imprese attive nelle confezioni torna a crescere (+54 unità), dopo essere diminuito di 115 unità tra il II trimestre 2011 e lo stesso trimestre del 2012, rimanendo comunque su valori più elevati di quelli del II trimestre Nello specifico, a fronte di una moderata crescita, a livello aggregato, della dinamica di sviluppo del tessuto imprenditoriale pratese tra il II trimestre 2009 e il II trimestre 2013 (+0,5%), la crisi economica ha portato ad una redistribuzione delle imprese attive tra i settori di attività tipici del distretto pratese, determinando un cambiamento degli equilibri interni al sistema moda: si riduce il peso del tessile (dal 40,5% del II trimestre 2009 al 35,3% del II trimestre 2013), mentre aumenta quello delle confezioni (dal 57% al 61,9%) (e cresce solo moderatamente -- +0,3 punti percentuali -- il peso di cuoio, pelletteria e calzature. 13

14 Figura 1.6 Imprese attive in provincia di Prato (II trimestre, Anni ) II trim 2008 II trim 2009 II trim 2010 II trim 2011 II trim 2012 II trim 2013 Fonte: elaborazioni su dati Movimprese - Infocamere Figura 1.7 Imprese attive in provincia di Prato per settore di attività economico (II trimestre, Anni ) II trim 2013 II trim 2012 II trim 2011 II trim 2010 II trim 2009 Fonte: elaborazioni su dati Movimprese - Infocamere 14

15 Le esportazioni di beni della provincia di Prato nel I semestre 2013 ammontano a euro e costituiscono lo 0,5% del totale delle esportazioni italiane e il 6,7% di quelle della Toscana. Nel confronto con lo stesso periodo dell anno precedente si registra una contrazione delle esportazioni della provincia pari al 6,6%, mediamente più accentuata di quella registrata sia nella regione di appartenenza (-1,9%) che in Italia (-0,4%). I comparti merceologici a più elevata specializzazione all export sono i settori del sistema moda (tessile, abbigliamento ed accessori, cuoio, pelletteria e calzature), che nel I semestre del 2013 rappresentano l 84% circa del valore delle esportazioni: i maggiori partner commerciali in questo settore sono Germania, Francia, Spagna, Romania, Regno Unito e Honk Kong, che da soli assorbono il 49% delle esportazioni. 15

16 LA POPOLAZIONE RESIDENTE IN PROVINCIA DI PRATO: STRUTTURA, TENDENZE E PREVISIONI N.B. I dati demografici ISTAT più aggiornati al momento della redazione di questo report intermedio sono gli stessi già riportati per il rapporto finale dello scorso maggio Si procederà ad aggiornare ed integrare le analisi demografiche non appena saranno resi disponibili dall ISTAT dati più aggiornati. Il presente capitolo presenta una analisi demografica della popolazione residente in provincia di Prato, evidenziandone struttura, tendenze e previsioni sulla base dei dati del Censimento della Popolazione 2011 e dei dati Demo-Istat. I principali indicatori demografici, al 1 gennaio 2012, mostrano che la provincia di Prato si caratterizza per performance migliori di quelle regionali e (se non migliori) perlomeno in linea con quelle nazionali (Tabella 2.1): l indice di vecchiaia è marcatamente inferiore di quello della Toscana e comunque più basso di quello del Paese; l indice di dipendenza strutturale (o indice di carico complessivo) e l indice di dipendenza (o indice di carico) degli anziani, che indica quanto pesano gli over65 sulla popolazione anni, si attestano su valori simili a quelli nazionali ed inferiori a quello regionali. In generale, dunque, la provincia di Prato (in maniera simile all Italia) è mediamente più giovane della Toscana e la sua popolazione anziana pesa su quella in età lavorativa in misura nettamente inferiore di quanto avviene a livello regionale. Tabella 2.1 Provincia di Prato. Indice di dipendenza strutturale, Indice di dipendenza anziani e Indice di vecchiaia (al 1 gennaio 2012). Confronti con Toscana e Italia. Indice di dipendenza Indice di dipendenza strutturale degli anziani Indice di vecchiaia Provincia di Prato 54,0 32,0 145,1 Toscana 57,9 37,7 186,0 Italia 53,5 32,0 148,6 Fonte: elaborazioni su dati Demo-Istat. Le ulteriori analisi demografiche proposte di seguito nel corso del capitolo confermano i risulti qui premessi ed evidenziano che secondo le previsioni demografiche ISTAT la provincia di Prato è destinata ad invecchiare progressivamente seguono un trend comune al resto del Paese e a tutta l Europa (con il conseguente deterioramento dei principali indicatori). 16

17 La provincia di Prato si caratterizza (sempre al 1 gennaio 2012) una incidenza della popolazione straniera sul totale della popolazione residente (il 13,5%) marcatamente superiore a quella regionale (8,8%) e a quella nazionale (6,8%). All interno di una Regione caratterizzata da un certo grado di invecchiamento, quindi, il Distretto pratese sembra distinguersi per una situazione leggermente più favorevole; questo anche a causa della notevole attrazione esercitata dalla concentrazione industriale del Distretto sulla popolazione immigrata, la quale tipicamente si distingue per un età media marcatamente più bassa di quella autoctona. Non a caso, la provincia di Prato registra una proporzione di minori (0-17 anni) sul totale della popolazione straniera residente (il 27,8%) mediamente più elevata di quella regionale (22,4%) e di quella nazionale (23,3%). Le precedenti evidenze riportate in precedenza a premessa del capitolo vengono sviluppate ed approfondite nelle seguenti analisi demografiche. Il confronto tra i dati del Censimento della Popolazione 1991, 2001 e 2011 mostra che la popolazione residente in provincia di Prato è progressivamente aumentata nel tempo raggiungendo i abitanti al 9 ottobre 2011 (data del Censimento 2011), con un incremento del 7,9 rispetto a dieci anni prima e del 13,2% rispetto a venti anni prima (Tabella 2.2). Tabella 2.2 Popolazione residente in provincia di Prato per comuni, Censimento della Popolazione 1991, 2001 e 2011 Provincia di Prato Censita al 9 ottobre 2011 Popolazione residente Censita al 21 ottobre 2001 Variazioni Censita al 20 ottobre 1991 Var % Var% Var % Cantagallo ,0 11,2 22,3 Carmignano ,0 23,7 46,0 Montemurlo ,3 2,0 4,3 Poggio a Caiano ,6 8,6 21,2 Prato ,5 4,1 11,9 Vaiano ,5 2,3 11,0 Vernio ,6 1,3 10,0 Totale ,9 4,9 13,2 Fonte: elaborazioni su dati Istat - Censimento della Popolazione 1991, 2001, Il bilancio demografico post censimento riferito all anno 2011 evidenzia che tra la data dell ultimo censimento della popolazione (9 ottobre 2011) e il 32 dicembre 2011 la popolazione residente in provincia di Prato si è ridotta di alcune centinaia di unità, attestandosi a abitanti (Tabella 2.3). Questo lieve calo della popolazione residente nell arco di pochi mesi è dovuto in misura prevalente al saldo migratorio negativo (l emigrazione prevale sull immigrazione) cui si accompagna anche un moderatamente negativo saldo naturale (ovvero i decessi superano le nascite). 17

18 Per il futuro si prevede una ulteriore espansione della popolazione della popolazione residente in provincia ( residenti nel 2051) (Tabella 2.4). Inoltre, sempre secondo le previsioni della popolazione dell ISTAT, nel 2051 l indice di carico sociale degli anziani dovrebbe aumentare in misura marcatamente superiore di quanto si prevede che aumenti l indice di carico sociale dei giovani. Tabella 2.2 Provincia di Prato: Bilancio demografico anno 2011 e popolazione residente dal 9 ottobre al 31 dicembre Maschi Femmine Totale Popolazione al 9 ottobre Nati Morti Saldo Naturale Iscritti da altri comuni Iscritti dall'estero Altri iscritti Cancellati per altri comuni Cancellati per l'estero Altri cancellati Saldo Migratorio e per altri motivi Popolazione residente in famiglia Popolazione residente in convivenza Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali Popolazione al 31 Dicembre Numero di Famiglie Numero di Convivenze 93 Numero medio di componenti per famiglia 2,45 Fonte: dati Demo - Istat Tabella 2.4 Provincia di Prato. Popolazione residente, per classi di età, e alcuni indicatori demografici (Censimento , 1 gennaio 2012 e previsioni per il 2051) Censimento 1991 Censimenti 2001 Censimento gen (Previsioni ISTAT) 18

19 Popolazione residente Popolazione 0-14 anni Popolazione 65 anni ed oltre Indice di carico demografico dei giovani 20,3 18,7 22,0 22,0 23,7 Indice di carico demografico degli anziani 22,7 27,6 32,2 32,0 59,6 Indice di vecchiaia 112,0 148,1 146,2 145,1 251,9 Indice di sostituzione 84,1 120,1 136,6 138,0 125,3 Legenda: Indice di carico demografico dei giovani: Residenti in età compresa tra 0 e 14 anni per 100 abitanti in età compresa tra 15 e 64 anni. Un valore elevato indica, in questo caso, che ciascuna persona attiva deve mantenere più bambini. Indice di carico demografico degli anziani: Residenti con 65 o più anni ogni 100 residenti in età compresa tra 15 e 64 anni. Un valore elevato indica un alto numero di pensionati rispetto alle persone in età lavorativa. Indice di vecchiaia: Abitanti dai 65 anni e oltre per 100 abitanti in età dai 0 ai 14 anni. Un valore elevato è sintomo di invecchiamento della popolazione. Indice di sostituzione: Abitanti in età compresa tra 55 e 64 anni per 100 abitanti in età tra 15 e 24 anni. Un valore superiore a 100 indica in linea di massima che, in riferimento alla popolazione residente, un maggior numero di persone esce dal mercato del lavoro per motivi di età rispetto ai giovani che vi entrano. Fonte: elaborazioni su dati Demo Istat Per il mercato del lavoro è particolarmente interessante l andamento del numero delle persone che partecipano alla vita lavorativa, di quelle che entrano a far parte del mercato del lavoro e di quelle che ne escono per motivi di età. Il cambiamento nella struttura di età della popolazione ha, infatti, importanti ripercussioni sul mercato del lavoro in tutta Europa. Attualmente in provincia di Prato si rileva ancora una popolazione relativamente giovane. Se tra il 1991 e il 2001 la quota della popolazione anziana è cresciuta in misura decisamente superiore di quella della popolazione giovanile, tra il 2001 e il 2011 la percentuale di popolazione di età inferiore ai 14 anni è aumentata in termini percentuali, anche se in misura leggermente inferiore a quella della popolazione over65. Questo andamento si riflette in quello dell indice di vecchiaia che, tra il 2001 e il 2011, si è leggermente ridotto, attestandosi al 146,2% alla data del Censimento 2011, per attestarsi poi al 145,1% al 1 gennaio Le previsioni tuttavia mostrano che mentre la percentuale di popolazione giovanile è destinata a diminuire, quella di popolazione anziana è destinata ad aumentare, portando così ad un drastico incremento dell indice di vecchia, a testimonianza di un progressivo invecchiamento della popolazione residente in provincia, in linea con il trend che si registra in tutta Europa. La percentuale di abitanti tra i 15 e i 64 anni (la popolazione in età lavorativa) era del 67,4 nel 1981 ed è aumentata fino a raggiungere il 69,9% nel , per poi decrescere fino al 68,4% nel e al 64,8% nel (Figura 2.1). Al 1 gennaio 2012, i dati post censimento, confermano al 64,9% la quota di popolazione in età lavorativa sul totale della popolazione residente. È presumibile che in futuro tale percentuale si riduca ulteriormente (le previsioni al 2051 la portano al 54,6%). Se il valore raggiunto nei decenni passati era dovuto all elevata presenza di giovani, risulta ora determinante il numero crescente di persone di età superiore ai 64 anni. In futuro le persone che lasceranno il mercato del lavoro per motivi di età saranno 7 Dati censimenti 1981 e Dati Censimento Dati Censimento

20 molte di più di quelle che vi entreranno, posto che il trend demografico rimanga invariato. Il calo delle forze di lavoro potrà dunque essere evitato solo grazie all aumento dell età pensionabile, facendo crescere il tasso di attività, soprattutto quello femminile (in questa direzione si muove, per esempio, la recente Riforma Fornero sulle pensioni), oppure facendo ricorso all immigrazione di forze lavoro (ma in questo senso la provincia di Prato ha già un incidenza di popolazione straniera sulla popolazione residente molto più elevata di quella media regionale e nazionale). 20

21 Figura 2.1 Provincia di Prato Popolazione residente per classi di età (Censimento 1991, 2001, 2011, 1 gennaio 2012, previsione al 2051), composizione percentuale 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 15,9 18,9 20,9 20,8 18,9 36,8 14,2 19,6 19,3 19,3 38,3 36,4 36,6 32,5 17,0 28,5 10,4 9,1 9,0 9,0 14,2 12,8 14,3 14,3 12,9 Censimento 1991 Censimento 2001 Censimento gen-12 Previsioni anni anni anni anni 65 anni ed oltre Fonte: elaborazioni su dati Demo Istat Al 1 gennaio 2012, la percentuale femminile nelle classi di età sotto i 50 anni è (in media) del 49,5%, in quella tra 50 e 64 anni è del 51,8% e in quella oltre i 65 anni del 57,4% (Figura 2.2). Tale differenza è riconducibile ad un elevata vita media delle donne. Tuttavia, per il futuro si prevede che, a fronte in una crescita della popolazione residente, la quota femminile si riduca in tutte le fasce di età considerate: al 47,6% sotto i cinquant anni diminuisca leggermente, al 48,8% tra i 50 e i 64 anni e al 55% sopra i 65 anni. Figura 2.2 Provincia di Prato - Popolazione per genere e per classi di età, al 1 gennaio 2012 e previsioni

22 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0, anni anni anni anni 65 anni ed oltre 0-14 anni anni anni anni 65 anni ed oltre Maschi Femmine Fonte: elaborazioni su dati Demo - Istat La struttura della popolazione per età non è identica in tutte i comuni della provincia: la percentuale della popolazione anziana nel comune di Vernio (dove la quota di over65 si attesta al 27,5%) è mediamente più elevata di quella registrata nelle altre municipalità (Figura 2.3) La percentuale maggiore di abitanti giovani si registra nei comuni di Montemurlo e di Carmignano, nei quali la popolazione di età inferiore ai 25 anni è rispettivamente pari al 22,8% e al 23,3%. Figura 2.3 Provincia di Prato - Popolazione residente per comune e per classi di età (al 1 gennaio 2012), composizione percentuale 22

23 Provincia di Prato 13,5 8,5 35,6 19,4 23,1 Vernio 11,0 7,5 33,1 21,0 27,5 Vaiano 12,0 7,7 33,3 21,7 25,4 Prato 13,5 8,6 35,6 19,2 23,2 Poggio a Caiano 13,6 8,7 35,3 21,0 21,4 Montemurlo 13,6 9,3 34,5 20,5 22,1 Carmignano 15,5 7,8 39,3 17,9 19,6 Cantagallo 12,6 5,7 37,3 19,0 25,5 0% 20% 40% 60% 80% 100% 0-14 anni anni anni anni 65 anni ed oltre Fonte: elaborazioni su dati Demo - Istat Tabella 2.5 Provincia di Prato. Popolazione residente per comune, genere e per classi di età (al 1 gennaio 2012) Maschi Femmine Totale Cantagallo Carmignano Montemurlo Poggio a Caiano Prato Vaiano Vernio Provincia di Prato Fonte: elaborazioni su dati Demo - Istat Benché la struttura della popolazione per età presenti delle differenze tra comuni, in tutta la provincia si registra un maggior numero di persone che esce dal mercato del lavoro per motivi di età rispetto ai giovani che vi entrano. Nei comuni di Cantagallo, Vaiano e Vernio, l indice di sostituzione è prossimo o superiore al 190, mentre a livello provinciale è pari a 138 (Figura 2.4). L indice di sostituzione è al di sotto di quello medio provinciale nei comuni di Montemurlo e Prato. Figura 2.4 Indice di sostituzione in provincia di Prato e comuni, al 1 gennaio

24 Fonte: elaborazioni su dati Demo - Istat Dal confronto regionale emerge che la percentuale di giovani (fino a 24 anni) nei comuni di Montemurlo e di Carmignano è mediamente più elevata di quella registrata in provincia di Prato (il 23,4%) e in Toscana (il 21,2%), mentre il comune di Vernio e di Cantagallo presentano una popolazione in media più anziana (rispettivamente solo il 19,8% e il 19,6% della popolazione è sotto i 25 anni) (Tabella 2.6 e Figura 2.5). Tabella 2.6 Popolazione residente in Toscana, provincia di Prato e comuni della provincia per genere e per classi di età (al 1 gennaio 2012) Maschi Femmine ed Totale 24

25 oltre Cantagallo Carmignano Montemurlo Poggio a Caiano Prato Vaiano Vernio Provincia di Prato TOSCANA Fonte: elaborazioni su dati Demo - Istat Figura Popolazione residente in Toscana, provincia di Prato e comuni della provincia per classi di età (al 1 gennaio 2012), composizione percentuale Toscana 12,8 8,5 34,8 19,9 23,9 Provincia di Prato 14,3 9,0 36,6 19,3 20,8 Vernio 11,7 7,8 34,2 21,9 24,5 Vaiano 12,2 7,9 34,6 22,1 23,1 Prato 14,4 9,1 36,7 19,0 20,7 Poggio a Caiano 14,6 9,1 35,9 20,8 19,7 Montemurlo 14,1 9,8 35,3 20,1 20,6 Carmignano 16,1 8,2 39,3 18,5 17,9 Cantagallo 13,5 6,5 37,2 19,4 23,4 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% ed oltre Fonte: elaborazioni su dati Demo - Istat Dal confronto internazionale emerge che la quota di popolazione in età lavorativa in provincia di Prato (il 64,9%) è superiore a quelle registrata in Toscana e di mezzo punto percentuale inferiore al dato nazionale (Figura 2.6). Estendendo il confronto anche con alcuni principali paesi europei la percentuale di popolazione provinciale tra i anni è inferiore a quella della Spagna e della Germania e superiore, sia pur di poco, a quella francese. La Spagna è il paese che, tra quelli considerati, mostra la percentuale di popolazione in età lavorativa più elevata. I comuni di Poggio Caiano e di Carimignano sono quelli che mostrano una quota di residenti di età compresa tra i 15 e i 64 anni (rispettivamente il 65,8% e il 66%) vicina a quella tedesca. 25

26 Figura Popolazione in età lavorativa residente in provincia di Prato (e comuni) al 1 gennaio 2012 e alcuni confronti nazionali ed europei Cantagallo Toscana Vernio Francia Vaiano Prato Provincia di Prato Montemurlo Italia Poggio a Caiano Carmignano Germania UE27 Spagna 63,1 63,3 63,8 64,3 64,6 64,9 64,9 65,2 65,4 65,8 66,0 66,2 66,6 67,4 61,0 62,0 63,0 64,0 65,0 66,0 67,0 68,0 Fonte: elaborazioni su dati Demo Istat ed Eurostat 2. IL MERCATO DEL LAVORO LOCALE: I DATI DELLA RILEVAZIONE CONTINUA SULLE FORZE DI LAVORO (RCFL-ISTAT) 10 N.B. Il presente capitolo riporta già i dati della RCFL ISTAT più aggiornati (anno 2012). Le medie annue relative al 2013 saranno pubblicate da Istat nel mese di marzo del Previa messa a disposizione dei 10 Le analisi proposte in questo capitolo si basano sui meta-dati relativi al 2012 e resi disponibili da ISTAT in data 1 marzo

27 microdati della RCFL-ISTAT riferiti al 2012 (dal I al IV trimestre) per il finale (fine dicembre 2013) si può solo provvedere ad arricchire/integrare con analisi di dettaglio e approfondimenti specifici le analisi qui riportate. La Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro (RCFL) dell ISTAT costituisce la principale fonte statistica sul mercato del lavoro italiano, che consente di osservarne l evoluzione dei principali indicatori in modo disaggregato anche a livello provinciale. L indagine ISTAT sulle forze di lavoro permette di analizzare - sulla base dei dati disponibili sulla popolazione in età lavorativa, sulle forze lavoro (costituite sia da occupati sia da disoccupati) e sulle non forze lavoro- i tassi di attività, di occupazione e di disoccupazione in provincia di Prato. Si ricordi, comunque, che, data l esiguità del campione, i dati provinciali sono comunicati dall ISTAT solo annualmente (come media di quattro indagini trimestrali successive) e devono essere interpretati con una certa cautela. 2.1 La popolazione e le forze di lavoro La popolazione residente nella provincia di Prato con età superiore ai 15 anni, ovvero l offerta di lavoro potenziale, tra il 2011 ed il 2012, è cresciuta di circa unità (+ 0,3% rispetto all anno precedente), attestandosi a 214mila unità (Tabella 3.1). Il bacino dal quale attingere forza lavoro ha mostrato dunque una variazione sia pur contenuta - su base annua. Anche in Toscana, nel confronto tra il 2011 ed il 2012, emerge che la popolazione di 15 anni ed oltre è aumentata dello 0,3%, attestandosi a unità. Le forze di lavoro (date dalla somma degli occupati con le persone in cerca di occupazione), ovvero l offerta di lavoro effettiva tra il 2011 ed il 2021, mostrano un calo pari all 1,3% (un migliaio di unità in meno rispetto al 2011), dopo che nell anno precedente era erano rimaste sostanzialmente stabili (+0,2%). Questa riduzione delle forze di lavoro è avvenuta a sintesi di una crescita delle persone in cerca di occupazione 11 e di una contrazione degli occupati (-1,5%): le persone in cerca di occupazione salgono a poco più di unità, mentre gli occupati sono di poco inferiori alle unità. Le forze di lavoro in Toscana sono invece cresciute su base annua (+1,7%), passando da a unità ( unità in più). 11 Dato il numero ridotto di osservazioni e la bassa numerosità campionaria a livello provinciale, nel caso delle persone in cerca di occupazione si registra un aumento del 2,3% a fronte di una crescita di sole circa 200 unità. 27

28 Tabella Provincia di Prato. Forze di lavoro per condizione (v.a. in migliaia e var. %, Anni ) Variaz % Variaz % Variaz % Variaz % Variaz % Variaz % Occupati ,4-0,1 3,3-1,8 0,7-1,5 In cerca di occupazione ,0 39,6 5,1-0,8-6,7 2,3 Totale forze di lavoro ,5 2,0 3,4-1,8 0,2-1,3 Totale popolazione 15 anni ed oltre ,8 0,1 0,2 0,5 0,4 0,3 Note: dati espressi in migliaia. Variazioni percentuali non calcolate sui dati espressi in migliaia. Minore significatività delle variazioni percentuali calcolate su valori molto piccoli a livello provinciale, a causa della presenza di errori campionari maggiori. Fonte: elaborazioni su dati ISTAT - RCFL 28

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle Trento, 23 gennaio 2012 La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle La popolazione residente in provincia di Trento

Dettagli

OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977

OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977 24 aprile 2013 OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977 L Istat ha ricostruito le serie storiche trimestrali e di media annua dal 1977 ad oggi, dei principali aggregati del mercato del lavoro,

Dettagli

Crisi e mercato del lavoro in provincia di Bergamo. Manuela Samek Lodovici Bergamo, 1 dicembre 2009

Crisi e mercato del lavoro in provincia di Bergamo. Manuela Samek Lodovici Bergamo, 1 dicembre 2009 Crisi e mercato del lavoro in provincia di Bergamo Manuela Samek Lodovici Bergamo, 1 dicembre 009 Gli indicatori strutturali Nel I semestre 009 la crisi colpisce soprattutto l occupazione maschile Tasso

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

CONGIUNTURA FRIULI VENEZIA GIULIA Consuntivo 3 trimestre 2015 e previsioni 4 trimestre 2015

CONGIUNTURA FRIULI VENEZIA GIULIA Consuntivo 3 trimestre 2015 e previsioni 4 trimestre 2015 CONGIUNTURA FRIULI VENEZIA GIULIA Consuntivo 3 trimestre 2015 e previsioni 4 trimestre 2015 Udine, 20 novembre 2015 Corso Vittorio Emanuele II, 47-33170 Pordenone - Tel. +39 0434 381211 - fax +39 0434

Dettagli

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più

Dettagli

La congiuntura. internazionale

La congiuntura. internazionale La congiuntura internazionale N. 2 LUGLIO 2015 Il momento del commercio mondiale segna un miglioramento ad aprile 2015, ma i volumi delle importazioni e delle esportazioni sembrano muoversi in direzioni

Dettagli

INDUSTRIA METALMECCANICA ITALIANA INDAGINE CONGIUNTURALE. Sintesi per la stampa

INDUSTRIA METALMECCANICA ITALIANA INDAGINE CONGIUNTURALE. Sintesi per la stampa INDUSTRIA METALMECCANICA ITALIANA INDAGINE CONGIUNTURALE Sintesi per la stampa Roma, 11 settembre 2014 Sintesi per la Stampa L attività produttiva del settore metalmeccanico, dopo la fase recessiva protrattasi

Dettagli

OPEN - Fondazione Nord Est Febbraio 2013

OPEN - Fondazione Nord Est Febbraio 2013 A7. FECONDITÀ, NUZIALITÀ E DIVORZIALITÀ Diminuisce il tasso di fertilità dopo la crescita degli ultimi anni A livello nazionale il tasso di fecondità totale (numero medio di figli per donna in età feconda)

Dettagli

Annuario Istat-Ice 2008

Annuario Istat-Ice 2008 Le informazioni statistiche sul Commercio estero e sulle Attività Internazionali delle imprese Luigi Biggeri 1 Struttura della presentazione 1. L Annuario e lo sviluppo delle informazioni statistiche sul

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione ATTIVITÀ FINANZIARIE Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il settore dell intermediazione monetaria e finanziaria ha acquistato rilevanza nel corso degli ultimi vent anni:

Dettagli

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese Nel corso degli ultimi anni diversi studiosi e responsabili di importanti istituzioni hanno sostenuto che le cooperative hanno reagito alla crisi in corso meglio delle altre forme di impresa. La maggior

Dettagli

a cura della CGIL e dell IRES CGIL di MESSINA

a cura della CGIL e dell IRES CGIL di MESSINA a cura della CGIL e dell IRES CGIL di MESSINA Presentazione dei dati del 4 Studio sullo stato dell occupazione nella provincia di Messina a cura della CGIL e dell IRES CGIL di MESSINA 1 Nell ormai consueto

Dettagli

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop Note e commenti n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop 1 L analisi sullo stock fa riferimento al totale delle imprese (coopera ve e non) a ve al 31 Dicembre

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione ENERGIA Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dell energia; come misura dell attività si utilizza il valore aggiunto

Dettagli

4. Lavoro e previdenza

4. Lavoro e previdenza 4. Lavoro e previdenza L economia dell area pratese è strettamente legata all andamento del settore tessile/abbigliamento, come dimostra il fatto che le aziende di questo settore costituiscono il circa

Dettagli

Presentazione del Rapporto L economia del Molise Pietro de Matteis

Presentazione del Rapporto L economia del Molise Pietro de Matteis Presentazione del Rapporto L economia del Molise Pietro de Matteis Filiale di Campobasso, Banca d Italia Campobasso, 18 giugno 2015 L economia italiana La prolungata flessione del PIL si è attenuata Andamento

Dettagli

1. La situazione economica e del mercato del lavoro

1. La situazione economica e del mercato del lavoro 1. La situazione economica e del mercato del lavoro Per la lettura dei dati non si può prescindere dal considerare l impatto dei molteplici fattori che hanno mutato radicalmente il mondo del lavoro a causa

Dettagli

INCHIESTA CONGIUNTURALE SULL INDUSTRIA

INCHIESTA CONGIUNTURALE SULL INDUSTRIA INCHIESTA CONGIUNTURALE SULL INDUSTRIA RISULTATI GENERALI L andamento dell Industria di Roma e Provincia nel quarto trimestre del 2002 è risultato sostanzialmente negativo. Con riferimento al Comune, i

Dettagli

CONGIUNTURA FRIULI VENEZIA GIULIA Consuntivo 4 trimestre 2015 e previsioni 1 trimestre 2016

CONGIUNTURA FRIULI VENEZIA GIULIA Consuntivo 4 trimestre 2015 e previsioni 1 trimestre 2016 CONGIUNTURA FRIULI VENEZIA GIULIA Consuntivo 4 trimestre 2015 e previsioni 1 trimestre 2016 Trieste, 19 febbraio 2016 Corso Vittorio Emanuele II, 47-33170 Pordenone - Tel. +39 0434 381211 - fax +39 0434

Dettagli

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI Aggiornamento del 29 maggio 2015 I CONTENUTI IL SISTEMA ECONOMICO LA FINANZA PUBBLICA LA SANITA IL SISTEMA ECONOMICO LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI IL PIL PIL: DINAMICA E PREVISIONI NEI PRINCIPALI PAESI UE

Dettagli

Osservatorio sul Mercato Immobiliare, Novembre 2014 NOTA CONGIUNTURALE SUL MERCATO IMMOBILIARE A OTTOBRE 2014 1. Genova Evoluzione delle compravendite

Osservatorio sul Mercato Immobiliare, Novembre 2014 NOTA CONGIUNTURALE SUL MERCATO IMMOBILIARE A OTTOBRE 2014 1. Genova Evoluzione delle compravendite Numero di compravendite Numero di compravendite Osservatorio sul Mercato Immobiliare, Novembre 1 G E N O V A NOTA CONGIUNTURALE SUL MERCATO IMMOBILIARE A OTTOBRE 1 1.. Evoluzione delle compravendite Settore

Dettagli

IL SETTORE. COSTRUZIONI in provincia di Trento

IL SETTORE. COSTRUZIONI in provincia di Trento 26 marzo 2013 IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI in provincia di Trento il contesto economico Nel 2012 l area dell euro è nuovamente in recessione, con una riduzione del Pil pari allo 0,6%; si stima che permanga

Dettagli

Indagine di previsione per il I trimestre 2016 per le imprese della provincia di Cuneo

Indagine di previsione per il I trimestre 2016 per le imprese della provincia di Cuneo Nota congiunturale Indagine di previsione per il I trimestre 2016 per le imprese della provincia di Cuneo L indagine congiunturale di previsione per il primo trimestre 2016 di Confindustria Cuneo evidenzia

Dettagli

Elaborazione flash. Ufficio Studi Confartigianato Vicenza 25/01/2013

Elaborazione flash. Ufficio Studi Confartigianato Vicenza 25/01/2013 Elaborazione flash Ufficio Studi Confartigianato Vicenza 25/01/2013 Alcuni indicatori economici Focus sull artigianato nella provincia di Vicenza Dati a supporto della mobilitazione nazionale Rete Imprese

Dettagli

IL SETTORE LEGNO-MOBILE-SEDIA IN PROVINCIA DI UDINE ANALISI STATISTICA. (aggiornamento maggio 2015)

IL SETTORE LEGNO-MOBILE-SEDIA IN PROVINCIA DI UDINE ANALISI STATISTICA. (aggiornamento maggio 2015) IL SETTORE LEGNO-MOBILE-SEDIA IN PROVINCIA DI UDINE ANALISI STATISTICA (aggiornamento maggio 2015) Il Sistema Legno-Mobile Sedia costituisce uno degli assi portanti del manifatturiero in Provincia di Udine

Dettagli

Nota Congiunturale Numero 2 Giugno 2009

Nota Congiunturale Numero 2 Giugno 2009 Nota Congiunturale Numero 2 Giugno 2009 Comitato per la qualificazione della spesa pubblica Comitato per lo sviluppo provinciale Sandro Trento Enrico Zaninotto Quadro internazionale: 2010 migliore, ma

Dettagli

Report trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza

Report trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza Report trimestrale sull andamento dell economia Perché un report trimestrale? A partire dal mese di dicembre SEI provvederà a mettere a disposizione delle imprese, con cadenza trimestrale, un report finalizzato

Dettagli

Congiuntura (dati aggiornati al 2 ottobre 2015)

Congiuntura (dati aggiornati al 2 ottobre 2015) La Congiuntura (dati aggiornati al 2 ottobre 2015) 1 ECONOMIA IN ITALIA In Italia, dopo tre cali annuali consecutivi (2012-2,8%, 2013-1,7%, 2014-0,4%), il CSC prevede una crescita del PIL dell 1%. quest

Dettagli

PROVINCIA DI ORISTANO DEFINIZIONE DEI SERVIZI MINIMI DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE Allegato 1:

PROVINCIA DI ORISTANO DEFINIZIONE DEI SERVIZI MINIMI DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE Allegato 1: Regione Autonoma della Sardegna Assessorato dei Trasporti Centro Ricerche Economiche e Mobilità Università degli Studi di Cagliari PROVINCIA DI ISTANO SETTE PIANIFIZIONE TERRITIALE, PITICHE COMUNITARIE,

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione MACCHINE E APPARECCHIATURE ELETTRICHE Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dell industria dell elettronica;

Dettagli

La congiuntura. internazionale

La congiuntura. internazionale La congiuntura internazionale N. 1 GIUGNO 2015 Il primo trimestre del 2015 ha portato con sé alcuni cambiamenti nelle dinamiche di crescita delle maggiori economie: alla moderata ripresa nell Area euro

Dettagli

Le imprese attive nel comune di Bologna dal 2008 al 2014

Le imprese attive nel comune di Bologna dal 2008 al 2014 Le imprese attive nel comune di Bologna dal 28 al 214 33. Imprese attive nel comune di Bologna 32.5 32. 31.5 31. Fonte: UnionCamere Emilia-Romagna Il numero delle imprese attive a Bologna tra il 28 e il

Dettagli

La congiuntura. italiana. La stima trimestrale del Pil

La congiuntura. italiana. La stima trimestrale del Pil La congiuntura italiana N. 6 LUGLIO 2015 Secondo i dati congiunturali più recenti la lieve ripresa dell attività economica nel primo trimestre sta proseguendo. Tuttavia le indicazioni degli indicatori

Dettagli

Mercato e crediti: evoluzione e prospettive Fiorenzo Dalu

Mercato e crediti: evoluzione e prospettive Fiorenzo Dalu Mercato e crediti: evoluzione e prospettive Fiorenzo Dalu Milano, 14 aprile 2011 La crisi finanziaria e i suoi riflessi sull economia reale La crisi internazionale Riflessi sull economia Italiana 2008

Dettagli

Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia

Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia IL SISTEMA PRODUTTIVO LOMBARDO NEL 2006 SECONDO IL REGISTRO STATISTICO ASIA (giugno 2009) Secondo il registro statistico delle imprese attive e delle loro unità locali (ASIA Imprese e Unità locali) sono

Dettagli

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 1 Regione Campania 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 Il saldo tra iscrizioni e cessazioni Il secondo trimestre del 2014 mostra un deciso rafforzamento numerico del sistema imprenditoriale

Dettagli

LA PUBBLICITA IN SICILIA

LA PUBBLICITA IN SICILIA LA PUBBLICITA IN SICILIA Quadro produttivo, articolazione della spesa e strategie di sviluppo Paolo Cortese Responsabile Osservatori Economici Istituto G. Tagliacarne Settembr e 2014 Gli obiettivi del

Dettagli

Le donne e il mondo del lavoro. Dati sulle forze di lavoro disaggregati per genere e sull imprenditoria femminile a Bologna

Le donne e il mondo del lavoro. Dati sulle forze di lavoro disaggregati per genere e sull imprenditoria femminile a Bologna Le donne e il mondo del lavoro Dati sulle forze di lavoro disaggregati per genere e sull imprenditoria femminile a 15 marzo 2013 Le forze di lavoro La popolazione attiva In provincia di su 100 individui

Dettagli

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat Assessorato dei Trasporti PROVINCIA DI RBONIA-LESIAS TAV. 1 Popolazione residente nelle Sardegna nel 2001 fonte: Istat Variazione percentuale della popolazione delle Province della Regione Sardegna dal

Dettagli

Report trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza

Report trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza l andamento dell economia reale e della finanza PL e Credito Bancario Perché un report trimestrale? A partire dal mese di dicembre 2014 SE Consulting ha avviato un analisi che mette a disposizione delle

Dettagli

NOTIZIARIO UNIVERSITÀ LAVORO

NOTIZIARIO UNIVERSITÀ LAVORO NOTIZIARIO UNIVERSITÀ LAVORO Ottobre 2012 Indice Notiziario Corriere della Sera Quando il lavoro aiuta gli studi La Repubblica Precari under 35 raddoppiati in 8 anni e la laurea vale come un diploma tecnico

Dettagli

1. Il sistema imprenditoriale IL SISTEMA IMPRENDITORIALE

1. Il sistema imprenditoriale IL SISTEMA IMPRENDITORIALE IL SISTEMA IMPRENDITORIALE 1 1.1 Le imprese attive per settore e forma giuridica Nei primi tre mesi del 2015 risultano iscritte nel Registro Imprese della Camera di Commercio di Lodi 21.784 posizioni,

Dettagli

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Gian Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Bologna IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO BOLOGNESE E E IN UNA FASE

Dettagli

IL MERCATO DEL LAVORO IN LOMBARDIA

IL MERCATO DEL LAVORO IN LOMBARDIA IL MERCATO DEL LAVORO IN LOMBARDIA Nota congiunturale trimestrale Giugno 213 In breve Nel I trimestre 213 permangono le criticità del mercato del lavoro lombardo. Il quadro ancora negativo dell economia

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione PRODOTTI IN METALLO Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore; come misura dell attività si utilizza il valore aggiunto

Dettagli

La congiuntura. italiana. Confronto delle previsioni

La congiuntura. italiana. Confronto delle previsioni La congiuntura italiana N. 3 FEBBRAIO 2014 Il Pil torna positivo nel quarto trimestre ma il dato è sotto le attese. La crescita si prospetta debole, penalizzata della mancanza di credito e per ora sostenuta

Dettagli

REGISTRO IMPRESE: 50indicatori. si rafforza la struttura imprenditoriale. I dati della movimentazione a fine settembre 2013 in provincia di Modena

REGISTRO IMPRESE: 50indicatori. si rafforza la struttura imprenditoriale. I dati della movimentazione a fine settembre 2013 in provincia di Modena 5indicatori REGISTRO IMPRESE: si rafforza la struttura imprenditoriale I dati della movimentazione a fine settembre 213 in provincia di SALDO TRA ISCRIZIONI E CESSAZIONI Nel 3 trimestre del 213 il tessuto

Dettagli

Osservatorio sulla Finanza. per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT

Osservatorio sulla Finanza. per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT Osservatorio sulla Finanza per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT Volume 16 DICEMBRE 2010 Microimprese ancora in affanno ma emergono i primi timidi segnali di miglioramento negli investimenti Calano

Dettagli

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie CREDITO AL CONSUMO: GLI EFFETTI DELLA CRISI Da uno studio della Banca d Italia 1, che valuta gli effetti della crisi sul mercato del credito al consumo in Italia, emerge una situazione attuale diversa

Dettagli

INDAGINE TRIMESTRALE SETTORE SERVIZI. 1 trimestre 2015 Allegato Statistico. Unioncamere Lombardia Funzione Informazione economica

INDAGINE TRIMESTRALE SETTORE SERVIZI. 1 trimestre 2015 Allegato Statistico. Unioncamere Lombardia Funzione Informazione economica INDAGINE TRIMESTRALE SETTORE SERVIZI 1 trimestre 201 Allegato Statistico Unioncamere Lombardia Funzione Informazione economica Maggio 201 1. Gli indicatori congiunturali Nel primo trimestre 201 le imprese

Dettagli

SINTESI RAPPORTO ANNUALE INPS 2012

SINTESI RAPPORTO ANNUALE INPS 2012 Ufficio Stampa Comunicato stampa Roma, 16 luglio 2013 SINTESI RAPPORTO ANNUALE INPS 2012 Il nuovo Inps L Inps presenta quest anno la quinta edizione del Rapporto annuale, la prima dopo l incorporazione

Dettagli

Il mercato del credito

Il mercato del credito Il mercato del credito 1 Gli sportelli bancari In riferimento alla distribuzione del numero di istituti bancari per sede amministrativa e del numero di sportelli per localizzazione geografica, i dati statistici

Dettagli

Il credito in Toscana. III trimestre 2015

Il credito in Toscana. III trimestre 2015 Il credito in Toscana III trimestre 215 Firenze, Febbraio 21 8.3 9.3 1.3 11.3 L andamento dei prestiti 1 I prestiti a imprese e famiglie Continuano anche nel periodo in esame i segnali di miglioramento

Dettagli

La Comunità Cinese in Italia Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2013

La Comunità Cinese in Italia Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2013 La Comunità Cinese in Italia Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2013 Abstract 2 2013 - Rapporto Comunità XXX in Italia Il Rapporto annuale sul Mercato del lavoro degli Immigrati" promosso

Dettagli

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati L Evoluzione del Listino: società e titoli quotati Nel biennio 1997-98 la Borsa italiana ha compiuto importanti progressi, in termini sia di dimensione complessiva che di livello qualitativo del listino.

Dettagli

IL MERCATO DEL LAVORO IN LOMBARDIA

IL MERCATO DEL LAVORO IN LOMBARDIA IL MERCATO DEL LAVORO IN LOMBARDIA Nota congiunturale trimestrale Giugno 21 In breve Il quadro del mercato del lavoro lombardo rimane nel complesso debole, sebbene con qualche segnale di miglioramento.

Dettagli

ECONOMIA E MERCATI FINANZIARI QUARTO TRIMESTRE 2011

ECONOMIA E MERCATI FINANZIARI QUARTO TRIMESTRE 2011 ECONOMIA E MERCATI FINANZIARI QUARTO TRIMESTRE 2011 1. QUADRO MACROECONOMICO INTERNAZIONALE Negli ultimi mesi del 2011 si è verificato un peggioramento delle prospettive di crescita nelle principali economie

Dettagli

VARIABILI MACROECONOMICHE Graf. 2.1 La provincia di Modena è notoriamente caratterizzata da una buona economia. Ciò è confermato anche dall andamento del reddito procapite elaborato dall Istituto Tagliacarne

Dettagli

L INDUSTRIA VENETA AFFRONTA LO SHOCK FINANZIARIO

L INDUSTRIA VENETA AFFRONTA LO SHOCK FINANZIARIO Venezia, 10 novembre 2008 COMUNICATO STAMPA Indagine congiunturale di Unioncamere del Veneto sulle imprese manifatturiere III trimestre 2008 L INDUSTRIA VENETA AFFRONTA LO SHOCK FINANZIARIO Trimestre negativo

Dettagli

SCHEDA DATI STATISTICO-ECONOMICI NOVEMBRE 2013. La crisi economica colpisce soprattutto i lavoratori.

SCHEDA DATI STATISTICO-ECONOMICI NOVEMBRE 2013. La crisi economica colpisce soprattutto i lavoratori. SCHEDA DATI STATISTICO-ECONOMICI NOVEMBRE 2013 1 La crisi economica colpisce soprattutto i lavoratori. A luglio 2013 gli occupati sono il 55,9% ossia 22 milioni 509 mila, mentre i disoccupati sono 3 milioni

Dettagli

Costruzioni, investimenti in ripresa?

Costruzioni, investimenti in ripresa? Costruzioni, investimenti in ripresa? Secondo lo studio Ance nelle costruzioni c'è ancora crisi nei livelli produttivi ma si riscontrano alcuni segnali positivi nel mercato immobiliare e nei bandi di gara

Dettagli

«FOCUS» ANIA: R.C. AUTO

«FOCUS» ANIA: R.C. AUTO «FOCUS» ANIA: R.C. AUTO Numero 0 Ottobre 2003 STATISTICA TRIMESTRALE R.C. AUTO (Dati al 30 giugno 2003) EXECUTIVE SUMMARY. Con questo numero zero, il Servizio Statistiche e Studi Attuariali dell ANIA avvia

Dettagli

L economia della Lombardia

L economia della Lombardia Presentazione Rapporto Cremona giugno 15 giugno 2015 2015 Sala Maffei - Camera di Commercio, Cremona 15 giugno 2015 La congiuntura la contabilità nazionale Le prime stime indicano (finalmente) segnali

Dettagli

Le forze lavoro in Lombardia al 2020

Le forze lavoro in Lombardia al 2020 Le forze lavoro in Lombardia al 2020 Presidente REF Ricerche www.refricerche.it Il mercato del lavoro lombardo nel 2011 Il mercato del lavoro in Lombardia. Alcuni indicatori valori % 2007 2011 Tasso di

Dettagli

L indagine svolta da AlmaLaurea nel 2013 ha coinvolto quasi 450mila laureati di primo e

L indagine svolta da AlmaLaurea nel 2013 ha coinvolto quasi 450mila laureati di primo e 1 L indagine svolta da AlmaLaurea nel 2013 ha coinvolto quasi 450mila laureati di primo e secondo livello di tutti i 64 atenei aderenti al Consorzio, che rappresentano circa l 80% del complesso dei laureati

Dettagli

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO SECO STATISTICHE E COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO Le dinamiche trimestrali Aggiornamento al 1 trimestre 2014 a cura del NETWORK SECO Maggio 2014 Il Network SeCO è costituito

Dettagli

COMMERCIO CON L ESTERO

COMMERCIO CON L ESTERO 17 novembre 014 Settembre 014 COMMERCIO CON L ESTERO Rispetto al mese precedente, a settembre 014 si rileva un aumento sia delle esportazioni (+1,5%) sia delle importazioni (+1,6%). L aumento congiunturale

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione CARTA, STAMPA ED EDITORIA Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il valore aggiunto prodotto dall industria cartaria e della stampa rappresenta l 1 per cento del Pil italiano.

Dettagli

Flash Industria 4.2011

Flash Industria 4.2011 15 febbraio 2011 Flash Industria 4.2011 Nel quarto trimestre 2011, sulla base dell'indagine VenetoCongiuntura, la produzione industriale ha registrato una flessione del -1,4 per cento rispetto allo stesso

Dettagli

I redditi 2012 dichiarati dalle cittadine e dai cittadini di Bologna. Alcune disuguaglianze fra generazioni, generi, nazionalità e territori

I redditi 2012 dichiarati dalle cittadine e dai cittadini di Bologna. Alcune disuguaglianze fra generazioni, generi, nazionalità e territori I redditi 2012 dichiarati dalle cittadine e dai cittadini di Bologna Alcune disuguaglianze fra generazioni, generi, nazionalità e territori 18 settembre 2014 A Bologna nel 2012 quasi 296.000 contribuenti

Dettagli

Una lettura di genere del mercato del lavoro in Provincia di Bolzano

Una lettura di genere del mercato del lavoro in Provincia di Bolzano Una lettura di genere del mercato del lavoro in Provincia di Bolzano La forza lavoro femminile Il mercato del lavoro in provincia di Bolzano è caratterizzato da un alto tasso di partecipazione, sia rispetto

Dettagli

INCHIESTA CONGIUNTURALE SUI SERVIZI

INCHIESTA CONGIUNTURALE SUI SERVIZI INCHIESTA CONGIUNTURALE SUI SERVIZI RISULTATI GENERALI Nel secondo trimestre del 2003 è continuato il trend negativo per domanda e occupazione. Il fatturato è rimasto sui livelli precedentemente raggiunti.

Dettagli

4 I LAUREATI E IL LAVORO

4 I LAUREATI E IL LAVORO 4I LAUREATI E IL LAVORO 4 I LAUREATI E IL LAVORO La laurea riduce la probabilità di rimanere disoccupati dopo i 30 anni L istruzione si rivela sempre un buon investimento a tutela della disoccupazione.

Dettagli

UMBRIA Import - Export. caratteri e dinamiche 2008-2014

UMBRIA Import - Export. caratteri e dinamiche 2008-2014 UMBRIA Import - Export caratteri e dinamiche 2008-2014 ROADSHOW PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE ITALIA PER LE IMPRESE Perugia, 18 dicembre 2014 1 Le imprese esportatrici umbre In questa sezione viene proposto

Dettagli

INDAGINE CONGIUNTURALE SULLE PREVISIONI DI ANDAMENTO DELL INDUSTRIA IN LIGURIA NEL TERZO TRIMESTRE 2013

INDAGINE CONGIUNTURALE SULLE PREVISIONI DI ANDAMENTO DELL INDUSTRIA IN LIGURIA NEL TERZO TRIMESTRE 2013 INDAGINE CONGIUNTURALE SULLE PREVISIONI DI ANDAMENTO DELL INDUSTRIA IN LIGURIA NEL TERZO TRIMESTRE 2013 Le previsioni delle imprese manifatturiere liguri per il terzo trimestre 2013 hanno confermato alcuni

Dettagli

La congiuntura. internazionale

La congiuntura. internazionale La congiuntura internazionale N. 4 OTTOBRE 2015 Il commercio mondiale risente del rallentamento dei paesi emergenti, ma allo stesso tempo evidenzia una sostanziale tenuta delle sue dinamiche di fondo.

Dettagli

n Indicatore Descrizione UdM Trend # Densità della Numero di abitanti per chilometro quadrato di A1 popolazione sul superficie urbana territorio

n Indicatore Descrizione UdM Trend # Densità della Numero di abitanti per chilometro quadrato di A1 popolazione sul superficie urbana territorio GRUPPO A POPOLAZIONE n Indicatore Descrizione UdM Trend # Densità della Numero di abitanti per chilometro quadrato di A1 popolazione sul superficie urbana territorio A2 A3 A4 A5 A6 Saldo naturale e saldo

Dettagli

Indagine Confindustria sul Mercato del Lavoro

Indagine Confindustria sul Mercato del Lavoro Centro Studi Unindustria & CSC Indagine Confindustria sul Mercato del Lavoro Novembre 2013 SOMMARIO L Indagine Occupazione Assenze Retribuzioni 1 L Indagine Imprese associate al Sistema Confindustria Struttura

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione CARTA, STAMPA ED EDITORIA Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore; come misura dell attività si utilizza il valore

Dettagli

Congiuntura economica

Congiuntura economica Congiuntura economica Periodico trimestrale 1/2013 L economia mondiale L ultima pubblicazione del Fondo Monetario Internazionale - FMI (gennaio 2013), contenente le previsioni relative ai principali indicatori

Dettagli

L ECONOMIA REGGIANA alle soglie del 2015

L ECONOMIA REGGIANA alle soglie del 2015 Osservatorio economico, coesione sociale, legalità L ECONOMIA REGGIANA alle soglie del 2015 i principali indicatori A cura dell Ufficio Studi della Camera di Commercio di Il contesto internazionale Stime

Dettagli

GRUPPO BANCO DESIO. al 30 settembre 2006 RELAZIONE TRIMESTRALE CONSOLIDATA

GRUPPO BANCO DESIO. al 30 settembre 2006 RELAZIONE TRIMESTRALE CONSOLIDATA GRUPPO BANCO DESIO RELAZIONE TRIMESTRALE CONSOLIDATA AL 30 SETTEMBRE 2006 1 INDICE Prospetti contabili pag. 03 Note di commento ed osservazioni degli Amministratori pag. 04 Nota informativa pag. 04 La

Dettagli

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno L investimento immobiliare delle Casse e degli di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno Pubblicato su Il Settimanale di Quotidiano Immobiliare del 27/04/2013 n. 19 Introduzione Dopo

Dettagli

Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società IV trimestre 2010

Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società IV trimestre 2010 8 aprile 2011 Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società IV trimestre 2010 Direzione centrale comunicazione ed editoria Tel. +39 06.4673.2243-2244 Centro di informazione statistica Tel.

Dettagli

LA CONGIUNTURA IMMOBILIARE PRIMO SEMESTRE 2012 BOLOGNA

LA CONGIUNTURA IMMOBILIARE PRIMO SEMESTRE 2012 BOLOGNA OSSERVATORIO SUL MERCATO IMMOBILIARE Comunicato stampa LA CONGIUNTURA IMMOBILIARE PRIMO SEMESTRE 2012 NOTA CONGIUNTURALE SUL MERCATO IMMOBILIARE A MAGGIO 2012 Trimestre Bologna Numero di compravendite

Dettagli

STIMA PRELIMINARE DEL COMMERCIO ESTERO EXTRA UE

STIMA PRELIMINARE DEL COMMERCIO ESTERO EXTRA UE 22 giugno 211 Maggio 211 STIMA PRELIMINARE DEL COMMERCIO ESTERO EXTRA UE A maggio 211 entrambi i flussi commerciali registrano una flessione congiunturale, più marcata per le importazioni (-2,2%) rispetto

Dettagli

Il mercato del lavoro nella provincia di Ancona: la banca dati Excelsior

Il mercato del lavoro nella provincia di Ancona: la banca dati Excelsior Il mercato del lavoro nella provincia di Ancona: la banca dati Excelsior Relazione di Stefano Staffolani 1) breve sintesi delle informazioni empiriche sul mercato del lavoro provinciale e regionale 2)

Dettagli

Investimenti fissi lordi per branca proprietaria, stock di capitale e ammortamenti Anni 1970-2009

Investimenti fissi lordi per branca proprietaria, stock di capitale e ammortamenti Anni 1970-2009 1 luglio 2010 Investimenti fissi lordi per branca proprietaria, stock di capitale e ammortamenti Anni 1970- L Istat rende disponibili le serie storiche degli investimenti per branca proprietaria per gli

Dettagli

Risparmi e debiti delle famiglie italiane: la forbice

Risparmi e debiti delle famiglie italiane: la forbice MERCATO IMMOBILIARE: CRISI FINANZIARIA? L indebitamento delle famiglie italiane Giorgio Gobbi Servizio Studi di Struttura Economica e Finanziaria della Banca d Italia 1 Risparmi e debiti delle famiglie

Dettagli

BOX 2.1. La diffusione territoriale del lavoro atipico

BOX 2.1. La diffusione territoriale del lavoro atipico BOX 2.1. La diffusione territoriale del lavoro atipico La diffusione delle forme di occupazione atipica e le loro caratteristiche sono piuttosto diversificate a livello territoriale, riflettendo il divario

Dettagli

8. Occupazione e forze di lavoro

8. Occupazione e forze di lavoro 8. Occupazione e forze di lavoro Dall Indagine continua sulle forze di lavoro condotta dall Istat risulta che nel 2005 erano occupate, a Roma, 1.086.092 persone, mentre a livello provinciale gli occupati,

Dettagli

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ 9 gennaio 2014 III trimestre 2013 REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ Nel terzo trimestre del 2013 il reddito disponibile delle famiglie conmatrici in valori correnti è aumentato

Dettagli

Indagine Excelsior 2015 Provincia di Perugia

Indagine Excelsior 2015 Provincia di Perugia Note per la Stampa - Perugia 29 giugno 2015 - Indagine Excelsior 2015 Provincia di Perugia II trimestre 2015 Presentati dal Presidente della Camera di Commercio di Perugia Giorgio Mencaroni i risultati

Dettagli

Coordinamento Centro Studi Ance Salerno - Area Informatica

Coordinamento Centro Studi Ance Salerno - Area Informatica Centro Studi Il Report I DATI DELLA BANCA D ITALIA CONFERMANO LA SITUAZIONE DI CRITICITA PER IL COMPARTO DELLE COSTRUZIONI. ANCE SALERNO: EDILIZIA, CREDITO SEMPRE DIFFICILE Le sofferenze sui crediti totali

Dettagli

Flussi Turistici in Piemonte 2015

Flussi Turistici in Piemonte 2015 Flussi Turistici in Piemonte 215 Consuntivo e andamento negli ultimi 1 anni Osservatorio Turistico Regionale Interviene Cristina Bergonzo Contesto internazionale Ifattidel 215 Il turismo internazionale

Dettagli

PROPOSTE DI SPENDING REVIEW E SOSTENIBILITÀ DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

PROPOSTE DI SPENDING REVIEW E SOSTENIBILITÀ DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE PROPOSTE DI SPENDING REVIEW E SOSTENIBILITÀ DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE NOTA A CURA DELLA DIVISIONE SALUTE, ORGANIZZAZIONE PER LA COOPERAZIONE E LO SVILUPPO ECONOMICO (OCSE), A SEGUITO DI RICHIESTA

Dettagli

Il settore metalmeccanico veneto aziende e lavoratori nella crisi (2009-2012)

Il settore metalmeccanico veneto aziende e lavoratori nella crisi (2009-2012) Il settore metalmeccanico veneto aziende e lavoratori nella crisi (2009-2012) report marzo 2013 IX congresso regionale Veneto Dal lavoro rinasce il futuro Dolo (Venezia) 4-5 aprile 2013 - 2 - Il quadro

Dettagli

I lavoratori domestici in Friuli Venezia Giulia

I lavoratori domestici in Friuli Venezia Giulia 1 luglio 2015 #lavoro Rassegna Stampa Messaggero Veneto2lug2015 Il Piccolo 2lug2015 TG3 RAI FVG 1lug2015 I lavoratori domestici in Friuli Venezia Giulia Anche in Friuli Venezia Giulia il mercato del lavoro

Dettagli