MANUALE DI ISTRUZIONE

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4 Alimak S.p.A. Loc.San Marziale COLLE VAL D ELSA (SI) -ITALY Tel. (0577) Fax (0577) MANUALE DI ISTRUZIONE MODELLO PA100 NUMERO DI SERIE ANNO DI COSTRUZIONE EDIZIONE 15/09/96

5 A-2 A. UTILIZZO E CONSERVAZIONE DEL MANUALE DI ISTRUZIONE Il presente manuale d istruzione all uso e alla manutenzione della piattaforma PA100 è indirizzato a: utente della macchina proprietario responsabile del cantiere dove la macchina viene usata installatori e disinstallatori manutentori operatori persone incaricate dello spostamento Il manuale d istruzione deve essere visionato obbligatoriamente prima di eseguire qualsiasi operazione di movimentazione, installazione, uso, manutenzione o messa fuori servizio della macchina stessa; è necessario quindi conservarlo integro nel tempo mediante una protetta collocazione, facendo eventuali copie di frequente consultazione. La movimentazione, l installazione, l uso, la manutenzione o la messa fuori servizio della macchina possono costituire fonte di pericolo se eseguite al di fuori delle prescrizioni del presente manuale o senza la dovuta cautela ed attenzione che tali operazioni richiedono. La ALIMAK si ritiene sollevata da ogni responsabilità nel caso di danni alla macchina, a persone o cose dovuti a: uso improprio della macchina; utilizzo da parte di personale non addestrato; inosservanza totale o parziale delle istruzioni contenute in questo manuale; uso contrario alle normative nazionali specifiche, relative alla sicurezza nei luoghi di lavoro; installazione non corretta; difetti di alimentazione; inosservanza delle istruzioni riguardanti gli interventi di manutenzione prevista modifiche o interventi non autorizzati utilizzo di ricambi diversi dai ricambi originali ALIMAK. LA MESSA FUORI SERVIZIO DEI SISTEMI DI PROTEZIONE O DI QUANT ALTRO PREVISTO DALLA ALIMAK PER PROTEGGERE GLI OPERATORI È A TOTALE RESPONSABILITÀ DELL ACQUIRENTE O DELL UTENTE DELLA PIATTAFORMA. Il presente manuale di istruzione rispecchia lo stato della tecnica al momento della commercializzazione della macchina; non può essere considerato inadeguato solo perchè successivamente aggiornato sulla base di nuove esperienze. La ALIMAK si riserva il diritto di aggiornare produzione e manuali, in una politica di miglioramento continuo della qualità dei suoi prodotti, senza l obbligo di aggiornare produzione e manuali precedenti, se non in casi eccezionali.

6 A-3 A. UTILIZZO E CONSERVAZIONE DEL MANUALE DI ISTRUZIONE A-2 B. REQUISITI OPERATIVI DEL PERSONALE OPERANTE CON LA PIATTAFORMA B.1. REQUISITI OPERATIVI PER L UTENTE B.1.1. ADDESTRAMENTO ALL USO E ALLA MANUTENZIONE B.1.2. ADDESTRAMENTO DELL OPERATORE. B.1.3. ADDESTRAMENTO AL MODELLO SPECIFICO DI PIATTAFORMA B.1.4. PRIMA DELL UTILIZZO B.2. REQUISITI OPERATIVI DELL OPERATORE. B.2.1. MANUALE DI ISTRUZIONE B.2.2. ADDESTRAMENTO B.2.3. PRIMA DELL UTILIZZO C. DESCRIZIONE DELLA MACCHINA C.1. SIGLA DI IDENTIFICAZIONE C.2. DATI TECNICI DELLA PIATTAFORMA AUTOSOLLEVANTE PA100 C.3. EQUIPAGGIAMENTO STANDARD C.3.1. UNITÀ BASE C.3.2. ELEMENTO VERTICALE C.3.3. MODULI PONTE C.3.4. ANCORAGGI C.3.5. CAVO DI ALIMENTAZIONE C.3.6. PARAPETTI C.3.7. PORTA ACCESSO PONTE C.3.8. PARAPETTI DI ESTREMITÀ C.3.9. PROTEZIONE LATO EDIFICIO C SCALETTA C PROTEZIONE COLONNA C QUADRO DI COMANDO C.4. EQUIPAGGIAMENTI A RICHIESTA C.4.1. ESTENSIONI A PARETE A POSIZIONE VARIABILE C.4.2. PARANCO DI SERVIZIO C.4.3. CESTO RACCOGLICAVO C.5. EQUIPAGGIAMENTI DI SICUREZZA C.5.1. EQUIPAGGIAMENTI DI SICUREZZA ELETTRICI C.5.2. EQUIPAGGIAMENTI DI SICUREZZA ELETTROMECCANICI C.5.3. EQUIPAGGIAMENTI DI SICUREZZA MECCANICI D. CONFIGURAZIONI POSSIBILI DELLA PIATTAFORMA D.1. PESO DEI SINGOLI COMPONENTI DELLA PIATTAFORMA PA100 E. CARICHI SULLA PIATTAFORMA E.1. MASSIMO CARICO DISTRIBUITO PERMESSO E.2. MASSIMO CARICO CONCENTRATO PERMESSO E.3. CONFIGURAZIONI SPECIALI DELLA PIATTAFORMA (LUNGHEZZE DI PIATTAFORMA FINO A 24 M)

7 A-4 E.4. TARGHE DI CARICO DA APPLICARE ALLA MACCHINA AD OGNI INSTALLAZIONE F. ANCORAGGIO A PARETE DELLA PIATTAFORMA F.1. DESCRIZIONE DELL ANCORAGGIO F.2. DISTANZA TRA GLI ANCORAGGI F.3. STRUTTURA A CUI ANCORARE LA MACCHINA F.4. ALTEZZA LIBERA AMMESSA SOPRA L ULTIMO ANCORAGGIO F.5. FORZE SULL ANCORAGGIO A PARETE F.6. USO DELLA PIATTAFORMA IN CONDIZIONI DI COLONNA NON ANCORATA F.7. TIPOLOGIA DEGLI ANCORAGGI G. TRASPORTO PER LA PRIMA INSTALLAZIONE, MOVIMENTAZIONE ED IMMAGAZZINAMENTO DELLA PIATTAFORMA G.1. TRASPORTO DI PRIMA INSTALLAZIONE G.2. TIPOLOGIA DI CARICO ED IMBALLAGGIO PRIMA INSTALLAZIONE G.3. CRITERI DA SEGUIRE PER EVITARE DANNEGGIAMENTI DEL MATERIALE DURANTE LE OPERAZIONI DI CARICO E SCARICO G.4. CONDIZIONI D IMMAGAZZINAMENTO G.4.1. CONDIZIONI DI ESERCIZIO. G.4.2. CONDIZIONI DI IMMAGAZZINAMENTO CON TEMPERATURE FINO A -20 C. G.4.3. CONDIZIONI DI IMMAGAZZINAMENTO CON TEMPERATURE INFERIORI A -20 C. H. ISTRUZIONI PER IL MONTAGGIO, IMPIEGO E SMONTAGGIO DELLA PIATTAFORMA H.1. INTRODUZIONE H.2. ISTRUZIONI PER IL MONTAGGIO DELLA PIATTAFORMA MONOCOLONNA H.2.1. ISTRUZIONI COMPLEMENTARI PER IL MONTAGGIO DEL PONTEGGIO AUTOSOLLEVANTE PA100 IN CONFIGURAZIONE MONOCOLONNA H.3. ISTRUZIONI PER IL MONTAGGIO DELLA PIATTAFORMA BICOLONNA H.4. SCHEDA DA COMPILARE AD OGNI INSTALLAZIONE H.5. PRESCRIZIONI OPERATIVE DI SICUREZZA PER L USO DELLA PIATTAFORMA H.6. PROCEDURA DI SICUREZZA IN CASO DI INTERRUZIONE DELL ALIMENTAZIONE H.7. PROCEDURA DI SICUREZZA IN CASO DI INTERVENTO DEL MICROSWITCH DI EXTRACORSA IN DISCESA H.8. PROCEDURA DI SICUREZZA IN CASO DI INTERVENTO DEL PARACADUTE (PER MACCHINE PROVVISTE) H.9. DROP-TEST H.10. PROCEDURA DI PROVA DROP-TEST H.11. PROCEDURA PER IL RIPRISTINO DEL DISPOSITIVO PARACADUTE H.12. SMONTAGGIO DELLA PIATTAFORMA I. MANUTENZIONE DELLA MACCHINA I.1. INTERVENTI DI MANUTENZIONE SETTIMANALE I.2. INTERVENTI DI MANUTENZIONE MENSILE I.3. INTERVENTI DI MANUTENZIONE TRIMESTRALE I.4. INTERVENTO DI MANUTENZIONE SEMESTRALE I.5. MANUTENZIONE ORDINARIA DEI RIDUTTORI

8 A-5 I.6. REGOLAZIONE DELLA RUOTINE DI SCORRIMENTO E RIPRISTINO DEI CORRENTI GIOCHI MECCANICI DI FUNZIONAMENTO FRA GRUPPO DI SOLLEVAMENTO E COLONNE. I.6.1. RACCOMANDAZIONI DI SICUREZZA. I.7. CORRETTO INGRANAMENTO E LIMITI DI USURA AMMESSI PER I PIGNONI MOTORE E CREMAGLIERA. I.8. REGOLAZIONE DEL SISTEMA DI LIVELLAMENTO I.9. VERIFICA GIOCO ALBERO PARACADUTE I.10. CONTROLLO FUNZIONALITÀ DEI MOTORI ELETTRICI: POSSIBILI INCONVENIENTI E RELATIVI RIMEDI I INCONVENIENTI DEL MOTORE I INCONVENIENTI DEL FRENO I CONTROLLO DEL RADDRIZZATORE ( MOTORIDUTTORI SEW ) I CONTROLLO DEL RADDRIZZATORE ( MOTORIDUTTORI FLENDER ) J. ISTRUZIONI SUPPLEMENTARI DI SICUREZZA PER L USO DEL PONTEGGIO AUTOSOLLEVANTE CIMAR PA 100 J-1 J.1. DIMENSIONAMENTO DEL PONTEGGIO J.2. PIAZZAMENTO DEL PONTEGGIO J.3. SCARICO E POSIZIONAMENTO DEI COMPONENTI J.4. MONTAGGIO DEL PONTEGGIO A TERRA J.5. MONTAGGIO DEL PONTEGGIO IN ELEVAZIONE J.6. MONTAGGIO DEL PONTEGGIO SOTTO SPORGENZE J.7. PROVA FUNZIONALE E VERIFICA DEL PONTEGGIO J.8. NORMALE UTILIZZO DEL PONTEGGIO J.9. NORMALE UTILIZZO DEL PONTEGGIO CON SPORGENZE J.10. SMONTAGGIO DEL PONTEGGIO J-10

9 1 B. REQUISITI OPERATIVI DEL PERSONALE OPERANTE CON LA PIATTAFORMA B.1. REQUISITI OPERATIVI PER L UTENTE Le informazioni contenute in questo manuale devono essere supportate da una buona conduzione dei lavori e dalla applicazione di solidi principi di sicurezza, addestramento, ispezione, montaggio, manutenzione, applicazione e funzionamento, coerenti con tutti i dati disponibili relativi ai parametri di utilizzo voluto e all ambiente preso in considerazione. Dato che l utente ha un controllo diretto sul funzionamento del Ponteggio Autosollevante PA100 e sulle sue applicazioni, è responsabilità sua e del suo staff verificare che queste siano conformi ai necessari requisiti di sicurezza. Eventuali decisioni sull uso e sul funzionamento del Ponteggio Autosollevante devono sempre essere prese considerando che la macchina deve trasportare delle persone la cui sicurezza dipende da tali decisioni. B.1.1. ADDESTRAMENTO ALL USO E ALLA MANUTENZIONE L utente deve addestrare il suo staff di manutenzione all ispezione, montaggio e manutenzione del Ponteggio Autosollevante in accordo con le sezioni di questo manuale relative all istruzione e con le raccomandazioni del costruttore. B.1.2. ADDESTRAMENTO DELL OPERATORE. Ogni qualvolta un utente diriga od autorizzi un individuo alla conduzione di un Ponteggio Autosollevante, è sua responsabilità assicurarsi che tale individuo sia stato istruito in accordo con i requisiti elencati nelle sezioni di questo manuale relative alla istruzione e con le istruzioni di lavoro impartite dall utente stesso. B.1.3. ADDESTRAMENTO AL MODELLO SPECIFICO DI PIATTAFORMA L utente è responsabile dell addestramento dell operatore all utilizzo del modello di Ponteggio Autosollevante che dovrà utilizzare. Tale addestramento deve avvenire in un area libera da ogni ostruzione, sotto la direzione di una persona qualificata e per un periodo di tempo sufficiente a determinare che la persona preparata dimostri profitto nella conoscenza e nell utilizzo del Ponteggio Autosollevante. Solo personale propriamente preparato ed autorizzato deve avere il permesso di usare il Ponteggio Autosollevante. B.1.4. PRIMA DELL UTILIZZO Prima di autorizzare un operatore ad usare un Ponteggio Autosollevante, l utente deve assicurarsi che l operatore: a) sia stato preparato da una persona qualificata sugli scopi e funzioni di ogni controllo b) abbia letto e capito il presente manuale di istruzione e le regole di sicurezza impartite dall utente. c) abbia capito, leggendo o mediante le spiegazioni di una persona qualificata, tutte le avvertenze e le istruzioni previste per il corretto e sicuro funzionamento del Ponteggio Autosollevante. d) abbia realizzato che gli scopi per i quali il Ponteggio Autosollevante deve essere usato rientrano tra le possibili applicazioni definite dal costruttore.

10 2 B.2. REQUISITI OPERATIVI DELL OPERATORE. Le informazioni contenute in questo manuale di istruzione devono essere supportate da buon giudizio, da opportuni controlli di sicurezza e cautela nella valutazione di ogni situazione. Poichè l operatore ha il controllo diretto del Ponteggio Autosollevante, la conformità ai requisiti di sicurezza in quest area è di responsabilità dell operatore. L operatore deve prendere decisioni sull uso ed il funzionamento del Ponteggio Autosollevante considerando il fatto che la sua sicurezza personale, come quella del personale operante sulla piattaforma ed intorno ad essa, sono dipendenti dalle sue decisioni. B.2.1. MANUALE DI ISTRUZIONE L operatore deve sapere che il presente manuale di istruzione si trova sul Ponteggio Autosollevante e deve essere a conoscenza del punto di collocazione esatto. L operatore deve avere confidenza con il manuale posto sul Ponteggio Autosollevante e deve consultarlo ogni qualvolta si presentino dubbi o domande riguardo al sicuro e corretto uso del Ponteggio Autosollevante. B.2.2. ADDESTRAMENTO L operatore deve essere stato addestrato o su uno stesso modello di un Ponteggio Autosollevante o su uno avente caratteristiche di utilizzo e controlli conformi a quello che deve essere usato durante il lavoro. L operatore deve operare sul Ponteggio Autosollevante in un area libera da ogni ostruzione sotto la direzione della persona qualificata per un tempo sufficiente a determinare che la persona addestrata dimostri profitto nella conoscenza e nell effettivo utilizzo del Ponteggio Autosollevante. Solo personale propriamente preparato ed autorizzato deve avere il permesso di utilizzare il Ponteggio Autosollevante. B.2.3. PRIMA DELL UTILIZZO Prima di essere autorizzato ad utilizzare il Ponteggio Autosollevante, l operatore deve: a) essere stato istruito da una persona qualificata sullo scopo e le funzioni di ognuno dei controlli; b) aver letto e capito le istruzioni per il corretto utilizzo del ponteggio autosollevante e le regole di sicurezza, o essere stato addestrato da una persona qualificata sui contenuti del manuale di istruzione e sulle suddette regole; c) aver capito dalla lettura o tramite le spiegazioni di una persona qualificata tutte le avvertenze e le istruzioni poste mediante targhe e tabelle sul PonteggioAutosollevante.

11 C. DESCRIZIONE DELLA MACCHINA C-1 La seguente descrizione introduce i vari componenti utilizzati nel ponteggio autosollevante modello PA100. Per le informazioni specifiche sulle procedure operative si rimanda a quanto di seguito contenuto in questo manuale. Il ponteggio autosollevante PA100 trova applicazione: nei lavori di costruzione tradizionali: riparazione delle pareti, posizionamento di nuovi rivestimenti ed esecuzione di tamponamenti in mattoni; nelle costruzioni industriali e prefabbricate: disposizione e fissaggio di pannellature protettive e di giunti di sigillo; nei lavori di ristrutturazione: rifacimento facciate, tetti, gronde, protezioni anti pioggia o sostituzioni di finestre; nei lavori di finitura: installazioni di materiale isolante o decorativo, messa in opera di finestre e balaustre. Il ponteggio autosollevante PA100 è concepito per dare all utilizzatore i seguenti vantaggi: trasportare persone, materiali ed attrezzatura da lavoro, in maniera sicura, efficiente ed economica; consentire una comoda posizione di lavoro; essere facilmente montabile e smontabile da due sole persone; essere sicuro durante il funzionamento, il montaggio e lo smontaggio e l eventuale traslazione in cantiere; essere conforme a tutte le specifiche regolamentazioni internazionali esistenti per questa tipologia di macchina. C.1. SIGLA DI IDENTIFICAZIONE I ponteggi autosollevanti sono definiti attraverso le seguenti sigle : PA 100/16: macchina a due colonne montanti, altezze di lavoro fino a 100 metri, lunghezze normali della piattaforma pari a 16 metri (misura reale 15,885 metri) e capacità di carico di persone (totale 2950 kg). Sono consentite configurazioni piu estese della piattaforma fino ad una lunghezza massima di 22 metri (misura reale 21.7 metri). In questa configurazione il carico ammesso complessivo è 1500 più 4 persone (totale 1800 kg), uniformemente distribuiti. PA100/6: macchina con una sola colonna montante, altezze di lavoro fino a 100 metri, lunghezze normali di piattaforma pari a 6 metri (misura reale 5,64 metri) e capacità di carico di 900 kg + 2 persone (totale 1050 kg). L installazione della macchina nelle diverse configurazioni, sia monocolonna che bicolonna, prevede l impiego di moduli identici, date le caratteristiche di completa modularità con cui il ponteggio autosollevante PA100 è realizzato.

12 Fig. C-I: terminologia tecnica PA100/6 C-2

13 Fig. C-II: schema tipo PA100/6 C-3

14 Fig. C-III: terminologia tecnica PA100/16 C-4

15 Fig. C-IV: schema tipo PA100/16 C-5

16 Tab C.I. C.2. DATI TECNICI DELLA PIATTAFORMA AUTOSOLLEVANTE PA100 Alimak S.p.A. - Loc.San Marziale COLLE VAL D ELSA (SI) -ITALY Tel. 0577/ Fax 0577/ C-6 MODELLO PA100 NUMERO DI SERIE ANNO DI COSTRUZIONE DATI GENERALI PA 100/6 PA 100/16 Velocita di sollevamento (m/min) Massima altezza libera ammessa in servizio (m) 6 6 Massima altezza libera ammessa fuori servizio (m) 0 0 Massima velocità ammessa del vento durante l installazione (m/sec) ed in altezza libera (m/s) Massima velocita del vento in servizio con colonna ancorata (m/sec) Massima velocita del vento fuori servizio (m/sec) Potenza d alimentazione esterna 6 (4) 12 (8) CARATTERISTICHE ELETTRICHE PA 100/6 PA 100/16 Potenza assorbita per il sollevamento (kw) 2x2.2 (1x3) Tensione di alimentazione (V) 380/220 oppure 240/415 4x2.2 (2x3) 380/220 oppure 240/415 Frequenza di alimentazione (Hz) 50/60 50/60 Tensione dei controlli (V) Frequenza dei controlli (Hz) Massima corrente di spunto (A) 60A(2,2X2) 44(1X3) 120(2,2X4) 88(2X3) Potenza delle prese disponibili per gli utensili manuali (kw) 220-1Ph 220-1Ph

17 C-7 PORTATE PA 100/6 PA 100/16 Massima dimensione di piattaforma [lunghezza (m) per profondità (m) estensioni incluse] ) 5.64x x1.6 Carico nominale max (kg) Massima altezza di sollevamento a colonna libera (m) 6 6 Massima altezza di sollevamento a colonna ancorata (m) Intervallo massimo fra gli ancoraggi (m) 6 6 Massima altezza dopo l ultimo ancoraggio in lavoro a colonna libera (m) 6 6 Massima forza manuale quando si opera a colonna libera (N) DIMENSIONI E PESI PA 100/6 PA 100/16 Minimo ingombro in altezza di trasporto (m) 2 2 Minima altezza del piano della piattaforma dal suolo (m) Dimensioni dell elemento ponte normale normale, finale maschio e finale femmina [lunghezza (m) per profondità (m)] 1.525x x0.9 Peso di ogni elemento ponte normale (kg) Peso di ogni elemento ponte finale maschio (kg) Peso di ogni elemento ponte finale femmina (kg) Dimensioni dell elemento ponte piccolo [(lunghezza (m) per profondità (m)] 0.81x x0.9 Peso di ogni elemento ponte piccolo (kg) Dimensioni della colonna altezza (m) per profondità (m) 1.5x x0.5 Peso della colonna (kg) Dimensioni gruppo di sollevamento (lunghezza (m) per profondità (m) per altezza (m)) 0.97x1.1x x1.1x0.86 Peso gruppo di sollevamento (kg) Dimensioni basamento (lunghezza (m) per profondità (m)) 1.7x x0.96 Peso del basamento (kg) Max estensione degli stabilizzatori (m) 2.5x x1.35

18 C-8 EQUIPAGGIAMENTI DI SICUREZZA PA 100/6 PA 100/16 Dispositivo di estracorsa di montaggio SI SI Dispositivo di estracorsa in discesa SI SI Micro di sicurezza porta accesso ponte SI SI Doppio motoriduttore con motore elettrico autofrenante DOTAZIONE 1 SI SI Dispositivo di sicurezza elettromeccanico (PARACADUTE) NO NO Doppio motoriduttore con motore elettrico autofrenante DOTAZIONE 2 NO NO Dispositivo di sicurezza elettromeccanico (PARACADUTE) SI SI

19 C-9 Tab. C.II PA 100 PIATTAFORMA MONOCOLONNA DATI ELETTRICI SPECIFICI DELLA MOTORIZZAZIONE CARATTERISTICHE DI FABBRICAZIONE DEI MOTORI ELETTRICI PA 100/6 N motori elettrici 2 (1 con piattaforma provvista di dispositivo paracadute) Tipo motore trifase autofrenante Grandezza 100 Forma costruttiva Protezione agenti atmosferici B5 IP54 Numero dei poli 4 Fattore di servizio S1 SPECIFICHE TECNICHE MOTORI ELETTRICI PA 100/6 Potenza nominale (HP/kW) 2.2 (3 con piattaforma provvista di dispositivo paracadute) Giri al minuto (RPM) 1500 Tensione nominale (V) (220/380) 3Ph oppure (240/415) 3Ph Corrente nominale (A) 2,2 5,4 (A) 3 7,2 (A) Corrente di spunto (A) 2,2 30 (A) 3 44 Collegamento del motore STELLA /TRIANGOLO Fattore di potenza (cosϕ) 0.83 Frequenza (Hz) 50/60 Tensione nominale del freno (V) Classe di isolamento elettrico 220 1Ph B SPECIFICHE TECNICHE DELLA PIATTAFORMA PA 100/6 Potenza installata (kw) 2x2.2 (3 per macchina con dispositivo paracadute) Corrente assorbita (A) 10,8 (2,2) 14,4 (3) Potenza richiesta di linea (kw/h) 6 (4) Sezione cavo di alimentazione per altezze fino a 40 m 5 x 2.5 mm 2 Sezione cavo di alimentazione per altezze fino a 60 m. 5 x 4 mm 2 Sezione cavo di alimentazione per altezze fino a 80 m. 5 x 4 mm 2 Sezione cavo di alimentazione per altezze fino a 100 m. 5 x 6 mm 2

20 C-10 Tab. C.III DATI ELETTRICI SPECIFICI DELLA MOTORIZZAZIONE: PA 100 PIATTAFORMA BICOLONNA CARATTERISTICHE DI FABBRICAZIONE DEI MOTORI ELETTRICI PA 100/16 N motori elettrici 4 (2 con piattaforma provvista di dispositivo paracadute) Tipo motore trifase autofrenante Grandezza 100 Forma costruttiva Protezione agenti atmosferici B5 IP54 Numero dei poli 4 Fattore di servizio S1 SPECIFICHE TECNICHE MOTORI ELETTRICI PA 100/16 Potenza nominale (HP/kW) 4 x 2.2 (2 x 3 per piattaforma con dispositivo paracadute) Giri al minuto (RPM) 1500 Tensione nominale (V) (220/380) 3Ph oppure (240/415) 3Ph Corrente nominale (A) 2,2 5,4 (A) 3 (7,2) (A) Corrente di spunto (A) 2,2 30(A) 3 44(A) Collegamento del motore STELLA /TRIANGOLO Fattore di potenza (cosϕ) 0.83 Frequenza (Hz) 50/60 Tensione nominale del freno (V) Classe di isolamento elettrico 220 1Ph B SPECIFICHE TECNICHE DELLA PIATTAFORMA PA 100/16 Potenza installata (HP/kW) 4x2.2 (2x3 per macchina con dispositivo paracadute) Corrente assorbita (A) 21,6 (2,2) 28,8 (3) Potenza richiesta di linea (kw/h) 12 (8) Sezione cavo di alimentazione per altezze fino a 40 m. 5 x 4 mm 2 Sezione cavo di alimentazione per altezze fino a 60 m. 5 x 6 mm 2 Sezione cavo di alimentazione per altezze fino a 80 m. 5 x 6 mm 2 Sezione cavo di alimentazione per altezze fino a 100 m. 5 x 10 mm 2

21 C-11 C.3. EQUIPAGGIAMENTO STANDARD Il ponteggio autosollevante PA 100 è realizzato con l impiego delle seguenti parti: C.3.1. UNITÀ BASE L unità base comprende (fig. C-VIII) un basamento (telaio metallico dotato di quattro vitoni di livellamento con i relativi piedi di appoggio, realizzato nelle due differenti configurazioni A e B, come mostrato in fig. C-IX e fig. C-XIII), la prima colonna ed il gruppo di sollevamento completo di due motoriduttori (un solo motoriduttore ed un sistema paracadute per alcune versioni speciali) che si accoppiano tramite galoppini alla cremagliera della colonna (fig. C-V, fig. C-VI, fig. C-VII). Il basamento è realizzato con profilati metallici su cui viene fissato il primo elemento verticale. Nelle versioni monocolonna insieme al telaio basamento vengono aggiunti quattro stabilizzatori (fig. C-X per il basamento in versione A e fig. C-XIV per quello in versione B) per aumentare la superfice d appoggio e quindi la stabilità. A richiesta il basamento è dotabile di quattro ruote pivottanti (visibili in fig. C-IX e C-XIII) oppure del kit ruote gommate per traino in cantiere. Per la piattaforma monocolonna PA 100/6, è richiesta una sola unità base, mentre per i ponteggi bicolonna PA 100/16 sono necessarie due unità base. Le ruote pivottanti consentono di spostare l unità base su terreni ben compatti e di caricare quest ultima su camion, con l ausilio di apposite rampe. Il kit traino ruote gommate consente una piu agevole movimentazione in cantiere. I quattro vitoni di livellamento sono montati direttamente sul basamento nelle configurazioni bicolonna o alla sommità degli stabilizzatori nei montaggi monocolonna. I vitoni sono regolabili in maniera tale da portare sullo zero l indicatore di verticalità (un dispositivo di filo a piombo è fornito con il basamento). In alternativa un indicatore a livella (non di nostra fornitura) puo essere utilizzato per verificare la verticalità della colonna di base. Quando le condizioni di verticalità sono raggiunte, i vitoni vengono bloccati con la apposita ghiera. Un telaio realizzato con profilati tubolari metallici intralicciati forma la struttura del gruppo di sollevamento che rappresenta l unità che provvede alla movimentazione della piattaforma.questo telaio è fissato tramite appositi perni alla piattaforma di lavoro.tutti i componenti di sollevamento, di sicurezza, di guida, i finecorsa ecc. sono montati sul gruppo di sollevamento. La movimentazione è realizzata attraverso una coppia di motoriduttori a vite senza fine aventi una potenza di 2.2 kw oppure da un solo motoriduttore a coppia conica con potenza di 3 kw nelle versioni dotate di freno paracadute. I motoriduttori garantiscono una velocità di movimentazione della piattaforma di 6 m/min, sia in salita che in discesa. Sul gruppo di sollevamento è presente una leva per lo sblocco manuale dei freni che consente di riportare a terra il ponteggio in assenza della alimentazione elettrica. Questa manovra è naturalmente ammessa solo in condizioni di emergenza. Il freno paracadute che viene utilizzato in alcune versioni della macchina è di tipo progressivo ed interviene nel caso in cui la velocità di discesa superi sensibilmente quella assicurata dal motoriduttore; il funzionamento dei tale dispositivo è indipendente da quello del motore. Nel caso di intervento del freno paracadute, un microswitch di emergenza seziona l alimentazione fermando istantaneamente la macchina, segnalando che il verificarsi di una situazione di emergenza. Nelle versioni dotate di doppio motoriduttore la piena efficienza dei freni è assicurata dalla presenza di un microswitch di extracorsa in discesa. Nel caso di intervento di tale dispositivo l alimentazione viene sezionata, con fermata immediata della macchina, e conseguente segnalazione della non perfetta efficienza dei freni dei motori. Le ruotine di contrasto lato cremagliera sono regolabili e permettono di aggiustare i giochi sui tre tubi di appoggio in maniera ottimale.

22 C-12 La macchina è fornita di microswitch di finecorsa di salita e di discesa, con relative camme, che provvedono all arresto della piattaforma sia al termine della corsa di discesa che ad ogni altro livello scelto in salita. Ulteriori microswitch di finecorsa arrestano la piattaforma durante una fase di emergenza (extracorsa), sezionando il circuito di comando. La macchina in configurazione bicolonna è fornita di un dispositivo di controllo del dislivellamento della piattaforma centrale compresa tra i due gruppi di sollevamento. Tale dispositivo è costituito da 2 microswitches che sezionano l alimentazione elettrica ad uno dei due gruppi di sollevamento consentendo all altro di avanzare sino a quando la campata centrale della piattaforma non raggiunge l orizzontalità; esso interviene se la piattaforma centrale subisce una inclinazione superiore a quella consentita. Attraverso perni di collegamento il gruppo di sollevamento viene fissato ai moduli ponte. Tale gruppo è sormontato da un piano di calpestio che protegge le parti sottostanti dagli agenti atmosferici. C.3.2. ELEMENTO VERTICALE L elemento verticale (realizzato nelle due differenti versioni A e B come mostrato in fig. C-XI e C- XV) costituisce il modulo del ponteggio autosollevante che permette di sviluppare il montaggio in senso verticale ed è usato sia nelle macchine monocolonna che in quelle bicolonna; è composto da una struttura reticolare di 1.5 metri di dimensione assiale (altezza), misura reale 1507 mm, escludendo da questa misura gli innesti di centraggio, ha una sezione triangolare costituita da 3 correnti in profilato tubolare quadro connessi tra loro da una grecatura in tondino. Tutte gli elementi verticali, ad eccezione di quelli terminali, sono protette dalla ossidazione superficiale mediante zincatura a caldo. Ogni colonna pesa 45 kg e puo essere facilmente sollevata da due persone. Su uno dei correnti è saldata la cremagliera. Gli elementi verticali tipo A (fig. C-XI) vengono fissati reciprocamente con tre viti ad occhio poste sulle estremità superiori di ogni sezione, mentre gli elementi tipo B (fig. C- XV) vengono collegati tra loro mediante l utilizzo di tre bulloni passanti che garantiscono il serraggio tra la sezione finale dell elemento inferiore e quella di base dell elemento superiore. Sull innesto della colonna di base al basamento è posizionato un pattino per l azionamento del finecorsa in discesa. L elemento verticale terminale superiore (anch esso in versione A e B come mostrato in figura C- XII e C-XVI) è verniciato per essere facilmente identificabile; ha la cremagliera solo nella metà inferiore, ciò costituendo una ulteriore sicurezza in quanto, una volta terminata l installazione, evita l uscita del gruppo di sollevamento dalla colonna, in caso di mancato funzionamento del microswitch di finecorsa in salita. Sull elemento verticale è saldato un pattino per il finecorsa di salita. C.3.3. MODULI PONTE Le piattaforme di lavoro sono realizzate attraverso l impiego di moduli ponte. Le lunghezze disponibili sono 1525 mm (modulo standard, fig. C-XVII), 810 mm (modulo piccolo, fig. C-XX). Fra i moduli di lunghezza standard si puo eseguire una distinzione fra moduli finali maschio (fig. C-XIX) e finali femmina (fig. C-XVIII), che vengono utilizzati sia all estremità della campata centrale nelle macchine bicolonna, sia alle estremità delle ali (piattaforme laterali rispetto al gruppo di sollevamento), nelle macchine in configurazione monocolonna. Sia la macchina in versione monocolonna che in versione bicolonna, è realizzata mediante la combinazione dei suddetti moduli ponte. Ogni modulo ponte puo essere sollevato da due persone e cio consente di completare il montaggio senza ricorso a mezzi di sollevamento aggiuntivi. Non è

23 C-13 per tanto necessario disporre di gru o simili eccetto nei casi in cui esistano specifici problemi di accessibilità (esempio ove sia necessario posizionare la piattaforma già completamente assemblata). I moduli ponte vengono accoppiati tramite apposite spine di collegamento che vengono bloccate nella loro posizione da copiglie elastiche. Le spine suddette sono in dotazione ad ogni modulo ponte. La composizione normale di un PA 100/16 (misura reale 15,885 m), risulta come segue: N 2 unità base (970 mm di lunghezza del piano di calpestio) N 2 modulo ponte finale maschio (1525 mm ) N 2 modulo ponte finale femmina (1525 mm ) N 3 modulo ponte normale (1525 mm ) N 4 modulo ponte corto (810 mm ) Altre lunghezze della piattaforma possono essere realizzate togliendo o inserendo moduli da 1525 e/o 810 mm, alla configurazione predetta. Una piattaforma denominata PA 100/20 (misura reale 20,430 m), è ottenuta allungando la piattaforma centrale del PA100/16 con due ulteriori moduli normali da 1525 mm ed un solo modulo da 810 mm. I limiti di carico in funzione delle lunghezze di piattaforma sono riportate all interno della sezione carichi sulla piattaforma. La piattaforma centrale di tutte le macchine bicolonna essendo incernierata su due punti per ogni gruppo di sollevamento, puo inclinarsi di un determinato angolo rispetto al gruppo stesso. Cio consente tra l altro di posizionare le unità di base su piani marcatamente diversi consentendo tramite il sistema di livellamento la messa in piano della piattaforma. Il livellamento del ponte è ottenuto tramite due aste accoppiate all estremità della piattaforma centrale che agiscono sui relativi dispositivi posti sui gruppi di sollevamento. Sui moduli ponte sono previsti appositi alloggiamenti per i parapetti, in particolare dal lato opposto a quello dell edificio. Travi di supporto che realizzano le estensioni a parete possono scorrere all interno di appositi alloggiamenti orizzontali presenti nei moduli ponti, in maniera da consentire una piu ampia e variabile profondità della piattaforma.questo consente il necessario avvicinamento alla superficie di lavoro in tutte le situazioni. Le estensioni a parete possono essere estratte completamente o solo in parte, adattando il profilo della piattaforma a quello dell edificio. Le estensioni a parete standard consentono allungamenti fino a 700 mm, ma su richiesta sono disponibili anche estensioni da 1 metro. Le mensole di accostamento hanno delle sedi alle loro estremità che consentono il posizionamento dei piantoni, con cui è possibile realizzare (utilizzando tavolame non di nostra fornitura), la protezione verso la facciata dell edificio. In alternativa nel caso in cui le estensioni abbiano la stessa lunghezza lungo tutta la piattaforma sono utilizzabili anche i parapetti sopracitati. La superfice di calpestio dei moduli ponte, realizzata con lamiera stirata di notevole resistenza, fornisce una superfice di forte aderenza ed evita l accumulo di liquidi eventualmente utilizzati nelle lavorazioni. Qualora il cliente lo richieda, è possibile fornire moduli ponte il cui piano di calpestio viene realizzato attraverso l utilizzo di tavolato da 40 mm per ponteggi metallici fissi oppure, dove la legislazione locale lo consenta, con compensato marino multistrato di spessore minimo di 18 mm. Anche il piano delle estensioni verso parete deve essere realizzato utilizzando lo stesso materiale precedentemente menzionato in relazione al piano di calpestio (tavolato da 40 mm per ponteggi metallici fissi, oppure, dove la legislazione locale lo consente, con compensato marino multistrato di spessore minimo 18 mm); per questa seconda applicazione, tavole o compensato devono essere approvvigionate e poste in opera dall utilizzatore stesso, in funzione del lavoro da svolgere.

24 C.3.4. ANCORAGGI C-14 Il telaio dell ancoraggio a parete è realizzato in due differenti versioni come visibile in fig. C-XXI e XXII; il telaio tipo A (fig. C-XXI da utilizzarsi esclusivamente con gli elementi verticali tipo A), viene fissato alle estremità del modulo elemento verticale durante il montaggio, ad intervalli prefissati in fase di impostazione di montaggio. Questo telaio viene fissato ad una estremità della colonna attraverso staffe a T ed all altra estremità attraverso due dei tre bulloni di fissaggio tra gli elementi verticali. Viceversa il telaio di ancoraggio tipo B (fig. C-XXII accoppiabile ai soli elementi verticali tipo B), viene fissato direttamente sui traversi di collegamento di bocca inferiori e superiori di ciascun elemento verticale, mediante l utilizzo di quattro bulloni M14 che vengono alloggiati negli appositi fori di accoppiamento. Entrambi i telai di ancoraggio sono dotati di due tubi paralleli da 1,5 metri che sono utilizzabili lungo tutta la loro lunghezza per il fissaggio delle prolunghe ancoraggio a parete. L intervallo standard massimo fra gli ancoraggi è di 6 metri. Sono consentiti in casi particolari, montaggi con distanza tra gli ancoraggi fino a 9 m (escluso comunque l ancoraggio iniziale e quello terminale che devono essere obbligatoriamente a 6 m), ma è necessario in questo caso ricorrere ad una versione speciale del telaio dell ancoraggio, tra le cui prolunghe di ancoraggio è previsto l inserimento di un terzo tubo detto traverso di irrigidimento. C.3.5. CAVO DI ALIMENTAZIONE Il cavo di alimentazione (non fornito di corredo) viene normalmente appeso tramite un apposita calza tiracavo nella parte centrale della macchina nei montaggi bicolonna, ed all estremità dell ala nelle configurazioni monocolonna. Il cavo si arrotola e si srotola liberamente al suolo. Per un piu sicuro controllo del cavo di alimentazione è possibile l impiego di telai guidacavo montati sui telai dell ancoraggio ed un apposito cesto raccoglicavo posto a terra. C.3.6. PARAPETTI I parapetti (fig. C-XXIII C-XXIV C-XXVII) proteggono il lato della piattaforma opposto all edificio e sono realizzati con profilato tubolare quadro, opportunamente formato e protetto con zincatura a caldo, che realizza sia la protezione superiore che quella intermedia. Alla base è presente una fascia metallica anch essa zincata alta 200 mm che realizza il fermapiede. Sono disponobili parapetti di lunghezza diversa, uno per ogni lunghezza dei moduli ponte disponibili. Questi parapetti, come detto in precedenza, possono essere impiegati anche dal lato della piattaforma fronte parete nel caso che le estensioni non siano estratte, oppure nel caso che lo siano tutte per uguale lunghezza. La macchina viene fornita nella versione standard con una dotazione di parapetti atta alla protezione solo dal lato opposto dell edificio. Il parapetto raffigurato in figura C- XXVII ha la funzione di raccordare i parapetti presenti sul gruppo di sollevamento con quelli montati sui due elementi terminali, in modo da compensare il piccolo disassamento tra questi presente. C.3.7. PORTA ACCESSO PONTE La porta di accesso alla piattaforma di lavoro (porta accesso ponte, fig. C-XXVIII), realizza una geometria simile a quella dei parapetti ma è articolata in maniera da consentire sia l apertura che la chiusura. È così possibile l accesso alla piattaforma attraverso l unità base di sollevamento dal lato opposto a quello della colonna. Nella piattaforma bicolonna sono previste due porte di accesso, una per ciascun gruppo. Le porte di accesso sono elettricamente controllate, al fine di prevenire la movimentazione della piattaforma con la porta aperta o chiusa in maniera errrata.

25 C.3.8. PARAPETTI DI ESTREMITÀ C-15 Sono simili ai parapetti sopra descritti, ma hanno giunzioni idonee ad essere posizionati all estremità della piattaforma. Sono di due tipi differenti (maschio, fig. C-XXV, e femmina fig. C- XXVI) per consentire l innesto nei moduli finali posizionati nelle ali della piattaforma. C.3.9. PROTEZIONE LATO EDIFICIO Le protezioni lato edificio sono realizzate tramite l impiego di appositi piantoni (FIG. CXXIX). Essi sono dotati di tre alloggiamenti per il posizionamento di tavole (non fornite di corredo), che realizzano le protezioni orizzontali superiori, intermedie e di fascia al piede. Queste tavole vanno adattate nella lunghezza in maniera da adeguarsi alla specifica installazione e conseguente forma di piattaforma adottata. I piantoni vanno posizionati su appositi alloggiamenti previsti nelle estensioni a parete. Gli alloggiamenti delle tavole sono dotati di fori affinche le tavole possano essere fissate nelle forme più idonee, inchiodate o avvitate per ovvi motivi di sicurezza. Vengono forniti appositi morsetti piantone che sono posizionati all estemità degli sbalzi verso parete per garantire, con gli appositi piantoni la chiusura laterale del piano di lavoro. Il sistema fin qui descritto per la protezione lato parete, è quello che consente la massima flessibilità ed adattabilità alla conformazione dell edificio. Come già detto, nel caso il fronte verso parete sia rettilineo, la protezione puo venire realizzata tramite l utilizzo dei predetti parapetti metallici standard, come quelli utilizzati sulò lato opposto dell edificio. C SCALETTA Una scaletta (fig C-XXX), con quattro gradini e due corrimano, che si installa negli appositi alloggiamenti previsti nel telaio basamento è di normale dotazione in singola unità sia nella versione monocolonna che nella versione bicolonna. C PROTEZIONE COLONNA Un apposita pannellatura (fig. C-XXXI) in rete, installabile sul gruppo di sollevamento, costituisce la protezione verso la colonna in modo che il personale a bordo non rischi il contatto con questa, in particolare durante il movimento della piattaforma. C QUADRO DI COMANDO E montato su un parapetto nella posizione che risulta piu conveniente. Ci sono due versioni di quadro di comando: una a cambio manuale di tensione, l altra a cambio di tensione automatico e controllo sequenza fasi. Entrambe le versioni sono disponibili sia per il quadro della macchina monocolonna che per quella bicolonna. Il quadro per la piattaforma bicolonna puo essere impiegato per l azionamento della macchina monocolonna attraverso l impiego di un connettore speciale che chiude la presa di potenza non utilizzata. Il quadro di comando del bicolonna è dotato due pulsanti che bloccano separatamente le due unità di sollevamento. Questo dispositivo è usato in fase di installazione quando vengono collegati i moduli ponte per realizzare la piattaforma centrale e per il livellamento manuale della piattaforma centrale gia montata. È altresi utilizzato nelle prime fasi di istallazione. Sulla parte frontale del quadro è presente un pulsante di fermata d emergenza che seziona l alimentazione. Un selettore rotativo con funzionamento ad uomo presente permette di far muovere la piattaforma verso l alto o verso il basso. Manovrando il selettore, nella prima frazione di tempo si chiude il contatto che aziona un avvisatore acustico, successivamente si chiude il contatto di marcia. La lunghezza di questo ritardo è regolabile tramite un temporizzatore. Una presa monofase a 220 V,

26 C-16 oppure 110 V a seconda delle versioni, è disponibile nel quadro di comando. Essa consente di azionare utensili amano e fornisce fino a 3 kva di potenza. La tensione del circuito di controllo è 24 V alternata. Il circuito di controllo (o comando) comprende tutti i vari contattori, il controllo di salita-discesa, l avvisatore acustico e tutti i finecorsa normali e di emergenza insieme al micronswitch di intervento del paracadute nelle macchine dove è previsto questo dispositivo di sicurezza. Nelle versioni dotate di peracadute viene fornita di serie una pulsantiera con cavo di lunghezza adeguata dotata di pulsante salita e rilascio freni. Questa pulsantiera consente di eseguire il drop-test per la verifica dell efficenza del dispositivo paracadute. È possibile utilizzare questa stessa pulsantiera per eseguire eventuali prove di movimentazione senza bisogno di operatori a bordo. Questa pulsantiera non è parte dei normali di movimentazione controlli necessari per l operatività giornaliera della piattaforma, e deve essere immagazzinata a parte e posta sotto il controllo del supervisore.

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34 C-24 C.4. EQUIPAGGIAMENTI A RICHIESTA C.4.1. ESTENSIONI A PARETE A POSIZIONE VARIABILE Alcune volte i montaggi possono richiedere una conformazione delle estensioni che non puo essere realizzata attraverso l uso delle prolunghe verso parete nella loro posizione standard. In questi casi, dove si deve garantire la massima flessibilità per adeguarsi alla conformazione della parete conveniente utilizzare le estensioni in posizione variabile, posizionate in qualunque posizione intermedia fra le due estreme (completamente retratta e completamente estratta). Tale caratteristica viene realizzata tramite 2 viti poste sulla bocca del supporto estensione: la prima funge da battuta di finecorsa per evitare lo sfilamento della estensione, la seconda esegue il serraggio della estensione stessa contro la parete del supporto nella posizione desiderata. C.4.2. PARANCO DI SERVIZIO Un paranco da 200 kg di portata è disponibile come elemento opzionale, con lunghezze utili di sollevamento di 25 e 50 metri. Sul paranco è posta una pulsantiera con comando salita-discesa e finecorsa di extracorsa del cavo di sollevamento. Il paranco è montato su un traliccio a bandiera imperniato con due boccole al gruppo di sollevamento, che risulta orientabile con angolo di rotazione di circa 90. Nelle versioni bicolonna sono istallabili fino a due paranchi, uno per gruppo di sollevamento. C.4.3. CESTO RACCOGLICAVO Come menzionato precedentemente (punto 5) è possibile dotare la macchina di apposito cesto raccoglicavo, utilizzato in aggiunta al telaio guidacavo, tale dotazione risulta particolarmente adatta nelle installazioni con altezze di colonna elevate o in regioni particolarmente ventose. Cesto raccoglicavo e telai guidacavo sono fornibili a richiesta. C.5. EQUIPAGGIAMENTI DI SICUREZZA Il ponteggio autosollevante PA 100 è provvisto di tre tipi di equipaggiamento di sicurezza: TIPO ELETTRICO TIPO ELETTROMECCANICO (Paracadute) TIPO MECCANICO C.5.1. EQUIPAGGIAMENTI DI SICUREZZA ELETTRICI Nella macchina sono individuabili microswitch di servizio e microswitch di sicurezza. Quelli di servizio comprendono i normali per la salita, la discesa ed il livellamento. Con quest ultimo è possibile mantenere la perfetta orizzontalità della piattaforma durante le normali fasi di lavoro. È presente un pulsante di arresto di emergenza a contatto stabile. I microswitch che riguardano la sicurezza della piattaforma sono tre: 1- MICROSWITCH PER L EXTRACORSA DI MONTAGGIO 2- MICROSWITCH PER L EXTRACORSA IN DISCESA 3- MICROSWITCH SICUREZZA ALLA PORTA DI ACCESSO AL PONTE 4- PULSANTE DI EMERGENZA (STOP) 1) Il dispositivo di extracorsa in montaggio è costituito da un microswitch dotato di ruota completa di cuscinetto per favorire lo scorrimento sulla colonna. Questo

35 C-25 dispositivo, strisciando su uno dei correnti principali dell elemento colonna, rileva la presenza dell elemento verticale evitando la fuoriuscita del gruppo di sollevamento dalle colonne in caso di errata manovra da parte dell operatore. Il microswitch intervenendo seziona l alimentazione del circuito comando a 24 V, agendo sul contattore generale CG. Il riarmo di tale dispositivo puo avvenire in due modi : Agendo sullo sblocco manuale dei freni posti sui motoriduttori facendo discesa per un brevissimo tratto. Agendo manualmente sul braccetto del dispositivo, facendo contemporaneamente una manovra in discesa dal quadro di comando. Questo dispositivo puo funzionare come extracorsa in salita in particolari montaggi della piattaforma, dove, ad esempio, non è prevista la colonna verticale terminale, intervenendo, con le modalità già descritte, solo dopo il mancato funzionamento del normale microswitch di salita sul pattino di finecorsa mobile. 2) Il dispositivo per l extracorsa in discesa è costituito da un microswitch che viene montato accoppiato fisicamente al microswitch di discesa sul gruppo di sollevamento, nella parte inferiore. Visivamente uguale al microswitch di discesa ma posto in posizione superiore rispetto a questo, tale dispositivo interviene: in caso di rottura o mancato funzionamento del microswitch di discesa. quando alla fermata sul pattino di discesa si ha uno slittamento anche minimo dei freni: rappresenta quindi un indicatore di usura dei freni dei motoriduttori o del motoriduttore (nelle versioni fornite di un solo motoriduttore e di paracadute),. in caso di mancanza della tensione quando scendendo a terra, in emergenza, tramite gli sblocchi manuali dei freni la macchina viene fermata sui respingenti del basamento. in caso di inversione della terna trifase (fase errata) con il conseguente movimento della macchina in direzione opposta (salita-discesa) al comando eseguito sul manipolatore del quadro. Il micro switch di extracorsa in discesa intervenendo seziona l alimentazione del circuito di comando a 24 V agendo sul contattore generale CG. 3 ) Il microswitch di sicurezza della porta accesso ponte è posizionato sotto il piano di calpestio con il suo braccetto collocato in prossimità del supporto del piano dove si va a collocare il montante della porta accesso ponte. Nel caso che durante il normale funzionamento della piattaforma la porta di accesso al ponte risulti non chiusa oppure chiusa in maniera errata il dispositivo di sicurezza non viene schiacciato dal montante basculante della porta impedendo quindi il funzionamento della piattaforma. Intervenendo il microswitch seziona sul lato bassa tensione a 24 V tutto il circuito di comando agendo, come gli altri dispositivi già descritti, sul contattore generale CG. Il riarmo del dispositivo consiste nel posizionare correttamente la porta nell apposito alloggiamento controllando inoltre che la testina del microswitch non risulti per qualche motivo rotta oppure schiacciata in maniera non corretta. 4 ) Sul quadro generale è posizionato ben visibile un vistoso pulsante di arresto a fungo (stopemergenza). In caso di necessità premendo tale pulsante viene sezionato l intero circuito di comando a 24 V, agendo sul contattore generale CG, con modalità identica ad un normale microswitch di sicurezza. Una volta premuto, tale pulsante rimane inserito. Per ripristinare il

36 C-26 normale funzionamento della macchina,al termine della emergenza, bisogna ruotare tale pulsante disinserendo il suo contatto stabile aperto dalla pressione esercitata dall operatore sul pulsante a fungo. C.5.2. EQUIPAGGIAMENTI DI SICUREZZA ELETTROMECCANICI Tutti i ponteggi autosollevanti della gamma PA 100 sono equipaggiati da almeno un dispositivo di sicurezza elettromeccanico atto a prevenire la caduta della piattaforma. Questo tipo di equipaggiamento costituisce la sostanziale differenza tra i due tipi di piattaforma disponibili sul mercato. 1- N 2 MOTORIDUTTORI Il PA 100 viene corredato con il sistema a doppio motoriduttore usando due motoriduttori a vite senza fine aventi potenza nominale di 2,2 kw ciascuno. La sicurezza di tale sistema sta nel fatto che ogni motoriduttore è dimensionato in maniera tale da essere in grado da solo di sostenere e di fermare, durante il movimento, il peso della piattaforma caricata al suo valore nominale. 2- N 1 MOTORIDUTTORE E DISPOSITIVO PARACADUTE Il PA 100 viene corredato da un solo motoriduttore e da un dispositivo di emergenza ad intervento per sopravelocità detto paracadute. Un motoriduttore a coppia conica di potenza pari a 3 kw a provvede alla movimentazione del gruppo di sollevamento mentre il paracadute ALIMAK ha il compito di fermare la piattaforma con frenata progressiva e controllata, nei casi in cui la macchina assuma velocità decisamente superiori la velocità nominale di discesa. La velocità d intervento del paracadute viene tarata in fabbrica che l azionamento avvenga a velocità tali da non essere pericolose per la sicurezza degli operatori e l integrità strutturale della macchina.. C-XXXII: dispositivo paracadute

37 C-27 C.5.3. EQUIPAGGIAMENTI DI SICUREZZA MECCANICI Nella piattaforma sono presenti anche dispositivi di sicurezza meccanici, in particolare: 1- cremagliera fino alla metà dell elemento verticale terminale 2- silent block respingenti sul basamento 1) La fase di installazione della piattaforma è ultimata con il montaggio in posizione dell elemento verticale terminale. Questo dato che presenta la cremagliera solo sulla prima metà della sua estensione in altezza, evita il rischio che, nel caso in cui durante la manovra di salita il microswitch di finecorsa in salita per qualsiasi motivo non intervenga, il gruppo di sollevamento possa fuoriuscire dalla colonna. L arresto del movimento e la anomala rumorosità consente all operatore di intuire l emergenza ed arrestare imediatamente la piattaforma. Questo particolare accorgimento di sicurezza meccanico permette anche nel caso estremo di incollaggio dei contattori di marcia, di non rendere possibile la fuoriuscita del gruppo/i dalla colonna. 2) I silent block, detti anche buffer respingenti sono montati sul basamento in modo da ammortizzare in caso di manovra errata da parte dell operatore, oppure in caso di caduta libera, il contatto metallico tra gruppo di sollevamento e basamento. Detti puffer eviteranno, sempre per impatti di modesta entità il danneggiamento della piattaforma e de basamento. FIG. C-XXXIII: elemento verticale terminale

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39 D-2 TAB. D-2 CIMAR PA 100 PIATTAFORMA BICOLONNA TABELLA LUNGHEZZE MASSIME (m) Y Z Y = Numero di moduli ponte da m Z = Numero di moduli ponte da m NOTE: 1) Nella campata centrale o in ognuna delle due ali di estremità della piattaforma, il numero degli elementi ponte lunghi m non deve essere superiore a due unità (il numero massimo consentito di elementi da m in tutta la piattaforma è di sei unità ). 2) Tutti i dati di lunghezza riportati nella tabella includeranno i gruppi di sollevamento di lunghezza pari a 0.97 m per una lunghezza complessiva nel caso di piattaforma bicolonna di m

7.2 Controlli e prove

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