PIANO DI LAVORO. Classe 3 O.M.O. Materia: OTTICA, Ottica APPLICATA Anno Scolastico: 2015/2016

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1 ISTITUTO ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE Istituto Professionale Statale per l Industria e l Artigianato. E. M a j o r a n a Bari- Palese Sede: S. Paolo (BA) PIANO DI LAVORO Classe 3 O.M.O. Materia: OTTICA, Ottica APPLICATA Anno Scolastico: 2015/2016 FINALITÀ L indirizzo Socio-sanitario ed in particolare l articolazione relativa alle Arti ausiliarie delle professioni sanitarie, Ottici ha lo scopo di far acquisire allo studente, a conclusione del percorso quinquennale, le competenze necessarie per organizzare ed attuare interventi adeguati alle esigenze sociosanitarie di persone e comunità, per la promozione della salute e del benessere bio-psico-sociale. E molto importante che le competenze acquisite nell intero percorso di studio mettano in grado gli studenti di dialogare e migliorare il sistema di relazione con le diverse tipologie di utenti, di interagire con la più ampia comunità sociale, con i servizi socio-sanitari del territorio (compreso il privato sociale) e di assumere ruoli adeguati all evoluzione dei bisogni socio-sanitari. L articolazione dell indirizzo socio-sanitaria, Arti ausiliarie delle professioni sanitarie, Ottici mira a sviluppare negli allievi specifiche competenze tecniche nonché relazionali per interagire in modo efficace con l utente del servizio e con altre figure professionali. In questa articolazione dell Ottico gli studenti acquisiscono le competenze di ottica ed oftalmica necessarie per realizzare, nel laboratorio oftalmico, ogni tipo di soluzione ottica personalizzata e per confezionare, manutenere e commercializzare occhiali e lenti, nel rispetto della normativa vigente. ANALISI SITUAZIONE DI PARTENZA E PROFILO GENERALE DELLA CLASSE. La classe, è composta da 18 alunni iscritti, così suddivisa: 12 maschi e 6 femmine. Al gruppo classe dello scorso anno scolastico si sono aggiunti 9 nuovi alunni, alcuni provenienti da altri istituti scolastici o respinti in terza ottico dell anno precedente; alcuni di questi, al momento non frequentano con assiduità le lezioni. Nel primo periodo scolastico, dopo le prime verifiche e i consueti test d ingresso è stato possibile individuare nella classe, in base al profitto, alle capacità di apprendimento e al comportamento di ogni alunno, due gruppi. Il primo motivato e partecipativo, costituito da 6 elementi abbastanza interessati allo studio della materia che si propone dal punto di vista disciplinare, sia nei riguardi dei docenti che verso i compagni, in modo corretto. L altro gruppo, costituito da 13 alunni, è caratterizzato mediamente, da una insufficiente preparazione di base. Questo è essenzialmente dovuto, specie per il gruppo dei ripetenti, alla mancanza del necessario stimolo che serve ad interessarsi allo studio e quindi, poi, ad apprendere e a sviluppare le nuove conoscenze della disciplina. Inoltre questo gruppo è caratterizzato, da una diffusa difficoltà di concentrazione e di attenzione su quello che di volta in volta viene proposto come attività didattica. Questo comporta che alcuni soggetti sono facilmente distratti e la loro partecipazione alla lezione, anche se più volte sollecitata, in vari modi, dal docente, viene disattesa a vantaggio di qualsiasi altra occasione di svago o momentaneo disimpegno di carattere ludico, che, il più delle volte, riesce a coinvolgere il gruppo degli alunni meritevoli e partecipativi. Questa situazione, a volte, rallenta in modo determinante il prosieguo dell azione didattica in quanto occorre ritornare più volte sullo stesso argomento, per ripetere e rafforzare i concetti già sviluppati e ripetuti. Altra nota che occorre menzionare a riguardo delle diverse difficoltà d apprendimento, in genere, per i nostri alunni, è l usanza di non applicarsi adeguatamente, quando non completamente, nello studio fatto a casa. Alla luce di quanto evidenziato, è facile capire e ribadire che, in questo gruppo di alunni, 1

2 esistono diverse carenze pregresse, di conoscenze e di abilità, che, magari fanno parte delle conoscenze di altre discipline, ma che al contempo sono propedeutiche all insegnamento dell ottica geometrica. Pertanto, prima di affrontare e sviluppare i nuovi contenuti del programma da sviluppare, occorre dedicare una parte del tempo al ripasso e al rinforzo delle principali tematiche disciplinari sviluppate nel corso di studio degli anni precedenti. Per gli alunni che, nonostante il ripasso e l approfondimento di alcune nozioni cardini della materia, continueranno a presentare una scarsa o una insufficiente preparazione di base, occorrerà un azione più incisiva con appropriate azione di recupero in itinere con lezioni di gruppo, mirate specificatamente, al superamento di queste carenze. Per coinvolgere attivamente tutti gli alunni nell impegno dello studio della materia, saranno organizzati, per gli alunni in difficoltà, opportuni gruppi di lavoro che prevedono l aiuto degli alunni più capaci e autonomi nel risolvere, sviluppare e portare a termine il lavoro da svolgere. LIVELLI DI PROFITTO IN INGRESSO LIVELLO BASSO LIVELLO MEDIO LIVELLO ALTO (voti inferiori al 5) N. Alunni : 5 (voti 5-6) N. Alunni: 8 (voti 7-8-9) N. Alunni: 5 PROVE UTILIZZATE PER LA RILEVAZIONE DEI REQUISITI INIZIALI: test d ingresso colloqui con gli alunni COMPETENZE DISCIPLINARI: La disciplina ha come compito prioritario la formazione teorica del futuro ottico essa deve pertanto fornire all'allievo le competenze e conoscenze di base non solo nel campo specifico dell'ottica, ma anche nel campo della tecnologia ottica. In base alla programmazione didattica nel consiglio di classe, si prevede un proficuo coordinamento con gli altri docenti ed in particolare con quelli dell area di indirizzo. Tale coordinamento, infatti e' tanto più necessario in quanto diversi argomenti previsti dal programma di ottica e laboratorio presentano strette attinenze con tali discipline o trovano in esse contenuti propedeutici o comunque di supporto. Le competenze da raggiungere, al completamento del terzo anno, che prevede una figura tecnica in grado di eseguire lavorazioni di costruzione e assemblaggio nella realizzazione dell occhiale sono: raggiungere un livello di autonomia di tipo esecutivo a partire dalla ricetta optometrica, scegliendo adeguatamente il materiale di composizione della lente è in grado di realizzare in modo completo un occhiale. organizzare adeguatamente un laboratorio ottico, predisponendo strumenti, macchine, magazzino e controllo qualità. saper relazionare con il cliente, dando informazioni su modalità e condizioni di vendita, su prestazione di servizi e sulla prescrizione medica relativa allo stato funzionale e visivo. - OBIETTIVI FORMATIVI L'espandersi della tecnologia ha indotto rilevanti mutamenti anche di carattere culturale, rendendo improrogabile una ridefinizione degli obiettivi formativi, delle metodologie e dei contenuti delle discipline come l ottica. L'insegnamento di quest'ultima, pertanto, non degenererà nell'arido nozionismo se è mirato: alla creazione delle condizioni per una "facilità di rapporti con le diverse discipline scolastiche"; alla stimolazione dell'elasticità di apprendimento anche immediato; a fornire le capacità di utilizzare le regole che costituiscono il cosiddetto metodo sperimentale, e i metodi operativi per descrivere in maniera corretta il comportamento fisico della luce, e specialmente, in relazione ai materiali che la luce stessa attraversa; alla stimolazione dell'alunno allo studio autonomo anche attraverso l'attenta lettura del libro di testo e del materiale, in fotocopia, fornito per lo studio (potenziamento delle capacità logiche, riflessive, intuitive, di analisi e di sintesi); 2

3 all'acquisizione o potenziamento delle capacità di autonomia psicologica e del difficile processo di autovalutazione del proprio grado di apprendimento. CONOSCENZE E ABILITÀ DA RAGGIUNGERE ALLA FINE DELL ANNO: Alla fine del terzo anno, si ritiene possano essere raggiunte le seguenti conoscenze: - Dispersione della luce. Prisma. - Il diottro. Potere di un diottro. - La lente. Punti principali e distanze focali. - Potere nominale di una lente. Potere effettivo di una lente. Potere frontale. - Classificazione delle lenti: assosimmetrica, astigmatica, prismatica, bifocale, pianosferica, menisco b.c., pianocilindrica, bicilindrica, sferocilindrica, piano torica, sferotorica, pianoprismatica, cilindroprismatica, sferoprismatica, sferocilindroprismatica, toroprismatica, sferotoroprismatica. - Diottria prismatica, lenti spesse assosimmetriche. - Ingrandimento proprio e convenzionale di una lente. - lenti spesse. - Lenti di potere neutro. - Campo reale e apparente nelle lenti oftalmiche, distorsione delle immagini nelle lenti da occhiali, forme usuali di lenti oftalmiche. - Orientamento della base prismatica e degli assi nelle lenti astigmatiche. Lenti astigmatiche. Lenti toriche. - Effetto prismatico nelle lenti astigmatiche. Formazione delle immagini nelle lenti astigmatiche. - Collaudi delle lenti. Sferometro. Diottrometro. Alla fine del terzo anno, si ritiene possano essere raggiunte le seguenti abilità: Applicare nozioni di base di algebra e geometria alla costruzione delle immagini ottiche. Interpretare e costruire rappresentazioni grafiche di relazioni e corrispondenze definite formalmente o empiricamente. Impostare e risolvere semplici problemi che si presentano nei diversi ambiti vita di quotidiana, modellizzabili, nel laboratorio ottico attraverso procedure e strumenti algebrici. Utilizzare, linguaggi, simboli e convenzioni scientifici, matematici e tecnici. Descrivere e analizzare fenomeni ottici con linguaggi, convenzioni e simboli. Utilizzare metodiche e procedure e strumenti nel laboratorio di ottica. Conoscere la dispersione cromatica della luce Conoscere e saper calcolare le distanze focali e il potere di una lente Conoscere e saper calcolare gli ingrandimenti di una lente Conoscere e saper misurate le caratteristiche geometrico-ottiche delle lenti. Mostrare di avere un metodo di lavoro: raccogliendo ordinatamente sul quaderno le informazioni significative; avendo sempre a disposizione fotocopie, esercitazioni e il materiale didattico essenziale; sapendo recuperare le informazioni necessarie consultando la fonte appropriata. METODOLOGIE UTILIZZATE NELLA GESTIONE DELLE LEZIONI Lezione frontale Lezione interattiva a partire da un problema, un testo, un video Lavoro di gruppi di livello omogeneo Esperienze di laboratorio dalla cattedra Esercitazioni e verifiche al computer individuali o a gruppi di alunni Ricerca e produzione di informazioni 3

4 VERIFICHE E VALUTAZIONE La valutazione del profitto è suddivisa in voto scritto e voto orale. Concorrono alla formulazione del voto scritto le seguenti modalità di verifica: test, quesiti aperti, risoluzione di problemi. Concorrono alla formulazione del voto orale le seguenti modalità di verifica: interrogazioni orali, prove di esercitazioni scritte, domande di carattere teorico e pratico, domande sulle prove scritte ed esercitazioni e quant altro il docente riterrà utile allo scopo. Il docente sceglierà liberamente di adottare alcune delle modalità elencate, anche in relazione alle difficoltà e alle problematicità che i singoli alunni evidenzieranno nel corso dello studio della materia. MATERIALI DI LAVORO E STRUMENTI IN USO: Libro di testo adottato. Materiale didattico proposto dal docente, CD didattici, e laboratorio di informatica. 4

5 CONTENUTI DELLLA PROGRAMMAZIONE 3 O.M.O. Modulo 1 - Ripasso degli argomenti propedeutici. Tempo: Settembre-Ottobre Propagazione rettilinea della luce. Raggi e fasci di luce. Fenomeno della diffusione. Fenomeno della riflessione. Leggi della riflessione. Punti luminosi reali e virtuali. Le leggi della rifrazione. Legge di Snell. Principio di Fermat applicato alla rifrazione. Riflessione totale e angolo limite. Rifrazione di un onda sferica su una superficie piana. Rifrazione attraverso una lastra piana. La rifrazione nei prismi. Modulo 2 Ottica geometrica: la rifrazione Tempo: Novembre-Dicembre Prisma: angolo di deviazione e deviazione minima. Calcolo dell indice di rifrazione in un prisma. Prisma sottile. Potenza prismatica. Prismi a riflessione totale. Passaggio della luce attraverso i prismi. Dispersione della luce. Numero di Abbe. Concetto di aberrazione cromatica. Rappresentazione grafica della dispersione cromatica. Modulo 3 Diottri sferici Tempo: Gennaio-Febbraio Rifrazione su superfici sferiche. Punti e distanze focali. Potere rifrattivo. Vergenza. Costruzione grafica dell immagine. Ingrandimento longitudinale. Modulo 4 - Lenti sottili e lenti spesse Tempo: Febbraio-Marzo Classificazioni lenti. Rifrazione attraverso una lente semplice. Punti e piani focali. Punti e piani principali. Punti nodali. Centro ottico. Equazione degli ottici. Potere di una lente sottile. Equazione Gaussiana lenti sottili. Equazione Newtoniana lenti sottili. Ingrandimento trasversale e longitudinale. Formazione immagine lente spessa. Distanza focale lente spessa. Potere effettivo e nominale lente spessa. Calcolo spessore lente spessa. Potere frontale lente spessa. Ricerca analitica piani principali. Equazione gaussiana lente spessa. Modulo 5 - Combinazioni di lenti Tempo: Aprile Potenza del sistema combinato di lenti. Potenza frontale. Metodo delle lenti successive. Metodo dei piani principali. Modulo 6 Lenti astigmatiche Tempo: Maggio-Giugno Lenti cilindriche. Sistema di due cilindri ad assi paralleli. Sistema di due cilindri ad assi incrociati. Lente sfero-cilindrica. Lenti toriche. Bari, 31 Ott 2015 Il docente (prof. Giuseppe FIUME) 5

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