IMPIANTI DI SORVEGLIANZA TVCC PER APPLICAZIONI DI SICUREZZA (VIDEOSORVEGLIANZA)

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1 IMPIANTI DI SORVEGLIANZA TVCC PER APPLICAZIONI DI SICUREZZA (VIDEOSORVEGLIANZA) Principali Norme di riferimento CEI EN Impianti di allarme - Impianti di sorveglianza CCTV da utilizzare nelle applicazioni di Sicurezza CEI 79-3 Impianti antieffrazione, antiintrusione, antifurto e antiaggressione Norme particolari per gli impianti antieffrazione e antiintrusione CEI EN Sistemi di allarme - Sistemi di controllo d'accesso per l'impiego in CEI EN Sistemi di allarme - Sistemi ed apparati di trasmissione allarmi Un impianto televisivo a circuito chiuso (CCTV) è costituito da un insieme di apparati di ripresa (telecamere), apparecchi di illuminazione, mezzi di trasmissione di segnali, monitor, ecc ed è installato per agevolare le attività di sorveglianza e sicurezza (fig. 1). Essenzialmente può essere considerato come un sistema che permette, tramite monitor, di visualizzare immagini, originate da una telecamera collocata negli ambienti da sorvegliare, trasmesse attraverso un sistema interno di trasmissione. E evidente che per un corretto impiego di un impianto a circuito chiuso non si può prescindere da un attiva e costante partecipazione da parte di chi gestisce l impianto. Per migliorare l efficienza del sistema un impianto CCTV potrebbe essere combinato con un impianto di allarme antintrusione, antirapina, antincendio e di controllo degli accessi. Gli impianti di sorveglianza CCTV da utilizzare nelle sono in particolare trattati dalla CEI EN

2 Figura 1 Sistema di videosorveglianza a circuito chiuso (CCVT) Criteri di progettazione e scelta degli apparati La procedura consigliata per progettare un impianto di televisione a circuito chiuso è la seguente: Determinazione e studio delle condizioni operative; Progettazione dell impianto; Individuazione delle caratteristiche tecniche richieste; Installazione e attivazione dell impianto; Consegna dell impianto; Piano di manutenzione (la delicatezza dei componenti elettronici del sistema di videosorveglianza suggerisce di sottoporre il sistema a regolari interventi di manutenzione programmata almeno ogni sei mesi). Il numero di unità di ripresa e di monitor necessari in un impianto di videosorveglianza a circuito chiuso dipende dall efficacia della combinazione di questi apparati ma anche dalla capacità di gestione dell utente. In particolare occorre quindi definire e controllare: il numero di punti di monitoraggio, le dimensioni del monitor di visualizzazione e l eventuale installazione di apparati di registrazione delle immagini; il numero di punti di ripresa ( in relazione al numero delle zone da sorvegliare) interni o esterni e quali necessitano di brandeggio (unità motorizzata che consente il posizionamento orizzontale e verticale dell apparato di ripresa) e di obbiettivi particolari (ad esempio zoom motorizzati con comando a distanza anche in

3 relazione al dettaglio delle immagini che si vuole ottenere. La scelta dell obiettivo non è meno importante di quella della telecamera). Nella scelta della telecamera si dovrebbe verificare quanto segue: 1. la sensibilità della telecamera e il numero di apertura dell obiettivo, i livelli di illuminazione, nelle peggiori condizioni, prevalenti e intenzionali, e i tipi di luce, compreso l infrarosso, ecc.; 2. la lunghezza focale dell obiettivo in funzione delle dimensioni del fotosensore collocato nella telecamera per fornire il campo visivo necessario; 3. la risoluzione della telecamera e dell obiettivo per riprodurre i dettagli e fornire i dati necessari nel campo visivo; 4. la combinazione telecamera-obiettivo dovrebbe essere in grado di operare ai livelli di luminosità massimi e minimi previsti; 5. l area di immagine dell obiettivo dovrebbe essere maggiore o uguale alla diagonale effettiva del fotosensore dell unità di ripresa. le linee di alimentazione e di trasmissione del segnale video (tipo, percorso e lunghezza). l estensione che deve avere il campo di ripresa e definire la distanza utile dal punto di ripresa; che sia sufficiente l illuminazione diurna e notturna nella zona da riprendere. Determinazione della zona da sorvegliare Un sistema di sorveglianza CCTV è progettato per controllare eventi quali rapine, furti, sabotaggi, atti vandalici, situazioni di pericolo, evacuazioni, sabotaggi, spionaggio industriale,ecc. Alcuni esempi tipici di sistemi di sorveglianza possono essere: o sorveglianza perimetrale; o controllo dei varchi di accesso; o sicurezza personale; o protezione della proprietà.

4 Dimensioni raccomandate degli oggetti Un oggetto (bersaglio) visualizzato sul monitor, a seconda che si tratti di operazione di identificazione, riconoscimento, rilevamento o monitoraggio, dovrebbe avere una dimensione rapportata al compito stabilito per l operatore (Fig. 2) Se l impianto CCTV ha una risoluzione limite effettiva superiore a 400 linee televisive e il bersaglio è costituito da una persona, si raccomandano le seguenti dimensioni minime: 1. identificazione - non inferiore al 120% dell altezza dello schermo; 2. riconoscimento - non inferiore al 50% dell altezza dell immagine; 3. rilevamento di un intruso - non inferiore al 10% dell altezza dell immagine; 4. monitoraggio della folla - non inferiore al 5% dell altezza dell immagine. Figura 2 - Un oggetto (bersaglio) visualizzato sul monitor dovrebbe avere una dimensione rapportata al compito stabilito per l operatore

5 La Figura 3 ripresa dalle Norme CEI EN mostra delle dimensioni indicative di una persona-bersaglio sullo schermo. Figura 3 - Indicazione delle dimensioni relative di una persona (bersaglio) sullo schermo. Un metodo normalizzato di prova per valutare le prestazioni di un impianto di sicurezza di televisione a circuito chiuso, il cosiddetto metodo Rotakin, utilizza un bersaglio (Il bersaglio ha l aspetto di una figura umana, in nero e bianco su un lato e in bianco e nero sull altro lato) di prova costituito da un pannello che simula la sagoma di una persona (Fig. 4).

6 Figura 4 - Bersaglio di prova ROTAKIN Il bersaglio Rotakin (fig. 5) può essere utilizzato per effettuare le prove di ampiezza del campo visivo, per la determinazione dell altezza di immagine ottimale, della risoluzione e del contrasto che deve possedere l immagine del bersaglio. Il bersaglio Rotakin può essere mimetizzato (mimetismo con caratteristiche di riflessione standard) oppure rivestito con qualsiasi altro materiale adatto al luogo di installazione dell apparato di ripresa. Per simulare un bersaglio in movimento può essere dotato di un piccolo motore che ne consente la rotazione.

7 Fig. 5 Bersaglio Rotakin utilizzato per effettuare prove di ampiezza del campo visivo, per la determinazione dell altezza di immagine ottimale, della risoluzione e del contrasto che deve possedere l immagine del bersaglio. Mezzi trasmissivi La trasmissione video può essere un semplice cavo coassiale, un cavo a fibre ottiche, un ponte radio a microonde oppure l insieme di diversi modi di trasmissione. Nella scelta del tipo più adatto occorre tener conto delle condizioni ambientali di installazione degli apparati e/ dei cavi. Cavo coassiale - Cavo con un impedenza caratteristica di 75 ohm. Doppino intrecciato Cavo costituito da un doppino intrecciato (doppino bilanciato da 120 a 150 ohm) con apposito apparato di trasmissione e ricezione; Microonde o radiofrequenza - Gli apparati di emissione e di ricezione devono trovarsi in perfetto allineamento. Generalmente è necessario munirsi di autorizzazione rilasciata dalle competenti autorità; Infrarossi e laser - Risulta indispensabile l allineamento ottico per cui è utilizzabile solo quando il percorso del segnale non è interrotto dalla presenza di ostacoli (la trasmissione può essere influenzata anche dalla presenza di nebbia, pioggia, neve, ecc.). Occorre porre particolare attenzione ai danni alla vista che l emissione luminosa di alcuni apparati di trasmissione può provocare;

8 Fibra ottica Possono essere impiegati i normali tipi in commercio corredati di idonei connettori per la fibra ottica; Scansione lenta Il sistema risulta adatto per le reti telefoniche sia pubbliche che private e per le reti dati.

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