LA QUALITÀ DELL INTEGRAZIONE SCOLASTICA GRUPPO DI LAVORO D ISTITUTO COMMISSIONE SOSTEGNO CIRCOLO DIDATTICO MONTE URANO
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1 LA QUALITÀ DELL INTEGRAZIONE SCOLASTICA GRUPPO DI LAVORO D ISTITUTO COMMISSIONE SOSTEGNO CIRCOLO DIDATTICO MONTE URANO
2 MODELLO ICF DELL ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ
3 . Il BES è qualsiasi difficoltà evolutiva, in ambito educativo e apprenditivo, espressa in un funzionamento problematico anche per il soggetto, in termini di danno, ostacolo o stigma sociale, indipendentemente dall'eziologia, e che necessita di educazione speciale individualizzata.
4 RELAZIONE EDUCATIVA PARTECIPAZIONE AI VARI RUOLI SOCIALI COMPETENZE E COMPORTAMENTI ADATTIVI BES SVILUPPO DI ATTIVITÀ PERSONALI APPRENDIMENTI SCOLASTICI APPRENDIMENTI DI VITA QUOTIDIANA
5 I BES sono molto utili per leggere la complessità dei reali bisogni che oggi si presentano nelle classi e nelle sezioni. La scuola deve essere in grado di cogliere TUTTE le difficoltà dei vari alunni, non soltanto quelle classificabili con un sistema diagnostico clinico.
6 Il concetto di BES dovrebbe avere le caratteristiche della sensibilità, cioè dovrebbe riuscire a cogliere in tempo e precocemente le condizioni di difficoltà. [...] Dovrebbe avere inoltre le caratteristiche della reversibilità e della temporaneità della definizione di bambino con BES: molte situazioni infatti sono soggette a forti mutamenti nel tempo. Dario Ianes BES e inclusione p.28
7 INDICI DI QUALITÀ IN MERITO ALL INTEGRAZIONE ORIENTAMENTO GENERALE LA DIVERSITÀ VA RICONOSCIUTA, ACCETTATA, APPREZZATA E VALORIZZATA PERCHÉ È UNA RICCHEZZA PER LA CLASSE; PREDISPORRE STRATEGIE PER SOSTENERE LA PARTECIPAZIONE SIGNIFICATIVA DEGLI ALUNNI CON BES A TUTTE LE ATTIVITA DELLA SCUOLA; PROGRAM- MAZIONE DEL CURRICOLO INCORAGGIARE LA PROGETTUALITA CONDIVISA DI TUTTI I DOCENTI SUL CURRICOLO DEGLI APPRENDIMENTI, ORGANIZZAZIONE DELLA CLASSE, FORMAZIONE DEI GRUPPI E GESTIONE DEGLI SPAZI;
8 INDICI DI QUALITÀ IN MERITO ALL INTEGRAZIONE COLLABORAZIONE TRA LE VARIE AGENZIE EDUCATIVE LA FAMIGLIA É LA PRIMA AGENZIA EDUCATIVA COINVOLTA NEL PROGETTO DI VITA DEL BAMBINO; LA COLLABORAZIONE CON ALTRE PROFESSIONALITÀ PERMETTE DI STRUTTURARE UN PERCORSO CONDIVISO A VANTAGGIO DI TUTTE LE AREE DELLA PERSONALITA E IN TUTTI I CONTESTI DI VITA. SUPPORTO E FORMAZIONE PER LO STAFF PREVEDERE UN PIANO DI FORMAZIONE SPECIFICO RIGUARDO I BES PER TUTTI DOCENTI E LE ALTRE FIGURE EDUCATIVE CHE OPERANO NELLA SCUOLA; RICORRERE AI GRUPPI DI SUPPORTO PER METTERE IN COMUNE LE INFORMAZIONI, RIFLETTERE SULLE PRASSI E SVILUPPARE LA CONDIVISIONE DELLA RESPONSABILITA.
9 METODOLOGIE INCLUSIVE RENDONO ACCESSIBILE A TUTTI L APPRENDIMENTO ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI UTILIZZO RISORSE UMANE E MATERIALI
10 APPRENDIMENTO PER PADRONANZA SEMPLIFICAZIONE APPRENDI- MENTO COOPERATIVO BRAIN STORMING METODI E STRATEGIE INTEGRATE TUTORAGGIO TRA PARI DISCUSSIONE DIDATTICA PER PROBLEMI REALI DIDATTICA LABORATO RIALE SFONDO INTEGRATORE
11 VALUTAZIONE DELL ALUNNO UTILIZZARE UN AMPIA GAMMA DI METODI PER VALUTARE I PROGRESSI; COINVOLGERE GLI ALUNNI NELL AUTOVALUTAZIONE; UTILIZZARE LE INFORMAZIONI OTTENUTE CON LA VALUTAZIONE IN ITINERE PER INDIRIZZARE LA PROGRAMMAZIONE.
12 IL NUOVO CONCETTO DI NORMALITÀ SPECIALITÀ di metodi, di risorse, organizzazione NORMALITÀ di prassi educative SPECIALE NORMALITÀ
13 ANALISI DEI QUESTIONARI INFANZIA
14 METODOLOGIE DIDATTICHE
15 RISORSA COMPAGNI TUTORATO AIUTO SPONTANEO
16 CONTINUITÀ E VALUTAZIONE
17 L INTEGRAZIONE SCOLASTICA È FACILITATA DA
18 COME VIENE VISSUTA LA PRESENZA DELL INSEGNANTE DI SOSTEGNO IN SEZIONE?
19 ANALISI DEI QUESTIONARI PRIMARIA
20 METODOLOGIE DIDATTICHE
21 RISORSA COMPAGNI TUTORATO AIUTO SPONTANEO
22 CONTINUITÀ E VALUTAZIONE
23 L INTEGRAZIONE SCOLASTICA È FACILITATA DA
24 COME VIENE VISSUTA LA PRESENZA DELL INSEGNANTE DI SOSTEGNO IN CLASSE?
25 C era una volta un re che si chiamava Trentatre Un giorno Trentatre pensò: Nel mio regno tutti devono essere uguali e trattai allo stesso modo. Prese perciò i pesci dell acquario e li fece volare, come fossero canarini. Prese anche il merlo dalla gabbia d oro e lo gettò nel fiume, come le trote. Vide però che i pesci nell aria morivano, e la gazza nell acqua annegava. Allora il re gridò al Sberleffo, il suo buffone e consigliere : Ma insomma come farò a trattare tutti allo stesso modo? - Sberleffo ripose : - Maestà, per trattare tutti allo stesso modo bisogna, prima di tutto riconoscere che ciascuno è diverso dagli altri. La giustizia non è dare a tutti la stessa cosa, ma dare a ciascuno ciò di cui ha bisogno La favola del re Tretantatre di Claudio Imprudente
26 BIBLIOGRAFIA Ianes D., Bisogni educativi speciali e inclusione, Edizioni Erickson, Trento Milito D., La didattica speciale per il decondizionamento e l integrazione, Edizioni Anicia, Canevaro A., Handicap e scuola. Manuale per l integrazione scolastica, Vianello R., Cornoldi C., Metacognizione, disturbi di apprendimento e handicap, 1996.
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