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1 /HJJLSULQFLSDOLLQWHPDGL VLFXUH]]DGHJOLLPSLDQWLHOHWWULFL DPR n 547/55 1RUPHSHUODSUHYHQ]LRQHGHJOLLQIRUWXQLVXO ODYRUR Legge n 186/68 'LVSRVL]LRQLFRQFHUQHQWLODSURGX]LRQHGL PDWHULDOLDSSDUHFFKLDWXUHPDFFKLQDULLQVWDOOD]LRQLHLPSLDQWL HOHWWULFLHGHOHWWURQLFL Legge n 46/90 1RUPHSHUODVLFXUH]]DGHJOLLPSLDQWL DPR n 447/91 5HJRODPHQWRGLDWWXD]LRQHOHJJHQGHO LQPDWHULDGLVLFXUH]]DGHJOLLPSLDQWL DPR n 462/01 5HJRODPHQWRGLVHPSOLILFD]LRQHGHOSURFHGLPHQWR SHUODGHQXQFLDGLLQVWDOOD]LRQLHGLVSRVLWLYLGLSURWH]LRQHFRQWUROH VFDULFKHDWPRVIHULFKHGLGLVSRVLWLYLGLPHVVDDWHUUDGLLPSLDQWL HOHWWULFLHGLLPSLDQWLHOHWWULFLSHULFRORVL

2 /HJLVOD]LRQHDQWLQFHQGLR Decreto Ministero dell Interno 18 settembre 2002, $SSURYD]LRQH GHOODUHJRODWHFQLFDGLSUHYHQ]LRQHLQFHQGLSHUODSURJHWWD]LRQHOD FRVWUX]LRQHHO HVHUFL]LRGHOOHVWUXWWXUHVDQLWDULHSXEEOLFKHH SULYDWH /HJLVOD]LRQHSHULUHTXLVLWLPLQLPL SHUOHVWUXWWXUHVDQLWDULH DPR 14 gennaio 1997, n 37, $SSURYD]LRQHGHOO DWWRGLLQGLUL]]RH FRRUGLQDPHQWRDOOHUHJLRQLHDOOHSURYLQFHDXWRQRPHGL7UHQWRHGL %RO]DQRLQPDWHULDGLUHTXLVLWLVWUXWWXUDOLWHFQRORJLFLHG RUJDQL]]DWLYLPLQLPLSHUO HVHUFL]LRGHOOHDWWLYLWjVDQLWDULHGDSDUWH GHOOHVWUXWWXUHSXEEOLFKHHSULYDWH In questo decreto sono contenuti i requisiti minimi strutturali e tecnologici (quindi anche impiantistici) per le strutture sanitarie. È la base sulla quale è necessario progettare e realizzare le strutture sanitarie per le quali è obbligatorio ottenere l autorizzazione e la certificazione a livello regionale per l esercizio. Pag.2 di 16

3 1RUPHSULQFLSDOLLQWHPDGL VLFXUH]]DGHJOLLPSLDQWLHOHWWULFL Norma CEI 64-8,PSLDQWLHOHWWULFLXWLOL]]DWRULDWHQVLRQHQRPLQDOH QRQVXSHULRUHD9LQFRUUHQWHDOWHUQDWDHD9LQ FRUUHQWHFRQWLQXD È una famiglia di 7 norme pubblicate dal Comitato Elettrotecnico Italiano che si occupa di tutti gli impianti elettrici in bassa tensione (BT). Nel caso di strutture sanitarie e locali ad uso medico si applicano tutte le parti della norma, ma in particolare le prescrizioni contenute nel capitolo 710 della parte 7 intitolato /RFDOLDGXVRPHGLFR. Si applicano anche le prescrizioni del capitolo 751 Ambienti a maggior rischio in caso d incendio essendo le strutture sanitarie tipicamente soggette alla legislazione di prevenzione incendi. Pag.3 di 16

4 3UHVFUL]LRQLSHUODVLFXUH]]D La norma CEI 64-8 descrive, nella parte 4, i principali rischi di carattere elettrico con le relative prescrizioni: SURWH]LRQHFRQWURLFRQWDWWLGLUHWWL SURWH]LRQHFRQWURLFRQWDWWLLQGLUHWWL SURWH]LRQHFRQWURJOLHIIHWWLWHUPLFL SURWH]LRQHFRQWUROHVRYUDFRUUHQWL SURWH]LRQHFRQWUROHVRYUDWHQVLRQL Principale rischio: quello di venire in contatto con conduttori e/o parti d impianto che, per motivi di esercizio normale o per guasto, si trovano sottoposti ad una tensione pericolosa per il corpo umano. 7HQVLRQHQRQSHULFRORVD9YDORUHHIILFDFHLQFDH9 YDORUHHIILFDFHLQFF Pag.4 di 16

5 &RQWDWWLGLUHWWL Un contatto con una parte in tensione è considerato GLUHWWR quando avviene con una parte di impianto la cui funzione è quella di essere in tensione nel servizio ordinario. Tali parti d impianto si definiscono SDUWLDWWLYH. 3URWH]LRQHFRQWURLFRQWDWWLGLUHWWL 'LVWDQ]LDPHQWR,VRODPHQWRLQYROXFULHEDUULHUHRVWDFROL Pag.5 di 16

6 &RQWDWWLLQGLUHWWL Un contatto è considerato LQGLUHWWR quando avviene a seguito di un guasto all isolamento. Il contatto non avviene direttamente con una parte attiva (conduttore che nel funzionamento ordinario GHYH essere in tensione), ma con una PDVVD, cioè con una parte dell apparecchiatura o dell impianto che, pur conduttrice, in condizioni normali dovrebbe poter essere toccata senza pericolo e la cui funzione non è quella di essere in tensione e/o di condurre energia elettrica. F V M Carcassa della lavatrice ( N Un semplice circuito elettrico in corrente alternata è costituito da un generatore che eroga una tensione V, da una coppia di conduttori (fase e neutro) e da un utilizzatore (ad esempio un motore elettrico, una resistenza, un elettrodomestico, un apparecchio illuminante, ecc.). Pag.6 di 16

7 (VHPSLRGLFRQWDWWRLQGLUHWWR Si può supporre che avvenga un guasto all isolamento dell apparecchiatura. Un conduttore attivo viene in contatto elettrico con la carcassa della lavatrice (PDVVD). La carcassa si trova così collegata elettricamente con il generatore e si trova quindi in tensione. M Se il guasto è IUDQFR (cioè netto), una persona che tocca la carcassa della lavatrice si trova alla tensione di alimentazione della lavatrice. Si crea quindi una via diversa per la richiusura della corrente (FLUFXLWRGLJXDVWR): una parte della corrente erogata dal generatore attraversa il guasto, la carcassa della lavatrice, il corpo della massaia e si richiude, tramite il terreno, con il generatore. Pag.7 di 16

8 (VHPSLRGLFRQWDWWRLQGLUHWWR FRQWLQXD La corrente I che attraversa il circuito si suddivide in due correnti: OD SULPD, 1 DWWUDYHUVD LO FRQGXWWRUH GL QHXWUR VWUDGD QRUPDOHLQDVVHQ]DGLJXDVWR /D VHFRQGD OD FRUUHQWH GL JXDVWR, * SHUFRUUH XQD GLYHUVDYLDGLULWRUQR In condizioni normali, senza guasto:,, 1 In condizioni di guasto:,, 1, * F I V M I N Terra N I G Pag.8 di 16

9 3URWH]LRQHFRQWURLFRQWDWWL LQGLUHWWL,QWHUUX]LRQHGHOO DOLPHQWD]LRQH In caso di guasto è fondamentale interrompere l alimentazione al primo verificarsi del guasto. Servono due dispositivi combinati. 8QLQWHUUXWWRUHFKHILVLFDPHQWHDSUDLOFLUFXLWR 8QVLVWHPDFKHULOHYLODFRUUHQWH, * GLJXDVWRSULPD FKHTXDOFXQRYHQJDDFRQWDWWRFRQODSDUWHJXDVWD LQWHQVLRQH Nei normali impianti elettrici (ma non è l unico sistema) esiste un dispositivo molto diffuso che assolve a questi due compiti: è l LQWHUUXWWRUHGLIIHUHQ]LDOH, gergalmente detto salvavita. I Guasto verso terra V I = I - I N I G I N Pag.9 di 16

10 3URWH]LRQHFRQWURLFRQWDWWL LQGLUHWWL,PSLDQWRGLWHUUD Il metodo migliore per evitare il contatto indiretto: fare in modo che la corrente di guasto, invece di passare attraverso il corpo umano, prenda un altra strada, stabilita preventivamente in fase di progetto e/o di realizzazione dell impianto. &RQGXWWRUH GL SURWH]LRQH 3( FROOHJDWR DOO LPSLDQWRGLWHUUD La corrente di guasto viene convogliata attraverso il conduttore di protezione (PE) collegato all LPSLDQWRGLWHUUD. F I V M N I N I G PE Terra Pag.10 di 16

11 3URWH]LRQHFRQWURLFRQWDWWL LQGLUHWWL &RRUGLQDPHQWRGHOOHSURWH]LRQL Per rendere funzionante il sistema di protezione contro i contatti indiretti è necessario intercettare il guasto al suo primo apparire, prima del contatto fortuito che potrebbe permettere alla corrente di richiudersi attraverso un corpo umano. L impianto di terra deve quindi offrire una bassissima resistenza alla corrente di guasto. Il valore di I G deve essere il più alto possibile: più è alto, prima e con maggior certezza l interruttore differenziale interviene (poiché legge un valore di corrente differenziale I d elevato), prevenendo contatti indiretti pericolosi e proteggendo preventivamente l impianto. Pag.11 di 16

12 $OWULPHWRGLGLSURWH]LRQHFRQWURL FRQWDWWLLQGLUHWWL,VRODPHQWRVXSSOHPHQWDUH L idea di base è quella di evitare sostanzialmente il verificarsi di contatti indiretti perché: si evitano carcasse, case, contenitori, ecc. realizzati in materiale conduttore; in mancanza di PDVVH non è necessario prevedere la messa a terra. La condizione è che i componenti dell impianto o dell apparecchiature dispongano di un isolamento supplementare (doppio o rinforzato) certificato e contrassegnato. Gli apparecchi di FODVVH,, devono essere conformi a quanto specificato dalla norma e devono essere contrassegnati con il simbolo grafico e non devono essere collegati a terra. 8WLOL]]RGLWHQVLRQLQRQSHULFRORVH Un metodo chiaramente molto efficace per la protezione contro i contatti diretti e indiretti è l utilizzo di tensioni di alimentazione non pericolose, al di sotto, cioè, della WHQVLRQH OLPLWHFRQYHQ]LRQDOH9LQFDH9LQFF. Pag.12 di 16

13 3UHVFUL]LRQLFRQWURJOLHIIHWWL WHUPLFL Un cavo (o una apparecchiatura elettrica in genere) in tensione può essere legato al rischio d incendio in tre modi. Il cavo (o una parte d impianto) provoca l incendio per effetto del surriscaldamento dovuto all effetto Joule: brucia sé stesso e/o il materiale circostante. Il cavo non provoca direttamente l incendio, ma per effetto della combustione dell isolamento trasporta e diffonde l incendio. Il cavo per effetto del fuoco o del semplice surriscaldamento si danneggia e mette fuori servizio una parte di impianto non interessata direttamente dall incendio. 3UHVFUL]LRQLFRQWUROHVRYUDWHQVLRQL Le sovratensioni sono un tipico caso di guasto che provoca danni alle apparecchiature (incendi, danni a circuiti elettronici, fulminazioni, ecc.). La limitazione degli effetti delle sovratensione si ottiene, oltre che con l utilizzo del parafulmine nel caso di scariche atmosferiche dirette, mediante dispositivi detti VFDULFDWRUL GL WHQVLRQH (SPD) che tagliano i picchi delle onde di tensione che si stanno propagando attraverso i circuiti elettrici e ne scaricano l energia verso l impianto di terra. Pag.13 di 16

14 3UHVFUL]LRQLSHULORFDOLDGXVR PHGLFR Nei luoghi di cura si suppone che la pericolosità della corrente elettrica sul corpo umano sia maggiore rispetto agli ambienti ordinari. Le precauzioni quindi raddoppiano: OD WHQVLRQH OLPLWH FRQYHQ]LRQDOHqGLPH]]DWD (25V in c.a. e 60V in c.c). La norma suddivide i locali ad uso medico in 3 categorie: JUXSSR : locali ad uso medico nei quali non si utilizzano apparecchi elettromedicali con SDUWLDSSOLFDWH (ambulatori generici, studi medici, ecc.) JUXSSR: locali nei quali si usano parti applicate purché non in zona cardiaca (ambulatori chirurgici, degenze, terapie, diagnostiche, ecc.); JUXSSR: locali nei quali le parti applicate riguardano la zona cardiaca e locali di chirurgia o di terapia intensiva nei quali la mancanza di energia elettrica mette a rischio la vita del paziente (sale operatorie, rianimazioni, sale parto, ambulatori per applicazioni cardiache, ecc.). Pag.14 di 16

15 3UHVFUL]LRQLSHULORFDOLDGXVR PHGLFRFRQWLQXD Specialmente nei locali di gruppo 2 si preferisce HYLWDUH O LQWHUUX]LRQHDXWRPDWLFDGHOO DOLPHQWD]LRQH elettrica anche in caso di guasto a terra. È prioritaria la FRQWLQXLWjGHOVHUYL]LR rispetto l individuazione immediata di una dispersione. VLVWHPD,70,7PHGLFDOHsistema a neutro isolato in cui il secondario del trasformatore non è messo a terra. La corrente di gusto I G risulta di valore estremamente basso poiché non ha vie certe di richiusura QRGR HTXLSRWHQ]LDOH disposizione della rete di conduttori di protezione fatta in modo particolare e ordinata alla quale devono essere collegate non solo le masse, ma anche le masse estranee (tramite conduttori equipotenziali) Pag.15 di 16

16 $OLPHQWD]LRQHGLHPHUJHQ]D Nei locali ad uso medico sono previsti tre tipi di sorgenti di alimentazione (3 livelli di sicurezza): DOLPHQWD]LRQH QRUPDOH FRQ WHPSR GL FRPPXWD]LRQH!V Alimentazione di uso comune, tipicamente quella collegata alla rete pubblica (ENEL o altri); DOLPHQWD]LRQH GL VLFXUH]]D FRQ WHPSR GL FRPPXWD]LRQH dv. In caso di mancanza della rete principale, il sistema di riserva deve intervenire entro 15s. Tipicamente è detta alimentazione privilegiata servita da gruppo/i elettrogeno/i che si attiva entro 15s; DOLPHQWD]LRQH GL VLFXUH]]D FRQ WHPSR GL FRPPXWD]LRQHdVHFRQDXWRQRPLDPLQPLPDGL K. Si utilizzano sistemi a batteria come i gruppi statici di continuità assoluta (UPS) che hanno un tempo di commutazione nullo oppure sistemi di batterie per l alimentazione di apparecchi illuminati di emergenza. Pag.16 di 16

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