COLLEGIO DEI GEOMETRI E DEI GEOMETRI LAUREATI DI TORINO E PROVINCIA
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1 RESTRUCTURA NOV 2011 COLLEGIO DEI GEOMETRI E DEI GEOMETRI LAUREATI DI TORINO E PROVINCIA La prevenzione della caduta dall alto nelle opere di manutenzione dei fabbricati Obblighi e responsabilità civili e penali dell Amministratore Torino 24 novembre 2011 Relatore: Geom. Giancarlo Carasso 1
2 Il quadro normativo è costituito dall insieme delle: Normative Tecniche Norme U.N.I. Linee Guida I.S.P.E.S.L. Normative Nazionali Normative Regionali / Locali Leggi Linee Guida Regolamenti di Igiene Protocolli di intesa LE NORMATIVE Con l avvento delle norme regionali specifiche sull argomento, in parte coercitive in quanto poste a base della condizione del rilascio delle autorizzazioni ad edificare, sembra solo ora che nasca l esigenza di progettare coperture sicure. Già il Decreto 547/55 e il 164/56 si era introdotto il concetto del lavoro in quota con l uso di cintura di sicurezza, anditoie, passerelle, ecc. L articolato quadro normativo nazionale si arricchisce negli anni di elementi atti a migliorare la sicurezza sul lavoro in quota : Il D.Lgs 626/94 Il D.Lgs 494/96 Il D.Lgs 8 luglio 2003 n 235 La Legge 3 Agosto 2007 n 123 Il D.Lgs 81/08 come modificato con il D.Lgs 106/09 2
3 LE PROTEZIONI INDIVIDUALI Quali sono le protezioni individuali? Qualsiasi D.P.I. (Dispositivo di Protezione individuale) Le Linee Vita catalogate dalla norma come Dispositivi di Protezione Individuale e non collettiva Gli Ancoraggi permanenti apposti sulle coperture, i quali possono essere singoli a se stanti oppure facenti parte della Linea Vita Si riporta l Art 115 del D.Lgs. 81/08 integrato con il D.Lgs. 106/09 Art (Sistemi di protezione contro le cadute dall alto) 1. Nei lavori in quota qualora non siano state attuate misure di protezione collettiva come previsto all articolo 111, comma 1, lettera a), é necessario che i lavoratori utilizzino idonei sistemi di protezione idonei per l uso specifico composti da diversi elementi, non necessariamente presenti contemporaneamente conformi alle norme tecniche, quali i seguenti: a) assorbitori di energia; b) connettori; c) dispositivo di ancoraggio; d) cordini; e) dispositivi retrattili; f) guide o linee vita flessibili; g) guide o linee vita rigide; h) imbracature. 2. (comma abrogato) 3. Il sistema di protezione deve essere assicurato, direttamente o mediante connettore lungo una guida o linea vita, a parti stabili delle opere fisse o provvisionali. 4. Nei lavori su pali il lavoratore deve essere munito di ramponi o mezzi equivalenti e di idoneo dispositivo anticaduta. 3
4 I REGOLAMENTI REGIONALI / LOCALI I REGOLAMENTI REGIONALI / LOCALI IN VIA CRONOLOGICA ABBIAMO: La USL di Modena e Reggio Emilia hanno stipulato un protocollo d intesa in data 15/07/2003 con le associazioni La ASL di Bergamo con l Atto dirigenziale A.D. 787 del 15/07/2003 introduceva disposizioni di regolamento dei rischi di caduta dall alto, nonché di applicazione in interventi in occasione di rifacimento sostanziale della copertura. Pochi mesi dopo la Regione Lombardia con Circ. 4/SAN/2004 imponeva interventi coordinati per la prevenzione degli infortuni per la caduta dall alto. Collaborazione fra ASL e POLIZIA LOCALE adottava la variante di Aggiornamento integrazione del Regolamento Edilizio con la Deliberazione N VII/ del 2004 Successivamente la Provincia Autonoma di Bolzano con la propria Circolare Rc/10164/42 del 2004 La Regione Toscana con il Decreto del Presidente della Giunta Regionale 23 novembre 2005 n 62, denominato Regolamento di attuazione dell articolo 82, comma 16, d3ella Legge Regionale 3 gennaio 2005 n 1 relativo alle istruzioni tecniche sulle misure preventive e protettive per l accesso, il transito dei lavori in quota in condizioni di sicurezza. La Regione Friuli Venezia Giulia, detta delle regole approvate dal Comitato coordinamento del 05/09/2006 Nel 2007 la Provincia autonoma di Trento con la Legge Provinciale 9 febbraio 2007 n 3 La Regione Veneto con la L.R. 61/85 art. 79 bis - DGR 2774/2009 La Regione Piemonte, nella sua legge per l'incentivazione delle attività edili (Legge n. 20 del 14 luglio 2009: Snellimento delle procedure in materia di edilizia e urbanistica.) ha reso obbligatorio l'uso delle Linee Vita (art. 15). La Regione Liguria con Prevenzione cadute dall'alto - Legge Regione Liguria n.5 del La Regione Umbra nel novembre 2011 ha editato le prime linee guida per le cadute dall alto, a seguito morti bianche. Oggi UN LAVORATORE SU QUATTRO NEL NOSTRO PAESE PERDE LA VITA CADENDO DALL ALTO, il tutto è stato ampliato dalle notevoli manutenzioni ed installazioni applicate ai tetti. Ad esempio : Fotovoltaico, Parabole Satellitari, manutenzione delle Gronde e della Copertura, Installazioni Antenne per Cellulari. Inoltre il DANNO DA STILLICIDIO non è coperto da nessuna compagnia di assicurazione. 4
5 Art.15 legge regionale Piemonte Art. 15. del 14 luglio 2009 (Norme in materia di sicurezza) 1. In fase di ampliamento o ricostruzione degli edifici è fatto obbligo prevedere dispositivi utili a garantire la sicurezza in fase di manutenzione ordinaria e straordinaria del manufatto in tempi successivi alla ultimazione dello stesso. Sono fatti salvi tutti gli obblighi previsti dalla normativa vigente in materia di sicurezza. 5
6 LE PROTEZIONI COLLETTIVE 6
7 LE PROTEZIONI INDIVIDUALI 7
8 INSTALLAZIONI DELLE LINEE GUIDA 8
9 ESEMPI DI INSTALLAZIONI Il Percorso Vita per accedere in sicurezza 9
10 I GOLFARI TRADIZIONALI Dotati di foro passante, pertanto fune non bloccata 10
11 NUOVI SISTEMI DI POSA E COSTRUZIONE FUNE ISOLATA (Acciaio Kevlar - Poliestere) Protezione dalle scariche atmosferiche ed intemperie, riducendo i tempi di ammaloramento Protezione contro la Rottura dei fili in acciaio Sistema di Blocco Fune In assenza di saldature In assenza di forgiature 11
12 REALIZZAZIONE DELLA DOPPIA Doppia sicurezza Fune Composita Prima Fase Rottura Acciaio Seconda Fase Poliestere + Kevlar SICUREZZA Uso della Linea Vita 12
13 USO DELLA DOPPIA SICUREZZA 13
14 Le Verifiche di Ispezione Le verifiche di Ispezione sono legate alla normativa di riferimento alle norme UNI EN 365 (punto 2.1 lettera m) UNI EN 365/2005 (punto 1, punto 3.2, 3.3, punto 4.4, punto 4.6, punto 4.7) e UNI EN 795 (punto 7), qualsiasi dispositivo o sistema di protezione anticaduta permanente o non permanente deve essere sottoposto a ispezione almeno una volta all anno da un organismo competente autorizzato dal fabbricante. Sostenere che sia una norma cogente non è possibile, ma come analizzato l aspetto giuridico pone l obbligatorietà sia dal codice civile sia dalle sentenze cassate. 14
15 Le Verifiche di Ispezione Testo Unico D.Lgs 81/08 106/09 Risulta pertanto che ai sensi dell Art. 115 del T.U. sia gli ancoraggi sia le linee vita sono allocati come D.P.I. e dalla norma EN sussiste l obbligo di effettuare una Verifica Periodica Annuale per consentire l uso del D.P.I. medesimo. Conclusione EN La norma EN 365 è quella che regolamenta i requisiti generali per i DPI, nell Edizione del 1993 e Al punto 4 vengono contemplate le Istruzioni per le Ispezioni Periodiche, e al punto b) si impone la frequenza relativamente a dette ispezioni che deve essere almeno ogni 12 mesi. Ulteriori riferimenti possono essere richiamati, ma la norma appare chiara in quanto sia gli ancoraggi sia le linee vita sono assimilabili ai D.P.I. pertanto alla citata norma EN
16 IL CAPITOLATO DI APPALTO Lungo le linee di colmo del tetto, verrà eseguita una o più linee denominata linea vita costituita da un numero adeguato di punti sicuri di ancoraggio in acciaio inox, con passo variabile max. di 8 metri collegati fra di loro mediante una fune in acciaio, sarà necessario effettuare il calcolo della fulminazione come richiesto dall ISPESL e specificare gli eventuali obblighi ai sensi del DPR 462/01, oppure utilizzare una fune composita isolata (Brevetto GAMBA) Tale linea verrà raccordata, tramite un ulteriore tratto, all accesso ricavando il Percorso Vita che consente l uscita sulla copertura. Gli ancoraggi sottotegola, dovranno essere posizionati solo ed esclusivamente sui puntoni e non sui travetti. La linea vita sarà composta da ancoraggi identificati con targhetta identificativa contenete il numero dell ancoraggio, la classe dell ancoraggio, il numero di utilizzatori, il simbolo di obbligo di imbracatura e il tirante d aria e l anno di ispezione. La targhetta dovrà essere in alluminio adesivo o poliestere adesivo. La linea vita dovrà rispondere alla UNI EN 795 classe C Intorno ai punti di posizionamento degli ancoraggi, si avrà cura di posare appositi fogli in materiale silicone con spessore pari a 4 mm o di altro tipo per impedire ogni infiltrazione di pioggia. Gli ancoraggi saldati dovranno essere certificati, da Organismo di parte terza, alla Norma UNI EN 3834 Durante le fasi di posa in opera degli ancoraggi e della linea vita, si rende necessario di prevedere la sostituzione delle tegole e dei colmi che saranno danneggiati durante le fasi di lavoro. 16
17 Documentazione a corredo di Progetto : Planimetria Copertura con schema installazione Linea Vita firmato da professionista abilitato Relazione denominata ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA Redatta da professionista abilitato Manuale di Uso Utilizzo e Manutenzione Registro di Utilizzo Certificati CE dei vari costruttori / Produttori Certificato di Corretta Installazione rilasciato dall installatore Documentazione per l uso da apporre in loco: Copia della Planimetria Copertura con schema installazione Linea Vita firmato da tecnico abilitato Copia del Manuale di Uso Utilizzo e Manutenzione Copia del Registro di Utilizzo 17
18 L USO DEI TRAVETTI NON PUO GARANTIRE SICUREZZA 18
Linee Vita. Progettazione ed Posa in Opera D.Lgs.81/08 e s.m.i. L.R.5/2010. M.EN.S. Engineering. Dott. Ing. Corrado Giromini
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