Tiroide. laterali uniti da un segmento. continua con una propaggine. laringe. circa40mmeilpesointornoai20. ad età e fattori geografici
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- Geronimo Mazzoni
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1 Tiroide La tiroide è formata da due lobi laterali uniti da un segmento trasversale (istmo) che si continua con una propaggine (lobo piramidale) aderente alla laringe L altezza media della tiroide è di circa40mmeilpesointornoai20 g. Esistono differenze in rapporto ad età e fattori geografici
2 Tiroide Microscopicamente il tessuto tiroideo è costituito da follicoli costituiti da cellule epiteliali (tireociti) di forma diversa (cubica cilindrica o piatta) in rapporto al loro stato funzionale. All interno dei follicoli è contenuta la sostanza colloide costituita da una miscela di proteine. La principale è la tireoglobulina. Le dimensioni dei follicoli variano in relazione all attività funzionale regolata dall ormone tireotropo ipofisario (TSH) Tra le cellule follicolari si trovano le cellule C (cellule neuroendocrine, che producono calcitonina, la quale regola insieme al paratormone il metabolismo del calcio.
3 Tiroide La funzione principale della tiroide è quella di regolare il metabolismo cellulare mediante la produzione (a partire dalla tireoglobulina) degli ormoni tiroxina (T4) e triiodotironina (T3). Questi ormoni sono essenziali anche per la maturazione del sistema nervoso, degli organi sessuali e dell osso Perché avvenga una regolare produzione ormonale è necessario che vi sia un assunzione di iodio pari ad almeno 75 microgrammi giornalieri e che questo sia normalmente assorbito dall apparato gastroenterico
4 Tiroide Circa il 4-8% della popolazione presenta noduli tiroidei id i (spesso molto piccoli) e la frequenza aumenta con l età. Il 95% dei noduli sono benigni, presenti nel contesto t di gozzi o (15%) adenomi. Nel 5% dei casi i noduli sono maligni (carcinomi) in genere ben differenziati e a buona prognosi
5 Patologia iperplastica (gozzo) Patologia neoplastica (carcinomi i e neoplasie rare)
6 Ruolo della citologia Negli ultimi anni la citologia agoaspirativa ha assunto un ruolo primario per la definizione della natura benigna o maligna della patologia tiroidea con sensibilità e specificità molto elevate (circa il 90%). L agoaspirato viene effettuato sotto guida ecografica introducendo un ago all interno del nodulo da esaminare e aspirando poi il materiale con lo stantuffo della siringa. Il contenuto t viene quindi depositato t su una siringa ii e strisciato. Dopo la fissazione ione (all aria o con spray) si procede alla colorazione (con Papanicolau o Giemsa)
7 Citologia tiroidea ottenuta mediante agoaspirazione colorazione con giemsa. Patologia della Tiroide
8 Agoaspirati eco-guidati Tecnica semplice ed indolore Possibile eseguire più prelievi in poco tempo Prelievi mirati anche di noduli molto piccoli,grazie all esame ecografico Possibilità di osservare anche il tessuto tiroideo limitrofo al nodulo
9 Citologia agoaspirativa Il citopatologo t esperto è in grado di porre diagnosi di certezza in patologie come le tiroiditi (infiammazioni), le iperplasie e alcuni carcinomi. Per altri quadri patologici (noduli follicolari) l interpretazione t i è più difficoltosa e si può porre diagnosi di sospetto da confermare con l esame istologico post-chirurgico.
10 Patologia benigna Gozzo o iperplasia della tiroide Aumento di volume della tiroide non correlato a processi infiammatori o neoplastici Clinicamente si distinguono: Gozzo sporadico: riguarda un numero limitato di individui in una comunità Gozzo endemico: riguarda almeno il 10% dei soggetti di una comunità (fattori ambientali)
11 Patologia benigna Gozzo endemico Meno frequente che in passato si osserva in zone (generalmente lontane dal mare) in cui si ha una carenza di iodio nell ambiente. La diffusione del sale iodato e la iodazione delle acque ne hanno molto ridotto l incidenza
12 Patologia benigna Gozzo sporadico Tre volte più frequente nelle donne rispetto agli uomini. Causa esatta sconosciuta. Cause ipotizzate: Lieve deficit it di iodio nella dieta Farmaci Difetti genetici i che dello iodio interferiscono i nel metabolismo Ingestione di alimenti contenenti sostanze gozzigene Incremento dell eliminazione dello iodio per patologie renali Associazione di più fattori
13 Morfologicamente si distinguono: 1. Gozzo parenchimatoso diffuso: si può osservare nei neonati con carenza iodica. Non raggiunge dimensioni cospicue 2. Gozzo colloide: tipico della pubertà e della gravidanza; incremento non cospicuo e simmetrico delle dimensioni 3. Gozzo o plurinodulare: tipico delle e donne di oltre 30 anni di età; caratterizzato da noduli multipli e di diverse dimensioni. L aumento di dimensioni può essere cospicuo fino a produrre masse che creano sintomatologia da compressione alle strutture circostanti (esofago, vasi, trachea) 4. Gozzo disormonogenetico: raro e a trasmissione ereditaria; dovuto a deficit di uno degli enzimi che sono necessari per sintetizzare e secernere gli ormoni tiroidei. In genere multinodulare e asimmetrico
14 Gozzo plurinodulare
15 Gozzo plurinodulare
16 Dal punto di vista microscopico il gozzo è caratterizzato da iperplasia tiroidea: i follicoli aumentano di numero e tendono a dilatarsi formando vere e proprie cisti contenenti sostanza colloide.
17 Neoplasie della tiroide Neoplasie benigne (adenomi) Neoplasie maligne (carcinomi)
18 Adenomi Sono più frequenti nelle donne (F:M=7:1) in età compresa tra 20 e 60 anni In genere solitari, rotondeggianti e con una sottile capsula Dimensioni variabili: quelli più grandi possono andare incontro a fenomeni emorragici La sintomatologia può essere legata alle dimensioni (compressione) o alla produzione di ormoni (adenoma tossico) con quadri di ipertiroidismo
19 Adenoma della tiroide
20 Neoplasie maligne della tiroide Possono originare: Dai tireociti: carcinomi papillari,follicolari e anaplastici Dalle cellule C: carcinomi midollari Sono neoplasie piuttosto rare più frequenti nelle donne (65%) tra 40 e 60 anni L unico fattore eziologico i conosciuto sono le radiazioni i i ionizzanti (netto incremento dopo l incidente alla centrale nucleare di Chernobyl) Sintomatologia variabile e dipendente dalle dimensioni L ecografia (abbinata all esame citologico) ha modificato la storia naturale delle neoplasie tiroidee in quanto consente l identificazione di neoplasie molto piccole (microcarcinomi) che vengono trattati con successo
21 Neoplasie maligne della tiroide Hanno scarsa attività funzionale (non secernono ormoni) Modalità di diffusione: i Per via linfatica: metastasi ai linfonodi laterocervicali (ca papillare) Per via ematica: metastasi all encefalo, ossa, polmoni e fegato Per estensione diretta: infiltrazione di organi adiacenti (carcinoma anaplastico)
22 Neoplasie maligne della tiroide Carcinoma papillare della tiroide
23 Neoplasie maligne della tiroide Carcinoma papillare della tiroide: papille e caratteristici nuclei chiari
24 Neoplasie maligne della tiroide Carcinoma papillare della Tiroide: Carcinoma papillare della Tiroide: corpi psammomatosi
25 Neoplasie maligne della tiroide Criteri prognostici sfavorevoli nel carcinoma della tiroide Dimensioni i i > 1,5 cm Età > 40 anni (uomini) e > 50 anni (donne) Presenza di metastasi a distanza Infiltrazione i della capsula Varianti istologiche (prognosi ottima per il carcinoma g (p g p papillare, peggiore per gli altri istotipi)
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