Progettare e scrivere una relazione sociale: Assistente Sociale nella P.A. e libera professione

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1 La documentazione: funzioni e strumenti del servizio sociale integrato Il sistema integrato dei servizi sociali Napoli ottobre 2012 Relazione di Progettare e scrivere una relazione sociale: Assistente Sociale nella P.A. e libera professione Una premessa indispensabile Il tema che mi è stato affidato è di grande interesse per me, che da sempre o meglio dalla seconda elementare, mi confronto con lo scrivere e il leggere, importanti compagni di vita. Ma non si può parlare di questo tema relativo allo scrivere professionale se non partendo da una sorta di A, B, C della scrittura, piccole note teoriche necessarie per introdurre un comune linguaggio e riferimenti condivisi, per ragionare insieme su come progettare e poi scrivere una relazione sociale. Parlare, leggere, scrivere.. sono modi diversi di comunicare, mondi diversi che si intrecciano in processi che implicano scelte, azioni, interazioni, metodi. E per scrivere bisogna partire dalla conoscenza di alcune regole di base, derivate in parte da quelle generali della comunicazione e modulate in base agli obiettivi di una scrittura professionale. Scrivere è un insieme definito e culturalmente concordato che viene adottato per esprimere, conservare, fissare e trasmettere informazioni e idee. La comunicazione scritta, l articolazione di un discorso attraverso la scrittura, segue regole sintattiche, grammaticali e lessicali e fissa sulla carta dei contenuti, delle parole e un modo di procedere che rimane fermo e non più modulabile, diversamente dalla parola o conversazione verbale che usa a proprio vantaggio altri segnali, non verbali e prossemici, per sintonizzarsi. Le forme espressive sono diverse tra comunicazione verbale e scritta e le modalità relazionali si trasformano: chi scrive immagina o prefigura l altro, la persona o il pubblico per cui o a cui scrive, ma non si confronta in modo diretto con l altro e le sue interazioni non verbali, mentre chi legge non è né può essere fisicamente e visivamente presente o co/presente.. manca il corpo di entrambi e la reciproca dimensione corporea e ambientale è collocata in contesti diversi e in un tempo indefinito dal punto di vista relazionale, poco prevedibile e sempre soggettivo. Chi scrive, chi legge, sperimentano una distanza spaziale e temporale e una forma di comunicazione differita nel tempo che è complessa e comprende variabili organizzative e relazionali, legami di interdipendenza e di interazione che sono parte non secondaria del processo comunicativo: si scrivono e leggono informazioni, riflessioni, indicazioni, ma anche una specifica forma di relazione in cui sono proposti e poi condivisi particolari significati e pensieri, una visuale e 1

2 dei punti di vista, un approccio e degli obiettivi orientati da uno spazio possibile di comunicazione che è anche una condivisione di pensieri, di senso, di prospettiva. Professionalmente, chi scrive e chi legge sono legati dalla necessità di condividere insieme un processo di costruzione di senso e significato alla comunicazione scritta: la scelta di parole e temi, la chiarezza di espressioni e concetti, modalità di lavoro basate su attente raccolte dati e su precisione argomentativa e trasparenza di contenuto possono evitare fraintesi e incomprensioni tra persone e servizi o organizzazioni di riferimento. Alcune variabili di base della comunicazione scritta Una mappa può essere utile come orientamento iniziale quando si inizia a progettare la stesura di una relazione scritta, tenuto conto che di alcune variabili bisogna tener conto prima di avviare qualsiasi tipo di comunicazione..tanto più in forma scritta. Va ricordato che l emittente sceglie il contenuto e il mezzo e verifica poi se l informazione e la comunicazione è arrivata mentre il ricevente ascolta o legge il contenuto, lo decodifica e lo fa proprio anche attraverso la modulazione di alcune o tutte le variabili qui di seguito segnalate. Variabili: CHI (emittente) e PER CHI(ricevente e destinatario): sono gli Attori e soggetti della comunicazione, le persone e le professioni, le funzioni organizzative, i ruoli istituzionali.. COSA : sono il messaggio, i contenuti della comunicazione..le informazioni, i pareri, le riflessioni, le decisioni a volte COME: è il metodo scelto per la comunicazione e gli strumenti a disposizione: scritto e in cartaceo, on line, con raccomandata, consegnato e certificato a mano, con la PEC.. PERCHE, relativa agli obiettivi della comunicazione, ai risultati prefigurati da entrambi gli attori del sistema comunicativo: questa variabile è molto significativa in area professionale e definisce a priori, spesso, anche il contenuto della relazione sociale scritta. DOVE : si riferisce al contesto, allo scenario della comunicazione, allo spazio simbolico e reale della comunicazione scritta tra persone e professionisti di diverse organizzazioni QUANDO che si riferisce al tempo implicito nella comunicazione, che nella comunicazione scritta acquista molto peso: non è un tempo co/presente, ma differito, non è determinabile ma prevedibile: i tempi saranno diversi anche a fronte di diverse organizzazioni di riferimento e dei motivi che orientano e guidano uno scritto professionale o una relazione. Le caratteristiche dei diversi chi, dei referenti ed attori della comunicazione scritta, dell argomento o tema di cui si stanno occupando, dei diversi contesti professionali ed organizzativi, aprono a infinite variabili e classificazioni, a numerose tipologie di relazione scritta, che, per l assistente sociale, è prevalentemente descrittiva, informativa e argomentativa, l articolazione scritta di un percorso, di un pensiero e di una valutazione professionale che ha per destinatari uffici, enti, persone, interne o esterne alla propria organizzazione di riferimento, e questo vale ovunque si eserciti la professione. Percorsi di progettazione e scrittura di un testo La produzione di un testo scritto è un percorso che parte da un idea, da un ipotesi, da una richiesta o da un mandato, che poi si organizza strada facendo, con uno stile di lavoro quasi 2

3 artigianale, con uno schema mentale ed operativo che sa accompagnare e sostenere ideazione e progetto. Un testo va ideato, progettato, costruito, alternando ideazione, prima stesura, revisione, per proporre e argomentare informazioni e riflessioni, una chiave di lettura ed un approccio professionale che sono la base da cui si avvia ogni relazione sociale scritta. E un processo complesso, che coinvolge funzioni cognitive, relazionali, emotive, che deve tener conto dei diversi contesti ed obiettivi in cui ci si trova a scrivere professionalmente come delle diverse situazioni in cui è necessario, previsto, obbligatorio fare una relazione : alcune relazioni o molte, per segnalare o per aggiornare, per creare risorse o per definire limiti, per avviare un percorso o per concluderlo, in ogni caso relazioni sociali scritte che non partono dal vuoto o da una pagina bianca ma da un lavoro in corso, da azioni professionali ed interazioni e relazioni, da pensieri che sono da rivisitare e riorganizzare alla luce di una visuale che è propria della professione. Il percorso di un testo, le fasi della scrittura e della costruzione organizzativa di una relazione sociale professionale, possono essere accompagnate dai suggerimenti metodologici derivati dalla retorica classica: 1) inventio, ideazione e progettazione relativa al cosa scrivere o dire: un primo pensiero, un idea che va esplorata e ampliata con informazioni, pensieri, appunti, registrazioni o altre documentazioni già raccolte e presenti, ma in questa fase il primo progetto avviene nella mente, nella prima ideazione e ci si concentra sui contenuti da proporre, sugli obiettivi da perseguire, si immagina una prima traccia e si associano e scelgono i temi di base e quelli secondari. 2) dispositio, le prime idee, gli argomenti trovati, le prime informazioni sono ordinate secondo criteri scelti in base a quello che si vuole scrivere; è un ordine ragionato, di strutturazione ed organizzazione, in cui si comincia a pensare ad una scaletta iniziale e preliminare o ad una prima mappa cognitiva e mentale che faciliti la stesura e la raccolta di dati ed idee. 3) elocutio è la scrittura vera e propria del testo, consiste nell esporre idee e argomenti seguendo dei criteri di chiarezza e razionalità, usando il proprio linguaggio e stile per dare una forma scritta a contenuti che si ritiene necessario trasmettere. Cominciando a scrivere, a mettere le parole, i verbi e le idee su un foglio bianco (o al computer), non si scrive più quasi tra sé e sé, si inizia a scrivere pensando ad altri interlocutori, al messaggio che si sta costruendo, agli obiettivi del proprio testo. 4) revisione e redazione conclusiva del testo : è una parte significativa del lavoro, orientata a dare forma corretta e sostanza definitiva al lavoro. Dal punto di vista comunicativo è la fase più importante: dopo aver cercato l idea e averla messa per scritto, chi scrive ora può valutare se davvero ha tenuto conto del destinatario e della situazione, degli obiettivi dello scritto come della comprensione del testo. Scrivere : alcune tecniche e strumenti Il punto di partenza è scrivere pensando ad alcune domande di base, che aiutano ad affrontare la pagina bianca, e le domande che ci si pone sono sempre le stesse: chi, che cosa, per chi, dove, quando, perché, come..quale relazione, per chi, in base a cosa, in che contesto professionale.se il testo professionale è complesso, un report o una documentazione di servizio o di progetto, alcune tecniche possono facilitare la progettazione e stesura del testo, e sono qui solo accennate come piccole tappe del lavoro ma rimandate ai documenti allegati e alla bibliografia e sitografia. L albero delle idee Per cominciare si puo pensare ad una pagina bianca, uno spazio delimitato da linee e confini, per ricordare che il testo ha uno spazio entro il quale bisogna stare, dei tempi da rispettare, 3

4 obiettivi da raggiungere. Al centro o alla base e in basso al foglio si può mettere l idea di partenza..che sarà una prima radice o che e già un tronco ben piantato nel terreno; intorno, in ordine e anche in disordine, così come viene via via associandosi il progetto di scrittura, tutti i rami, le idee e le associazioni che vengono in mente. Pensare ad un albero e ad un albero delle idee, aiuta a costruirsi un progetto di scrittura, una forma generale e delle direzioni verso cui si potrà sviluppare il tema. Il brain storming e un metodo che aiuta a costruire i contenuti, la sostanza e la direzione dell albero e dei rami in base ad idee, immagini, prefigurazioni. Dall inglese, frullar di cervelli : la tecnica e relativa alla messa in gioco e in questione di tutta una serie di idee che vanno raccolte, frullate e poi catalogate e classificate, messe in ordine e organizzate: spesso si può lavorare alle proprie idee con colleghi, amici, con il gruppo di lavoro. Ma anche sospendere il lavoro di stesura e riprenderlo poco dopo o a distanza può essere utile per consentire pause e riflessioni che aiutano il lavoro in corso. Il Metodo del Mindmapping (mappa mentale o cognitiva): una mappa per lavorare.. Una mappa è una rappresentazione grafica che serve per comunicare o ricordare una serie di informazioni in modo chiaro e utile. La mappa o lo schema concettuale deve mostrare con evidenza l'oggetto del nostro ragionamento, i concetti fondamentali e il percorso del pensiero come i legami presenti tra i diversi argomenti. Le operazioni per ordinare le idee sono le potature dell albero delle idee, le linee o le frecce visualizzano e collegano tra loro alcune idee o concetti, definiscono le informazioni o idee importanti come quelle secondarie : le mappe visive, grafiche, con l immagine o il disegno dell albero o della rotatoria, facilitano la costruzione di una scaletta o di un primo canovaccio. In questa tecnica le relazioni tra i vari concetti (i rami dell albero) sono le linee di collegamento che legano le varie idee tra di loro, che aiutano l organizzazione del testo, schematizzano le connessioni, in un percorso logico che dà un ordine al primo elenco anche disordinato di idee e informazioni. La scaletta o il canovaccio. La scaletta è una prima traccia dei punti da trattare che ha lo scopo di ordinare in modo sistematico le idee e le informazioni per orientarsi ad una successiva scrittura del testo. La cosa più importante della scaletta è la sua struttura logica, una sequenza fatta da punti e sottopunti che facilita e ordina il percorso di scrittura e la connessione tra le diverse parti. Non occorre preoccuparsi, almeno inizialmente, che il percorso della scaletta sia perfetto, perché potrà essere cambiato e arricchito, dato che ogni testo è il prodotto di approssimazioni successive, di un processo che attraversa sempre delle fasi che si chiariscono lungo la strada..gli ingredienti, quindi i contenuti, acquistano forza e chiarezza mentre la scrittura procede, mentre si sospende e si rilegge, quando meglio si chiariscono le connessioni logiche tra i diversi argomenti e si scoprono ripetizioni da eliminare o riflessioni da meglio precisare. La scrittura professionale è un processo di pensiero, che produce diversi tipi di documenti e relazioni in base alle diverse funzioni professionali e in coerenza con i diversi contesti organizzativi e di lavoro che possono variare per cultura istituzionale, modalità operative, mandato: è la professione, come tale, la vera base di partenza per la progettazione e stesura di documenti e relazioni scritte di qualità abbastanza adeguata e pertinente agli obiettivi che ci si propone. Dalle radici teoriche alle prassi professionali cosa è la relazione sociale? 4

5 Come sempre, è di aiuto visitare le radici etimologiche delle parole per capire meglio di cosa ci si sta occupando e quando si pensa ad una relazione si trova subito che è il participio passato di referre, riferire, che diventa relatum e relationem nel tempo e che, fin dal primo secolo DC, ha avuto due distinti valori: uno, giuridico, di rapporto e testimonianza, uno invece logico di rapporto tra due cose o persone, esteso poi ai rapporti sociali. Fin dalle origini, si potrebbe dire, una relazione è sia una cosa sia l altra..e per gli assistenti sociali questo duplice significato e l intreccio tra queste due funzioni che sono costitutive ed anche operative è davvero significativo. Si scrive una relazione professionale, infatti, sia per riferire e documentare un processo di lavoro, sia per comunicare all interno di un rapporto tra persone, servizi, organizzazioni, enti, per obiettivi comuni e in base a contesti giuridici, amministrativi, gestionali oltre che professionali. L attenzione e la riflessione è sulla contiguità e diversità tra una relazione professionale scritta in un contesto istituzionale ed organizzativo pubblico e una scritta invece in un contesto libero professionale. Sono contesti di lavoro profondamente diversi, come diverse sono le appartenenze, i modelli culturali e i riferimenti organizzativi, mentre simile e fin da subito appare l approccio, il metodo relativo allo scrivere professionale, che si può meglio analizzare in base alle variabili sopraccennate. Nella Pubblica Amministrazione Ogni scritto professionale è parte di uno dei compiti e delle funzioni di operatori che appartengono alla PA o al servizio che della PA fa parte: qualsiasi scritto è di chi lo scrive, che ne è autore e responsabile dal punto di vista professionale e giuridico, ma anche chi controfirma, protocolla ed invia, o archivia, ha responsabilità di servizio e implicitamente informa, quindi meta/comunica, che il testo è una comunicazione prevista o dovuta e realizzata nell ambito di atti della Pubblica Amministrazione. Questa variabile è di grande significato e valore: un testo professionale è sempre dell assistente sociale che lo scrive e firma, ma anche della PA che trasmette e che ne attesta pertinenza e congruità, così che lo spazio di professionalità espresso dallo scritto è almeno in parte accreditato dal nome del Servizio, dall Ente, dalla carta intestata ecc. che ne fanno un atto di valore pubblico scritto e realizzato in base ad un mandato all Ente o Servizio, un mandato istituzionale che è anche compito professionale per l assistente sociale. Nello scenario della dipendenza diretta da una Pubblica Amministrazione, oggi, va considerato anche la situazione di crisi sul piano economico che può portare l ente, soprattutto nelle piccole realtà, a chiedere al professionista di modificare il suo progetto se valutato troppo oneroso per l Ente. Resta la legittimità dell Ente, su un piano economico finanziario, di fare valutazioni su ciò che è in grado di sostenere tenuto conto dell obbligatorietà di interventi in presenza di dispositivi della Magistratura, cosi come spetta al professionista di far emergere una valutazione tecnica e di indicare priorità nel percorso d intervento anche alla propria organizzazione. No va sottovalutata inoltre, la infinita varietà di forme attraverso cui gli Enti hanno organizzato i servizi sociali con deleghe ad altri Enti piuttosto che a soggetti del privato sociale o ad associazioni di comuni, fondazioni ecc., che obbligano ad una grande attenzione sul piano delle responsabilità da precisare anche sulla base di accordi e contratti fra i professionisti, le organizzazioni di appartenenza e gli Enti di riferimento, fermo restando quanto la legge ed il codice deontologico prevedono essere responsabilità del singolo professionista. Sul piano del rapporto con l utenza non va dimenticato la responsabilità e necessità di informare la persona di quanto e cosa si scrive sulla sua specifica situazione, a meno che ci si stia muovendo su un piano delicato e complesso quale è quello dei casi di abuso/maltrattamento dove la norma impone alcuni comportamenti. 5

6 Anche in situazioni difficili in area minorile o familiare o in caso di conflitto con la P.A. e con il servizio o gli operatori stessi, esiste un preciso obbligo di chiarezza e trasparenza, di comunicazione professionale di cui fa parte anche la relazione scritta che è o puo diventare uno strumento di elaborazione e condivisione con i diretti interessati, in un percorso corretto dal punto di vista deontologico. Nella libera professione. Anche in questo contesto lo scritto è e può essere uno dei compiti professionali che si sceglie, concorda o decide di svolgere, ma questo accade in base ad un mandato diretto e ad un progetto di lavoro e d intervento che varia quanto gli interlocutori potenziali della relazione scritta, che possono essere persone, coppie, una famiglia, l ente che richiede un progetto o a cui presentare una ricerca o dei dati ecc. Anche in questa situazione la responsabilità di ciò che si scrive è professionale e giuridica, può e deve documentare ed argomentare, proporre dati valutabili e chiavi di lettura metodologicamente riconoscibili. Ogni scritto, proprio perché non è più modulabile e modificabile, non cambia né può cambiare, ha un peso specifico alto e ogni parola, ogni termine, ogni argomentazione, va documentata ed elaborata attentamente, distinguendo tra fatti accertati e interventi, progetti, pareri professionali. Ma proprio il mandato diretto obbliga chi scrive ad assumere in modo approfondito e rigoroso ciò che scrive, che avrà valore se proporrà chiarezza, senso ed intelligibilità, la forma scritta di un progetto, un parere, delle indicazioni dichiarate in proprio e in base alla professione, e non a nome e con l accreditamento di pertinenza e congruità dell Ente o del servizio. Una relazione scritta, anche nella libera professione, si confronta con gli interlocutori diretti ed indiretti, con il senso del proprio messaggio e contenuto professionale, con gli obiettivi dello scritto. Apparentemente semplice per il contesto diretto del rapporto professionale, per la diversa ed esterna relazione con il mondo dei servizi e di complessi contesti organizzativi, una relazione scritta nella libera professione è anche una dichiarazione e testimonianza di professionalità, di assunzione in proprio di responsabilità tecnica e giuridica in un contesto professionale piu rischioso perché meno protetto istituzionalmente. In un caso, nell altro, si lavora professionalmente con metodo ma triangolando tra interlocutori ed enti nel primo caso, in modo diretto e senza intermediari nel secondo con la professione come base di riferimento in entrambe le situazioni e contesti. Quali destinatari? A chi e per chi si scrive? Nella P.A. si scrivono spesso relazioni e, in base ai diversi contesti e servizi, con due grandi tipologie di comunicazione. Si scrivono relazioni nella comunicazione interna, ad uffici, operatori o servizi che fanno parte della propria organizzazione: dal servizio sociale si inviano relazioni che si possono definire interne ad uffici amministrativi, ragioneria, ecc. o dal servizio sociale a responsabili, amministratori ecc. La comunicazione interna, come ben sappiamo, è segnata da modelli culturali, abitudini, modalità, procedure..ma anche da tipologie di comunicazione scritta che tengono conto di modelli impliciti per la forma e per il contenuto, modelli che richiamano e confermano quanto previsto dalle leggi vigenti, dalle procedure interne, dalle prescrizioni e dalla definizione di un atto pubblico di valore sia professionale sia amministrativo e giuridico. 6

7 Gli assistenti sociali scrivono spesso relazioni anche per la comunicazione con l esterno della P.A.: le relazioni alla Magistratura, agli enti diversi dal proprio, agli enti o servizi pubblici e privati del territorio ecc. in cui si chiede e propone, si informa o segnala, si aggiorna ecc. Si scrive a qualcuno, si scrive per qualcuno, ma sempre in base al mandato ricevuto dal servizio e dall Ente, dalle persone per cui si scrive, e in base al progetto d intervento con loro stabilito. A volte invece si inviano relazioni generali, progetti innovativi, documenti di servizio o dal servizio, sempre tenuto conto del a chi, per chi e perché si scrive. Nella libera professione: si scrive anche in questa situazione professionale, ma sempre in base ad una richiesta, un accordo, un contratto, in base ad obiettivi definiti insieme agli interlocutori della domanda d intervento di cui ci si sta occupando. Può essere la segnalazione ad un servizio o Ente, pubblico e privato, una relazione di parte per la Magistratura, o d ufficio nel caso di un incarico in tal senso; una relazione e documentazione per altri professionisti o servizi; una documentazione per progetti, ricerche ed altro. Si tratta sempre di comunicazioni verso l esterno, indirizzate a volte alla P.A., altre volte ad altri servizi privati, altre volte ancora ad altri professionisti: sono sempre condivise, richieste e concordate fin dall avvio del lavoro. In alcune vicende, e sempre in modo concordato strada facendo, si puo lavorare insieme alle persone o alle famiglie ad accordi scritti, che ad esempio definiscano diritto di visita e altro, all interno di un lavoro di counseling sociale spesso ancorato anche da documenti progettati, condivisi e scritti. Dal punto di vista metodologico, è il mandato diretto e professionale che orienta lo scritto e la scelta dei contenuti; dal punto di vista etico e deontologico, la trasparenza e la condivisione dei contenuti e delle comunicazioni interne ed esterne è la variabile principale del mandato professionale e della libera professione, che opera in modo diretto e senza intermediazioni con persone e famiglie e, a volte, con loro e di fronte ad altri. Il contenitore e la forma della relazione scritta. La forma e struttura della relazione scritta si presenta con delle costanti che appartengono alla comunicazione scritta che è sempre un modo formale e definito di presentare un testo comunicativo: l intestazione e i destinatari, la data, l oggetto, la firma e il ruolo di chi scrive, contraddistinguono ovunque e comunque una lettera, una mail, una relazione, e sono variabili che dicono quando chi e a chi dove e da dove. Il dove e il quando della relazione scritta sono di fatto un contenitore formale che definisce il set e la cornice dello scritto: spesso, nell oggetto, si scrive anche, ad esempio, relazione di aggiornamento, di segnalazione o altro, per orientare fin dall avvio chi leggerà e definire lo spazio reciproco di interazione. Questi dati sono costanti, segnano i confini e gli obiettivi generali del testo, lo spazio di comunicazione potenziale che sarà poi articolato in contenuti professionali ed argomenti. Va segnalato che un testo sciatto e poco preciso o attendibile, si vede da questi primi segni, come la mancanza di attenzione a spaziature, impaginazione, stesura grafica rivela qualcosa di chi ha scritto, oltre a non richiamare un adeguata o facile lettura. Sono poco leggibili sia relazioni e testi troppo lunghi, sia relazioni e testi troppo sintetici: la quantità non è qualità, in entrambi i sensi. La forma della relazione è simile, sia nel caso della P.A. che nella libera professione, ma anche nei testi on line di oggi, e definisce e contiene in modo professionale lo spazio comunicativo e orienta o facilita qualsiasi lettura: ci sono testi che graficamente invitano ed altri che respingono o allontanano. 7

8 I contenuti della relazione. Come già accennato, una relazione sociale scritta è il prodotto di un lavoro, il risultato di un percorso realizzato o in corso, la messa a punto di una ricerca di risorse o della creazione di una rete per le persone o per il servizio: in ogni caso, fa parte di un processo di lavoro fondato sul metodo e articolato per fasi. In genere il contenuto di una relazione parte dal motivo per cui si scrive e dai dati già presenti, relativi alle persone o problemi di cui si parla: è già a mezza strada tra inventio ed dispositio e ordina le informazioni che ci sono già: di cosa si scrive, perché, in base a cosa. In questa fase sono di grande aiuto gli appunti, le registrazioni già fatte, le note relative al lavoro che abbiamo in corso, ma sempre accompagnate dal lavoro di ri/ordino ed organizzazione del testo, dal lavoro difficile di riflettere e pensare non solo allo scritto e a cosa si deve scrivere ma al progetto d intervento per qualcuno o qualcosa. Il contenuto di una relazione è anche e soprattutto l articolazione di un pensiero e di progetti in corso o realizzati e relativi a..persone, famiglie, servizi, gruppi...e si concentra su alcuni temi chiave in cui si espone ( elocutio ) cio che è necessario comunicare e trasmettere, i temi di base e quelli secondari. Ogni tema ed argomento affrontato dalla relazione segue criteri di chiarezza e un percorso logico, una sequenza di contenuti che aiuta la comprensione del testo complessivo che sarà anche, e sempre, il risultato di una riflessione, di un linguaggio ed uno stile che è insieme personale e professionale. Gli argomenti portanti di una relazione scritta, già segnalati dall intestazione e dall oggetto, sono: la domanda sociale o il mandato specifico del servizio e del professionista per la situazione che si sta comunicando una prima analisi delle variabili organizzative e relazionali della situazione di cui si scrive, compreso, se possibile, informazioni sulla storia passata e presente di rapporto con i servizi. collocare la relazione che si scrive in una sequenza del percorso d intervento: si è appena conosciuta la vicenda, si sta realizzando un intervento, si sta mettendo a punto un progetto? Chi legge o leggerà riconosce più facilmente il contesto dello scritto se trova un a- b- c della situazione e se, dal nome del servizio o del territorio o del professionista, riesce a collegare altri dati ed una base informativa su ambiente, modelli di intervento ecc. Esiste una sorta di sapere sociale implicito che è tra le righe di chi scrive e di chi riceve, che nasce da un indirizzo, da un dato apparentemente oggettivo che, riletto e pensato, diventa una comunicazione che dà senso ai contenuti successivi. si scrive di persone con la loro storia e geografia, come di famiglie, di gruppi, di fenomeni sociali, attraverso una descrizione che parte da una raccolta dati precisa, da una conoscenza che è stata via via e nel tempo condivisa con gli interessati: le aree da esplorare e percorrere, riguardano, ancora, il chi e per chi?, in che storia di vita, di ambiente, di lavoro. Che cambiamenti e che continuità? In che rete e con che rete? Quali i nodi critici e le risorse disponibili?... è parte significativa di una relazione sociale scritta la valutazione professionale di ciò che si è capito, operazione complessa fatta di messe a punto del metodo di lavoro e dei risultati (indicatori rilevati, come avviato il percorso e in base a cosa, obiettivi). 8

9 La valutazione è anche una verifica che può essere fatta e pensata se nei passaggi metodologici precedenti ci si è dati, e si sono concordate, delle modalità operative, se si sono stabiliti dei tempi per "fare" alcune cose e degli obiettivi da raggiungere e può essere ampliata dalla sintesi del progetto d intervento in corso o realizzato. la valutazione professionale, verbale o scritta, è anche il risultato di un confronto già effettuato di azioni ed obiettivi insieme ai diretti interessati. Una elaborazione " condivisa" di ciò che è avvenuto, come, con che scopi ed obiettivi, fa parte della valutazione e verifica professionale ed è la base di pensieri ed azioni, di progetti, interventi o scritti e relazioni. in fase conclusiva, nella revisione e redazione che metterà a punto la relazione che sarà poi da inviare, bisogna tornare agli obiettivi iniziali della comunicazione: è lo spazio per un parere tecnico professionale, per indicazioni e per eventuali richieste o proposte. Ma..una relazione è una relazione: può essere scritta come comunicazione interna ed esterna in un lavoro professionale alle dipendenze di una Pubblica Amministrazione, può essere scritta nel corso della libera professione. In entrambi i casi, tenuto conto della diversità di mandati e contratti, di interlocutori e committenti, come della continuità invece del mandato professionale, la scelta di contenitori e di contenuti, la forma e la sostanza della relazione, conservano e garantiscono un approccio ed una visuale, dei punti di vista e delle modalità operative che sono specifiche della professione. Simili e diverse le attuazioni operative, le variabili di contesto, mentre esiste una base comune dal punto di vista culturale e metodologico: cio che distingue una relazione sociale nostra da quella di un pedagogista, di un funzionario, di altri professionisti. Il rischio di scrivere anche professionalmente. Va ricordato, proprio a conclusione dell intervento, che scrivere è, anche, un rischio: si espone un pensiero, ci si espone ad altri, al loro giudizio o parere, ad una valutazione relativa a qualcosa su cui abbiamo lavorato ed investito. Ogni testo è anche una proposta ed un offerta, si propone qualcosa che ci si augura che serva, che risponda ad obiettivi, che verrà letto con attenzione, che sarà discusso e ripensato. Il messaggio scritto, la relazione sociale, porta in sé implicitamente anche emozioni e sentimenti di chi ha scritto, attese e prefigurazioni sui risultati desiderati, l ansia relativa al proprio lavoro o relativa ad una valutazione positiva o no di ciò che si sostiene. Questa ansia come altre emozioni, connesse ad ogni messaggio e comunicazione, scritta o verbale, attraversa il lavoro, viene trasmessa per indizi e dalla scelta di alcuni termini e non altri, dal tono complessivo, dall aggancio dell inizio come dalla parole della conclusione. La comunicazione, ogni comunicazione, è anche emozione ed è fortemente influenzata da variabili personali e professionali, dal gioco dei ruoli istituzionali e non, da cio che si sa o si teme o si desidera dalle persone o servizi cui si trasmette una relazione. Scrivere una relazione indirizzata ad un giudice è diverso emotivamente dallo scrivere a colleghi di un altro servizio e anche di questo bisogna tener conto, cercando di sintonizzarsi nei contenuti e nei modi al tipo di interlocutore a cui ci si rivolge, sempre partendo da sé come professionisti in interazione con altri. Un suggerimento semplice e alla portata di ognuno di noi è di scrivere, appena possibile, non in un unica tappa, ma per tempi e sequenze successive, riservando sempre un tempo vuoto 9

10 prima della conclusione e della redazione finale, tempo che sarà utile a ripensare, sedimentare e poi a rivedere cio che si è scritto con un nuovo sguardo e pensiero. Infine, ma forse è di nuovo l inizio, scrivere è anche affascinante, e scrivere una relazione sociale è una sfida quotidiana che suscita pensieri, curiosità ed interessi, in un continuo confronto con sé stessi, la propria professione e il mondo. Qualche suggerimento ento bibliografico. Bini L. (2003), Documentazione e servizio sociale, Carocci, Roma Carrada L., Il mestiere di scrivere. Le parole al lavoro, tra carta e web, Apogeo, Milano 2008 Eco U., ( xv ed.), Come si fa una tesi di laurea, Tascabili Bompiani, Milano Fargion S., (2002), I linguaggi del Servizio Sociale, Carocci, Roma Olivetti Manoukian F., (1998), Produrre servizi. Lavorare con oggetti immateriali, Il Mulino, Bologna Pittaluga M., (2000), L'estraneo di fiducia, Carocci, Roma Riccucci. M, (2009) Scrivere per il servizio sociale, Carocci, Roma Moffa B., Salvetti T. (1998), Comunicare nel lavoro sociale: la relazione scritta, in La rivista di Servizio Sociale, n.1 Qualche suggerimento ento dal web: in particolare:

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