Automiglioramento. dei processi attraverso l Index per l inclusione DOCUMENTI 2009 I 2010

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1 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Dipartimento Istruzione Comitato Provinciale di Valutazione del Sistema Educativo DOCUMENTI Automiglioramento 2009 I 2010 dei processi attraverso l Index per l inclusione Antonia Dallapè Dipartimento Istruzione, Provincia Autonoma di Trento Progetto A1b Analisi della qualità dell inclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali

2 Editore Provincia Autonoma di Trento Tutti i diritti riservati Automiglioramento dei processi attraverso l Index per l inclusione Antonia Dallapè, Dipartimento Istruzione, Provincia Autonoma di Trento Stesura definitiva ottobre 2010 ISBN Delibera della G.P. n del 15 maggio 2009 PRIORITÀ A1 Analisi dei percorsi formativi, con riferimento alle dinamiche demografiche ed alla qualità dei processi di piena inclusione Programma di attività del Comitato Provinciale di Valutazione del Sistema Educativo PROGETTO A1B Analisi della qualità dell inclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali AZIONE N. 7 - Confronto tra le prassi di lettura dei bisogni, attivazione di risorse aggiuntive e livelli di qualità dell inclusione di due Istituzioni scolastiche che hanno usato l Index, rispetto ad altre due che non lo hanno usato referente Dario Ianes

3 Automiglioramento dei processi attraverso l Index per l inclusione Automiglioramentodei processi attraverso l index per inclusione 1. QUADRO TEORICO DI RIFERIMENTO L Index per l inclusione è stato pubblicato nel 2000 dal Centre for Studies on Inclusive Education in Gran Bretagna è diventato nel corso degli anni un punto di riferimento internazionale per ciò che riguarda lo sviluppo della progettazione inclusiva nelle scuole. È il prodotto di tre anni di lavoro, con la collaborazione di un team di insegnanti, genitori, dirigenti e amministratori scolastici, ricercatori e rappresentanti delle organizzazioni delle persone con disabilità: la versione iniziale è stata testata in sei scuole primarie e secondarie, quindi una versione rivista è stata valutata attraverso un programma dettagliato di ricerca-azione svolto in 17 scuole appartenenti a quattro differenti LEA 1 (Local Education Authority). Il percorso proposto implica un esame dettagliato di come possono essere superati gli ostacoli all apprendimento e alla partecipazione di ogni alunno, anche di quelli senza Bisogni educativi speciali. L ipotesi da cui si parte è che l Index sia un metodo che può sostenere lo sviluppo inclusivo delle scuole in quanto porta l attenzione ai valori e alle condizioni dell insegnamento e dell apprendimento. È un approccio pratico che identifica ciò che l inclusione viene a significare in tutti gli aspetti e gli spazi della scuola. In questo senso inclusione significa ridurre al minimo tutti gli ostacoli nell educazione di tutti gli studenti, a partire dal riconoscimento delle differenze tra gli studenti. L inclusione quindi non riguarda solo gli alunni disabili, ma investe ogni forma di esclusione che può avere origine da differenze culturali, etniche, socioeconomiche, di genere. Disabile non è l individuo, ma la situazione che, non tenendo conto della pluralità dei soggetti e delle loro caratteristiche specifiche, ne privilegia alcuni a scapito di altri. In questo caso l aspetto che appare più interessante dell Index è l ampliamento di visuale consentito dalla ricollocazione dei bisogni del singolo nel quadro più ampio della pluralità delle differenze nel contesto scolastico. Si introduce il pensare non più per casi ma per differenze, osservando e comprendendo maggiormente la complessità degli studenti e dei loro bisogni. Si allarga così anche la nozione stessa di sostegno, che si traduce in ogni attività che accresce la capacità da parte della scuola di rispondere alle diversità degli studenti. 1 In Gran Bretagna i LEA sono enti locali che costituiscono il punto di riferimento per le politiche educative e godono di un ampia autonomia rispetto all investimento delle risorse e all assunzione del personale delle scuole. 3

4 Progetto A1b Analisi della qualità dell inclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali Nell Index il concetto di ostacoli all apprendimento e alla partecipazione viene proposto come ampliamento del concetto di BES, introducendo un nuovo e più adeguato linguaggio che aiuti a parlare delle differenze evitando di chiuderle precocemente in codici linguistici e sigle che rischiano spesso di diventare autoreferenziali. Questo allargamento dell orizzonte può favorire la possibilità di prevenire quelle forme di Bisogno educativo speciale che originano o si aggravano per l influenza sfavorevole di barriere relazionali e/o didattiche. Si utilizza il concetto di ostacoli all apprendimento e alla partecipazione invece di BES per parlare delle difficoltà che gli studenti si trovano ad affrontare facendo riferimento al modello sociale delle difficoltà di apprendimento e della disabilità. Tale modello non interpreta le difficoltà come problema derivante dal deficit del singolo studente, ma come possibili ostacoli presenti nel contesto educativo o nell interazione degli studenti con il contesto, ossia con le persone, le regole, le culture e le caratteristiche socioeconomiche che influenzano le loro storie personali. Se è vero che le scuole possono poco o nulla per superare la disabilità individuale, possono però ridurre in modo considerevole le situazioni di handicap prodotte da atteggiamenti, azioni e ostacoli istituzionali. 4

5 Automiglioramento dei processi attraverso l Index per l inclusione Per ridurre al minimo gli ostacoli è necessario mobilitare le risorse della scuola e della comunità, risorse intese come potenzialità presenti in ogni ambito della vita scolastica, negli studenti, nelle famiglie, nei docenti, nella cultura della scuola, nelle politiche gestionali e nelle pratiche. 2. CORNICE DI ANALISI: DALLE DIMENSIONI ALLE DOMANDE I concetti di inclusione ed esclusione vengono esplorati lungo tre dimensioni interconnesse che riguardano il miglioramento della scuola: creare culture inclusive, produrre politiche inclusive, sviluppare pratiche inclusive. Queste dimensioni sono state scelte per orientare il modo di pensare al cambiamento nella scuola. Le tre dimensioni sono tutte necessarie per il potenziamento dell inclusione a scuola, e in ogni progetto di sviluppo della scuola bisogna dare attenzione a ciascuna di esse. Ciascuna dimensione è poi suddivisa in due sezioni per focalizzare ulteriormente l attenzione su ciò che occorre fare per accrescere l apprendimento e la partecipazione. Dimensione a: Creare culture inclusive Sezione A.1 costruire comunità Sezione A.2 Affermare valori inclusivi Dimùensione b: Produrre politiche inclusive Sezione B.1 Sviluppare la scuola per tutti Sezione B.2 Organizzare il sostegno alla diversità 5

6 Progetto A1b Analisi della qualità dell inclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali Dimensione c: Sviluppare pratiche inclusive Sezione C.1 Coordinare l apprendimento Sezione C.2 Mobilitare risorse Le tre dimensioni e le tre sezioni ad esse collegate costituiscono il quadro di riferimento generale del lavoro di progettazione inclusiva. A sua volta ogni sezione è declinata in diversi indicatori (da 5 a 11) che rappresentano il livello 6

7 Automiglioramento dei processi attraverso l Index per l inclusione direttamente osservabile e misurabile di un determinato aspetto sulla base di dati e situazioni precise. Ogni indicatore è declinato in domande che aiutano definirne il significato, in modo da sollecitare la scuola a esplorarlo in maniera dettagliata. Le domande approfondiscono l analisi sullo stato attuale della scuola e servono come criterio per valutare i progressi realizzati. È previsto che ogni scuola aggiunga e/o integri domande corrispondenti alla propria realtà in modo da analizzare con accuratezza e precisione le varie situazioni. Alcune sezioni sono adattate per raccogliere le percezioni e le rappresentazioni delle famiglie e degli studenti. Anche tali sezioni possono essere integrate e/o sviluppate in base al contesto scolastico. 3. INDIVIDUAZIONE DELLE SCUOLE CAMPIONE PER LA SPERIMENTAZIONE Istituti coinvolti 3 scuole campione di cui: 2 Istituti comprensivi 1 Istituto superiore Criteri per la scelta del campione: distribuzione territoriale (centro città, collina e prima periferia di Trento) complessità (da bassa complessità ad alta)* Tempi Applicazione del metodo tra ottobre 2009 a maggio Incontri di lavoro previsti: 3 incontri con il gruppo di coordinamento 4 incontri di accompagnamento con i vari gruppi dei docenti 2 incontri per la Consulta dei genitori 2 incontri per il gruppo studenti Istituti scelti Istituto Comprensivo Trento 1 (scuola in zona collinare a bassa complessità) Istituto Comprensivo di Lavis (scuola in zona prima periferia di Trento a media complessità) Istituto Superiore di Trento (scuola del centro città ad alta complessità) *La complessità degli istituti è un elemento che è stato introdotto dall Area BES del Servizio Sviluppo ed Innovazione della Provincia di Trento, nella definizione del calcolo per le risorse dell organico di sostegno. È calcolato tenendo conto di alcuni parametri: numero di studenti con certificazione Legge 104/95 e loro grado di compromissione (Lieve - Medio - Grave) numero di studenti con DSA numero studenti con disagio e/o svantaggio numero studenti seguiti dai servizi sociali numero studenti stranieri di recente immigrazione numero scuole presenti nell istituto Ad ogni parametro è attribuito un punteggio, la somma totale definisce il grado di complessità dell istituto. 7

8 Progetto A1b Analisi della qualità dell inclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali 4. PROCESSO DI SVILUPPO CON L INDEX Per quanto attentamente pianificato, il lavoro con l Index non è riconducibile a un processo lineare per realizzare le priorità di cambiamento, poiché lo sviluppo della scuola è qualche cosa di più complesso e impegnativo. La sollecitazione dell Index verso il cambiamento può spingere il gruppo docente a produrre sia adattamenti nelle pratiche e nelle scelte dell Istituto sia nella modalità di progettazione tra docenti. Anche se l Index può essere utilizzato autonomamente dalle scuole, in una prima applicazione si è ritenuta importante la presenza di un docente esterno che aiutasse e monitorasse il percorso. FASE 1. Cominciare ad utilizzare l Index Individuare un gruppo di coordinamento Analizzare l approccio allo sviluppo della scuola Esplorare le competenze esistenti utilizzando i concetti e il quadro di analisi Approfondire la ricerca utilizzando gli indicatori e le domande Preparare il lavoro per i vari gruppi FASE 2. Analizzare la scuola Esplorare le conoscenze del gruppo docente Esplorare le conoscenze dei genitori Esplorare le conoscenze degli alunni Decidere le priorità per lo sviluppo 8

9 Automiglioramento dei processi attraverso l Index per l inclusione FASE 3. Produrre un progetto di sviluppo inclusivo per la scuola Inserire le priorità nel progetto di sviluppo della scuola Raccordare il progetto con le linee guida già presenti nel POF FASE 4. Realizzare le priorità Mettere in pratica le priorità attraverso micro-azioni Sostenere il percorso con materiali e strategie adeguate Documentare i progressi FASE 5. Monitoraggio del processo Valutare gli sviluppi del processo Implementare le priorità nel POF Analizzare il lavoro con Index (difficoltà e risorse) Continuare il processo Index Fase 1. Cominciare a utilizzare l index I soggetti coinvolti nel lavoro nell Index sono stati: il gruppo di coordinamento i docenti della scuola i genitori gli studenti Individuare il gruppo di coordinamento Il gruppo di coordinamento ha coinvolto la dirigenza della scuola e alcuni docenti che rappresentavano la scuola. Nel gruppo di coordinamento è stato coinvolto anche un rappresentante della Consulta dei genitori. All interno del gruppo era presente anche la docente esternache ha tenuto monitorato il processo lungo tutto il suo percorso ed ha aiutato ad analizzare 9

10 Progetto A1b Analisi della qualità dell inclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali con oggettività le situazioni. Ciò affinché la scuola non si auto assolvesse ed evitasse di confrontarsi con le questioni poste dall Index. Il gruppo di coordinamento ha analizzato l approccio che la scuola ha rispetto al proprio sviluppo e ha messo in relazione il lavoro dell Index con la situazione esistente. Quindi ha studiato i materiali, li ha integrati e li ha preparati allo scopo di delineare un analisi dettagliata e precisa della realtà scolastica assieme al gruppo docente, agli studenti e alle famiglie. Prima di prendere qualsiasi decisione sulla progettazione, è stato ritenuto che tutti i membri della comunità scolastica venissero informati sull Index. Si è proposto un incontro di informazione e di confronto allargato all intero Collegio dei docenti, con la presenza di un componente del gruppo di coordinamento e del docente esterno. Analizzare l approccio allo sviluppo utilizzando gli indicatori e le domande Una prima lista di indicatori da utilizzare è stata predisposta dal docente esterno, che ha cercato di individuare alcune caratteristiche delle tre scuole scelte, avvalendosi del Piano dell inclusione presentato per l anno in corso. Successivamente, sul materiale già in parte lavorato, il coordinamento ha individuato gli indicatori ed elaborato i questionari per i docenti e per le famiglie. Preparare il lavoro per i vari gruppi La preparazione del materiale ha coinvolto il gruppo di coordinamento nella scelta degli indicatori e nell adattamento delle domande alla realtà della scuola. Le gradazioni utilizzate nei materiali per i docenti sono state: Concordo - Concordo abbastanza - Non sono d accordo - Necessito di più informazioni. Per le famiglie e gli studenti si è semplificato con: Sì - Qualche volta - No - Manco di informazioni. Materiali per i docenti Per ogni dimensione sono stati scelti 2 indicatori: uno in cui la scuola aveva ancora margini di miglioramento, l altro ritenuto elemento positivo su cui la comunità scolastica aveva lavorato con sistematicità. Nel materiale riportato sotto è segnato con l indicatore da migliorare. Ogni indicatore è stato declinato in 4 domande: le domande relative sono state analizzate tenendo presenti le seguenti questioni: Quanto sono appropriate le domande? Quali domande è necessario aggiungere? Quali sono le nuove aree di miglioramento che le domande individuano? 10

11 Automiglioramento dei processi attraverso l Index per l inclusione ISTITUTO COMPRENSIVO TRENTO 1 materiale per i docenti Selezionare la casella relativa al proprio ruolo nella scuola. Insegnante di classe Insegnante di sostegno Assistente educatore/facilitatore Questa affermazione descrive la mia scuola Concordo Concordo abbastanza Non sono d accordo Necessito di più informazioni DIMENSIONE A: Creare culture inclusive Gruppo insegnante, Consiglio di istituto, alunni e famiglie condividono una filosofia inclusiva. 1. Costruire una comunità scolastica orientata al sostegno reciproco è importante quanto migliorare i risultati nelle materie 2. La diversità è considerata un importante risorsa per l apprendimento, piuttosto che un problema 3. È presente un sentimento condiviso di accettazione di tutti gli alunni della comunità, indipendentemente dalla storia personale, dalle capacità e dalle disabilità 4. T utti i membri della comunità scolastica si assumono la responsabilità di rendere la scuola più inclusiva La scuola si sforza di ridurre ogni forma di discriminazione 5. Il personale scolastico evita di far svolgere agli alunni ruoli stereotipati nelle rappresentazioni scolastiche (ad esempio, in ragione del colore dei capelli o della pelle) 6. Il personale scolastico non attribuisce un valore maggiore agli alunni in funzione della loro provenienza economico-sociale 7. Vengono messi in discussione gli stereotipi sulla perfezione del corpo 8. Viene riconosciuto che le conoscenze mediche sulla disabilità hanno un utilità limitata nello sviluppare il progetto di apprendimento di un alunno DIMENSIONE B: Produrre politiche inclusive Le politiche di sostegno personale e del comportamento sono collegate a quelle di sostegno allo sviluppo curricolare e all apprendimento. 1. Le difficoltà comportamentali degli studenti sono affrontate progettando strategie di miglioramento delle attività in classe e dei momenti non strutturati 2. Gli alunni vengono coinvolti nello sforzo di ridurre le manifestazioni di disturbo proprie e dei compagni 3. Anche gli studenti che non manifestano apertamente un disagio vengono considerati per la scelta delle metodologie da usare in classe 4. La scuola tiene conto delle origini della scarsa motivazione degli alunni e progetta situazioni per sostenerla Le pratiche disciplinari che portano all esclusione dalle attività vengono ridotte 5. Ci sono incontri con personale scolastico, alunni, famiglie e altri, in cui si affrontano in modo flessibile i problemi prima che diventino rilevanti 6. Vengono riconosciute le connessioni tra scarso apprezzamento degli alunni e disaffezione scolastica, comportamenti problematici in classe e sospensioni 7. Esiste una politica orientata a ridurre tutte le forme di sospensione disciplinare sia temporanea che permanente, formale o informale 8. Viene chiaramente documentato ogni provvedimento disciplinare, sia informale che formale 11

12 Progetto A1b Analisi della qualità dell inclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali DIMENSIONE C: Sviluppare pratiche inclusive Le differenze tra alunni vengono utilizzate come risorsa per l insegnamento e l apprendimento. 1. Gli alunni che hanno maggiori conoscenze o competenze su un argomento fanno a volte da tutor per i compagni che sono meno esperti 2. Ciascuno viene visto, indipendentemente dalle capacità o disabilità, come portatore di un contributo importante all insegnamento e all apprendimento 3. Gli alunni che hanno dovuto superare un grave problema possono condividere con i compagni la loro esperienza 4. Gli ostacoli all apprendimento e alla partecipazione di alcuni alunni vengono utilizzati come stimoli su cui progettare Le risorse della scuola sono equamente distribuite così da sostenere l inclusione 5. La distribuzione delle risorse nella scuola è equa e trasparente 6. Le risorse sono dirette a migliorare l apprendimento autonomo 7. Il personale scolastico è a conoscenza delle risorse attribuite alla scuola per il sostegno agli alunni con Bisogni Educativi Speciali 8. Le risorse per il sostegno sono dirette a prevenire gli ostacoli all apprendimento e alla partecipazione e a ridurre l etichettamento degli alunni ISTITUTO COMPRENSIVO LAVIS materiale per i docenti Selezionare la casella relativa al proprio ruolo nella scuola. Insegnante primaria Insegnante secondaria I grado Insegnante di sostegno Assistente educatore/facilitatore Altro (specificare) Questa affermazione descrive la mia scuola Concordo DIMENSIONE A: Creare culture inclusive Il gruppo insegnante cerca di rimuovere gli ostacoli all apprendimento e alla partecipazione. Concordo abbastanza Non sono d accordo Necessito di più informazioni 1. Il personale scolastico vede gli ostacoli all apprendimento e alla partecipazione non soltanto come prodotto del deficit o delle carenze degli alunni 2. Viene compreso che chiunque può incontrare ostacoli all apprendimento e alla partecipazione 3. Gli insegnanti evitano di etichettare gli alunni secondo nozioni abiliste 4. Il personale scolastico ha chiaro che l organizzazione e le pratiche devono riflettere le diversità degli alunni presenti nella scuola La scuola si sforza di ridurre ogni forma di discriminazione 5. Il personale scolastico considera la situazione di handicap come frutto dell impatto degli atteggiamenti negativi e degli ostacoli sulla persona disabile 6. Viene riconosciuto che le conoscenze mediche sulla disabilità hanno un utilità limitata nello sviluppare il progetto di apprendimento di un alunno 7. Gli insegnanti combattono gli stereotipi sulle persone con disabilità (ad esempio la visione del disabile come oggetto di compassione o eroe valoroso che combatte l avversità) 8. L esclusione degli alunni con disabilità gravi viene vista come il risultato dell inadeguatezza dell organizzazione e del sistema scolastico 12

13 Automiglioramento dei processi attraverso l Index per l inclusione DIMENSIONE B: Produrre politiche inclusive Viene utilizzata la normativa sull individualizzazione per ridurre gli ostacoli all apprendimento e alla partecipazione di tutti gli alunni 1. I Piani Educativi Individualizzati si basano sull accesso e la partecipazione a un curriculum comune 2. I Piani Educativi Individualizzati elaborati per alcuni anni migliorano l insegnamento e l apprendimento di tutti gli alunni 3. I progetti riguardanti gli studenti con BES descrivono i cambiamenti necessari nella pratica dell insegnamento e dell apprendimento 4 I progetti riguardanti gli studenti con BES specificano il sostegno necessario per migliorare la partecipazione all attività curricolare e alla comunità scolastica Tutte le forme di sostegno sono coordinate 5. Le politiche per il sostegno sono dirette a prevenire gli ostacoli all apprendimento e alla partecipazione degli alunni 6. Esiste una politica generale sul sostegno chiara a tutti i membri della scuola 7. Tutte le iniziative (ad esempio quelle orientate agli alunni con maggiore talento o all educazione alla salute) sono coordinate in modo da inserirsi nel programma per l inclusione 8. Agli assistenti educatori viene chiesto di coordinare il loro intervento in relazione alla altre iniziative finalizzate all inclusione DIMENSIONE C: Sviluppare pratiche inclusive Le differenze tra alunni vengono utilizzate come risorsa per l insegnamento e l apprendimento. 1. Ciascuno viene visto, indipendentemente dalle capacità o disabilità, come portatore di un contributo importante all insegnamento e all apprendimento 2. Gli alunni che hanno dovuto superare un grave problema trasmettono agli altri i benefici della loro esperienza 3. Gli ostacoli all apprendimento e alla partecipazione di alcuni alunni, ad esempio nell accedere a parte dell edificio o a un aspetto del curriculum, vengono utilizzati come problemi su cui occorre progettare 4. Gli alunni vengono spronati a condividere le loro conoscenze ed esperienze, ad esempio rispetto a diversi Paesi, regioni o quartieri, oppure alle storie familiari Le risorse della comunità sono riconosciute e utilizzate 5. Le famiglie e altri membri della comunità vengono utilizzati come risorsa per l attività della classe 6. Persone adulte disabili vengono coinvolte nel dare sostegno agli alunni 7. I membri della comunità locale contribuiscono alle attività curricolari 8. Viene tenuto un elenco aggiornato delle risorse della comunità locale che possono sostenere l insegnamento e l apprendimento 13

14 Progetto A1b Analisi della qualità dell inclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali I.P.S.S.C.T. L. BATTISTI materiale per i docenti Selezionare la casella relativa al proprio ruolo nella scuola. Insegnante di curricolare Insegnante di sostegno Assistente educatore/facilitatore Nella mia scuola... Concordo Concordo abbastanza Non sono d accordo Non ho informazioni DIMENSIONE A: Creare culture inclusive Gruppo insegnante, Consiglio di istituto, alunni e famiglie condividono una filosofia inclusiva. 1. Favorire la collaborazione viene ritenuto importante quanto incoraggiare l indipendenza 2. È presente un sentimento condiviso che l inclusione riguarda la partecipazione di tutti alla vita scolastica, oltre che l accesso fisico alla scuola 3. È presente un sentimento condiviso di accettazione di tutti gli alunni della comunità, indifferentemente dalla storia personale, dalle capacità e dalle disabilità 4. Tutti i membri della comunità scolastica si assumono la responsabilità di rendere la scuola più inclusiva La scuola si sforza di ridurre ogni forma di discriminazione 5. Il personale scolastico e gli alunni hanno chiaro che l origine della discriminazione è nell intolleranza della differenza 6. Viene riconosciuto che tutte le culture e le religioni implicano una varietà di visioni del mondo e di gradi diversi di osservanza 7. Il personale scolastico evita di attribuire un valore maggiore agli alunni in funzione della loro provenienza economico-sociale 8. Gli insegnanti combattono gli stereotipi sulle persone con disabilità (ad esempio, la visione del disabile come oggetto di compassione o eroe valoroso che combatte l avversità) DIMENSIONE B: Produrre politiche inclusive Le attività di formazione aiutano gli insegnanti ad affrontare le diversità degli alunni. 1. I docenti hanno l opportunità di osservare reciprocamente le lezioni dei colleghi, al fine di riflettere sul punto di vista degli alunni 2. Il personale scolastico viene formato a organizzare e gestire una didattica cooperativa 3. Tutto il personale scolastico è aformato ai temi dell educazione inclusiva 4. Tutto il personale scolastico viene formato per contrastare le diverse forme di bullismo, incluse razzismo, sessismo e omofobia Tutte le forme di sostegno sono coordinate 5. Tutti i progetti sul sostegno sono coordinati in una strategia che accresca la capacità della scuola di rispondere ai bisogni delle diversità 6. Esiste una politica generale sul sostegno chiara a tutti i membri della scuola 7. Agli assistenti educatori viene chiesto di coordinare il loro intervento in relazione alle altre iniziative finalizzate all inclusione 8. Le politiche al sostegno sono orientate nell interesse degli alunni, piuttosto che dalla volontà di conservare nicchie e privilegi professionali 14

15 Automiglioramento dei processi attraverso l Index per l inclusione DIMENSIONE C: Sviluppare pratiche inclusive Le differenze tra alunni vengono utilizzate come risorsa per l insegnamento e l apprendimento. 1. Gli alunni che hanno maggiori conoscenze o competenze su un argomento fanno a volte da tutor per i compagni che sono meno esperti 2. Ciascuno viene visto, indipendentemente dalle capacità o disabilità, come portatore di un contributo importante all insegnamento e all apprendimento 3. Gli alunni vengono spronati a condividere le loro conoscenze ed esperienze, ad esempio, rispetto a diversi Paesi, regioni o quartieri, oppure alle storie familiari 4. Gli ostacoli all apprendimento e alla partecipazione di alcuni alunni, ad esempio, nell accedere a parte dell edificio o a un aspetto del curriculum, vengono utilizzati come problemi da risolvere o su cui occorre progettare Le risorse della scuola sono equamente distribuite così da sostenere l inclusione 5. La distribuzione delle risorse nella scuola è equa e trasparente 6. Le risorse attribuite al sostegno degli alunni con Bisogni Educativi Speciali sono utilizzate per aumentare la capacità della scuola di rispondere alla diversità 7. Il personale scolastico è a conoscenza delle risorse attribuite alla scuola per il sostegno agli alunni con Bisogni Educativi Speciali 8. Le risorse per il sostegno sono dirette a prevenire gli ostacoli all apprendimento e alla partecipazione e a ridurre l etichettamento degli alunni Materiali per le famiglie Per ogni dimensione, in raccordo con quanto proposto ai docenti, sono state preparate 8 domande. Non sono riportati gli indicatori riferiti alle varie dimensioni, ma il questionario prevede solamente un elenco di domande che declina ogni dimensione. Le domande sono state adattate e rielaborate dal gruppo di coordinamento. A seguito del questionario è posta una domanda aperta Che cambiamenti vorresti avvenissero nella tua scuola?. 15

16 Progetto A1b Analisi della qualità dell inclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali ISTITUTO COMPRENSIVO TRENTO 1 materiale per le famiglie Selezionare la/e casella relativa/e al proprio ruolo nella scuola. Genitore Membro del Consiglio d Istituto Rappresentante di classe Nella mia scuola... Sì Qualche volta No Manco di informazioni La cultura inclusiva 1. Costruire una comunità scolastica orientata al sostegno reciproco viene considerato importante quanto migliorare i risultati nelle materie 2. È presente un sentimento di accettazione di tutti gli alunni, indipendentemente dalla storia personale, dalle capacità e dalle disabilità 3. La maggior parte delle famiglie contribuisce alla vita della scuola partecipando alle iniziative proposte 4. Gli insegnanti e il Consiglio di Istituto collaborano affinché l organizzazione della scuola risponda alle diversità presenti nelle varie classi 5. Vengono messi in discussione gli stereotipi sulle persone con disabilità 6. L organizzazione della scuola (orario, spazi, attrezzature ) favorisce la partecipazione di tutti gli studenti, anche quelli con difficoltà 7. La diversità viene considerata un importante risorsa per l apprendimento, piuttosto che un problema 8. I momenti non strutturati (ricreazione, mensa, uscite ) sono un occasione preziosa per favorire la socializzazione e lo sviluppo di rapporti significativi per tutti gli alunni Produrre politiche inclusive 9. Le difficoltà comportamentali degli studenti sono affrontate progettando interventi di miglioramento delle attività in classe 10. Gli alunni vengono coinvolti nello sforzo di ridurre le manifestazioni di disturbo proprie e dei compagni 11. La scuola tiene progetta situazioni didattiche e formative per sostenere la scarsa motivazione. 12. Ci sono incontri con personale scolastico, alunni, famiglie e altri, in cui si affrontano in modo tempestivo i problemi prima che diventino rilevanti 13. Il sostegno viene visto come un diritto per gli alunni che ne hanno bisogno e non come un privilegio 14. La scuola cerca di ridurre al minimo gli interventi di recupero fuori dalla classe per gli studenti con difficoltà 15. La scuola si impegna a valorizzare i punti di forza di ogni alunn 16. Le proposte didattiche sono flessibili e si adeguano alle reali esigenze della classe Le pratiche inclusive 17. Ciascuno viene visto come portatore di un contributo importante all insegnamento e all apprendimento 18. Gli alunni che hanno dovuto superare un grave problema sono sostenuti nel condividere con i compagni la loro esperienza 19. Le differenze tra gli studenti vengono utilizzate come risorsa per l apprendimento e la partecipazione di tutti 20. Gli studenti vengono sollecitati a condividere le loro conoscenze ed esperienze, ad esempio rispetto a diversi Paesi o regioni, o loro storie di vita 16

17 Automiglioramento dei processi attraverso l Index per l inclusione 21. Gli studenti con difficoltà trovano sostegno e aiuto anche nei compagni di classe 22. La scuola mette a disposizione le risorse necessarie per sostenere il percorso scolastico di tutti 23. Gli ostacoli all apprendimento di alcuni alunni vengono utilizzati come stimoli su cui occorre progettare nuovi percorsi 24. Gli alunni vengono preparati e responsabilizzati opportunamente per accogliere il compagno in difficoltà Che cambiamenti vorresti avvenissero nella scuola? ISTITUTO COMPRENSIVO LAVIS materiale per le famiglie Selezionare la/e casella relativa/e al proprio ruolo nella scuola. Genitore Membro del Consiglio d Istituto Rappresentante di classe Altro (specificare) Selezionare la casella corrispondente alla propria opinione Questa affermazione descrive la mia scuola Sì Qualche volta No Manco di informazioni DIMENSIONE A: Creare culture inclusive 1. I genitori vengono coinvolti nella vita della scuola 2. Tutti i membri della scuola vengono considerati come soggetti sia di insegnamento che di apprendimento 3 Gli studenti non sono valutati solamente per il loro profitto scolastico 4. Gli insegnanti e il Consiglio di Istituto collaborano affinché l organizzazione della scuola risponda alle diversità presenti nelle varie classi 5. Vengono messi in discussione gli stereotipi sulle persone con disabilità (ad esempio la visione del disabile come oggetto di compassione o eroe valoroso che combatte l avversità) 6. L organizzazione della scuola (orario, spazi, attrezzature ) favorisce la partecipazione degli studenti disabili 7. Costruire una comunità scolastica orientata al sostegno reciproco viene considerato importante quanto migliorare i risultati nelle materie 8. La diversità viene considerata un importante risorsa per l apprendimento, piuttosto che un problema DIMENSIONE B: Produrre politiche inclusive 9. Il consiglio d istituto e i docenti collaborano per prevenire gli ostacoli all apprendimento e alla partecipazione degli alunni 10. Viene fatto tutto il possibile per prevenire l esclusione dei ragazzi con difficoltà 11. L autostima degli studenti è coltivata come uno dei fattori fondamentali per il successo scolastico 12. Esistono momenti di incontro scuola/famiglia per affrontare le problematiche comportamentali degli studenti al fine di evitare la demotivazione 13. Durante l anno sono progettati momenti di sensibilizzazione e di incontro per i genitori sui temi dell integrazione e dell inclusione 14. Le occasioni di incontro e confronto tra genitori e docenti sono costanti e frequenti 17

18 Progetto A1b Analisi della qualità dell inclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali 15. Le risposte ai comportamenti problematici degli alunni vengono date in termini educativi e riabilitativi, piuttosto che in forma di sanzione 16. Le azioni disciplinari che portano all esclusione dalle attività sono comunicate con chiarezza e condivise con le famiglie DIMENSIONE C: Sviluppare pratiche inclusive 17. Ciascuno viene visto, indipendentemente dalle capacità o disabilità, come portatore di un contributo importante all insegnamento e all apprendimento 18. Gli alunni che hanno dovuto superare un grave problema hanno la possibilità di trasmettere agli altri i benefici della loro esperienza 19. Gli ostacoli all apprendimento e alla partecipazione di alcuni alunni vengono utilizzati come stimoli su cui occorre progettare 20. Gli studenti vengono spronati a condividere le loro conoscenze ed esperienze, ad esempio rispetto a diversi Paesi o regioni, o loro storie di vita 21. Le famiglie e altri membri della comunità locale vengono utilizzati come risorsa per l attività della classe 22. I membri della comunità locale contribuiscono alle attività curricolari 23. Persone adulte disabili vengono coinvolte nel dare sostegno agli alunni 24. Nelle classi vengono definite azioni concrete per aiutare i compagni in difficoltà (svolgere assieme i compiti, tutoraggio, partecipare a giochi comuni ) Che cambiamenti vorresti avvenissero nella scuola? I.P.S.S.C.T. L. BATTISTI materiale per le famiglie Selezionare la/e casella relativa/e al proprio ruolo nella scuola. Genitore Membro del Consiglio d Istituto Rappresentante di classe Selezionare la casella corrispondente alla propria opinione Nella mia scuola... Sì Qualche volta No Manco di informazioni La cultura inclusiva 1 Costruire una comunità scolastica orientata al sostegno reciproco viene considerato importante quanto migliorare i risultati nelle materie 2. È presente un sentimento di accettazione di tutti gli alunni, indipendentemente dalla storia personale, dalle capacità e dalle disabilità 3. La maggior parte delle famiglie contribuisce alla vita della scuola partecipando alle iniziative proposte. 4. Gli insegnanti e il Consiglio di Istituto collaborano affinché l organizzazione della scuola risponda alle diversità presenti nelle varie classi 5. Vengono messi in discussione gli stereotipi sulle persone con disabilità (ad esempio la visione del disabile come oggetto di compassione) 6. L organizzazione della scuola (orario, spazi, attrezzature ) favorisce la partecipazione di tutti gli studenti, anche quelli con difficoltà 7. La diversità viene considerata un importante risorsa per l apprendimento, piuttosto che un problema 8. I momenti non strutturati ricreazione, mensa, uscite ) sono un occasione preziosa per favorire la socializzazione e lo sviluppo di rapporti significativi per tutti gli alunni 18

19 Automiglioramento dei processi attraverso l Index per l inclusione Produrre politiche inclusive 9. Le difficoltà comportamentali degli studenti sono affrontate progettando interventi di miglioramento delle attività in classe 10. Gli alunni vengono coinvolti nello sforzo di ridurre le manifestazioni di disturbo proprie e dei compagni 11 La scuola tiene progetta situazioni didattiche e formative per sostenere la scarsa motivazione 12. Ci sono incontri con personale scolastico, alunni, famiglie e altri, in cui si affrontano in modo tempestivo i problemi prima che diventino rilevanti 13. Il sostegno viene visto come un diritto per gli alunni che ne hanno bisogno e non come un privilegio 14. La scuola cerca di ridurre al minimo gli interventi di recupero fuori dalla classe per gli studenti con difficoltà 15. La scuola si impegna a valorizzare i punti di forza di ogni alunno 16. Le proposte didattiche sono flessibili e si adeguano alle reali esigenze della classe Le pratiche inclusive 17. Ciascuno viene visto come portatore di un contributo importante all insegnamento e all apprendimento 18. Gli alunni che hanno dovuto superare un grave problema sono sostenuti nel condividere con i compagni la loro esperienza 19. Le differenze tra gli studenti vengono utilizzate come risorsa per l apprendimento e la partecipazione di tutti. 20. Gli studenti vengono sollecitati a condividere le loro conoscenze ed esperienze, ad esempio rispetto a diversi Paesi o regioni, o loro storie di vita 21. Gli studenti con difficoltà trovano sostegno e aiuto anche nei compagni di classe 22. La scuola mette a disposizione le risorse necessarie per sostenere il percorso scolastico di tutti 23. Gli ostacoli all apprendimento di alcuni alunni vengono utilizzati come stimoli su cui occorre progettare nuovi percorsi 24. Gli alunni vengono preparati e responsabilizzati opportunamente per accogliere il compagno in difficoltà Che cambiamenti vorresti avvenissero nella scuola? Materiali per gli studenti I materiali di lavoro per gli studenti sono stati elaborati in un secondo momento, con il contributo del gruppo docente che lavorava direttamente con le classi individuate per il progetto. A seguito del questionario sono poste due domande aperte queste sono le cose che maggiormente vorrei cambiassero nella mia scuola e queste sono le cose che invece vorrei rimanessero. 19

20 Progetto A1b Analisi della qualità dell inclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali ISTITUTO COMPRENSIVO TRENTO 1 materiali per gli studenti La mia scuola elementare Sono maschio Sono femmina Frequento la classe Segna con una crocetta la risposta che va bene per te 1. In classe lavoro assieme a un amico/amica 2. In classe facciamo lavori di gruppo 3. Quando non riescono, aiuto i miei amici/amiche 4. Alcuni bambini della mia classe chiamano altri con brutte parole 5. Negli spazi della ricreazione i compagni mi trattano male 6. Quando litigo con i miei compagni, in classe ne parliamo con l insegnante 7. Gli insegnanti mi lasciano scegliere a cosa dedicarmi, nei momenti di pausa tra un compito e l altro 8. Sono soddisfatto quando riesco bene nel mio lavoro 9. Quando ho i compiti a casa mi è chiaro come svolgerli 10. Quando io sono assente vengo informato su quanto fatto in classe 11. Nelle recite/spettacoli ciascuno ha una parte e nessuno è escluso 12. Alla ricreazione trovo sempre qualcuno con cui giocare 13. Se rimango solo alla ricreazione, l insegnante mi aiuta ad entrare in un gruppo 14. In classe ho la possibilità di raccontare le mie esperienze che faccio fuori dalla scuola 15. Penso che le regole in classe siano giuste 16. I castighi e le punizioni sono uguali per tutti 17. Credo sia bene che ogni alunno/a venga accettato nelle sue diverse caratteristiche 18. I miei genitori sono contenti che venga in questa scuola Le tre cose che mi piacciono di più della mia scuola sono Le tre cose che proprio non mi piacciono della mia scuola sono Sì Qualche volta No I 20

21 Automiglioramento dei processi attraverso l Index per l inclusione ISTITUTO COMPRENSIVO LAVIS materiali per gli studenti La mia scuola elementare Sono maschio Sono femmina Frequento la classe Segna con una crocetta la risposta che va bene per te 1. Durante le lezioni lavoro in coppia o in piccoli gruppi 2. Nel gruppo riesco a lavorare bene 3. Quando non capisco chiedo aiuto all insegnante 4, Quando sono in difficoltà posso contare sull aiuto dei compagni 5. A lezione gli insegnanti ascoltano con interesse le mie idee 6. Gli insegnanti non fanno caso ai miei errori, se vedono che mi sto impegnando al meglio 7. Penso che gli insegnanti si comportino con giustizia quando puniscono un alunno 8. Penso che gli insegnanti si comportino con giustizia quando premiano un alunno 9. Quando ho dei compiti a casa in genere mi è chiaro come svolgerli 10. Svolgo i compiti a casa assegnati 11. Ogni alunno è benvenuto in questa scuola 12. Lavoro volentieri con i compagni che provengono da paesi diversi dal mio 13. Mi offro di aiutare i compagni che hanno più difficoltà di me 14. La scuola fa bene a mandare a casa gli alunni che si comportano molto male 15. A scuola ho molti buoni amici 16. Mi dà fastidio che a scuola possano chiamarmi con nomi dispregiativi 17. Se qualcuno mi tratta male ne parlo con l insegnante 18. Se qualcuno mi tratta male ne parlo con i compagni 19. Reagisco di fronte alle provocazioni o alle prese in giro 20. Al pomeriggio mi piace fare i compiti con i compagni 21. Cerco di essere simpatico ai compagni più forti 22. Durante la pausa pranzo chiacchiero o gioco con i compagni 23. Se vedo un compagno solo alla ricreazione lo invito ad unirsi a me 24. In classe si parla e si discute su episodi di esclusione Queste sono le cose che maggiormente vorrei cambiassero nella mia scuola Queste sono le cose che invece vorrei rimanessero nella mia scuola Sì Qualche volta No 21

22 Progetto A1b Analisi della qualità dell inclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali I.P.S.S.C.T. L. BATTISTI materiali per gli studenti La mia scuola secondaria F M Segna con una crocetta la risposta che va bene per te Sì Qualche volta No 1. Durante le lezioni lavoro in coppia o in piccoli gruppi 2. Seguo con piacere la maggior parte delle lezioni 3. Quando incontro difficoltà chiedo aiuto all insegnante 4. Sto apprendendo molto in questa scuola 5. Quando sono in difficoltà posso contare sull aiuto dei compagni 6. Avere un insegnante di sostegno in alcune lezioni mi aiuta a svolgere il mio lavoro 7. A lezione gli insegnanti ascoltano con interesse le mie idee 8. Gli insegnanti non mi fanno pesare i miei errori, se vedono che mi sto impegnando al meglio 9. Il personale della scuola è amichevole 10. Penso che gli insegnanti si comportino in maniera corretta quando puniscono un alunno 11. Penso che gli insegnanti si comportino in maniera corretta quando premiano un alunno 12. Penso che gli insegnanti preferiscano alcuni alunni rispetto ad altri 13. Quando ho i compiti a casa mi è chiaro come svolgerli 14. Svolgo i compiti per casa 15. Sto volentieri a scuola 16. Questa è la scuola che desideravo frequentare dopo la media 17. Penso che questa sia la migliore scuola tra quelle che conosco 18. La mia famiglia pensa che questa sia una buona scuola 19. È positivo che in classe ci siano alunni con differenti culture 20. Le persone con disabilità vengono trattate con rispetto in questa scuola 21. Se in questa scuola ti comporti veramente male, vieni mandato a casa 22. La scuola fa bene a mandare a casa gli alunni che si comportano molto male 23. A scuola ho molti buoni amici 24. Mi preoccupa che a scuola possano chiamarmi con nomi dispregiativi 25. Sono al corrente di atti di bullismo 26. Temo di poter subire atti di bullismo 27. Se qualcuno mi aggredisse lo direi all insegnante 28. Ogni alunno è benvenuto in questa scuola 1. Queste sono le cose che maggiormente vorrei cambiassero nella mia scuola 2. Queste sono le cose che invece vorrei rimanessero nella mia scuola 22

23 Automiglioramento dei processi attraverso l Index per l inclusione Fase 2. Analisi della scuola: esplorare le conoscenze dei docenti, delle famiglie e degli studenti Esplorare le conoscenze dei docenti, delle famiglie e degli studenti Il gruppo segue lo stesso percorso della Fase 1: vengono fatte emergere le conoscenze presenti utilizzando i concetti chiave e il quadro di analisi, si approfondisce quanto emerso usando gli indicatori e le domande per giungere ad individuare le priorità di cambiamento. Il gruppo di coordinamento ha individuato quali soggetti coinvolgere e con quali modalità. Visto l elevato numero di studenti e di docenti nei tre istituti campione, l approccio alla raccolta delle informazioni, è stato svolto da un gruppo rappresentativo di docenti e di genitori, con un contatto costante con il gruppo di coordinamento tramite la docente utilizzata presso il Dipartimento Istruzione sul progetto Index. Un criterio per il coinvolgimento dei docenti è stata la presenza nella propria classe di studenti con disabilità e /o difficoltà di apprendimento o situazioni di svantaggio. Negli I.C. i docenti hanno lavorato a gruppi distinti tra primaria e secondaria di primo grado; per l I.S. sono stati coinvolti due Consigli di classe in sedute plenarie. Per quanto riguarda le famiglie sono stati coinvolti i genitori presenti nella Consulta d Istituto. L esplorazione delle conoscenze con gli studenti è stata 23

24 Progetto A1b Analisi della qualità dell inclusione: alunni di cittadinanza non italiana e con bisogni educativi speciali ritenuta particolarmente utile per individuare gli ostacoli e le risorse per l apprendimento e la partecipazione. Negli Istituti Comprensivi l attività di analisi e di confronto tra gli studenti, è stata inserita nella progettazione didattica in particolare all interno del curricolo di educazione alla cittadinanza. I questionari sono risultati utili come strumento per avviare con gli studenti stessi una discussione sull inclusione. Nell I.S. la raccolta dati si è limitata solamente agli studenti dei due Consigli di classe coinvolti. Soggetti coinvolti I.C. Trento 1 28 docenti 21 genitori 140 studenti I.C. Lavis 25 docenti 17 genitori 168 studenti I.P.S.S.C.T. L. Battisti 16 docenti 13 genitori 34 studenti Delineare le priorità per lo sviluppo Docenti Per poter delineare in modo condiviso le priorità per lo sviluppo inclusivo, i questionari sono stati tabulati subito dopo la loro somministrazione. Le priorità sono state delineate subito dopo la lettura e l analisi dei dati emersi dai questionari, assieme al gruppo di progettazione. Giungere alla definizione delle priorità per l intervento ha significato, infatti, non solo evidenziare le indicazioni che avevano raccolto i maggiori consensi, ma prendere in considerazione tutte le indicazioni rilevanti e definire assieme al gruppo sia le priorità realizzabili a breve termine sia le situazioni che richiedono soluzioni a lungo termine. I vari gruppi hanno avuto modo anche di valutare in che modo le priorità emerse in una dimensione avevano conseguenze rispetto alle altre due dimensioni e stabilire quali priorità sostenere in primo luogo. Questo modalità di lavoro ha permesso di stimolare un confronto aperto sullo sviluppo del processo inclusivo in atto nella propria scuola e di verificare come siano date per scontate determinate condivisioni sull inclusione scolastica. Nel delineare le priorità sono emerse molti punti di vista che hanno arricchito il gruppo di lavoro e stimolato nuove riflessioni sul processo inclusivo. Inizialmente i risultati emersi dai vari questionari sono stati tenuti separati in modo da analizzare con attenzione le risposte dei vari soggetti. In un secondo momento i dati sono stati presentati ai vari soggetti per un confronto reciproco delle priorità emerse. 24

25 Automiglioramento dei processi attraverso l Index per l inclusione Docenti scuola primaria Povo Come la diversità può diventare risorsa per l apprendimento? Come diffondere la responsabilità per rendere la scuola più inclusiva? Partendo dalle difficoltà comportamentali di alcuni alunni è possibile progettare attività di miglioramento in classe? Come stimolare la motivazione? Priorità individuate nell I.C. Trento 1 Docenti scuola primaria Villazzano Come gestire la complessità delle classi? Come contenere alcuni comportamenti provocatori all interno della classe? Quali strategie didattiche proporre per coinvolgere tutti gli alunni? Come non scordare gli alunni silenziosi? Docenti scuola secondaria di primo grado Come la diversità può diventare risorsa per l apprendimento? Le buone prassi di inclusione sono perseguite da tutti i docenti nella quotidianità? Come sensibilizzare i ragazzi al tema delle diversità? Quali proposte fare per sviluppare l accettazione dell altro? * le priorità sono state trasformate dai docenti in domande Docenti primaria 1. Esiste una politica generale sul sostegno chiara a tutti i membri della scuola - mancanza di comunicazione tra le varie scuole istituto - necessità di condividere strategie e risorse per affrontare la complessità - ore - esperti - didattica/metodologia - riorganizzazione orario docenti - gestione flessibile delle compresenze - mancanza conoscenza della situazione delle altre classi - definizione di criteri comuni per la copertura delle necessità - mancanza di un progetto comune per l inclusione - mancanza di chiarezza e definizione del ruolo dell assistente educatore Priorità individuate nell I.C. Lavis Docenti secondaria 1. Esiste una politica generale sul sostegno chiara a tutti i membri della scuola 2. Tutte le iniziative sono coordinate in modo da inserirsi nel programma per l inclusione - quali studenti con PEP - progettazione PEP su modelli comuni - laboratorio e programma di classe Priorità individuate nell I.P.S.S.C.T. L. Battisti Tutti i membri della comunità scolastica si assumono la responsabilità di rendere la scuola più inclusiva Tutti i docenti sono formati ai temi dell inclusione Chiarezza nella politica del sostegno e nella distribuzione delle risorse Coordinamento lavoro degli assistenti educatori con altre iniziative Valorizzazione delle diversità e condivisione delle vari esperienze tra gli studenti 25

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