IL METODO DEL DISEGNO IN SCALA PREMESSA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "IL METODO DEL DISEGNO IN SCALA PREMESSA"

Transcript

1 IL METODO DEL DISEGNO IN SCALA PREMESSA L obiettivo della Copia dal Vero è la trasposizione grafica di ciò che vediamo nella Realtà Tridimensionale (la natura morta), nella Realtà Bidimensionale (il foglio di carta). INTRODUZIONE Immagina che i movimenti del braccio teso, e della matita che impugni, costruisce intorno al tuo campo visivo uno schermo concavo sul quale, come sullo schermo di un computer, hai riportata l immagine della Realtà Tridimensionale: lo schermo è concavo perchè curvo è il movimento a compasso del braccio. Ora immagina la matita come se fosse calamitata di piatto sopra il concavo dello schermo, ovvero lo schermo impedisce alla punta della matita di andare oltre. In altre parole, per riportare fedelmente la Realtà Tridimensionale nella Realtà Bidimensionale, tutte le misure e le inclinazioni devono essere prese e riportate utilizzando solo le coordinate spaziali dell altezza, della larghezza e delle inclinazioni; le inclinazioni non sono le diagonali cioè la terza coordinata spaziale della tridimensionalità. Questo, insieme alla precisione delle misurazioni, è il solo segreto da capire ed applicare per il successo nella Copia dal Vero. 1

2 PRENDERE VISIVAMENTE LE MISURE e INCLINAZIONI Visivamente (Fig. 1): è l azione sincronizzata di mira, tra l occhio, il braccio teso e la matita impugnata dalla mano. un solo occhio perché l altro è chiuso! 1 alto Est Ovest Nord 4 sinistra 3 destra 0 1 Trim. 2 Trim. 3 Trim. 4 Trim. Fig. 1 2 basso 1) NOVANTAGRADI!: ovvero come và impugnata la matita Quando si prendono visivamente (Fig. 1) le misure, la matita va impugnata tra il palmo e le dita, con il pollice libero di muoversi sull asta della matita (Fig. 2). Gli errori di riporto delle misure o delle inclinazione sono dovuti all errata inclinazione della matita rispetto al braccio. VERIFICA: prendete la misura di una data altezza-larghezza, ora confrontatela con la misura ottenuta con il polso flesso: è diversa! Ma anche un braccio che, in continuazione, si avvicina e si allontana dalla spalla, e perciò modifichi la distanza dall oggetto ritratto, è motivo di errore. VERIFICA: prendete la misura di una data altezza-larghezza, ora confrontatela con la misura ottenuta con il braccio flesso: è diversa! 2

3 90 IMPUGNARE Per prendere le misure Fig. 2 2) Quando (Capitolo terzo: la Prospettiva, punto 3 C, pag.7) si prendono visivamente le inclinazioni, la matita và tenuta, come se la pizzicaste, tra la punta del pollice, dell indice e del medio: E FONDAMENTALE che il polso, nell andare all oggetto e nel ritornare al foglio, non venga ruotato e che la matita sia impugnata come nella Fig. 3. Ciò che deve essere piegato-spostata è il gomito e la spalla. Questo consente di appoggiare di piatto (come atterra un elicottero) la matita sul foglio. Appoggiare di testa la matita sul foglio è un errore che si paga, per l effetto pendolo, con la perdita dell inclinazione appena acquisita. Fig PIZZICARE Per prendere le inclinazioni VERIFICA: prendete la misura di una data inclinazione, ora confrontatela con la misura ottenuta con il polso flesso: è diversa! 3

4 Realtà Tridimensionale 1 alto CAPITOLO PRIMO: UNA BOTTIGLIA Rettangolo Rigido Realtà Bidimensionale 1 alto Foglio di carta Punto Zero (O) 4 sinistra 3 destra 4 sinistra 3 destra Mediana orizzontale 2 basso Mediana Verticale o asse di simmetria 2 basso Individua quali sono le nove misure da riportare nel Rettangolo Rigido Fig. 4 Fig. 5 1) IL RETTANGOLO RIGIDO: ovvero come centrare la bottiglia nel foglio (Fig. 4 e 5) Dividere il foglio in quattro parti uguali; linea verticale (su cui vanno le altezze) e linea orizzontale (su cui vanno le larghezze). L incrocio delle due linee determina il punto Zero (O). Individuare visivamente i Quattro Punti di Orientamento: alto- basso, destra-sinistra. Con la matita, posta verticalmente, si prende visivamente (Fig. 1) la misura dal punto più alto della bottiglia (imboccatura) al punto più basso (base). La misura ottenuta (altezza) va riportata, partendo dal punto (O), sulla mediana verticale; ora va fatta la scelta della Scala con cui realizzare la copia. (Quando la misura ottenuta con la matita, viene riportata sulla mediana verticale, partendo dal punto (O), senza moltiplicarla o dividerla abbiamo il rapporto di Scala 1:1. Ovvero raddoppiandola avremo il rapporto di Scala 2:1, triplicandola avremo il rapporto di Scala 3:1; la Scala scelta và mantenuta per tutte le misure che si prenderanno successivamente: TUTTE!!!!) Poi, con la matita posta orizzontalmente, si prende visivamente la misura da il punto più a destra al punto più a sinistra. La misura ottenuta (larghezza) va riportata, partendo dal punto (O), sulla mediana orizzontale nella Scala scelta precedentemente. Dopo aver riportato sulla mediana verticale i punti 1, 2 (alto/basso) e i punti 3, 4 (destra/sinistra) da questi si tracciano due linee orizzontali parallele e due linee verticali parallele. Viene così a formarsi 4

5 il Rettangolo Rigido che centrerà la bottiglia nel foglio e nel quale dovrà essere inscritta perfettamente la bottiglia (come un guanto calza la mano). E chiamato Rettangolo Rigido perché ha la funzione di misuratore definitivo delle dimensioni di un solo oggetto. 1B) Come fare la Verifica prima di continuare il disegno? Tracciato il Rettangolo Rigido bisogna fare la verifica di quanto fatto fino ad ora utilizzando il Sistema Proporzionale: quante volte la misura più piccola sta dentro la misura più grande?; nella Realtà Bidimensionale prendo, con la matita, la misura della larghezza del Rettangolo Rigido (la misura più piccola) e conto quante volte sta nella sua altezza (R.B. ad occhio); poi misuro con il righello le due dimensioni, altezza/larghezza del R.R. e confronto numericamente il rapporto (R.B. cm): (es: 25x 5cm: il 5 sta 5 volte nel 25 cm); poi nella Realtà Tridimensionale prendo visivamente la misura della larghezza della bottiglia e conto-riporto quante volte sta nell altezza della bottiglia (R.T. ad occhio). La misura ottenuta va confrontata con quelle precedenti: minime discrepanze non vanno considerate errori a cui porre rimedio. 1C) Disegno della bottiglia Poi, sulla mediana verticale, che divide in due parti uguali la bottiglia, si riportano visivamente, in Scala, le misure che determinano le zone poste verticalmente nella bottiglia: il collo, i fianchi ecc.. Poi sulla mediana orizzontale superiore del Rettangolo Rigido si riportano visivamente in Scala le misure che determinano le zone poste orizzontalmente nella bottiglia: l imboccatura, il collo, le spalle ecc.. Ora si procede a costruire (raccordare) con il di-segno le informazioni ottenute con il riporto in Scala delle varie misure. Nella Fig. 4, ad esempio, avete solo nove misure da riportare sul foglio. Vi ricordo che la bottiglia presenta almeno due cerchi in prospettiva (base e bocca). Per i cerchi si procede come per la bottiglia; i Rettangoli Rigidi dei cerchi della bottiglia vanno collocati dentro il Rettangolo Rigido della bottiglia. 5

6 Realtà Tridimensionale CAPITOLO SECONDO: DUE BOTTIGLIE Fig. 6 Fig. 7 Realtà Bidimensionale alto 1 Rettangolo Elastico alto Rettangolo Rigido sinistra 4 destra 3 sinistra destra basso 2 basso Rettangolo Rigido 2 A) IL RETTANGOLO ELASTICO: ovvero come centrare le bottiglie nel foglio e disegnarle (Fig. 6 e 7) Quando la composizione, come nella Fig. 6 non presenta le caratteristiche di simmetria viste per la singola bottiglia, bisogna individuare i Quattro Punti di Orientamento (alto-basso, destra-sinistra) del Rettangolo Elastico: questi si ricavano muovendo visivamente la matita, posta in orizzontale, dall alto verso il basso, fino a che incontri, il punto posto più in alto (1 ); dal basso verso l alto per il punto più basso (2 ); muovendo visivamente la matita, posta in verticale, da destra verso sinistra per il punto a destra (3 ); da sinistra verso destra per il punto a sinistra (4 ). Memorizzati i quattro punti sulla composizione, si prende visivamente (altezza) la misura, in verticale, tra il punto più in alto (della composizione non di un singolo oggetto) e il punto in basso (della composizione, non di un singolo oggetto) e si riporta in Scala sulla mediana verticale; si prende visivamente (larghezza) la misura, in orizzontale, tra il punto a destra e il punto a sinistra e si riporta in Scala sulla mediana orizzontale. Dai punti (1, 2 ) ottenuti sulla mediana verticale si tracciano due linee orizzontali parallele. Dai punti ottenuti (3, 4 ) sulla mediana orizzontale si tracciano due linee verticali parallele: viene così a formarsi il Rettangolo Elastico. 6

7 2 B ) Come ottenere i due Rettangoli Rigidi ( Fig. 6 e 7). Disegnato il Rettangolo Elastico si procede alla realizzazione del Primo Rettangolo Rigido, ovvero da quello posto in primo piano, ovvero l oggetto con il punto basso della composizione (la casa si costruisce partendo dal basso). Il Secondo Rettangolo Rigido non và realizzato partendo dal lato opposto del Rettangolo Elastico, ma partendo e prendendo le misure dal primo Rettangolo Rigido ricavato (la casa si costruisce mattone su mattone). Ho definito il Rettangolo Elastico, con il termine Elastico, perché la modalità con cui viene ricavato non consente una trasposizione particolarmente precisa delle misure. Quindi il Rettangolo Elastico ha la funzione di centrare le bottiglie nel foglio nonché mostrare l ingombro della composizione, piuttosto che quella di misurarla con precisione, che invece è la funzione del Rettangolo Rigido. Non può esistere un Rettangolo Rigido per più oggetti diversi, a meno che siano posti in asse e simmetrici, come in un totem. PASSAGGI in SINTESI (per la-le bottiglia-e) A) Dividere il foglio in quattro parti uguali ( per centrare nel foglio la composizione). B) Individuare visivamente i Quattro Punti di Orientamento (alto-basso, destra-sinistra). C) Prendere visivamente le misure dell altezza-larghezza della composizione e riportarle, in scala (devi deciderla tu) partendo dal punto 0, sulla verticale-orizzontale: linea verticale (su cui vanno le altezze), linea orizzontale (su cui vanno le larghezze). D) Disegnare il Rettangolo Elastico. E) Verificare la correttezza dimensionale del Rettangolo Elastico con il sistema proporzionale (quante volte la misura più piccola sta dentro quella più grande?); la prima misurazione nella Realtà Bidimensionale, poi nella Realtà Tridimensionale. Le due misure ottenute sono simili? Bene, altrimenti ripetere le misurazioni. F) Disegnare i Rettangoli-o Rigidi-o. G) Verificare la correttezza dimensionale del Rettangolo Rigido con il sistema proporzionale (quante volte la misura più piccola sta dentro quella più grande?); la prima misurazione nella Realtà Bidimensionale, poi nella Realtà Tridimensionale. Le due misure ottenute sono elastica-mente simili? Bene, altrimenti ripetere le misurazioni. H) Misurare le altre parti che compongono l oggetto e riportarle in scala dentro il Rettangolo Rigido. I) Le linee curve vanno soprattutto viste, piuttosto che misurate. L asse di simmetria vi consente di verificare la simmetria delle linee curve CAPITOLO TERZO: PIANO DEL TAVOLO (La Prospettiva) PASSAGGI in SINTESI (per il tavolo) A) Dividere il foglio in quattro parti uguali; per centrare nel foglio la composizione. B) Individuare visivamente i Quattro Punti di Orientamento (alto-basso, destra-sinistra) il punto più alto e più basso (altezza); il punto più a destra e più a sinistra (larghezza) e riportarle, in scala (devi deciderla tu), partendo dal punto 0, sulla verticale-orizzontale. C) Disegnare il Rettangolo Elastico. D) Verificare la correttezza dimensionale del Rettangolo Elastico con il sistema proporzionale (quante volte la misura più piccola sta dentro quella più grande?); la prima misurazione nella Realtà Bidimensionale, poi nella Realtà Tridimensionale. Le due misure ottenute sono simili? Bene, altrimenti ripetere le misurazioni. 7

8 E) Prendere fisicamente-visivamente, le misure per l individuazione del punto più basso, in primo piano,che deve essere collocato sul lato orizzontale basso del Rettangolo Elastico. F) Prendere visivamente l inclinazione (lato del tavolo) che va dal 1 spigolo al 2 spigolo e disegnarla sul foglio (nel caso di una prospettiva CENTRALE non avrete uno spigolo ma tutto un lato che corrisponde al punto basso ); prendere visivamente la misura del lato del tavolo e riportarla in scala. Prendere visivamente l inclinazione che va dal 2 spigolo al 3 spigolo e disegnarla sul foglio; prendere visivamente la misura del lato del tavolo e riportarla in scala. Prendere visivamente l inclinazione che va dal 3 spigolo al 4 spigolo e disegnarla sul foglio; prendere visivamente la misura del lato del tavolo e riportarla in scala. Prendere visivamente l inclinazione che va dal 1 spigolo al 4 spigolo e disegnarla sul foglio; prendere visivamente la misura del lato del tavolo e riportarla in scala (inutile dire che dovrebbe coincidere). N.B. E altamente improbabile che il 2, 3 e 4 spigolo del tavolo vadano a coincidere sopra tre lati del Rettangolo Elastico; questo potrebbe significare che non avete misurato i lati del tavolo ma avete solo riportato le inclinazioni e che queste si sono fermate sui lati del Rettangolo Elastico. 3 A) Ricavate il Rettangolo Elastico del piano del tavolo come descritto nel punto (3). In questo caso i Quattro Punti di Orientamento del Rettangolo Elastico sono gli spigoli del tavolo. LO RIPETO: state lavorando con il Rettangolo Elastico che ha la funzione di mostrare l ingombro della composizione, non quella di misurarla con precisione. Il disegno (Fig. 10) esemplifica tale concetto. PRENDERE VISIVAMENTE-FISICAMENTE LE MISURE un solo occhio perché l altro è chiuso! visivamente-fisicamente Fig. 9 8

9 3 B) Come trovare sul Rettangolo Elastico il Primo Spigolo del tavolo. Impugnare (Fig. 2 ), la matita ed appoggiarla visivamente in orizzontale sul punto basso del tavolo. Con l altra mano impugnate la matita posta in verticale ed appoggiate fisicamente la matita al corpo della matita posta in orizzontale: misurare visivamente la distanza dalla matita posta in orizzontale allo spigolo del tavolo (Fig. 9 ). Riportare, da sinistra (oppure da destra), in scala sulla linea orizzontale bassa del Rettangolo Elastico, la misura ricavata. Avremo così ottenuto il primo spigolo (il punto più basso) in primo piano. Come nel caso del secondo Rettangolo Rigido, della seconda bottiglia, gli altri tre spigoli del tavolo non si ricavano nello stesso modo del primo spigolo, ma partendo appunto da esso. Fig. 10 Rettangolo Elastico: serve per centrare la composizione ed è indicativo degli ingombri della composizione. 3 spigolo 4 spigolo 2 spigolo 1 Primo Spigolo (punto più basso): è il punto di partenza per il riporto delle successive inclinazioni e misure (la casa si costruisce partendo dal basso). 3 C) Come riportare sul foglio le quattro inclinazioni e i tre spigoli. 9

10 Pizzicate la matita, ( Fig. 3) ruotate il polso (a destra/sinistra), ponete visivamente la matita sopra il Primo Spigolo, in primo piano, del tavolo. Dopodichè ruotate il polso fino a sovrapporre visivamente la matita sul lato, destro o sinistro, del tavolo. Stringete bene con le dita della mano la matita: questo farà si che il polso si irrigidisca. Ciò che deve muoversi, ruotando, è il polso e non le dita della mano, poiché le dita della mano non possono ruotare ma flettersi e nel flettere portano a flettere anche il polso spostando in diagonale la matita ovvero nello spazio tridimensionale: il movimento del polso deve essere come quello del tergicristallo (rileggi l INTRODUZIONE). Si riporta visivamente, con la matita l inclinazione, sul foglio e con l altra matita si traccia l inclinazione ottenuta: poi si prende visivamente la misura del lato, da spigolo a spigolo, e la si riporta in Scala sul lato disegnato. Avremo così ottenuto anche la posizione del 2 spigolo. Si procederà nello stesso modo con il riporto dei tre lati e dei due spigoli del tavolo mancanti. Tutte le inclinazioni vanno prima riportate/disegnate e poi misurate, mai cercare di riportare contemporaneamente inclinazioni e misure! LO RIPETO: E FONDAMENTALE che il braccio, nell andare all oggetto e nel ritornare al foglio, resti sempre teso e che la matita sia impugnata a NOVANTAGRADI come nella Fig. 3. Questo consente di appoggiare di piatto (come atterra un elicottero) la matita sul foglio così come di piatto (due dimensioni) avete preso inclinazioni e misure: appoggiare di punta o di testa la matita sul foglio è un errore che si paga con la perdita dell inclinazione appena acquisita. ERRORI FONDAMENTALI: 1, l errata inclinazione, non a NOVANTAGRADI, della matita rispetto al braccio; 2, il braccio che, in continuazione, si avvicina/allontana dalla spalla, ovvero un braccio non TESO; 3, appoggiare di punta la matita sul foglio e non di PIATTO; 4, la flessione del polso flette anche le dita, spostando in diagonale la matita, ovvero nello spazio tridimensionale. N.B. Vi svelo il Segreto della Copia dal Vero. Forse lo avete già intuito, ma la trasposizione grafica di ciò che vediamo nella Realtà Tridimensionale (la natura morta), nella Realtà Bidimensionale (il foglio di carta), la si ottiene, paradossalmente, proprio nel sacrificare la terza dimensione: tutte le misure sono prese NON sfondando, NON entrando nella porta (il prendere le misure/inclinazioni con il polso/dita flesso-e) della terza dimensione, ma per l appunto nel sacrificarla; tutte le misure/inclinazioni devono essere prese come se l immagine della Realtà Tridimensionale fosse stampata sopra un vetro, e sopra questo vetro noi muoviamo, come il tergicristallo, come atterra l elicottero di PIATTO la matita/listello. Prof. Giovanni Bordogna Buona Mimesi 10

LA GRAFICA E LA GEOMETRIA OPERATIVA

LA GRAFICA E LA GEOMETRIA OPERATIVA LA GRAFICA E LA GEOMETRIA OPERATIVA La geometria operativa, contrariamente a quella descrittiva basata sulle regole per la rappresentazione delle forme geometriche, prende in considerazione lo spazio racchiuso

Dettagli

GEOMETRIA DELLE MASSE

GEOMETRIA DELLE MASSE 1 DISPENSA N 2 GEOMETRIA DELLE MASSE Si prende in considerazione un sistema piano, ossia giacente nel pian x-y. Un insieme di masse posizionato nel piano X-Y, rappresentato da punti individuati dalle loro

Dettagli

Forze come grandezze vettoriali

Forze come grandezze vettoriali Forze come grandezze vettoriali L. Paolucci 23 novembre 2010 Sommario Esercizi e problemi risolti. Per la classe prima. Anno Scolastico 2010/11 Parte 1 / versione 2 Si ricordi che la risultante di due

Dettagli

Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria Università di Genova MATEMATICA Il

Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria Università di Genova MATEMATICA Il Lezione 5:10 Marzo 2003 SPAZIO E GEOMETRIA VERBALE (a cura di Elisabetta Contardo e Elisabetta Pronsati) Esercitazione su F5.1 P: sarebbe ottimale a livello di scuola dell obbligo, fornire dei concetti

Dettagli

Tecniche grafiche per il disegno a mano libera il segno espressivo

Tecniche grafiche per il disegno a mano libera il segno espressivo Tecniche grafiche per il disegno a mano libera il segno espressivo Tecnica a tratto o di solo contorno textures e trattamenti di campo chiaroscuro acquerello Alcuni suggerimenti utili.. Una corretta postura

Dettagli

Il programma CONFELMOD CAD creazione e modifica

Il programma CONFELMOD CAD creazione e modifica CREAZIONE DEI PEZZI DEL MODELLO Dopo aver fatto la lista di tutti i componenti nella scheda modello si passa alla creazione dei pezzi. Si seleziona il modello e si clicca su Apri Modello 1 Con questa operazione

Dettagli

Misure di base su una carta. Calcoli di distanze

Misure di base su una carta. Calcoli di distanze Misure di base su una carta Calcoli di distanze Per calcolare la distanza tra due punti su una carta disegnata si opera nel modo seguente: 1. Occorre identificare la scala della carta o ricorrendo alle

Dettagli

Appunti sul galleggiamento

Appunti sul galleggiamento Appunti sul galleggiamento Prof.sa Enrica Giordano Corso di Didattica della fisica 1B a.a. 2006/7 Ad uso esclusivo degli studenti frequentanti, non diffondere senza l autorizzazione della professoressa

Dettagli

SCHEDA M MOSAICI CLASSIFICARE CON LA SIMMETRIA

SCHEDA M MOSAICI CLASSIFICARE CON LA SIMMETRIA SCHEDA M MOSAICI CLASSIFICARE CON LA SIMMETRIA Qui sotto avete una griglia, che rappresenta una normale quadrettatura, come quella dei quaderni a quadretti; nelle attività che seguono dovrete immaginare

Dettagli

1 Gli effetti della forza di Coriolis

1 Gli effetti della forza di Coriolis LA FORZA DI CORIOLIS di Giulio Mazzolini 2012 1 Gli effetti della forza di Coriolis È un effetto noto che i venti nell emisfero nord deviano sempre verso destra, invece nell emisfero sud deviano sempre

Dettagli

Capitolo 3. L applicazione Java Diagrammi ER. 3.1 La finestra iniziale, il menu e la barra pulsanti

Capitolo 3. L applicazione Java Diagrammi ER. 3.1 La finestra iniziale, il menu e la barra pulsanti Capitolo 3 L applicazione Java Diagrammi ER Dopo le fasi di analisi, progettazione ed implementazione il software è stato compilato ed ora è pronto all uso; in questo capitolo mostreremo passo passo tutta

Dettagli

Esercitazione 5 Dinamica del punto materiale

Esercitazione 5 Dinamica del punto materiale Problema 1 Un corpo puntiforme di massa m = 1.0 kg viene lanciato lungo la superficie di un cuneo avente un inclinazione θ = 40 rispetto all orizzontale e altezza h = 80 cm. Il corpo viene lanciato dal

Dettagli

lo 2 2-1 - PERSONALIZZARE LA FINESTRA DI WORD 2000

lo 2 2-1 - PERSONALIZZARE LA FINESTRA DI WORD 2000 Capittol lo 2 Visualizzazione 2-1 - PERSONALIZZARE LA FINESTRA DI WORD 2000 Nel primo capitolo sono state analizzate le diverse componenti della finestra di Word 2000: barra del titolo, barra dei menu,

Dettagli

Esercizi per la Prevenzione degli Infortuni

Esercizi per la Prevenzione degli Infortuni Associazione Italiana Arbitri - AIA Settore Tecnico: Modulo Preparazione Atletica Esercizi per la Prevenzione degli Infortuni AIA CAN-D Stagione Agonistica 2010-2011 Prevenzione Infortuni Introduzione

Dettagli

2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994

2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994 2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994 2.2.4.1 Descrizione L uso delle distanze di sicurezza rappresenta un modo per garantire l integrità fisica dei lavoratori in presenza

Dettagli

Ragionamento spaziale visivo e percezione

Ragionamento spaziale visivo e percezione 2 Ragionamento spaziale visivo e percezione Serie e analogie figurali! In alcune batterie di test psicoattitudinali sono ampiamente rappresentati i quesiti che propongono un elenco di figure: in alcuni

Dettagli

Prof. Silvio Reato Valcavasia Ricerche. Il piano cartesiano

Prof. Silvio Reato Valcavasia Ricerche. Il piano cartesiano Il piano cartesiano Per la rappresentazione di grafici su di un piano si utilizza un sistema di riferimento cartesiano. Su questo piano si rappresentano due rette orientate (con delle frecce all estremità

Dettagli

LA COMUNICAZIONE NON VERBALE DEI DISABILI

LA COMUNICAZIONE NON VERBALE DEI DISABILI LA COMUNICAZIONE NON VERBALE DEI DISABILI Comunicazione Comportamentale Ogni bambino, fin dall'infanzia, cerca di mandare messaggi e di farsi capire da chi gli sta intorno attraverso movimenti del corpo,

Dettagli

ANDREA FARALLI 2 C IL BARICENTRO

ANDREA FARALLI 2 C IL BARICENTRO ANDREA FARALLI 2 C IL BARICENTRO Domenica dieci febbraio siamo andati al laboratorio di fisica della nostra scuola per fare accoglienza ai ragazzi di terza media. Questa accoglienza consisteva nell illustrare

Dettagli

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE STUDIO DI FUNZIONE Passaggi fondamentali Per effettuare uno studio di funzione completo, che non lascia quindi margine a una quasi sicuramente errata inventiva, sono necessari i seguenti 7 passaggi: 1.

Dettagli

LA MISURAZIONE DEL CARATTERE

LA MISURAZIONE DEL CARATTERE TPO PROGETTAZIONE UD 03 GESTIONE DEL CARATTERE IL TIPOMETRO LA MISURAZIONE DEL CARATTERE A.F. 2011/2012 MASSIMO FRANCESCHINI - SILVIA CAVARZERE 1 IL TIPOMETRO: PARTI FONDAMENTALI Il tipometro è uno strumento

Dettagli

UNO STUDIO DI FUNZIONE CON DERIVE a cura del prof. Guida. 4 x

UNO STUDIO DI FUNZIONE CON DERIVE a cura del prof. Guida. 4 x UNO STUDIO DI FUNZIONE CON DERIVE a cura del prof. Guida Con questa guida si vuol proporre un esempio di studio di funzione con Derive. La versione che ho utilizzato per questo studio è la 6.0. Consideriamo

Dettagli

La spirale iperbolica: Fu descritta per la prima volta da Pierre Varignon (1654-1722). L equazione, espressa in coordinate polari, è del tipo:

La spirale iperbolica: Fu descritta per la prima volta da Pierre Varignon (1654-1722). L equazione, espressa in coordinate polari, è del tipo: Esistono delle forme geometriche che sono in grado, per complessi fattori psicologici non del tutto chiariti, di comunicarci un senso d equilibrio, di gradimento e di benessere. Tra queste analizzeremo

Dettagli

MESOCICLO ARBITRI PERIODO AGONISTICO

MESOCICLO ARBITRI PERIODO AGONISTICO MESOCICLO ARBITRI PERIODO AGONISTICO (Modulo) 10' Corsa (Borg 2-3) Inserendo anche corsa laterale 5' Stretching Dinamico 5' Andature (Skip, Corsa, Calciata, Scivolamenti laterali ecc. 3x10m) 3x Allungo

Dettagli

DALLE CARTE ALLE SEZIONI GEOLOGICHE

DALLE CARTE ALLE SEZIONI GEOLOGICHE DALLE CARTE ALLE SEZIONI GEOLOGICHE PROFILO TOPOGRAFICO Il profilo topografico, detto anche profilo altimetrico, è l intersezione di un piano verticale con la superficie topografica. Si tratta quindi di

Dettagli

G3. Asintoti e continuità

G3. Asintoti e continuità G3 Asintoti e continuità Un asintoto è una retta a cui la funzione si avvicina sempre di più senza mai toccarla Non è la definizione formale, ma sicuramente serve per capire il concetto di asintoto Nei

Dettagli

4 Dispense di Matematica per il biennio dell Istituto I.S.I.S. Gaetano Filangieri di Frattamaggiore EQUAZIONI FRATTE E SISTEMI DI EQUAZIONI

4 Dispense di Matematica per il biennio dell Istituto I.S.I.S. Gaetano Filangieri di Frattamaggiore EQUAZIONI FRATTE E SISTEMI DI EQUAZIONI 119 4 Dispense di Matematica per il biennio dell Istituto I.S.I.S. Gaetano Filangieri di Frattamaggiore EQUAZIONI FRATTE E SISTEMI DI EQUAZIONI Indice degli Argomenti: TEMA N. 1 : INSIEMI NUMERICI E CALCOLO

Dettagli

Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R

Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R Studio di funzione Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R : allo scopo di determinarne le caratteristiche principali.

Dettagli

Teoria delle code. Sistemi stazionari: M/M/1 M/M/1/K M/M/S

Teoria delle code. Sistemi stazionari: M/M/1 M/M/1/K M/M/S Teoria delle code Sistemi stazionari: M/M/1 M/M/1/K M/M/S Fabio Giammarinaro 04/03/2008 Sommario INTRODUZIONE... 3 Formule generali di e... 3 Leggi di Little... 3 Cosa cerchiamo... 3 Legame tra N e le

Dettagli

TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE NEL PIANO. Parte 1

TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE NEL PIANO. Parte 1 TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE NEL PIANO Parte 1 La geometria è la scienza che studia la forma e l estensione dei corpi e le trasformazioni che questi possono subire. In generale per trasformazione geometrica

Dettagli

Modulo didattico sulla misura di grandezze fisiche: la lunghezza

Modulo didattico sulla misura di grandezze fisiche: la lunghezza Modulo didattico sulla misura di grandezze fisiche: la lunghezza Lezione 1: Cosa significa confrontare due lunghezze? Attività n 1 DOMANDA N 1 : Nel vostro gruppo qual è la matita più lunga? DOMANDA N

Dettagli

Tutorial: Stratificazioni dei muri in Revit Architecture

Tutorial: Stratificazioni dei muri in Revit Architecture Tutorial: Stratificazioni dei muri in Revit Architecture Preparato da: Giovanni D Ambrosio http://laboratoriorevit.blogspot.com Ogni tipologia di Muri, può essere rappresentata a livello di dettaglio Basso

Dettagli

GLI ANGOLI. Ricordiamo insieme: ogni volta che una linea spezzata, chiusa o aperta, cambia orientamento si forma un angolo.

GLI ANGOLI. Ricordiamo insieme: ogni volta che una linea spezzata, chiusa o aperta, cambia orientamento si forma un angolo. GLI ANGOLI Ricordiamo insieme: ogni volta che una linea spezzata, chiusa o aperta, cambia orientamento si forma un angolo. A. Osserva questa linea spezzata aperta e continua tu a colorare gli angoli, come

Dettagli

Appunti sull orientamento con carta e bussola

Appunti sull orientamento con carta e bussola Appunti sull orientamento con carta e bussola Indice Materiale necessario... 2 Orientiamo la carta topografica con l'aiuto della bussola... 2 Azimut... 2 La definizione di Azimut... 2 Come misurare l azimut...

Dettagli

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 2004

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 2004 ESAME DI STAT DI LICE SCIENTIFIC CRS SPERIMENTALE P.N.I. 004 Il candidato risolva uno dei due problemi e 5 dei 0 quesiti in cui si articola il questionario. PRBLEMA Sia la curva d equazione: ke ove k e

Dettagli

Guida all uso di Java Diagrammi ER

Guida all uso di Java Diagrammi ER Guida all uso di Java Diagrammi ER Ver. 1.1 Alessandro Ballini 16/5/2004 Questa guida ha lo scopo di mostrare gli aspetti fondamentali dell utilizzo dell applicazione Java Diagrammi ER. Inizieremo con

Dettagli

Teoria in sintesi 10. Attività di sportello 1, 24 - Attività di sportello 2, 24 - Verifica conclusiva, 25. Teoria in sintesi 26

Teoria in sintesi 10. Attività di sportello 1, 24 - Attività di sportello 2, 24 - Verifica conclusiva, 25. Teoria in sintesi 26 Indice L attività di recupero 6 Funzioni Teoria in sintesi 0 Obiettivo Ricerca del dominio e del codominio di funzioni note Obiettivo Ricerca del dominio di funzioni algebriche; scrittura del dominio Obiettivo

Dettagli

L influenza della corrente sulla barca si manifesta in due effetti principali: uno sul vento e uno sulla rotta percorsa.

L influenza della corrente sulla barca si manifesta in due effetti principali: uno sul vento e uno sulla rotta percorsa. CORRENTI e DIAGRAMMI POLARI Come la corrente trasforma le polari di una barca Durante una discussione nel corso di una crociera, è stata manifestata la curiosità di sapere come possano essere utilizzate

Dettagli

LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA

LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA Rossana Nencini, 2013 Le fasi del lavoro: 1. Proponiamo ai bambini una situazione reale di moltiplicazione: portiamo a scuola una scatola di biscotti (. ) e diamo la

Dettagli

Trasformazioni Geometriche 1 Roberto Petroni, 2011

Trasformazioni Geometriche 1 Roberto Petroni, 2011 1 Trasformazioni Geometriche 1 Roberto etroni, 2011 Trasformazioni Geometriche sul piano euclideo 1) Introduzione Def: si dice trasformazione geometrica una corrispondenza biunivoca che associa ad ogni

Dettagli

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI Capitolo I LE FUNZIONI A DUE VARIABILI In questo primo capitolo introduciamo alcune definizioni di base delle funzioni reali a due variabili reali. Nel seguito R denoterà l insieme dei numeri reali mentre

Dettagli

Modellare una poltrona

Modellare una poltrona 7 Modellare una poltrona Sfruttando i comandi di costruzione delle superfici, modelleremo un arredo di media complessità, la poltrona, alla ricerca di una geometria organica che rispetti la continuità

Dettagli

REGOLAMENTO FAENTINO L INIZIO. Il tavolo sarà composto da 4 giocatori dove ognuno gioca per sé stesso.

REGOLAMENTO FAENTINO L INIZIO. Il tavolo sarà composto da 4 giocatori dove ognuno gioca per sé stesso. REGOLAMENTO FAENTINO LE PEDINE Sono 144 così divise: Fiori x 4 (Est, Sud, Ovest, Nord) Stagioni x 4 (Est, Sud, Ovest, Nord) Dall 1 al 9 x 4 Scritti (detti anche caratteri) Dall 1 al 9 x 4 Canne (detti

Dettagli

Stampa su moduli prestampati utilizzando Reflection for IBM 2011 o 2008

Stampa su moduli prestampati utilizzando Reflection for IBM 2011 o 2008 Stampa su moduli prestampati utilizzando Reflection for IBM 2011 o 2008 Ultima revisione 13 novembre 2008 Nota: Le informazioni più aggiornate vengono prima pubblicate in inglese nella nota tecnica: 2179.html.

Dettagli

Facoltà di Scienze Politiche Corso di Economia Politica. Esercitazione di Microeconomia sui capitoli 3 e 4

Facoltà di Scienze Politiche Corso di Economia Politica. Esercitazione di Microeconomia sui capitoli 3 e 4 Facoltà di Scienze Politiche Corso di Economia Politica Esercitazione di Microeconomia sui capitoli 3 e 4 Domanda 1 Nel modello di domanda e offerta l equilibrio si verifica quando: A) Tutti i compratori

Dettagli

DISEGNO DI MACCHINE APPUNTI DELLE LEZIONI

DISEGNO DI MACCHINE APPUNTI DELLE LEZIONI DISEGNO DI MACCHINE APPUNTI DELLE LEZIONI Lezione 3: Proiezioni Ortogonali con il metodo europeo Francesca Campana Le proiezioni ortogonali Le proiezioni ortogonali descrivono bi-dimensionalmente un oggetto

Dettagli

Usando il pendolo reversibile di Kater

Usando il pendolo reversibile di Kater Usando il pendolo reversibile di Kater Scopo dell esperienza è la misurazione dell accelerazione di gravità g attraverso il periodo di oscillazione di un pendolo reversibile L accelerazione di gravità

Dettagli

EasyPrint v4.15. Gadget e calendari. Manuale Utente

EasyPrint v4.15. Gadget e calendari. Manuale Utente EasyPrint v4.15 Gadget e calendari Manuale Utente Lo strumento di impaginazione gadget e calendari consiste in una nuova funzione del software da banco EasyPrint 4 che permette di ordinare in maniera semplice

Dettagli

Consideriamo due polinomi

Consideriamo due polinomi Capitolo 3 Il luogo delle radici Consideriamo due polinomi N(z) = (z z 1 )(z z 2 )... (z z m ) D(z) = (z p 1 )(z p 2 )... (z p n ) della variabile complessa z con m < n. Nelle problematiche connesse al

Dettagli

LEZIONE 7. Esercizio 7.1. Quale delle seguenti funzioni è decrescente in ( 3, 0) e ha derivata prima in 3 che vale 0? x 3 3 + x2. 2, x3 +2x +3.

LEZIONE 7. Esercizio 7.1. Quale delle seguenti funzioni è decrescente in ( 3, 0) e ha derivata prima in 3 che vale 0? x 3 3 + x2. 2, x3 +2x +3. 7 LEZIONE 7 Esercizio 7.1. Quale delle seguenti funzioni è decrescente in ( 3, 0) e ha derivata prima in 3 che vale 0? x 3 3 + x2 2 6x, x3 +2x 2 6x, 3x + x2 2, x3 +2x +3. Le derivate sono rispettivamente,

Dettagli

Università degli studi di Messina facoltà di Scienze mm ff nn. Progetto Lauree Scientifiche (FISICA) Prisma ottico

Università degli studi di Messina facoltà di Scienze mm ff nn. Progetto Lauree Scientifiche (FISICA) Prisma ottico Università degli studi di Messina facoltà di Scienze mm ff nn Progetto Lauree Scientifiche (FISICA) Prisma ottico Parte teorica Fenomenologia di base La luce che attraversa una finestra, un foro, una fenditura,

Dettagli

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω GIROSCOPIO Scopo dell esperienza: Verificare la relazione: ω p = bmg/iω dove ω p è la velocità angolare di precessione, ω è la velocità angolare di rotazione, I il momento principale d inerzia assiale,

Dettagli

PROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0)

PROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0) PROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0) (Da effettuare non prima del 01/01/2011) Le istruzioni si basano su un azienda che ha circa 1000 articoli, che utilizza l ultimo

Dettagli

Vademecum studio funzione

Vademecum studio funzione Vademecum studio funzione Campo di Esistenza di una funzione o dominio: Studiare una funzione significa determinare gli elementi caratteristici che ci permettono di disegnarne il grafico, a partire dalla

Dettagli

Un metodo per il rilevamento degli errori: la tecnica del Bit di Parità

Un metodo per il rilevamento degli errori: la tecnica del Bit di Parità Appunti: Tecniche di rilevazione e correzione degli errori 1 Tecniche di correzione degli errori Le tecniche di correzione degli errori sono catalogabili in: metodi per il rilevamento degli errori; metodi

Dettagli

COM È FATTA UNA MERIDIANA

COM È FATTA UNA MERIDIANA COM È FATTA UNA MERIDIANA L orologio solare a cui noi comunemente diamo il nome di meridiana, in realtà dovrebbe essere chiamato quadrante; infatti è così che si definisce il piano su cui si disegnano

Dettagli

Appunti sulla Macchina di Turing. Macchina di Turing

Appunti sulla Macchina di Turing. Macchina di Turing Macchina di Turing Una macchina di Turing è costituita dai seguenti elementi (vedi fig. 1): a) una unità di memoria, detta memoria esterna, consistente in un nastro illimitato in entrambi i sensi e suddiviso

Dettagli

CAPITOLO VII USO DELLA CARTA TOPOGRAFICA

CAPITOLO VII USO DELLA CARTA TOPOGRAFICA CAPITOLO VII USO DELLA CARTA TOPOGRAFICA LA CARTA TOPOGRAFICA 88. La carta topografica è una rappresentazione grafica di una parte più o meno ampia della superficie terrestre in una determinata scala.

Dettagli

Antonella Martinucci, Rossana Nencini, 2013 IL PESO. classe quarta

Antonella Martinucci, Rossana Nencini, 2013 IL PESO. classe quarta Antonella Martinucci, Rossana Nencini, 2013 IL PESO classe quarta I bambini utilizzano spontaneamente il concetto di pesante? Collochiamo su un banco alcuni oggetti: penne matite gomme fogli scottex quaderni

Dettagli

FUNZIONI DI IMPAGINAZIONE DI WORD

FUNZIONI DI IMPAGINAZIONE DI WORD FUNZIONI DI IMPAGINAZIONE DI WORD IMPOSTARE LA PAGINA Impostare la pagina significa definire il formato del foglio e vari altri parametri. Per impostare la pagina occorre fare clic sul menu File e scegliere

Dettagli

Raccomandazione del Parlamento europeo 18/12/2006 CLASSE PRIMA COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE. Operare con i numeri

Raccomandazione del Parlamento europeo 18/12/2006 CLASSE PRIMA COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE. Operare con i numeri COMPETENZA CHIAVE MATEMATICA Fonte di legittimazione Raccomandazione del Parlamento europeo 18/12/2006 CLASSE PRIMA COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE L alunno utilizza il calcolo scritto e mentale con i numeri

Dettagli

La distribuzione Normale. La distribuzione Normale

La distribuzione Normale. La distribuzione Normale La Distribuzione Normale o Gaussiana è la distribuzione più importante ed utilizzata in tutta la statistica La curva delle frequenze della distribuzione Normale ha una forma caratteristica, simile ad una

Dettagli

Esercitazione di Laboratorio - Leve di 1-2 - 3 genere TITOLO ESERCITAZIONE: VERIFICA DELLE LEGGI DELLE LEVE

Esercitazione di Laboratorio - Leve di 1-2 - 3 genere TITOLO ESERCITAZIONE: VERIFICA DELLE LEGGI DELLE LEVE TITOLO ESERCITAZIONE: VERIFICA DELLE LEGGI DELLE LEVE PREREQUISITI RICHIESTI PER LO SVOLGIMENTO DELL ATTIVITÀ DI LABORATORIO L alunno deve conoscere la definizione di forza, la definizione di momento.

Dettagli

LANCIAMO UN DADO PER DECIDERE CHI DEVE INIZIARE IL GIOCO. PARTIRA IL NUMERO PIU ALTO

LANCIAMO UN DADO PER DECIDERE CHI DEVE INIZIARE IL GIOCO. PARTIRA IL NUMERO PIU ALTO IL GIOCO DEL CALCIO I bimbi della sezione 5 anni sono molto appassionati al gioco del calcio. Utilizzo questo interesse per costruire e proporre un gioco con i dadi che assomigli ad una partita di calcio.

Dettagli

Slide Cerbara parte1 5. Le distribuzioni teoriche

Slide Cerbara parte1 5. Le distribuzioni teoriche Slide Cerbara parte1 5 Le distribuzioni teoriche I fenomeni biologici, demografici, sociali ed economici, che sono il principale oggetto della statistica, non sono retti da leggi matematiche. Però dalle

Dettagli

Domande a scelta multipla 1

Domande a scelta multipla 1 Domande a scelta multipla Domande a scelta multipla 1 Rispondete alle domande seguenti, scegliendo tra le alternative proposte. Cercate di consultare i suggerimenti solo in caso di difficoltà. Dopo l elenco

Dettagli

PROVA INVALSI Scuola Secondaria di I grado Classe Prima

PROVA INVALSI Scuola Secondaria di I grado Classe Prima SNV 2010-2011; SNV 2011-2012; SNV 2012-2013 SPAZIO E FIGURE SNV 2011 10 quesiti su 29 (12 item di cui 6 a risposta aperta) SNV 2012 11 quesiti su 30 (13 item di cui 2 a risposta aperta) SNV 2013 9 quesiti

Dettagli

ESERCIZI FISICI Esercizio 1. Schiena e spalle Esercizio 2. Collo e vertebre cervicali

ESERCIZI FISICI Esercizio 1. Schiena e spalle Esercizio 2. Collo e vertebre cervicali ESERCIZI FISICI Sono utili da eseguire prima o dopo la pratica sul pianoforte, per sciogliere, allungare e rinforzare le parti coinvolte nell azione pianistica. Devono essere affrontati con ritmo cadenzato

Dettagli

ESERCIZI PRATICI. ESERCIZI PRATICI per il benessere fisico

ESERCIZI PRATICI. ESERCIZI PRATICI per il benessere fisico La al ESERCIZI PRATICI ESERCIZI PRATICI per il benessere fisico L attività fisica è fondamentale per sentirsi bene e per mantenersi in forma. Eseguire degli esercizi di ginnastica dolce, nel postintervento,

Dettagli

Come realizzare i disegni in Autocad partendo da un immagine

Come realizzare i disegni in Autocad partendo da un immagine Come realizzare i disegni in Autocad partendo da un immagine L obbiettivo di questo articolo, è quello di poter avere a disposizione le linee di costruzione in qualsiasi scala, senza dover fare decine

Dettagli

Lo spessimetro ( a cura di Elena Pizzinini)

Lo spessimetro ( a cura di Elena Pizzinini) Lo spessimetro ( a cura di Elena Pizzinini) 1) Che cos è? Lo spessivetro è uno strumento (brevettato dalla ditta Saint Gobain) dal funzionamento piuttosto semplice che permette di misurare lo spessore

Dettagli

Level 1. 1 Autonomia: entrata in acqua e uscita dall acqua in sicurezza Gli allievi sanno entrare e uscire autonomamente dalla vasca.

Level 1. 1 Autonomia: entrata in acqua e uscita dall acqua in sicurezza Gli allievi sanno entrare e uscire autonomamente dalla vasca. Level 1 1 Autonomia: entrata in acqua e uscita dall acqua in sicurezza Gli allievi sanno entrare e uscire autonomamente dalla vasca. 2 Respirazione e orientamento: espirazione visibile sott acqua per tre

Dettagli

Sezione Aurea: una guida per gli artisti La bellezza delle proporzioni per pittori, fotografi e grafici

Sezione Aurea: una guida per gli artisti La bellezza delle proporzioni per pittori, fotografi e grafici Sezione Aurea: una guida per gli artisti La bellezza delle proporzioni per pittori, fotografi e grafici C'è un rapporto matematico che si trova comunemente in natura, il rapporto di 1-1,618 cui sono stati

Dettagli

Analisi e diagramma di Pareto

Analisi e diagramma di Pareto Analisi e diagramma di Pareto L'analisi di Pareto è una metodologia statistica utilizzata per individuare i problemi più rilevanti nella situazione in esame e quindi le priorità di intervento. L'obiettivo

Dettagli

I quesiti di Matematica per la classe di concorso A059

I quesiti di Matematica per la classe di concorso A059 I quesiti di Matematica per la classe di concorso A059 Prof. Michelangelo Di Stasio Liceo Scientifico Statale Galileo Galilei di Piedimonte Matese (CE) michelangelodistasio@tin.it SOMMARIO Si propone la

Dettagli

Esempi di funzione. Scheda Tre

Esempi di funzione. Scheda Tre Scheda Tre Funzioni Consideriamo una legge f che associa ad un elemento di un insieme X al più un elemento di un insieme Y; diciamo che f è una funzione, X è l insieme di partenza e X l insieme di arrivo.

Dettagli

DIAGRAMMA CARTESIANO

DIAGRAMMA CARTESIANO DIAGRAMMA CARTESIANO Imparerai ora a costruire con excel un diagramma cartesiano. Inizialmente andremo a porre sul grafico un solo punto, lo vedremo cambiare di posizione cambiando i valori nelle celle

Dettagli

Messa in tavola di un modello tridimensionale

Messa in tavola di un modello tridimensionale 18 Messa in tavola di un modello tridimensionale Creare viste d insieme e di dettaglio, con sezioni e particolari di un modello tridimensionale. Introduzione In questo capitolo vedremo come documentare

Dettagli

PROIEZIONI ORTOGONALI

PROIEZIONI ORTOGONALI PROIEZIONI ORTOGONALI 104 Il metodo della doppia proiezione ortogonale Il metodo attualmente conosciuto come metodo delle proiezioni ortogonali (o proiezioni ortografiche) inizialmente nacque come metodo

Dettagli

Fig. 2. Proiezioni ortogonali di un parallelepipedo su piani esterni alla figura

Fig. 2. Proiezioni ortogonali di un parallelepipedo su piani esterni alla figura 3. LE PROIEZIONI ORTOGONALI Le proiezioni ortogonali sono originate dallo scopo di proiettare su un piano (il foglio della rappresentazione) un oggetto posto nello spazio, che conservi le stesse caratteristiche

Dettagli

Forze, leggi della dinamica, diagramma del. 28 febbraio 2009 (PIACENTINO - PREITE) Fisica per Scienze Motorie

Forze, leggi della dinamica, diagramma del. 28 febbraio 2009 (PIACENTINO - PREITE) Fisica per Scienze Motorie Forze, leggi della dinamica, diagramma del corpo libero 1 FORZE Grandezza fisica definibile come l' agente in grado di modificare lo stato di quiete o di moto di un corpo. Ci troviamo di fronte ad una

Dettagli

ORGANIZZATORE PER BORSA GRANDE

ORGANIZZATORE PER BORSA GRANDE ORGANIZZATORE PER BORSA GRANDE Lavorando a circa cinquanta chilometri da dove vivo, la borsa risulta per me è essere uno strumento di sopravvivenza! Dentro di essa deve trovare spazio tutto ciò che ipoteticamente

Dettagli

Attività Descrizione Materiali utilizzati

Attività Descrizione Materiali utilizzati Voglio un(a) Prato per giocare: ragazzina, colorata e accogliente Percorso di pianificazione partecipata e comunicativa per la definizione di linee guida per il nuovo Piano Strutturale del Comune di Prato

Dettagli

Dalla geometria in 3D alla geometria in 2D dal cubo al quadrato

Dalla geometria in 3D alla geometria in 2D dal cubo al quadrato Dalla geometria in 3D alla geometria in 2D dal cubo al quadrato Firenze, 5 maggio 2013 Scuola Città Pestalozzi 8 SEMINARIO NAZIONALE SUL CURRICOLO VERTICALE Classe prima e seconda Paola Bertini, Antonio

Dettagli

TECNICA E TATTICA VOLLEY

TECNICA E TATTICA VOLLEY TECNICA E TATTICA VOLLEY Dalla posizione di attesa, e a seconda del tipo di attacco avversario, il muro e la difesa optano per dei cambiamenti di posizione, al fine di rendere più facile la ricostruzione.

Dettagli

MAPPE DI KARNAUGH. Nei capitoli precedenti si è visto che è possibile associare un circuito elettronico o elettrico ad una funzione logica.

MAPPE DI KARNAUGH. Nei capitoli precedenti si è visto che è possibile associare un circuito elettronico o elettrico ad una funzione logica. MAPPE DI KARNAUGH 1. Generalità Nei capitoli precedenti si è visto che è possibile associare un circuito elettronico o elettrico ad una funzione logica. E ovvio che più semplice è la funzione e più semplice

Dettagli

Interesse, sconto, ratei e risconti

Interesse, sconto, ratei e risconti 129 Interesse, sconto, ratei e risconti Capitolo 129 129.1 Interesse semplice....................................................... 129 129.1.1 Esercizio per il calcolo dell interesse semplice........................

Dettagli

SCHEDA TECNICA PER IL MONTAGGIO DELLE COPERTURE LA COPERTURA TOSCANA.

SCHEDA TECNICA PER IL MONTAGGIO DELLE COPERTURE LA COPERTURA TOSCANA. SCHEDA TECNICA PER IL MONTAGGIO DELLE COPERTURE LA COPERTURA TOSCANA. La COPERTURATOSCANA, prodotta da COTTOREF, è composta da tre articoli fondamentali: tegole, coppi e colmi, oltre ad una serie di pezzi

Dettagli

SPC e distribuzione normale con Access

SPC e distribuzione normale con Access SPC e distribuzione normale con Access In questo articolo esamineremo una applicazione Access per il calcolo e la rappresentazione grafica della distribuzione normale, collegata con tabelle di Clienti,

Dettagli

ECCO COME FUNZIONA. Ti mostriamo ora come acquistare un volantino.

ECCO COME FUNZIONA. Ti mostriamo ora come acquistare un volantino. ECCO COME FUNZIONA Riteniamo importante che l esecuzione di un ordine online debba avvenire nel modo più rapido possibile. Al giorno d oggi si ha infatti molto altro da fare che rimanere seduti davanti

Dettagli

Animazioni 3D. Informatica Grafica I. Le basi dell'animazione 3D. Le basi dell'animazione 3D. Le basi dell'animazione 3D. Le basi dell'animazione 3D

Animazioni 3D. Informatica Grafica I. Le basi dell'animazione 3D. Le basi dell'animazione 3D. Le basi dell'animazione 3D. Le basi dell'animazione 3D Informatica Grafica I Marco Gribaudo marcog@di.unito.it Animazioni 3D L'animazione 3D si basa sugli stessi principi dell'animazione tradizionale. Il filmato viene realizzato attraverso una sequenza di

Dettagli

Capitolo V. I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM

Capitolo V. I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM Capitolo V. I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM 2 OBIETTIVO: Il modello IS-LM Fornire uno schema concettuale per analizzare la determinazione congiunta della produzione e del tasso

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO MONTEGROTTO TERME SCUOLA PRIMARIA DISCIPLINA: MATEMATICA - CLASSE PRIMA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

ISTITUTO COMPRENSIVO MONTEGROTTO TERME SCUOLA PRIMARIA DISCIPLINA: MATEMATICA - CLASSE PRIMA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO PRIMA DELLA DISCIPLINA: MATEMATICA - CLASSE PRIMA L alunno si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali. Legge e comprende testi che coinvolgono aspetti logici e matematici.

Dettagli

Gli input sono detti anche fattori di produzione: terra, capitale, lavoro, materie prime.

Gli input sono detti anche fattori di produzione: terra, capitale, lavoro, materie prime. LA TECNOLOGIA Studio del comportamento dell impresa, soggetto a vincoli quando si compiono scelte. La tecnologia rientra tra vincoli naturali e si traduce nel fatto che solo alcuni modi di trasformare

Dettagli

LE FORME GEOMETRICHE...TANTE SCATOLE...

LE FORME GEOMETRICHE...TANTE SCATOLE... LE FORME GEOMETRICHE...TANTE SCATOLE... INSEGNANTI: SIMONA MINNUCCI MICHELA BASTIANI ANNO SCOLASTICO 2011-2012 CLASSE: SECONDA TEMPI: GENNAIO-GIUGNO OBIETTIVO FORMATIVO ESPLORARE LA REALTÀ ATTRAVERSO ESPERIENZE

Dettagli

Economia Applicata ai sistemi produttivi. 06.05.05 Lezione II Maria Luisa Venuta 1

Economia Applicata ai sistemi produttivi. 06.05.05 Lezione II Maria Luisa Venuta 1 Economia Applicata ai sistemi produttivi 06.05.05 Lezione II Maria Luisa Venuta 1 Schema della lezione di oggi Argomento della lezione: il comportamento del consumatore. Gli economisti assumono che il

Dettagli

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI Indice 1 Le frazioni algebriche 1.1 Il minimo comune multiplo e il Massimo Comun Divisore fra polinomi........ 1. Le frazioni algebriche....................................

Dettagli

Geogebra. Numero lati: Numero angoli: Numero diagonali:

Geogebra. Numero lati: Numero angoli: Numero diagonali: TRIANGOLI Geogebra IL TRIANGOLO 1. Fai clic sull icona Ic2 e nel menu a discesa scegli Nuovo punto : fai clic all interno della zona geometria e individua il punto A. Fai di nuovo clic per individuare

Dettagli

Misurazioni. Materiale occorrente per prendere correttamente le misure 1) METRO DA SARTORIA 2) 1 CORDINO

Misurazioni. Materiale occorrente per prendere correttamente le misure 1) METRO DA SARTORIA 2) 1 CORDINO Misurazioni Come potete notare questo formulario contiene 21 misurazioni ed e' MOLTO IMPORTANTE prendere con estrema accuratezza ognuna di esse. Le misure vanno prese esclusivamente svestiti (con la sola

Dettagli

(liberamente interpretato da http://www2.unipr.it/~bottarel/epi/homepage.html) SCHEDA ALUNNI. Descrizione dell attività:

(liberamente interpretato da http://www2.unipr.it/~bottarel/epi/homepage.html) SCHEDA ALUNNI. Descrizione dell attività: Pagina 1 di 11 (liberamente interpretato da http://www2.unipr.it/~bottarel/epi/homepage.html) SCHEDA ALUNNI Descrizione dell attività: Problema 1. Siamo nel 2060 ed ormai gli umani hanno colonizzato Marte.

Dettagli