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2 Andremo a vedere: Funzioni dell apparato locomotore Cenni di anatomia Scheletro (osso) Articolazione Muscolo Lesioni Muscolari Lesioni Articolari Lesioni Ossee (fratture)

3 Funzioni Forma del corpo Mantenimento della posizione eretta Spostamento del corpo nello spazio Cranio, coste, bacino Calcio e Fosforo Il midollo osseo genera le cellule del sangue

4 Scheletro Classificazione Lo scheletro umano è formato da 208 ossa unite tra di loro tramite le articolazioni

5 Scheletro Classificazione Scheletro Assiale: Arti superiori e inferiori, costituito da ossa pari Scheletro Appendicolare: Testa e tronco, costituito da ossa pari e ossa impari

6 Ossa Classificazione Ossa lunghe Ossa brevi Ossa piatte F e m o r e O m e r o P e r o n e R a d i o T i b i a U l n a Vertebra Ossa del piede Ossa della mano Clavicola Ossa del cranio Scapola Ossa del bacino

7 Ossa Cenni di anatomia L osso È materia viva in continua rigenerazione con cellule in grado di riprodursi. È irrorato da vasi sanguigni, riceve terminazioni nervose (dolore!): in caso di frattura è capace di ricostruire la parte lesa (callo osseo) Epifisi Diafisi Epifisi Osso lungo Periostio Vasi sanguigni Cavità midollare Cartilagine articolare Tessuto osseo compatto Endostio Tessuto osseo spugnoso

8 Ossa Cenni di anatomia Periostio Membrana che ricopre totalmente l osso, ad eccezione delle superfici articolari, entra i gioco nella crescita, nel rimodellamento e nella riparazione delle fatture Epifisi Diafisi Epifisi Osso lungo Periostio Vasi sanguigni Cavità midollare Cartilagine articolare Tessuto osseo compatto Endostio Tessuto osseo spugnoso

9 Ossa Cenni di anatomia Tessuto osseo compatto È la porzione esterna delle ossa, costituisce la diafisi. Si tratta di un osso duro, solido, compatto, perché privo di cavità macroscopicamente evidenti; piccoli canali sono riservati ai vasi sanguigni. Epifisi Diafisi Epifisi Osso lungo Periostio Vasi sanguigni Cavità midollare Cartilagine articolare Tessuto osseo compatto Endostio Tessuto osseo spugnoso

10 Ossa Cenni di anatomia Tessuto osseo spugnoso Si trova più internamente nelle ossa, e nelle epifisi, si presenta come una spugna e conferisce leggerezza all osso. Nei fori di questo tessuto trova spazio il midollo osseo Epifisi Diafisi Epifisi Osso lungo Periostio Vasi sanguigni Cavità midollare Cartilagine articolare Tessuto osseo compatto Endostio Tessuto osseo spugnoso

11 Ossa Cenni di anatomia Endostio Membrana che si trova tra il tessuto spugnoso e la cavità midollare, è deputato a fornire nuove cellule ossee Epifisi Diafisi Epifisi Osso lungo Periostio Vasi sanguigni Cavità midollare Cartilagine articolare Tessuto osseo compatto Endostio Tessuto osseo spugnoso

12 Ossa Cenni di anatomia Midollo osseo È un organo deputato alla sintesi degli elementi solidi del sangue, si trova sia nella cavità midollare che nei fori del tessuto osseo spugnoso Epifisi Diafisi Epifisi Osso lungo Periostio Vasi sanguigni Cavità midollare Cartilagine articolare Tessuto osseo compatto Endostio Tessuto osseo spugnoso

13 Ossa Cenni di anatomia Cartilagine articolare È un tessuto elastico dotato di notevole resistenza alla pressione e alla trazione, si trova alle estremità delle ossa che formano una articolazione Epifisi Diafisi Epifisi Osso lungo Periostio Vasi sanguigni Cavità midollare Cartilagine articolare Tessuto osseo compatto Endostio Tessuto osseo spugnoso

14 Articolazioni Strutture che mettono in contatto 2 o più ossa e conferiscono mobilità allo scheletro Fisse Non permettono i movimenti, le ossa sono incastrate tra loro. Es. Scatola Cranica Semimobili Permettono movimenti ridotti, ossa unite da un disco cartilagineo che funge da cuscinetto. Es. Vertebre, Ossa del piede Articolazione Mobili Articolazione complessa, con capsula articolare, membrana e liquido sinoviale, che permette ampi movimenti Es. Ginocchio, Anca, Spalla, dita

15 Articolazioni Strutture che mettono in contatto 2 o più ossa e conferiscono mobilità allo scheletro Fisse Non permettono i movimenti, le ossa sono incastrate tra loro. Es. Scatola Cranica Semimobili Permettono movimenti ridotti, ossa unite da un disco cartilagineo che funge da cuscinetto. Es. Vertebre, Ossa del piede Capsula articolare Membrana robusta che riveste l articolazione Mobili Articolazione complessa, con capsula articolare, membrana e liquido sinoviale, che permette ampi movimenti Es. Ginocchio, Anca, Spalla, dita

16 Articolazioni Strutture che mettono in contatto 2 o più ossa e conferiscono mobilità allo scheletro Fisse Non permettono i movimenti, le ossa sono incastrate tra loro. Es. Scatola Cranica Semimobili Permettono movimenti ridotti, ossa unite da un disco cartilagineo che funge da cuscinetto. Es. Vertebre, Ossa del piede Membrana sinoviale Membrana che tappezza all interno la capsula articolare e delimita lo spazio chiamato cavità sinoviale, produce il liquido sinoviale Mobili Articolazione complessa, con capsula articolare, membrana e liquido sinoviale, che permette ampi movimenti Es. Ginocchio, Anca, Spalla, dita

17 Articolazioni Strutture che mettono in contatto 2 o più ossa e conferiscono mobilità allo scheletro Fisse Non permettono i movimenti, le ossa sono incastrate tra loro. Es. Scatola Cranica Semimobili Permettono movimenti ridotti, ossa unite da un disco cartilagineo che funge da cuscinetto. Es. Vertebre, Ossa del piede Liquido sinoviale Liquido lubrificante e nutriente che si trova all interno della cavità sinoviale Mobili Articolazione complessa, con capsula articolare, membrana e liquido sinoviale, che permette ampi movimenti Es. Ginocchio, Anca, Spalla, dita

18 Articolazioni Strutture che mettono in contatto 2 o più ossa e conferiscono mobilità allo scheletro Fisse Non permettono i movimenti, le ossa sono incastrate tra loro. Es. Scatola Cranica Semimobili Permettono movimenti ridotti, ossa unite da un disco cartilagineo che funge da cuscinetto. Es. Vertebre, Ossa del piede Legamenti Robuste strutture fibrose che tengono vicini i capi articolari impedendo che si separino Mobili Articolazione complessa, con capsula articolare, membrana e liquido sinoviale, che permette ampi movimenti Es. Ginocchio, Anca, Spalla, dita

19 Muscolo Muscoli involontari, si trovano maggiormente nelle pareti dei visceri Unico muscolo striato a funzionamento involontario Muscoli volontari, deputati al movimento

20 Muscoli Scheletrici

21 Muscoli Scheletrici Osso Tendine Corpo o Ventre muscolare Tendine Il muscolo è formato da una parte centrale detta Corpo o Ventre muscolare, capace di contrarsi (accorciarsi) e di rilasciarsi, e di due estremità dette Tendini che si fondono con il periostio dell osso a cui sono collegati, permettendo l impianto del muscolo sullo scheletro Ogni muscolo, o gruppo di muscoli, essendo capace solo di tirare e non di spingere, può compiere solo un movimento e non quello opposto. Di conseguenza si dice che i muscoli lavorano in coppia, cioè agiscono in maniera opposta sulle ossa, (es. uno flette (piega) e l altro estende). Mentre il gruppo di muscoli deputato al movimento che vogliamo fare (Agonista) si contrae, quello opposto (Antagonista) si rilascia, e viceversa nel movimento contrario.

22 Lesioni muscolari Abnorme allungamento del muscolo Dolore improvviso durante l attività motoria, diminuisce con il riposo Ghiaccio Fasciatura Alzare l arto Riposo Stiramento con rottura di fasci muscolari, più fibre sono coinvolte più è grave Dolore acuto anche a riposo, nei casi gravi edema, gonfiore e dopo 24 ore livido Ghiaccio Fasciatura Alzare l arto Riposo Contrazione involontaria, violenta ed improvvisa della muscolatura striata Dolore improvviso, violento e localizzato al muscolo colpito Passa da solo dopo pochi minuti, in caso allungamenti

23 Lesioni articolari Allontanamento momentaneo e incompleto fra due capi ossei articolari. Sintomi Dolore localizzato e gonfiore Cosa fare? Impacchi freddi e riposo La lussazione l allontanamento completo e duraturo fra due capi ossei di un'articolazione con lesione dei legamenti Sintomi Deformità visibile, gonfiore, intorpidimento, dolore intenso, deficit funzionale Cosa fare? Non ridurla si posso creare dei danni. Immobilizzare come una frattura

24 Le fratture Cause Fragilità ossea (età avanzata, rachitismo, tumori) Il risultato di una serie di traumi di lieve o lievissima intensità, ma assai frequenti e ripetuti nel tempo

25 Le fratture Causa traumatica L evento traumatico può avvenire in tre modi: Trauma diretto IN CORISPONDENZA DEL TRAUMA (incidente stradale, martel lo che colpisce un dito, uomo che cade da una scala); Trauma indiretto DISTANTE DAL PUNTO DELL URTO (frattura della clavicola in seguito a caduta sulla mano, frattura del femore cadendo sui talloni) Azione muscolare UNA VIOLENTA CONTRAZIONE MUSCOLARE AGISCE SULL OSSO (lesione rotula da brusco movimento per non cadere indietro)

26 Le fratture Classificazione I n c o m p l e t a S p i r o i d e T r a s v e r s a C o m m i n u t a

27 Le fratture Classificazione

28 Le fratture Complicanze Se esposta: infezione (osteomielite) Lesione dei vasi sanguigni, nervi, muscoli, pelle (attenzione: una frattura chiusa per imprudenza può diventare esposta!) Emorragia interna (shock ipovolemico) Shock neurogeno (dolore) Embolia (bolle d aria, corpi estranei ) Se non si presentano queste complicazioni, non costituiscono particolari urgenze Attendere i soccorsi qualificati

29 Le fratture Dolore violento e localizzato Impotenza funzionale Tumefazioni ed ecchimosi sulla parte (non immediate)

30 Le fratture Quando avremo la certezza di una frattura? Frattura esposta Deformazione dell arto Crepitio dato dallo sfregamento dei monconi se l infortunato si muove

31 Le fratture (cosa fare?) Infortunato incosciente Considerare l eventualità che abbia anche fratture non evidenti Tagliare i vestiti Scorrere delicatamente le mani sul suo corpo In caso sospetto meglio immobilizzare In caso di sospette fratture vertebrali usare tutte le precauzioni

32 Le fratture (cosa fare?) Fratture esposte Coprire i monconi con garze sterili o panni puliti. Non toccare Non spostare Non disinfettare i monconi Sopra tampone per fasciatura per controllo emorragia (se massiva compressione a distanza) Trattare monconi sporgenti come oggetto conficcato

33 Le fratture (cosa fare?) Vedremo le tecniche nella lezione pratica

34 Le fratture (cosa fare?) Ricordare Immobilizzare le fratture nella posizione in cui sono state trovate, anche se ci sembrano innaturali perché i movimenti possono causare lesioni interne Impedire il movimento dei monconi Impedire i movimenti delle articolazioni Se usiamo stecche rigide imbottiamo lo spazio che si viene a formare tra l arto e la stecca Osserviamo segni di cattiva circolazione nell arto leso (polso, colorito, riempimento ungueale)

35 Le fratture delle coste La causa principale è un urto diretto, es. al volante SEGNI E SINTOMI Dolore al torace aggravato dai movimenti respiratori Possibile insufficienza respiratoria (respiro poco profondo, inefficace provocato dal dolore) Possibile asimmetria di una parte del torace COMPLICAZIONI Shock se emorragia interna Pneumotorace Emotorace PRIMO SOCCORSO Braccio aderente al torace appeso al collo Se incosciente PLS con il lato leso verso il basso LEZIONE PRATICA

36 Le fratture del bacino SEGNI E SINTOMI Come le altre fratture Impossibilità di camminare o stare in piedi anche in assenza di lesioni agli arti inferiori COMPLICAZIONI Possibile Shock per emorragia interna PRIMO SOCCORSO Non muoverlo, soprattutto se seduto Posizione antishock sollevando le braccia Coprirlo Se costretti a spostarlo, imbottitura tra le gambe legandole tra loro ATTENZIONE Possono essere associate a lesioni degli organi interni

37 Le fratture della colonna Rachide cervicale Rachide dorsale La colonna vertebrale è formata dalle vertebre, al suo interno, nel canale vertebrale, è contenuto il midollo spinale, e tra una vertebra e l altra escono i nervi periferici che arrivano a tutto il corpo e sia portano i segnali dal cervello alla periferia sia in senso contrario Rachide lombare Sacro Coccige Una lesione al midollo spinale, che causa il taglio di quest ultimo, comporta l interruzione dei segnali da e verso il cervello dal punto della lesione in giù, in direzione dei piedi

38 Le fratture della colonna Le cause principali di fratture vertebrali sono: Traumi diretti alla schiena Traumi indiretti sulla testa, natiche e talloni Attenzione Il movimento dei monconi ossei può provocare danni irreversibili al midollo spinale con paralisi dal punto di lesione in giù. Più è alto il punto di lesione, maggiori sono le FUNZIONALITA COMPROMESSE, e maggiore è la GRAVITA della vittima dell incidente Cervicale Dorsale Lombare Sacrale

39 Le fratture della colonna Cosa fare SE NON ABBIAMO ELEMENTI PER ESCLUDERE UNA EVENTUALE FRATTURA VERTEBRALE COMPORTIAMOCI COME SE CI FOSSE VERAMENTE Valutare la dinamica dell incidente e le condizioni dell infortunato Se sono presenti: Danni ai tessuti della testa, della faccia, del collo o della schiena conseguenti ad una lesione da decelerazione rapida (es. l impatto contro il cruscotto). Lesioni toraciche Lesioni Addominali Lesioni Pelviche Ferite agli arti superiori e ed inferiori connesse a forze di intensità tali da poter produrre danni spinali. Dobbiamo sospettare una frattura vertebrale e un possibile danno spinale

40 Le fratture della colonna Cosa fare Questa presa facilita la penetrazione frammenti ossei nel midollo

41 Le fratture della colonna Riassumendo Chiamare il soccorso qualificato Valutare la dinamica dell incidente e osservare la posizione dell infortunato Controllare l infortunato al fine di rilevare qualsiasi alterazione da riferire poi ai soccorsi specializzati Offrire supporto psicologico al soggetto Evitare che altre persone tocchino o muovano l infortunato Spostare il soggetto solo nei casi che ci sia un imminente pericolo di vita (es. automobile in fiamme). In questo caso si invoca lo Stato di necessità Non spostare, toccare o muovere il soggetto Non dare mai da bere, tantomeno gli alcolici Non togliere il casco, al limite alzare la visiera bloccando la testa del soggetto

42 Stato di necessità Art. 54 del Codice Penale: Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo.

43 Sindrome da schiacciamento Avviene quando un arto viene schiacciato per più di un ora sotto pesi, macerie. Quando i pesi vengono tolti si può avere shock ipovolemico o la messa in circolo di sostanze dannose Prima di rimuovere i pesi porre un laccio emostatico attorno alla radice di ogni arto schiacciato e scrivere bene in vista l ora in cui si è messo Non c è bisogno di togliere il peso e di mettere il laccio se non c è urgenza e stanno arrivando i soccorsi in tempi ragionevoli.

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