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1 FAIB Informa 20 Anno XX Circolare della FAIB Confesercenti Tel Fax Roma, 11 Settembre Ddl concorrenza, passa in commissione alla Camera la riorganizzazione della rete carburanti. Arriva la razionalizzazione della rete dei carburanti con una stretta per quelli irregolari che devono essere chiusi e multe salate per chi non si atterrà alle nuove regole. Segue a pag. 2 Regione Sicilia: FAIB Confesercenti, FEGICA Cisl e FIGISC Confcommercio incontrano l Area Commerciale Sud Rete Maggiore chiarezza e controllo del rispetto delle regole Pubblicato il decreto che dà avvio alle gare per l affidamento delle aree di servizio autostradali, con la manina delle Compagnie Petrolifere che ha infilato modifiche inaccettabili. Faib, prezzi benzina: le quotazioni del greggio calano, i prezzi alla pompa meno. Chi ci guadagna? Da una indagine svolta dalla Faib Confesercenti, prendendo a riferimento i prezzi e le quotazioni degli ultimi tre mesi dei carburanti, Giugno/Agosto, emerge una verità alquanto imbarazzante sulle dinamiche della composizione del prezzo finale che gli italiani devono pagare alla pompa. Segue a pag. 2 responsabili Regionali della Sicilia di FAIB Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Confcommercio, ha incontrato l Area Commerciale Sud Rete rappresentanti dei gestori dei punti vendita carburanti è stata l occasione per avviare un dialogo con l Azienda volto a tutelare il rispetto del sistema di regole che sovraintende il settore,... Segue a pag. 3 documento, che andava predisposto sei mesi fà e sottoposto all approvazione delle Regioni cinque mesi orsono, ha visto la luce - e non è un caso - a ridosso di Ferragosto ed in pieno dispregio delle prescrizioni dell Antitrust, che ha concesso la proroga dei termini di scadenza degli Affidamenti: per giunta e con molti contenuti negativi. Segue a pag. 4

2 2 FAIB Informa 20 Ddl concorrenza, passa in commissione alla Camera la riorganizzazione della rete carburanti. Arriva la razionalizzazione della rete dei carburanti con una stretta per quelli irregolari che devono essere chiusi e multe salate per chi non si atterrà alle nuove regole. Dopo anni di tentativi, infatti, le Commissioni Attività Produttive e Finanze della Camera hanno approvato un emendamento al ddl concorrenza che punta a disciplinare la riorganizzazione della rete con la conseguente chiusura degli impianti che verranno considerati non compatibili e prevedendo anche una semplificazione per incentivarne la chiusura, valida anche per le pompe di benzina compatibili la cui chiusura viene rinviata dal titolare poiché troppo costosa. Verrà dunque costituita un'anagrafe di tutti gli impianti di distribuzione carburanti in Italia, ampliando la banca dati esistente presso il Ministero dello Sviluppo Economico in materia di prezzi, con un'integrazione con le banche dati regionali e con i dati dell'agenzia e delle Dogane e dei Monopoli, creando una banca dati accessibile a tutte le amministrazioni. Si punterà poi alla responsabilizzazione dei titolari per la verifica dell'insussistenza di fattispecie di incompatibilità dei propri impianti. Sono previste multe da un minimo di 2500 fino a euro per chi non invierà i dati richiesti "per ciascun mese di ritardo" rispetto al termine previsto di 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge. E chi abbia dichiarato l'incompatibilità dell'impianto e non abbia provveduto entro 9 mesi alla cessazione dell'attività di vendita di carburanti le multe raddoppieranno (tra i 5mila e i 15mila euro) "per ciascun mese di ritardo rispetto alla data ultima prevista per la cessazione dell'attività di vendita". Soddisfazione è stata espressa dal Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico Simona Vicari. Sono molto soddisfatta di questo risultato che mi vede impegnata da tre anni al Tavolo per la Razionalizzazione della rete di carburanti e che si conclude oggi con l approvazione di questo emendamento ha detto commentando l approvazione. Per Faib si tratta di un primo passaggio parlamentare che deve ancora concludere l iter. Faib auspica l approvazione definitiva in tempi brevi per chiudere una questione all ordine del giorno del settore da 30 anni. Faib, prezzi benzina: le quotazioni del greggio calano, i prezzi alla pompa meno. Chi ci guadagna? Da una indagine svolta dalla Faib Confesercenti, prendendo a riferimento i prezzi e le quotazioni degli ultimi tre mesi dei carburanti, Giugno/Agosto, emerge una verità alquanto imbarazzante sulle dinamiche della composizione del prezzo finale che gli italiani devono pagare alla pompa. Per assurdo, come viene dimostrato dai nostri elaborati, qualora i paesi produttori di greggio ci dovessero regalare la materia prima e quindi il barile a quotazione 0,00 saremmo condannati a pagare- a costi di produzione/lavoro costanti e senza ulteriori aggravi- per ricoprire i costi della raffinazione, quelli dello stoccaggio e quelli della distribuzione primaria e secondaria, le accise e l'iva, la benzina a 1,200 /lt e il gasolio a 1,050 lt. Ma questa ipotesi, puramente accademica, in realtà non esiste e serve per far comprendere come dalla riduzione del costo del greggio nessuno si può attendere una riduzione percentuale di pari importo a quella registrata per la cessione del greggio, perché non si considera il dato dell incomprimibilità di alcune voci della componente dei costi della benzina e del gasolio. Innanzitutto le accise e l iva che da sole coprono il 63 e il 60 % medio dei prodotti petroliferi e sono sostanzialmente fissi, insensibili alle variazioni del prezzo del barile e del cambio euro/dollaro; stesso discorso per il costo industriale, per il quale alcune componenti sono fisse e concernono i costi della logistica e del funzionamento e il costo del lavoro e degli occupati nella filiera petrolifera. Anche questi sono costi insensibili alle variazioni dell andamento del greggio. La parte variabile è esclusivamente quella legata al prezzo d acquisto della materia prima che copre appena il 21% della benzina e il 25% del gasolio e in quota parte al margine lordo che in ogni caso non supera ad oggi il 13% medio. Se poi si considerano le varie offerte presenti sul mercato e i

3 3 FAIB Informa 20 prezzi praticati in modalità self si vede che il prezzo industriale Italia è in linea con il prezzo medio dell UE, e in qualche caso più basso. La riduzione che sarebbe ragionevole dunque attendersi sarebbe la diminuzione del prezzo del greggio in rapporto al prezzo industriale, depurato dalle componenti fisse. E ciò è quello che in parte avviene Considerando che la quotazione della materia prima è passata da 0,344 di giugno a circa 0,280 di agosto, registrando una diminuzione del 20% nei tre mesi, mentre il prezzo medio alla pompa è passato da 1,623 /lt a 1,568 /lt per la benzina con una diminuzione solo del 4 %, mentre per il gasolio siamo passati da lt a 1,399 lt con una diminuzione del 7 %: gli italiani hanno si ragione quando sostengono che a variazioni in diminuzione del greggio non corrisponde la stessa percentuale in diminuzione alla pompa, ma va considerato che la riduzione è stata comunque registrata sulla parte mobile del costo! Gli italiani hanno ragione ma sino a quando lo stato non interviene sulle accise rendendole flessibili come le quotazioni della materia prima, questo non potrà mai accadere, e i consumatori italiani se ne dovranno fare una ragione. Regione Sicilia: FAIB Confesercenti, FEGICA Cisl e FIGISC Confcommercio incontrano l Area Commerciale Sud Rete Maggiore chiarezza e controllo del rispetto delle regole responsabili Regionali della Sicilia di FAIB Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Confcommercio, ha incontrato l Area Commerciale Sud Rete rappresentanti dei gestori dei punti vendita carburanti è stata l occasione per avviare un dialogo con l Azienda volto a tutelare il rispetto del sistema di regole che sovraintende il settore, nel reciproco interesse delle parti. In particolare modo, la categoria ha posto all attenzione della petrolifera la necessità di intervenire sui territori al fine di individuare pronte soluzioni rispetto ad alcune questioni che incidono pesantemente sull economicità delle singole gestioni. Prioritario diventa per i gestori a Marchio Eni, che si faccia chiarezza sulle scelte Aziendali che nel tempo hanno generato una situazione insostenibile, per la quale nel medesimo micro mercato di riferimento vengono applicati, su impianti limitrofi, differenziali prezzi che si rivelano discriminanti e che danno luogo a gravi alterazioni del regime concorrenziale del mercato stesso. Una situazione, che più volte è stata oggetto di segnalazioni da parte delle Sigle Sindacali, ma che ancora oggi non ha trovato una soluzione definitiva, compromettendo in tal modo la competitività di alcuni punti vendita, non solo rispetto ad altri marchi ma anche intra brand. Si è anche provveduto ad avviare un primo confronto sul tema dei ritardi relativi al pagamento della liquidazione dell incentivo per scaglioni del primo trimestre 2015, avendo cura che la relativa quantificazione avvenga tenendo conto delle condizioni economiche previste dall Accordo del 2003 per il periodo compreso dal 1 gennaio 2015 fino alla data in cui ogni singolo punto vendita ha provveduto ad adottare il nuovo accordo siglato il 19 dicembre Non rispettare tali condizioni significherebbe violare le intese determinate a livello Nazionale discendenti dalla normativa vigente e precisamente dal D.Lgs 32 del 98, dalla L. 57 del 2001 e dalla L. 27 del Inoltre si è posta anche la necessità di avviare dei momenti di approfondimento con il coinvolgimento di ENI, per fare chiarezza sui criteri adottati per il computo dei conguagli, al fine di renderli di più facile lettura, e consentire agli operatori una più consapevole analisi delle voci di spesa delle gestioni. Le O.O.S.S. hanno apprezzato il segnale di apertura e di disponibilità da parte di ENI a poter affrontare nell ambito di un calendario di incontri le singole questioni che interessano la rete a marchio, un percorso che attraverso un sano spirito di condivisione potrà favorire lo sviluppo della rete distributiva Eni in Sicilia. responsabili Regionali della

4 4 FAIB Informa 20 Sicilia di FAIB Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Confcommercio, ha incontrato l Area Commerciale Sud Rete rappresentanti dei gestori dei punti vendita carburanti è stata l occasione per avviare un dialogo con l Azienda volto a tutelare il rispetto del sistema di regole che sovraintende il settore, nel reciproco interesse delle parti. In particolare modo, la categoria ha posto all attenzione della petrolifera la necessità di intervenire sui territori al fine di individuare pronte soluzioni rispetto ad alcune questioni che incidono pesantemente sull economicità delle singole gestioni. Prioritario diventa per i gestori a Marchio Eni, che si faccia chiarezza sulle scelte Aziendali che nel tempo hanno generato una situazione insostenibile, per la quale nel medesimo micro mercato di riferimento vengono applicati, su impianti limitrofi, differenziali prezzi che si rivelano discriminanti e che danno luogo a gravi alterazioni del regime concorrenziale del mercato stesso. Una situazione, che più volte è stata oggetto di segnalazioni da parte delle Sigle Sindacali, ma che ancora oggi non ha trovato una soluzione definitiva, compromettendo in tal modo la competitività di alcuni punti vendita, non solo rispetto ad altri marchi ma anche intra brand. Si è anche provveduto ad avviare un primo confronto sul tema dei ritardi relativi al pagamento della liquidazione dell incentivo per scaglioni del primo trimestre 2015, avendo cura che la relativa quantificazione avvenga tenendo conto delle condizioni economiche previste dall Accordo del 2003 per il periodo compreso dal 1 gennaio 2015 fino alla data in cui ogni singolo punto vendita ha provveduto ad adottare il nuovo accordo siglato il 19 dicembre Non rispettare tali condizioni significherebbe violare le intese determinate a livello Nazionale discendenti dalla normativa vigente e precisamente dal D.Lgs 32 del 98, dalla L. 57 del 2001 e dalla L. 27 del Inoltre si è posta anche la necessità di avviare dei momenti di approfondimento con il coinvolgimento di ENI, per fare chiarezza sui criteri adottati per il computo dei conguagli, al fine di renderli di più facile lettura, e consentire agli operatori una più consapevole analisi delle voci di spesa delle gestioni. Le O.O.S.S. hanno apprezzato il segnale di apertura e di disponibilità da parte di ENI a poter affrontare nell ambito di un calendario di incontri le singole questioni che interessano la rete a marchio, un percorso che attraverso un sano spirito di condivisione potrà favorire lo sviluppo della rete distributiva Eni in Sicilia. Pubblicato il decreto che dà avvio alle gare per l affidamento delle aree di servizio autostradali, con la manina delle Compagnie Petrolifere che ha infilato modifiche inaccettabili. documento, che andava predisposto sei mesi fà e sottoposto all approvazione delle Regioni cinque mesi orsono, ha visto la luce - e non è un caso - a ridosso di Ferragosto ed in pieno dispregio delle prescrizioni dell Antitrust, che ha concesso la proroga dei termini di scadenza degli Affidamenti: per giunta e con molti contenuti negativi. Nessuna ristrutturazione della rete: chiudere 25 impianti per riaprirne 16 è un controsenso; Nessun miglioramento dei servizi offerti agli automobilisti, sostituiti, durante la notte, da self-service (presidiati?); Accorpamento di aree disomogenee ad esclusivo vantaggio di industria petrolifera e monopolisti della ristorazione, non certo di automobilisti e Gestori; Espulsione dei Gestori delle Aree di Servizio riservate a priori alla Ristorazione, con un indennizzo assolutamente vago ed approssimativo (come tutto il documento procedurale); Possibilità, dopo 5 anni, per la compagnia petrolifera Affidataria (o per chi si aggiudicherà la gara), di recedere dal contratto col gestore senza alcun onere, se non quello di sgomberarlo dall Area di Servizio. E per il resto del provvedimento, troppo poco il mantenimento della continuità gestionale solo per le aree di servizio non sottoposte ad accorpamenti; eccessivo il numero delle aree di servizio riservate a priori alla Ristorazione - anche a causa del menefreghismo dell industria petrolifera -; troppo poco il mantenimento delle attività di somministrazione sottopensilina ai Gestori solamente dove già è attualmente esercitata; troppo fumoso il criterio di indennizzo per i Gestori, malamente

5 5 FAIB Informa 20 scopiazzato da quello della rete ordinaria; largamente inefficaci i richiami al rispetto delle norme contrattuali vigenti; inaccettabile la sicura esclusione dei Gestori, di fatto stabilita già da adesso dalla continuità del contratto alla fine dell Affidamento, in corso di aggiudicazione. L industria petrolifera ha ottenuto, come al solito, la modifica ad un testo che prima era stato largamente condiviso, in piena afa agostana, confidando che passasse inosservato: un passaggio la cui chiave di lettura sta tutta nella decisione delle compagnie petrolifere di ridurre la loro presenza solo nelle tratte più remunerative, scaricando Automobilisti e Gestori (altro che strategie di rilancio politiche di fidelizzazione e pricing). Per questi motivi, e salve azioni di protesta che si ritenessero necessarie, continuerà l azione già intrapresa dalle Organizzazioni di categoria dei Gestori di fronte al TAR del Lazio e verranno sistematicamente impugnati anche i singoli bandi di gara emanati dai Concessionari. CHE DECIDE DI ANDARE AVANTI CON L AZIONE GIUDIZIARIA GIÀ IN CORSO, PER OTTENERE RICONOSCIMENTO AI DIRITTI DI UTENTI E GESTORI. documento, che andava predisposto sei mesi fà e sottoposto all approvazione delle Regioni cinque mesi orsono, ha visto la luce - e non è un caso - a ridosso di Ferragosto ed in pieno dispregio delle prescrizioni dell Antitrust, che ha concesso la proroga dei termini di scadenza degli Affidamenti: per giunta e con molti contenuti negativi. Nessuna ristrutturazione della rete: chiudere 25 impianti per riaprirne 16 è un controsenso; Nessun miglioramento dei servizi offerti agli automobilisti, sostituiti, durante la notte, da self-service (presidiati?); Accorpamento di aree disomogenee ad esclusivo vantaggio di industria petrolifera e monopolisti della ristorazione, non certo di automobilisti e Gestori; Espulsione dei Gestori delle Aree di Servizio riservate a priori alla Ristorazione, con un indennizzo assolutamente vago ed approssimativo (come tutto il documento procedurale); Possibilità, dopo 5 anni, per la compagnia petrolifera Affidataria (o per chi si aggiudicherà la gara), di recedere dal contratto col gestore senza alcun onere, se non quello di sgomberarlo dall Area di Servizio. E per il resto del provvedimento, troppo poco il mantenimento della continuità gestionale solo per le aree di servizio non sottoposte ad accorpamenti; eccessivo il numero delle aree di servizio riservate a priori alla Ristorazione - anche a causa del menefreghismo dell industria petrolifera -; troppo poco il mantenimento delle attività di somministrazione sottopensilina ai Gestori solamente dove già è attualmente esercitata; troppo fumoso il criterio di indennizzo per i Gestori, malamente scopiazzato da quello della rete ordinaria; largamente inefficaci i richiami al rispetto delle norme contrattuali vigenti; inaccettabile la sicura esclusione dei Gestori, di fatto stabilita già da adesso dalla continuità del contratto alla fine dell Affidamento, in corso di aggiudicazione. L industria petrolifera ha ottenuto, come al solito, la modifica ad un testo che prima era stato largamente condiviso, in piena afa agostana, confidando che passasse inosservato: un passaggio la cui chiave di lettura sta tutta nella decisione delle compagnie petrolifere di ridurre la loro presenza solo nelle tratte più remunerative, scaricando Automobilisti e Gestori (altro che strategie di rilancio, politiche di fidelizzazione e pricing). Per questi motivi, e salve azioni di protesta che si ritenessero necessarie, continuerà l azione già intrapresa dalle Organizzazioni di categoria dei Gestori di fronte al TAR del Lazio e verranno sistematicamente impugnati anche i singoli bandi di gara emanati dai Concessionari.

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