L IMPRESA SOSTENIBILE Il valore della sostenibilità per il Made In

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1 L IMPRESA SOSTENIBILE Il valore della sostenibilità per il Made In Francesca Rulli 25 marzo Dossobuono di Villafranca (Vr)

2 DALLA DECISIONE STRATEGICA ALLA PIANIFICAZIONE OPERATIVA L impresa SOSTENIBILE che ricerca il miglioramento della performance economica attraverso un attenta gestione delle RELAZIONI (DIMENSIONE SOCIALE) e una consapevole TUTELA DELL AMBIENTE (DIMENSIONE AMBIENTALE), accresce il proprio PATRIMONIO (VALORE) di conoscenza e reputazione. MITIGANDO I RISCHI VALORIZZANDO LE OPPORTUNITA

3 DALLA DECISIONE STRATEGICA ALLA PIANIFICAZIONE OPERATIVA RISCHI E OPPORTUNITA. Il VALORE DELLA REPUTAZIONE si costruisce nel medio lungo termine ma si può distruggere rapidamente.. è quindi fondamentale: definire obiettivi chiari per il miglioramento delle performance economico sociali ambientali; individuare eventi potenziali (RISCHI in ambito sociale, etico, ambientale, finanziario, operativo, reputazionale. ) che possano influire sul VALORE aziendale (Patrimonio); definire i limiti accettabili dei RISCHI individuati; gestire le azioni conseguenti, per fornire una ragionevole certezza sul conseguimento degli obiettivi aziendali; valorizzare le azioni e le opportunità create con il percorso.

4 COSA E CAMBIATO Non più solo intenti ma fatti; Non più attività e iniziative casuali ma progetti; Non più percorsi isolati ma Stakeholder Engagement; Non più attività di un «dipartimento» ma principi, processi e obiettivi integrati nel sistema organizzativo dell intera azienda.

5 COSA E CAMBIATO IL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SOSTENIBILITA PER PORTARE I RISULTATI ATTESI DEVE QUINDI ESSERE BEN PENSATO, PROGETTATO, PIANIFICATO, IMPLEMENTATO E MONITORATO.

6 IL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SOSTENIBILITÀ Il sistema di gestione per la sostenibilità è l integrazione di processi, procedure e regole operative che permettono all organizzazione di lavorare per gli obiettivi comuni e condivisi della sostenibilità. Un percorso per la costruzione di un sistema di gestione per la sostenibilità ha quindi l obiettivo di integrare le diverse dimensioni (economico organizzativa-ambientale-sociale) nei processi operativi e tenere in equilibrio i diversi interessi degli stakeholder, verso il fine comune della crescita e durata nel tempo

7 CSR E SOSTENIBILITA Questa gestione ha impatto su: vantaggio competitivo reputazione; capacità di attirare e mantenere lavoratori o membri, acquirenti, clienti o utenti; mantenimento di motivazione, impegno e produttività dei dipendenti; rapporti con i fornitori e la gestione della catena del valore; VALORIZZAZIONE DELLE PERFORMANCE INTERNE ELEMENTO DI DIFFERENZIAZIONE punto di vista di investitori, proprietari, donatori, sponsor e della comunità finanziaria; relazione con i poteri governativi, i mass media, i fornitori, le organizzazioni dello stesso tipo, i clienti, le associazioni e ONG, e l'intera comunità in cui opera.

8 LE TEMATICHE DELLA SOSTENIBILITA Ambiente Diritti Umani Rapporti e condizioni di lavoro VALORE Coinvolgimento della comunità Corrette prassi gestionali Aspetti specifici dei consumatori

9 FASHION E TESSILE: UN SETTORE IN CUI È SEMPRE PIÙ RICHIESTO FARE SOSTENIBILITÀ Moda alta obsolescenza del prodotto maggiore consumo maggior uso di risorse Fast fashion riduzione del ciclo di vita del prodotto aumento dei consumi IMPATTO SOCIALE (spostamento delle produzioni) + AMBIENTALE (uso delle risorse naturali e emissioni)

10 FASHION E TESSILE: UN SETTORE IN CUI È SEMPRE PIÙ RICHIESTO FARE SOSTENIBILITÀ SOSTENIBILITA NEL SETTORE MODA E ABBIGLIAMENTO : i fattori chiave impatto ambientale delle lavorazioni: uso delle sostanze chimiche nella tintura, rifinizione, concia, ecc uso di acqua ed energia elettrica nelle lavorazioni impatto sociale: spostamento delle produzioni gestione della legalità per lavorazioni sicurezza sui luoghi di lavoro CONSUMATORE MOVIMENTI E ASSOCIAZIONI BRAND - FILIERA

11 BRAND SUSTAINABILITY VALUE CHAIN Consumatore/Ambiente Progettazione/stile Gestione Materie Prime Acquisti Controlli in produzione Logistica/Retail

12 LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI: PRINCIPI Inclusione stakeholder Comportamento etico Rendicontazione Rispetto legalità Rispetto Ambiente Rispetto diritti umani Trasparenza Rispetto norme

13 LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI: METODO E NORMATIVA Sistema organizzativo ISO (Linea Guida per la CSR) SA 8000 (Social Accountability 8000) AA 1000 (AccounAbility 1000) OHSAS (Occupation Health and Safety Management System) ISO EMAS (Sistema di gestione ambientale) ISO (Sistema di gestione energia) ISO 9001 (Sistema di gestione per la qualità). Sistema di gestione Compliance di prodotto Innovazione di prodotto Footprint di prodotto Indici ambientali (es: Indice di Higg) AA 1000 (AccounAbility 1000) GRI (Global Reporting Iniziative) GBS (Gruppo per il Bilancio Sociale).. Prodotto Rendicontazione e coinvolgimento

14 LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI: METODO E NORMATIVA L impatto ambientale ed il prodotto: UNI EN ISO Environmental Management - Life Cycle Assessment - Principles And Framework UNI EN ISO Environmental Management - Life Cycle Assessment Requirements and guideline UNI ISO/DIS Carbon footprint of products - Requirements and guidelines for quantification and communication ISO/CD Life cycle assessment - Water footprint - Requirements and guidelines ISO Specification with guidance at the organization level for quantification and reporting of greenhouse gas emissions and removals ISO Environmental labels and declarations - Type III environmental declarations Principles and procedures GHG Protocol Product Life Cycle Accounting and Reporting Standard / Corporate Accounting and Reporting Standard PAS 2050 Specification for the assessment of the life cycle greenhouse gas emissions of goods and services

15 LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI: ESEMPI DI STRUMENTI A SUPPORTO LCA DI PRODOTTO (energia, clima, acqua, terra, sostanze chimiche): Climate SCORECARD Energy use Mappatura e inventario dei processi Impatto per ogni processo in riferimento a: Produzione della materia prima Realizzazione prodotti Packaging e trasporto Uso del prodotto Fine della sua vita Creazione della SCORECARD di prodotto. Water use Land use Chemical use Mass balance MONITORAGGIO SUPPLY CHAIN a seguire parliamo di

16 SOSTENIBILI SI DIVENTA: LA STRADA CORRETTA L azienda che vuole intraprendere un percorso di sostenibilità, può orientarsi ad uno o più OBIETTIVI / IMPEGNI che, complessivamente, possono rappresentare il proprio modo di essere sostenibile, in un percorso virtuoso di crescita della consapevolezza sulle diverse tematiche e di definizione del relativo SISTEMA DI GESTIONE.

17 LA ROAD MAP PER LA SOSTENIBILITA Sviluppare Codici di Condotta, Linee Guida, RSL, MRSL, Procedure, Processi, 3 Ruoli e Responsabilità, Rendicontare Report ambientale, report sociale Report o Bilancio di 5 sostenibilità. 1 Analizzare Assessment iniziale Definire Carta degli Impegni, Codice Etico 2 e Piano delle azioni (Progetto operativo) Gestire Implementazione e Monitoraggio processi Raccolta dati e azioni di miglioramento 4

18 SISTEMA DI GESTIONE DALLA STRATEGIA ALLA ESECUZIONE Elementi Centrali: Organizzazione, Processi e Strumenti Ruoli e Responsabilità Processi regole e Controlli Formazione e Informazione

19 LA CATENA DEL VALORE E LA SOSTENIBILITA La catena del valore del prodotto (dalla Fibra al Consumatore) è una storia complessa con tanti attori, processi e valori da TRACCIARE e MONITORARE. L integrazione della sostenibilità determina pertanto la revisione dei processi e l inserimento dei requisiti per la sostenibilità, sia per le attività svolte internamente che per quanto esternalizzato sulla catena di fornitura.

20 MAPPARE E COINVOLGERE LA SUPPLY CHAIN PER LA SOSTENIBILITA Definire i DRIVER di mappatura (territorio, dimensione, processo, ) Individuare i fornitori STRATEGICI per la realizzazione del prodotto e CRITICI per la sostenibilità Definire le modalità di COINVOLGIMENTO (Linee Guida, Capitolati, Self- Assessment, ecc ) Creare il SISTEMA DI MONITORAGGIO (Audit e raccolta dati)

21 SISTEMA DI MONITORAGGIO Monitoraggio Interno e sulla Catena di fornitura Assessment interno e sulla Supply Chain Audit & Improoving Report & Rating

22 SISTEMA DI MONITORAGGIO ELEMENTI FONDAMENTALI Definire bene cosa controllare e come controllare: il processo e le famose «checklist» Lavorare per l integrazione dei controlli: la quantità di controlli può portare inefficienze Utilizzare il monitoraggio come momento di ascolto e condivisione Riunire tutti gli attori intorno allo stesso «tavolo» Utilizzare i dati per prendere decisioni e gestire azioni Condividere e comunicare dati e non solo buoni propositi.

23 Assessment & Autovalutazione Rilevazione a distanza dei parametri del fornitore, tramite questionari di selfassessment personalizzabili, finalizzati alla definizione del livello di rischio dell azienda. Audit & Analisi chimiche Gestione di audit a distanza, dallo sviluppo delle check-list alla pianificazione e redazione del rapporto di audit, con coinvolgimento diretto di auditor e terze parti. Gestione della richiesta, raccolta ed elaborazione di analisi chimiche di processo (es: analisi sulle acque, fanghi, ecc..). Report & Rating Aggregazione dei dati raccolti in fase di assessment, audit e analisi chimiche, elaborazione di statistiche e comparazione dei risultati. Elaborazione di indici relativi alla catena di fornitura, KPI e rating dei fornitori.

24 ESEMPIO: IL SISTEMA DI GESTIONE PER IL CHEMICAL MANAGEMENT Materie prime SISTEMA Prodotti/ semilavorati PROCESSI Prodotti chimici DI GESTIONE Scarichi/ emissioni

25 IL CHEMICAL MANAGEMENT L indirizzo e controllo riguarda prevalentemente i seguenti aspetti: Per la gestione delle sostanze chimiche nocive, sono nati nuovi strumenti di indirizzo in affiancamento al Codice di Condotta, quali: RSL (Restricted Substances List) MRSL (Manufacturing Restricted Substances List) Capitolati e Linee Guida (es. RTM e CTW) Ruoli e responsabilità Materie Prime Chemical Inventory (Magazzino sostanze chimiche) Analisi del rischio delle sostanze Immagazzinamento e movimentazione delle sostanze Identificazione e tracciabilità della produzione es. disposizioni e ricette Controlli in produzione e controlli sul prodotto finito (test interni ed esterni) Controllo del packaging Controllo degli scarichi ed emissioni Qualifica dei laboratori Coinvolgimento e monitoraggio dei subfornitori Gestione delle Non Conformità

26 IL SISTEMA DI GESTIONE PER IL CHEMICAL MANAGEMENT Materie Prime: Quali? Quante? Chi? Quali controlli? Quanti? Quando? Chemical Inventory (Magazzino sostanze chimiche) Quali? Quante? Chi? Quali controlli? Quanti? Quando? Identificazione e tracciabilità della produzione Cosa? Dove? Quali rischi? Quali controlli? Quanti? Quando? Prodotto finito o semilavorato Cosa? Quali requisiti? Quali controlli? Quanti? Quando? Scarichi ed emissioni Cosa? Dove? Quali rischi? Quali controlli? Quanti? Quando?

27 LA FORMALIZZAZIONE DEL CHEMICAL MANAGEMENT PROCEDURA OPERATIVA: REGOLE OPERATIVE E RESPONSABILITA SISTEMA DEI CONTROLLI SISTEMA DI CAMPIONAMENTO PIANO DI MONITORAGGIO GESTIONE DELLE NON CONFORMITA GESTIONE DELLE AZIONI CORRETTIVE REPORTISTICA REPORT O BILANCIO DEL SISTEMA

28 IL SISTEMA GENERA VALORE. LA RENDICONTAZIONE E COMUNICAZIONE Il sistema così costruito, permette di rendicontare e comunicare in maniera strutturata e affidabile, attraverso modalità proprie del Brand o della Filiera, producendo: COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE Report, Siti, Bilanci di Sostenibilità COMUNICAZIONE DIRETTA SUL PRODOTTO Etichette, comunicazioni di prodotto

29 Grazie! Contatti FRANCESCA RULLI Process Factory s.r.l. tel fax Via Masaccio, Firenze - francesca.rulli@processfactory.it - info@processfactory.it

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