PROGETTO OSSERVATORIO TARIFFE E TRIBUTI LOCALI Rapporto

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1 PROGETTO OSSERVATORIO TARIFFE E TRIBUTI LOCALI Rapporto L osservatorio è uno strumento di informazione dei cittadini adottato con il Programma Generale denominato Informazione ed assistenza ai consumatori ed agli utenti della Regione Umbria e realizzato con l utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. L AUR da anni cura la parte scientifica del progetto, occupandosi di analizzare i dati raccolti (dalle associazioni dei consumatori presso i Comuni umbri e presso gli ATI) con l obiettivo di fornire indicazioni sui principali oneri a carico del cittadino relativamente alle seguenti tasse o tariffe: Addizionale comunale Irpef Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) L occupazione del suolo pubblico: TOSAP e COSAP Il servizio di nettezza urbana: TARSU e TIA Il Servizio Idrico Integrato (SII) Gli asili nido comunali Le mense scolastiche I trasporti scolastici I trasporti pubblici locali 1

2 Il costo del servizio di nettezza urbana nei Comuni umbri Le abitazioni civili Il FOCUS del convegno del 5 luglio 2012 riguarda il costo del servizio di Nettezza Urbana nei Comuni umbri per le abitazioni civili e rappresenta un anticipazione dei risultati contenuti nel Rapporto Osservatorio tariffe e tributi locali che uscirà a settembre 1. Anni di riferimento: Fonte dati: rilevazione, tramite piattaforma digitale, presso i Comuni umbri 2. Variabili analizzate: variazioni ( ) dei coefficienti Tarsu/Tia e della spesa sostenuta da una abitazione tipo per il servizio di Nettezza Urbana. Tassa o Tariffa? Il decreto Ronchi (1997) prevedeva una sostanziale modifica del sistema di finanziamento del servizio di nettezza urbana: a partire dal 1999, i comuni dovevano passare da un tributo come la Tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (Tarsu) ad una tariffa, la tariffa di igiene ambientale (Tia). Nel 2006, SETTE i Comuni umbri che hanno scelto di adottare la tariffa d igiene ambientale (Tia), si tratta: dei due comuni capoluogo di provincia, di due centri medio grandi (Foligno e Narni 3 ) e tre comuni con popolazione da a abitanti (Bevagna, Montefalco e P.S. Trasimeno). I restanti centri hanno continuato a far riferimento alla Tarsu. 1 Un altro focus sul Servizio Idrico Integrato si terrà il 19 Luglio 2012 a Foligno. 2 I Comuni che hanno aderito alla rilevazione sono 66 per il 2009 e 65 per il L intera serie dati è disponibile per 49 municipalità umbre. 3 Non sono presenti i dati relativi al comune di Narni poiché questo non ha aderito alle rilevazioni 2009 e

3 I comuni che applicano la Tarsu L onere richiesto ai cittadini per il servizio di nettezza urbana, nel caso in cui il comune di residenza abbia scelto la tassa quale sistema di finanziamento del servizio, dipende dalla superficie dell immobile di proprietà dell utente e dal coefficiente (al metro quadro) deliberato dal comune. Dal 2005 al 2010, il coefficiente medio applicato dai comuni umbri alle abitazioni civili è aumentato progressivamente passando da 1,01 al mq del 2005 a 1,21 del Città della Pieve è il comune che mostra coefficiente più elevato mentre i coefficienti più bassi sono, in ciascun anno esaminato, da attribuirsi a comuni di piccole dimensioni (Lugnano in Teverina, Attigliano e Preci). Coefficienti TARSU applicati alle ABITAZIONI CIVILI: valori in euro correnti per mq ( ) coefficienti anno ABITAZIO NI CIVILI ( /mq) medi min max ,21 0,71 1,95 (Preci) (Città della Pieve) ,15 0,71 1,87 (Preci) (Città della Pieve) ,12 0,71 1,87 (Preci) (Città della Pieve) ,09 0,64 1,87 (Attigliano) (Città della Pieve) ,05 0,59 1,87 (Lugnano in Teverina) (Città della Pieve) 2005* 1,01 0,49 1,82 (Lugnano in Teverina) (Città della Pieve) * Nel calcolo del valore medio non sono stati considerati i comuni che hanno optato per la TIA a partire dal 2006, pur applicando nel 2005 la TARSU Dal 2005 al 2010, il coefficiente tarsu medio mostra un incremento del 20%. Il trend di crescita continua mostra tassi di crescita annui che si differenziano per una crescita più accelerata dal 2005 al 2006 (4,3%), più contenuta dal 2006 al 2009 (quando il tasso di crescita non supera il 3,5%) e 3

4 una nuova accelerazione tra il 2009 e 2010 quando il coefficiente medio torna a crescere con un tasso del 4,8%. Coefficienti TARSU applicati alle ABITAZIONI CIVILI: numeri indice percentuali su valori medi ( ) Esaminando la variazione del coefficiente medio a seconda della tipologia scelta dal Comune per la gestione del servizio (in economia, da terzi o in forma mista), emerge che i comuni con coefficiente medio meno oneroso sono quelli che optano per la gestione in economia o in forma mista anche se è proprio tra i primi che si rileva il maggior incremento nel periodo (29,6%). Riguardo la dimensione comunale, si rileva che i comuni più esosi sono quelli della classe abitanti che nel 2010 applicano mediamente un coefficiente paria a 1,5 al mq (1,1 /mq il coefficiente medio dei comuni di più piccole dimensioni). Nel periodo , si rileva una crescita generalizzata che va dal 13% dei comuni con abitanti al circa 30% dei comuni fino a abitanti e di quelli tra e ab. Coefficienti TARSU applicati alle ABITAZIONI CIVILI: valori medi per modalità di gestione 4

5 del servizio. Valori in euro correnti al mq e variazioni percentuali ( ) Coefficienti TARSU applicati alle ABITAZIONI CIVILI: valori medi per dimensione comunale. Valori in euro correnti al mq e variazioni percentuali ( ) 5

6 I comuni che applicano la Tia Nell ambito della definizione delle tariffe, come noto il d.lgs. 22/97 (Decreto Ronchi) aveva introdotto la tariffa di igiene ambientale (Tia) in sostituzione della previgente tassa di asporto dei rifiuti urbani (Tarsu). La Tariffa di Igiene Ambientale (Tia) nasce con l intento di far gravare sugli utenti il costo del servizio in funzione dei rifiuti che questi effettivamente producono, secondo il principio chi inquina paga. A tale scopo, nel metodo di calcolo della tariffa, vengono introdotte delle variabili che dovrebbero consentire la quantificazione della reale produzione di rifiuti. L applicazione della Tia doveva, inoltre, garantire ai comuni un flusso di ricavi in grado di assicurare l equilibrio economico (obiettivo che fino a quel momento non si era raggiunto con la Tarsu) a tal scopo, la tariffa era stata scomposta in due parti: una quota fissa relativa ai costi comuni (investimenti e ammortamenti, costi amministrativi e altri costi generali, i costi di spezzamento e lavaggio strade); una quota variabile per finanziare i costi variabili di gestione (costi di raccolta, trattamento, smaltimento dei rifiuti solidi urbani), tale da riflettere la quantità di rifiuti effettivamente prodotta. I comuni umbri che adottano la Tia, nel quantificare il consumo reale di ogni singola utenza, non si affidano ad una stima puntuale bensì a quella presunta. La variabile scelta a tale scopo è la numerosità della famiglia cui fa capo l utenza, pertanto la quantificazione della parte fissa del corrispettivo avviene applicando ad ogni mq di abitazione posseduta una tariffa crescente all aumentare del numero di componenti. Passignano sul Trasimeno, in realtà, si caratterizza per una differenziazione tariffaria che pur tenendo conto del numero dei componenti appare poco marcata: se, infatti, nel 2010 la tariffa delle utenze monocomponente (0,88 ) è inferiore a quella applicata alle coppie (0,96 ), l aggravio 6

7 tariffario per gli ulteriori eventuali componenti è modesto (si raggiunge il valore massimo di 1,25 nel caso in cui l utenza si componga di 6 o più persone). Bevagna, Foligno e Montefalco applicano, invece, un sistema tariffario che cresce gradualmente all aumentare della numerosità familiare: le tariffe unitarie di questi tre comuni sono piuttosto simili, specialmente nei primi due comuni (i coefficienti di Montefalco sono lievemente inferiori), si passa dai poco più di 60 centesimi per le famiglie monocomponente ai 90 centesimi (83 per Montefalco) delle utenze composte da oltre 6 persone. I due capoluoghi sono più onerosi e le tariffe incrementano notevolmente all aumentare della numerosità dell utenza, soprattutto, a Perugia dove i single pagano 1,40 /mq e alle famiglie con 6 componenti ed oltre si applica un coefficiente unitario di 2,41 ; a Terni le tariffe unitarie sono più contenute (si va dagli 88 centesimi delle utenze monocomponente a 1,25 delle famiglie con 6 o più componenti). Parte fissa della Tariffa Igiene Ambientale (T.I.A) applicata alle utenze domestiche. Valori in euro correnti (2010) La composizione del nucleo familiare è scelta come proxy del consumo anche per la quantificazione della parte variabile della Tia che è calcolata moltiplicando il numero di persone per apposite 7

8 tariffe deliberate dai comuni, sempre crescenti all aumentare dell ampiezza dell utenza 4. Nel 2010, il comune meno oneroso, eccezion fatta per le famiglie con più di 6 componenti, è Perugia: si va dai 29 delle utenze monocomponente ai 110 delle famiglie più ampie (Passignano sul Trasimeno, per questa tipologia familiare, è il meno oneroso). A Bevagna, Foligno e Montefalco, i comuni che hanno più ridotta parte fissa, sono in uso coefficienti piuttosto sostenuti: nel primo comune le tariffe oscillano tra 69 e 233, nel secondo tra 53 e 180 eur e nell ultimo tra 45 e 209. A confronto i coefficienti della parte variabile dei due capoluoghi sono nettamente inferiori: a Perugia, che come abbiamo detto ha le tariffe variabili più contenute, il range è mentre a Terni Passignano sul Trasimeno, invece, ha un tariffario simile a quello dei comuni più onerosi per le famiglie fino a 2 componenti mentre per le utenze da 3 componenti in su applica coefficienti più contenuti, simili a quelli osservati nei due capoluoghi. Parte variabile della Tariffa Igiene Ambientale (T.I.A) applicata alle utenze domestiche. Valori in euro correnti (2010) Tra il 2006 e il 2010 tutti i comuni che applicano la Tia hanno variato i propri tariffari: 4 A Foligno le famiglie di 3 componenti vedono applicarsi la stessa tariffa in uso per le utenze composte da 2 persone. 8

9 Bevagna è l unico comune in cui si rilevano riduzioni delle tariffe, nell arco di tempo considerato, tali riduzioni riguardano la sola parte variabile della tariffa applicata alle utenze monocomponente (-7%) e a quelle delle coppie (-2%); le altre tipologie familiari, invece, vedono aumentare la parte variabile della tariffa così come incrementa per tutte le tipologie familiari la parte fissa della Tia del comune di Bevagna: l aumento va dal 39% dei single all oltre 90% delle famiglie più numerose. Bevagna è l unico comune che applica varizioni tariffarie differenti a seconda delle tipologia familiare colpendo meno le famiglie meno numerose e più quelle con maggior numero di componenti. In tutti gli altri comuni gli incrementi verificati dal 2006 al 2010, sono di ugual misura per le diverse tipologie familiari. A Terni l incremento minimo (3%) della parte fissa ma il massimo di quella variabile che triplica nel corso di questi 5 anni; anche Montefalco si caratterizza per un basso incremento della parte fissa (10%) ed una crescita più consistente della variabile (40%). Perugia e Foligno aumentano le tariffe variabili e fisse in modo piuttosto omogeneo: Foligno aumenta del 23% la parte fissa e del 27% quella variabile, leggermente più contenute i rincari di Perugia (20% la parte fissa e 24% la variabile). Passignano, infine, aumenta tutte le tariffe (fisse e variabili) di tutte le tipologie familiari del 18%. Variazione percentuale ( ) della parte fissa (celeste) e della parte variabile (rosso) della TIA applicata alle utenze domestiche. 9

10 Il calcolo dell onere annuo per il servizio di nettezza urbana per le utenze domestiche, nei comuni che applicano la Tia, si esegue moltiplicando il coefficiente della parte fissa per la superficie dell abitazione (espressa in mq) ed aggiungendo il valore della parte variabile; per ogni centro si ottengono importi diversi a seconda della numerosità familiare e della superficie dell immobile 5. Per poter effettuare un confronto dell onere sostenuto annualmente per il servizio di nettezza urbana da un utenza domestica nei vari comuni umbri che applicano la Tia, si è fatto ricorso ad una simulazione su un abitazione tipo; si è ipotizzata un abitazione civile di 100 mq per la quale, tenendo conto delle varie casistiche di composizione familiare, è stata calcolata la spesa annua totale (non si è tenuto conto dell Iva al 10% 6 ). Nel 2010 (ma anche nel 2006), per ogni tipologia di utenza considerata, Perugia è il comune dove la spesa annua è più elevata (dai 170 dei single ai 350 dei nuclei più grandi) distanziando notevolmente gli importi calcolati per gli altri centri. Glli altri cinque comuni presentano livelli di spesa abbastanza simili per i nuclei più piccoli (i comuni di Montefalco e Foligno sono i meno 5 Si è ipotizzato che la famiglia non riesce ad accedere alle eventuali agevolazioni previste dai comuni. 6 La Corte di Cassazione, in linea con l'orientamento comunitario, ha stabilito che il corrispettivo che i cittadini devono pagare per la raccolta e smaltimento dei rifiuti, è una tassa e non una tariffa: la Tariffa di Igiene Ambientale (Tia) mantiene infatti la natura pubblicistica propria della vecchia Tassa Rifiuti Solidi Urbani (TARSU). In quanto tassa è perciò inapplicabile su di essa un altro tributo come l IVA. 10

11 costosi), mentre per le famiglie di 5 e 6 componenti le differenze si amplificano, con un vantaggio per i residenti di Passignano sul Trasimeno (al massimo per i nuclei più grandi si arriva a spendere 188, poco più di un single che vive a Perugia). Conseguentemente alle variazioni tariffarie avvenute nel periodo e precedentemente esaminate, si è verificato un aggravio della spesa per il servizio che varia in base alla composizione familiare nel comune di Bevagna (dal 10% dei single al 46% delle famiglie con più di 6 componenti) ovvero costante come a Passignano (18%), Perugia (21%) e Foligno (26%). Tutti e tre questi comuni mostrano il minor rincaro di periodo (eccetto single e coppie a Bevagna). A Terni, complice il notevole rincaro della sola parte variabile, si osservano i maggiori rincari: dal 34% dei single al 64% delle famiglie più numerose. Spesa per il servizio di Nettezza Urbana di un abitazione di 100 mq nei comuni che applicano la TIA 11

12 La spesa annua per il servizio di Nettezza Urbana per una famiglia tipo Un ulteriore simulazione si è resa necessaria per realizzare il confronto tra tutti i comuni (indipendentemente dal fatto che questi applicano la Tia o la Tarsu) della spesa annuale sostenuta da un utenza domestica per il servizio di nettezza urbana. A tale scopo si è scelto di considerare come famiglia rappresentativa della regione: un nucleo composto da 4 persone che vive in un abitazione di 100 mq 7. Da tale esercizio di simulazione si è ottenuto un ampissimo campo di 7 La somma a carico degli utenti non considera IVA, contributo provinciale, contributo comunale e addizionale ex-eca. Si ipotizza, inoltre, che la famiglia considerata non acceda alle eventuali deduzioni previste dal Comune. 12

13 variazione della spesa annuale: rispetto al valore medio regionale, che nel 2010 ammonta a 134, vi sono comuni in cui la famiglia tipo spende meno di 90 all anno (Preci, cui è associato il valore più basso in assoluto pari a 71 /annui, Lisciano Niccone, Cascia, Cerreto di Spoleto e Umbertide) ed altri in cui la spesa annua arriva a superare i 200 (Perugia, cui è associata la spesa massima di 308 /annui, Terni, Bevagna, Montefalco e Foligno). Tra i comuni più costosi si trovano quelli che applicano la Tia. Tra il 2005 ed il 2010 la spesa annuale calcolata per la famiglia tipo aumenta ovunque eccezion fatta per i comuni di Piegaro, Paciano, Gualdo Cattaneo, Cannara, Umbertide e Preci. I rincari oscillano tra il valore minimo riscontrato a Lisciano Niccone (0,8%) e Spoleto (2,6%) ed il valore massimo di Lugnano in Teverina, Montefalco, Bevagna, Foligno e Terni dove la spesa annua è più che raddoppiata. Spesa* annua per Tarsu/Tia nei comuni umbri da parte di una famiglia di 4 persone che vive in un abitazione di 100 mq. Valori in euro correnti (2005, 2010) 13

14 A conferma che tra i comuni più costosi si trovano quasi tutti i centri che applicano la Tia, si osservi che la spesa media annua dei loro cittadini ammonta a 239 contro i 121 rilevati mediamente tra i centri che applicano la Tarsu. Nel 2005, nessun municipio umbro applicava la Tia ma volendo verificare la spesa media della nostra famiglia tipo in quei comuni che, poi, hanno adottato tale criterio di finanziamento del servizio, otteniamo una spesa, comunque, superiore a quella dei municipi che l anno seguente hanno scelto di continuare ad applicare la Tarsu (123 contro 101 ), si noti, però, che il gap tra queste due diverse tipologie di comuni passa da 22 del 2005 a 118 del In effetti, la spesa per il servizio di un cittadino, che si trova a vivere nei comuni che hanno lasciato immutato il sistema di finanziamento del servizio, aumenta di circa il 21% mentre per gli utenti dei comuni che sono passati alla Tia l incremento, , è di gran lunga più consistente (95%). Il costo del servizio aumenta di più per la famiglia tipo il cui comune gestisce direttamente in 14

15 economia il servizio (30% contro 23% delle due altre forme di gestione) pur rimanendo il più contenuto. Dal 2005 al 2010, il costo che la famiglia tipo deve sostenere per il servizio di Nettezza Urbana aumenta di più nei due capoluoghi (81%), che nel 2006 passano dalla Tarsu alla Tia, seguono i comuni tra e abitanti che, nonostante segnino un incremento del 42%, vantano per il 2010 una spesa più contenuta di quella dei municipi appartenenti alla classe dimensionale inferiore che si caratterizzano, però, per il minor incremento di periodo (22%). Spesa annuale* della "famiglia tipo" per il servizio di Nettezza Urbana nei comuni umbri. Valori medi in euro correnti e variazioni percentuali (2005, 2010) variazione % criterio di finanziamento TARSU ,6 TIA ,9 modalità di gestione in economia ,6 da terzi (concessione/appalto) ,6 in forma mista ,8 classe dimensionale comuni fino , , , ,3 oltre ,0 media regionale ,8 15

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