PROTOCOLLO OPERATIVO

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1 di accoglienza e attivazione di Reti Territoriali per Donne in situazione di VIOLENZA e maltrattamento 1 di 5 TITOLO: Protocollo Ospedaliero di accoglienza e attivazione di Reti Territoriali per Donne in situazione di VIOLENZA e maltrattamento Copia Distribuita in forma controllata Pubblicato nel sito web aziendale LISTA DI DISTRIBUZIONE : vedi elenco allegato (Allegato 1)

2 di accoglienza e attivazione di Reti Territoriali per Donne in situazione di VIOLENZA e maltrattamento 2 di 5 INDICE 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI 4. RESPONSABILITÀ 5. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA' 6. ALLEGATI 7. RIESAME APPROVAZIONE E REVISIONE 8. CRITERI DI ACCETTAZIONE 9. IDENTIFICAZIONE DELLE MODIFICHE 1. SCOPO Scopo del presente Protocollo Operativo è quello di fornire un valido strumento ai professionisti che si trovano ad accogliere ed indirizzare la domanda di aiuto delle donne in situazione di violenza e/o Stalking, che si rivolgono alle Strutture dell'az. Ulss CAMPO DI APPLICAZIONE Territorio di competenza dell'az. Ulss TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI UOC RUQA U Q A G d L Unità Operativa Complessa Responsabile Ufficio Qualità Aziendale Ufficio Qualità Aziendale Gruppo di Lavoro P. S. Pronto Soccorso MIEEF Maternità Infanzia Età Evolutiva e Famiglia C. U. G. Comitato Unico di Ser. D. Ost. e Gin. H24 A G Servizio Dipendenze Ostetricia e Ginecologia 24 ore su 24 turno continuativo Autorità Giudiziaria

3 di accoglienza e attivazione di Reti Territoriali per Donne in situazione di VIOLENZA e maltrattamento 3 di 5 N B Nota Bene 4. RESPONSABILITÀ Le responsabilità relative al presente Protocollo Operativo sono esplicitate nella Deliberazione del Direttore Generale Az. Ulss 17 n del 07/11/2012. Le specifiche responsabilità dei professionisti relative alle attività sanitarie, sono descritte nelle Procedure Operative del Sistema Qualità delle singole UU. OO. 5. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Fase 1): Accettazione e Triage Obbiettivo: riconoscere e accogliere adeguatamente l istanza della donna, limitare i tempi di attesa e attivare il protocollo Operatore referente: infermiere addetto al Triage La donna si presenta allo sportello accettazione / triage del P. S. presentando un intenso stato emotivo. Può riferire direttamente di aver subito violenza o maltrattamenti o invece dichiarare altre cause. Se la violenza viene espressamente riferita o l Operatore addetto al Triage ne ha il sospetto, viene proposto un colloquio di approfondimento in un luogo più riservato (all interno dei locali Triage). Fase 2): Assegnazione codice Triage Obbiettivo: approfondimento della situazione, informazioni sui possibili dispositivi presenti nella struttura sanitaria rispetto alla violenza. Operatore referente: infermiere addetto al Triage Il personale preposto rassicura la donna di trovarsi in luogo protetto, le fornisce informazioni in merito alla presenza di appositi depliants con notizie utili rispetto all'accesso ed alla fruizione di servizi specifici sulla violenza. Durante il colloquio di approfondimento: se non è dichiarata o non è emerso il sospetto di violenza, viene seguito l iter ordinario per l assegnazione del codice colore Triage e il successivo iter di P. S.; se la violenza viene dichiarata/confermata, si attribuisce codice colore Triage adeguato alle condizioni della paziente con corsia preferenziale nell ambito del codice colore; se viene rilevata violenza con implicazioni sullo stato di gravidanza, la paziente viene affidata direttamente alla UOC Ost e Gin; se viene dichiarata violenza sessuale, la paziente viene affidata direttamente alla UOC Ost e Gin.

4 di accoglienza e attivazione di Reti Territoriali per Donne in situazione di VIOLENZA e maltrattamento 4 di 5 Fase 3): Visita in ambulatorio Obbiettivo: anamnesi e trattamento medico, approfondimento della situazione. Informazione sui Servizi Territoriali e Servizi specifici per i casi di violenza: Informazioni di carattere legale. Compilazione del referto Operatori referenti: medico, infermiere. Il Medico effettua l anamnesi, procede all iter diagnostico terapeutico adeguato, riporta le corrette informazioni sul verbale di P. S. In tale contesto, il personale Medico del P S informa la donna sulla presenza di Servizi Territoriali disponibili a supporto nei casi di violenza, indicati anche in appositi pieghevoli informativi. Invita la donna a contattare detti Servizi Territoriali. Fase 4): valutazione dell incolumità Obbiettivo: verifica dell incolumità della donna, della possibilità di rientro a domicilio, attivazione della rete Territoriale in caso di rischio di incolumità Operatori referenti: medico, infermiere, operatori dei Servizi territoriali, Centri antiviolenza Nei casi di violenza confermata, il personale Sanitario, oltre a consegnare i pieghevoli informativi sulla violenza, potrà contattare eventualmente il Consultorio familiare competente, per segnalare l accaduto e facilitare l aggancio ai Servizi della donna oggetto di violenza. Se vi sono condizioni di rischio di incolumità, il personale Sanitario potrà contattare il numero Unico Nazionale attivo H 24 (1522) oppure contattare lo Sportello Donna D'Este al n Verde , attivo in orario diurno, al fine di individuare una struttura preposta alla accoglienza ed alla messa in sicurezza della donna. Qualora non sia possibile un allontanamento, la donna a rischio di incolumità può essere trattenuta temporaneamente in ambito ospedaliero, in attesa che vengano attivati i Servizi Consultoriali. N B Assicurarsi che: siano stati fatti tutti i passaggi previsti dal presente punto 5); la donna abbia acquisito e compreso le informazioni necessarie; il verbale di P S sia stato compilato correttamente; sia stato fatto il referto AG, se necessario. 6. ALLEGATI 1. Lista di distribuzione; 2. Remind :

5 di accoglienza e attivazione di Reti Territoriali per Donne in situazione di VIOLENZA e maltrattamento 5 di 5 3. Diagramma di flusso 4. Pieghevole informativo per l utenza. 5. Informativa P. S. 7. RIESAME APPROVAZIONE E REVISIONE Il presente protocollo redatto dal Gruppo di Lavoro, viene verificato dal RUQA e approvato dal Direttore Sanitario. E distribuito in forma controllata secondo la lista di distribuzione a cura del Resp. Attuazione Procedura che si occuperà di raccogliere le non conformità rilevate secondo quanto descritto dalla PS-UQA-03. Il Responsabile GdL, relazionerà sulle modalità di applicazione al Direttore dell UOC P.S. e, su indicazione dello stesso, riunirà il Gruppo di Lavoro per l eventuale revisione e successiva distribuzione secondo quanto previsto dalla PS-UQA CRITERI DI ACCETTAZIONE Riferimento 1) Indicatore introdotto dal Protocollo CUG n 1; Definizione esplicita del razionale Numero di schede informative consegnate su totale donne che rientrano nel target (violenza dichiarata + violenza sospetta); Standard: 100% ; Definizione operativa: responsabilità nella raccolta e monitoraggio Gli Operatori del P.S. consegnano all utenza, l Informativa (All. 5 del presente Protocollo). L esito dell avvenuta consegna è rintracciabile attraverso il Programma informativo in uso al P S; Tempi. Modalità e strumenti utilizzati nella raccolta/monitoraggio Ogni 6 mesi, il P S comunica al Responsabile GdL il n di Informative consegnate; A chi va riferito il dato, come viene utilizzato per il processo di miglioramento Il Responsabile GdL verifica la pertinenza degli Standards individuati nel presente Protocollo ed in caso di incongruità, contatta il Direttore UOC P. S. per l adeguamento. 9. IDENTIFICAZIONE DELLE MODIFICHE Il presente protocollo viene redatto con il carattere Times New Roman corpo 12; le parti revisionate saranno evidenziate utilizzando lo stesso carattere corpo 12 in corsivo fino alla successiva revisione, quando alle ulteriori modifiche il corsivo precedente sarà trasformato nel corpo 12 normale per lasciare in corsivo solo le ultime modifiche intervenute.

6 Remind Data 29/07/2013 Allegato n 2 al 1 di 2 ATTIVITA Fase 1): Accettazione e Triage Obbiettivo: riconoscere e accogliere adeguatamente l istanza della donna, limitare i tempi di attesa e attivare la procedura Operatore referente: infermiere addetto al Triage La donna si presenta allo sportello accettazione / triage del Pronto Soccorso presentando un intenso stato emotivo. Può riferire direttamente di aver subito violenza o maltrattamenti o invece dichiarare altre cause. Se la violenza viene espressamente riferita o l Operatore addetto al Triage ne ha il sospetto, viene proposto un colloquio di approfondimento in un luogo più riservato (all interno dei locali Triage). Fase 2): Assegnazione codice Triage Obbiettivo: approfondimento della situazione, informazioni sui possibili dispositivi presenti nella struttura sanitaria rispetto alla violenza. Operatore referente: infermiere addetto al Triage Il personale preposto rassicura la donna di trovarsi in luogo protetto, le fornisce informazioni in merito alla presenza di appositi depliants con notizie utili rispetto all'accesso ed alla fruizione di servizi specifici sulla violenza. Durante il colloquio di approfondimento: se non è dichiarata o non è emerso il sospetto di violenza, viene seguito l iter ordinario per l assegnazione del codice colore Triage e il successivo iter di Pronto Soccorso; se la violenza viene dichiarata/confermata, si attribuisce codice colore Triage adeguato alle condizioni della paziente con corsia preferenziale nell ambito del codice colore; se viene rilevata violenza con implicazioni sullo stato di gravidanza, la paziente viene affidata direttamente alla Ginecologia; se viene dichiarata violenza sessuale, la paziente viene affidata direttamente alla Ginecologia

7 Remind Data 29/07/2013 Allegato n 2 al 2 di 2 Fase 3): Visita in ambulatorio Obbiettivo: anamnesi e trattamento medico, approfondimento della situazione. Informazione sui Servizi Territoriali e Servizi specifici per i casi di violenza: Informazioni di carattere legale. Compilazione del referto Operatori referenti: medico, infermiere. Il Medico effettua l anamnesi, procede all iter diagnostico terapeutico adeguato, riporta le corrette informazioni sul verbale di Pronto Soccorso. In tale contesto, il personale Medico informa la donna sulla presenza di Servizi Territoriali disponibili a supporto nei casi di violenza, indicati anche in appositi pieghevoli informativi. Invita la donna a contattare detti Servizi Territoriali. Fase 4): valutazione dell incolumità Obbiettivo: verifica dell incolumità della donna, della possibilità di rientro a domicilio, attivazione della rete Territoriale in caso di rischio di incolumità Operatori referenti: medico, infermiere, operatori dei Servizi territoriali, Centri antiviolenza Nei casi di violenza confermata, il personale Sanitario, oltre a consegnare i pieghevoli informativi sulla violenza, potrà contattare eventualmente il Consultorio familiare competente, per segnalare l accaduto e facilitare l aggancio ai Servizi della donna oggetto di violenza. Se vi sono condizioni di rischio di incolumità, il personale Sanitario potrà contattare il numero Unico Nazionale attivo H 24 (1522) oppure contattare lo Sportello Donna D'Este al n Verde , attivo in orario diurno, al fine di individuare una struttura preposta alla accoglienza ed alla messa in sicurezza della donna. Qualora non sia possibile un allontanamento, la donna a rischio di incolumità può essere trattenuta temporaneamente in ambito ospedaliero, in attesa che vengano attivati i Servizi Consultoriali N B Assicurarsi che: siano stati fatti i passaggi previsti dalla presente procedura; la donna abbia acquisito e compreso le informazioni necessarie; il verbale di Pronto Soccorso sia stato compilato correttamente; sia stato fatto il referto AG, se necessario

8 Diagramma di Flusso Allegato n 3 al 1 di 1 DONNA Vittima di Violenza MMG Accesso della donna Ospedale *Ostetricia *fine processo Diagnosi e Referto * Territorio MIEEF-CSM-SerD Accesso diretto P. S. Attivazione Rete Territoriale F2 F1 Accoglienza in luogo riservato *Iter ordinario P S Nessuna Violenza *fine processo Accettazione e Triage Accertamento della violenza subita Tipologia di Violenza Riferita Sospetta V. Sex V. in Gravidanza Violenza Accertata * OGNI SERVIZIO ATTIVERA LE PROPRIE PROCEDURE RELATIVE ALL ACCOGLIENZA E PRESA IN CARICO DELL UTENZA *fine processo F3 Visita in ambulatorio assegnazione Codice Colore con Corsia Preferenziale Consueto Iter sanitario diagnostico terapeutico della situazione, in merito alla V. subita Diagnosi e Verbale F4 Valutazione della situazione di incolumità della donna Accoglienza Temporanea DIMISSIONE *fine processo

9 Quando la VIOLENZA è REATO LESIONI PERSONALI (art. 582 cp) : Lievi quando le conseguenze sono giudicate guaribili in 20 gg; Gravi quando le conseguenze sono giudicate guaribili dai 40 gg in su. Le Lesioni gravi sono denunciabili d'ufficio PERCOSSE (art. 581 cp): atto di violenza fisica specifica (es. schiaffo, pugno), che non comporta conseguenze di malattia. Ricorda che hai massimo 90 giorni di tempo per fare la denuncia VIOLENZA SESSUALE (Legge n. 66/96)... la violenza sessuale propriamente detta e gli atti sessuali con minorenne prevedono la pena della reclusione da 5 a 10 anni Atti persecutori STALKING Legge n. 38/09 art. 7 - (art. 612 bis cp)... è punito con la reclusione da 6 a 4 anni chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura. La pena è aumentata se il fatto è commesso dal coniuge legalmente separato o divorziato o da persona che sia stata legata da relazione affettiva alla persona offesa. MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA (Legge n. 154/01) il Giudice... può disporre l'allontanamento dalla casa familiare del coniuge / convivente che ha tenuto la condotta pregiudizievole (soggetto che ha usato violenza) A CHI PUOI RIVOLGERTI Il tuo Medico di Medicina Generale Servizi Sociali del tuo Comune di residenza Azienda Ulss 17 Consultori Familiari Conselve Monselice Este Montagnana SPORTELLO DONNA sede di Este Via Francesconi, 2 presso Fondazione Accademia Artigianato Artistico N Verde sede di Padova Via Tripoli, 3 tel e.mail: info@centrodonnapadova.it Pronto Intervento Sanitario 118 Carabinieri 112 Questura N VERDE NAZIONALE 1522 Progetto realizzato con il contributo del Dipartimento per le Pari Opportunità Allegato n 4 al Protocollo CUG n 1 - Revisione 00 del Luglio VIOLENZA ALLE DONNE INDICAZIONI PRATICHE Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti Art. 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell Uomo

10 Definizione di VIOLENZA: Utilizzo intenzionale della forza fisica che determini o che abbia elevato grado di probabilità di determinare lesioni, danno psicologico, cattivo sviluppo o privazione, morte. Fonte : World Health Organization (W H O 1996) Tipi di VIOLENZA: PSICOLOGICA insulto, minacce, umiliazione, ridicolizzazione; STALKING (tipo di violenza psicologica): seguire, controllare, limitare la libertà; FISICA strattonamenti, percosse, lesioni, lacerazioni, contusioni, distruggere oggetti; SESSUALE costrizione, abuso; ECONOMICA mancanza di condivisione economia familiare, impedire di avere un proprio c/c; impedire di trovare lavoro; impedire di conservare il lavoro. RICORDATI CHE PROTEGGENDO TE PROTEGGI ANCHE I TUOI FIGLI ATTENZIONE... Il primo episodio, per lo più di violenza psicologica (urla, offese, minacce, ect), può essere il primo segnale, NON SOTTOVALUTARLO; RICORDATI che... umiliare, picchiare, minacciare VIOLENZA FISICA (schiaffi, pugni, ecc), NON VUOL DIRE VOLER BENE; NON SENTIRTI IN COLPA, non sei tu la causa del problema e non ti meriti di subire violenza; NON NASCONDERTI, mettiti in contatto con Associazioni che si occupano di questo o con persone che hanno vissuto lo stesso problema; NON ISOLARTI, coinvolgi la famiglia, gli amici (persone di fiducia, colleghi di lavoro, medico di base, farmacista, ecc.) ed i Servizi Pubblici; INFORMA le Forze dell'ordine (Carabinieri, Polizia Locale, Questura), della situazione di pericolo che stai vivendo, possono darti consigli su come agire e, se necessario, seguirti da vicino; Vai dal tuo Medico di Medicina Generale (MMG), se...pensi di non avere bisogno di indagini specialistiche. Puoi rivolgerti al tuo MMG, che sarà tenuto a rilasciarti un certificato utile ai fini di una eventuale Querela. Ricorda che se il tuo MMG è anche il curante di chi ti ha usato violenza, è tenuto al SEGRETO PROFESSIONALE Puoi andare al PRONTO SOCCORSO se pensi di aver subito VIOLENZA che ti ha causato Lesioni evidenti (lievi o gravi). Ricorda che anche il personale del Pronto Soccorso ha l'obbligo di rispettare il Segreto Professionale, nessuna delle cose che dirai verrà riferita a chi ti ha fatto violenza o ad altra persona (norme sulla Privacy); Se hai paura di tornare a casa, il personale che ti accoglie, potrà contattare i Servizi Territoriali ( Servizi Sociali del Comune e/o dell'azienda Ulss 17), le Forze dell'ordine o le Associazioni preposte, che insieme potranno aiutarti a trovare un luogo protetto. L'elenco delle Strutture è sul sito dell OSSERVATORIO NAZIONALE VIOLENZA DOMESTICA (O.N.V.D.)

11 Informativa Allegato n 5 al VIOLENZA ALLE DONNE... Chi può aiutarti Modello Informativo per la Sig.ra Se credi di aver subito Stalking, Violenza Psicologica, Violenza Fisica, Violenza Economica, Violenza Verbale PUOI RIVOLGERTI a: Il tuo Medico di Medicina Generale Servizi Sociali del tuo Comune di residenza Az. Ulss 17 Consultori Familiari : Conselve Monselice Este Montagnana SPORTELLO DONNA sede di Este - Via Francesconi, 2 N Verde c/o Fondazione Accademia dell Artigianato Artistico mail: info@centrodonnapadova.it sede di Padova - Via Tripoli, 3 tel Carabinieri 112 Questura (sede di PD) N VERDE NAZIONALE 1522 Se hai paura di tornare a casa, il personale che ti accoglie, potrà contattare i Servizi Territoriali ( Servizi Sociali del Comune e/o dell'az. Ulss 17), le Forze dell'ordine o le Associazioni preposte, che insieme potranno aiutarti a trovare un luogo protetto. L'elenco Strutture è sul sito dell OSSERVATORIO NAZIONALE VIOLENZA DOMESTICA

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