PROGETTO MENOUNO - 1. PARTE PRIMA CONOSCERE DESTINATARI DEL SERVIZIO Le classi prime delle scuole secondarie di primo grado di Ferrara

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1 PROGETTO MENOUNO PARTE PRIMA CONOSCERE DESTINATARI DEL SERVIZIO Le classi prime delle scuole secondarie di primo grado di Ferrara A chi è rivolto il progetto: II progetto MENOUNO, è stato pensato come risposta all'esigenza dei giovani di conoscere la realtà dell'handicap nelle sue più diverse manifestazioni per superare la paura della diversità e per accrescere i mezzi di comunicazione e le vie della solidarietà. Quello che dopo molti anni di lavoro ci è evidente, è che la diversità incute timore e che per comunicare con chi ha strumenti, mezzi, modi diversi occorre competenza. Pensiamo dunque che sia utile e doveroso insegnare ai nostri ragazzi cos è la disabilità e come ci si rapporta con essa mettendoli a contatto con persone esperte e con persone disabili (e magari con disabili esperti) per far sì che attraverso l ascolto, il gioco e l esperienza diretta possano ridurre il timore del contatto e attivare la solidarietà. Attività proposte Incontri con esperti/protagonisti della disabilità che, attraverso prove ed attività pratiche facciano vedere/capire come si vive l essere disabili e come ci si mette in relazione con le persone disabili. Negli incontri sarà sempre prevalente l aspetto pratico e ludico dell insegnamento/apprendimento (comunicare senza udire, spostarsi senza vedere, muoversi su sedia a rotelle, ecc.). Obiettivi: Aumentare le competenze sull handicap: Per ridurre l ansia dell incontro e migliorare la qualità dell integrazione. Per perdere la paura delle differenze Per sensibilizzare gli alunni Per conoscere e migliorare la comunicazione aumentativa Per potenziare il percorso di educazione alla cittadinanza

2 Produzione conclusiva: 1. raccolta di materiale fotografico 2. questionari 3. cartelloni e/o produzioni scritte al termine di ogni incontro 4. individuazione delle barriere architettoniche presenti nel territorio ( documentazione fotografica ecc.) 5. mostra di tutto il materiale prodotto dagli Istituti alla biblioteca Bassani 6. eventuale pubblicazione Percorso: Incontro con il consiglio di classe Intervento introduttivo generale La disabilità uditiva La disabilità visiva La disabilità motoria La disabilità comunicativa La disabilità mentale Incontro conclusivo di sintesi La struttura del Progetto è stata così programmata: Un incontro con ciascun consiglio di classe per definire i contenuti del progetto e le attività didattiche di accompagnamento. Attività diretta alle classi: Introduzione Disabilità sensoriali Disabilità psicofisiche Daniele Civolani Della vista Dell udito classe + esperienze pratiche classe + esperienze pratiche classe teorica + 1ora pratica teorica + 1ora pratica

3 Disabilità motorie Vivere con un figlio diversamente abile (l esperienza di un genitore) Conclusione Daniele Civolani classe + esperienze pratiche teorica + 1ora pratica per 2 classi PARTE SECONDA APPRENDERE Strutturazione di Laboratori tecnico pratici integrati nelle scuole Secondarie di I grado del Comune di Ferrara Premessa Organizzare e gestire laboratori integrati di tipo tecnico/pratico all interno della scuola è garanzia per potere utilizzare in un preciso contesto abilità e competenze progettuali, scolastiche e manuali. Il lavoro per laboratori non va quindi inteso come un semplice fare ma come una reale possibilità, per tutti gli alunni della scuola, di collegamento fra i singoli apprendimenti ed informazioni, di feedback immediato rispetto alle azioni agite, di una forma procedurale che possa avviare la strutturazione e la riorganizzazione delle conoscenze. Laboratorio integrato significa individuare un luogo in cui il fare insieme diventi strumento e possibilità per creare situazioni di reale collaborazione fra gli alunni ciascuno con le proprie competenze ed il proprio bagaglio di diversità. L apprendere attraverso il fare non è infatti un meccanismo riservato ad alunni che presentino difficoltà a livello cognitivo o comportamentale, ma è un sistema basilare per la strutturazione delle conoscenze per ciascuno di noi. La scelta di sviluppare attività laboratoriali integrate si basa quindi su precise motivazioni sia rispetto agli apprendimenti che alla socializzazione. Nel laboratorio infatti vengono integrate abilità curricolari ed abilità pratico/manuali, c è la possibilità di veicolare contenuti attraverso linguaggi alternativi a quelli scritti e

4 verbali, c è la possibilità di organizzare il lavoro in fasi e sequenze tali da potere essere comprese e realizzate da tutti gli alunni. Obiettivi generali dei Laboratori Integrare gli alunni con disabilità grave nel contesto scuola Sviluppare autonomie personali e sociali Aumentare l autostima e la fiducia in se stessi Motivare alla frequenza scolastica Sviluppare specifiche competenze Facilitare e promuovere percorsi di orientamento Attività proposte L esperienza maturata negli anni permette di individuare alcune attività specifiche che si sono dimostrate particolarmente indicate per raggiungere gli obiettivi legati all autonomie personale e sociale, alla conoscenza dell ambiente e, non ultimo ad una corretta conoscenza delle proprie abilità e comprensioni per un coretto orientamento. Le attività proposte sono: Laboratorio di falegnameria e bricolage Laboratorio Aula Verde e Ortoflorovivaismo Laboratorio di cucina Organizzazione del Lavoro Il progetto si propone di mettere in rete competenze, strutture, risorse degli Istituti Comprensivi del territorio del comune di Ferrara, con particolare riferimento alle scuole Secondarie di I grado, per potere attuare i laboratori integrati attraverso un progetto interamente condiviso. Si parte infatti dal presupposto che gli alunni, soprattutto se si parla di grave disabilità, a volte necessitino di attività integrative che per strutturazione, risorse, spazi possono andare al di la delle possibilità organizzative delle singole scuole. La proposta è quella di mettere in comune le risorse organizzando le attività trasversalmente fra i diversi istituti in spazi aperti ad alunni di diverse scuole. Il criterio fondamentale è di potenziare le competenze e le risorse già presenti nelle diverse scuole che si assumono il ruolo di conduttrici di ogni singolo laboratorio. Si ritiene inoltre opportuno coinvolgere nell esperienza Associazioni del territorio sia per dare possibilità formative a volontari ed operatori, sia per potere condividere competenze specifiche riguardanti le attività proposte (un esempio per tutti l esperienza di alcune associazioni territoriali e dei centri autogestiti nella conduzione degli orti)

5 Target di frequenza I laboratori saranno quindi frequentati da alunni, con disabilità grave, delle diverse scuole, in gruppi di massimo 5/7 per ciascun laboratorio, all interno di una programmazione integrata che coinvolga le classi o gruppi di alunni della scuola. Gli alunni delle diverse scuole vengono accompagnati da insegnanti ed educatori che saranno di sostegno all attività collaborando con i colleghi delle scuole sede di Laboratorio. Tempi I laboratori si svolgeranno nell arco dell anno scolastico per 2 ore settimanali ciascuno Luoghi (da definire) Laboratorio di cucina: Laboratorio di aula verde/orto: Laboratorio di Falegnameria: Referenti dei laboratori Insegnanti delle scuole (individuare i nominativi) Centro Servizi e Consulenze per l integrazione (Alessandro Venturini) Strutturazione delle attività Le tre attività laboratoriali prevedono due momenti diversi di intervento: una parte pratico operativa una parte teorico didattica Si vuole infatti integrare il lavoro pratico del laboratorio con la programmazione educativo/didattica sia individualizzata (PEI degli alunni disabili partecipanti) che delle classi. I laboratori offrono infatti tantissimi spunti per collegamenti motivanti ed interessanti alle materie curricolari: Studio delle proprietà dei materiali Studio dell ambiente e dei suoi cambiamenti Lavoro con quantità pesi misure Utilizzo di modelli e disegni per la realizzazione degli oggetti Importanza del lavoro di gruppo ed approfondimenti sull organizzazione del lavoro stesso Utilizzo pratico del problem solving Si ritiene quindi opportuno collegare le singole attività tecnico/pratiche proposte a momenti di approfondimento, verifica, studio attraverso l utilizzo di libri di testo, schede, internet, ecc

6 Esempi di attività pratiche previste Laboratorio Falegnameria/bricolage: Costruzione di semplici strumenti musicali con materiali di riciclo Lavoro con il traforo manuale per la costruzione di piccoli oggetti: portachiavi, tangram, alfabeto, appendi asciugamani, cornici portafoto (da vendere ad esempio in occasioni come il natale a sostegno di progetti delle scuole) Costruzione di un plastico (scuola, quartiere, città) Ideazione e costruzione di materiale didattico per gli alunni con disabilità della scuola (puzzle, numeri in colore, forme geometriche, cubi colorati, ecc ) Costruire complementi di arredo per abbellire alcuni ambienti della scuola Aggiustare, sistemare, restaurare, riverniciare mobili ed oggetti della scuola Laboratorio di cucina Realizzazione di ricette attraverso prodotti pre confezionati a freddo Realizzazione di ricette senza utilizzo del forno ideate dal gruppo di lavoro (ad es. tartine) Utilizzo degli strumenti per la cottura (microonde, Forno elettrico, piastre) Realizzazione di ricette multietniche con il coinvolgimento di alunni stranieri delle scuole Organizzazione di un momento di festa con merenda coinvolgendo le classi Organizzazione di un pranzo ad invito (realizzazione degli inviti con il computer) Aula Verde/orto Individuazione di uno spazio e lavorazione della terra per la realizzazione di un orto permanente Costruzione dei semenzai (collegato al laboratorio di falegnameria) per la coltura delle primizie Semina in vaso di piante e fiori Studio delle fasi di crescita delle piante Esperimenti legati alla fotosintesi clorofilliana, allo studio delle diverse parti della pianta Studio delle piante nei diversi ambienti (anche attraverso internet) Gestione dell orto Uscita presso un azienda agricola Vendita di fiori (per sostenere progetti delle scuole) Da questa semplice elencazione si possono già individuare attività correlate molto interessanti e legate ai PEI degli alunni; un esempio per tutti è l utilizzo del denaro per l acquisto dei materiali, lo studio di un semplice preventivo, l individuare dove posso acquistarli e quindi fare l acquisto stesso (autonomia personale e sociale, capacità di avere comportamenti adeguati, orientamento topografico).

7 Diventa inoltre importante la collaborazione con chi lavora nell extra scuola (volontari, operatori, famiglie) per individuare obiettivi comuni e percorsi condivisi come ad esempio proporre attività pomeridiane da svolgere presso il domicilio o la sede di Associazioni di preparazione al lavoro dei laboratori. COLLABORAZIONI GIA ATTIVATE NEL PROGETTO MENO 1 Centro Servizi per il Volontariato - Ferrara Centro Servizi e Consulenze per l integrazione Comune di Ferrara SMRIA GLISS Provincia USP

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